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  • Euro 2012 Gruppo A: Russia, prove da zar per Advocaat

    Euro 2012 Gruppo A: Russia, prove da zar per Advocaat

    Dall’8 giugno fino al 1 luglio milioni di tifosi resteranno incollati davanti al televisore per assistere alla magia dei Campionati Europei 2012 di calcio. Un evento imperdibile per tutti coloro che amano il pallone più della loro stessa vita. Analizziamo gruppo per gruppo le squadre che daranno vita a un mese di sfide spettacolari. I protagonisti, i punti di forza di ciascuna formazione, le assenze, la storia delle 16 Nazionali presenti in Ucraina e Polonia. Oggi inizieremo dal Gruppo A.

    LA STORIA – Sulla carta è il girone qualitivamente più inferiore rispetto agli altri. Polonia, Grecia, Russia e Repubblica Ceca, quattro squadre che nella propria storia possono mettere insieme 3 titoli europei (il più recente quello greco a Euro 2004). La Russia è la Nazionale che vanta più presenze in finale, traguardo raggiunto in 4 occasioni, ottenendo il successo soltanto una volta, nella prima edizione disputata in Francia nel ’60. La Repubblica Ceca vanta nella propria bacheca il successo a Euro ’76 (allora si chiamava ancora Cecoslovacchia), quando sconfisse in finale la Germania Ovest. Per la Polonia invece è quasi una new entry. I polacchi infatti hanno raggiunto per la prima volta una fase finale dell’Europeo soltanto nell’edizione di 4 anni fa, quando si classificarono al primo posto nel proprio girone di qualificazione, arrivando addirittura davanti al Portogallo.

    POLONIA

    Robert Lewandowski © Dean/Getty Images

    CENERENTOLA – Paese ospitante insieme all’Ucraina di questi Campionati Europei 2012, la Polonia è da considerarsi la cenerentola del Gruppo A. Cenerentola però fino a un certo punto, perché tra le sue fila può contare su diversi big, a cominciare dal bomber Lewandowski. Al suo secondo anno in Germania con la maglia del Borussia Dortmund, Robert è stato uno dei protagonisti indiscussi della cavalcata trionfale della squadra di Jurgen Klopp in Bundesliga, chiudendo la stagione con 22 reti segnate in campionato. Lewandowski ha poi trascinato i suoi anche nel trionfo finale della Coppa di Germania, con 7 gol in 6 incontri, travolgendo il Bayern Monaco in finale con una tripletta. Il blocco del Borussia Dortmund è completato dal capitano polacco Jakub Blaszczykowski e dal terzino destro Lukasz Piszczek. Se si esclude il portiere dell’Arsenal Wojciech Szczesny, non vi sono altri elementi di spicco nella rosa guidata da Franciszek Smuda. La nota più dolente per il commissario tecnico polacco è il reparto centrale di difesa, che sembrerebbe non avere le qualità necessarie per affrontare un torneo continentale così impegnativo.

    GRECIA

    Grecia © DIETER NAGL/AFP/GettyImages

    ORGOGLIO – Una nazione allo sbando economicamente, ma capace di lottare fino alla fine per ottenere il riscatto con estremo coraggio, come dimostrato dall’Olympiakos nella finale di Eurolega contro il Cska. Otto anni fa era stato proprio l’undici di Rehhagel a dettare legge in Portogallo, conquistando una vittoria incredibile nella finale contro i padroni di casa. Passano gli anni, passano gli allenatori (destino vuole che ci sia un portoghese alla guida degli ellenici, Fernando Santos, in carica dall’estate del 2010), la mentalità però è rimasta quella di un tempo. Nei 23 di Santos non può passare inosservato Georgios Samaras, attaccante del Celtic e giocatore che vanta forse la maggiore esperienza in campo europeo. Attenzione anche all’esperto Gekas, attualmente in forza ai turchi del Samsunspor, che con la maglia della Nazionale riesce a tirare fuori quel qualcosa in più da renderlo uno dei migliori marcatori di sempre (21 gol, a otto lunghezze dal record di Nikos Anastopoulos). Vecchie e nuove conoscenze del calcio italiano popolano gli altri reparti dei greci. A centrocampo troviamo Sotiris Ninis, il gioiellino del Panathinaikos già acquistato dal Parma per la prossima stagione. I tifosi dell’Inter poi si ricorderanno anche Giorgos Karagounis, capitano della Nazionale e sfortunato ex nerazzurro. In difesa il ct Santos può contare sull’apporto del talentuoso centrale dello Schalke Kyriakos Papadopoulos (inseguito negli ultimi giorni anche dal Milan) e dell’ex rossonero Sokratis Papastathopoulos, che ora gioca con il Werder Brema. C’è un pezzo d’Italia anche in porta, dal momento che ritroviamo quell’Alexandros Tzorvas del Palermo, il cui posto da titolare è andato a farsi benedire dopo l’arrivo a gennaio dell’interista Viviano. Di certo i greci non partono con i favori del pronostico, come sempre d’altronde. Parte forse un gradino sotto Russia e Repubblica Ceca, sebbene sia azzardato considerare già fuori l’undici di Santos.

    RUSSIA

    Dick Advocaat, ct Russia © JONATHAN NACKSTRAND/AFP/Getty Images

    SORPRESA – Quattro anni fa erano riusciti a salire sul gradino più basso del podio, insieme alla Nazionale turca. Anche quest’anno la squadra allenata dal ct olandese Dick Advocaat potrebbe sorprendere tutti e approdare alle primissime posizioni del torneo. L’intero movimento nazionale russo sembra in rapida ascesa, grazie alle ottime prestazioni in campo internazionale di società come lo Zenit di Luciano Spalletti, che in Champions è approdato agli ottavi di finale, persi poi contro i portoghesi del Benfica. Sono 7 i calciatori della squadra di San Pietroburgo che figurano nella lista dei 23 convocati, tra cui anche il figliol prodigo Arshavin, capitano della Nazionale. L’altro grande blocco è quello costituito dal Cska, che può contare la presenza di ben cinque atleti, tra cui la stella di centrocampo Dzagoev (classe ’90), uno dei migliori prospetti russi della storia recente, la cui valutazione è già superiore ai 15 milioni di euro. Il club di Mosca offre anche il portiere Akinfeev, altra stella su cui Advocaat potrà puntare per gli imminenti Europei. Fondamentale sarà anche l’apporto delle punte Kerzhakov e Pavlyuchenko (rispettivamente Zenit e Lokomotiv), che in termini di gol dovranno senz’altro far fare il salto di qualità alla propria Nazionale. Dando per scontato il passaggio ai quarti di finale come prima del girone, i russi dovranno affrontare la seconda del Gruppo B, ovvero una tra Olanda, Germania, Portogallo e Danimarca. Con una buona dose di fortuna la strada per le semifinali non dovrebbe essere poi così complicata.

    REPUBBLICA CECA 

    Repubblica Ceca © Scott Heavey

    ALL’ULTIMO RESPIRO – I cechi hanno acciuffato la strada di Kiev attraverso l’ultimo appello. Sono serviti i play-off infatti a Baros e compagni per ottenere il pass ad Euro 2012. La doppia sfida contro Montenegro non ha avuto storia, con i ragazzi di Bilek vittoriosi in entrambi i match. L’arma migliore della Repubblica Ceca è l’esperienza che calciatori come Baros, il capitano Rosicky, Sivok, lo stesso Petr Cech (campione d’Europa con la maglia del Chelsea) garantiscono a quantità industriale. Può sembrare retorico ricordarlo, ma un fattore come l’esperienza è forse uno degli elementi determinanti in tornei come questi, e siamo sicuri che Cech abbia istruito al meglio i propri compagni riguardo quest’ultimo aspetto. Tra gli elementi più interessanti della rosa a disposizione del ct Bilek segnaliamo il terzino sinistro Kladec (in forza al Leverkusen) e il giovane attaccante del Cska Mosca Tomas Necid. Interessante notare infine come il commissario tecnico ceco abbia attinto a piene mani dal serbatoio del Viktoria Plzen (6 giocatori convocati), vincitore l’anno scorso del titolo di campione nazionale e avversario in Champions League del Milan di Massimiliano Allegri.

    SPECIALE EURO 2012

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  • La Lazio prepara il colpo, Honda, Krasic o Arshavin

    La Lazio prepara il colpo, Honda, Krasic o Arshavin

    La prima parte della stagione della Lazio non può di certo non essere considerata più che positiva nonostante la squadra biancoceleste abbia vissuto qualche momento difficile e di tensione nelle settimane scorse. Il quarto posto in classifica a soli 2 punti dalla zona Champions League testimonia il gran lavoro svolto dal tecnico Reja e dai suoi giocatori, in particolare dal bomber della squadra Miroslav Klose, dimostratosi un vero cecchino d’are di rigore con i suoi 9 centri in 17 partite disputate in Serie A.

    Keisuke Honda | © Dmitry Korotayev/Epsilon/Getty Images

    Per poter lottare fino in fondo per un piazzamento in Europa però la Lazio ha bisogno dell’arrivo di qualcuno in grado di farle compiere il salto di qualità. Dal mercato di riparazione è arrivato, per il momento, il solo Emiliano Alfaro, attaccante promettente classe ’88 prelevato dal Liverpool Montevideo e strappato ad una folta concorrenza, tra cui quella dell’Udinese. L’acquisto dell’attaccante uruguagio non basta ai biancocelesti vista anche la scarsa vena realizzativa che afflige da un pò di tempo Djibril Cisse, per il quale lo specchio della porta pare restringersi considerevolmente ogni partita che passa.

    Lotito e Tare stanno lavorando ad un grande colpo e, in quest’ottica, hanno cominciato a prendere contatti con il Cska Mosca per il fantasista Keisuke Honda. Il giocatore nipponico ha fatto sapere, attraverso il suo agente, di gradire la destinazione biancoceleste, l’intoppo è l’elevata richiesta del club russo per il cartellino del centrocampista, ben 16 milioni di euro mentre il presidente e il ds laziali vorrebbero proprorre un prestito oneroso ed un riscatto a fine stagione per un’operazione complessiva di 12-13 milioni. Inutile dire quanti vantaggi, in termini economici, porterebbe l’acquisto di Honda con la Lazio pronta a conquistare il mercato del Sol Levante. Tare è volato nella capitale moscovita insieme al segretario del club Armando Calveri per cercare di chiudere l’accordo nel più breve tempo possibile ma, se dovesse sfumare il giapponese, Lotito ha già in mente altre piste, una delle quali porta nella Torino bianconera.

    Nelle ultime ore si fa sempre più forte l’interessamento della Lazio sul serbo della Juventus Milos Krasic, ormai fuori dal progetto Conte. L’esterno offensivo, ex tra l’altro del Cska Mosca, potrebbe trasferirsi a Roma in prestito per essere riscattato poi a fine stagione. Su Krasic, sulle cui tracce c’è il Tottenham e diversi altri club di Premier Keague, c’è la benedizione di Edy Reja che sarebbe perfetto per il 4-2-3-1 del tecnico goriziano. La Juve, che non punta più sul giocatore, è disposta a cedere colui che avrebbe dovuto essere l’erede di Nedved ma non vuole svenderlo per non creare un’ulteriore minusvalenza nel bilancio societario.

    Infine resta sempre calda la pista che porta al russo Andrey Arshavin, l’attaccante dell’Arsenal che andrà in scadenza a giugno. Il manager dei Gunners Wenger chiede 7 milioni di euro ma Lotito deve battere anche qui la concorrenza di altri club, in primis lo Zenit San Pietroburgo di Spalletti, la squadra che lo ha formato e lanciato nel calcio. Prima di tutto però la Lazio deve “sbarazzarsi” di un extracomunitario in rosa, se per Krasic non ci sono problemi poichè extracomunitario che gioca già nel campionato italiano, i problemi di tesseramento sono per Honda e Arshavin.

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  • Il mercato del Chelsea: Abramovich pronto a spendere altri 90 milioni

    Il mercato del Chelsea: Abramovich pronto a spendere altri 90 milioni

    Sulle ali dell’entusiasmo per la clamorosa rimonta in Premier League, Roman Abramovich ha deciso di riaprire i cordoni della borsa e vuole un Chelsea stellare per la prossima stagione. Cosi come fece all’inizio della sua avventura come presidente dei “Blues”, il magnate russo è pronto a investire una cifra vicina ai 90 milioni di euro (dopo i quasi 80 spesi a gennaio) per allestire una squadra capace di vincere la Champions League e di mettere paura alle grandi d’Europa. Il mercato dei londinesi guarda soprattutto ai talenti della Premier con Fabregas e Bale su tutti ma si guarda anche ad Arshavin (è noto il debole di Abramovich per i talenti dell’Est) e Luka Modric. Sul mercato estero invece interessano il tedesco Muller e il giovane esterno dell’Ajax Van der Wiel ma non è da escludere un’offerta per l’interista Sneijder che nonostante le smentite appare sempre più vicino al campionato inglese.

    E a comandare questa nuova “armata” potrebbe essere ancora Carlo Ancelotti che dopo la crisi di gennaio ha dato vita ad una rimonta clamorosa che potrebbe concludersi con un incredibile sorpasso se il Chelsea dovesse battere lo United nello scontro diretto del prossimo turno.

  • Barcellona-Arsenal: Remuntada o impresa Gunners?

    Barcellona-Arsenal: Remuntada o impresa Gunners?

    Stasera al Camp Nou di Barcellona, i giocatori blaugrana guidati da Guardiola tenteranno la famosa “Remuntada” ai danni dei Gunners di Arsene Wenger. Barcellona Arsenal è più che un semplice ottavo di finale, è puro spettacolo per i veri amanti del calcio, è la partita giusta da guardare per chi vuole divertirsi e assistere ad una sfida a viso aperto. Due squadre “parallele” per quanto riguarda la filosofia di gioco, con l’obiettivo finale di vincere facendo un bel gioco. Accomunate anche dalla giovane età dei campioni in rosa.

    Il Barcellona i campioni se li coltiva in casa propria, nella cantera, come Xavi, Iniesta, Messi, per citarne solo alcuni, mentre l’Arsenal ha un settore scouting da  far invidia a mezzo mondo, per la capacità di scegliere giovanissimi talenti già pronti per il palcoscenico della Premier League.

    Il tecnico alsaziano Wenger in una recente intervista al sito Eurosport ha detto la sua, sulla importantissima sfida di stasera, non nascondendo le forti emozioni: “C’è il mondo intero che ci guarda: tutti aspettano questo Barcellona-Arsenal e devo dire che siamo un po’ emozionati. Cercheremo di portare a termine il nostro lavoro perché siamo stati bravi a crearci l’opportunità per passare ai quarti e ora vogliamo andare fino in fondo, siamo ottimisti. In ogni caso, c’è anche un po’ di preoccupazione perché sappiamo benissimo che il Barça ti fa sempre soffrire quando giochi al Camp Nou e credo che il fattore decisivo del match sarà rappresentato proprio dalla nostra capacità di difenderci e di impostare poi il nostro gioco. Ci servirà un po’ di fortuna, ma anche tanto, tantissimo coraggio”.

    I bookmakers credono poco nel passaggio del turno degli inglesi nonostante il 2 a 1 dell’andata, e danno come risultato più probabile la vittoria dei catalani. Considerando i numerosi infortuni che hanno colpito l’Arsenal in questi ultimi giorni, Wenger dovrà fare a meno di diverse pedine fondamentali. L’incognita nonostante la convocazione, rimane l’utilizzo di Van Persie, mattatatore nel match d’andata, che ha accusato un problema alla caviglia nella partita contro il Birmingham.  Anche la presenza di Cesc Fabregas,  gioiello dei Gunners e sogno proibito di Pep Guardiola, è in forte dubbio poiché lo spagnolo non è in condizioni fisiche perfette essendo reduce da un problema agli adduttori. Le cattive notizie dall’infermeria dei Gunners non finiscono, poiché altro grande assente è il giovanissimo attaccante inglese Walcott, fermato ai box a causa di una distorsione alla caviglia.

    Arsene Wenger dovrebbe scendere in campo con un 4-2-3-1 dove in difesa figurano Sagna, Djouru, Koscielny e Clichy. A centrocampo sarà presente il giovanissimo talento inglese Wilshere, seguito sempre con molta attenzione dal c.t. inglese Fabio Capello. Presenti in mediana anche Diaby, Denilson e il francese Nasri con spiccate proposizioni offensive. Lo zar di Russia, Arshavin, autore del 2 a 1 dell’andata dovrebbe agire a supporto dell’unica punta Bendtner in ballottaggio con il marocchino Chamakh

    Situazione più rosea sulla sponda catalana, con Guardiola che dovrà rinunciare “solamente” alla coppia di difensori centrali: Pique perché squalificato e Puyol infortunato. Assenza già capitata nello scorso anno come ricorda bene il centrocampista catalano Busquets in conferenza stampa.

    Guardiola viste le indisponibilità nel reparto difensivo, dovrebbe schierare una coppia inedita di centrali composta dal francese Abidal e dal giovanissimo centrocampista spagnolo Busquets. Dani Alves e l’ex interista Maxwell agiranno sulle fasce. Centrocampo con la garanzia in fase di copertura di Mascherano, e l’estro di Xavi e Iniesta per supportare la manovra offensiva. Classico tridente devastante con, in ordine alfabetico Messi, Villa, e Pedro.

    Queste le probabili formazioni del match di ritorno degli ottavi di finale di Champions League tra Barcellona ed Arsenal stasera al Camp Nou  delle ore 20 e 45:
    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Dani Alves, Busquets, Abidal, Maxwell; Xavi, Mascherano, Iniesta; Pedro, Villa, Messi.

    ARSENAL (4-2-3-1): Szczesny; Sagna, Djorou, Koscielny, Clichy; Wilshere, Denilson; Nasri, Diaby, Arshavin; Bendtner.

  • Gli extraterresti sono i Gunners, Arsenal-Barcellona 2-1

    Gli extraterresti sono i Gunners, Arsenal-Barcellona 2-1

    Il meglio del calcio europeo questa sera era raccolto all’Emirates Stadium di Londra dove l’Arsenal di Wenger ospitava il Barcellona di Guardiola. Gli occhi del mondo erano tutti concentrati su due squadre che fanno dell’esaltazione del collettivo e del gioco i loro punti di forza e la partita non ha smentito le attese regalando 90′ minuti spettacolari e ricchi di colpi di scena.

    La partita può esser sintetizzata attribunedo un tempo a testa alle due squadre, il primo è ad appannaggio degli azulgrana capaci però di segnare solo una rete con Villa e di sprecare una ghiottissima occasione con Messi prima e poi con Pedro. I Gunners nel finale di tempo provano una reazione ma il Barcellona chiude in vantaggio.

    Nella ripresa tutti si aspettano il colpo del ko ma un pò a sorpresa i ragazzi di Wenger diventano i padroni assoluti dell’incontro ma è ancora Messi a sprecare incredibilmente. Il tecnico francese al 67′ azzecca la mossa vincente Arshavin entra per Song mentre Guardiola richiama Villa per Keita, la partita cambia Van Persie segna un gol bellissimo su assist di Clichy e dopo cinque minuti, all’83’ è Arshavin che segna il 2-1 dopo una ripartenza da fulmine di Nasri servito da Fabregas.

    Il Barcellona tenta gli ultimi assalti, ma dalle parti dell’Arsenal non si passa più fino al triplice fischio di Rizzoli: rimonta compiuta e primo atto della rivincita servito per i gunners che trovano una vittoria fondamentale anche in vista del ritorno al Camp Nou il prossimo 8 marzo.

  • Premier League: Manchester United-Arsenal 2-1 [highlights]

    Un euro gol di Arshavin illude l’Arsenal ma a riportarla sulla terra ci pensa un sempre piu disastroso Almunia che falcia Rooney lanciato a rete causando il rigore e il conseguente pareggio e una sciagurata autorete di Diaby, nel tentativo di anticipare l’attaccante dello United insacca nella sua porta.

  • E’ Premier show. Ma le difese?

    E’ Premier show. Ma le difese?

    arshavinLe partite del campionato inglese continuano a regalare gol a grappoli esaltando le doti dei migliori attaccanti al mondo, l’ultimo eroe è Arshavin autore di quattro gol nel match di ieri sera tra Liverpool ed Arsenal. La partita è finita in pareggio un 4-4 ricco di colpi di scena ed emozioni. Ad Anfield ieri si giocava il recupero della 33° Giornata di Premier non disputato per gli impegni dell’Arsenal in FA Cup, gli uomini di Benitez avevano la possibilità di allungare sul Manchester in attesa del doppio recupero degli uomini di Ferguson, perdono l’occasione e molto probabilmente dovranno dire addio al campionato i Red Evils si trovano adesso a pari punti con il Liverpool ma con due partite da recuperare una delle quali questa sera contro il Portmsouth. In Italia un pareggio per 4-4 verrebbe considerato come una sconfitta sopratutto se fa perder le speranze di vittoria del campionato eppure il calcio inglese viene osannato e preso come punto di riferimento. Siamo sicuri di voler questo calcio? Dove l’apporto delle difese è quasi nullo? Dove il divario tra le big e le altre è abbissale? L’esplosività delle squadre inglesi è dovuto anche a questo è inutile girarci attorno, in Italia l’Inter capolista indiscussa e squadra sicuramente piu forte deve sudar le proverbiali setta camicie per aver la meglio in qualsiasi campo di una squadra di bassa classifica, in Inghilterra le big si possono permettere di far giocare le seconde linee, per questo bisogna far attenzione ad esaltare troppo un campionato se non si conoscono le sfumature. Negli ultimi giorni delle inchieste hanno palesato il cosidetto doping finanziario Oltremanica favorendo cosi la costruzione di grandi rose per le big senza pensare ai bilanci ecco perchè non è tutto oro quello che luccica.

    La partita di ieri ha comunque confermato la bontà dell’acquisto invernale di Wenger, Arshavin è davvero un grande talento capace di far fare il salto di qualità a qualsiasi squadra. Fernando Torres dimostra di esser il solito cecchino infallibile e Benayoun di riuscir a trovare facilmente la via della rete.
    IL TABELLINO (guarda tutte le statistiche della Premier)
    LIVERPOOL-ARSENAL 4-4 (35′ pt, 23′ st, 25′ st e 45′ st Arshavin, 4′ st e 28′ st Torres, 11′ st e 48′ st Benayoun)
    Liverpool (4-5-1): Reina; Arbeloa, Carragher, Agger, Aurelio; Benayoun, Kuyt (41′ st El Zhar), Xabi Alonso, Mascherano, Riera (29′ st Babel); Torres . A disp. Cavalieri, Dossena, Skrtel, Lucas, N’Gog. All. Benitez
    Arsenal (4-4-1-1): Fabianski; Sagna, Tourè, Silvestre, Gibbs; Song, Denilson (20′ st Walcott), Fabregas, Nasri; Arshavin, Bendtner (46′ st Diaby). A disp. Mannone, Ebouè, Ramsey, Vela, Eduardo. All. Wenger
    Arbitro: Webb