Tag: Andres Iniesta

  • Barcellona solo tiki taka, il Milan con più speranze al Camp Nou

    Barcellona solo tiki taka, il Milan con più speranze al Camp Nou

    Termina sul punteggio di 0-0 l’andata dei quarti di Champions League fra Milan Barcellona. A San Siro è dominio blaugrana, ma il Milan riesce a conquistare un insperato pareggio. Qualsiasi discorso qualificazione è ora rinviato al match di ritorno in Spagna. I rossoneri dopo un ottimo avvio possono recriminare per le occasioni sprecate da Robinho e Ibrahimovic. Gli uomini di Guardiola ancora una volta giocano una partita strepitosa, e il possesso palla blaugrana fa infuriare il presidente Berlusconi. La girandola di sostituzione nella ripresa non cambia il risultato finale di parità. Fra i rossoneri da sottolineare la grande prestazione di Nesta e capitan Ambrosini, mentre delude ancora una volta Ibra. Nel Barcellona non smette mai di stupire Messi, mediocre invece la prova di Sanchez.

    PRIMO TEMPO – I primi 10′ minuti vedono un Milan arrembante. Pressing totale fin nell’area blaugrana, e gli uomini di Guardiola vanno in tilt. L’occasione più ghiotta del primo tempo capita prima a Boateng ma sopratutto a Robinho, con il brasiliano che spreca una palla incredibile calciando alto da posizione favorevolissima. La squadra di Allegri alla prima offensiva catalana tira i remi in barca e dal pressing iniziale passa al catenaccio made in Italy, facendo mandare su tutte le furie il presidente Silvio Berlusconi.

    Il Barcellona diventa padrone assoluto del campo, grazie al trio delle meraviglie composto da Messi, Xavi e Iniesta, ed è soltanto un miracolo che Abbiati riesca a non subire gol durante la prima frazione di gioco. I blaugrana possono inoltre recriminare per il rigore non concesso a Sanchez durante il 16° minuto, con Abbiati che entra in ritardo sull’ex attaccante dell’Udinese, ma il fischietto svedese Eriksson fa segno di proseguire. Per il Milan l’ultima chance dei primi 45′ capita a Ibra, che lanciato da un passaggio illuminante di Seedorf colpisce di sinistro in maniera troppo timida, rendendo così facile il compito a Valdes. Al termine del primo tempo il dato sul possesso di palla è piuttosto inquietante, con il 65% a favore del Barca. Fallita la missione del Diavolo, stavolta il padrone del giuoco (Berlusconi’s copyright) è l’avversario.

    zlatan ibrahimovic | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Allegri prova a cambiare le carte in tavola, gettando nella mischia El Shaarawy togliendo uno spento Robinho. San Siro approva la scelta. Il Barcellona prosegue il suo cammino ed il Milan attende sulle corde come un pugile battuto. Emblematica l’espressione di Nesta dopo l’ennesimo fallo su Messi, come a voler dire: chi lo ferma questo? Guardiola capisce che è il momento di punire i rossoneri, rinforzando il reparto offensivo con la sostituzione del giovane Tello per Iniesta. A sorpresa Allegri risponde togliendo dal campo Boateng, non ancora meglio, per Emanuelson, con l’olandese che ha subito l’opportunità di involarsi verso l’area di rigore avversaria ma finisce per dribblarsi da solo.

    Oltre ad accusare chiari segni di stanchezza, la squadra di casa perde anche Nesta, fino a quel momento uno dei migliori in campo insieme al capitano Ambrosini. Il difensore centrale viene sostituito da Mesbah, con Bonera che si sposta al centro della difesa e Antonini che scala a destra. Fuori anche un evanescente Sanchez, dentro Pedro. Nonostante un avvio incoraggiante i blaugrana sembrano faticare più del previsto per trovare la via del gol, il Milan però neanche prova ad affacciarsi oltre la metà campo. San Siro incoraggia i propri beniamini spingendoli alla ricerca del gol vittoria, senza trovare risposte positive dal campo. Nel finale brivido Tello, il quale si avventa sulla ribattuta di Abbiati dopo la conclusione di Messi ma Antonini salva il risultato, immolandosi in scivolata.

  • Real Madrid Barcellona 1-3, le pagelle. Stelle blaugrana al Bernabeu

    Real Madrid Barcellona 1-3, le pagelle. Stelle blaugrana al Bernabeu

    Le pagelle ai protagonisti di REAL MADRID – BARCELLONA 1-3

    REAL MADRID

    Casillas 6: il capitano evita al Real un passivo che poteva essere più pesante, incolpevole sul secondo gol tradito dalla deviazione di Marcelo.

    Andres Iniesta | © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images

    Coentrao 5: gioca fuori ruolo, a destra, e non ne azzecca una. Poca anche la spinta offensiva.

    Pepe 5: riesce solo a prendere a calci il povero Sanchez che gli sguscia da tutte le parti. Per una volta, termina il Clasico senza essere espulso.

    Sergio Ramos 5.5: schierato al centro della difesa, è spesso impreciso ma tiene meglio rispetto al suo compagno di reparto.

    Marcelo 5.5: bene nel primo tempo quando annulla Dani Alves su quella corsia ma nel secondo tempo non riesce più a spingere come vorrebbe per merito del laterale del Barcellona che lo mette sistematicamente in difficoltà.

    Diarra 5.5: in mezzo al campo se la deve vedere contro i palleggiatori blaugrana, inizia bene ma finisce progressivamente con il cedere. Richiamato in panchina. (dal 62′ Khedira 5 cerca in qualche modo di darsi da fare ma oltre a qualche fallo in mezzo al campo fa poco).

    Xabi Alonso 5.5: al geometra del centrocampo del Real viene dato incarico di tenere palla più possibile per togliere al Barcellona la sua arma vincente, il possesso palla. Compito arduo anche per uno come lui.

    Di Maria 6.5: il migliore dei suoi insieme a Benzema, fa un primo tempo eccezionale rincorrendo ovunque gli avversari e mettendo in difficoltà Abidal ma esce sfinito a 20 minuti dal termine (dal 68′ Higuain sv).

    Ozil 4.5: il peggiore in campo, il tedesco è un fantasma tant’è che Mourinho preferisce toglierlo. La sua partita dura solo un’ora (dal 58′ Kakà 6 tanto impegno per l’ex Milan che va anche vicino alla rete, non è facile entrare a partita in corso contro il Barça ed essere decisivo).

    Ronaldo 5: stecca ancora la partita più importante della stagione, dopo la prestazione di ieri sera sarà dura battere Messi nella corsa al Pallone d’Oro. Non basta segnare caterve di gol alle cosidette piccole, bisogna che cominci a trascinare il Real anche nel Clasico. Fallisce di testa da due passi il possibile 2-2, non è da lui.

    Benzema 6.5: a parte il gol che sblocca la gara dopo appena 23 secondi, porta sulle sue spalle tutto il peso del reparto avanzato del Real. E’ sicuramente l’ultimo ad alzare bandiera bianca.

    Mourinho 4.5: il grande condottiero, simbolo del Triplete nerazzurro e della rivalsa del Real sui nemici storici blaugrana, si dimostra ancora una volta piccolo piccolo dinanzi a sua maestà il Barcellona. Alla vigilia diserta la conferenza stampa, diventata ormai un habituè del Clasico, per dare un segnale forte e per trasmettere quella carica agonistica ai suoi giocatori. Evidentemente il messaggio non è stato recepito, o meglio, è il Barça che è al di sopra di qualsiasi motivazione. Il Real con una vittoria poteva ipotecare già ieri sera la Liga interrompendo il dominio dei catalani ma la sconfitta pesante dei bianchi di Spagna tra le mura amiche del Bernabeu contro i marziani del Barça riapre tutti i giochi. Per Mou il Clasico sta diventando un ossessione, il Barcellona è il suo peggiore incubo.

    BARCELLONA

    Valdes 4.5: voto pesante per il portiere blaugrana perchè è suo l’errore che poteva compromettere l’esito della gara servendo con un disimpegno sbagliato l’avversario Di Maria che poi porterà al gol di Benzema. Per sua fortuna gioca nel Barcellona.

    Dani Alves 6.5: meno brillante del solito, nel primo tempo viene impensierito da Marcelo. Si riprende nella seconda frazione di gioco quando sfonda sulla destra.

    Puyol 7: un gigante, il capitano del Barcellona guida la difesa con esperienza. Dalla sua zona di campo Ozil e Ronaldo non passano.

    Piquè 6.5: dopo la sbandata di inizio match (vedi la sua posizione incomprensibile che tiene in gioco Benzema) ritorna sui suoi livelli e contribuisce a limitare gli attacchi avversari.

    Abidal 5.5: corre troppi rischi in fase difensiva, gigioneggia troppo. In difficoltà su Di Maria, esce alla distanza quando l’argentino viene sostituito.

    Xavi 7: solito faro del centrocampo blaugrana, tra i 3 candidati alla conquista del Pallone d’Oro probabilmente non lo vincerà ma solo perchè si ritrova due come Messi e Cristiano Ronaldo che fanno la differenza con i gol, cosa che non compete a lui. Però lo meriterrebbe per quello che da 4-5 anni, e anche di più, sta facendo vedere.

    Busquets 6: fa legna a centrocampo, sufficiente.

    Iniesta 9: che gran giocatore che è don Andres. Fa tutto, recupera una quantità enorme di palloni, quando la sfera è tra i suoi piedi non la perde mai ed è imprendibile quando parte in velocità. I suoi dribbling sono ubriacanti, anche se non ha messo la sua firma al match è lui il vero artefice del trionfo nel “El Partido” di ieri al Bernabeu. Da solo vale il prezzo del biglietto. Come Xavi, sfortunato a coesistere insieme a due campioni come Messi e Ronaldo. Anche lui meriterebbe il Pallone d’Oro. Ci illumina d’immenso. Chapeau don Andres (dall’89’ Pedro sv).

    Fabregas 7: Guardiola lo riprone in attacco per non dare punti di riferimento al Real, l’ex Arsenal rientrato alla casa madre quest’estate dopo gli anni felici trascorsi a Londra, non delude il suo tecnico e mette il sigillo alla partita siglando il gol del 3-1 del definitivo ko (dal 78′ Keita sv).

    Messi 7.5: a chi si chiede perchè Leo vince il Pallone d’Oro e Cristiano Ronaldo no, vedere il Clasico di ieri, troverete la risposta. La Pulce non brilla come al suo solito perchè Mourinho gli costruisce attorno una gabbia dalla quale è difficile uscire ma Leo è di un altro pianeta e quello che fa nell’azione che porta al pareggio del Barcellona è meraviglioso.

    Sanchez 7.5: fa girare la testa a Pepe che su di lui è costretto ad utilizzare le maniere forti. Preciso il diagonale con il quale fulmina Casillas per l’1-1, ha avuto bisogno di tempo per trovare il giusto affiatamento con i nuovi compagni ma l’ex Udinese è ormai pronto per spiccare il volo (dall’84’ Villa sv).

    Guardiola 7.5: è uno stratega nato, con le sue direttive il Barcellona si riprende dallo sbandamento iniziale. Da quando lo Special One è sulla panchina delle merengues i precedenti sono nettamente in suo favore, Pep batte Josè 4-1 (e 3 pareggi).

    REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas 6; Coentrao 5, Pepe 5, Sergio Ramos 5.5, Marcelo 5.5; Diarra 5.5 (62′ Khedira 5), Xabi Alonso 5.5; Di Maria 6.5 (68′ Higuain sv), Ozil 4.5 (58′ Kakà 6), Ronaldo 5 ; Benzema 6.5.
    Allenatore: Mourinho 4.5.

    BARCELLONA (4-3-3): Valdes 4.5; Dani Alves 6.5, Puyol 7, Piquè 6.5, Abidal 5.5; Xavi 7, Busquets 6, Iniesta 9 (89′ Pedro sv); Fabregas 7 (78′ Keita sv), Messi 7.5, Sanchez 7.5 (84′ Villa sv).
    Allenatore: Guardiola 7.5.

    IL VIDEO DI REAL MADRID – BARCELLONA 1-3

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  • Batosta Mou, Real Madrid Barcellona 1-3

    Batosta Mou, Real Madrid Barcellona 1-3

    Doveva essere la serata del nuovo corso madridista e invece, così non è stato, al Bernabeu Real Madrid Barcellona a farla da padrone sono stati gli imbattibili del Pep, che hanno subito la sfuriata dei padroni di casa e poi hanno disintegrato tutte le loro sicurezze con una prestazione, per una volta da normali calciatori, prestazione che è però valsa la vittoria e l’aggancio, momentaneo, in classifica.

    Pensare che la partita all’inizio s’era incanalata nel verso migliore per i blancos, dopo appena 22″ , infatti, erano passati in vantaggio con Karim Benzema, bravo a sfruttare una pasticcio in fase di ripartenza da parte della difesa dei blaugrana. Capita poi sui piedi di Cristiano Ronaldo il colpo del K.O., ma l’asso portoghese non è in serata e si divora una facile palla gol. Da quel momento in poi, però, c’è solo il Barça in campo, che riesce a riacciuffare il pari alla mezz’ora con Alexis Sanchez, bravo a sfruttare una palla in profondità fornitagli da Messi e permettendo così ai suoi di chiudere in parità la prima frazione, giocata su buoni ritmi da ambo le parti con il solito possesso palla catalano, anche se rivelatosi poco produttivo, soprattutto grazie al pressing estenuate degli uomini di Mou.

    Cristiano Ronaldo deludente Real Madrid Barcellona| © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images

    Alla ripresa, il Madrid torna in campo ancora voglioso di dimostrare che quest’anno sarà dura far bagordi al Bernabeu, ma Barça sornione e attendista, non si lascia intimorire dalla tenacia degli avversari e proprio quando meno se lo aspettano li punisce, portandosi in vantaggio con un gol rocambolesco di Xavi, bravo a concludere dalla distanza e fortunato nel trovare la sciagurata deviazione vincente di Marcelo che mette fuori causa l’incolpevole Casillas. Il destino beffardo offre però ai merengues ancora un’opportunità per risollevare le sorti della partita e capita proprio sulla testa del suo uomo migliore, che sfortunatamente ha scelto la sera sbagliata per rimanere a secco, CR7, infatti, ben servito da Xabi Alonso, si divora il punto del pari a pochi passi da Valdes e rimane inerme a guardare la sua squadra subire i devastanti effetti della più classica delle regole non scritte del calcio: “gol sbagliato, gol subito”. Sull’azione successiva, infatti, Dani Alves piazza sulla testa di Fabregas un pallone al bacio, che l’ex Arsenal non fallisce, mettendo in cassaforte il risultato e riaprendo di fatto la Liga. Per gli uomini di Mou è una mazzata, da lì in avanti, l’undici del Mago di Setubal subirà inerme l’accademico tiki taka dei blaugrana senza riuscire a creare nessun pericolo e anzi rischiando di essere punita con la quarta rete in più di un’occasione.

    Quel che viene fuori da questo match entusiasmante è che il “buon” Josè avrà ancora molto da fare e da lavorare, per raggiungere i risultati di eccellenza dimostrati altrove, magari in Inghilterra o in Italia è stato facile, ma finchè in Spagna ci sarà il Barça, ci spiace caro Mou da lì non si passa.

  • Iniesta Messi Iniesta, realtà o Play Station? Guarda il video

    Iniesta Messi Iniesta, realtà o Play Station? Guarda il video

    Il Barcellona ieri sera è stato quasi normale nel risultato rifilando solo due reti al malcapitato Viktoria Plzen. La partita è però stata un monologo dei catalani con ovviamente Messi autore di una partita super non condita però dal quarantesimo gol in Champions League.

    Già da qualche tempo in molti si chiedono se questo Barcellona sia la squadra migliore di sempre, in attesa del verdetto si può dire però che è sicuramente la più forte dell’ultimo ventennio inglobando in se un incredibile mix di talento.

    La rete che ieri sera ha sbloccato la partita con un doppio triangolo tra Iniesta e Messi con la conclusione dello spagnolo dopo eluso con un pallonetto il difensore è di una bellezza assoluta al momento vista solo nelle partite alla Play Station.

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  • Liga, al Barcellona manca solo un punto per il tris

    Liga, al Barcellona manca solo un punto per il tris

    Nel 35esimo turno della Liga Spagnola, è spettacolo al Camp Nou: 2-0 nel derby contro l’Espanyol, tre punti fondamentali per il Barcellona in prospettiva della conquista della terza Liga consecutiva nella gestione di Pep Guardiola.

    Una vittoria mai in discussione nel corso del match, con reti di Andres Iniesta nel primo tempo e di Piquè nella ripresa. Un dominio assoluto ed inconstrastato che fa eco al dominio assoluto del Barcellona nel corso dell’intero campionato spagnolo, con il Real Madrid secondo in classifica ora staccato di ben otto lunghezze.

    Ora, dunque, al Barcellona basterà conquistare un pareggio nel turno infrasettimanale di mercoledì prossimo contro il Levante per avere la matematica certezza della vittoria della Liga, anche se il Real Madrid nella sua gara di martedì contro il Getafe riuscisse a vincere.

    Come per il Manchester Utd, dunque, anche per il Barca la pratica campionato è ormai quasi archiviata e le energie fisiche e mentali potranno essere tutte rivolte alla finalissima di Champions League: a Wembley il 28 Maggio sarà scontro fra i campioni di Spagna e d’Inghilterra, fra le due uniche regine d’Europa. Ma sul trono ne può salire una sola.

  • Real – Barcellona: il Clasico delle polemiche, Iniesta, Messi e l’erba

    Real – Barcellona: il Clasico delle polemiche, Iniesta, Messi e l’erba

    La finale di Coppa del Re di questa sera al Mestalla non sarà immune dalle polemiche, come è giusto che sia per un Real Madrid – Barcellona. Dopo la conferenza stampa “muta” di Mou alla vigilia del match di campionato di sabato scorso, le polemiche di questi giorni riguardano l’ammonizione del blaugrana Iniesta (che era diffidato) rimediata nel match valido per l’andata dei quarti di Champions League contro lo Shaktar, finalizzata a scontare la squalifica nella gara di ritorno (dato il rassicurante 5 a 1 dell’andata che assicurava al Barca una facile partita di ritorno) ed essere disponibile, poi, per la semifinale, che si disputerà il 27 Aprile ed il 3 Maggio contro il Real Madrid.

    L’episodio dell’ammonizione ottenuta da Iniesta è stato contestato dall’Uefa, tacciando il centrocampista di aver adottato una condotta non regolamentare e non appropriata, poichè avrebbe volontariamente cercato l’ammonizione, non rispettando una distanza su un calcio di punizione durante il secondo tempo della gara di andata con gli ucraini di Lucescu.

    Iniesta, ora, rischierebbe una giornata di squalifica ulteriore, che potrebbe essere ufficializzata domani dalla commissione disciplinare dell’Uefa, ed il provvedimento gli farebbe saltare la semifinale di andata con il Real Madrid. Il Barcellona, però, ha già annunciato di voler presentare ricorso, puntando sulla buona fede del giocatore, e contestando la natura sproporzionata della sanzione.

    Un altro episodio, accaduto nella partita di Liga di sabato scorso, sarebbe al centro dell’attenzione dei due club, in una guerra continua di nervi tesi che avrebbe coinvolto anche un calciatore dall’animo placido come Leo Messi:  nel finale di gara al Bernabeu, la Pulce non riesce a controllare un pallone sulla fascia sinistra e, deluso, scaraventa il pallone in fallo laterale colpendo uno spettatore in prima fila. L’ arbitro Muñiz Fernández, però, comemttendo un errore di valutazione non ammonisce l’argentino, suscitando l’ira delle merengues ed, in particolare, di Pepe, che si avvicina a Messi con aria minacciosa “dandogli del matto”.

    Ma le polemiche non finiscono qui: il protagonista dell’ultima “questione” pre Clasico è, come spesso accade, Josè Mourinho, accusato di aver ordinato agli addetti del Bernabeu di non tagliare l’erba del Santiago Bernabeu prima della sfida di sabato, e di non bagnare il campo fino a due ore prima della gara, per provare a contrastare con l’abile trucchetto il palleggio rapido del Barcellona. Molti calciatori del Barca hanno ravvisato l’anormalità del manto erboso poichè i ciuffi d’erba risultavano di tre o quattro centimentri più alti del normale, ma, nonostante l’accortezza il Barca ha ottenuto ugualmente l’ 80% del possesso palla.

    La stregoneria di Mou, dunque, non ha avuto riscontri positivi, così come accadde quando allo Stamford Bridge – negli ottavi di finale della Champions 2006 – il Barcellona sfidò il suo Chelsea: anche in quel caso non servì aver ordinato di irrigare il campo fino al limite del normale perchè i blaugrana si imposero ugualmente per 2 a 1.

    Nella finale dell Mestalla di Valencia, inoltre, Mou non potrà ricorrere allo stratagemma del campo poichè l’erba del Mestalla sarà tagliata per sette volte fino al giorno della finale,per non avere fili d’erba che superino è i 25 mm di lunghezza. Pertanto, bisogna attendersi che Mou studierà qualche altro diversivo: tattico, grottesco o altro?

    Bisognerà attendere domani per scoprirlo.

  • Barça sul velluto, 5-1 e “manita” allo Shakhtar

    Barça sul velluto, 5-1 e “manita” allo Shakhtar

    Il Barcellona passeggia letteralmente sullo Shakhtar Donetsk battuto nettamente per 5-1 al camp Nou ed ipotecando il passaggio in semifinale dove, con ogni probabilità, ci sarà lo Special One ad attenderlo.

    Pronti via e Barça subito in vantaggio con Iniesta che buca la difesa avversaria infilando Pyatov da due passi, ma lo Shakhtar si dimostra vivo e fa capire al Barcellona di non essere sceso in campo solo per difendersi. Il primo tentativo è di Luiz Adriano, che con la sua velocità mette in crisi i centrali del Barça ma spedisce a lato di destro il tocco ad anticipare l’uscita di Victor Valdes. Un minuto dopo, al 13’, Valdes deve uscire alla disperata su uno sciagurato retropassaggio di Alves,  Willian ha la palla per far male, ma spedisce fuori. Le occasioni subite non scuotono per nulla la squadra di Pep Guardiola che ha un solo gioco, girare e girare all’ infinito la palla fino a quando un passaggio illuminante di Villa mette dani Alves di nuovo davanti al povero Pyatov che viene infilzato per la seconda volta. Il primo tempo si chiude 2-0 con un buon Shakhtar ma con un Barça padrone assoluto del campo.

    La ripresa si apre di nuovo con il Barcellona all’ attacco ed all’ ottavo, su angolo di Dani Alves piquè firma il 3-0 che sa di inizio goleada. Iniesta diffidato si fa ammonire saltando il ritorno per essere “Pulito” contro il Real e sulla punizione che segue lo Shakhtar segna con Rakytskyi  che ci mette il ginocchio, riuscendo a beffare Valdes e a riaprire la partita al 14′. Ma le velleità ucraine vengono spente dopo neanche un minuto con Messi che impazza sulla fascia bevendosi mezza difesa e servendo Keita che di sinistro firma il 4-1 ed a quattro minuti dalla fine anche Xavi partecipa alla festa infilando il 5-1 finale grazie ad un assist al bacio di Dani Alves.

    BARCELLONA-SHAKHTAR DONETSK 5-1 (2-0)

    MARCATORI: Iniesta (B) al 2′, Dani Alves (B) al 34′ del p.t.; Piqué (B) all’8′. Rakytskyi (S) al 14′, Keita (B) al 15′, Xavi al 41′ del s.t.

    BARCELLONA (4-3-3): Victor Valdes 6; Dani Alves 7,5, Piqué 7, Busquets 6, Adriano 6 (dal 32′ s.t. Maxwell); Xavi 6,5, Mascherano 6, Keita 6,5; Villa 6 (dal 25′ s.t. Pedro 6), Messi 6,5, Iniesta 7 (dal 46′ s.t. Afellay s.v.). (Miño, Milito, Thiago, Bojan) All: Guardiola.

    SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov 5,5; Srna 5,5, Ishchenko 5, Rakytskyi 6, Rat 6,5; Mkhitaryan 5,5, Hübschmann 6 (dal 38′ s.t. Eduardo s.v.); Douglas Costa 6, Jadson 5 (dal 25′ s.t. Fernandinho 5), Willian 5,5 (dal 30′ s.t. Alex Texeira 5,5). Luiz Adriano 6. (Khudzhamov, Kobin, Stepanenko, Czyzhov) All: Lucescu.

    ARBITRO: Thomson (Scozia)

    NOTE: ammoniti Rat (S), Rakytskyi (S) e Fernandinho (S) per gioco falloso; Iniesta per proteste. Recuperi: p.t. 1, s.t. 2′

  • Pagelle Barcellona – Arsenal 3-1.Messi Dio del calcio!

    Pagelle Barcellona – Arsenal 3-1.Messi Dio del calcio!

    Pagelle Barcellona

    Messi 10 Si avete letto bene, il voto è tondo! È il Dio del calcio sceso sui campi di gioco, un giocatore che con la doppietta di questa sera all’Arsenal si porta a quota 45 gol in 39 partite giocate. Stralciando di questo passo anche il suo record personale dello scorso anno. Pallone d’oro in carica quest’anno, forse non meritato per l’annata non proprio vincente, ma senza ombra di dubbio il giocatore più forte del mondo, e non me ne vogliano i napoletani e Maradona, ma Lionel se continua di questo passo supererà di gran lunga il suo mentore Diego Armando! Vedere il primo gol per parlare….

    Xavi 8 Ce ne fossero di centrocampisti come lui! Ha l’etichetta made in Spagna, con la confezionatura nella cantera del Barca, per uno dei prodotti migliori del mercato. Sembra aver la palla incollata ai piedi, e praticamente smista una quantità di palloni innumerevole. Serve assist e si rende pericoloso quando può con degli inserimenti che mettono in continua crisi la difesa dell’Arsenal. Non bastasse si toglie anche la soddisfazione di segnare riportando la partita sul 2 a 1.

    Dani Alves 7,5 Onnipresente e devastante, questi sono gli aggettivi che riassumono la sua prestazione questa sera. Praticamente lo vedi tagliare il campo un milione di volte, correre e fare inserimenti su quella fascia senza sosta e tornare in difesa per aiutare i compagni. Segni particolari? Una potenza di tiro impressionante che gli permette di causare un infortunio alla mano a Szczesny a inizio partita su calcio di punizione, con una semplice parata! Potenza di fuoco + 3

    Iniesta 7,5 Dopo il gol nella finale del mondiale tutti lo davano come favorito per la conquista del Pallone d’oro. Lui nonostante la sconfitta bruciante si è ripreso alla grande, e si è messo a disposizione totale della squadra anche questa sera.  Entra di diritto nell’azione del gol di Xavi, quando mette a sedere Diaby, si crea lo spazio e serve il compagno in area.

    Busquets 6,5 Partita più che sufficiente per il giovane centrocampista spagnolo, soprattutto considerando il fatto che si ritrova a giocare come difensore centrale viste le indisponibilità di Puyol e Pique. Non fa praticamente niente di sbagliato in fase di copertura, e l’unico errore sfortunato lo paga caro. Sul calcio d’angolo battuto dagli inglesi stacca di testa per anticipare tutti e colpisce male, beffando Valdes. Il rischio di compromettere la qualificazione è stato alto. Ci hanno pensato i suoi compagni e Messi a togliere le castagne dal fuoco.

     

    Pagelle Arsenal

    Nasri 5 Le sorti di questa partita dovrebbero dipendere dal suo estro, viste le condizioni non proprio ottimali di Van Persie e Fabregas. Il francese ci prova qualche volta, ma sempre con un dribbling di troppo, non riuscendo quasi mai ad essere determinante o utile per la sua squadra.

    Van Persie 4 Resuscitato all’ultimo minuto, come Lazzaro si è alzato e ha camminato, si camminato e basta però. Non struscia nemmeno l’ombra di un pallone per tutto il primo tempo. Te ne accorgi che è in campo solo quando litiga con Abidal e rifila una manata in faccia a Dani Alves, episodio che gli costerà l’ammonizione. Nel secondo tempo commette l’idiozia più grossa della sua vita calciando un pallone dopo il fischio dell’arbitro, seconda espulsione e gara compromessa. Forse era meglio lasciarlo in panca… senza forse.

    Fabregas 5 Sentirà l’emozione di tornare in Spagna, sarà che non è in perfette condizioni fisiche, ma stasera non gliene riesce una. Anzi l’azione del primo gol parte da un suo sciagurato tacco al limite della sua area. Abbandona il campo nella ripresa già da sconfitto e con la testa bassa tra i fischi del pubblico. Forse il prossimo anno tornerà al Camp Nou, ma con la maglia della squadra di casa.

    Almunia 7 entra dopo pochi minuti per sostituire l’infortunato Szczesny, e si fa trovare subito pronto con ottimi interventi a chiudere lo specchio della porta a Villa.  Messi praticamente lo prende a pallonate per tutta la partita e lui risponde con parate che davvero hanno del miracoloso. Incolpevole su tutti e tre i gol, soprattutto sul primo capolavoro di Messi. È solo grazie a lui se l’Arsenal esce dal Camp Nou con un punteggio calcistico più che tennistico!

  • Clamoroso! Messi vince il Pallone d’Oro. Beffato Iniesta

    Clamoroso! Messi vince il Pallone d’Oro. Beffato Iniesta

    Incredibile ribaltone: Messi vince il Pallone d’Oro Fifa 2010 battendo i compagni di squadra al Barcellona Iniesta e Xavi, entrambi campioni del Mondo con la Spagna e con il primo match winner della finale e grande favorito.

    Questo il verdetto della giuria che assegnava a Zurigo il premio, unificato per la prima volta (Pallone d’Oro + Fifa World Player), assegnato tramite una votazione di 208 giornalisti e 208 tra ct e capitani della varie nazionali affiliate alla Fifa. Per il fantasista argentino si tratta del secondo Pallone d’Oro della sua carriera bissando quello vinto nella passata stagione.
    Sbagliata dunque l’indiscrezione circolata nel pomeriggio della vittoria ormai certa di Iniesta che deve accontentarsi della piazza d’onore mentre sul gradino più basso del podio sale il metronomo del centrocampo blaugrana e delle Furie Rosse Xavi.

    Incredulo il vincitore del più ambito premio individuale per un calciatore Messi:

    • Non mi aspettavo di vincere. E’ davvero una grande felicita’ essere qui stasera con i miei compagni e vincere questo premio. E’ una serata speciale per me, voglio condividere questo premio con i miei compagni, senza loro non sarei qui adesso, voglio condividerlo anche con tutte le persone che mi hanno appoggiato, con tutti gli argentini e tutte le persone del Barcellona. Anche Xavi e Iniesta meritavano questo riconoscimento“.

    Numeri alla mano, Messi ha vinto con il 22.6% dei voti precedendo appunto Iniesta che ha totalizzato il 17.3% e Xavi che ha chiuso a 16.5%. In ogni caso è stato un trionfo per il Barcellona e la Cantera catalana che ha potuto piazzare 3 giocatori sul podio: infatti sia Messi, sia Iniesta che Xavi provengono dalle giovanili del club blaugrana che ha potuto anche contare anche sul terzo posto di Pep Guardiola per quanto riguarda il Pallone d’Oro degli allenatori che è stato vinto dal suo “nemico” Josè Mourinho precedendo il ct campione del mondo Vicente Del Bosque.

    La Fifa inoltre ha comunicato la squadra ideale dell’anno 2010. Questa la top 11

    Portiere: Casillas (Real Madrid)
    Difensori: Puyol (Barcellona), Piqué (Barcellona), Lucio (Inter), Maicon (Inter)
    Centrocampisti: Xavi (Barcellona), Iniesta (Barcellona), Sneijder (Inter)
    Attaccanti: Ronaldo (Real Madrid), Villa (Barcellona), Messi (Barcellona)

  • A Mourinho e Iniesta il Pallone d’Oro 2010

    A Mourinho e Iniesta il Pallone d’Oro 2010

    Secondo indiscrezioni il Pallone d’Oro Fifa 2010, premio riconosciuto al miglior giocatore dell’anno e nato dalla fusione del Pallone d’Oro assegnato dalla rivista francese France Football tramite una votazione di giornalisti e del Fifa World Player assegnato dal massimo organismo mondiale da una giuria composta da ct e capitani di varie nazionali, è stato vinto da Andres Iniesta che avrebbe sbaragliato la concorrenza di Xavi e Messi, suoi compagni di squadra al Barcellona.
    Il fantasista, che è stato decisivo nella finale Mondiale vinta dalla Spagna contro l’Olanda, si trova insieme agli altri due concorrenti a Zurigo dove si terrà la cerimonia di premiazione. Per conoscere il vinvitore con assoluta certezza bisognerà attendere le 19:00 ma la fuga di notizie incorona Iniesta re del 2010.

    Sicuro già della vittoria Josè Mourinho: entrato nella storia dell’Inter per aver centrato il triplete con i nerazzurri, lo Special One, ora al Real Madrid, entra anche nella storia del calcio europeo vincendo la prima edizione del Pallone d’Oro degli allenatori della storia, riconoscimento assegnato al miglior tecnico dell’anno solare 2010.
    Il tecnico portoghese ha battuto al fotofinish le candidature di Vicente Del Bosque, il ct campione del mondo con la Spagna, e l’allenatore del Barcellona Pep Guardiola volando a Zurigo per ritirare l’ambito premio.