Tag: Andres Iniesta

  • Gol, polemiche, spettacolo: tutto questo è “El Clasico”

    Gol, polemiche, spettacolo: tutto questo è “El Clasico”

    Quello che è andato in scena ieri sera al Santiago Bernabeu è stato un vero e proprio spot per il calcio, l’attesa per “El Clasico” tra Real Madrid e Barcellona era tanta ed i protagonista non hanno certo tradito le attese.

    Leo Messi e Cristiano Ronaldo
    Leo Messi e Cristiano Ronaldo

    Alla fine a spuntarla sono stati i Blaugrana guidati da un super Leo Messi autore di una tripletta ma i Blancos non hanno affatto digerito la direzione di gara tant’è che a fine gara Cristiano Ronaldo ha rilasciato queste parole di fuoco, come riportato anche da Sportmediaset:

    “Il Real Madrid dà fastidio. Questo arbitro non è in grado di dirigere partite del genere. Abbiamo giocato contro 12 avversari e ogni anno è la stessa storia: non ci lasciano vincere”

    Veniamo alla cronaca della gara, Carlo Ancelotti schiera l’undici previsto alla vigila con Diego Lopez tra i pali, Carvajal, Pepe, Ramos e Marcelo sulla linea difensiva, Modric, Di Maria e Xabi Alonso a metà campo con in avanti il trio dei fenomeni BBC: Bale, Benzema e Cristiano Ronaldo.

    Martino, che in questa gara si giocava moltissimo, mandava in campo la formazione prevista nei giorni scorsi, Valdes in porta con Dani Alves, Piquè, Mascherano e Jordi Alba in difesa, Xavi, Fabregas e Busquets a centrocampo, davanti Neymar, Messi e Iniesta.

    Pronti e via, partenza fortissima del Barcellona che al 7° con Iniesta, servito da Messi, lascia partire un tiro imparabile sotto la traversa. Il Real reagisce e in pochi minuti ribalta la situazione con la doppietta di Benzema che al 20° di testa pareggia ed al 24° dopo aver controllato batte Valdes per il vantaggio Merengues. Il Real avrebbe la chance di trovare il terzo gol ma Piquè salva sulla linea ed al 42° arriva il pari di Messi, abile con il suo sinistro a sbrogliare un batti e ribatti in area.

    Nella ripresa iniziano ad arrivare anche le polemiche, al 55° Dani Alves commette fallo su Ronaldo appena fuori area ma per l’arbitro è rigore con Cr7 che trasforma per il vantaggio dei padroni di casa. Al 65° arriva anche un rigore per il Barcellona con Sergio Ramos che stende Neymar, anche se il replay pare dimostrare che il giovane brasiliano accentui molto la caduta, rosso per il difensore e gol del pareggio di Messi dal dischetto. Al 83° arriva ancora un altro rigore per i blaugrana causato da un fallo di Xabi Alonso su Iniesta, dagli undici metri si presenta ancora Messi che realizza la sua personale tripletta che vale anche il successo per il Barcellona.

    La Liga è così riaperta con tre squadre, l’Atletico ha vinto la sua gara, raccolte in un punto, con la coppia di Madrid a guidare la classifica ed il Barcellona subito dietro distanziato di un solo punto.

     

    REAL MADRID – BARCELLONA 3-4 (2-2) (7° Iniesta (B), 20°, 24° Benzema (R), 42° Messi (B), 55° rig. C. Ronaldo (R), 65° rig., 84° rig. Messi (B))

    Real Madrid (4-3-3): Diego Lopez 6; Carvajal 5, Sergio Ramos 4.5, Pepe 5.5, Marcelo 6; Xabi Alonso 5, Di Maria 6.5, Modric 6 (90° Morata sv); Bale 5.5, Benzema 7 (65° Varane 6), C. Ronaldo 6.

    Allenatore: Carlo Ancelotti.

    Barcellona (4-3-3): Victor Valdes 6.5; Dani Alves 6, Piqué 6, Mascherano 5.5, Jordi Alba 6; Xavi 6, Busquets 6.5, Fabregas 6 (78° Sanchez 5.5); Iniesta 7.5, Neymar 6 (68° Pedro 6), Messi 7.5.

    Allenatore: Gerardo Martino

    Arbitro: Jundiano Mallenco

    Ammoniti: Di Maria (R), Pepe (R), Xabi Alonso (R), C. Ronaldo (R), Modric (R), Fabregas (B), Busquets (B)

    Espulso: Sergio Ramos (R)

  • Le protagoniste della Champions League. Focus on: Barcellona

    Le protagoniste della Champions League. Focus on: Barcellona

    Il Barcellona viene da tutti considerata la squadra più forte al mondo da almeno sette anni, ovvero dalla conquista della sua seconda Champions League ottenuta con la vittoria in rimonta sull’Arsenal a Parigi per 2-1. Nonostante quella formazione vantasse di campioni come Ronaldinho, Eto’o, Puyol, Deco, Xavi e molti altri giovani che sarebbero esplosi nel giro di qualche anno, colui che dette il via al ciclo vincente del club blaugrana fu Frank Rijkaard. Fu proprio l’olandese ad infondere il coraggio, la determinazione e la fiducia nei propri mezzi in un ambiente, quello catalano, che stava recitando il ruolo di ombra in una Spagna dominata dallo strapotere economico e calcistico del Real Madird. In Catalogna non si poteva accettare tutto questo ed ecco che in breve tempo, con poche e, all’apparenza semplici, mosse il Barcellona è diventata la squadra che conosciamo oggi. Puntare sul settore giovanile, praticare lo stesso sistema di gioco basato sul palleggio (Tiqui-Taca), e rappresentare gli interessi di un popolo intero. Con l’avvento di Guardiola in panchina e con l’esplosione di Leo Messi, il Barcellona è riuscito a imporsi a livello mondiale: basti pensare che dal 2008 al 2012, il Barça ha portato a casa la bellezza di 14 trofei su 18 a disposizione. Inoltre nel 2009 secondo l’IFFHS (Istituto internazionale di storia e statistica del calcio) i catalani sono la prima squadra al mondo per risultati ottenuti considerando il periodo 1991-2009. Tutto questo preambolo per affermare che il Barcellona resta la squadra da battere anche in questa edizione della Champions League non solo per la forza dei singoli ma anche e soprattutto per il carattere mostrato in situazioni difficili come la rimonta, andata poi a buon fine, che serviva fare contro il Milan negli ottavi o come la gestione delle gravi malattie di Abidal e Tito Villanova. Resta comunque la sensazione che la squadra di Villanova inizi a mostrare delle crepe soprattutto nel reparto arretrato dove l’età si sta facendo sentire. In ogni caso, il Barcellona fa paura.

    Il Barcellona di Messi è una delle favorite per la vittoria finale della Champions League | © David Ramos/Stringer / Getty Images
    Il Barcellona di Messi è una delle favorite per la vittoria finale della Champions League | © David Ramos/Stringer / Getty Images

    LUCI E OMBRE – Il Barcellona era la bestia nera dei sorteggi ed evitare di averla nel proprio girone voleva dire tanto. Le “sfortunate” furono lo Spartak Mosca, il Celtic e il Benfica: mica tanto visto che i russi hanno dato parecchio filo da torcere agli uomini di Villanova e che gli scozzesi li hanno addirittura battuti. La prima partita del Barcellona nella fase a gironi non è affatto entusiasmante: al Camp Nou i catalani ospitano lo Spartak Mosca. Tello porta subito in vantaggio gli spagnoli ma un autorete di Dani Alves e Romulo ribaltano il punteggio a favore dei russi che cadranno però nel finale grazie alla doppietta di Messi: finisce 3-2. Nella seconda gara i blaugrana stendono il Benfica 2-0 (Sanchez e Fabregas) mentre in quella successiva contro il Celtic gli spagnoli rischiano tantissimo. Sono proprio i biancoverdi a sbloccare il risultato con Samaras prima che Iniesta e Jordi Alba in extremis capovolgano ancora le sorti di un match strano a favore del Barcellona.
    Al Celtic Park arriva però la vittoria scozzese per 2-1 e la conseguente prima sconfitta europea per la squadra di Villanova: inutile il gol del solito Messi arrivato nel finale. La matematica qualificazione agli ottavi, anche se non c’erano rischi particolari, arriva contro lo Spartak Mosca, demolito 3-0 (doppietta Messi e Dani Alves). L’ultima partita in casa contro il Benfica è solo una passerella, i catalani giocheranno con parecchie riserve e le reti rimarranno inviolate. Tirando le somme, il Barcellona è passato come primo nel gruppo G con 13 punti: i blaugrana avrebbero potuto fare meglio vista la caratura degli avversari davvero modesta.

    REMUNTADA E MESSI – Dicevamo delle luci e delle ombre del Barcellona. Soprattutto bisogna notare che gli spagnoli hanno sempre messo in mostra il solito calcio, bello e offensivo, anche nelle sconfitte. Queste sono arrivate come fulmini a ciel sereno visto che le occasioni da gol per Messi e compagni non sono mai mancate. A volte però il sistema di gioco catalano si è rivoltato contro il Barcellona: troppe finezze, giocate e poca concretezza hanno davvero fatto rischiare l’eliminazione ai catalani contro il Milan. Agli ottavi ecco il Milan. La gara d’andata a San Siro è forse la più brutta mai disputata dal Barcellona negli ultimi anni: un 2-0 per i rossoneri che demolisce le certezze di un club molto ambizioso. Nella gara di ritorno si scatena però la furia di Messi che fa valere di essere davvero il più forte al mondo. Un 4-0 secco che spedisce il Milan a casa grazie alla splendida doppietta di Messi, al gol del ritrovato Villa e alla ciliegina sulla torta finale di Jordi Alba. Ai quarti di finale, il nuovo avversario dei blaugrana si chiama Psg, cioè la squadra di un ex dal dente avvelenato: Zlatan Ibrahimovic. A Parigi termina 2-2 con il solito Messi che sblocca il risultato prima del pareggio proprio di Ibra. Nel finale arriva il 2-1 del Barça grazie a un rigore freddamente trasformato da Xavi ma all’ultimo secondo arriva il definitivo 2-2 di Matuidi. Il ritorno è una gara ricca di insidie per tutto l’ambiente catalano e i primi incubi si materializzano a inizio ripresa con il vantaggio ospite firmato Pastore. Il Psg gioca nettamente meglio del Barcellona e, con un Ibrahimovic in cattedra, si meriterebbe il passaggio alle semifinali ma il calcio non sempre premia i meritevoli. Messi, infortunatosi nella gara d’andata e non titolare nel ritorno, entra in campo a metà ripresa e i blaugrana, come per magia, si accendono. L’argentino costruirà l’azione del pareggio di Pedro: finisce 1-1 dopo tanta sofferenza. Adesso in semifinale arrivano i temibili tedeschi del Bayern Monaco: lì il Barcellona dovrà dare il massimo.

    GIOCATORI CHIAVE – Il Barcellona è ricco di talenti capaci di mettere in crisi gli avversari ma il top del top è rappresentato da Messi, forse il giocatore più grande di tutti i tempi. Il cervello dei blaugrana passa però anche dai piedi di Iniesta uno che, zitto zitto, si è rivelato più determinante anche del compagno argentino. Visto poi il sistema di gioco catalano, un giocatore capace di dare equilibrio alla squadra è il sottovalutato Sergio Busquets: lo spagnolo, per molti oggetto di scherno, riesce a fungere da collante fra la parte offensiva e quella difensiva. Non un lavoro da poco in un Barcellona quasi interamente improntato alla manovra d’attacco.

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  • Remuntada, Messi si sblocca ma quel palo di Niang…

    Remuntada, Messi si sblocca ma quel palo di Niang…

    Il Barcellona asfalta il Milan e ribalta il risultato dell’andata. Risultato: i blaugrana sono qualificati ai quarti di finale di Champions League mentre il Diavolo dovrà seguire il resto della competizione da Milanello. Forse dopo il 2-0 del Milan all’andata in molti, forse troppi, pensavano che l’eliminazione del Barcellona fosse cosa scontata. Tutti i cicli finiscono, Barcellona in crisi, Messi non è decisivo con le squadre italiane. Concetti da aggiornare. Il tabellino del Camp Nou, alla fine dei novanta minuti di gioco, è impietoso così come la faccia di Adriano Galliani seduto in  tribuna a fianco del presidente del Barcellona Rossell. Un 4-0 pesante come un macigno che demolisce le certezze di un Milan  dominato alla perfezione da un collettivo, quello blaugrana, tornato a giocare come ai tempi d’oro di Pep Guardiola. I discorsi di Villanova, attraverso Skype e le varie tecnologie, da New York, hanno evidentemente rivitalizzato una squadra stanca e forse piena di così tante vittorie. Qualcuno deve aver ricordato ai catalani che non ci si deve accontentare e Messi deve aver detto qualcosa tipo “Non vi preoccupate che ci penso io”. Infatti così è stato.

    Leo Messi si sblocca con le italiane | ©JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images
    Leo Messi si sblocca con le italiane | ©JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images
    RE MESSI – Si sono spesi fiumi d’inchiostro per elogiare questo splendido giocatore e forse è davvero lui il migliore della storia. Lo dimostrano i due gol segnati al Milan che hanno permesso al Barcellona di qualificarsi ai quarti di Champions League. Il primo, dopo pochi mminuti dal fischio d’inizio, una gemma: pallone che transita dal destro al sinistro con una velocità mostruosa e tiro scagliato dove Abbiati non può far altro che guardare. Non c’è cosa migliore per fare una rimonta di andare in gol prestissimo. Nonostante questo la difesa del Barcellona regala una palla gol clamorosa al Milan che potrebbe pareggiare segnando un gol pesantissimo. Mascherano cicca il colpo di testa e Niang si ritrova a tu per tu con Valdes. Il tiro del francese è indirizzato sul palo opposto a quello del portiere blaugrana ma la conclusione termina sul palo. Occasione grandissima che avrebbe potuto scrivere un altro finale alla gara anche perchè il Milan non creerà più azioni degne di nota. Gol sbagliato, gol subito: prima legge non scritta del calcio. Come da copione, dopo il palo di Niang, ecco Messi che trafigge ancora una volta il povero Abbiati che in precedenza si era dimostrato superlativo nel salvare su Iniesta (anche con l’aiuto della traversa) e Xavi. Il bello è che la Pulce ha segnato entrambi i gol con una facilità pazzesca, con tutta la difesa del Milan schierata e con almeno quattro giocatori a ingabbiarlo. Demeriti del Milan? Solo in piccola parte. Dovessimo fare una percentuale, il 90% è merito del Barcellona e di Messi, il restante sono le colpe del Milan.

    RITMI ASFISSIANTI – Dopo il 2-0 maturato nel primo tempo la gara prosegue con il solito copione. Barcellona aggressivo, pressing asfissiante sui portatori di palla rossoneri che il più delle volte sono costretti a buttar via il pallone. In mezzo a questo c’è un Camp Nou gremito che ruggisce e spinge i blaugrana e li fomenta in ogni azione. Su un grande recupero di Mascherano arriva il terzo gol. Constant non riesce a chiudere un lancio filtrante e Villa insacca il terzo gol della serata, quello della qualificazione. Ora il Milan deve far qualcosa perchè adesso è il Diavolo che deve rincorrere l’avversario. Allegri inserisce nella mischia Robinho e Bojan. Qualche lieve miglioramento c’è soprattutto con il brasiliano che si ritrova sul piede la palla del possibile 3-1. Giocata di Bojan che mette in mezzo un bel traversone per Robinho. Il tentativo del carioca viene però murato, a distanza ravvicinata, da un grande recupero di Jordi Alba. Proprio il terzino spagnolo chiude i conti in contropiede in pieno recupero. Assist di Sanchez e gol facile facile di Jordi Alba. C’era poco da fare per il Milan. Questi sono marziani.

  • Buffon miglior portiere al mondo degli ultimi 25 anni

    Buffon miglior portiere al mondo degli ultimi 25 anni

    Nonostante per la sua Juventus non sia un buon periodo, ed anche dal punto di vista personale non stia attraversando uno dei momenti più brillanti, il capitano della Juventus e della Nazionale Italiana Gigi Buffon è stato eletto dall’ Iffhs, l’istituto internazionale di storia e statistica del calcio, come miglior portiere degli ultimi venticinque anni, dal 1987 al 2012, guidando la speciale classifica con 226 punti davanti al portiere spagnolo della Nazionale e del Real Madrid Iker Casillas con 213 punti ed all’olandese Edwin Van Der Saar, ex juventino (proprio prima dell’arrivo in bianconero dello stesso Buffon, ndr) con 201 punti a chiudere il “podio”.

    Di seguito, poi, al quarto posto il danese Peter Schmeichel, al quinto il tedesco ex Bayern Monaco Oliver Kahn, in sesto posto il portiere del Chelsea e della Nazionale della Repubblica Ceca Peter Cech, al settimo Josè Luis Chilavert del Paraguay. All’ottavo posto, a pari merito, l’italiano ed ex storico portiere dell’Inter Walter Zenga e lo spagnolo Andoni Zubizarreta, ed a chiusura della speciale “Top Ten” il brasiliano Taffarel.

    Buffon numero 1 degli ultimi 25 anni per Iffhs | © Clive Rose/Getty Images
    Buffon numero 1 degli ultimi 25 anni per Iffhs | © Clive Rose/Getty Images

    Le statistiche dell’Iffhs legate ai portieri, poi, si associano a quelle emanate sempre dall’istituito internazionale di storia e statistica del calcio inerenti “il miglior centrocampista al Mondo del 2o12”, in cui ha trionfato il Barcellona con i suoi uomini ad occupare l’intero “podio”. Iniesta del Barcellona è, infatti, il migliore in assoluto con 146 punti, precedendo proprio il compagno di squadra e di reparto Xavi con 128 punti che si era imposto negli anni precedenti, mentre al terzo posto si è collocato Leo Messi con 98 punti.

    Di rilievo, poi, è il nome che occupa il quarto posto, dove si colloca lo juventino Andrea Pirlo, con 87 voti: un riconoscimento importante considerando che il regista juventino sia l’unico degli italiani tra i migliori primi quindici playmakers del mondo.

    Dopo Pirlo, poi, seguono Ozil e Cristiano Ronaldo del Real Madrid, poi David Silva  e Tourè  del Manchester City a pari merito al settimo posto insieme a Neymar del Santos, ed ancora a seguire Gerrard del Liverpool, Zlatan Ibrahimovic del Psg, e poi a pari merito Xavi Alonso del Real Madrid, Frank Lampard e Juan Mata del Chelsea, ed infine Radamel Falcao dell’Atletico Madrid.

  • Pallone d’oro 2013: Messi per il poker. Tra gli allenatori c’é Del Bosque

    Pallone d’oro 2013: Messi per il poker. Tra gli allenatori c’é Del Bosque

    Ormai manca pochissimo per il grande show annuale organizzato per assegnare il Pallone d’oro 2013. Oltre al premio affidato al giocatore piú incisivo dalla rivista France Football, ci sará spazio anche per il Fifa World Player, riconoscimento deciso da c.t e capitani delle varie nazionali. Non ci sará bisogno di un mago troppo esperto per poter affermare chi sará il prossimo vincitore del pallone dorato. Leo Messi infatti sembra essere il candidato piú papabile per accreditarsi il quarto riconoscimento consecutivo. Un bottino da record dei redord quello della Pulce, se le previsioni verranno rispettate.

    QUATTRO – Dopo una lista molto nutrita, avara di italiani, ecco i tre finalisti per l’assegnazione del Pallone d’oro: Cristiano Ronaldo del Real Madrid e Leo Messi ed Andres Iniesta del Barcellona. I giornalisti che dovranno votare, avranno un lavoro molto ostico in quanto i giocatori citati sono tutti dei veri e propri alieni.

    Leo Messi
    Leo Messi vicino al quarti Pallone d’Oro | ©Getty Images
    Il portoghese Ronaldo é stato il protagonista assoluto della vittoria della Liga del Real Madrid della scorsa stagione: dall’altra parte, Iniesta e Messi hanno avuto una stagione non ricchissima di successi con il proprio club. C’é peró da dire che il primo ha vinto tutto con la nazionale spagnola, dall’Europeo al Mondiale, senza parlare dei vari successi conquistati con i blaugrana. Messi invece é reduce dal record di gol segnati nell’arco di un anno solare: poi, cosa dobbiamo dire? Ogni elogio per l’argentino sarebbe sprecato dal momento che la Pulce ha giá collezionato 3 Palloni d’oro consecutivi e se ne arrivasse un altro, sarebbe il quarto. Nessuno come lui.

    ALLENATORI – Capitolo allenatori. A sorpresa, non saranno né Pep Guardiola né Mourinho i tecnici ad accreditarsi il prestigioso riconoscimento. Chi sembra destinato ad essere il coach migliore, é Vicente Del Bosque. Lo spagnolo ha praticamente vinto tutto quello che c’era da vincere sulla panchina della Spagna e l’ultimo successo é quello relativo all’Europeo estivo. In pratica non ci dovrebbero essere troppe sorprese con Messi e Del Bosque favoriti. E la Spagna sorride dal momento che tutti i giocatori finalisti sono impegnati in Liga mentre l’allenatore é quello delle Furie Rosse. Piú di cosí.

  • Pirlo escluso dal Pallone d’Oro 2012, in finale i soliti tre

    Pirlo escluso dal Pallone d’Oro 2012, in finale i soliti tre

    Se qualcuno si aspettava qualcosa di diverso nella lista dei tre finalisti per la vittoria del Pallone d’Oro 2012 dovrà ricredersi. Saranno anche quest’anno Lionel Messi, Andrès Iniesta e Cristiano Ronaldo a giocarsi le chance per conquistare l’ambito trofeo che premia le prestazioni del giocatore nell’anno solare e le vittorie personali e di squadra. Niente da fare per Andrea Pirlo, nonostante i colleghi, allenatori e dirigenti abbiamo dato parere favorevole ad una sua presenza nella Finalissima. Non è bastato aver trascinato la Juventus alla conquista dello scudetto e la Nazionale nella Finale di Euro 2012. Delusione anche per Falcao. Il colombiano dopo aver portato a suon di gol l’Atletico sul tetto europeo con la vittoria dell’Europa League e si aspettava di finire tra i primi tre.

    LA FINALE– Sarà una sfida Barcellona contro Real Madrid. In campo i soliti tre. Iniesta e Messi per i blaugrana e Ronaldo per le merengues. Tutti hanno la stessa possibilità di vincere l’ambito Pallone d’Oro. Il portoghese ha conquistato la Liga Spagnola , Messi non sbaglia una partita ed è sempre tra i protagonisti principali nel Barça mentre lo spagnolo ha vinto l’Europeo 2012.

    Andrea Pirlo
    Niente Pallone d’Oro per Pirlo © Claudio Villa/Getty Images

    CHI VINCERA’? – C’è chi da per scontata la vittoria dell’argentino Messi, vincitore incontrastato del trofeo da ben tre anni. Quest’anno però, non avendo vinto ne Liga ne Champions League, potrebbe lasciare spazio ai suoi due rivali. Cristiano Ronaldo ha trascinato il Real alla conquista del campionato spagnolo e le sue quotazioni sono in aumento vertiginoso. Attenzione però anche ad Iniesta, centrocampista silenzioso del Barcellona, autore di un ottimo Europeo (vinto). Lo spagnolo raramente sbaglia una partita e per molti addetti ai lavori è lui il vero segreto del gioco e delle vittorie dei blaugrana.

    COACH OF THE YEAR – Tra gli allenatori, in Finale troviamo il commissario tecnico della Spagna Del Bosque, l’allenatore del Real Madrid Jose Mourinho e l’ex mister del Barcellona Pep Guardiola.

    E’ facile notare che anche quest’anno la Spagna è l’assoluta protagonista. Appuntamento al 7 gennaio 2013 a Zurigo per la premiazione. Quarto premio consecutivo per Messi o il Pallone d’Oro cambierà padrone?

  • Pallone d’oro 2012, Pirlo guida il gruppo degli italiani

    Pallone d’oro 2012, Pirlo guida il gruppo degli italiani

    Arrivano dalla Gazzetta dello Sport le prime indiscrezioni riguardanti la lista dei giocatori che concorreranno alla conquista del Fifa Pallone d’oro 2012. Buone nuove per l’Italia che grazie a Pirlo, Marchisio, Buffon, Balotelli, De Rossi e Di Natale avrà ben 6 calciatori nelle liste ampie Fifa. Grande miglioramento per il nostro calcio, dato che l’anno scorso solo Di Natale rientrò nella lista dei 53 prima di essere scartato al secondo turno. Il 2012 è un’altra storia per l’Italia, che forte dell’ottimo europeo disputato in estate, piazza nella prima lista 6 giocatori, ben 3 della Juve a dimostrazione di come il campionato vinto da imbattuti non sia passato inosservato.

    Il magazine francese France Football diramerà la lista dei 23 superstiti il prossimo 30 ottobre e l’Italia ha buone probabilità di portarne un paio avanti, Pirlo su tutti seguito a ruota dal compagno di squadra Buffon e da Balotelli. Il 30 novembre invece, a San Paolo prima dei sorteggi per la Confederations Cup 2013 verranno svelati i nomi dei 3 finalisti che si contenderanno il Pallone d’oro 2012. Il vincitore verrà proclamato il 7 gennaio a Zurigo.

    Andrea Pirlo
    Andrea Pirlo © Claudio Villa/Getty Images

    Pallone d’oro allenatori, 6 italiani in lista. Non c’è Conte – L’Italia sorride anche grazie ai suoi tecnici. Nella lista degli allenatori in lizza per il Pallone d’oro 2012 sono presenti infatti ben 6 italiani: Di Matteo, Prandelli, Mazzarri, Guidolin, Spalletti e Mancini. Sicuramente avrete notato che in questa lista manca Antonio Conte, l’allenatore campione d’Italia. Il condottiero bianconero, pur avendo meritato sul campo, è stato escluso da questa ristretta lista di allenatori. Facile prevedere che la Fifa abbia preferito tenerlo fuori in virtù della squalifica che l’allenatore bianconero ha subito e dovrà scontare fino all’8 dicembre. Francamente però appare discutibile questa scelta che penalizza il miglior allenatore italiano dell’anno. A concorrere per il Pallone d’oro degli allenatori ci saranno anche Josè Mourinho, vincitore dell’ultima Liga e Vicente del Bosque, campione d’Europa con la Spagna e grande favorito per la vittoria finale.

    Pallone d’oro 2012, i favoriti – Per il quarto anno di fila trionferà Messi? O Cristiano Ronaldo bisserà il successo del 2008? Un campionato europeo giocato e vinto da protagonista basterà ad Iniesta per interrompere il dominio di Messi, suo compagno al Barcellona? 3 nomi, altrettanti interrogativi, uno solo vincerà il Pallone d’oro 2012. Negli ultimi 4 anni tale premio se lo sono ripartito i due giocatori più forti al mondo: Messi e Cristiano Ronaldo. Il fenomeno portoghese ha aperto le danze nel 2008 mentre il numero 10 blaugrana l’ha conquistato nelle ultime 3 stagioni. Messi va a caccia del quarto pallone d’oro, impresa mai riuscita a nessuno. Platini, Cruijff e Van Basten sono fermi a quota 3. Il campione argentino ha nei piedi le qualità per vincerne altri ma il 2012 sembrerebbe non essere l’anno buono per tale record. Se il pallone d’oro simboleggia il miglior giocatore dell’anno solare quest’anno il premio dovrebbe andare ad un suo compagno di squadra: Andres Iniesta. Il centrocampista delle furie rosse ha conquistato da protagonista con la Spagna i campionati europei, evento calcistico più rilevante del 2012. Le premesse per il primo pallone d’oro firmato Iniesta ci sono tutte, Messi permettendo.

  • Barcellona-Real Madrid 3-2, Iniesta super

    Barcellona-Real Madrid 3-2, Iniesta super

    Mas que match. Che spettacolo ieri sera al Camp Nou, dove una folla di 91 mila spettatori ha assistito ad un Clasico memorabile. Barcellona-Real Madrid, l’andata della Supercoppa di Spagna, ha saputo raccontare l’essenza del calcio. Vincono i blaugrana di Tito Vilanova, bravo a ridare l’antica anima ai ragazzi orfani di Pep Guardiola. Un incontro di rara bellezza, terminato sul punteggio di 3-2. Il Real Madrid non affonda, segna due gol nel tempio catalano, ma la sensazione è quella di un Barca capace al ritorno di confermarsi superiore ai Blancos. Da sottolineare la prova stratosferica di Iniesta. In 90′ minuti il numero 8 blaugrana ha dipinto un capolavoro unico, proprio difronte al buon Mou. In fondo Barcellona-Real Madrid è anche la metafora della solitudine dei numeri primi.

    E’ e sarà un Barca leggermente diverso, ugualmente implacabile sul lato possesso palla, ma che ora non si vergogna dei lanci lunghi (vedi pareggio Pedro al 56′), senza sfociare sia chiaro nel canovaccio di sonettiana memoria. Sugli esterni non più centrocampisti ma esterni veri (Sanchez-Pedro), con la fantasia al 100% riportata nella zona centrale del campo (Xavi-Iniesta), una difesa a tre tornata in soffitta, e una freccia in più sulla corsia di sinistra (Jordi Alba). Et voilà, il Barcellona di sempre.

    lionel messi | ©LLUIS GENE/AFP/GettyImages

    Se da una parte c’è il solito Barca, dall’altra c’è il solito Ronaldo. D’accordo, il duello con Messi è terminato in parità (1 gol a testa), la differenza in campo però è stata abissale. Un solo tiro in porta per il portoghese, quello del vantaggio-beffa iniziale (colpo di testa su corner), con il Pallone d’Oro che risponde presente 15 minuti più tardi, realizzando il provvisorio 2-1. Ci vorrà un Real e un CR7 in versione Camp Nou aprile 2012 affinché i tifosi possano sperare nella rimonta fra 6 giorni al Bernabeu.

    Oltre a Iniesta, il Clasico di ieri ha avuto come protagonisti assoluti Casillas e Valdes. C’è il primo che toglie dalla rete il pallone del potenziale 4-1 blaugrana, e c’è l’altro che regala a Di Maria il gol del 3-2 tenendo così in vita l’undici di Mourinho in vista del match di ritorno.

    Da due giorni il vate di Setubal ha messo saggiamente le mani avanti sull’esito della Supercoppa, come se avesse già vaticinato la sconfitta dei suoi uomini, dimostrando ancora una volta di essere un passo avanti rispetto ai suoi colleghi. In ogni caso tutto questo interessa relativamente al Polifemo Tito, accecato da Mou lo scorso anno. C’è una tradizione importante da rispettare, un trofeo da regalare idealmente a Guardiola, passaggio di consegne perfetto tra il vecchio e il nuovo, sebbene sia più opportuno rovesciare la prospettiva.

    Il tabellino di Barcellona-Real Madrid 3-2 (andata della Supercoppa di Spagna 2012)
    Barcellona (4-3-3): Victor Valdes, Dani Alves, Pique, Mascherano, Adriano, Xavi (83′ Fabregas), Busquets, Iniesta, Pedro (86′ Alba), Messi, Sanchez (73′ Tello). Allenatore: Tito Vilanova.
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas, Arbeloa, Albiol, Ramos, Coentrao, Khedira, Xabi Alonso, Callejon (65′ Di Maria), Ozil (81′ Marcelo), Cristiano Ronaldo, Benzema (60′ Higuain). Allenatore: Jose Mourinho.

    IL VIDEO DI BARCELLONA-REAL MADRID 3-2
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  • Euro 2012: nella Top 23 anche Buffon, Pirlo, De Rossi e Balotelli

    Euro 2012: nella Top 23 anche Buffon, Pirlo, De Rossi e Balotelli

    Una squadra formata dai migliori giocatori è quella che è stata diramata poche ore fa dalla UEFA. Conclusasi anche quest’esperienza al Campionato Europeo 2012 i calciatori che sono scesi in campo sono stati tanti ma solamente i migliori sono entrati a far parte della “Top 23 Euro 2012”.

    Secondo la UEFA sono ben dieci i giocatori della Spagna che meritano un posto in questa lista dei migliori; per l’Italia invece solamente quattro i posti riservati.
    Per quanto riguarda i portieri posto da titolare per Iker Casillas, superato in questo Europeo solamente una volta, quella in cui Antonio Di Natale ha regalato il pareggio contro la squadra di Del Bosque ancora nella fase a gironi. Al secondo posto si piazza Gianluigi Buffon che, nonostante i quattro goal di ieri sera, si merita di essere in lista visto le prodezze regalateci nei vari i match e soprattutto in quello contro la Germania. L’ultimo posto valido per i portieri è occupato da Manuel Neuer, il giovane tedesco che saprà rendersi protagonista in altre occasioni

    Gianluigi Buffon © JEFF PACHOUD/AFP/GettyImages

    Tre i posti occupati dagli spagnoli anche nella fase difensiva dove a farla da padrone sono il difensore delle furie rosse Gerard Piquè, il sempre presente Sergio Ramos, il nuovo giocatore del Barcellona Jordi Alba, la coppia portoghese Pepe e Fabio Coentrao e in ultimo il capitano della Germania Philipp Lahm.

    Immancabili nella Top 23 per il centrocampo i giocatori che si sono resi protagonisti di ottime giocate e fantastici assist: per l’Italia spazio a Daniele De Rossi e Andrea Pirlo; per la Spagna sono ben quattro i posti occupati rispettivamente da Xavi Hernandez, Sergio Busquets, Xabi Alonso e Andres Iniesta, nominato da tutti come il miglior giocatore del Campionato Europeo 2012. Si guadagnano un posto in questa lista anche gli amareggiati Steven Gerrard per l’Inghilterra e Sami khedira e Mesut Oezil per l’asfaltata Germania, che potranno così ricordarsi di questo Europeo non solamente per l’eliminazione ad opera dell’Italia.

    Doppietta anche negli attaccanti per la squadra di Del Bosque capace di conquistare due Europei ed un Mondiale nel giro di quattro anni: Cesc Fabregas e David Silva è infatti la coppia perfetta per un attacco preciso e intelligente. Ma a questi valori la UEFA ha voluto aggiungere il talento del portoghese Cristiano Ronaldo, la freddezza dello svedese Zlatan Ibrahimovic ed infine la pazzia del pluri criticato azzurro Mario Balotelli che ha saputo prendersi le sue soddisfazioni risultando il giocatore più seguito e sfiorando la conquista del premio la “Scarpa d’Oro”, conquistata invece da Fernando Torres per aver messo a segno 3 reti e fatto più assist di tutti.

  • Portogallo-Spagna, Cristiano Ronaldo contro tutti

    Portogallo-Spagna, Cristiano Ronaldo contro tutti

    Si giocherà stasera la prima delle due semifinali di Euro 2012. Sul manto erboso di Donetsk sarà il match Portogallo-Spagna a decretare la prima finalista della massima competizione continentale. Una sfida che va oltre l’aspetto calcistico tra due nazioni confinanti, per certi aspetti anche simili, e la cui rivalità è veramente tanta. Due squadre frizzanti, spettacolari, ma che nonostante il traguardo raggiunto sino al momento non sono riuscite ad esprimersi al massimo in tutte le gare disputate. Sarà Portogallo-Spagna ma anche Cristiano Ronaldo contro Barcellona.

    Una sfida vista e rivista diverse volte nel campionato iberico e che si ripeterà anche stasera, con Paulo Bento che punta tutto sul giocatore madridista, il quale attraversa un ottimo stato di forma, mentre Del Bosque schiererà in mezzo al campo lo zoccolo duro del Barcellona. Spagna che arriva all’incontro da imbattuta: tre vittorie e un pareggio sin qui, frutto di 8 gol fatti e appena 1 subito e ciò gli consente di vantare la miglior difesa della competizione. Non lo stesso si può dire dei portoghesi, tre vittorie e una sconfitta sin qui, con 6 gol fatti ma 4 subiti.

    Per quanto riguarda le due formazioni Bento confermerà quasi per intero la squadra che ormai parecchi giorni fa ha battuto senza soffrire mai la Repubblica Ceca. L’unico giocatore a non esserci è Helder Postiga, uscito per infortunio nel primo tempo contro i cechi. Spazio a Hugo Almeida al suo posto. Per il resto tutto confermato con Cristiano Ronaldo e Nani che saranno le pedine sulle quali si punta per scardinare la retroguardia delle Furie Rosse. Nel 4-3-3 il trainer portoghese schiererà Rui Patricio tra i pali. Difesa formata da Joao Pereira e Fabio Coentrao esterni con Bruno Alves e Pepe in mezzo. A centrocampo solito trio quantità e qualità formato da Moutinho, Miguel Veloso e Meireles. In attacco il trio citato in precedenza, ovvero quello formato da Nani, Almeida e Cristiano Ronaldo.

    Cristiano Ronaldo © FABRICE COFFRINI/Getty Images
    Non cambierà quasi nulla nemmeno Del Bosque, il quale pare intenzionato anche stavolta a giocare senza attaccanti di ruolo. Probabile dunque la riconferma di Fabregas al posto di Torres. Unico dubbio quello relativo alla fascia di destra: Pedro infatti potrebbe essere preferito a Silva, con l’obiettivo di frenare le folate di Coentrao. Nel 4-3-3 giallorosso dunque spazio tra i pali a Casillas, mentre davanti a lui agiranno Arbeloa e Jordi Alba laterali. In mezzo alla difesa Sergio Ramos e Pique. Il trio di centrocampo sarà composto da Xavi, Busquets e Xabi Alonso. In avanti il trio Pedro, Fabregas e Iniesta. Di certo però a Del Bosque le alternative in panchina non mancano, con Torres, Silva e Jesus Navas pronti a dare il proprio contributo a gara in corso.

    Portogallo-Spagna, le formazioni:
    PORTOGALLO (4-3-3): Rui Patricio; Joao Pereira, Bruno Alves, Pepe, Fabio Coentrao; Moutinho, Miguel Veloso, Meireles; Nani, Almeida, Cristiano Ronaldo. In panchina: Eduardo, Beto, Rolando, Custodio, Quaresma, Oliveira, Ricardo Costa, Ruben Micael, Varela, Miguel Lopes, Hugo Viana, Postiga. Allenatore: Paulo Bento.
    SPAGNA (4-3-3): Casillas; Arbeloa, Sergio Ramos, Pique, Jordi Alba; Xavi, Busquets, Xabi Alonso; Pedro, Fabregas, Iniesta. In panchina: Valdes, Reina, Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Jesus Navas, Negredo, Cazorla, Mata, Silva, Torres, Llorente. Allenatore: Del Bosque