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  • Olimpiadi di basket: Durant conduce gli Stati Uniti all’oro, Spagna KO

    Olimpiadi di basket: Durant conduce gli Stati Uniti all’oro, Spagna KO

    Tutto come da pronostico, anche se ottenuto con un pizzico di fatica in più rispetto al previsto: gli Stati Uniti di un super Kevin Durant e di un grande LeBron James battono la Spagna con il risultato di 107-100 nella Finalissima del le Olimpiadi di basket e vincono la medaglia d’oro. E’ il secondo successo olimpico di fila per gli americani nella pallacanestro dopo quello di Pechino 2008 dove nella Finale fu sempre la Spagna ad essere battuta.

    Gli iberici partono forte e volano sul 12-7 in avvio grazie alla vena realizzativa di Juan Carlos Navarro (10 punti con 3 triple). All’asso spagnolo risponde subito il fenomenale Durant che punisce la zona di coach Sergio Scariolo con i suoi tiri dall’angolo. L’ingresso in campo di Carmelo Anthony mette le ali alla Nazionale a stelle e strisce che vola sul 25-16 grazie ad un parziale di 18-2 in cui il giocatore dei New York Knicks piazza 8 punti. A ricucire il gap ci pensa il duo Fernandez-Ibaka che complice le disattenzioni difensive avversarie riporta nel match la “Roja”.

    La Spagna però deve fare i conti con il gran secondo quarto di Kevin Love che in pratica da solo regge attacco e difesa statunitense (9 pu ti e 6 rimbalzi il computo del giocatore di Minnesota nella frazione). La Spagna grazie all’indemoniato Navarro (19 punti)  resta a contatto (solo un punto separa le 2 squadre all’intervallo lungo, 59-58) mentre per gli U.S.A. ci sono 18 punti del solito Durant.

    L’avvio della seconda parte di gara sorride ai giallorossi che con uno scatenato Pau Gasol (13 punti in fila) tornano a mettere la testa avanti (67-64). Ibaka limita James ma a far rientrare immediatamente gli Stati Uniti è il talento di Kevin Durant che dall’arco inizia a bombardare il canestro avversario (82-81 alla fine del terzo periodo).

    Kevin Durant e LeBron James | © Christian Petersen/Getty Images

    Ultimo quarto tutto da vivere: Scariolo tenta il tutto per tutto ma Chris Paul scava un piccolo gap con il tiro dalla lunga distanza aiutato anche da un paio di magie di Kobe Bryant. Disperatamente la Spagna cerca di non sprofondare ma a dare la mazzata finale al team iberico è la premiata ditta Durant-James (il meglio possibile del basket odierno): la stella dei Miami Heat piazza 5 punti in un amen (schiacciata più tripla) che annientano la resistenza avversaria.Coach “K”, all’ultima gara sulla panchina della nazionale (ne ha vinte 62 su 63), toglie i titolari e svuota la panchina per dare spazio a tutti. E’ oro per gli Stati Uniti, decisivi  i canestri di LeBron James (19 punti) quando la palla scotta di più, un paio di lampi di Chris Paul nel finale (11 punti), la difesa di Kevin Love (9 punti e 9 rimbalzi) su Pau Gasol nel quarto periodo, e la grande prova di Kevin Durant (30 punti e 9 rimbalzi). Alla Spagna non è bastato un Pau Gasol straordinario (24 i suoi punti) e un Navarro indemoniato in avvio (19 punti nel primo tempo, spentosi alla distanza avendo racimolato 21 punti totali). Scariolo torna a Milano con l’argento.

    Nella Finale per il terzo/quarto posto la Russia batte l’Argentina per 81-77 e conquista il bronzo, prima medaglia nel basket olimpico da quando non c’è più la vecchia Unione Sovietica (oro a Seul 24 anni fa). I sudamericani vivono quasi esclusivamente sul tiro da 3 punti, i russi affidano le proprie speranze a Kirilenko ma soprattutto al neo Minnesota Timberwolves Alexei Shved che con una prova maiuscola da 25 punti ed una fondamentale tripla a 36 secondi dalla sirena finale regala la vittoria alla sua squadra. A fine incontro per l’ex CSKA ci sono 25 punti, 20 per Kirilenko mentre Fridzon chiude con 19. All’Argentina non bastano i 21 di Manu Ginobili, i 15 di Delfino ed i 16 di Nocioni.

    FINALE 3°/4° posto

    Argentina-Russia 77-81

    FINALE 1°posto

    STATI UNITI-SPAGNA 107-100

  • Stati Uniti inarrestabili, Argentina KO. Finale contro la Spagna

    Stati Uniti inarrestabili, Argentina KO. Finale contro la Spagna

    Gli Stati Uniti ottengono l’ennesima vittoria nel torneo di basket delle Olimpiadi di Londra 2012: nella semifinale dei Giochi gli americani trionfano per 109-83 sull’Argentina e volano alla finalissima che li metterà di fronte ai campioni d’Europa della Spagna, che a loro volta hanno fatto fuori la Russia in rimonta (67-59) nella partita che tutti volevano per la conclusione della competizione. In palio ovviamente il titolo di campioni olimpici e la medaglia d’oro.

    Il Dream Team è inarrestabile e doma l’Argentina (che ha gli uomini contati) in un match che vede gli uomini di coach Mike Krzyzewski partire forte grazie all’ispirato Kobe Bryant che mette a segno 11 dei primi 18 punti americani (18-6). I cambi però rischiano di far sprofondare la Nazionale a stelle e strisce che subisce un parziale dei sudamericani che si riportano in partita sul 19-17. I troppi tiri da 3 punti (14 nei primi 12 minuti) costringono coach “K” a rimettere in campo le proprie stelle e così sul parquet ritornano James, Durant e Bryant. LeBron è scatenato e permette alla sua squadra di ottenere un mini allungo sul 37-27 con 9 punti importantissimi. Per poter riacciuffare gli avversari l’Argentina si affida alle bombe e così si va al riposo lungo sul 47-40.

    In avvio di secondo tempo l’albiceleste rosicchia ancora qualcosa (51-46) ma a togliere le castagne dal fuoco agli statunitensi ci pensa il solito James che, indemoniato, inizia a fare magie in ogni zona del campo: segna, prende rimbalzi e sforna assist a ripetizione e proprio sui suoi scarichi Durant piazza 12 punti con 4 triple mentre la stella dei Miami Heat arriva a quota 18 con 6 assist e gli Stati Uniti volano sul 74-57 chiudendo in anticipo la pratica quando ancora mancano 10 minuti di gioco.

    Nel garbage time c’è spazio anche per Carmelo Anthony autore di 3 triple in appena 42 secondi che portano il punteggio sul 93-64, con coach Krzyzewski che invita i suoi a non umiliare gli avversari ma a portare sempre rispetto. A fine gara ci sono 19 punti di Kevin Durant, 18 per Carmelo Anthony e LeBron James che però aggiunge anche 7 rimbalzi e 7 assist, per i sudamericani invece 18 punti di Manu Ginobili (forse alla sua penultima gara in Nazionale), 15 per Carlos Delfino e Luis Scola.

    LeBron James | © Christian Petersen/Getty Images

    A contendere la medaglia d’oro agli Stati Uniti sarà la Spagna, già battuta 4 anni fa dagli assi NBA a Pechino 2008: la Roja ha avuto la meglio, in rimonta, su una Russia sprecona con il punteggio di 67-59. E’ la difesa la carta vincente del team allenato da Sergio Scariolo, soprattutto nel secondo tempo: nella prima parte di gara infatti Kirilenko e compagni paiono più decisi e determinati e volano sul massimo vantaggio (27-14) a 5 minuti dalla fine del primo tempo. Al riposo si arriva sul 31-20, ma la musica cambia nella ripresa con Fernandez e Calderon bravi a segnare da 3 con il play dei Toronto Raptors che firma il paeggio a quota 46. Da qui si gioca una nuova partita dove gli iberici hanno la meglio grazie al break propiziato da Pau Gasol (60-50). La Russia si riavvicina nell’ultimo minuto ma a dare il colpo di grazia alla Nazionale di Blatt è il leader Kirilenko che stranamente sbaglia 5 tiri liberi su 6 quando ancora tutto sarebbe stato possibile. 16 i punti di Pau Gasol, 11 quelli del fratello Marc con Calderon a quota 14 e Fernandez 11, mentre ai russi non bastano i 14 di Kaun ed i 10 di Kirilenko.

    Finale in programma tra Stati Uniti e Spagna domenica 12 agosto alle ore 16 italiane.

    SEMIFINALI:

    Stati Uniti-Argentina 109-83

    Russia-Spagna 59-67

    FINALE 3°/4° posto

    Argentina-Russia domenica 12 agosto ore 12

    FINALE 1°posto

    STATI UNITI-SPAGNA domenica 12 agosto ore 16

  • Olimpiadi Basket: USA-Argentina e Russia-Spagna le semifinali

    Olimpiadi Basket: USA-Argentina e Russia-Spagna le semifinali

    Nei quarti di finale del torneo di basket delle Olimpiadi di Londra 2012 gli Stati Uniti battono come da pronostico l’Australia e si qualificano per le semifinali della competizione dove troveranno ancora una volta l’Argentina (sarà la terza partita tra le 2 Nazionali in poco meno di 2 settimane dopo l’amichevole di Barcellona e la sfida nel girone dei Giochi).

    Contro i “Canguri” gli States passeggiano vincendo facilmente per 119-86 grazie alle prove strepitose di Deron Williams e di LeBron James, autore di una storica tripla doppia. Anche se un pò svagati in difesa gli U.S.A. mantengono il controllo del punteggio e della partita, gli oceanici riescono a non sprofondare solo grazie al solito Mills (14 i suoi punti alla fine del primo tempo). L’impatto di Westbrook sulla partita è devastante: la stella dei Thunder prende il posto di un Kobe Bryant abbastanza opaco e scava il solco (assieme a Deron Williams che piazza ben 13 punti in soli 12 minuti) per il provvisorio 52-38. Il primo tempo va in archivio sul 56-42 con 2 parziali di quarto identici, 28-21 per gli Stati Uniti.

    Il rientro in campo delle squadre sorride agli australiani che complice il rilassamento degli americani infilano un 11-0 di parziale nei primi 100 secondi di gioco portando il risultato sul 56-53 grazie alla vena realizzativa di Mills ed Ingles. Si mettono all’opera James e Durant per ricacciare indietro gli avversari ma a risultare davvero decisivo in questo frangente del match è il peggiore in campo fino a quel momento, ovvero Bryant: l’asso dei Lakers (0/4 al tiro fino a quel momento) prende per mano la squadra e nel secondo tempo piazza 20 punti che ne fanno il top scorer della partita. Gli australiani restano vivi fino a 5 minuti dal termine (82-70) ma poi gli Stati Uniti dilagano e chiudono in scioltezza sul 119-86.

    Bryant, come già riportato, è il miglior marcatore con 20 punti, seguìto da Deron Williams (18) ed Anthony (17). Grande prestazione per LeBron James che va in tripla doppia con 11 punti, 14 rimbalzi e 12 assist. Agli oceanici non bastano i 26 punti del solito cecchino Mills, i 19 di Ingles egli 11 di Andersen.

    Sarà l’Argentina a sfidare il Dream Team americano in semifinale: l’albiceleste batte il Brasile per 82-77 nel più classico dei derby sudamericani. Gara piacevole con l’Argentina in testa nel punteggio ma sempre ripresa dagli avversari: il momento clou arriva intorno al 27esimo minuto di gioco con Ginobili e compagni avanti di 15 punti (61-46), il Brasile piazza un parziale di 11-3 per riportarsi a contatto e concretizza tutto lo sforzo a 4 minuti dalla fine (70-68 Argentina). Scola e Ginobili mettono in campo però tutta la loro esperienza e per i verdeoro non c’è scampo. Scola top scorer con 17 punti, Ginobili e Delfino a quota 16, per il Brasile 22 punti ciascuno per Huertas e Barbosa.

    LeBron James | © TIMOTHY A. CLARY/AFP/GettyImages

    Dall’altra parte del tabellone la Russia supera la Lituania e conquista la prima semifinale olimpica dal lontano 1992 (quando ancora si chiamava Comunità Stati Indipendenti). Kirilenko nel finale salva la sua squadra con un gioco da 3 punti importantissimo e chiude a quota 19 punti mentre Mozgov ne segna 17. Inutili per i lituani i 19 punti del giocatore della Montepaschi Siena Kaukenas. Finale 83-74 per la Russia che ora dovrà giocare nuovamente contro la Spagna.

    E proprio la Spagna batte la Francia 66-59 in una partita un pò bruttina rispetto alle aspettative: i transalpini, a lungo in controllo del match, cedono di schianto nell’ultima frazione chiusa con soli 6 punti a referto, permettendo il sorpasso iberico. Nel finale ad alta tensione anche 2 falli antispotivi chiamati alla Francia con lo spagnolo Rudy Fernandez che deve abbandonare il parquet. Sfiorata anche la rissa. Marc Gasol è il miglior realizzatore giallorosso con 14 punti, 12 sono di Navarro e 10 di Pau Gasol, per la Francia 15 punti a testa per il duo dei San Antonio Spurs ParkerDiaw.

    QUARTI DI FINALE:

    Stati Uniti-Australia 119-86

    Argentina-Brasile 82-77

    Francia-Spagna 59-66

    Russia-Lituania 83-74

    Gli accoppiamenti delle semifinali:

    Stati Uniti-Argentina

    Russia-Spagna

  • Stati Uniti travolgenti, Argentina ko. Il Brasile supera la Spagna

    Stati Uniti travolgenti, Argentina ko. Il Brasile supera la Spagna

    Ancora una vittoria per gli Stati Uniti (unica squadra ancora imbattuta) nell’ultimo turno della fase a gironi del torneo di basket dei Giochi Olimpici di Londra. Gli americani, dopo un primo tempo non molto esaltante, stendono l’Argentina giocando una ripresa in modo più convincente, aiutati dalla vena realizzativa dell’asso Kevin Durant.

    Proprio il fenomeno degli Oklahoma City Thunder è protagonista in avvio di match ma Ginobili risponde presente portando avanti i sudamericani sul 15-14. La partita si mantiene sui binari dell’equilibrio anche perchè Scola continua a giocare un’Olimpiade da 10 e lode e con il suo talento mantiene i suoi compagni a contatto con le stelle NBA. Gli U.S.A tengono quasi sempre la testa avanti ma l’albiceleste piazza il sorpasso (48-47) ma a metterci una pezza è Chris Paul che guida la sua Nazionale al nuovo vantaggio in chiusura di primo tempo (60-59).

    Al ritorno in campo gli Stati Uniti sembrano trasformati e nel terzo quarto segnano ben 42 punti chiudendo la pratica: LeBron James, apparso sottotono nella prima metà di gara, scende sul parquet molto più concentrato e la sua energia in difesa ed in attacco propizia l’allungo segnando anche 9 punti in circa 3 minuti. Il protagonista però è Kevin Durant che infila 17 punti nella terza frazione (straordinario 5/6 dalla lunga distanza nella frazione) coadiuvato da Kobe Bryant. Il risultato è in cassaforte perchè gli argentini segnano a malapena 17 punti in 10 minuti (102-76). L’ultimo quarto è il solito show per gli spettatori con gli Stati Uniti che amministrano il vantaggio e chiudono l’incontro sul punteggio di 126-97. Durant è il top scorer dei suoi con 28 punti (8/10 da 3 punti), James segue a quota 18 mentre Paul arriva fino a 17 punti con Iguodala e Love autori di 13 punti ciascuno (ancora una volte strepitose le medie dalla lunga distanza per gli U.S.A. con un 20/39 complessivo). Per i sudamericani 16 punti di Ginobili, 13 di Delfino, 12 di Nocioni ed 11 per Scola. Nei quarti gli americani se la vedranno contro l’Australia, l’Argentina giocherà contro il Brasile nel più classico dei derby del Sud America.

    Sempre per il Gruppo A, la Francia arpiona il secondo posto dietro gli Stati Uniti battendo la Nigeria (un pò a fatica) per 79-73 grazie ai 23 punti di Batum mentre per gli africani ci sono ben35 punti di uno scatenato Oguchi, vittoria in sofferenza anche per la Lituania che ha la meglio sulla Tunisia per 76-63 grazie ad un parziale di 12-3 negli ultimi minuti dopo che i tunisini erano stato avanti nel punteggio per 31 minuti.

    Kevin Durant | © Paul Gilham/Getty Images

    Nel Gruppo B invece partita non molto limpida della Spagna che per evitare di finire dalla parte del tabellone (nella fase ad eliminazione diretta) dove giocano gli Stati Uniti concede la vittoria al Brasile che la scavalca in classifica. Iberici avanti per 35 minuti, poi il blackout (quasi benvoluto dai giallorossi campioni d’Europa) che si sono fatti rimontare dai brasiliani infuocati nel tiro da 3 punti con Barbosa e Viera (2 triple ciascuno per ribaltare il -10 provvisorio in favore degli spagnoli). Risultato finale 88-82 per i verdeoro, con i sudamericani (come già detto) secondi in classifica e iberici terzi che evitano il tabellone difficile del torneo. Pau Gasol segna 26 punti ed il fratellino Marc 20, ma l’uomo del match è Leandro Barbosa che piazza 23 punti ed aiuta la sua squadra ad ottenere la vittoria.

    Nelle altre gare del girone, sconfitta a sorpresa (ma ininfluente visto il primo posto già acquisito) per la Russia che cede di misura all’Australia per 82-80 condannata da una tripla del solito cecchino Mills sulla sirena finale. La Gran Bretagna ha invece festeggiato l’unica vittoria ai Giochi, davanti a 9300 spettatori entusiasti, distruggendo la Cina 90-58 (entrambe le squadre erano già fuori dalla corsa ai quarti).

    Questi gli accoppiamenti per la fase ad eliminazione diretta: Stati Uniti-Australia; Argentina-Brasile; Francia-Spagna; Russia-Lituania.

    RISULTATI QUINTA GIORNATA:

    GRUPPO A:
    Stati Uniti-Argentina 126-97
    Francia-Nigeria 79-73
    Lituania-Tunisia 76-63

    GRUPPO B:
    Brasile-Spagna 88-82
    Australia-Russia 82-80
    Cina-Gran Bretagna 90-58

    CLASSIFICHE:

    GRUPPO A:
    Stati Uniti 10
    Francia 9
    Argentina 8
    Lituania 7
    Nigeria 6
    Tunisia 5

    GRUPPO B:
    Russia 9
    Brasile 9
    Spagna 8
    Australia 8
    Gran Bretagna 6
    Cina 5

  • Stati Uniti, vittoria da brividi contro Lituania. Russia batte Spagna

    Stati Uniti, vittoria da brividi contro Lituania. Russia batte Spagna

    Dopo l’abbuffata di punti e di record contro la Nigeria gli Stati Uniti tornano sulla terra e giocano una partita “normale” contro la Lituania, rischiando seriamente di essere beffati dai baltici apparsi veramente tonici e determinati.

    Per la Nazionale a stelle e strisce decisivi gli ultimi 4 minuti di gioco quando LeBron James infila un paio di canestri di fondamentale importanza per uscire fuori da una situazione diventata allo stesso tempo complicata ed imbarazzante.

    Una partita che ha veramente rischiato di passare alla storia, con gli americani apparsi si un pò svogliati ma messi anche in grande difficoltà da una Lituania scesa in campo pronta a dare il massimo e forse anche stimolata dal confronto con i maestri americani del Dream Team.

    Partita molle in difesa per la squadra di coach Mike Krzyzewski che non riesce a contenere la bravura offensiva lituana guidata dal solito Kleiza (11 punti nel primo quarto e 16 all’intervallo lungo). E’ invece proprio la difesa  a fare la differenza per i baltici, bravi a ritornare immediatamente dietro con tutti e 5 gli uomini ed a schierarsi quasi sempre in 5 in riga da un lato all’altro del parquet (nell’area pitturata) quasi a formare un muro invalicabile. Da applausi questa mossa studiata certamente da coach Kestutis Kemzura.

    La gara sembra prendere la via rossoblu quando James e compagni si ritrovano sul +12 (39-27) nel secondo periodo, ma da qui inizia invece la rimonta baltica che si concretizza nel clamoroso sorpasso di inizio ripresa (56-55) grazie al canestro dell’inossidabile Jasikevicius. Gli U.S.A. capiscono il pericolo e cercano di piazzare il parziale vincente ma i lituani non mollano e restano in partita (67-67) fino al nuovo sorpasso con la tripla dell’inarrestabile Kleiza che regala il provvisorio 82-80. A 6 minuti dalla fine il punteggio è in favore della Lituania, in vantaggio per 82-84 ma qui sale in cattedra LeBron James: l’asso di Miami produce 7 punti nel 10-2 che decide la gara (97-88) e gli U.S.A. non rischiano più do essere ripresi concludendo sul 99-94.

    Per gli americani brillano Anthony e James autori di 20 punti ciascuno, bene anche Durant (16 punti con 4/7 da 3) e Deron Williams (12), per il team dell’Est europeo invece top scorer è Kleiza con 25 punti, seguìto da Pocius con 14 e da Songaila con 11. A condannare i baltici le troppe palle perse, ben 23 contro le sole 9 statunitensi. Ma onore agli sconfitti che hanno giocato una grande gara.

    Nelle altre partite del girone la Francia batte la Tunisia per 73-69 e si guadagna un posto nei quarti con la terza vittoria in 4 gare. I transalpini trovano 22 punti di Tony Parker e volano via a inizio ripresa. Gli africani non mollano e nel finale tornano sotto senza però riuscire a fare la differenza. L’Argentina invece domina la partita giocata con la Nigeria, 93-79 il finale, con 22 punti di Scola e 17 di Nocioni. I sudamericani tallonano gli U.S.A. contro i quali giocheranno lo scontro diretto che vale il primo posto del girone nella prossima ed ultima giornata.

    LeBron James | © TIMOTHY A. CLARY/AFP/GettyImages

    Nell’altro Gruppo grande impresa della Russia che nel big match di giornata vince di misura ed in rimonta contro la super corazzata Spagna: inizio folgorante degli iberici che con i fratelli Gasol si portano sul 20-2, a dare qualche speranza di rimonta ai russi è un ottimo Fridzon (32-40 al riposo lungo). Nel secondo tempo 3 triple di Khryapa fanno si che la Spagna venga ripresa e Mozgov impatta il punteggio. Fridzon regala addirittura il sorpasso, la Spagna reagisce con Navarro che propizia un super parziale da 12-1 che sembra chiudere la contesa (65-57 prima, 69-60 a pochi minuti dal termine). La Russia firma un 6-0 quando mancano 3 minuti alla sirena e pareggia con l’ennesima bomba di Khryapa a 61 secondi dalla  fine (73-73). Mozgov segna il sorpasso russo, Pau Gasol sbaglia un tiro libero a pochissimo dal termine e così la squadra di Blatt sigilla la vittoria con i canestri del 77-74 definitivo. Cammino verso la finale ora in salita per la Spagna che troverà sulla sua strada il Dream Team americano sicuramente prima della Finalissima.

    Nelle altre 2 gare del giorne: l’Australia si qualifica per i quarti, grazie al successo sui padroni di casa della Gran Bretagna, con un secondo tempo da 70 punti con ben 39 punti di un inarrestabile Mills. Basta un quarto al Brasile per demolire la Cina, che alla fine incassa un pesantissimo 98-59. Per i verdeoro è la terza vittoria in 4 gare che vale l’aggancio alla Spagna in classifica.

    RISULTATI QUARTA GIORNATA:

    GRUPPO A:
    Stati Uniti-Liuania 99-94
    Francia-Tunisia 73-69
    Argentina-Nigeria 93-79

    GRUPPO B:
    Brasile-Cina 98-59
    Spagna-Russia 74-77
    Australia-Gran Bretagna 106-75

    CLASSIFICHE:

    GRUPPO A:
    Stati Uniti 8
    Francia 7
    Argentina 7
    Nigeria 5
    Lituania 5
    Tunisia 4

    GRUPPO B:
    Russia 8
    Spagna 7
    Brasile 7
    Australia 6
    Cina 4
    Gran Bretagna 4

  • Stati Uniti da record, Nigeria umiliata 156-73. OK Russia e Spagna

    Stati Uniti da record, Nigeria umiliata 156-73. OK Russia e Spagna

    Gli Stati Uniti battono facilmente la Nigeria nella terza giornata del torneo di basket delle Olimpiadi di Londra (risultato finale 156-73) e diventano ufficialmente la squadra dei record: i 49 punti segnati solo nel primo quarto rappresentano il primato per punti segnati in una frazione, i 78 alla fine del primo tempo permettono di scavalcare il Brasile edizione 1988 (72 punti rifilati alla Cina), inoltre viene demolito il record di punti complessivi in un match che apparteneva sempre al Brasile 1988 (138 punti segnati all’Egitto), ben 18 in più quelli degli americani (ad infrangere questo record è Andre Iguodala con una tripla a 4 minuti e mezzo dal termine dell’incontro). Il +83 sugli africani è più che eloquente, non serve nient’altro da aggiungere, ci limitiamo a riportare però la stratosferica prestazione di un incontenibile Carmelo Anthony dato che la stella dei New York Knicks riesce a piazzare ben 37 punti in soli 14 minuti e 29 secondi di impiego sul parquet derivanti soprattutto da 10 triple (su 12 tentativi), record per un giocatore U.S.A. e parità con Oscar Schmidt per numero di tiri da 3 in un match ai Giochi (10 nel 1996).

    Dopo la lunga carrellata di record enunciati dovremmo anche parlare della partita ma si rischia di scemare nell’ovvio e nella scontatezza: gli States partono a razzo (13-0) ed i Nigeriani vanno subito in bambola. La Nazionale a stelle e strisce non ha pietà degli avversari ed inizia a bombardare il canestro biancoverde di triple che alla fine saranno ben 29 su 49 tentativi per un irreale 65%!.

    A 5 minuti dalla fine del terzo periodo gli U.S.A. segnano il 100esimo punto, con gli africani disperatamente aggrappati al “sogno” di non farsi doppiare. Che però crolla nell’ultimo quarto quando lo show degli Stati Uniti si completa con giocate d’autore per mandare in visibilio il pubblico sugli spalti. Oltre ai 37 punti di Anthony da segnalare i 21 di un ottimo Westbrook, i 16 di Bryant, i 15 di Love, i 14 di Durant e la doppia doppia di Deron Williams (13 punti e 11 assist). Gara da 6 punti per il più forte giocatore al Mondo, ovvero LeBron James rimasto comodamente in panchina per 29 dei 40 minuti totali.

    Prossimo avversario degli americani sarà la Lituania che è stata battuta dalla Francia per 82-74: con 27 punti (9/14 al tiro, 5 rimbalzi e 2 assist) Tony Parker è il trascinatore dei transalpini, non bastano ai baltici i 17 punti di Kleiza. Bene anche l’Argentina che si sbarazza agevolmente della Tunisia per 92-69 (dopo un primo quarto sottotono), Ginobili chiude con 24 punti, 21 sono di Delfino e 20 di Scola.

    Carmelo Anthony | © TIMOTHY A. CLARY/AFP/GettyImages

    Nell’altro Gruppo soffrono da matti ma vincono le 2 favorite al primo posto, Russia e Spagna: gli iberici rischiano grosso contro i padroni di casa ma alla fine la spuntano di un solo punto (79-78) con i Britannici che nel finale a suon di triple vanno vicinissimi alla rimonta ed al successo clamoroso (Deng 26 punti, Freeland 25 da una parte, Pau Gasol 17 e Calderon 19 dall’altra. La Russia invece si salva grazie ad una gran giocata di Fridzon (canestro da 3 punti a 4 secondi dal termine, in precario equilibrio fra l’altro) contro il Brasile (75-74): Shved però monopolizza l’attenzione, il nuovo giocatore dei Timberwolves, con i sudamericani avanti di 5 punti (72-67 a 90 secondi dalla sirena) prende per mano la squadra e segna 5 punti, sbaglia 2 tiri liberi, sforna 2 assist, prima a Mozgov e poi per la tripla di Fridzon della vittoria che annulla il canestro del 74-72 brasiliano di Huertas a 6 secondi dalla sirena.

    Primo successo per l’Australia che ha la meglio sulla Cina (per 81-61) con i “Canguri” guidati da Mills (21 punti) ed Andersen (17 per il giocatore della Montepaschi Siena). Cinesi fanalino di coda del girone.

    RISULTATI TERZA GIORNATA:

    GRUPPO A:
    Stati Uniti-Nigeria 156-73
    Francia-Lituania 82-74
    Argentina-Tunisia 92-69

    GRUPPO B:
    Brasile-Russia 74-75
    Spagna-Gran Bretagna 79-78
    Australia-Cina 81-61

    CLASSIFICHE:

    GRUPPO A:
    Stati Uniti 6
    Francia 5
    Argentina 5
    Nigeria 4
    Lituania 4
    Tunisia 3

    GRUPPO B:
    Spagna 6
    Russia 6
    Brasile 5
    Australia 4
    Cina 3
    Gran Bretagna 3

  • Andrei Kirilenko torna in NBA, accordo con i Minnesota Timberwolves

    Andrei Kirilenko torna in NBA, accordo con i Minnesota Timberwolves

    Andrei Kirilenko torna a giocare nella NBA: la stella russa, dopo un anno al CSKA Mosca, ha trovato un accordo con i Minnesota Timberwolves. L’operazione è stata resa possibile dalla trade che il team di Minneapolis ha portato a termine qualche giorno fa con i Phoenix Suns ed i New Orleans Hornets, scambio che ha liberato parecchio spazio salariale nel cap di Minnesota e di cui parleremo tra un attimo. Kirilenko, 31 anni, ha firmato un contratto per 2 stagioni a 20 milioni di dollari complessivi. Il russo sta disputando le Olimpiadi con la sua Nazionale ed ha giocato in NBA per 10 stagioni con gli Utah Jazz, con una media di 12.4 punti e 5.6 rimbalzi a partita, ma nella stagione 2011-12 ha indossato la maglia del CSKA Mosca (complice il lockout NBA che ha tenuto ferma la Lega fino a Natale), vincendo il premio di M.V.P. e di miglior difensore dell’Eurolega. Kirilenko ha dichiarato che è impaziente di giocare per il coach Rick Adelman e che crede che il suo stile di gioco si adatti alla perfezione a quello dell’allenatore dei Timberwolves.

    Torniamo alla trade a 3 squadre di cui parlavamo poco fa: il centro Robin Lopez e l’ala Hakim Warrick si trasferiscono da Phoenix a New Orleans, mentre la guardia-ala Wesley Johnson passa da Minnesota a Phoenix insieme a una scelta al primo giro del Draft, i Timberwolves invece liberano spazio nel cap per poter firmare il free agent Kirilenko. La franchigia di Minneapolis riceve inoltre dagli Hornets 2 scelte da secondo giro al prossimo Draft.

    Andrei Kirilenko | © Christian Petersen/Getty Images

    Situazione Orlando Magic: il general manager Hennigan ha scelto come nuovo head coach Jacque Vaughn, 37 anni ed alla prima esperienza su una panchina NBA (ora l’unica squadra senza allenatore sono i Portland Trail Blazers che comunque dovranno comunicare la oro scelta a breve). Negli ultimi 2 anni Vaughn è stato assistente di Gregg Popovich ai San Antonio Spurs e l’esperienza maturata con un genio del basket come è notoriamente conosciuto l’allenatore degli Spurs non potrà fare altro che avvantaggiarlo nella sua carriera. Il nuovo coach dovrà gestire una squadra che probabilmente perderà la stella Dwight Howard e dovrà essere abile ad avviare il processo di ricostruzione e a favorire la crescita dei giovani.

    Dwight Howard infatti è sempre intenzionato a lasciare Orlando, il centro dopo l’incontro avvenuto a Los Angeles con lo staff dirigenziale dei Magic (che voleva convincerlo a tornare sui suoi passi) ha confermato la sua volontà: la superstar chiede o la cessione immediata ai Los Angeles Lakers (che però hanno parecchie difficoltà ad imbastire uno scambio con i Magic visto il rifiuto di Bynum di giocare ad Orlando e l’assenza di prime scelte al Draft da offire alla squadra della Florida dato che sono state cedute quasi tutte interamente a Phoenix nell’affare Nash), o la cessione a gennaio ai Brooklyn Nets (che solo nel nuovo anno potranno inserire Brook Lopez nella trattativa visto che il giocatore è stato rinnovato da qualche settimana ed occorrono circa 6 mesi per poterlo scambiare) oppure in casi estremi andrà via a giugno 2013 gratis (via free agency) a Dallas, dato che i Mavericks possono offrire un super contratto al centro. La palla ora passa di nuovo ad Hennigan che dovrà sbrogliare la difficile situazione.

  • Eurolega, miracolo Olympiacos Campione d’Europa. CSKA Mosca ko

    Eurolega, miracolo Olympiacos Campione d’Europa. CSKA Mosca ko

    Un miracolo, un vero e proprio miracolo sportivo! E’ questo che alla fine emerge tra tutto dopo aver apprezzato ed assistito alla Finalissima di Eurolega, l’Olympiacos (che alla vigilia delle Final 4 appariva la squadra meno talentuosa e destinata al quarto posto) ribalta ancora una volta il pronostico e si laurea Campione d’Europa grazie alla vittoria in extremis, a 7 decimi di secondo dalla sirena finale, sulla corazzata CSKA Mosca (62-61 il risultato finale).

    Un sogno diventato realtà quello dei greci che testimonia che nello sport non sempre vince chi spende di più o chi è più ricco: La squadra del Pireo in Estate complice la crisi economica ha rivoluzionato il roster, vendendo i campioni che in questi anni l’hanno resa grande ed ha puntato sui ragazzi del vivaio che proprio nella sfida contro i russi sono risultati decisivi nonostante la giovane età e l’inesperienza a questi palcoscenici. Una storia, una favola a lieto fine quella dei biancorossi, coronata dal canestro decisivo di Printezis che ha chiuso la prodigiosa rimonta partita dal -19 del 28esimo minuto quando tutto ormai sembrava perduto. CSKA Mosca nell’incubo, travolto dall’esuberanza, dall’altletismo, dalla forza d’animo degli avversari autori di un’impresa leggendaria.

    Olympiacos Pireo | © BULENT KILIC/AFP/GettyImages

    In avvio gara molto bloccata, tante palle perse (nei primi minuti si registrano più turnovers che punti!) e tensione al massimo, il primo quarto si chiude sul 10-7 per i russi che gravano di falli gli avversari e scombussalano i piani di coach Ivkovic. Nel secondo periodo la storia non cambia, l’Armata Rossa spinta dal talento di Milos Teodosic fugge via. La guardia serba spara 3 bombe di fila nel canestro biancorosso (l’ultima da nove metri) portando i suoi compagni sul 27-14. Papanikolaou si carica la squadra greca sulle spalle ma è troppo solo ed i moscoviti chiudono in vantaggio 34-20 il primo tempo (con canestro da 3 annullato a Shved sulla sirena).

    In apertura di terza frazione la musica non cambia, piovono triple nel canestro dell’Olympiacos (in serie segnano Khryapa, Teodosic e Kirilenko) il punteggio diventa impietoso, al 28esimo siamo sul 53-34, un +19 molto eloquente. I russi però sbagliano nel credere che la partita sia finita e così il team ellenico riemerge dall’inferno: Ivkovic schiera tutti i suoi giovani rampanti ed una mossa che sembra disperata si rivela l’arma vincente dei biancorossi che dal quel momento in poi assestano un mega parziale di 14-0 che dal 28esimo al 32 esimo riporta sotto i greci (53-48). Il CSKA Mosca è frastornato e si affida al suo uomo più carismatico, più talentuoso, più affidabile ovvero Andrei Kirilenko che fa quel che può ma non trova aiuto nei compagni, nè in attacco, nè in difesa dove è l’unico a tentare di tutto per fermare gli avversari. Printezis approfitta della “mollezza” dei lunghi russi, prima firma il 57-52, poi il 60-58. Pochi secondi alla fine, fallo su Teodosic che segna il primo tiro libero ma sbaglia il secondo (61-58 un errore che peserà tantissimo), il CSKA risponde con il fallo tattico su Papanikolaou che a dispetto della giovane età non trema e realizza i 2 tiri liberi per il 61-60. Mancano 12 secondi, i greci fanno fallo su Siskauskas, una sicurezza in lunetta ma succede l’impensabile, con il giocatore lituano che sbaglia tutti e 2 i tiri liberi. L’Olympiacos rimette in gioco e trova Georgios Printezis sulla linea di fondo che con un altro “gancetto” brucia retìna del canestro e cronomentro! A 7 decimi di secondo dall’epilogo il sorpasso è compiuto (62-61). Il lungo passaggio a Kirilenko non va a buon fine e Mosca si arrende, esplode la festa dei tifosi sugli spalti, dei giocatori sul parquet. Delirio biancorosso ad Istanbul per il più incredibile dei finali di gara, forse il più impensabile. Secondo titolo continentale per l’Olympiacos ancora con Ivkovic in panchina. Soddisfazione anche per Vassilis Spanoulis che l’anno scorso trionfò con la maglia del Panathinaikos: per lui, passato ai nemici storici in Estate, titolo di M.V.P. delle Final 4.

    FINALE TERZO POSTO EUROLEGA:

    BARCELLONA-PANATHINAIKOS 74-69

    FINALE PRIMO POSTO EUROLEGA:

    OLYMPIACOS PIREO-CSKA MOSCA 62-61

    Tabellino:

    Cska Mosca: Teodosic 15, Siskauskas 8, Krstic 11, Kirilenko 12, Khryapa 3; Lavrinovic 5, Voronov 0, Vorontsevich 0, Shved 3, Kaun 2, Gordon 2. N.e.: Mejia. All.: Kazlauskas.

    Olympiacos Pireo: Antic 7, Spanoulis 15, Dorsey 0, Keselj 3, Papanikolaou 18; Hines 0, Papadopoulos 0, Printezis 12, Mantzaris 3, Sloukas 4, Law 0. N.e.: Gecevicius. All.: Ivkovic.

  • Eurolega oggi Finale CSKA-Olympiacos. Intanto Kirilenko MVP del torneo

    Eurolega oggi Finale CSKA-Olympiacos. Intanto Kirilenko MVP del torneo

    Siamo all’atto conclusivo: questa sera alle ore 20.00 l’Eurolega avrà la sua nuova squadra regina, che succederà al Panathinaikos nell’albo d’oro della manifestazione. La Finalissima sarà tra il super favorito CSKA Mosca e l’outsider Olympiacos. 2 formazioni molto diverse, piena zeppa di campioni quella russa che può contare su un talento come quello di Andrei Kirilenko, che in Europa sposta decisamente gli equilibri. Infarcita di giovani di belle speranze con qualche giocatore di esperienza quella greca che per la crisi che ha coinvolto lo stato ellenico ha dato un taglio netto al budget in questa stagione cedendo i tanti “Big” e puntando sui ragazzi del vivaio ai quali sono stati affiancatio elementi di notevole spessore coem Vassilis Spanouils che lo scorso anno vinceva il titolo di campione d’Europa con i nemici del Panathinaikos ma che ha sposato la causa biancorossa diventando il leader indiscusso.

    Sarà una Finale diversa rispetto a quelle degli ultimi anni visto che apparentemente tutto pende dalla parte del CSKA Mosca, una vera corazzata che sin dalla prima partita si è meritata l’appellativo di squadra favorita in Eurolega. Ma occhio alla voglia di stupire dei greci che partita dopo partita sono cresciuti in modo esponenziale (ne sa qualcosa anche la Montepaschi Siena, eliminata per 3-1 nonostante il vantaggio del fattore campo nei quarti di Finale della competizione).

    Poche ore e conosceremo il verdetto del campo. Intanto qualche altro verdetto è già stato reso noto: Andrei Kirilenko ha vinto il premio di M.V.P. del torneo e porta a casa anche il premio di miglior difensore della competizione. I numeri parlano per lui dato che è l’unico ad entrare nei primi 10 giocatori in 4 specialità diverse, punti a partita, rimbalzi, recuperi e stoppate, mancando di poco anche la top 10 negli assist. Cifre mostruose di cui non si poteva non tenere conto.

    Andrei Kirilenko | © BULENT KILIC/AFP/GettyImages

    Per lui i premi non finiscono qui perchè “AK47” è stato inserito anche nel miglior quintetto della stagione dell’Eurolega 2011/2012. Assieme all’ala del CSKA Mosca trovano posto il rivale di serata, Vassilis Spanoulis (playmaker dell’Olympiacos), Dimitris Diamantidis (guardia del Panathinaikos, vincitore dell’M.V.P. nella scorsa stagione), Erazem Lorbek (ala grande del Barcellona) ed il compagno di squadra di Kirilenko nel CSKA Nenad Kristic (centro).

    Spazio anche ad altri giocatori che sono entrati a far parte del secondo miglior quintetto europeo: Milos Teodosic (CSKA Mosca), Juan Carlos Navarro (Barcellona), Henry Domercant (Unics Kazan). Mike Batiste (Panathinaikos) ed infine Bo McCalebb della Montepaschi Siena che ha vinto anche il trofeo Alphonso Ford per il 2012, riservato al miglior realizzatore della stagione. Piccole soddisfazione personali per l’asso della squadra toscana che è stato sempre positivo in questa stagione anche quando i risultati non parlavano a favore dei campioni d’Italia in carica.

    La giornata di Eurolega si aprirà ovviamente con la Finale per il terzo e quarto posto tra Panathinaikos Atene e Barcellona, in programma alle ore 17.00. Poi la Finalissima che designerà la squadra campione d’Europa.

    IL PROGRAMMA DELLE FINALI:

    Domenica 13 maggio 2012:

    Panathinaikos Atene-Regal Barcellona ore 17.00 FINALE per il terzo posto

    CSKA Mosca-Olympiacos Pireo ore 20.00 FINALE per il primo posto

  • Eurolega, Final 4: CSKA Mosca in Finale, battuto il Panathinaikos

    Eurolega, Final 4: CSKA Mosca in Finale, battuto il Panathinaikos

    Nella prima delle 2 semifinali delle Final 4 2011/2012 di Eurolega (l’altra partita è in programma alle ore 20.00 tra Barcellona ed Olympiacos) il CSKA Mosca batte di misura, per 66-64, il Panathinaikos dopo una gara combattutissima ed accede alla Finale che si disputerà domeica sera.

    Partita a tratti pazzesca, tiratissima, fantastica, un vero e proprio spot per il basket, una gara veramente degna di una semifinale europea, di un grande appuntamento come era appunto questo incontro. L’hanno spuntata i russi grazie al talento immenso di alcuni giocatori su cui può fare affidamento coach Jonas Kazlauskas, in primis l’ex NBA Andrei Kirilenko che ha tenuto a galla la squadra nel momento più difficile, e poi come non citare l’apporto di Shved (decisivo nel ricucire lo svantaggio nel finale) e di Milos Teodosic, autore del canestro del definitivo sorpasso ma che ha fatto correre i brividi lungo la schiena ai tifosi del CSKA sugli spalti quando non è riuscito a chiudere la partita a pochi secondi dalla fine sbagliando 2 tiri liberi, lui che in lunetta è una garanzia. Onore però agli sconfitti, che hanno saputo sorprendere all’inizio i più quotati rivali, merito di coach Obradovic e delle sue idee geniali che hanno letteralmente bloccato l’attacco dell’Armata Rossa. Ma alla fine ogni sforzo è stato vano. Cade anche il sogno di Sarunas Jasikevicius, guardia 36enne del Panathinaikos che finora aveva vinto tutte le 8 partite disputate nella sua carriera nelle Final 4 (conquistando ben 4 titoli).

    L’inizio dei Verdi di Grecia è da 10 e lode: il CSKA resta annichilito dallo strapotere del Panathinaikos che trova la via del canestro in ogni modo ed è insuperabile in difesa. Il trio Diamantidis-Jasikevicius-Maric mette a ferro e fuoco gli avversari incapaci di reagire o trovare soluzioni per limitare i danni. E’ quasi un massacro al termine dei primi 10 minuti di gioco, i greci infatti conducono per 29-15.

    Andrei Kirilenko, CSKA Mosca | © BULENT KILIC/AFP/GettyImages

    Probabilmente l’errore dei giocatori in maglia verde è quello di pensare di avere la gara in mano ed ovviamente non è così perchè la musica cambia radicalmente nel secondo quarto. Coach Kazlauskas trova le contromisure adatte e con alcuni acuti di Kirilenko e le giocate di Khryapa (playmaker oscuro in molte occasioni) la squadra di Mosca riesce a ricucire quasi tutto il gap assestando un mega parziale di 17-5 per il provvisorio 34-32 con cui si va al riposo lungo.

    Nel secondo tempo il match si gioca sul filo dell’equilibrio, l’eroe del Panathinaikos è Kaimakoglu che si carica la squadra sulle spalle, mentre dall’altra parte Andrei Kirilenko continua a dispensare magie in ogni zona del campo. Alla fine del terzo periodo i greci sono avanti 55-51.

    L’ultima frazione di gioco (ed in particolare gli ultimi minuti) sono vietati ai deboli di cuore. L’equilibrio regna sovrano fino a quando Jasikevicius con un canestro da 2 ed una bomba da 3 regala 4 punti di vantaggio ai suoi compagni a 120 secondi circa dalla sirena (64-60). Sembra finita ma Alex Shved si accende nel momento dle bisogno e con un gran canestro sottomano rovesciato accorcia le distanze. Le maglie della difesa russa si stringono sempre di più ed il Panathinaikos non trova più la via del canestro, Kirilenko e Krstic con una stoppata in combinata fermano Batiste ad un passo dal canestro, sulla palla vagante si trova il solito Shved che punta l’area avversaria ma viene fermato con un fallo. La guardia però segna solo un tiro libero lasciando avanti di un punto gli avversari (64-63). Il “Pana” in attacco però non punge più, altro errore ed altra punizione: questa volta tocca a Teodosic firmare il sorpasso CSKA sul 65-64 con un piazzato dall’angolo. Mancano 38 secondi, Jasikevicius si butta dentro l’area per segnare ma ancora una volta niente punti per i greci, fallo sistematico su Shved che segna il primo tiro libero ma sbaglia il secondo, Batiste sul rimbalzo la combina grossa perchè non trattiene la palla e regala la rimessa agli avversari. Teodosic commette infrazione di passi ricevendo la rimessa in gioco, gli arbitri non vedono ma il serbo viene castigato lo stesso dalla sorte dato che il ferro del canestro incredibilmente sputa via i suoi 2 liberi tenendo il punteggio fermo sul 66-64 e regalando la possibilità ad Obradovic ed ai suoi giocatori di vincere la partita. Speranza che svanisce quando Diamantidis pasticcia ricevendo palla sulla rimessa di Jasikevicius, i 7 secondi che restano passano via veloci ed il CSKA Mosca vola in Finale per la gioia dei tifosi russi sugli spalti.

    Il Panathinaikos trova uno Jasikevicius in serata di grazia (19 punti), un ottimo Kaimakoglou (10 punti, 8 rimbalzi e 5 assist) ma viene tradito nel finale dagli errori dei suoi uomini di punta, prima Batiste (11 punti e 6 palle perse) e poi Diamantidis (10 punti con una prima parte di gara strepitosa ed un secondo tempo all’opposto). I russi festeggiano grazie alla super prova del solito eccezionale Andrei Kirilenko (17 punti, 9 rimbazli e 4 stoppate), ben coadiuvato da Alex Shved (15 punti e tanta personalità) e Milos Teodosic, che gioca a sprazzi ma quando si accende è velenosissimo per gli avversari.

    Final 4 Eurolega, Semifinale 1:

    CSKA Mosca-Panathinaikos 66-64
    CSKA: Kirilenko 17, Shved 15, Teodosic 12
    Pana: Jasikevicius 19, Batiste 11, Kaimakoglou 10, Diamantidis 10

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