Tag: andrea stramaccioni

  • Denis firma l’impresa dell’Atalanta. Inter ko

    Denis firma l’impresa dell’Atalanta. Inter ko

    Atalanta-Inter 3-2, la corsa dell’Inter si ferma a Bergamo dove i padroni di casa firmano una fantastica impresa battendo la squadra più forte del momento. Primo ko esterno in stagione per l’Inter, che vede interrompersi in un colpo solo sia la striscia di 10 vittorie consecutive (7 in campionato) sia la striscia di 10 vittorie esterne consecutive (record assoluto del club). A firmare l’impresa atalantina ci hanno pensato Bonaventura e Denis, quest’ultimo autore di una doppietta. All’Inter non sono bastati i gol di Guarin, splendido bolide su punizione, e Palacio per uscire indenne dall’Atleti Azzurri d’Italia. Con questo successo l’Atalanta vola al sesto posto con 18 punti mentre l’Inter resta inchiodata al secondo posto, di nuovo a -4 dalla Juve.

    LA PARTITA – Stramaccioni non rinuncia al tridente e schiera la sua difesa a 4 con Juan Jesus e Silvestre centrali e Zanetti e Nagatomo terzini. Gli ospiti partono molto bene costringendo l’Atalanta a rintanarsi nella propria area. Tuttavia ai padroni di casa bastano 9 minuti per affacciarsi nell’area avversaria e passare in vantaggio con un colpo di testa di Bonaventura su cross di Peluso. L’Inter va sotto e accusa il colpo prima di creare una nitida palla gol con il colpo di testa di Palacio parato da un super Consigli. L’Atalanta è sempre pericolosa in avanti e manca clamorosamente il raddoppio con Denis alla mezz’ora, l’argentino tutto solo davanti ad Handanovic spara alto. Nel finale di primo tempo Consigli dice di no ancora una volta a Palacio.

    Atalanta BC v FC Internazionale Milano - Serie A
    Il rigore realizzato da Denis © Marco Luzzani/Getty Images

    Nella ripresa forcing iniziale dell’Inter, che da i suoi frutti con un calcio di punizione di Guarin, che trafigge Consigli e firma l’1-1 momentaneo. Il pareggio galvanizza i nerazzurri che vanno vicini addirittura al 2-1 con Palacio che getta alle ortiche un ottimo pallone dal limite dell’area. Ecco che allora la Dea decide di rimettere la testa avanti con una splendida azione di Maxi Moralez finalizzata da El Tanque Denis. 2-1 Atalanta che dopo 5 minuti trova il 3-1 sempre con Denis che realizza un calcio di rigore inesistente, scaturito da un’azione viziata dal fuorigioco di Maxi Moralez. Nel finale l’Inter accorcia le distanze con Palacio ma il forcing finale non permette agli uomini di Stramaccioni di evitare la prima sconfitta esterna della stagione.

    Tabellino Atalanta-Inter 3-2

    Atalanta (4-4-1-1): Consigli 7; Raimondi 6,5, Stendardo 6,5, Manfredini 6,5, Peluso 6,5; Schelotto 6, Carmona 6,5 (39′ st Cazzola s.v), Cigarini 6,5(28′ st Biondini s.v), Bonaventura 7; Moralez 7; Denis 7 (33′ st Parra 5). A disp.: Frezzolini, Polito, Ferri, Lucchini, Brivio, Matheu, De Luca, Troisi, Marilungo. All.: Colantuono

    Inter (4-3-3): Handanovic 6; Zanetti 5,5 (34′ st Livaja s.v), , Silvestre 5, Juan Jesus 6, Nagatomo 6; Guarin 7, Gargano 6, Cambiasso 6 (28′ st Alvarez 5); Palacio 6,5, Milito 5, Cassano 5,5 (28′ st Pereira 6). A disp.: Castellazzi, Belec, Mbaye, Jonathan, Romanò, Benassi, Duncan. All.: Stramaccioni

    Video Atalanta-Inter 

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  • Atalanta-Inter, Stramaccioni non rinuncia al tridente

    Atalanta-Inter, Stramaccioni non rinuncia al tridente

    La dodicesima giornata della Serie A 2012-2013 si chiude con il posticipo serale Atalanta-Inter. Allo stadio Atleti Azzurri d’Italia si sfidano le due compagini nerazzurre. I padroni di casa allenati da Stefano Colantuono, proveranno a centrare la terza vittoria consecutiva, la quarta tra le mura amiche contro la squadra più in forma del momento: l’Inter di Andrea Stramaccioni. I nerazzurri di Milano sono reduci dalla vittoriosa trasferta di Belgrado, che ha rappresentato la decima vittoria consecutiva tra campionato e coppa ma soprattutto la decima vittoria su 10 trasferte stagionali. In questa stagione l’Inter ha sempre vinto fuori casa, ed anche a Bergamo la banda di Stramaccioni arriva per ottenere l’intero posta in palio. 3 punti per restare in scia di una Juventus, che ieri ha dilagato a Pescara allungando il vantaggio sui nerazzurri a +4.

    FBL-ITA-SERIEA-JUVENUS-INTER
    Stramaccioni conferma il tridente © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    In casa Inter c’è grande entusiasmo per una squadra ed un allenatore che lavorano uniti nella stessa direzione. La vittoria di Torino ha esaltato l’ambiente nerazzurro ma deve rappresentare un punto di partenza e non un punto d’arrivo. Parola di Andrea Stramaccioni, mai come ora condottiero del Rinascimento interista. Anche in Europa i nerazzurri hanno confermato lo straordinario momento che attraversa tutto il gruppo. Gruppo che a Bergamo arriva senza Samuel e Ranocchia, assenze pesanti che si aggiungono a quelle di lungo corso di Sneijder, Chivu, Mudingayi giusto per citarne alcuni. Per Stramaccioni questo però non deve essere un alibi ma una spinta per scendere in campo con la giusta concentrazione. Senza dimenticare le condizioni precarie di Cambiasso, uscito malconcio dalla partita di Belgrado. Il centrocampista argentino dovrebbe comunque essere della partita e potrebbe giocare sia come centrale della difesa a 3 con Silvestre e Juan Jesus oppure come interno del centrocampo a 4. Stramaccioni, che di recente ci ha abituato alle sorprese tattiche dell’ultimo minuto, non ha ancora deciso come affrontare l’Atalanta, 3-4-3 o 4-3-3? Modulo a parte a centrocampo non c’è tanta scelta per Stramaccioni, che dovrebbe schierare Gargano e Guarin, apparso in splendida forma nelle ultime uscite. Sulle fasce invece confermati Zanetti e Nagatomo. In attacco pochi dubbi in casa Inter con il tridente delle meraviglie composto da Milito-Cassano-Palacio chiamato a confermare i numeri impressionanti di questo inizio di stagione.

    L’Atalanta di Colantuono attende l’Inter forte di una tradizione recente abbastanza positiva. Negli ultimi 5 confronti di Serie A andati in scena a Bergamo, gli orobici hanno perso solo una volta (0-2 stagione 2007/2008) vincendo 3-1 nel 2008/2009 quando sulla panchina dell’Inter vi era Jose Mourinho. Il bilancio viene completato da 3 pareggi, sempre per 1-1. Per quanto concerne l’undici anti Inter ci sono pochi dubbi in casa della Dea. Confermatissimo il 4-4-1-1, Consigli in porta e in difesa Stendardo-Manfredini centrali e Peluso e Raimondi sulle fasce. A centrocampo la spinta dagli esterni verrà fornita da Schelotto e Bonaventura coadiuvati dalla regia di Cigarini, affiancato ancora una volta da Carmona, giustiziere del Napoli 10 giorni fa. In avanti spazio al tango argentino con Maxi Moralez ad innescare German Denis.

    Probabili formazioni Atalanta-Inter

    ATALANTA (4-4-1-1): Consigli; Raimondi, Stendardo, Manfredini, Peluso; Schelotto, Carmona, Cigarini, Bonaventura; Maxi Moralez; Denis.

    INTER (3-4-3): Handanovic; Silvestre, Juan Jesus, Cambiasso; Nagatomo, Guarin, Gargano, Zanetti; Palacio, Milito, Cassano.

  • Consigli Fantacalcio 12 giornata 2012-2013

    Consigli Fantacalcio 12 giornata 2012-2013

    Ciao a tutti ragazzi, dodicesima giornata di serie A che avrà il suo interesse maggiore nel super derby della capitale fra Lazio e Roma e nella sfida di San Siro fra il Milan e la bella Fiorentina di Vincenzo Montella.

    Consigli Fantacalcio giornata 12 guida alla formazione
    Ovviamente il clou della dodicesima giornata è il derby capitolino fra Lazio e Inter, le due compagini si sfideranno allo stadio Olimpico dove la formazione di Zeman dovrà cercare di dare una svolta decisiva ad una stagione sin qui fatta di molti bassi e pochi alti.

    Cagliari-Catania sabato ore 18:00
    Bergessio è out, possibile vittoria del Cagliari con un Catania magari sazio della scorpacciata di gol offerta contro la Lazio la settimana scorsa. Ovviamente intoccabili Gomez, Lodi e Marchese mentre fra i padroni di casa spazio a Pinilla, Cossu ed occhio a Nainggolan.

    Pescara-Juventus sabato ore 20:45
    Stroppa è di nuovo alle prese con i dubbi sul suo esonero, la vittoria contro il Parma è stata ossigeno puro ma contro la Juve consigliamo di schierare solamente Quintero e Weiss. Spazio a tutti i giocatori bianconeri presenti nelle vostre rose.

    Palermo-Sampdoria  domenica ore 12:45
    Una partita dove potrebbe saltare una panchina, Gasperini e Ferrara sono sulla graticola. Miccoli è fuori dentro Dybala ma occhio anche al redivivo Budan, Ilicic è da schierare insieme a Santiago Garcia. Nella Doria fuori Lopez puntiamo su Eder, Maresca e ad un assist di De Silvestri.

    Chievo-Udinese domenica ore 15:00
    Prevediamo pochi gol, spazio alle rispettive difese con annessi portieri. Comunque non rinunciamo assolutamente a Totò Di Natale e Dusan Basta fra gli ospiti e a Sergio Pellissier che potrebbe sfruttare un possibile calcio di rigore.

    Genoa-Napoli ore 15:00
    Partita indecifrabile, il Genoa deve assolutamente vincere come anche il Napoli con un Cavani in versione aliena dopo il poker offerto nella gara di Europa League. Jankovic ed Immobile oltre all’immancabile Marek Hamsik. Possibili bonus da Antonelli e Maggio.

    Lazio-Roma ore 15:00
    Tanti bonus in arrivo nel derby capitolino, prevediamo gol e assist a raffica quindi, come in ogni partita in cui è presenta la squadra giallorossa, teniamo a riposo le difese con leuniche eccezioni rappresentate da Ivan Piris e Konko

    Milan-Fiorentina ore 15:00
    Viola senza Jovetic con Ljajic a fare le veci del Montenegrino, fra i rossoneri occhio a Pato che si è sbloccato in Champions ed al rientro di Robinho. Possibili bonus potrebbero arrivare da Pasqual e Montolivocon l’azzurro, ex viola, in forma smagliante.

    Robinho
    Robinho, possibile titolare contro la Fiorentina ©Claudio Villa/Getty Images

    Parma-Siena ore 15:00
    Parita dall’under segnato, Donadoni può contare sul rientro di Amauri con spazio anche all’immancabile Biabiany e Zaccardo. Nel Siena rientra Felipe ma consigliamo di schierare solamente Angelo, Calaiò e Del Grosso.

    Torino-Bologna ore 15:00
    Mister Ventura continua nel suo progetto targato spettacolo e gol che sicuramente potrebbero arrivare in questa sfida dove il Bologna si presenterà a Torino per cercare la vittoria. Lasciamo se possibile a riposo le rispettive difese e lasciamo sfogare i due attacchi con Bianchi e Gilardino su tutti.

    Atalanta-Inter domenica ore 20:45
    Fuori Samuel e Ranocchia quindi un gol l’Atalanta potrebbe farlo all’Inter versione record di mister Stramaccioni. Cambiasso giocherà in difesa ma non si può rinunciare alla forma dell’argentino. Comunque diamo fiducia a Denis, Bonaventura, Cigarini e Moralez mentre fra gli ospiti, spazio alle bocche di fuoco Milito, Palacio e Cassano.

  • Partizan – Inter 1 a 3, Palacio e Guarin per la decima vittoria

    Partizan – Inter 1 a 3, Palacio e Guarin per la decima vittoria

    Continua la marcia trionfale dell’Inter targata Stramaccioni. La trasferta di Europa League in quel di Belgrado contro il Partizan è archiviata con un secco 3 a 1, raggiungendo il record storico di 10 vittorie consecutive esterne, e con una qualificazione con due turni di anticipo. Situazione ideale che permetterà a Stramaccioni di concentrare tutte le energie necessarie della sua rosa sul campionato, continuando la rincorsa alla Juventus ora più vicina. Nonostante il risultato tondo, l’Inter ha sofferto più del dovuto nel primo tempo, e in qualche occasione nella ripresa, salvandosi solo grazie a una prestazione straordinaria di un Handanovic sempre più leader tra i pali. Da segnalare l’ottima vena realizzativa di Palacio, già a quota 8 gol con la maglia nerazzurra.

    LA PARTITA

    Qualche novità rispetto alle previsioni per Stramaccioni, che sceglie un 4-5-1 , con il ritorno della difesa a quattro e un robusto e folto centrocampo con Cambiasso in mediana. Davanti unica punta Marko Livaja, con Palacio e Cassano a riposo.

    Rodrigo Palacio © ANDREJ ISAKOVIC/AFP/Getty Images
    La partita stenta a decollare all’inizio, con l’undici nerazzurro che sembra tenere bene il campo, ma senza essere troppo pericoloso davanti. Marko Livaja sembra essere fin troppo isolato davanti, senza riuscire a reggere da solo il peso dell’attacco. Le uniche conclusioni dalle parti di Petrovic arrivano dalla lontanissima distanza, con le bordate di Guarin. Ma è proprio il Partizan a sfiorare per due volte il gol del vantaggio: entrambe le occasioni capitano alla mezz’ora sulla testa di Ivanov che si vede negare la gioia del gol da due veri e propri miracoli di Handanovic in versione Spiderman. Il primo tempo termina senza regalare emozioni, con le due squadre più attente a non scoprirsi che a cercare i varchi giusti nelle difese avversarie.

    Inizia la ripresa e Stramaccioni schiera un’Inter più offensiva, disegnando un 4-1-4-1 togliendo Nagatomo e inserendo Palacio. L’occasione della vita capita a Miljkovic che a tu per tu con Handanovic si divora un gol clamoroso, crossando e facendo rischiare l’autogol a Juan Jesus. L’Inter si sveglia e grazie a un’invenzione di Guarin nel momento più inaspettato trova la rete dell’1 a 0: il colombiano si libera della marcatura dei difensori del Partizan servendo il pallone a Palacio che di petto appoggia facile in rete. Nonostante il vantaggio l’Inter continua a rischiare moltissimo, soprattutto su un gran tiro di Scepovic neutralizzato dal solito Handanovic in forma strepitosa. L’Inter formato europeo è davvero cinica e spietata, soffre ma risulta vincente: alla mezz’ora su un’azione di ripartenza, Guarin verticalizza con precisione chirurgica per Palacio, con l’argentino che da solo davanti al portiere serbo è davvero implacabile, gonfiando la rete e timbrando la sua doppietta personale. Non bastasse la squadra di Stramaccioni a cinque dal termine trova la rete del 3 a 0 grazie a un’invenzione di Cassano (subentrato al posto di Livaja) che regala l’assist vincente per Guarin, che in area batte Petrovic con un rasoterra. Spazio negli ultimi spiccioli di partita per il gol della bandiera confezionato da Tomic, su assist di Miljkovic dimenticato da Jonathan. La partita termina, regalando la qualificazione anticipata e il record di vittorie esterne per Stramaccioni.

    PAGELLE PARTIZAN INTER

    Medo 4,5 Assolutamente né carne né pesce. Non fa mai il suo lavoro e sul primo gol nerazzurro perde totalmente la marcatura su Guarin. Il suo tecnico si sarà pentito realmente di avergli dato fiducia

    Miljkovic 5,5 Mezzo voto in più per l’assist per Tomovic. Si divora un gol incredibile sullo 0 a 0, sparando su Juan Jesus.

    Tomic 6 Ha l’onore di figurare sul tabellino dei marcatori riuscendo a battere un Handanovic che sembrava davvero impenetrabile.

    Markovic 5 Tanta corsa, ma in fin dei conti tanto fumo e niente arrosto.

    Handanovic 8 Chiamatelo Samir Spiderman Handanovic. Stasera mette il lucchetto alla porta e decide di tenere inviolata la sua rete con dei voli da far invidia perfino ad Icaro. Incolpevole nel finale. Non gli si può chiedere di più. Idolo.

    Guarin 7,5 Il giocatore che si era visto all’inizio della stagione è ritrovato completamente. Il gol propiziato contro la Juventus era più che un segnale. Stasera due assist bellissimi e un gol da attaccante di razza. Che vuoi di più dalla vita?

    Palacio 8 Il giocatore che fa la differenza. Entra nella ripresa e cambia il volto della partita, realizzando una doppietta pesantissima. Voto 8 come le sue reti in nerazzurro.

    PARTIZAN BELGRADO: Petrovic 5,5; Miljkovic 5,5, Ostojic 5, Ivanov 5,5, Lazevski 5; Medo 4,5 (55’ M. Scepovic 5), Smiljanic 5; L. Markovic 5,5, Ilic 5,5 (29’ Jojic 5,5), Tomic 6; S. Scepovic 5 (69’ Mitrovic 5,5).

    INTER Handanovic 8, Juan Jesus 7, Jonathan 5,5, Silvestre 6, Pereira 6,5, Cambiasso 6,5, Guarin 7,5, Mudingayi sv (Gargano 6), Zanetti 6, Nagatomo 6 (Palacio 8), Livaja 6,(Cassano 6,5)

    Video Gol e Highlights Partizan Inter

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  • Tra l’Inter e Sneijder scoppia la grana Twitter

    Tra l’Inter e Sneijder scoppia la grana Twitter

    Wesley Sneijder è uno che fa notizia dentro e fuori dal campo. Perché il suo talento tende a mischiarsi con una vita privata sempre sotto i riflettori. Questa volta il folletto interista è entrato nelle cronache dei maggiori quotidiani sportivi per una vicenda che ha, quantomeno, del bizzarro. In sintesi: basta twitter e stop ai cinguettii tanto amati dall’olandese. È cosa nota infatti, la passione di Wes nei confronti dei social network: dalle frasi d’amore verso la moglie Yolanthe, a quelle per la sua squadra; un flusso continuo di messaggi che, però, rischia di far scattare il caso diplomatico con l’Inter.

    Le regole della società – L’Inter già da tempo avrebbe imposto delle regole ben precise rispetto all’utilizzo di twitter e dei social network in generale. Sneijder, secondo indiscrezioni, sarebbe stato l’unico a non rispettarle, forse perché in disaccordo con le scelte societarie. Ma probabilmente c’è dell’altro: stando alle voci in circolazion, l’olandese avrebbe ricevuto diversi richiami a riguardo. Mai ascoltati. Evidentemente.

    Wesley Sneijder| © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Il disappunto di Yolanthe – “L’Inter ha vietato l’utilizzo di twitter solo a Wesley, è una cosa strana e sono triste. Non può neanche più appoggiare la squadra“. Questa la reazione della moglie di Sneijder, Yolanthe Von Cabau, alla notizia del divieto imposto al marito. Il numero 10 nerazzurro da sempre segue la squadra, e la incita, attraverso il popolare social network. Da oggi però la musica cambia.

    Aspettando Wes – Ma il genio di Utrecht è, anzi tutto, un campione dell’Inter. Il gioiello che Andrea Stramaccioni aspetta con ansia per potenziare ancora la sua macchina schiaccia sassi. Quindi, a prescindere dalle vicende controverse legate alla vita di Wes, il suo rientro in squadra è ormai imminente. Perché, twitter o no, Sneijder è il campione che può guidare i nerazzurri a nuove vittorie. Il resto non conta.

  • Partizan-Inter Palacio, Silvestre e la difesa a 4

    Partizan-Inter Palacio, Silvestre e la difesa a 4

    Esaurito l’entusiasmo per il successo allo Juventus Stadium, Stramaccioni e l’Inter cercheranno di chiudere già stasera contro il Partizan di Belgrado la pratica qualificazione Europa League. Vincere stasera, garantirebbe ai nerazzurri un pensiero in meno per il giovedì sino a Febbraio, consentendo quindi al tecnico e alla sua rosa di gestire e indirizzare le forze sin da subito sul campionato. Nel mirino oltre alla qualificazione anticipata c’è anche la ‘statistica’, ovvero provare a centrare il decimo successo consecutivo in trasferta, che vorrebbe dire entrare di fatto con un record assoluto nella storia dei colori nerazzurri per un ‘neofita’ come Stramaccioni. Se sino a poco tempo fa i paragoni con un mostro sacro come Mourinho, potevano rasentare l’eresia, oggi l’accostamento tra i due tecnici, sembra meno utopico e fantascientifico. Lo stesso tecnico interista ha cercato di calmare i suoi e l’ambiente nerazzurro, sin troppo avanti con l’entusiasmo, spiegando come dopo la Juventus, l’unico bianconero a cui pensare sia quello del Partizan!

    Matias Silvestre © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Le note dolenti arrivano da un’infermeria sempre più affollata. Infatti questa sera, l’attesa più grande, riguarda principalmente, su come Stramaccioni schiererà la sua Inter sempre più cameleontica. Indisponibili i due titolarissimi centrali difensivi Ranocchia e Samuel, con Chivu ancora fermo ai box, scatta l’ora X di Matias Silvestre, chiamato alla prova del riscatto dopo un inizio di stagione deludente e nell’anonimato totale. Oscurato dalla crescita esponenziale di Juan Jesus, l’argentino stasera dovrebbe scendere in campo proprio a fianco del giovane brasiliano, riproponendo una linea a quattro dietro, con Jonathan e Pereira sugli esterni. Oppure se il tecnico nerazzurro non concederà un turno di riposo a Cambiasso è molto probabile che il centrocampista argentino giochi centrale, con la classica linea a tre uomini, supportato da Juan Jesus e Silvestre. In mediana spazio a Guarin, Mudingayi, con Nagatomo e Zanetti esterni. Davanti ballottaggio tra Cassano e Palacio, con l’unica certezza di vedere dal primo minuto Marko Livajasempre presente nella competizione europea e con già due gol all’attivo. A riposo in panchina rimarranno il Principe Milito, Gargano e le nuove leve della Primavera nerazzurra.

    Dall’altro lato i padroni di casa, forti del pubblico caloroso presente allo stadio di Belgrado, cercheranno di interrompere il filotto di vittorie consecutive nerazzurre. Il tecnico Vermezovic è consapevole (soprattutto dopo il 3 a 1 rifilato dall’Inter in casa dei campioni d’Italia) della forza e del momento favorevole dei nerazzurri, ed è per questo motivo che sembra aver preparato un match con l’obiettivo di attaccare per tutti i 90 minuti la squadra di Stramaccioni. Nella scelta del modulo il Partizan dovrebbe scendere in campo con un 4-2-3-1, utilizzando una linea difensiva a quattro con Miljkovic, Ostojic, Ivanov e Volkov, e sfruttando la doppia copertura in mediana di Medo e Smiljanic. Più avanzati e sugli esterni agiranno Tomic e il giovane talento Markovic, sul quale in chiave mercato, l’Inter sembra aver messo gli occhi già da tempo. Concludono l’undici titolare Ilic subito dietro l’unica punta Scepovic.

    PROBABILI FORMAZIONI PARTIZAN-INTER :

    PARTIZAN (4-2-3-1): Petrovic; Miljkovic, Ostojic, Ivanov, Volkov; Medo, Smiljanic; Tomic, S. Ilic, L. Markovic; Mitrovic. A disp. Ilic, S. Scepovic, Sretenovic, Lazevski, S. Markovic, Jojic, M. Scepovic. All. Vermezovic

    INTER (4-4-2): Handanovic; Jonathan, Silvestre, Juan Jesus, Pereira, Obi, Mudingayi, Guarin, Nagatomo; Livaja, Palacio. A disp. Belec, Pasa, Zanetti, Benassi, Cassano, Gargano, Milito. All. Stramaccioni.

  • Inter coi cerotti, Stramaccioni senza centrali ‘ricicla’ Cambiasso

    Inter coi cerotti, Stramaccioni senza centrali ‘ricicla’ Cambiasso

    Dopo i complimenti, le lodi ricevute ( anche con un pizzico di polemica da parte juventina) e le gioie nei giorni che seguono la vittoria contro la Juventus, l’Inter di Stramaccioni si ritrova con un’infermeria da record storici. Samuel e Ranocchia, i perni della difesa nerazzurra, usciti malconci dalla sfida dello Juventus Stadium hanno effettuato gli esami diagnostici per verificare le entità degli infortuni. Il riscontro è stato un fulmine a ciel sereno: entrambi alle prese con degli stiramenti non saranno disponibili prima di un mese. Morale della favola? Dalle gioie ai dolori, con una difesa da ridisegnare nelle prossime sfide contro il Partizan, Atalanta, Cagliari e Rubin Kazan. Inoltre sembra che per Ranocchia servano tempi di recupero leggermente allungati, quindi è probabile il suo forfait anche nella sfida di campionato contro gli emiliani del Parma. I guai non derivano solo dalle assenze dei due centrali, poiché se fino a qualche mese fa in casa Inter si parlava di abbondanza al centro, ora l’unico disponibile è l’inamovibile Juan Jesus.

    Esteban Cambiasso © Claudio Villa Getty Images Sport

    SILVESTRE E DIFESA A 4? – Con Samuel, Ranocchia, Chivu, Silvestre, e Juan Jesus, si potrebbe tranquillamente parlare di sovrabbondanza di centrali. Perfetto, tolti i primi due, per gli infortuni su citati, con Chivu fermo ai box per risolvere il problema al piede (si parla di un suo rientro a Dicembre), e Silvestre che ha di fatto deluso in ogni sua uscita, Stramaccioni ha una bella gatta da pelare. Proprio sull’argentino ex Palermo adesso sono puntati i riflettori. Voluto fortemente dalla dirigenza nerazzurra in estate e finito in ombra dopo le deludenti prestazioni in Europa League e il disastroso 3 a 1 contro la Roma, Silvestre potrebbe riconquistarsi la fiducia del tecnico, e ritornare ai suoi livelli visti al Barbera nelle passate stagioni. Con il suo inserimento Stramaccioni potrebbe tornare a puntare sulla difesa a quattro, già vista nel match contro il Catania. In quel frangente era Obi a ‘mascherarsi’ da terzino per arginare le giocate di Gomez, ma stavolta essendo indisponibili il nigeriano e forse Jonathan, Stramaccioni dovrà tirar fuori il coniglio dal cilindro!

    CAMBIASSO JOLLY- L’alternativa valida per non rinunciare alla difesa a tre, potrebbe essere quella (tra l’altro già vista in Europa League) di arretrare al centro della retroguardia, il tutto fare Cambiasso. Il centrocampista argentino in questo modo tirerebbe un po’ il fiato, e giocherebbe in una posizione che comunque non gli è mai dispiaciuta, affiancato da Juan Jesus e appunto Silvestre più larghi. C’è da considerare come questa ipotesi non sia nemmeno così tanto remota, visto che è già stata utilizzata nel match contro il Neftchi, con discreti risultati. Ovviamente gli azeri sono un avversario di tutto altro conto rispetto alle squadre italiane, quindi il test del nove è atteso già giovedì contro il Partizan e poi in campionato contro l’Atalanta. Se dovesse scalare dietro Cambiasso, ci sarebbe inoltre da risolvere l’enorme vuoto lasciato dall’argentino in mediana, con il possibile inserimento di Guarin, in versione ‘responsabilizzato’, ovvero con la licenza di spingere ma con l’obbligo di garantire la copertura che Cambiasso non fa mancare mai.

  • Da 1 a 10, l’analisi di Juventus-Inter

    Da 1 a 10, l’analisi di Juventus-Inter

    Il giorno dopo la caduta degli invincibili è fin troppo facile far pagelle, esaltarsi e cadere nell’imperdonabile errore di dar adesso l’Inter per favorita e la Juventus improvvisamente ridimensionata. Metter in fila 49 risultati utili consecutivi non è impresa semplice, farlo poi senza il proprio allenatore in panchina è impresa ancora più difficile. La vittoria dell’Inter sulla Juventus allo Juventus Stadium ha però un significato importante per il campionato italiano e per chi già dopo dieci giornate pensava che tutto fosse già deciso. Un po’ per gioco, un po’ per sintesi proveremo adesso ad analizzare Juventus-Inter in dieci punti.

    10) Javier Zanetti ed Estevan Cambiasso. La Vecchia Guardia nerazzurra si prende la rivincita dei fischi della scorsa stagione, dimostrando di saper tirare ancora la carretta e di non temere la fisicità di due mostri come Asamoah e Vidal.

    9) Cassano, Palacio, Milito. Il tridente nerazzurro ha messo in crisi la difesa a tre della Juventus, Stramaccioni ha avuto coraggio ed ha dimostrato di saper preparare alla grande le partite che contano ma crediamo che la contromossa bianconera non sia mai arrivata.

    8) Paolo Tagliavento. La partita alla fine è stata vinta dall’Inter con pieno merito ma il fischietto ha dimostrato ancora una volta di esser inadeguato a grandi match, speriamo sia l’ultimo.

    7) Alessio o Carrera. Sarà solo una sensazione ma l’assenza di Conte in panchina si sente ancora di più da quando Alessio ha sostituito Carrera.

    6) I Cambi di Alessio o di Conte? Molte vittorie della Juventus quest’anno son arrivate dalla panchina, questa volta i cambi ci lasciano perplessi. Se è giusto punire Lichsteiner dopo aver rischiato il rosso non si è capito perché optare per Bendter e non per Quagliarella al posto di Vucinic e sopratutto perché non riproporre Pogba al posto dei poco lucidi Marchisio e Vidal.

    Andrea Stramaccioni
    Andrea Stramaccioni mattatore allo Juventus Stadium | ©Getty Images
    5)Beppe Marotta. La Juventus è cotta fisicamente e inizia ad esser evidente la mancanza di alternative nei ruoli cardine. Tralasciato l’acquisto di Asamoah (oramai titolarissimo) e il giovanissimo Pogba il resto del calciomercato non è all’altezza di una squadra che vuol imporsi in Italia e in Europa.

    4) Juan Jesus. Ma perché non giocava lo scorso anno? Il difensore brasiliano è una delle più belle scoperte dell’Inter 2012/2013. Perfetto in difesa sa farsi apprezzare anche in fase d’impostazione.

    3) Sebastian Giovinco. I tifosi bianconeri lo hanno già scaricato a noi ieri sera non è dispiaciuto anche se è ancora lontano dalle prestazioni di Parma.

    2) Lo Juventus Stadium. Tralasciando la carta arrivata in testa ad Orsato il pubblico bianconero dimostra di esser maturo.

    1) Andrea Stramaccioni. Valentino Rossi lo ha definito forse prematuramente meglio di Mourinho. La cosa certa è che finalmente l’epoca dello Special One è alle spalle e in casa nerazzurra si inizia a pensare al futuro.

  • La caduta degli invincibili, Juventus-Inter 1-3

    La caduta degli invincibili, Juventus-Inter 1-3

    Si interrompe alla 50esima partita dopo 49 risultati utili consecutivi l’imbattibilità in campionato della Juventus targata Antonio Conte (in realtà un risultato utile appartiene alla gestione Del Neri) che torna a conoscere il significato della parola sconfitta a distanza di 6 mesi dall’ultimo ko (finale di Coppa Italia contro il Napoli). Carnefice della Vecchia Signora è l’Inter di Andrea Stramaccioni, presentatosi a Torino con il tridente Milito, Cassano, Palacio, che firma l’impresa violando per la prima volta lo Juventus Stadium superando con pieno merito i campioni d’Italia per 3-1. Un risultato storico ottenuto in rimonta e giunto dopo alcune decisioni arbitrali a favore dei padroni di casa che rischiavano di condizionare l’esito dell’incontro e avvelenare ulteriormente, più di quanto non lo sia già, l’eterna sfida tra bianconeri e nerazzurri. Una vittoria che vale doppio tenendo in considerazione la classifica che ora vede l’Inter ad un solo punto di distanza dalla Juventus. La parola scudetto sulla sponda nerazzurra di Milano non è più utopia.

    Pronti via la Juve si porta in vantaggio dopo appena 18 secondi dal fischio d’inizio con Vidal ma l’azione, ben costruita, è viziata dalla posizione di fuorigioco di Asamoah il quale poi serve al centro dell’area il cileno che non deve far altro che appoggiare in rete. L’avvio schock manderebbe in confusione chiunque e infatti per un buon quarto d’ora un’Inter frastornata è stata preda della Juventus rischiando di subire il colpo del ko con Marchisio, fermato dal miracolo Handanovic. Dopo la sfuriata iniziale, la Juve perde tonicità e, complice la giornata no dei suoi attaccanti Vucinic e Giovinco e l’elevata percentuale di imprecisione nei passaggi, concede campo all’Inter che non riesce però a rendersi pericolosa se non con un una conclusione a giro dal limite dell’area di Cassano che da l’illusione del gol. Veementi poi sono state le proteste di Stramaccioni quando al 35′ il direttore di gara Tagliavento grazia Lichtsteiner, già ammonito, per un fallo stupido quanto inutile per la zona del campo in cui è stato commesso (il primo giallo, comunque, era stato concesso troppo generosamente). A “punire” il terzino svizzero ci ha pensato Alessio che lo ha sostituito con Caceres per non correre il rischio di trovarsi a giocare in inferiorità numerica contro un’Inter che nel secondo tempo si rivelerà in una condizione fisica migliore rispetto all’avversario. Prima della fine del primo tempo, che si chiude con il risultato di 1-0, è Vidal ad avere sui piedi la palla del raddoppio ma il cileno prima trova la grande risposta di Handanovic e poi sulla respinta da posizione defilata non inquadra lo specchio della porta.

    Milito e Barzagli in Juve-Inter | © AFP/Getty Images

    Nella ripresa il vice di Conte lascia negli spogliatoi un acciaccato Vucinic toccato duro nel primo tempo inserendo il danese Bendtner che combinerà poco, o nulla, nei 45 minuti in cui doveva dimostrare di potersi meritare un posto da titolare. La maggiore freschezza fisica dell’Inter è evidente e al 60′ la pressione nerazzurra da i suoi frutti: sugli sviluppi di uno schema di un calcio di punizione dal limite Milito casca a terra in area dopo una leggera e ingenua trattenuta di Marchisio. Tagliavento, su segnalazione del giudice di porta Orsato, concede il rigore che lo stesso attaccante argentino trasforma. Ribaltato il fattore psicologico, Stramaccioni azzecca i cambi irrobustendo il centrocampo con l’ingresso di Guarin al posto di uno spento Cassano ridisegnando l’Inter secondo un 3-5-2 speculare a quello della Juventus. Mossa che si rivelerà vincente perchè è proprio da una iniziativa del centrocampista colombiano che l’Inter si porta in vantaggio: Vidal nel cerchio di centrocampo regala la sfera al neo entrato che brucia in progressione Chiellini e scaglia un violento destro sul quale Buffon si oppone, il portiere però respinge sull’accorrente Milito che insacca alle sue spalle. La Juve cerca di riprendersi e va vicinissima al pari con due conclusioni dalla distanza di Pirlo e del neo entrato Quagliarella che baciano il palo alla sinistra di Handanovic prima di crollare e subire la terza rete che porta la firma di Palacio tenuto in gioco da Asamoah, il quale non sale tempestivamente con il resto della linea difensiva, che chiude definitivamente il match.

    PAGELLE JUVENTUS-INTER

    Marchisio 5,5: Spento e reduce ancora da qualche acciacco il centrocampisca ha sui piedi l’opportunità di chiudere la partita già nei primi 15′ quando per ben due volte si presenta solo davanti Handanovic. Commette l’ingenuità sulla trattenuta a Milito che porta al rigore dell’1-1.

    Giovinco 5: Viene rimandato all’ennesimo esame di maturità, parte bene provandoci ma i risultati non sono soddisfacenti per le qualità della Formica Atomica.

    Asamoah 5,5: Parte devastante servendo, in netta posizione di fuorigioco, l’assist per Vidal dopo appena 18″ che porta al vantaggio bianconero. Sulla sinistra è buon duello con capitan Zanetti che, piano piano, riesce a prendere le sue misure. Sul finale si addormenta tenendo in gioco Palacio per la reta dell’ 1-3 finale.

    Inter

    Juan Jesus 6: Una delle scoperte più belle di questa Inter, corre, lotta, chiude. Difficile passare dalle sue parti.

    Cambiasso 6,5: Padrone del centrocampo non perde un pallone. Quando la squadra è in difficoltà si presenta per ben due volte al tiro.

    Milito 7,5: Signori il Principe è tornato. Autore di 2 reti, uno siu rigore che si era precedentemente procurato, uno siu respinta di Buffon. E pensare che lo davano per giocatore sulla via del tramonto….

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6.5; Barzagli 5.5, Bonucci 5.5, Chiellini 5; Lichtsteiner 4.5 (38′ Caceres 5.5, 78′ Quagliarella 6), Vidal 5, Pirlo 6, Marchisio 5.5, Asamoah 5.5; Vucinic 5 (46′ Bendtner 5), Giovinco 5.
    Allenatore: Alessio 5.

    INTER (3-5-2): Handanovic 7; Juan Jesus 6, Ranocchia 5.5, Samuel 6.5; Zanetti 6.5, Cambiasso 6.5, Gargano 5.5, Nagatomo 7; Cassano 5 (69′ Guarin 7), Milito 7.5 (80′ Mudingayi sv), Palacio 6.5.
    Allenatore: Stramaccioni 8.

    VIDEO HIGHLIGHTS JUVENTUS-INTER 1-3

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  • Juventus-Inter, Stramaccioni conferma il tridente

    Juventus-Inter, Stramaccioni conferma il tridente

    Ancora qualche ora di attesa e poi lo Juventus Stadium sarà teatro non solo del derby d’Italia numero 186 in campionato ma anche del match tra le attuali prime della classe della Serie A, ovvero Juventus e Inter. Una gara che da sempre, ma soprattutto dal 2006, ha un sapore particolare non solo per le tifoserie ma anche per le rispettive dirigenze dei due club che oggi più che mai, dopo lo scoppio di Calciopoli, si trovano una di fronte all’altra in una sfida che sa di scudetto.

    L’Inter infatti, dopo l’ottava vittoria consecutiva e la sesta in campionato, è stata etichettata, approfittando anche della flessione del Napoli, come la vera anti-Juve, unica attualmente a tenere il passo della squadra campione d’Italia che in campionato quest’anno si è dimostrata un rullo compressore, associazione motivata dalle 9 vittorie ottenute (e 1 pari) nelle 10 partite disputate che hanno permesso ai bianconeri di stabilire un record, quello della migliore partenza di sempre in assoluto nei campionati a girone unico a 20 squadre (dalla stagione ’94-’95). Ancora lontano invece quello della più lunga striscia di imbattibilità detenuto dal Milan che dal 1991 al 1993 riuscì a infilare 58 risultati utili consecutivi senza mai perdere in campionato, la Juve è a 49. Stramaccioni in conferenza stampa non si è nascosto affermando di non voler firmare per il pari consapevole di avere a propria disposizione i mezzi per interrompere la lunga imbattibilità dell’arci-rivale e di violare per la prima volta lo “Stadium”. Conferenza stampa disertata invece dalla Juventus, così come successo prima del Bologna nel turno infrasettimanale, per evitare di alimentare polemiche dopo la contestatissima direzione di gara di Catania in vista della partitissima di stasera.

    Juventus-Inter
    Juventus-Inter

    Centrocampo stellare dei bianconeri contro il tridente esplosivo dei nerazzurri. Saranno questi due settori le chiavi di volta del match. La Juve deve la sua forza principalmente ai suoi interpreti di centrocampo con il direttore d’orchestra Pirlo a dettare i tempi di gioco e la qualità e quantità di Marchisio e Vidal in mezzo al campo che fanno invidia ai più grandi club di tutta Europa; l’Inter ha in Milito un terminale offensivo letale e quasi senza eguali in Europa, Cassano sta dando spettacolo trascinando la squadra nerazzurra con i suoi gol e i suoi assist e Palacio non sta facendo rimpiangere affatto Sneijder. Il giovane tecnico nerazzurro però potrebbe non puntare sul suo tridente ben collaudato preferendo inserire un centrocampista in più, Guarin, al posto di Cassano rendendo la mediana più muscolare con Zanetti, Gargano e Cambiasso e Nagatomo largo a sinistra. Confermata la difesa a 3 con Ranocchia, Samuel e Juan Jesus. In porta il “para-rigori” Handanovic.

    In casa Juventus Antonio Conte non ha dubbi e conferma il 3-5-2. Rientrano, dopo il turnover contro il Bologna, Lichtsteiner, Chiellini, Vidal, che era squalificato, Marchisio, Asamoah, Giovinco e Vucinic. Linea difensiva quindi con Chiellini, Barzagli e Bonucci davanti a Buffon, sugli esterni il terzino svizzero e il centrocampista ghanese con Pirlo, Vidal e Marchisio, al rientro dall’infortunio alla cavaglia in mediana; le chiavi dell’attacco saranno affidate a Giovinco e Vucinic.

    PROBABILI FORMAZIONI JUVENTUS-INTER

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Vucinic, Giovinco. A disp.: Storari, Rubinho, Marrone, Lucio, Isla, Caceres, De Ceglie, Pogba, Giaccherini, Matri, Bendtner, Quagliarella. All.: Alessio

    Inter (3-4-3): Handanovic; Juan Jesus, Ranocchia, Samuel; Zanetti, Cambiasso, Gargano, Nagatomo; Cassano, Milito, Palacio. A disp.: Castellacci, Belec, Pereira, Silvestre, Jonathan, Bianchetti, Alvarez, Guarin, Mudingayi, Duncan, Livaja. All.: Stramaccioni