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  • Roma-Inter, Zeman ritrova Totti per l’assalto all’Europa

    Roma-Inter, Zeman ritrova Totti per l’assalto all’Europa

    Roma-Inter sarà il posticipo di questa sera. Partita delicata per entrambe le squadre visti i risultati della ventunesima giornata. Ai vertici della classifica sia il Napoli che la Lazio sono state stoppate da Palermo e Fiorentina: i viola hanno rallentato la loro corsa e sono nel mirino dei giallorossi. Attenzione però perchè il Milan ha ingranato la marcia giusta e sembra non volersi più fermare: quest’oggi importante vittoria per i rossoneri che scavalcano momentaneamente la Roma e entrano in scia di Fiorentina e di Inter. La classifica per la zona Europa si fa via via sempre più corta e ogni passo falso può essere decisivo. Stasera un pareggio non servirebbe a nessuna delle due squadra mentre una vittoria vorrebbe dire un bel balzo in avanti per entrambe. Ai giallorossi permetterebbe di riscavalcare il Milan mentre per l’Inter vorrebbe dire avvicinarsi alla terza posizione.

    Le probabili formazioni di Roma-Inter. Totti dal primo minuto? | © New Press/Stringer / Getty Images
    Le probabili formazioni di Roma-Inter. Totti dal primo minuto? | © New Press/Stringer / Getty Images

    ROMA – Ha di che sorridere Zdenek Zeman. Il tecnico boemo ritrova infatti Francesco Totti che con ogni probabilità verrà schierato dal primo minuto di gioco. Assieme al capitano spazio a Lamela e uno fra Osvaldo o Destro con il primo favorito al momento sul secondo. Tornando indietro, a centrocampo troviamo il terzetto formato da Bradley, sempre più uomo chiave del centrocampo giallorosso, Pjanic e De Rossi. La difesa della Roma è sempre stata un po’ spensierata, per usare un termine Marottiano, e quindi da bollino rosso: tanti i gol subiti dalla quadra capitolina. I titolari dovrebbero comunque essere, Piris, Marquinhos, Castan e Dodò. In porta confermato Goicoechea. La Roma in casa fa paura. Grazie al modulo di Zeman, i giallorossi sono una vera e propria macchina da gol e in casa, sono già 32 le partite consecutive nelle quali sono andati a segno.

    INTER – Stramaccioni è invece in seria emergenza per quanto riguarda il reparto offensivo. Con Milito ancora fermo ai box e Cassano out, il tecnico nerazzurro dovrebbe optare per un 3-5-2 abbastanza ritoccato. In avanti spazio a Rocchi e Palacio con Guarin a dare sostegno ai due attaccanti. Il colombiano dovrà aiutare sia a centrocampo in fase di non possesso che proporsi quando si creano gli spazi per ripartire: Guarin quindi è il giocatore chiave dell’Inter. A centrocampo, gli altri quattro sono Cambiasso, Pereira, Gargano e Javier Zanetti. Difesa con i rientranti Chivu e Juan Jesus con Ranocchia centrale. Nagatomo recuperato si accomoderà in panchina. In porta nessun problema per Handanovic. Per Stramaccioni, le squadre della capitale sono un tabù: infatti da quando siede sulla panchina nerazzurra, parlando di serie a, non è ancora riuscito a vincere contro una fra Lazio o Roma.  Un’insidia in più per l’Inter è dovuta al fattore campo: in trasferta i nerazzurri sono a secco da un bel po’ di partite, precisamente dalla sconfitta di Bergamo di inizio novembre, e stasera non ci saranno Milito e Cassano. Rocchi, titolare dal primo minuto, giocherà una partita “speciale”. L’attaccante ha passato moltissime stagioni con la maglia della Lazio e per lui sarà senz’altro come giocare un derby.

    Formazioni Roma-Inter

    Roma (4-3-3): Goicoechea; Piris, Marquinhos, Castan, Dodò; Pjanic, Bradley, De Rossi; Lamela Totti, Osvaldo. A disp: Stekelenburg, Burdisso,  Taddei,  Florenzi,  Tachtsidis, Perrotta, Marquinho, Destro. All. Zeman

    Inter (3-5-2): Handanovic; Juan Jesus, Ranocchia, Chivu; Pereira, Gargano, Guarin, Cambiasso, Javier Zanetti; Palacio, Rocchi. A disp: Belec, Di Gennaro,  Silvestre, Jonathan, Nagatomo, Mudingayi, Mariga, Obi, Benassi, Duncan,  Bessa, Livaja. All. Stramaccioni

    Arbitro: Orsato di Schio

  • Verso Roma-Inter, Strama e Zeman in emergenza

    Verso Roma-Inter, Strama e Zeman in emergenza

    La particolarità è che Roma e Inter si ritrovano, dopo alcuni anni di astinenza, a lottare fra loro per qualcosa di importante. Negli anni in cui sulla panchina nerazzurra sedeva Mourinho, i giallorossi erano l’unica compaggine in grado di mettere il bastone fra le ruote della corazzata al servizio dell’allenatore portoghese. Poi, dopo il Triplete, l’Inter si è lentamente sgonfiata ed è tornata una squadra normale o almeno non  più imbattibile come eravamo abituati a vederla. E’ chiaro che i cicli, così come iniziano, finiscono anche e quello nerazzurro era arrivato al capolinea. Adesso l’Inter sta cercando di ripartire e sulla sua strada trova una Roma in cerca di identità. Dopo la sfortunata annata con Luis Enrique in panchina, la società ha affidato a Zeman il delicato compito di far tornare grande la Roma. Per adesso il boemo non sembra però aver convinto la dirigenza. L’Inter in classifica si trova con 38 punti, esattamente a meno 7 dalla Juventus capolista mentre la Roma ha raccolto fino ad adesso 32 punti. La distanza fra le due squadre non è molta ma chi ha da perdere di più fra le due formazioni? Analizziamo meglio la situazione in casa Inter e in casa Roma.

    Roma e Inter: il remake dei tempi d'oro | © New Press/Stringer / Getty Images
    Roma e Inter: il remake dei tempi d’oro | © New Press/Stringer / Getty Images

    ROMA – Zeman non ha quasi smaltito del tutto l’emergenza che affliggeva la squadra in certi reparti. Dopo aver messo in campo contro la Fiorentina una formazione d’emergenza, ecco che alcuni giocatori chiave potrebbero essere nuovamente disponibili. L’unico dubbio riguarda il capitano Francesco Totti che dovrebbe partire soltanto dalla panchina. Con in porta Goicoechea, la difesa tornerà con ogni probabilità a quattro e sarà formata da Piris, Marquinhos, Castan e Taddei, quest’ultimo in ballottaggio con Balzaretti non al top delle condizioni. A centrocampo spazio al trio De Rossi, Bradley e Florenzi mentre i tre impegniati in fase offensiva saranno Destro, Lamela e Osvaldo.

    INTER – I nerazzurri, dopo un mese da incubo, stanno rientrando nella carreggiata giusta, quella delle vittorie. Reduci dal successo in campionato contro il Pescara e in Tim Cup contro il Bologna, la banda Stramaccioni si appresta a prepararsi per la delicata trasferta di Roma. Occhio perchè il tecnico romano non è neancora riuscito a vincere contro una squadra della capitale da quando siete sulla panchina dell’Inter. Le occasioni ci saranno dato che Roma e Inter si affronteranno domenica sera per il ventunesimo turno di campionato ma anche per due volte in Tim Cup nella fase semifinale. L’Inter dovrebbe scendere in campo domenica sera con il 3-5-1-1. In porta l’intoccabile Handanovic, in difesa ancora out Samuel quindi spazio al rientrante Juan Jesus, Ranocchia e Chivu. A centrocampo ci saranno Cambiasso e Zanetti a far muro dietro le spalle di Gargano, Pereira e Nagatomo che finalmente torna disponibile. A sostenere l’unica punta, Palacio, ci sarà Guarin, l’uomo più in forma dell’Inter in questo periodo. La zona offensiva è quella più in emergenza per i nerazzurri perchè Milito non è ancora disponibile e Cassano non è al top. Le alternative a Palacio diventano dunque il neo acquisto Rocchi e il baby Livaja.

    MERCATO – Sul fronte mercato intanto spuntano nomi nuovi in casa Inter: qualora l’affare Schelotto con l’Atalanta saltasse, i nerazzurri si stanno tutelando con un’alternativa. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, è Cassani il nome nuovo per l’Inter: il giocatore della Fiorentina piacerebbe molto alla dirigenza nerazzurra. Intanto per giugno ci sono due piste molto calde: quella che porta a Cigarini e quella che porta a Icardi.

  • Bologna da applausi ma Inter in semifinale

    Bologna da applausi ma Inter in semifinale

    Al contrario di quanto possa ritenere chi considera la Coppa Italia un trofeo secondario, l’edizione 2012-2013 sta riservando match di grande spettacolo, che spesso richiedono più dei novanta minuti ordinari per determinare i vincitori della sfida diretta: così come già accaduto la scorsa settimana con Juventus-Milan, ieri anche Inter-Bologna si è protratta fino all’extratime, a causa del pareggio per 2-2 che bloccava il risultato e che era maturato in condizioni rocambolesche ed inattese, con l’Inter in vantaggio di due reti firmate da Guarin al 34′ con gran tiro di destro, e da Palacio al 32′ del secondo tempo dopo un cross contestato di Juan Jesus (la palla sembrava essere uscita dalla linea laterale del campo, ndr) che libera l’attaccante argentino per battere Agliardi per il 2-0.

    I giochi sembravano, dunque, più che chiusi ma la reazione del Bologna, a dieci minuti dalla fine, è stata veemente: prima accorcia Diamanti con una punizione perfetta “dalla sua mattonella” che, con un sinistro a giro, realizza il 2-1 al minuto 35′; poi, al 37′ Ranocchia rischia l’autogol clamoroso, ma viene salvato dal palo. Finchè giunge il gol del pari, con cross di Morleo, distrazione di Jonathan e rete di Gabbiadini di sinistro al volo: 2-2.

    Ma le emozioni non sono finite, perchè l’Inter avrebbe la possibilità di chiudere nuovamente la pratica, con la rete di Ranocchia sugli sviluppi di un calcio da fermo, ma il gol viene annullato dal direttore di gara Banti per off-side: si rendono, così, necessari altri trenta minuti di gioco per capire chi debba essere a superare il turno ed approdare alle semifinali contro la vincente di Fiorentina-Roma che verrà determinata dalla gara di questa sera. Il primo tempo supplementare raccontano del brivido rossoblu per il palo esterno colpito da Zanetti dopo una grande percussione e le occasioni per Gabbiadini che, però, non riesce a sorprendere Handanovic.

    Inter-Bologna 3-2, Ranocchia festeggia gol decisivo | © Claudio Villa/Getty Images
    Inter-Bologna 3-2, Ranocchia festeggia gol decisivo | © Claudio Villa/Getty Images

    Nell’ultima frazione di gioco il copione sembra lo stesso, destinando la gara a concludersi con la roulette dei rigori ma, d’improvviso, giunge l‘errore di Agliardi, che smanaccia in angolo un pallone che – altrimenti – sarebbe uscito fuori dal campo, regalando il corner all’Inter, e la speranza per l’ultimo assalto: calcia Guarin, Agliardi sbaglia di nuovo in uscita e Ranocchia spinge dentro di testa per il 3-2 finale. La gara termina, così, con l’Inter che festeggia ed il Bologna che si rammarica per un risultato importante dapprima acciuffato e poi lasciato nuovamente sfuggire via.

    Inter-Bologna le pagelle:

    Handanovic 7 Almeno quattro interventi decisivi, impressionante quello su Gilardino nel primo tempo: dà sicurezza ad una difesa  non sempre brillante

    Jonathan 5 La sua distrazione porta al pareggio di Gabbiadini che completa la rimonta rossoblu nel secondo tempo: errore pesante

    Guarin 7 Il migliore in campo: sblocca con un gran tiro il risultato, non perde mai il mordente e mette lo zampino nel corner finale da cui scaturisce il 3-2 di Ranocchia

    Agliardi 5.5 Una buona gara fino agli errori finali, che regalano il corner finale all’Inter ed il gol a Ranocchia a seguito di una sua uscita troppo incerta

    Diamanti 7  E’ l’anima di questo Bologna, gioca a tutto campo, segna magistralmente la punizione del 2-1: imprescindibile

    Inter-Bologna, il tabellino:

    Inter (3-4-1-2): Handanovic 7; Silvestre 6, Ranocchia 6.5, Juan Jesus 5; Jonathan 5 (42′ st Mudingayi), Zanetti 6.5, Benassi 6 (1′ st Cambiasso), Pereira 5.5; Guarin 7; Rocchi 5.5 (15′ st Palacio), Cassano 6. Allenatore: Andrea Stramaccioni
    Bologna (3-4-2-1): Agliardi 5.5 ; Sorensen 6.5, Portanova 6, Antonsson 5 (25′ st Kone); Motta 6.5, Perez 7, Guarente 5.5 (1′ st Pazienza), Morleo 6.5; Diamanti 7, Pasquato 6 (10′ st Gabbiadini 7); Gilardino 6. Allenatore: Stefano Pioli
    Arbitro: Banti
    Reti di Inter-Bologna 3-2 dopo tempi supplementari 34′ pt Guarin, 32′ st Palacio, 35′ st Diamanti, 39′ st Gabbiadini, 15′ st supplementare Ranocchia

    Inter-Bologna, video:

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  • Cassano Stramaccioni: la fine di un idillio?Video

    Cassano Stramaccioni: la fine di un idillio?Video

    Antonio Cassano è quasi sempre stato una testa un po’ calda. Con il passare del tempo, per fortuna sua, delle squadre in cui ha militato, e per tutti gli amanti del calcio, questi tipi di atteggiamenti si sono placati. Del tutto? A dire il vero no. Anche ai tempi del Milan, si parla di circa due stagioni fa, Cassano aveva fatto parlare di sè per dei diverbi avuti con diversi giornalisti rei di aver violato la sua vita privata. Ovviamente niente a che vedere con le sceneggiate stile Milan-Roma, finale di coppa Italia della stagione 2002\2003, in cui il barese, in quel periodo in forza ai giallorossi, dopo essere stato espulso dall’arbitro ha rivolto a quest’ultimo non solo offese ma anche il gesto delle corna. Come scordarsi poi dei vari litigi avvenuti a Madrid quando sulla panchina delle Merengues sedeva Fabio Capello? Epica, quasi comica, l’imitazione dell’allenatore italiano. Un altro episodio recente, questa volta con la maglia della Samp, avvenne per via di una squalifica: Cassano, poichè squalificato per la prossima partita, gettò la maglia in faccia all’arbitro prima di dirne di tutti i colori. Questo breve riepilogo, formato solo da alcuni dei tanti episodi della carriera di Antonio Cassano, è stato fatto per far presente che il giocatore non è nuovo a situazioni simili a quella che stiamo per descrivere.

    Antonio Cassano | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Antonio Cassano | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    SOSTITUZIONE – Inter-Pescara, 12 gennaio, stadio San Siro. Match valevole per la prima giornata del girone di ritorno. E’ il minuto 23 del secondo tempo quando Antonio Cassano viene sostituito dall’allenatore nerazzurro Andrea Stramaccioni. Al posto del barese è pronto ad entrare in campo Tommaso Rocchi, fra l’altro esordio con la maglia dell’Inter. Al momento del cambio, Cassano, si è rivolto verso la panchina dicendo : “Ma io?” con tutta l’incredulità di chi non vuol sentire ragioni di uscire dal terreno di gioco. Durante la sostituzione, poi, lo stesso Cassano ha borbottato frasi incomprensibili prima di dirigersi direttamente verso gli spogliatoio del Meazza. Il giorno dopo la partita, i media sono impazziti nel cercare di dare una spiegazione all’accaduto: dopo la fine del rapporto idilliaco fra il Milan e Cassano, che sia già esaurito l’entusiasmo del barese con la maglia nerazzurra. In molti giuravano di sì. Ma è veramente mal di pancia quello di Cassano?

    MINIMIZZARE – Nel post partita, Andrea Stramaccioni ha parlato dell’episodio appena descritto. Queste le sue parole: “Cassano ha avuto una reazione dopo la sostituzione, ma credo che sia normale perché eravamo in un momento in cui stavamo costruendo tanto, ripartivamo, lui aveva avuto diverse occasioni. Questo dimostra anche quanto lui sia attaccato all’Inter. E’ normale che un giocatore come Cassano voglia sempre stare in campo e dare il suo contributo. Non c’è nulla da chiarire. Lui giustamente voleva stare più minuti in campo, io faccio l’allenatore e faccio le mie scelte“. Dunque nulla da chiarire fra il tecnico romano e Cassano ma la sensazione è che episodi simili non debbano più accadere per poter avere la certezza che non esistano mal di pancia da parte di nessuno. Sicuramente il malumore di Cassano è frutto delle ultime prestazioni del barese. Ricordiamo che l’ex rossonero non segna da fine ottobre e che l’Inter ha attraversato un brutto calo di forma nell’ultimo periodo interrotto solo con la vittoria interna contro il Pescara.

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  • Lampo Palacio, furia Guarin. Inter-Pescara 2-0

    Lampo Palacio, furia Guarin. Inter-Pescara 2-0

    Un Inter al piccolo trotto ha la meglio 2-0 su un Pescara decisamente sotto tono ed irriconoscibile rispetto alla sorprendente vittoria sulla Fiorentina della settimana scorsa. Decidono le reti di Palacio nel primo tempo e di Fredy Guarin nella ripresa.

    Sorpresa nell’undici iniziale nerazzurro, davanti la coppia d’attacco è formata da Rodrigo Palacio ed Antonio Cassano con Diego Milito in panchina e a centrocampo c’e’ l’esordio del giovane Benassi con Cambiasso arretrato in difesa a causa dell’emergenza che ha colpito il reparto arretrato interista. Nel Pescara invece Bergodi non cambia nulla rispetto alla vittoria di Firenze affidandosi alla coppia d’attacco formata da Celik e Jonathas.

    La prima frazione di gioco è letteralmente dominata dalla formazione di Andrea Stramaccioni che non rischia mai nulla in difesa tenendo sempre il pallino del gioco in mano. Tuttavia Perin non deve compiere tante parate nei primi 45’ ma deve capitolare al minuto 31 grazie al bel movimento in area di Palacio che sfrutta un filtrante di Chivu ed un velo di Cassano realizzando il gol numero 11 in stagione. Il primo tempo si chiude praticamente qui con una sola squadra in campo e con il Pescara troppo rinunciatario ed irriconoscibile rispetto ad una settimana fa.

    Fredy Guarin ©Claudio Villa/Getty Images
    Fredy Guarin ©Claudio Villa/Getty Images

    Il secondo tempo si apre con un Pescara un po’ più voglioso alla ricerca del pareggio ma basta una discesa di Guarin supportata da un sontuoso dribbling di Palacio con l’argentino che serve allo stesso colombiano un assist al bacio per un comodo raddoppio nerazzurro. Il Pescara proprio non riesce ad impensierire Handanovic e da segnalare negli ultimi minuti c’e’ solamente un incomprensibile nervosismo di Cassano dopo la sostituzione con Tommaso Rocchi con il barese ad abbandonare il campo senza salutare Stramaccioni.

    Buona vittoria per l’Inter supportata dalle belle prestazioni del giovane Benassi e con riscatti sulle fasce di Jonathan ed Alvaro Pereira. Pescara rimandato alla prossima giornata e decisamente sempre più destinata ad una provabilissima retrocessione.

    Le Pagelle di Inter-Pescara 2-0

    INTER (3-4-1-2): Handanovic 6; Silvestre 6, Cambiasso 6,5, Chivu 6; Jonathan 6,5, Zanetti 6,5, Benassi 6,5, Pereira 6,5; Guarin 7,5 (33′ st Mudingayi 6); Palacio 7 (42′ st Milito s.v.), Cassano 6,5 (23′ st Rocchi 6). (Belec, Di Gennaro, Bianchetti, Mariga, Obi, Duncan, Coutinho, Livaja). All. Stramaccioni

    PESCARA (4-3-1-2): Perin 6; Balzano 6, Capuano 5,5, Terlizzi 5,5, Modesto 5; Nielsen 5 (19′ st Cascione 5,5), Colucci 5,5, Bjarnason 5,5; Weiss 5 (37′ st Caprari s.v.); Jonathas 4,5, Celik 5 (32′ st Abbruscato 5). (Pelizzoli, Falso, Zanon, Romagnoli, Bocchetti, Blasi, Vukusic). All. Bergodi.

     

  • Andrea Stramaccioni: “Periodo difficile ma siamo una grande squadra”

    Andrea Stramaccioni: “Periodo difficile ma siamo una grande squadra”

    Andrea Stramaccioni ha parlato nella vigilia della sfida che vedrà impegnate questa sera allo stadio San Siro di Milano, Inter-Pescara. I nerazzurri arrivano da un periodo nero, soltanto un punto nelle ultime tre gare: inizia il girone di ritorno e quindi il tecnico romano vuole ricominciare facendo bene. All’andata, il Pescara fu strapazzato per 3-0 ma quella di questa sera sarà una partita molto difficile. Gli abruzzesi vengono da una importante quanto insperata vittoria contro la Fiorentina al Franchi di Firenze per 2-0 e l’autostima è giustamente a mille.  Analizziamo nel dettaglio le parole di Stramaccioni.

    INFERMIERIA – Come riportato da Interlive.it, queste le parole di Stramaccioni riguardo i giocatori infortunati e quelli sulla via del recupero, già impiegati contro il Pescara: “Siamo vicini a recuperare tanti giocatori che non erano a disposizione: da Mudingayi a Coutinho passando per Obi. Ovviamente non sono tutti pronti per giocare, ma è importante averli recuperati. Gli infortuni sono una variabile imprevedibile”. Questa sera dovrebbe comunque giocare dal primo minuto Diego Milito, di nuovo titolare dopo l’esclusione di Udine. Nagatomo invece non é ancora pronto per il rientro mentre la presenza di Gargano sará in forse fino a poco prima del match. L’ex Napoli non ha ancora recuperato al 100% dal problemino fisico che aveva avuto nei giorni scorsi. L’Inter dovrá stare molto attenta perché come ha giustamente sottolineato Stramaccioni, non si vince per caso contro la Fiorentina: partita ostica per i nerazzurri.

    Andrea Stramaccioni | © TIZIANA FABI / Getty Images
    Andrea Stramaccioni | © TIZIANA FABI / Getty Images
    GRANDE SQUADRA – Stramaccioni ha poi parlato dell’Inter, definendola una grande squadra che sta attraversando un momento “no”. “Siamo partiti in maniera non positiva, con difficiltà tattiche: dalla quinta giornata in poi abbiamo trovato un’identità con la difesa a tre e, con la rosa al completo, abbiamo fatto un grande filotto tra Italia ed Europa. Sono convinto che siamo una grande squadra che attraversa un periodo difficile e non una squadra normale che ha avuto un periodo positivo, anche se questo lo dirà il campo”.

    Il tecnico nerazzurro é poi passato a ricordare gli obbiettivi annuali dell’Inter. Lo scudetto é ovviamente proibitivo ma non l’ingresso in Champions League, voluto piú che mai da tutto l’ambiente Inter dopo un anno di esclusione. Riguardo il girone d’andata c’é un po’ di amaro in bocca perché ricordiamo che i nerazzurri erano arrivati anche ad un punto dalla Juventus e adesso si ritrovano non lontanissimi ma comunque con un margine di distacco considerevole. Si poteva senz’altro fare di piú. Stramaccioni non é comunque soddisfatto di aver concluso il girone di andata con 35 punti. Complice la sfortuna, gli infortuni e gli errori arbitrali, i nerazzurri hanno raccolto meno di quanto coltivato e questo non va giú a Stramaccioni. L’Inter ha comunque un progetto ben preciso: costruire una squadra di giovani talenti attorno a quattro o cinque punti fermi, ricchi di esperienza. Sicuramente i giocatori a cui si riferisce Stramaccioni sono Javier Zanetti, Cambiasso, Samuel, Milito e chi rientrerá in determinati standard valutativi della societá. Riguardo i giovani ci sono molti nomi in entrata sia per quanto riguarda il mercato invernale sia per quello estivo. Qualcosa si dovrá muovere se la societá vorrá mantenere fede al progetto.

  • Crisi Inter, Stramaccioni come Gasp-Ranieri. Dov’è finita l’anti-Juve?

    Crisi Inter, Stramaccioni come Gasp-Ranieri. Dov’è finita l’anti-Juve?

    Quando la Juventus porta sfortuna… Ebbene si, anche in un pezzo dedicato all’Inter e alla sua crisi, bisogna parlare dei bianconeri. Per quale motivo? Perché dalla vittoria nerazzurra a Torino, la squadra di Andrea Stramaccioni ha raccolto la miseria di 8 punti in 8 gare disputate, frutto di 2 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte. Ritmo da anti-Juve? Assolutamente no. La formazione interista deve ringraziare il basso tasso tecnico delle avversarie che gli ha permesso di restare aggrappato alla zona Champions nonostante un cammino da retrocessione. Ma che colpa ne hanno i Campioni d’Italia? Nessuna colpa naturalmente, la nostra era semplice provocazione ma i fatti parlano di 4 ko consecutivi in trasferta subito dopo la vittoria allo Juventus Stadium. Se i tifosi bianconeri hanno lanciato qualche lacrima, è andata a segno! Inizia la crisi Inter.

    La sconfitta a Udine, nella prima partita del 2013, ha evidenziato grossi problemi nello scacchiere nerazzurro. Manca il gioco, ci si affida alle giocate dei singoli e non si finalizzano le occasioni create. Per non parlare della fase difensiva…

    Stramaccioni come Gasp-Ranieri © SIMONE FERRARO/AFP/Getty Images
    Stramaccioni come Gasp-Ranieri © SIMONE FERRARO/AFP/Getty Images

    Strama dove sei? – Dove è finito l’effetto Stramaccioni? La vittoria del derby e l’impresa allo Juventus Stadium sembravano dover lanciare l’ex tecnico della Primavera nerazzurra verso un campionato da anti-Juve. Niente di tutto ciò. In realtà i problemi erano nascosti dall’ottima condizione fisica della squadra e dai risultati positivi. Adesso qualcosa non torna. Manca un gioco fluido e la presenza a centrocampo di Zanetti e Gargano testimonia la mancanza di un vero regista in grado di dare i tempi giusto alle azioni della squadra. Il capitano nerazzurro e l’ex mediano del Napoli non possono garantire tutto questo. Cambiasso, centrale difensivo è un esperimento al limite del fallimento e quando in attacco Cassano gira a fasi alternate, non si costruisce abbastanza.

    Come Gasp & Ranieri – Al giro di boa, l’Inter si ritrova gli stessi punti dell’anno scorso, quando in panchina si sono seduti Gasperini e Ranieri. Al contrario di Stramaccioni, i due tecnici attualmente a Palermo e Monaco, hanno ricevuto grosse critiche da parte dei media e della tifoseria nerazzurra. I 35 punti conquistati al termine del girone d’andata hanno fruttato al momento un quarto posto in coabitazione con la Fiorentina. La terza posizione (l’ultima utile per la qualificazione in Champions) è distante 2 punti, la piazza d’argento dista addirittura 4 lunghezze. La Juve invece è distante 9 punti.

    Il mercato – L’acquisto di Rocchi come vice Milito non può bastare per recuperare brillantezza e punti. L’ex attaccante laziale potrà garantire qualche discreta apparizione, ma niente di più. Serve come il pane un regista e l’arrivo di Lodi dal Catania potrebbe dare nuova vitalità al centrocampo nerazzurro. In difesa, Samuel sembra vivere una stagione dal rendimento discontinuo e l’unica nota positiva è il giovane Juan Jesus, che ha iniziato il 2013 con un cartellino rosso!

    Strama Strama, urgono novità. Serve la tua spensieratezza per ritrovare una squadra battagliera e competitiva. La sconfitta contro l’Udinese deve suonare come un campanello d’allarme, senza cercare alibi su rigori non dati. D’altronde, se nelle ultime 4 trasferte sono stati raccolti 0 punti e nelle 4 partite interne si è pareggiato contro due formazioni in lotta per non retrocedere (Genoa e Cagliari) non può essere solo colpa dell’arbitro…

  • Di Natale e Muriel fanno arrabbiare Stramaccioni

    Di Natale e Muriel fanno arrabbiare Stramaccioni

    Otto punti in otto partite, una media da zona retrocessione che farebbe tremare qualsiasi panchina di serie A ma non quella di Andrea Stramaccioni. Il giovane tecnico romano gode infatti di una stima quasi inspiegabile che gli permette un credito con i cattivi risultati superiore a quello dei predecessori più esperti e illustri che negli ultimi anni si sono succeduti sulla panchina dell’Inter. A dir la verità Stramaccioni paga anche una rosa non ben amalgamata, tantissimi infortuni e soprattutto la mancanza di un vero regista a centrocampo capace di dettare i tempi di gioco e accelerare la manovra quando le squadre avversarie son ben chiuse evitando di fatto di mostrare il fianco alle ripartenza dell’Inter.

    La partita Il forfait di Milito convince Stramaccioni a rinforzare il centrocampo inserendo Guarin come trequartista e lasciando il peso dell’attacco sulle spalle di Antonio Cassano e Rodrigo Palacio. Guidolin conferma invece il mostruoso tandem d’attacco con capitan Di Natale a far da chioccia all’esplosivo Muriel.

    Antonio Di Natale mata l'Inter di Stramaccioni | ©Getty Images
    Antonio Di Natale mata l’Inter di Stramaccioni | ©Getty Images
    Il primo tempo scivola via senza particolari occasioni se non una protesta dell’Inter per un contatto sospetto tra Domizzi e Palacio in area di rigore e un siluro di Totò Di Natale su calcio piazzato che si stampa sulla traversa con Handanovic immobile. Nella ripresa l’Inter sembra aver la meglio in mediana confezionando due occasioni da gol sprecate però da Palacio e soprattutto da Jonathan. Nel momento migliore dei nerazzurri però Antonio Di Natale beffa Handanovic grazie ad un delizioso assist di Lazzari, passano 2′ e finisce la partita di Juan Jesus, costretto per la seconda volta a fermare col fallo da ammonizione la progressione di Muriel. L’Udinese adesso gioca sul velluto e trova sull’asse Basta Muriel la rete del raddoppio, entra anche Rocchi ma la partita è oramai compromessa e i restanti minuti servono solo a Di Natale per firmare la doppietta e ricevere la meritata standing ovation dei suoi tifosi.

    Stramaccioni fuorioso Il tecnico nerazzurro nel post partita elogia comunque la partita dei suoi ragazzi scagliandosi ancora una volta contro gli arbitri per l’atteggiamento riservato alla sua squadra “Non siamo fortunati con le decisioni arbitrali: su Palacio c’era rigore e Domizzi andava espulso. Non è possibile non assegnare un rigore del genere, è strano. Quell’episodio ha indirizzato in modo chiaro la partita: Palacio era davanti alla porta, Domizzi gli taglia la strada e lo sbilancia. Era rigore ed espulsione, invece abbiamo preso un’ammonizione per simulazione. Non ho sospetti sulla buonafede degli arbitri, loro fanno il loro lavoro, ma noi siamo sfortunati. È innegabile come abbiamo subito tante valutazioni sbagliate. Palacio è partito in fuorigioco? Se l’avesse fischiato sarebbe stato meglio. E poi noi abbiamo chiuso la partita con 4 cartellini gialli, mentre l’Udinese solo uno: com’è possibile non ammonire Allan per il fallo a piedi pari su Guarin nel primo tempo?”.

    Udinese-Inter 3-0 le pagelle
    Udinese (3-5-2): Brkic 6,5; Heurtaux 6, Danilo 6,5, Domizzi 6,5; Basta 7, Pereyra 6, Allan 6,5, Lazzari 6, Pasquale 6; Muriel 7,5 (36′ st Maicosuel sv), Di Natale 8 (43′ st Willians sv). A disposizione: Padelli, Pawlowski, Angella, Faraoni, Barreto, Ranegie, Coda, Gabriel Silva, Merkel, Zielinski. All.: Guidolin 7.
    Inter (3-5-2): Handanovic 5,5; Samuel 5, Cambiasso 5, Juan Jesus 4,5; Jonathan 4 (32′ st Rocchi sv), Zanetti 5, Gargano 5 (29′ st Duncan sv), Guarin 6, Pereira 4,5; Cassano 6 (36′ st Silvestre sv), Palacio 5. A disposizione: Belec, Di Gennaro, Mariga, Benassi, Mbaye, Bessa, Livaja. All.: Stramaccioni 5.
    Arbitro: Giannoccaro
    Marcatori: 18′ st, 34′ st Di Natale, 30′ st Muriel
    Ammoniti: Danilo, Allan, Maicosuel (U), Pereira, Palacio (I)
    Espulsi: 20′ st Juan Jesus (I) per doppia ammonizione

  • Udinese-Inter, Strama non vuole far scappare la Lazio

    Udinese-Inter, Strama non vuole far scappare la Lazio

    La 19°giornata di campionato è l’ultima del girone d’andata e la prima del nuovo anno, quindi smaltiti i veglioni e i panettoni è tempo di tornare in campo.
    Dopo gli anticipi tra Catania-Torino e Lazio-Cagliari, nel giorno dell’Epifania il lunch match è tutto per Udinese-Inter.
    Dopo il segnale lanciato dalla Lazio, vittoriosa contro il Cagliari nel posticipo serale,  i nerazzurri non possono commettere altri passi falsi per rimanere agganciati alla zona Champions,considerati i risultati delle ultime uscite.

    Guidolin dovrà fare a mene di Benatia e Badu  impegnati in Coppa d’Africa, in difesa, al suo posto del marocchino, dovrebbe essere favorito Angella con Danilo e Domizzi a completare il reparto, mentre Basta muoverà sulla corsia di destra e Pasquale su quella di sinistra. Allan con Pereyra e Lazzari a centrocampo con Muriel e Di Natale ad agire nel reparto offensivo.

    Cassano i pole per Udinese-Inter | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Cassano i pole per Udinese-Inter | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Stramaccioni è costretto a fare i conti con qualche assenza importante, soprattutto nel reparto difensivo in cui deve fare a meno di Ranocchia (fermato dal giudice sportivo)  e Chivu; out anche Nagatomo, Obi, Alvarez, Stankovic, Mudingayi e Coutinho, dubbi anche su Milito che potrebbe partire dalla panchina, per  Rocchi potrebbe arrivare il momento del debutto in maglia nerazzurra. Dunque il tecnico nerazzurro si affiderà al 3-5-2- con Handanocvic che ritorna dai suoi ex compagni, Samuel e Juan Jesus nelle retrovie con Cambiasso centrale; a centrocampo torna Guarin con Gargano Capitan Zanetti e Pereira. In attacco spazio per Cassano e Milito.

    PROBABILI FORMAZIONI UDINESE-INTER

    Udinese (3-5-2): Brkic; Angella, Danilo, Domizzi; Basta, Pereyra, Allan, Lazzari, Pasquale; Muriel, Di Natale.
    A disp.: Padelli, Pawlowski, Heurtaux, Coda, Faraoni, Ranegie, Zielinski, Merkel, Maicosuel, Gabriel Silva, Willians, Barreto. All.: Guidolin
    Squalificati: Pinzi (1)
    Indisponibili: Fabbrini, Badu e Benatia (coppa d’Africa)

    Inter (3-5-2): Handanovic; Samuel, Cambiasso, Juan Jesus; Jonathan, Gargano, Guarin, Zanetti, Pereira; Cassano, Milito.
    A disp.: Belec, Di Gennaro, Mbaye, Silvestre, Mariga, Benassi, Duncan, Bessa, Rocchi, Palacio, Livaja. All.: Stramaccioni
    Squalificati: Ranocchia (2)
    Indisponibili: Stankovic, Obi, Castellazzi, Nagatomo, Coutinho, Alvarez, Mudingayi, Chivu

  • Mercato Inter, dalla Lazio in arrivo il vice Milito. Ecco Rocchi

    Mercato Inter, dalla Lazio in arrivo il vice Milito. Ecco Rocchi

    Avanti un altro! Prendiamo spunto dal popolare programma di Mediaset condotto proprio dall’interista Paolo Bonolis per aggiornarvi sulla situazione in casa Inter sul vice Milito. Nel giro di una settimana sono stati detti tanti, forse troppi nomi, alcuni fattibili, altri al limite nell’impossibile. E adesso ecco spuntare una nuova punta. Si tratta di Tommaso Rocchi, attaccante della Lazio, ai margini della squadra biancoceleste dopo l’arrivo di Petkovic. Si tratterebbe di un acquisto low cost, visto il contratto in scadenza a giugno e l’utilizzo con il contagocce in questa prima parte di stagione (appena 3 presenza in campionato e 154 minuti giocati!). Ma il giocatore laziale è davvero quello che serve a Stramaccioni? Siamo certi possa risultare più utile del giovane Livaja? I dubbi sono legittimi visto il rendimento della punta nelle ultime tre stagione.

    Il popolo nerazzurro avrebbe già espresso la propria opinione. Tante risate al momento dell’accostamento tra Rocchi e l’Inter. Preferirebbero un ritorno di Samuele Longo o la conferma di Marko Livaja.

    Potrebbe essere Rocchi il vice Milito © Dino Panato/Getty Images
    Potrebbe essere Rocchi il vice Milito © Dino Panato/Getty Images

    Le cifre – Conoscendo Lotito, difficilmente libererà l’attaccante gratuitamente, nonostante si possa liberare a parametro zero fra appena sei mesi e il suo scarsissimo utilizzo sotto la guida tecnica di Petkovic che gli preferisce Kozak e Floccari. Detto questo, il presidente laziale non potrà chiedere più di 500-600 mila euro per il cartellino dell’ex capitano biancoceleste, mentre l’accordo tra Inter e l’entourage della punta sarebbe già stato trovato sulla base di un contratto semestrale da 800 mila euro.

    Pro – Esperienza nazionale e internazionale, senso del gol e silenzioso vice Milito, pronto a scendere in campo quando chiamato in causa senza lamentarsi. Tommaso Rocchi potrebbe rivelarsi una buona riserva, da utilizzare quando l’argentino si ritroverà a riserva.

    Contro – L’età, gli infortuni e il periodo d’appannamento da tre stagioni. Non dimentichiamo infatti che si tratta di un classe ’77, ormai quasi al termine della carriera. I numeri guai muscolari ne hanno limitato le prestazioni negli ultimi campionato (52 presenze e solamente 12 gol).

    E il progetto? – Ci rimane un dubbio. Ma, in una stagione di transizione come questa con la Juventus già in fuga in campionato, non sarebbe più corretto puntare sui giovani? Livaja, nonostante qualche incertezza e qualche errore clamoroso, ha dimostrato di poterci stare nella rosa interista. Certo, non potrà diventare il trascinatore nella seconda parte di stagione, ma potrà accumulare la giusta esperienza per il proseguo della sua carriera. E perché non riportare alla base Samuele Longo? Dopo un inizio folgorante all’Espanyol sotto la cura di Pochettino, ha visto ridursi notevolmente il suo minutaggio con l’arrivo di Aguirre sulla panchina del club spagnolo. D’altronde, che stagione di transizione sarebbe se non si da un minimo di fiducia ai propri giovani?