Tag: andrea stramaccioni

  • Nuova Inter, Stramaccioni pensa al 4-2-3-1 o 4-3-3

    Nuova Inter, Stramaccioni pensa al 4-2-3-1 o 4-3-3

    L’alba di una nuova era in casa InterStramaccioni studia per diventare grande. Il nuovo allenatore nerazzurro ha a disposizione nove partite per convincere il presidente Massimo Moratti a confermarlo anche nella prossima stagione. In testa tante idee finalizzate ad un unico obiettivo, quello di dominare l’avversario. Concetti di gioco che già ritroviamo in quelle squadre che scendono in campo per avere il controllo assoluto del campo, il Barcellona in Spagna e la Juventus di Conte in Italia. Altro aspetto fondamentale la creazione di una forte empatia con la squadra fin dalle prime settimane di allenamenti. Il modulo tattico più congeniale all’ex tecnico della Primavera nerazzurra è il 4-2-3-1, sebbene non disdegni nemmeno il 4-3-3 sacchiano. Proviamo a scoprire quali saranno le pedine fondamentali della nuova Inter di Stramaccioni.

    SULLE ORME DI SPALLETTI – In difesa è previsto il rilancio di Ranocchia. Il giovane difensore centrale prenderà il posto di Lucio. Il brasiliano è apparso piuttosto in imbarazzo nelle ultime uscite e Stramaccioni non pare intenzionato a rinnovargli fiducia. Capitan Zanetti tornerà a rivestire il suo ruolo naturale di terzino sinistro, con Maicon pronto a spingere sulla corsia opposta. Di fondamentale importanza sarà il ruolo ricoperto da uno dei due centrocampisti, il quale sarà chiamato a piazzarsi fra i due centrali difensivi per iniziare l’azione, passando in questo modo ad una difesa a tre, con i due terzini chiamati ad offendere. Il Sergio Busquets o il De Rossi dell’Inter sarà con tutta probabilità Stankovic, con il serbo che sembra favorito su Cambiasso. L’altro centrocampista utilizzato da Stramaccioni potrebbe essere uno fra Guarin e Poli. L’ex Porto è ormai pronto al debutto con la maglia nerazzurra dopo aver smaltito l’infortunio che l’ha costretto allo stop lo scorso gennaio. Sulle fasce una delle maggiori novità sarà rappresentata dal ritorno di Zarate, con l’argentino che dovrebbe giocare come esterno d’attacco sulla corsia di destra. Stramaccioni punta anche al recupero di Forlan, impiegandolo sulla fascia sinistra. Nel ruolo di trequartista il nuovo tecnico dell’Inter attende l’infortunato Sneijder, mentre arrivano notizie incoraggianti sulla forma fisica di Ricky Alvarez, fermo da metà gennaio. Milito invece continuerà ad essere il punto di riferimento dell’attacco nerazzurro.

    andrea stramaccioni | © Christopher Lee/Getty Images

    TRE PUNTE CONTRO IL GENOA – L’infortunio di Sneijder e le condizioni ancora incerte di Alvarez spingono Stramaccioni a schierare l’Inter con il 4-3-3, modulo con il quale ha fatto le fortune della Primavera nerazzurra. Nel centrocampo a tre, il colombiano Guarin dovrebbe occupare la posizione di centro-sinistra, mentre Poli andrebbe a guadagnare una maglia da titolare come mezz’ala destra. Da tenere però d’occhio le sorprese Obi e Faraoni. Il primo è dato in ottima forma e potrebbe sfilare il posto dal primo minuto all’ex centrocampista del Porto, mentre Faraoni, prodotto del vivaio, rappresenta un’alternativa importante per la fascia destra, ed in questo caso potrebbe farne le spese uno fra Zarate e Forlan. Da non sottovalutare anche un altro giovane interista arrivato la scorsa estate dalla terra d’Olanda, quel Castaignos che Stramaccioni già conosce per averlo già avuto con sé alla guida della Primavera nel corso di questa stagione.

    PENSIERO STRAMACCIONI, VIDEO TRATTO DAL SITO GAZZETTA.IT

  • Valentino Angeloni, all’Inter il talent scout dell’Udinese

    Valentino Angeloni, all’Inter il talent scout dell’Udinese

    E se stesse davvero cambiando qualcosa? L’Inter questa volta ha forse definitivamente messo alle spalle il ricordo del Triplete e la nostalgia per Mourinho scegliendo un tecnico giovane ma pieno di idee ma anche apportando un sostanziale cambio di guardia a capo dello scouting con l’ingaggio di Valentino Angeloni, l’uomo che negli ultimi quattro anni ha guidato lo scouting dell’Udinese e i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti tanto che il modello friulano è diventato di riferimento ed emulazione per altre piazze.

    La conferenza stampa di presentazione di Andrea Stramaccioni e il gran clamore intorno all’Inter di questi giorni ha forse fatto passare sotto traccia un acquisto che nel lungo periodo potrebbe rivelarsi vincente. A Valentino Angeloni vengono attribuite infatti tutte le più importanti operazioni dell’Udinese degli ultimi anni, dal fenomeno Sanchez passato in estate al Barcellona al talentino Muriel scoperto in estate e adesso già richiesto dal Milan.

    Valentino Angeloni capo osservatori Inter | © febbrea90.com

    Valentino Angeloni occuperà il posto di capo degli osservatori lasciato libero dopo tredici anni da Giovanni Lanfranchi congedato forse dopo i flop delle ultime stagioni. Pensate per un attimo se il fisiologico ricambio generazionale nei due anni post Mourinho avesse portato in nerazzurro i vari Isla (sembra in arrivo per la prossima stagione), Asamoah, Basta e Benatia invece di flop come Biabiany, Jonathan, Coutinho e sopratutto Alvarez. Di seguito vi riportiamo il comunicato apparso sul sito ufficiale dell’Inter con l’annuncio dell’ingaggio e le mansioni di Valentino Angeloni e i ringraziamenti all’Udinese per avergli permesso il trasferimento e all’ex capo degli osservatori per l’impegno e la fedeltà nel lavoro delle tredici stagioni all’Inter.

    Inter annuncia ingaggio Valentino Angeloni come capo osservatori

    F.C. Internazionale dà il benvenuto e il buon lavoro a Valentino Angeloni, che assume da oggi la carica di nuovo responsabile degli osservatori per la 1^ squadra.

    Angeloni, romano, classe 1967, ex calciatore cresciuto nelle giovanili della Sampdoria con oltre 350 presenze nei professionisti, ha lavorato a Cremona, è stato responsabile degli osservatori al Torino e negli ultimi quattro anni ha fatto parte della commissione tecnica dell’Udinese Calcio della famiglia Pozzo, che F.C. Internazionale ringrazia per la cortesia e la disponibilità dimostrate anche in occasione di questa nuova proficua collaborazione.

    Il presidente Massimo Moratti e tutta l’Inter ringraziano, e salutano con grande affetto, Giovanni Battista Lanfranchi che, per 13 anni, ha svolto con passione e professionalità il ruolo di responsabile degli osservatori.

    Curiosità.  Valentino Angeloni durante la sua carriera di giocatore ebbe un grosso infortunio che gli fece perdere la maglia della Lazio, a dargli una chance e a credere in lui fu Lele Oriali che lo ingaggiò alla Solbiatese durante il suo primo lavoro dirigenziale. L’arrivo di Angeloni dunque potrebbe anticipare il ritorno di Oriali invocato da tutti i tifosi come possibile soluzione ai problemi dell’Inter.

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    Chi è Andrea Stramaccioni?
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  • Inter con Stramaccioni torna Balotelli

    Inter con Stramaccioni torna Balotelli

    Un pò di emozione, la faccia pulita ma anche tanta determinazione. E’ così il primo giorno da tecnico dell’Inter di Andrea Stramaccioni, il giovane tecnico promosso dalla Primavera per dar una nuova sterzata alla stagione dell’Inter compromessa da molte scelte opinabili dalle società e dai tecnici che si sono succeduti. Promosso da stampa e tifosi Andrea Stramaccioni proverà a conquistarsi la conferma in questo ultimo scorcio di stagione cercando di conquistare più vittorie possibili e magari di intralciare la corsa verso lo scudetto del Milan alla penultima di campionato.

    “E’ un bel sogno – esordisce Andrea Stramaccioni in conferenza stampa – perché siamo passati dalla vittoria di Londra, che ora sembra lontana qualche mese, a quello che è successo nelle ultime ore. E’ stata una chiamata totalmente inaspettata, un sogno che mi ha regalato il presidente Moratti e che spero di onorare. E’ un altro mondo, la prima squadra è distante anni luce dalla Primavera. Per me è un orgoglio allenare questi grandi campioni, il termine paura è inesatto, io penso solo al lavoro”.

    Andrea Stramaccioni nuovo allenatore Inter | ©Getty Images
    Ieri il primo allenamento al cospetto di leggende nerazzurre quali capitan Zanetti, Stankovic e Cambiasso messi spesso sotto accusa durante la gestione Ranieri e potenzialmente i giocatori che dovrebbero lasciar spazio ai giovani allenati e portati alla vittoria della NextGeneration Series solo 4 giorni fa. Stramaccioni per il momento però non sembra voler stravolgere l’undici passato apportando le sue idee di modulo ma affidandosi sempre agli elementi della Vecchia Guardia con capitan Zanetti a dar l’esempio. Proprio su Zanetti il neo tecnico ha parole di elogio e stima “A me importa avere giocatori ‘giovani dentro’. Il capitano Zanetti, ad esempio, ha la stessa voglia e applicazione di un ragazzo della Primavera”.

    La conferenza stampa è stata poi interrotta dall’arrivo di Mario Balotelli adesso soltanto di passaggio alla Pinetina per un saluto agli amici di un tempo e al nuovo allenatore. La faccia di Andrea Stramaccioni è eloquente, chi sa se è un riavvicinamento per un clamoroso ritorno.

    Video Balotelli interrompe la prima conferenza stampa di Andrea Stramaccioni
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  • Ecco chi è Andrea Stramaccioni, il nuovo allenatore dell’Inter

    Ecco chi è Andrea Stramaccioni, il nuovo allenatore dell’Inter

    Se Massimo Moratti vola a Londra per seguire la Primavera piuttosto che vivere insieme alla prima squadra le ore prima del big match contro la Juve significa che qualcosa bolliva già in pentola. Andrea Stramaccioni completa il lavoro iniziato dal Fulvio Pea portando i giovani nerazzurri dell’Inter Primavera a trionfare tra le big d’Europa alzando al cielo la prima edizione del NextGeneration Series battendo in finale l’Ajax ai calci di rigore. Un risultato storico quanto importante che dimostra come la società nerazzurra abbia seminato bene le basi per un futuro prossimo basato sulla valorizzazione del proprio settore giovanile.

    Andrea Stramaccioni questo pomeriggio svolgerà la sua prima conferenza stampa da tecnico dell’Inter iniziando con qualche settimana d’anticipo a svolgere quella rivoluzione (mentale più che di uomini) auspicata da Moratti sin dal dopo Mourinho ma fallita per vie di gestioni occasionali e sempre in contrasto con la società.

    Andrea Stramaccioni nuovo allenatore Inter | ©Getty Images
    Oggi il nome di Andrea Stramaccioni è sulla bocca di tutti ma in realtà già questa estate per strapparlo alla Roma Massimo Moratti rischiò di far nascere una sorta di guerra fredda con la nuova proprietà giallorossa. Cerchiamo di scoprire però chi è Andrea Stramaccioni, quali sono le sue idee tattiche e di chi nel corso della sua breve carriera ne ha influenzato il suo credo tattico.

    Romano di Roma Andrea Stramaccioni ha soli 36 anni, una laurea in giurisprudenza e una breve carriera da giocatore interrotta per un brutto infortunio al ginocchio. Per sei stagioni alla guida della Roma allievi per molti ha subito in giallorosso l’influenza di Luciano Spalletti dal quale ha ereditato modulo, il 4-2-3-1, e la volontà di insegnare calcio, di vivere ogni momento di contatto con i giocatori per migliorarsi e per amalgamare gruppo e meccanismi mentali ancor prima che tattici. In estate oltre all’offerta dell’Inter pare ci sia stata quella Federazione che gli prospettò di allenare l’Under 17. La storia recente invece dice di un Inter Primavera al comando del proprio girone in campionato e fresca vincitrice della Champions League della Primavera e da domani l’allenatore dell’Inter.

    Inevitabile subito il confronto con Josè Mourinho con il quale è accomunato dai lineamenti fisici e dalla mancata carriera agonistica ad alti livelli. Dicono che sia un tipo carismatico capace di caricare i giocatori e spingerli a dare il massimo, la missione in questa Inter però sarà molto più di un semplice banco di prova.

    Andrea Stramaccioni all’Inter decide Moratti perdono Branca e Ausilio La scelta di sostituire Ranieri con l’attuale allenatore della Primavera sembra sia stata solo del presidente con Branca e Ausilio che nel summit pre-esonero pare abbiano cercato in ogni modo di farlo desistere dalla scelta. Se le cose dovessero davvero così è chiaro che i prossimi ad abbandonare l’Inter potrebbero esser proprio l’uomo mercato e il suo vice oramai tagliati fuori dal nuovo corso.

  • Inter, Ranieri esonerato. Moratti chiama Stramaccioni

    Inter, Ranieri esonerato. Moratti chiama Stramaccioni

    Si è conclusa allo Juventus Stadium l’avventura di Claudio Ranieri sulla panchina dell’Inter. La sconfitta nel derby d’Italia contro la rivale storica nella partita in cui il presidente Moratti attendeva un segnale chiedendo una reazione d’orgoglio in una stagione nata male e che si è incanalata per finire peggio è costata cara al tecnico romano al quale in serata è stato comunicato l’esonero.

    La decisione di sollevare dall’incarico Ranieri è stata presa da Moratti in persona che più volte nell’ultimo periodo, a fronte di risultati a dir poco sconfortanti, aveva rinnovato la fiducia all’allenatore, arrivato sulla sponda nerazzurra del Naviglio lo scorso 22 settembre per sostituire Gian Piero Gasperini, nonostante questa mattina il numero uno del club di via Durini, intercettato come di consueto fuori dagli uffici della Saras, aveva espresso la volontà di confermare Ranieri fino al termine della stagione.

    E invece in serata è arrivato il comunicato ufficiale della società Inter attraverso il quale si ringrazia il tecnico per l’impegno e la professionalità dimostrata in questi mesi confermando inoltre la voce trapelata e circolata nel pomeriggio con il tecnico della Primavera fresco vincitore del NextGen Series (la Champions League delle squadre giovanili sebbene non sia ancora riconosciuta come competizione ufficiale, ndr) Andrea Stramaccioni, 36 anni, promosso alla guida tecnica della prima squadra.

    Claudio Ranieri © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che questo potesse essere l’annus horribilis di una squadra che solo 2 anni fa alzava al cielo di Madrid la Champions League riconquistata dopo oltre 60 anni (allora era ancora Coppa Campioni) conquistando uno storico Triplete, e invece l’avvio chock in campionato, l’attuale ottavo posto in classifica e l’eliminazione dalla Champions League perdendo il doppio scontro negli ottavi contro un avversario, il Marsiglia, decisamente alla portata dei nerazzurri hanno fatto sprofondare la situazione. Toccherà al giovane emergente Stramaccioni, il terzo allenatore stagionale dell’Inter dopo appunto Gasperini e Ranieri, evitare un fallimento completo cercando almeno di agguantare, perse anche le speranze di terzo posto che dà la possibilità di disputare i preliminari di Champions, un piazzamento valido per l’Europa League e non rimanere fuori dalle competizioni europee per la prossima stagione che creerebbe una perdita economica, per mancanza di introiti derivanti dalle coppe, notevole.

  • Inter, Ranieri verso l’esonero. Pronto Stramaccioni

    Inter, Ranieri verso l’esonero. Pronto Stramaccioni

    L’ Inter che non perdeva da addirittura quattro turni, torna ad assaggiare l’amaro boccone della sconfitta proprio contro gli eterni rivali bianconeri della Juventus. Ranieri ci ha provato, ha schierato una formazione che per 60 minuti ha retto contro una Juve più tonica più scattante e con molta più corsa sulle corsie esterne,  prima di ripetere lo stesso copione delle ultime partite nerazzurre: disattenzione mostruosa difensiva e tutto quando di buono fatto si squaglia come neve fresca al sole. Forse si è vista nel primo tempo, la miglior Inter della stagione. La luce nerazzurra splendeva prima del gol di Caceres, a cui poi è seguito il buio totale a testimoniare come quella scintilla di cui parlava Massimo Moratti si sia spenta da tempo, e per riaccenderla servirebbe qualcosa in più delle semplici motivazioni dovute all’importanza di un big match come quello di ieri. Bye bye terzo posto e sogno Champions League, ora si può e si deve riprogrammare nell’immediato il futuro di una squadra che dovrà ripartire da zero.

    OBI E POLI – Ranieri sempre indicato come non colpevole delle disfatte e delle cadute nerazzurre, non rimane esente da colpe nella sconfitta di ieri sera. Analizzando la partita, rimane inspiegabile la sostituzione di Obi, risultato essere il migliore in campo dei suoi e di Andrea Poli, che arginava e spegneva la luce del fulcro del gioco bianconero, ovvero Andrea Pirlo. Usciti loro due l’ Inter è praticamente rimasta vulnerabile e scoperta sotto ogni punto di vista. Puntare nuovamente su un Forlan apparso più che demotivato e assolutamente spento in attacco evidenzia il poco coraggio del tecnico romano, che preferisce affidarsi allo zoccolo duro della rosa, composta dai senatori, quasi per cercare di rimanere aggrappato alla sua panchina più che ‘rischiare’ di lanciare qualche giovane in grado di dare freschezza e mobilità a una squadra davvero a corto di ossigeno.

    Andrea Stramaccioni © Christopher Lee Getty Images Sport

    STRAMACCIONI- Serpeggia nell’aria il dubbio sulla permanenza di Claudio Ranieri alla guida dell’Inter. Un segnale chiaro è stato lanciato ieri dallo stesso presidente Massimo Moratti, che ha preferito volare a Londra per gustarsi di persona il trionfo della sua primavera nella Next Gen Series, ad opera di un brillantissimo tecnico come Andrea Stramaccioni, mentre a Torino in tribuna era presente Angelomario il figlio del presidente. A questo punto fuori dalla Champions, senza nemmeno la possibilità di raggiungere il terzo posto, e senza aver dimostrato in serata di possedere quella scintilla in grado di far ripartire i nerazzurri, il posto di Ranieri più che saldo sarebbe definibile come traballante. L’immagine del forte abbraccio tra il presidente nerazzurro e il tecnico dei golden boys Stramaccioni, parla in maniera eloquente da sola. Considerando come questo finale di stagione non avrà grandi emozioni da regalare ai tifosi e che dopo sette anni l’Inter chiuderà la stagione con il proprio slogan da ‘Zeru tituli’, forse è proprio ora il momento migliore per dare un’enorme opportunità a Stramaccioni, permettendogli perché no di far assaporare il calcio dei big a quei giovani talenti che stanno maturando nel migliore dei modi nella cantera nerazzurra.

  • NextGen Series: Inter primavera vince la Champions

    NextGen Series: Inter primavera vince la Champions

    “Complimenti all’Inter Primavera, in un paio d’anni diverrà una manifestazione organizzata dall’Uefa” e se queste parole sono proferite dal ‘nemico’ numero uno dell’Inter (Adriano Galliani), un pizzico di soddisfazione maggiore il presidente Massimo Moratti sicuramente la proverà nel vedere la sua cantera trionfare in Europa nel Next Gen Series. La NGS, la Champions League delle squadre primavera annovera tra i partecipanti settori giovanili importantissimi, come quello del Barcellona, dello Sporting Lisbona e dei finalisti dell’Ajax. Lo stesso presidente Massimo Moratti, nonostante nello stesso giorno vi fosse in programma il derby d’Italia tra Juventus e Inter, aveva preferito volare a Londra per assistere di persona con i vertici societari a una partita di fatto importantissima per l’Inter primavera, e perché no anche per quella che verrà.

    IL CAMMINO – In questa competizione stile Champions i nerazzurri guidati da Andrea Stramaccioni, avevano iniziato il loro cammino nello stesso stadio della finale, con un pesantissimo 7 a 1 ricevuto dal Tottenham, che faceva preludere a una rosa non ancora pronta per questo tipo di palcoscenico. La ripresa nel girone invece ha portato due vittorie importantissime (contro il PSV e contro il Basilea) rilanciando l’Inter come seconda forza nella classifica del proprio gruppo. Poi il vero e proprio capolavoro firmato nei quarti di finale contro il quotatissimo Sporting Lisbona, vincendo di misura per 1 a 0, avanzando e battendo con superiorità evidente il Marsiglia in semifinale. L’approdo meritatissimo alla finale di fatto regala un avversario temibilissimo come i lancieri dell’Ajax, con un settore giovanile che fa gola a tutt’Europa.

    Inter primavera © Christopher Lee Getty Images Sport

    LA FINALE – La partita è molto aperta e lottata su entrambi i fronti, con i nerazzurri che sembrano aver quel qualcosa in più che si materializza sul finale del primo tempo con una splendida azione firmata Bessa-Longo, con quest’ultimo che anticipa il portiere olandese e segna un gol da vero attaccante d’area. Il vantaggio dura poco, perché nella ripresa il difensore Denswil dell’Ajax calcia una punizione perfetta che si insacca sotto l’angolino, lasciando di sasso Di Gennaro tra i pali. La partita si mette in salita per l’Inter al 71’ con l’espulsione diretta di M’baye per un’entrataccia su Klaassen. I nerazzurri reggono anche nei tempi supplementari nonostante l’inferiorità numerica, sfiorando il gol con due traverse colpite prima da Crisetig e poi da Longo con una giocata da grande campione. La partita verrà decisa dagli undici metri dove di Gennaro parerà  il tiro di Veltman, mentre i baby nerazzurri non sbaglieranno nulla, con l’ultimo tiro di Crisetig a regalare la prima edizione della NGS proprio all’Inter.

    FUTURO – Tantissima felicità in casa Inter, dal presidente Moratti, da Paolillo, e soprattutto dal nuovo Mourinho della primavera Andrea Stramaccioni, in grado in un solo anno di portare questo vivaio sul tetto d’Europa. Questa vittoria rappresenta una risposta secca a chi da lungo tempo critica e criticava il poco lavoro fatto dai nerazzurri a livello di settore giovanile. Con un segnale chiaro lanciato anche a livello nazionale, considerando come la tanto decantata cantera del Barcellona, non sia arrivata in fondo a questa competizione. Il rilancio dell’Inter dei big deve a questo punto ripartire da questa importantissima risorsa sotto gli occhi di tutti, e pronta in casa. Occhio perché molti ragazzi non sarebbero pronti per essere lanciati già nel calcio che conta, rischiando di essere in qualche modo bruciati, ma considerando come la prossima stagione dell’Inter sarà una stagione di transizione, e soprattutto dai proclami di rifondazione, a questo punto rischiare di ripartire dalla meglio gioventù non sarebbe un azzardo ne un rischio, ma semplicemente un dovere!

    Video rigori decisivi Inter Ajax

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  • Primavera, Next Generation Series finale Inter Ajax

    Primavera, Next Generation Series finale Inter Ajax

    Se il presente regala una delusione dietro l’altra, il futuro dell’Inter fa ben sperare. E si perché la Primavera nerazzurra allenata da Stramaccioni ha battuto l’Olympique Marsiglia per 2 a 0 in quel di Londra accedendo cosi all’ultimo atto della Next Generation Series finale che domenica alle 14:30 la vedrà opposto agli olandesi dell’Ajax. Competizione istituita proprio quest’anno, la NGS può essere considerata la Champions League della Primavera e raccoglie cosi i migliori talenti europei del futuro. Una vetrina importante dunque che per essere alla prima edizione ha già riscosso un discreto successo. Nei prossimi anni di sicuro crescerà e chissà che non possa servire anche per acquisire un pizzico di esperienza internazionale a tanti giovani che si affacciano al calcio che conta. Tornando all’Inter, si può dire che la vendetta è arrivata dai giovani, considerando che la prima squadra è stata estromessa dalla Champions proprio dai francesi.

    Samuele Longo in gol Inter Marsiglia | ©Getty Images
    A decidere il match per la squadra di Stramaccioni le reti messe a segno da Crisetig e Longo nel corso del primo tempo. Il primo grazie ad una punizione dagli oltre 20 metri che si insacca sotto l’incrocio e che è servito a spinare la strada verso la meritata rete del 2 a 0 arrivata al 41’ a seguito di una grande giocata di Bessa il quale ha fornito a Longo la palla del raddoppio. Nella ripresa solo ordinaria amministrazione e adesso nel miritno c’è l’Ajax, squadra da sempre ricca di giovani talenti e che nel corso della competizione ha strapazzato il Barcellona per 3 a 0 e in semifinale il Liverpool con un sontuoso 6 a 0. Il match si giocherà sempre a Londra, dove sin qui l’Inter è stata accompagnata da un nutrito numero di sostenitori.

    Inter Marsiglia, ecco il tabellino:
    INTER (4-3-2-1): Di Gennaro; Pecorini, Spendlhofer, Kysela, Mbaye; Romanò, Duncan, Crisetig; Bessa (41′ s.t. Alborno), Livaja (35′ s.t. Forte); Longo. In panchina: Sala, Giannetti, Benassi, Terrani, Falasa. Allenatore: Stramaccioni
    O. MARSIGLIA (4-3-2-1): Sy; Charles (35′ s.t. Bonelli), Aloe, Lowinsky, Andonian; Bangoura, Cesarini (11’ s.t. Loiacono), Mouley; Santiago, Pommier (1′ s.t. Jobello); Anani. In panchina: Fabri, Kouch, Abergel, Agosta. Allenatore: Cassini
    ARBITRO: Davies (Ing)
    MARCATORI: 2’ pt Crisetig, 41 pt Longo

    Next Generation Series finale: Inter Ajax in programma Domenica 25 alle 14:30

  • Inter Marsiglia, la Primavera in cerca di vendetta

    Inter Marsiglia, la Primavera in cerca di vendetta

    Questa sera a Londra (ore 19), la Primavera dell’Inter sarà di scena a Londra per la semifinale della Next Generation Series, paragonabile alla Champions League delle giovanili. I nerazzurri dovranno vedersela con il Marsiglia, quindi una sorta di rivincita per l’eliminazione subita dalla prima squadra ad opera dei transalpini guidati da Deschamps. Qualora i ragazzi di Stramaccioni dovessero battere i pari età francesi, si giocherebbero la finale del torneo contro l’Ajax. Una grandissima soddisfazione per la società di corso Vittorio Emanuele, che da anni sta dedicando grande attenzione al settore giovanile e il match di oggi rappresenta un traguardo di indubbio prestigio per chi ha creduto nel progetto, fra i quali merita una menzione particolare Ernesto Paolillo, amministratore delegato interista.

    SEMIFINALE – Dopo quasi 6 mesi, la Next Generation Series è giunta al suo momento clou. Fra quattro giorni si disputerà la finale presso il Brisbane Road, stadio di proprietà del Leyton Orient. La Primavera dell’Ajax attende il risultato del match di oggi per conoscere il suo avversario nell’atto conclusivo della manifestazione, in programma il 25 marzo. L’Inter arriva a questo appuntamento dopo aver sconfitto ai quarti la selezione dello Sporting Lisbona, grazie alla rete del difensore M’Baye che ha sancito l’1-0 finale. Il Marsiglia invece ha battuto ai quarti l’Aston Villa per 2-1.

    INIZIO IN SALITA – Per i nerazzurri non è stata di certo una passeggiata arrivare fin qui. In pochi avrebbero scommesso sulla squadra di Stramaccioni in seguito alla prima partita del girone, quando gli inglesi del Tottenham spazzarono via per 7-1 i pari età dell’Inter. Una sconfitta dalla quale seppero reagire alla grande, sconfiggendo Basilea e Psv, per poi costringere al pareggio gli inglesi nella partita di ritorno, chiudendo il girone al secondo posto, con 11 punti guadagnati (frutto di 3 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta).

    lorenzo crisetig | © Valerio Pennicino/Getty Images

    INTER’S ACADEMY – Niente succede per caso, e dietro l’ottimo cammino fin qui alla Next Generation Series si cela il centro sportivo Giacinto Facchetti, dove si allenano le migliore promesse del calcio nerazzurro. Tra i numerosi talenti che l’Accademia dell’Inter è riuscita a sfornare in questi anni, ricordiamo Davide Santon (ora al Newcastle), Francesco Bolzoni, Goran Pandev, Jonathan Biabiany, Obafemi Martins, e lo stesso Mario Balotelli, uno dei maggiori talenti della Nazionale di Cesare Prandelli. L’ultimo successo in campo internazionale della Primavera nerazzurra è stata la vittoria nel torneo di Viareggio dell’anno scorso, quando ad allenare i giovani dell’Inter c’era quel Fulvio Pea che attualmente è l’artefice del miracolo Sassuolo in Serie B.

    FENOMENO BESSA – L’Inter può sorridere perché ha nel vivaio un calciatore dal talento cristallino. Stiamo parlando dell’italo-brasiliano Daniel Bessa. Scoperto da Pierluigi Casiraghi nel 2008, l’ex Coritiba e Atletico Paranaense ha trovato la propria dimensione in Italia, agli ordini di Pea prima e Stramaccioni ora. Il suo ruolo naturale è quello di trequartista, sebbene possa essere schierato anche in attacco. Nel reparto offensivo c’è anche Samuele Longo (classe ’92), autentico bomber della Primavera nerazzurra. A centrocampo Stramaccioni può contare su Lorenzo Cristetig (classe ’93), da anni promessa del calcio azzurro. Un altro giocatore molto interessante è il laterale senegalese M’baye, classe ’94, protagonista fin qui di una stagione fantastica.

    The Next Generation Series Inter Marsiglia semifinale, diretta live Sportitalia 1 

  • Ranieri in bilico, pronti Stramaccioni e Villas Boas

    Ranieri in bilico, pronti Stramaccioni e Villas Boas

    Ranieri ora è più in bilico che mai. Il pareggio acciuffato nel finale contro il Catania potrebbe avergli allungato la permanenza sulla panchina nerazzurra solo fino alla prossima sfida di Champions contro l’Olympique Marsiglia. In concomitanza con le pessime prestazioni ottenute dal tecnico romano, arriva con un tempismo quasi perfetto l’esonero di Andrè Villas Boas da parte del Chelsea, che libera e rimette sul mercato uno dei migliori tecnici in circolazione a lungo corteggiato da Massimo Moratti. La situazione si fa calda, e nonostante il presidente nerazzurro ieri non fosse presente allo stadio, i rumors parlano di umore nero, e di come la rifondazione possa partire prima del previsto per evitare un declino evidente.

    LE COLPE DI RANIERI – Il tecnico nerazzurro Claudio Ranieri è stato spesso difeso dagli addetti ai lavori e dallo stesso Moratti, poiché con la rosa a disposizione non poteva aver enormi concorsi di responsabilità nei risultati negativi ottenuti. Invece analizzando attentamente gli ultimi match si nota come lo stesso allenatore abbia mescolato troppo le carte, non riuscendo a dare un’identità di gioco chiara alla sua squadra, ripercorrendo quasi lo stesso errore di Gasperini. Nello specifico si dovrebbe adattare il modulo ai giocatori a disposizione e non il contrario, considerando come in mancanza di un’ala pura, venga schierato e sacrificato Forlan esterno di centrocampo. Rimangono i dubbi anche sul poco utilizzo dei giovani in grado di fornire quella boccata d’ossigeno ai senatori stremati e usurati come Cambiasso e soci. Poli, ha sempre ben figurato in ogni occasione in cui sia stato chiamato in causa, guadagnandosi una collezione infinita di panchine. Lo stesso per Faraoni, in grado di giocare partite da sette in pagella, nella cavalcata della striscia di vittorie consecutive, per poi essere considerato una riserva. Bruciare i giovani in questo modo è rischioso, non per il presente, ma per il futuro, considerando come svendere oggi dei potenziali campioni porterebbe un domani a rimpiangere le scelte poco oculate fatte.

    Claudio Ranieri © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    AVB E STRAMACCIONI – Moratti a questo punto non avrebbe ancora deciso sul futuro di Ranieri, considerando come alle porte ci sia la delicatissima sfida contro i francesi dell’OM. In realtà voci vicine ai vertici nerazzurri avrebbero riferito come il numero uno interista avrebbe già preallertato l’allenatore della primavera nerazzurra Andrea Stramaccioni, che sta ben figurando nel suo ruolo. Reduce dalla vittoria nel derby contro la primavera rossonera, il tecnico ex Roma potrebbe cogliere un’occasione unica per dimostrare il suo valore sulla panchina della prima squadra. Rimangono aperte le ipotesi che vedrebbero alla guida della rosa il duo Baresi- Bernazzani, mentre la Gazzetta dello Sport rilancia per la candidatura anche nell’immediato di Andrè Villas Boas. La rosea parla del portoghese come un’alternativa forte e credibile, considerando come il regolamento Uefa non avrebbe nulla in contrario al suo ingaggio sin da subito. Il lusitano vice di Mourinho conosce benissimo Appiano Gentile e tutto l’ambiente nerazzurro, quindi non avrebbe problemi nell’insediarsi alla guida della squadra, soprattutto considerando come ora più che mai, servirebbe un segnale forte, una scossa per smuovere quell’orgoglio necessario a svegliare la fame di vittoria dei campioni nerazzurri.