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  • Inter, Stramaccioni vince il derby e si guadagna la riconferma

    Inter, Stramaccioni vince il derby e si guadagna la riconferma

    L’Inter batte il Milan 4-2 grazie alla tripletta del solito Diego Milito, per lui 23esima segnatura stagionale in campionato (nell’anno del triplete furono 22), che precede nel tabellino della partita, un ritrovato Maicon autore di una rete strabiliante che suggella il risultato, scuce lo scudetto dalla maglia del Milan e lo consegna con una giornata d’anticipo agli eterni rivali della Juventus.

    Vincere un derby è sempre emozionante ma vincerlo da esordiente e al primo colpo è da predestinati. Il soggetto in questione è Andrea Stramaccioni, che in meno di 2 mesi sulla panchina nerazzurra è già entrato nel cuore dei tifosi ed è sempre più fiero comandante della ricostruzione interista.

    STRAMALA – A dire il vero, i tifosi l’hanno amato fin dal primo giorno modificando su twitter l’hashtag #amala in #stramala e la vittoria nel derby di ieri ha solo confermato le ottime impressioni che il 36enne tecnico romano ha mostrato sin dal primo giorno. Il presidente Massimo Moratti non aveva dubbi apparenti e  prima della partita aveva chiaramente affermato che il futuro di Stramaccioni non dipendeva dal risultato della stracittadina; ma il giovane tecnico nerazzurro non appagato dalle manifestazioni di stima del presidente ha voluto chiarire qualsiasi dubbio e ha stravinto il suo primo derby generando un’esaltazione straordinaria nel popolo interista.

    Non so se sono un uomo derby però abbiamo vinto, questo lo so…“, – esordisce così Andrea Stramaccioni davanti ai microfoni dei giornalisti prima di analizzare in sintesi il suo primo derby – Per noi era importante ed è stata una gara spettacolare. Il primo tempo è stato perfetto, poi ci sono stati degli episodi. C’era amarezza dopo il rigore dato al Milan, ma dovevo portare i giocatori sulla strada che avevamo imboccato: è stata grande la reazione della squadra dopo il gol di Ibra. Possiamo parlare delle cose che non sono andate bene, come i tre minuti di Parma, ma voglio vedere il lato positivo: nella mia gestione abbiamo fatto più punti del Milan.

    Andrea Stramaccioni © TIZIANA FABI/AFP/GettyImages

    SPERANZA CHAMPIONS – Con la vittoria nel derby l’Inter è ancora matematicamente in corsa per il terzo posto e per conquistarlo i nerazzurri dovranno vincere con la Lazio domenica prossima e sperare in una non vittoria del Napoli e in una sconfitta dell’Udinese. Stramaccioni la pensa così: “Vincere il derby ha un sapore importante. Ci rendiamo conto che il terzo posto è molto difficile, ma non facciamo calcoli, andiamo a Roma per vincere la partita poi vedremo dove saremo. Vedere festeggiare la Juve ci carica per costruire una grande Inter, Moratti ha le idee chiare in proposito”.

    RICONFERMA – In sole 8 partite Stramaccioni ha ridato vitalità al gruppo nerazzurro che con lui ha conseguito 17 punti su 24 disponibili. I risultati non mentono e nella mente del tifoso interista balena il rimpianto di non aver anticipato il suo arrivo di qualche giornata. A rafforzare questo pensiero vi è anche una certa identità di gioco espressa dall’Inter in questo finale di campionato ma c’ è ancora tanta strada da fare per ritornare grandi considerando il fatto che i blackout avuti nel secondo tempo di Parma e nella partita di Firenze non sono da grande squadra. Ma dopo la vittoria di ieri c’è una certezza in più in Via Durini: l’Inter l’anno prossimo ripartirà da colui che l’ha rialzata: Andrea Stramaccioni.

  • Inter – Milan 4-2 Milito tris, inferno rossonero

    Inter – Milan 4-2 Milito tris, inferno rossonero

    L’Inter sogna ancora, il Milan finisce all’inferno. Termina 4-2 per i nerazzurri la stracittadina milanese, valida per la 37 giornata di Serie A. Gli uomini di Stramaccioni trionfano grazie alla tripletta di uno scatenato Milito e al gioiello di Maicon. Inutile per i rossoneri la doppietta di Zlatan Ibrahimovic, che raggiunge i 28 centri stagionali, confermandosi il capocannoniere della Serie A. Oltre al sogno Champions, per la squadra di Moratti c’è anche la certezza di un posto in Europa League il prossimo anno. Il Diavolo invece dice addio alle ultime speranze scudetto, tornate in auge all’indomani del pareggio casalingo della Juve contro il Lecce mercoledì sera. Il tricolore ha preso definitivamente la strada di Torino, dove verrà gelosamente custodito per i prossimi 12 mesi.

    CHE DERBYL’è i’stess? Mica tanto. Erano anni che non si viveva un derby così avvincente. L’uomo della Madonnina è ancora lui, Diego Milito. Rinato nel girone d’andata proprio in occasione della stracittadina, esagera a modo suo, con una tripletta da incorniciare. Segna subito, al 14′ minuto, sotto la curva rossonera, che già aveva annotato l’1-0 di Vucinic in quel di Trieste. L’Inter domina, realizza anche il 2-0 con Cambiasso ma Rizzoli non se la sente di convalidare l’ennesima rete fantasma di questa stagione. Nell’occasione Abbiati si fa male ed è costretto ad abbandonare il campo. E’ il secondo cambio della serata per Allegri, che ad inizio match aveva perso Bonera (al suo posto il giovane De Sciglio). Segnali di una partita nata male e destinata a finire peggio.

    ORGOGLIO IBRAHIMOVIC – L’ultimo dei moicani. Certo, un paragone un po’ azzardato, ma ormai qualsiasi attributo che si voglia dare al bomber di Malmoe ha il sapore del superfluo. Rizzoli conferma di attraversare una giornataccia e assegna poco prima dell’intervallo un penalty a favore dei rossoneri, giudicando fallosa l’entrata di Julio Cesar ai danni di Boateng. La moviola mostra come il portiere brasiliano tocchi in realtà soltanto il pallone. Le vibranti proteste del verdeoro non fanno cambiare idea al direttore di gara. E nemmeno la linguaccia sventolata in faccia a Ibrahimovic aiuta Julio Cesar. Parità, 1-1. Pronti, via, Ibra. La ripresa si apre nel segno dell’attaccante rossonero che si beve letteralmente i difensori interisti e con un cucchiaio firma il sorpasso rossonero. Il Milan è di nuovo avanti, 2-1, lo scudetto è ancora in bilico.

    diego milito | © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    STRA-RIMONTA – E’ un derby che non finisce mai. Muntari, sì proprio lui, sfiora la terza rete per il Diavolo pochi minuti più tardi. Nonostante non sia esattamente uno dei massimi esteti del calcio, opta per una soluzione fin troppa fantasiosa, invece che usare la “legna”. Peccato capitale della serata rossonera. Trascorrono 5′ minuti e Milito dal dischetto realizza il 2-2 (fallo di Abate). Il tricolore torna prepotentemente sotto il diluvio di Trieste. Allegri rimane imbambolato. Cassano viene fatto entrare soltanto quando mancano 15′ minuti al termine. Ragione e sentimento non trovano un significato a tale scelta, l’ennesima discutibile della gestione Max. In casa Inter sanno bene cosa siano le stra-rimonte, e Moratti ne assaggia i frutti più dolci. Milito (80′) fa tris, ancora su calcio di rigore (mano di Nesta). Maicon chiude il sipario all’87, un gioiello di rara bellezza. Milan, adesso è davvero finita.

    Pagelle Inter Milan 4-2
    Julio Cesar 6: premettendo che la linguaccia del primo tempo resterà forse come una delle immagini più belle del campionato, il portiere interista non da sfoggio della sua bravura dimostrata tante altre volte. La prestazione è comunque sufficiente.
    Maicon 7: da Oscar la conclusione con la quale ha sorpreso Amelia e fatto scattare in piede tutto il popolo nerazzurro. Saluta San Siro come ai tempi del triplete.
    Zanetti 7,5: domandate a lui se era l’i stess. Chiedete ad Allegri cosa abbia provato nei minuti finali nel vederselo sfrecciare per 80 metri senza che i suoi giocatori potessero avere arbitrio. Capitano dentro.
    Sneijder 7: altra bella prova dell’olandese, apparso rigenerato dalla cura Stramaccioni. Non è ancora in versione triplete, però è tornato ad essere determinante per i colori nerazzurri. Ed è già tanto.
    Milito 9: da ieri sera nel web è scattata la petizione per intitolare la stracittadina milanese a lui. Qualcosa che suoni come “derby Milito”. Quest’anno l’argentino, quando ha incontrato il Milan, ha giocato a poker.

    Abbiati 6,5: la stagione 2011/2012 non vedrà una parata scudetto di San Abbiati. Peccato, perché il portiere rossonero c’ha provato in tutti i modi a scrivere una nuova Perugia. Tutto inutile.
    Abate 5: quando vede Milito il terzino del Milan va in tilt. Il derby dell’andata venne deciso da un suo errore, e anche ieri non è stato da meno.
    Nesta 6: il difensore romano sente terribilmente la mancanza di Thiago Silva. Da solo, a 36 anni, tappa le falle come può. In maniera egregia il più delle volte, con la mano in altre circostanze. Se è stato il suo ultimo derby lo sapremo fra sette giorni. Sappiamo già però che quello di ieri non se lo ricorderà molto volentieri.
    Muntari 5: lo si era intuito da tempo, adesso è arrivata la conferma. E’ lui l’uomo scudetto, nel bene e nel male. Ha la palla del 3-1, la fallisce clamorosamente. L’ultima speranza tricolore svanisce con il suo errore.
    Ibrahimovic 8: il re abdica. Per la prima volta da 8 anni a questa parte, Zlatan non vincerà lo scudetto. Ajax, Juve, Inter, Barcellona, Milan. Però Zlatan lascia il trono a modo suo, con una doppietta. Il titolo di capocannoniere non glielo sfila più nessuno ormai.

    INTER MILAN 4-2, HIGHLIGHTS 
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  • Inter Milan, Allegri sceglie Robinho

    Inter Milan, Allegri sceglie Robinho

    Il derby della Madonnina è alle porte, Inter Milan si affrontano stanotte nella penultima giornata di Serie A. Ad inizio anno in tanti avevano pronosticato che sarebbe stata la sfida decisiva del campionato. Attese confermate, sebbene nessuno poteva immaginare che in realtà la lotta scudetto avrebbe avuto come protagonisti Juventus e Milan, con i nerazzurri fuori dal discorso tricolore. Stramaccioni vuole vincere sia per credere ancora nel terzo posto ma sopratutto per la riconferma in panchina nella prossima stagione. Dall’altra parte c’è un Diavolo che sogna l’insperato sorpasso ai bianconeri a 180′ minuti dalla fine. Comunque vada sarà un derby ad altissima tensione, e in situazioni come queste le sorprese sono sempre dietro l’angolo.

    ZANETTI GIOCA – Dopo lo stop di Parma che ha posto fine alla serie di sei risultati utili consecutivi, l’Inter di Stramaccioni vuole tornare a vincere. L’ex tecnico della Primavera nerazzurra schiera i suoi uomini con un 4-3-1-2. Tra i pali c’è Julio Cesar, che pare abbia risolto il problema al gomito che lo affligge da più di un mese. In difesa spazio alla coppia centrale Lucio-Samuel, con Maicon e Nagatomo esterni. A centrocampo, come ricordato anche nella giornata di ieri, mancherà Stankovic, operatosi al tendine d’Achille. La linea dei tre sarà composta da Cambiasso, il neo arrivato Guarin e capitan Zanetti, in dubbio negli ultimi giorni. Sulla trequarti confermatissimo Sneijder, galvanizzato dopo le recenti prestazioni. In attacco, al fianco del bomber Milito, Stramaccioni non ha ancora deciso se dare un’opportunità a Zarate oppure confermare dal primo minuto Ricky Alvarez. Al momento l’ex biancoceleste sembra in leggero vantaggio sul connazionale. Soltanto panchina per Pazzini.

    robinho | © Claudio Villa/Getty Images

    ROBINHO O CASSANO – Tra i 21 convocati di Allegri non figurano Antonini, Emanuelson e Seedorf, che si vanno ad aggiungere agli indisponibili Pato, Thiago Silva ed Inzaghi. L’unica buona notizia per il tecnico livornese è il rientro di Abate sulla corsia di destra. In difesa, al fianco di Nesta, dovrebbe giocare il colombiano Yepes, con Mexes che verosimilmente si accomoderà in panchina. A sinistra è ipotizzabile l’utilizzo di Bonera, di gran lunga favorito rispetto al giovane De Sciglio (unica soluzione di riserva rimasta). Per stasera torna in mezzo al campo dal primo minuto l’olandese Van Bommel, probabilmente al suo ultimo derby milanese, che giocherà insieme a Nocerino e Sulley Muntari. Come trequartista agirà Boateng. Ancora da svelare invece chi sarà la spalla di Ibrahimovic. Robinho o Cassano? Nell’immediata vigilia del match il brasiliano viene dato come favorito, anche se non è da escludere che Allegri possa giocarsi la carta Cassano da inizio gara.

    I PRECEDENTI – All’andata il derby venne vinto dagli uomini di Ranieri per 1-0, grazie alla rete del Principe Milito. Il ko dello scorso gennaio confermò le difficoltà del Milan negli scontri con le prime sette della classifica, dai quali i rossoneri hanno raccolto quest’anno pochissimi punti (5 durante il girone d’andata e 8 in quello di ritorno, 13 punti su 33 disponibili). Da quando Allegri è sulla panchina del Milan, i rossoneri hanno ottenuto cinque successi in sei occasioni, compresa la vittoria in Supercoppa Italiana ad inizio stagione. Lo stesso Stramaccioni può vantare due vittorie in altrettanti derby con la Primavera nerazzurra.

    Probabili formazioni Inter Milan, 37 giornata Serie A
    Inter (4-3-1-2): Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Cambiasso, Zanetti, Guarin, Sneijder, Milito, Zarate.
    Panchina: Castellazzi, Ranocchia, Cordoba, Faraoni, Obi, Alvarez, Pazzini. Allenatore: Stramaccioni
    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Nesta, Yepes, Bonera, Van Bommel, Muntari, Nocerino, Boateng, Ibrahimovic, Robinho.
    Panchina: Amelia, Mexes, De Sciglio, Ambrosini, Gattuso, Maxi Lopez, Cassano. Allenatore: Allegri

  • Inter, Stramaccioni la conferma passa dal derby

    Inter, Stramaccioni la conferma passa dal derby

    Il derby e questo finale di campionato come crocevia della stagione di Andrea Stramaccioni sulla panchina dell’Inter. Il futuro del tecnico nerazzurro si deciderà in questi ultimi giorni di calcio giocato, con il presidente Massimo Moratti che dovrà decidere se riconfermare anche per il prossimo anno il tecnico ex primavera, facendo in questo modo decollare il tanto declamato progetto di rifondazione nerazzurro con un allenatore che di fatto ha dimostrato di meritarsi la panchina interista, o puntare sui soliti nomi noti dei big del calcio europeo, con in pole position il cileno El Loco Bielsa, il sogno proibito Guardiola, ormai lontano dai colori blaugrana e l’ultima tentazione che vedrebbe vicino ai colori nerazzurri l’attuale commissario tecnico della Nazionale azzurra Cesare Prandelli.

    GAZZETTA- Invitato come spesso accade ai tecnici interisti e rossoneri nella sede della Gazzetta dello Sport per una lunga intervista alla vigilia del derby, il tecnico romano, si è detto insicuro sul suo futuro, lasciando tutto nelle mani del presidente nerazzurro Massimo Moratti, che verosimilmente avrebbe le idee molto chiare, e in cuor suo avrebbe già preso una decisione in merito al futuro della panchina nerazzurra. I dubbi rimangono, e forse proprio il risultato del derby potrebbe dipanare il bandolo della matassa, con Stramaccioni che ci tiene a precisare come comunque andrà a finire, sicuramente non tornerà ad allenare la Primavera, sentendosi a questo punto pronto per il calcio di alto livello.

    Andrea Stramaccioni © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    MERITI- Assolutamente a favore del tecnico romano parlano i risultati, poiché nel mese e mezzo di gestione Stramaccioni l’Inter è tornata ad agganciare il terzo posto, e ad assaporare un sogno remuntada sfumato solo per i tre minuti di ordinaria follia accusati contro il Parma. Aver dato nuova linfa a giocatori che nella gestione Ranieri erano come scarichi è un merito che Moratti e tutto lo staff nerazzurro gli riconoscono in maniera evidente. Lo stesso mix di senatori e giovani mandati in campo ha fatto tornare ad innamorare i tifosi di una squadra che aveva annoiato e fatto sbuffare anche i fans più sfegatati. Il rilancio di un ‘problema’ (cit. Ranieri) come Sneijder e di un corpo estraneo come Zarate, il nuovo fiorire di Cambiasso, e le prove convincenti di Alvarez con il nuovo ottimo inserimento di Guarin, sono tutti segnali di un tecnico che sta lavorando bene e sia in grado di raccogliere moltissimi consensi all’interno dello stesso spogliatoio.

    DERBY- La riconferma passa dunque soprattutto nel match contro i cugini rossoneri, considerando come una vittoria possa valere in maniera doppia, e viceversa una sconfitta maturata in malo modo potrebbe in qualche modo portare il presidente e la dirigenza nerazzurra a riconsiderare la candidatura di Stramaccioni anche per il prossimo anno. Quindi prima di pensare a favorire la Juventus, o nella peggiore delle ipotesi rilanciare la corsa del Milan verso il tricolore, i calciatori nerazzurri dovranno pensare ad onorare la maglia, scendere in campo per ottenere i tre punti fondamentali per non perdere anche il treno Europa League e dare una mano al loro nuovo tecnico per ottenere una conferma che poi tanto scontata non è.

  • Inter – Milan senza Thiago Silva

    Inter – Milan senza Thiago Silva

    Domenica sera la 37 giornata di Serie A propone il derby Inter Milan, stracittadina fondamentale per entrambe le squadre. Da una parte i nerazzurri vogliono continuare il sogno chiamato Champions League, dall’altra gli uomini di Allegri cercheranno di approfittare di un eventuale passo falso della Juve a Trieste per effettuare quello che sarebbe un sorpasso miracoloso. Stramaccioni si è detto sicuro di poter fare una grande partita, mentre tra le fila rossonere regna un cauto ottimismo, senza però dimenticare l’immancabile scaramanzia, d’obbligo in situazioni come queste. Nel frattempo filtrano delle prime indiscrezioni riguardo le formazioni che scenderanno in campo domani sera. Thiago Silva non ci sarà, per il brasiliano stagione finita. Non sarà della partita nemmeno il nerazzurro Dejan Stankovic, che attende di finire sotto i ferri.

    FLEBILE SPERANZA – L’Inter si trova difronte all’ultima spiaggia. Conquistare tre punti nel derby è fondamentale per le ultime speranze champions nerazzurre, sebbene anche una vittoria potrebbe condannare in ogni caso il club di Moratti qualora il Napoli dovesse vincere a Bologna (per via della classifica avulsa che vede avvantaggiati i partenopei).

    thiago silva | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    TIFOSI  CONTRO – Non bisogna sottovalutare anche un altro aspetto psicologico particolarmente importante. Se la squadra di Mazzarri ottiene i tre punti nella trasferta del Dall’Ara, i nerazzurri si troveranno difronte ad una decisione che in queste ore sta dividendo migliaia di tifosi. Vincere per le mere statistiche da almanacco oppure lasciare il via libera al Milan per impedire che la Juventus vinca il primo titolo post Calciopoli? Intanto è certa l’assenza del serbo Stankovic in mezzo al campo, che in accordo con lo staff medico interista ha voluto sottoporsi all’intervento di pulizia del tendine d’Achille fissato in precedenza al termine del campionato.

    SENZA THIAGO – In casa Milan si vive la vigilia del derby con un ritrovato entusiasmo. Aver ridotto a un punto il distacco dalla Vecchia Signora è stato per i rossoneri come una vincita al Superenalotto. E’ anche vero però che i bianconeri rimangono ad oggi ancora i favoriti numero uno per il successo finale, e anche in caso di vittoria nella stracittadina, i rossoneri resterebbero a meno uno in caso di vittoria della Juve contro il Cagliari. Per la sfida di domani, Allegri non potrà contare ancora una volta su Thiago Silva. Il forte difensore centrale ha deciso di dare forfait anche per queste due ultime partite dell’anno, dando l’arrivederci all’inizio della prossima stagione.

  • Inter, vincere o perdere il derby? Il tifo nerazzurro si spacca

    Inter, vincere o perdere il derby? Il tifo nerazzurro si spacca

    In un modo o nell’altro il derby tra Inter e Milan sarà nuovamente decisivo per le sorti scudetto. Rispetto allo scorso anno i nerazzurri hanno 20 punti in meno rispetto ai cugini. Però anche in questa stagione hanno l’opportunità di estromettere dalla lotta per il primo posto la squadra di Allegri, tornata incredibilmente in corsa per il titolo dopo il mezzo passo falso della Juventus mercoledì notte contro il Lecce. Nelle ultime ore il web sta vivendo accesi dibattiti all’interno del tifo nerazzurro se sia meglio lasciare la vittoria al Diavolo piuttosto che vedere la Vecchia Signora trionfare il giorno del derby stesso. Divisi anche gli stessi fan bianconeri. L’unica cosa certa è che fra 48 ore la Serie A vivrà la sua domenica più importante.

    VINCIAMO – I tifosi vip della Beneamata sembrano avere pochi dubbi: vincere. Nessuna alleanza con i cugini, nessun tipo di favore a chi vive sull’altra sponda del Naviglio. Un desiderio che percorre lungo le strade della Pinetina. Vuoi perché la stagione non è ancora finita (il terzo posto è difficile ma ancora possibile), vuoi perché il derby è sempre il derby. D’altra parte qualora l’Inter uscisse battuta domenica, e la Roma vincesse all’Olimpico, la qualificazione alla prossima Europa League sarebbe a rischio. C’è poi un’altra chiave di lettura. Se anche gli uomini di Stramaccioni perdessero il derby, ciò non darebbe alcun vantaggio ai rossoneri, che rimarrebbero sempre a un punto di distacco se la Juve vincesse in quel di Trieste.

    inter-milan | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    NO, PERDIAMO – Decisamente più contrastanti gli umori all’interno dei tifosi di strada, quelli che forse rappresentano meglio il cuore di qualsiasi squadra. Sono in tanti infatti a evidenziare come tra Milan e Juventus il male “minore” sia la squadra di Allegri. Troppo profondo l’odio nei confronti dei bianconeri, sentimento coltivato negli anni precedenti a Calciopoli, esploso successivamente nell’estate del 2006 e tornato in auge quest’anno, ora che gli uomini di Conte sono tornati ad essere i primi della classe. A gettare ulteriore benzina sul fuoco nello scontro tra Juve e Inter sono state le recenti dichiarazioni dell’ex juventino Tacconi, che ha parlato con orgoglio della terza stella.

    PARADOSSO – In tutto questo c’è il paradosso del tifoso bianconero. Fermo restando che la squadra è ancora davanti al Milan, potendo contare su un punto di vantaggio a due gare dal termine, nell’ambiente Juventus c’è chi sta iniziando a cedere difronte all’eventualità di tifare Inter qualora per assurdo dovesse arrivare un risultato negativo dalla trasferta di Trieste contro il Cagliari di Ficcadenti. Ma Inter e Juventus non si odiavano un tempo? Che confusione.

  • Inter arbitro dello scudetto. Chi scegli tra Juve e Milan?

    Inter arbitro dello scudetto. Chi scegli tra Juve e Milan?

    Sfumato definitivamente il sogno Champions League, con i tre minuti d’incubo contro il Parma che hanno frenato bruscamente la rincorsa al terzo posto in classifica, l’ Inter di Stramaccioni in questo finale di stagione passa dal ruolo di comparsa a quello di attore protagonista, decidendo proprio domenica nel derby le sorti dello scudetto 2012. La sfida con gli eterni rivali del Milan, avrebbe avuto un sapore diverso se i nerazzurri non avessero trovato un ottimo Parma sulla loro strada (capace di inanellare cinque vittorie di fila) considerando inoltre come gli evidenti errori difensivi, sia di Lucio sia di Samuel siano ormai un deja vu della stagione horribilis nerazzurra.

    Stramaccioni non si arrende, anche se in cuor suo sa che l’obiettivo stagionale fissato nel terzo posto è di fatto sfumato, e l’Inter dovrà virare e centrare ‘almeno’ un posto in Europa League, sprona i suoi a onorare la maglia cercando di scendere in campo per dare il massimo e chiudere la stagione con onore.

    Mauro Zarate © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    NIENTE COLPE – Moratti in merito alla sconfitta di ieri contro il Parma, non addossa particolari colpe al tecnico Stramaccioni, spiegando come ci sia in effetti stato un po’ di autolesionismo, rivedendo le immagini del match. L’obiettivo del terzo posto era alla portata, e soprattutto ad esclusione del Napoli, il discorso Champions era nelle mani dell’  Inter , che avrebbe dovuto affrontare la sfida contro il Parma con maggiore attenzione e concentrazione, soprattutto a livello di retroguardia. Oltre agli errori macroscopici difensivi, tra cui l’eccessiva superficialità di Lucio su Giovinco, e il pessimo posizionamento di entrambi i centrali sul lancio lungo per la Formica Atomica, rimane anche la sfortuna di una porta (quella del Parma) come stregata. Prima Pazzini da due passi che spara alto dimostrando il pessimo momento personale, poi Lucio murato da una splendida parata del portiere degli emiliani, e poi nel finale anche il salvataggio sulla linea da parte di Lucarelli a confermare come la dea bendata abbia dimenticato i colori nerazzurri.

    Stramaccioni dovrà ripartire da zero e alla svelta perché il derby contro il Milan, classifica a parte mostrerà comunque un’occasione importante per i nerazzurri di dimostrare l’attaccamento alla maglia e la voglia di ben figurare davanti ai loro tifosi nella stracittadina milanese.

    JUVE O MILAN? –  Il derby è sempre una partita particolare, e lo dimostra il fatto che all’andata nonostante l’ Inter fosse nettamente inferiore in termini di classifica, le motivazioni di una stracittadina sono sempre avulse da punti o obiettivi stagionali. Ed è proprio su questo fattore che il giovane Andrea Stramaccioni cercherà di motivare la sua squadra, bastonata e ferita dopo la sconfitta di Parma. Ovviamente rimane il dubbio, soprattutto quello che serpeggia nei tifosi, sul fatto di regalare uno scudetto agli acerrimi nemici juventini, nel caso di vittoria contro i cugini rossoneri. Lo stesso presidente Massimo Moratti si è detto indeciso su chi favorire, spiegando come quest’anno in ogni caso nel post derby una tra Juve e Milan gioirà del risultato, potendosi magari fregiare del titolo di campione d’Italia, o magari nel caso dei rossoneri continuare la rincorsa fino all’ultimo match di campionato. Per la serie tra i due litiganti c’è sempre il terzo a godere.

  • Parma – Inter 3-1. I nerazzurri dicono addio alla Champions

    Parma – Inter 3-1. I nerazzurri dicono addio alla Champions

    Un Parma formato super spegne le speranze di qualificazione Champions dell’Inter centrando il quinto successo di fila. Il gol di Sneijder nel primo tempo aveva illuso i lombardi ma nella ripresa Marques, Giovinco e Biabiany capovolgono il risultato e mettono la parola fine ad una gara intensa e ricca di occasioni da rete da ambedue le parti. Il Parma comincia subito bene, ma l’Inter chiude ogni varco e in contropiede è micidiale come al 13’ quando Stankovic in area di rigore pesca Snejider il quale tutto solo non sbaglia insaccando alle spalle di Pavarini.

    Il gol però non cambia di moto la partita con i gialloblù che continuano a spingere, specie con l’ex di turno Biabiany e con Giovinco, ma non riescono mai a bucare la difesa nerazzurra che però sul finire di frazione perde Nagatomo per una ginocchiatao al volto, involontaria, subita da Jonathan. In campo Faraoni al suo posto. Nella ripresa il Parma è letteralmente scatenato. Merito, soprattutto, di un Giovinco già in formato Europeo. L’Inter comincia a traballare e dopo 8’ crolla: Lucio, pressato dalla formica atomica, perde palla e per Marques è un gioco da ragazzi siglare la rete del pareggio.

    Disperazione Milito © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    Ma non è finita qui: l’impeto degli emiliani sfocia in gol appena un minuto dopo con Galloppa che pesca il solito Giovinco il quale sul filo del fuorigioco taglia in due la difesa ospite e nonostante si decentri al momento del controllo palla riesce comunque a siglare il 2 a 1. Stramaccioni cosi le tenta tutte: dentro due punte, Zarate e Pazzini, fuori Stankovic ed Alvarez. E capita proprio all’ex attaccante della Sampdoria la palla del possibile pareggio ma da posizione leggermente decentrata, al limite dell’area piccola, spara altissimo sopra la traversa.

    In proiezione offensiva la formazione nerazzurra le tenta tutte, ma Zarate, Sneijder e Lucio difettano di mira. Cosa che non fa Biabiany quando parte in contropiede, salta prima Julio Cesar e poi Samuel insaccando a porta vuota. Un’occasione per parte negli istanti finali: prima Valdes manca il poker poi Milito viene fermato sulla linea da Lucarelli. Al Tardini dunque si spengono i sogni di gloria interisti.

    Le pagelle di Parma Inter:
    Giovinco 8: Se nel primo tempo non convince molto, nella ripresa è una furia. Gol, assist e giocate di alta classe. Per la gioia di Donadoni. E di Prandelli.
    Biabiany 7: Non solo realizza il classico gol dell’ex, ma disputa anche un match generoso senza risparmiarsi.
    Marques 7: Bravo a sbloccare il punteggio, ma è sempre tra i più attivi della sua squadra.
    Sneijder 6,5: Uno dei pochi a salvarsi nel naufragio dei suoi. Il gol di inizio gara da speranza, ma durerà meno di un’ora.
    Samuel 4,5: Inguardabile nella ripresa. Si addormenta sul 2 a 1 di Giovinco, fa peggio sul 3 a 1 di Biabiany.
    Lucio 4,5: Dal suo errore comincia la rimonta del Parma. Ancora una volta dimostra troppa leggerezza.

    Il tabellino di Parma Inter:
    PARMA (3-5-2): Pavarini 6,5; Zaccardo 6, Paletta 6,5, Lucarelli 6,5; Jonathan 6,5, Valiani 6 (32′ st Santacroce sv), Valdes 7, Galloppa 6,5, Biabiany 7; Marques 7 (19′ st Okaka 5,5), Giovinco 8. In panchina: Gallinetta, Modesto, Musacci, Morrone, Palladino. Allenatore: Donadoni 7
    INTER (4-3-2-1): Julio Cesar 5,5; Maicon 5,5, Lucio 4,5, Samuel 4,5, Nagatomo 6 (1′ st Faraoni 5,5); Cambiasso 5, Stankovic 5,5 (14’st Zarate 5,5), Obi 5,5; Alvarez 5,5 (27′ st Pazzini 5), Sneijder 6,5; Milito 5,5. In panchina: Castellazzi, Ranocchia, Poli, Duncan. Allenatore: Stramaccioni 5,5

    Il video di Parma Inter:
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  • Inter – Cesena, Guarin e Pazzini dal 1′ minuto

    Inter – Cesena, Guarin e Pazzini dal 1′ minuto

    La 35^ giornata di Serie A  propone Inter Cesena , una gara scontata solo sulla carta. Questo Stramaccioni lo sa, di fatto non si fida della compagine emiliana. Cesena reduce dalla sconfitta di misura contro la Juventus, neroazzurri rivitalizzati dalla cura del nuovo tecnico, sul quale ha espresso parole di elogio anche il presidente Massimo Moratti.

    Inter a caccia dei tre punti che darebbero grande morale e fiducia per la rincorsa al terzo posto, piazza che garantirebbe la qualificazione ai preliminari di Champions League. Dopo il passo falso di Roma e Napoli, scontro diretto terminato in pareggio, i neroazzurri hanno una grande possibilità di recuperare terreno sulle dirette rivali.

    Stramaccioni vola basso e predica calma. L’ ex tecnico della primavera neroazzurra si affida all ‘ormai collaudato 4-3-1-2. Difesa a quattro, con Lucio e Ranocchia centrali e Maicon e Negatomo sugli esterni. A centrocampo confermati Guarin e Avarez dal 1’ minuto. In attacco ancora fiducia a Sneijder, ritornato su ottimi livelli. Unica novità Pazzini dal 1′ minuto con Milito in panchina.

    Andrea Stramaccioni © PETRUSSI DIEGO/AFP/Getty Images

    Mister Beretta non vuol lasciare strada alla compagine milanese. Il Cesena, matematicamente retrocesso in Serie B dopo la sconfitta contro la Juventus, giocherà la partita a viso aperto e con il coltello tra i denti. Non ci sarà spazio dunque per regali o “lascia-passare”, episodi all’ordine del giorno fino al campionato passato. Gli emiliani sanno benissimo che l’evolversi del capitolo calcioscommesse potrebbe alterare l’attuale classifica di Serie A, quindi è un imperativo cercare di totalizzare più punti possibili. Beretta dovrà rinunciare a Rennella e Colucci squalificati.  Consueto 5-3-2,  con Comotto pienamente recuperato, il quale andrà a ricoprire la solita posizione di tornante destro. Centrocampo imbottito con Guana e Parolo dal 1′ minuto. In attacco ancora out Iaquinta, spazio dunque al rientrante Mutue al confermato Malonga.

    “Dentro o fuori”. Inter Cesena sarà la partita che decreterà se i neroazzurri potranno ambire o meno al massimo traguardo Europeo.

    Ecco le probabili formazioni:

    Inter (4-3-2-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; Guarin, Cambiasso, Poli; Sneijder, Alvarez; Pazzini.
    Panchina.: Castellazzi, Cordoba, Faraoni, Obi, Forlan, Zarate, Milito. All.: Stramaccioni
    Cesena (5-3-1-1): Antonioli; Comotto, Benalouane, Von Bergen, Rodriguez, Lauro; Santana, Parolo, Guana; Mutu, Malonga. Panchina : Ravaglia, Ceccarelli, Rossi, Arrigoni, Martinho, Lolli, Iaquinta. All.: Beretta

  • Udinese – Inter 1-3, nerazzurri tornano nella corsa Champions

    Udinese – Inter 1-3, nerazzurri tornano nella corsa Champions

    Mai dare per finiti campioni come Stankovic, Sneijder, Cambiasso e Milito. Questa la sintesi di Andrea Stramaccioni tecnico dell’Inter che subito dopo la vittoria per 3 a 1 contro l’Udinese, è come un fiume in piena, tessendo le lodi dei suoi undici eroi nerazzurri. L’Inter vincendo e soprattutto convincendo per l’ottima prestazione sul campo, riesce a tornare prepotentemente in corsa per il terzo posto, anche alla luce della sconfitta della Lazio sconfitta in casa per 2 a 1 dal Novara, e dei 3 punti recuperati proprio nello scontro ai danni dell’Udinese.

    IL MATCH- La partita nonostante il risultato parli di una vittoria netta, parte subito in salita per i nerazzurri, con l’Udinese che si porta in vantaggio nei primissimi minuti di gioco con un grandissimo gol di Danilo. Stramaccioni non si arrende e grazie a una conclusione da fuori area di Sneijder, con la complicità di una papera di Handanovic, l’Inter trova il pari. La squadra nerazzurra sembra ritrovare la convinzione e le giuste motivazioni, tanto che poco dopo arriva in un azione fotocopia del pari di Inter-Barcellona del 2010, la rete del 2 a 1 firmata ancora da Wesley Sneijder. Non bastasse l’Inter chiude i conti con una splendida azione di Alvarez che finta di sinistro e inaspettatamente calcia di destro sorprendendo tutti e realizzando la rete del 3 a 1. La sfida si chiude con un buon controllo da parte degli uomini nerazzurri che riescono in questo modo a guadagnare terreno nella rincorsa al terzo posto, ma dovranno fare i conti con i nuovi possibili infortuni di Lucio e Milito, alle prese con guai muscolari.

    Inter vittoriosa a Udine © SIMONE FERRARO/AFP/Getty Images

    CLASSIFICA- Occhio dunque alla classifica, con la Lazio sulla terza piazza ferma a quota 55 punti, il Napoli che sale al quarto posto battendo per 2 a 0 il Lecce arrivando a 54 punti a solo una lunghezza dai biancocelesti. L’Inter  battendo l’Udinese riesce ad agganciare i friuliani a 52 punti ( e proprio in virtù del risultato di ieri sarebbe avanti considerando gli scontri diretti), mentre la caduta della Roma contro la Fiorentina fa rumore, lasciando i capitolini a quota 50 punti ultimi nella rincorsa al terzo posto. Finale di campionato scoppiettante che lascerà i tifosi delle sopracitate squadre con il cuore in gola fino all’ultimo match. Già nel prossimo turno di campionato la sfida tra Udinese e Lazio, e Roma e Napoli dirà molto su chi potrà rimanere agganciato a quel treno chiamato Champions.

    INTER- Certamente dopo la vittoria contro l’Udinese l’Inter ne esce con il morale alle stelle, e con un calendario che a parte il Milan nella penultima, non ha grossi ostacoli. Anzi nell’ultimo match, lo scontro diretto contro la Lazio potrebbe decidere ancora chi vivrà la prossima stagione nell’Europa che conta. Stramaccioni può tornare a sorridere per un ritrovato Sneijder, che nonostante la difficile collocazione tattica potrebbe (aiutato da un buon Alvarez) risultare essere l’arma in più dei nerazzurri per questo finale di stagione assolutamente scoppiettante.

    Pagelle Udinese

    Handanovic 5 il portiere che nemmeno pochi giorni fa regalava il pari contro il Chievo ai suoi uomini, parando un rigore decisivo a Thereau, è un lontano ricordo. La papera sul tiro di certo non imparabile di Sneijder è l’immagine simbolo della sua prestazione. Incolpevole sugli altri due gol.

    Danilo 6 Mezzo voto in più per un gol spaventosamente bello, con una conclusione violentissima che lascia a bocca aperta a anche Julio Cesar. In fase difensiva soffre molto come tutto il suo reparto i due trequartisti nerazzurri.

    Di Natale 6 Non riesce a trovare il gol, ma si batte come un leone, provando con le sue giocate migliori a spaventare la  porta difesa da Julio Cesar.

    Pagelle Inter

    Guarin 7 Il giocatore colombiano viene chiamato in causa e non fa mancare la sua presenza. Se questo è il vero Guarin, non devono esserci dubbi sul suo riscatto. Corsa, grinta, fisico e buonissime giocate. Ottima prestazione.

    Sneijder 7,5 L’olandese è tornato. La lunga assenza causa infortuni continui l’aveva costretto a vivere la stagione come un problema. Stramaccioni ha trovato in lui la soluzione! Doppietta e partita di gran qualità per ricordare a tutti chi sia il numero dieci nerazzurro.

    Alvarez 7 Buonissima la prova del giovane argentino, che schierato largo a destra tira fuori una prestazione da grande giocatore. Se poi segna anche di destro non c’è nient’altro da aggiungere.

     

    Video Gol e Highlights Udinese Inter

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