È tempo di rivoluzione in casa Inter, e dopo l’addio importante di Maicon sulla corsia destra la dirigenza nerazzurra si è messa subito in moto per cercare un giocatore che possa rimpiazzare in maniera degna, il calciatore brasiliano. Sorride Mancini, che con l’acquisto di Maicon rinforza il suo Manchester City e puntella la corsia destra con un giocatore assolutamente ancora valido (nonostante le ultime accuse di Bruno Longhi sul presunto vizio alcolico del terzino brasiliano). A questo punto Branca e soci, sono alle tracce di un giocatore che possa nel futuro prossimo ricoprire le orme e la storia del brasiliano, con un identikit preciso che porta al nome di Santiago Arias, esterno destro classe ‘92 in forza allo Sporting Lisbona.
La candidatura al ruolo di nuovo Maicon arriva direttamente dalle parole del suo agente Marcelo Ferreyra (stesso procuratore di Fredy Guarin) che ai microfoni di Bola Branca, parla in questo modo del suo assistito:
Nessun contatto diretto per il momento con la dirigenza nerazzurra, e nessuna offerta ufficiale presentata, ma con questa mossa e questi primi sondaggi, è chiaro come l’Inter e Massimo Moratti cerchino di mettersi in prima fila, ottenendo una specie di diritto di prelazione sul futuro acquisto di un talento di ottima prospettiva. C’è da ricordare infatti come su Arias penda una clausola rescissoria di circa 20 milioni di euro (facilmente aggirabile, considerando come il calciatore ora stia giocando con la squadra B dello Sporting Lisbona). In attesa che il ragazzo torni a giocare con la prima squadra, l’Inter rimane vigile sul pezzo, continuando il restyling sulla linea verde richiesto più volte da Mister Stramaccioni.
La storia insegna. Dopo la sconfitta casalinga per 2 a 0 contro l’Hadjuk di Spalato, Moratti aveva messo mano al portafogli, facendo impazzire il calciomercato dell’Inter, regalando a Stramaccioni in meno di due giorni tre giocatori come Cassano, Gargano e Pereira. Forse l’ultima batosta di San Siro, contro la Roma potrebbe aver convinto il patron nerazzurro a dover rimetter mano alle casse nerazzurre per accontentare nuovamente le richieste del giovane tecnico romano. La notizia rimbalza in rete, come sui giornali di carta stampata: Paulinho e l’Inter non sarebbero mai stati così vicini! Nemmeno quando a Luglio sembrava ormai cosa fatta, con Branca speranzoso di aver chiuso l’affare, per ritrovarsi in seguito con un pugno di mosche in mano e il no del giocatore desideroso di giocarsi il suo Mondiale per Club con il Corinthians. Il rinnovo del contratto con la conferma del calciatore ha di fatto bloccato ogni trattiva a causa dell’aumento del valore del suo cartellino.
Paulinho rappresenterebbe il centrocampista adatto per l’idea di calcio di Stramaccioni, con le caratteristiche perfette per il suo 4-3-2-1, garantendo gli inserimenti dalla mediana che proprio nel match contro la Roma sono mancati in maniera evidente. Senza dimenticare come lo stesso giocatore carioca sappia fare benissimo anche la fase di copertura, aiutando il centrocampo a sopperire ai limiti mostrati da una difesa fin troppo ballerina.
In attesa di gennaio, a meno che non entri in campo il solito gruppo qatariota, o gli sceicchi di Manchester, l’Inter continuerà a tessere la rete di rapporti per ingaggiare il top player che gli garantirebbe quel salto di qualità necessario per tornare a lottare per le posizioni alte della classifica. Solo il tempo ci dirà se i nerazzurri vinceranno l’oscar per i migliori affari sfumati sul filo di lana, (replicando un perfetto caso Lucas-bis)o se nel migliore dei casi, un nuovo gioiello brasiliano, con un brillante futuro davanti, potrà arricchire il livello qualitativo di una Serie A sempre meno ricca di giovani talenti.
Gioie e dolori. Gioie giallorosse e dolori nerazzurri. Se da un lato la Roma di Zeman si esalta alla fine di questo match, candidandosi ufficialmente insieme al Napoli di Mazzarri come le due uniche squadre anti Juve, dall’altro l’Inter di Stramaccioni che volava sulle ali dell’entusiasmo dopo la vittoria di Pescara, finisce rovinosamente a terra dopo questa battuta d’arresto. Risultato che non ammette repliche 3 a 1 a Milano per la Roma che dopo un primo tempo ben giocato, nella ripresa schianta senza usare mezzi termini un’Inter a corto di fiato e anche di idee. Stramaccioni dovrà riflettere sugli errori commessi e sulle modifiche da apportare. Il tempo è a suo favore considerando come la sosta per le nazionali mitigherà una sconfitta certamente più amara del previsto.
INTER-ROMA LA PARTITA
Stramaccioni cambia le carte in tavola, schierando a sinistra sia Pereira che Nagatomo, con il nipponico in veste di terzino sinistro, e l’ultimo arrivato più avanzato. Davanti spazio a Cassano in coppia con Milito che vince il ballottaggio con Palacio. Zeman conferma le aspettative schierando Florenzi in mediana.
I giallorossi partono subito forte, con un pressing asfissiante, cercando di fermare dal nascere le fonti gioco nerazzurre. Roma che subito avanti dopo un quarto d’ora con il primo gol per l’esordiente Florenzi che approfittando dello splendido cross di Totti, si inserisce con un tempismo perfetto in area e batte di testa Castellazzi. La squadra di Zeman si abbassa notevolmente dopo aver realizzato la rete del vantaggio, passando il pallino del gioco nelle mani dell’Inter, che nonostante la buona volontà e il gioco espresso non riesce a trovare il guizzo decisivo per trovare la rete del pari. Quando sembra ormai finito il primo tempo, nel primo minuto di overtime Cassano servito in area da un lancio lungo, mette a sedere Castan e fa partire un destro ‘fortunato’ che impatta su Burdisso, prende una traiettoria beffarda cha scavalca Stekelenburg e si insacca in rete per il gol dell’1 a 1.
Castellazzi 5 Prendere un cucchiaio non è mai bello, e certamente la serata dopo il primo gol non era iniziato per il meglio. Ma l’errore sul terzo gol denota un piazzamento sbagliato che condanna ulteriormente la sua squadra.
Ranocchia 5,5 Gioca una partita senza sbavature, poi si dimentica di chiudere su Osvaldo facendosi infilare come un pollo
Guarin 6,5 Uno dei pochi dei suoi a non naufragare. Corre per tre e quando può prova la conclusione da lontano (forse anche troppo)
Milito 5 Il principe stasera non riesce mai ad essere incisivo e quando dovrebbe colpire si fa anticipare sempre un attimo prima
Osvaldo 7 Assolutamente decisivo. Prima con il gol capolavoro con citazione a Totti e poi con una trivela (citazione a Quaresma) che diventa l’assist perfetto per Marquinho
Marquinho 7 Entra e cambia la partita con accelerazioni e dribbling. Gol splendido da posizione impossibile
Florenzi 7 La meglio gioventù
Totti 8 L’età non conta. Zeman lo fa giocare esterno? Lui corre come un ragazzino, disegnando calcio come un pittore e inventando traiettorie da vero artista. Insostituibile
Inter (4-3-1-2): Castellazzi 5 ; Zanetti 5,5, Silvestre 5, Ranocchia 6, Nagatomo 6; Guarin 6,5, Gargano 6 (31′ st Coutinho sv), Pereira 6 (21′ st Cambiasso 5,5); Sneijder 5,5, Cassano 6,5 (6′ st Palacio 5); Milito 5.
Roma (4-3-3): Stekelenburg 6,5; Piris 6, Burdisso 6,5, Castan 6, Balzaretti 6,5 (11′ st Taddei 6); Tachtsidis 6,5, De Rossi 6,5 (32′ Marquinho 7), Florenzi 7,5; Destro 5,5 (25′ st Lamela 6), Osvaldo 7, Totti 8
Video Gol e Highlights Inter Roma
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Esordio stagionale in campionato per l’Inter di Stramaccioni a San Siro, impegnata questa sera alle ore 20 e 45 nel primo vero e proprio big match stagionale contro la Roma di Zeman. Dopo aver conquistato (non senza sudare) la qualificazione ai gruppi di Europa League con il pareggio casalingo contro il Vaslui, stasera arriverà il primo vero test stagionale per capire quale sia la reale forza dell’Inter, e magari per Stramaccioni, per screditare il trend negativo che vede i nerazzurri non vincere mai nelle mura del proprio stadio. Zeman e la sua Roma cercano la prima vittoria esterna, dopo aver di fatto certamente un po’ deluso le aspettative dei tifosi nel primo match casalingo pareggiato per 2 a 2 contro un modesto Catania. Solitamente guardando al passato, le sfide tra Inter e Roma hanno sempre regalato suon di gol e spettacolo, a questo punto considerando l’avvento sulle reciproche panchine di due allenatori votati al calcio d’attacco, stasera le premesse per una sfida al cardiopalma ci sono tutte.
ROMA- Zeman dopo il pareggio contro il Catania vuole assolutamente portare a Roma i primi 3 punti stagionali. Fatte le giuste lodi a Stramaccioni e all’Inter (con la conferma che Moratti l’abbia cercato in tempi non sospetti) nella conferenza stampa pre partita, il tecnico boemo ha già in mente il suo undici titolare. 4-3-3 ultra offensivo, nel più classico modo di vedere il calcio zemaniano, con Stekelenburg confermato titolare tra i pali, linea a quattro con Burdisso e Castan centrali e Piris e Balzaretti sulle corsie esterne. Out Bradley in mediana, potrebbe trovare il posto il giovane Florenzi, affiancato da uno tra Pjanic e il greco Tachtsidis, al fianco di capitan futuro Daniele De Rossi. Tridente offensivo, che vista la partenza di Bojan vedrà sicuramente il capitano Francesco Totti sull’esterno, insieme a Osvaldo punta centrale e Destro sull’altro versante.
Soffre molto più del dovuto l’Inter formato europeo contro un modesto Vaslui. Il match che sulla carta non avrebbe dovuto regalare sorprese finisce 2 a 2, con l’Inter che gioca 60 minuti con l’uomo in meno e per ben due volte finisce in svantaggio cercando la rimonta che arriva solo nei minuti finali grazie a un Fredy Guarin in formato Super Man e uno Zanetti sempre più in forma e ‘più giovane’ a macinare km sulla fascia.
Stramaccioni sorride a mezza bocca, consapevole di dover far quadrare ancor qualcosa nei meccanismi di questa nuova Inter, ma come spesso accade la sofferenza accompagna sempre i colori nerazzurri, i suoi tifosi e questa Pazza Inter.
LA PARTITA
Il tecnico nerazzurro Stramaccioni previdente del prossimo match di campionato cambia qualcosa rispetto alle previsioni iniziali schierando Nagatomo al posto di Guarin, e lasciando in panchina Sneijder, inserendo al suo posto Coutinho dietro a Palacio e Cassano.
Nella ripresa lascia il campo Samuel reo dell’errore che ha concesso il rigore, con Juan Jesus al centro della difesa, e Nagatomo a scalare sulla fascia con l’inserimento assolutamente decisivo di Fredy Guarin in mediana. L’Inter si compatta con l’ingresso di Guarin e ritrova quegli equilibri mancati nel primo tempo. Dopo una buona mezz’ora di gioco e qualche brivido di paura per i nerazzurri arriva un’ottima ripartenza firmata da Coutinho che in velocità serve l’assist decisivo a Palacio, con l’argentino che dribbla l’ultimo difensore e batte il portiere del Vaslui. Sembra tutto risolto, ma a undici minuti dalla fine, sugli sviluppi di un calcio d’angolo per il Vaslui arriva un erroraccio decisivo nell’uscita di Belec, che lascia sguarnita la porta e regala il gol del 2 a 1 a Varela. L’Inter è davvero autolesionista e negli ultimi minuti soffre più del dovuto, ma è solo un guizzo di uno strepitoso Fredy Guarin nei minuti di recupero a regalare il gol del 2 a 2 e della qualificazione ai gruppi dell’Europa League.
Pagelle Inter Vaslui
Castellazzi 5 Sbaglia franando rovinosamente su Antal, e a mente lucida sarebbe stato meglio un gol. Che un rigore (poi trasformato) e 60 minuti in dieci.
Samuel 5 Lontano anni luce dalla sua migliore condizione, sbaglia interventi semplici e si dimentica cosa sia la linea del fuorigioco, facendo più danni di un uragano alla sua difesa.
Guarin 8 Come ti cambio il volto di una partita. Assolutamente decisivo. Perfetto nei numerosissimi recuperi, nei lanci per i compagni e nelle sgroppate palla al piede. Non basta? Firma in solitaria per il gol che regala la qualificazione all’Inter. Guerriero
Zanetti 7,5 un solo aggettivo. Senza età! Dribbla avversari più giovani di lui come fossero birilli. 39 anni e non sentirli. Protagonista con Guarin
Belec 4,5 Esordio con papera, non poteva andare peggio. Esce con i pugni al cielo colpendo solo l’aria. Gli manca la sicurezza.
Varela 6,5 Buona la sua partita, condita con il colpo di testa che gela San siro regalando il momentaneo 2 a 1 ai suoi.
Antal 7 Spina nel fianco per tutta la difesa nerazzurra. La sua velocità e le sue incursioni sono sempre un pericolo. Si guadagna il rigore trasformato da Sanciu.
Inter (4-3-3): Castellazzi 5; Jonathan 5,5 (37′ st Ranocchia sv), Silvestre 5,5, Samuel 5 (1′ st Guarin 8), Juan Jesus 6; Zanetti 7,5, Cambiasso 6, Nagatomo 5,5; Cassano 6 (34′ Belec 4,5), Palacio 6,5, Coutinho 7
L’Inter di Stramaccioni, dopo aver vinto e convinto nella prima stagionale contro il Pescara, torna in casa propria a San Siro, davanti al suo pubblico per affrontare nel match di ritorno dei playoff di Europa League il Vaslui. Forti del risultato dell’andata, con cui i nerazzurri si sono imposti per 2 a 0, gli uomini di Strama, non vorranno certamente ripetere la pessima figuraccia rimediata proprio a Milano contro l’Hadjuk di Spalato. Sarà certamente una serata particolare, piena di nostalgia e con un pizzico di amaro in bocca per due grandi giocatori che dopo aver fatto grande l’Inter salutano i colori nerazzurri: in primis Julio Cesar che dopo aver trovato l’accordo con il Qpr, ha espressamente richiesto di salutare i suoi tifosi a San Siro, e poi Maicon che nonostante sia stato convocato per il match di stasera, ha trovato la base d’intesa per trasferirsi alla corte di Mancini con la nuova maglia del Manchester City.
VASLUI- La squadra di mister Sumudica dovrebbe confermare quanto mostrato nel match casalingo dell’andata con un 4-2-3-1 o un 4-4-1-1 per arginare le offensive nerazzurre e riuscire ad affondare i colpi giusti durante le ripartenze. Davanti al portiere Coman agirà la coppia di centrali formata da Celeban e Charalmbous, mentre sulle corsie laterali ci saranno Milanov sul lato destro e Salagenau sul versante opposto. Spazio in mediana per N’Doye che ha ben impressionato nel match dell’andata affiancato da Cauè al posto di Varela. Più avanzati Antal autore di uno splendida prestazione casalinga, con Sanmartean sulle corsie laterali. Subito dietro l’unica punta Niculae dovrebbe giocare la giovane promessa Stanciu, che all’andata sicuramente risultò uno dei peggiori in campo, avendo con questa nuova posizione da trequartista, la possibilità di smentire le critiche piovutegli addosso.
Probabili Formazioni Inter-Vaslui
Inter (4-3-1-2): Castellazzi; Jonathan, Silvestre, Samuel, Juan Jesus; Guarin, Cambiasso, Zanetti; Sneijder; Coutinho, Palacio.
All.: Stramaccioni
Dopo la roboante vittoria con il Pescara, l’entusiasmo del gruppo e del tecnico dell’Inter Andrea Stramaccioni ha contagiato anche il presidente Massimo Moratti, convinto di dover regalare al proprio tecnico l’ultimo rinforzo a pochissimi giorni dalla chiusura del mercato estivo. Il nome del mister x che dovrebbe dare il cambio a Diego Milito inizia a prendere forma nelle ultime ipotesi sempre più plausibili, nei nomi di Marco Borriello, Sergio Floccari, o nelle suggestioni più complicate di Lisandro Lopez del Lione o Abel Hernandez del Palermo. Nonostante gli enormi sforzi finanziari per i numerosi acquisti, e gli ultimi tre arrivi in simultanea di Cassano, Gargano e Pereira, Branca dovrebbe chiudere il cerchio incassando denaro fresco dalle cessioni di Julio Cesar (con il risparmio sull’ingaggio lordo del portiere) ormai ufficialmente pronto per difendere i pali del Qpr, e l’addio sempre più vicino di Maicon in direzione Manchester City, nonostante le smentite e i bluff di Roberto Mancini.
In alternativa si fanno i nomi di Floccari, sul quale sarebbe già da tempo il Bologna, e quello di Lisandro Lopez, attaccante di peso e di qualità in forza al Lione. Rimangono molti dubbi sulla buona riuscita della trattativa considerando come il costo del cartellino dell’attaccante argentino si aggiri intorno ai 15 milioni di euro, cifra inavvicinabile per la nuova politica monetaria nerazzurra. A questo punto rispunta fuori il nome di Abel Hernandez del Palermo, su cui avrebbe posto già tempo fa il suo veto negativo il presidente rosanero Maurizio Zamparini, dichiarandolo incedibile. Forse l’inserimento di qualche contropartita tecnica adeguata potrebbe dar vacillare le idee decise di Zamparini, convincendolo a rinunciare al suo gioiello migliore dopo Cavani e Pastore, anch’essi dichiarati incedibili all’epoca. La storia si potrebbe ripetere?
Rimangono ancora pochi giorni per capire quale sia il volto di questo mister X per l’attacco. Gira e rigira vuoi vedere che il vice Milito potrebbe essere già in rosa, con Palacio che risponderebbe precisamente all’identikit del calciatore richiesto da Stramaccioni? Dopotutto inserendo in pianta stabile Coutinho o Cassano vicino a Sneijder, sarebbero proprio Palacio e Milito a darsi il turn over per l’unico posto libero da prima punta.
Buona la prima. Anzi Ottima! Perché l’Inter di Stramaccioni che non sapeva più vincere al debutto stagionale strapazza con un secco 3 a 0 un Pescara che non si arrende mai. Sneijder, Milito e Coutinho mettono il sigillo su una partita che ha fatto tornare a gioire i tifosi interisti, dimostrando come le idee del tecnico romano siano già messe in pratica dai suoi uomini. Notevole anche la prova di Cassano, nonostante le condizioni non ottimali, delizia il suo nuovo pubblico, regalando un assist per Milito e molte buone verticalizzazioni. Moratti e Stramaccioni possono solo sorridere.
Nel dettaglio la sintesi della partita:
Stramaccioni sorprende un po’ tutti lanciando dal primo minuto l’ultimo arrivato Antonio Cassano, preferendolo al brasiliano Philippe Coutinho, subito dietro alle spalle di Milito con Sneijder. Nel Pescara tutto secondo le previsioni con Jonathas punta centrale.
Nella ripresa le squadre non regalano grandissime emozioni, con l’Inter che cerca di rallentare il gioco smaltendo le fatiche dell’ultima trasferta di Europa League. L’oscar per l’occasione sprecata dell’anno, va a Diego Milito, che alla mezz’ora della ripresa servito da Coutinho (subentrato al posto di Cassano)da solo davanti a Perin angola troppo il tiro calciando alto sopra la traversa. Entra nel registro dei marcatori anche Philippe Coutinho segnando la rete del 3 a 0 su uno splendido assist di Milito in versione assist man. Negli ultimi minuti spazio per la green generation con Duncan e Livaja. Fischio finale e Inter che dopo 5 anni torna a vincere nel suo debutto stagionale.
PAGELLE PESCARA-INTER
Cascione 6 Soffre con tutta la sua retroguardia le offensive dell’attacco nerazzurro, prendendo molte imbucate, ma riesce sul finire del primo tempo a sfiorare il gol, sventato solo da un miracolo di Castellazzi.
Weiss 6,5 Lo slovacco noto alle cronache per il gol nei mondiali contro l’Italia, è autore di una buona prestazione, soprattutto con molti affondi sulla fascia.
Sneijder 7 La luce dell’Inter è tornata. Ispirato stasera segna, incanta, e si diverte regalando geometrie, tempi di gioco e assist per i compagni in maniera deliziosa.
Cassano 6,5 Forse forse davvero l’Inter ha fatto l’affare con lo scambio con Pazzini. FantAntonio non è al top della forma, anzi, ma riesce con le sue giocate a strappare applausi e il suo primo assist in nerazzurro.
Milito 7,5 Protagonista assoluta della partita con un gol nel tabellino e due assist nelle altre reti. Il primo servito a Sneijder e il secondo a Coutinho. Sbaglia un gol assurdo, ma stasera gli si perdona tutto.
Pescara (4-3-3): Perin 5,5; Zanon 5, Cascione 6, Capuano 5, Romagnoli 5,5; Balzano 5,5, Weiss 6,5, Colucci 5; Nielsen 5 (16′ st Quintero 5,5), Jonathas 5 (30′ st Abbruscato 5,5), Caprari 6,5 (20′ st Celik 6).
Inter (4-3-2-1): Castellazzi 7; Zanetti 6, Silvestre 6, Ranocchia 6,5, Nagatomo 6,5; Gargano 6,5 (41′ st Duncan sv), Cambiasso 6, Guarin 6,5; Sneijder 7, Cassano 6,5 (22′ st Coutinho 7); Milito 7,5 (39′ st Livaja sv)
Bentornato Campionato! Nel pieno fermento del calciomercato estivo che aspetta ancora pochi giorni per regalare i suoi colpi più ad effetto, torna a farci sognare la tanto attesa prima giornata della Serie A 2012/2013. Esordio con la prima trasferta stagionale per l’Inter di Stramaccioni, che scenderà in campo questa sera contro il Pescara guidato da Stroppa, cercando di invertire una tendenza non certamente positiva: i nerazzurri non vincono all’esordio in campionato addirittura dal 9 settembre 2006, (Fiorentina-Inter per 3 a 2), collezionando quattro pareggi e una sconfitta nelle restanti prime partite stagionali. Dopo una prima parte di mercato un po’ a rilento, Massimo Moratti ha di fatto ridisegnato una squadra, regalando tutti i calciatori di cui Stramaccioni aveva fatto esplicita richiesta, inserendo nella lista dei nuovi gli ultimi colpi ad affetto Pereira, Cassano e Gargano, senza considerare la possibile ciliegina sulla torta del vice Milito che potrebbe arrivare nella sessione finale di questo mercato. Le premesse per partire e fare bene ci sono tutte.
PESCARA- Il ritorno in Serie A per gli abruzzesi si concretizzerà con un match molto impegnativo, che testerà sin da subito le reali capacità dell’ex squadra guidata da Zeman. Dopo aver vinto il campionato di Serie B lo scorso anno, e avendo di fatto incantato con un calcio spettacolare e divertente (come sempre il marchio di Zeman impone), il Pescara è stato ‘saccheggiato’ dei suoi talenti migliori: via Verratti al Psg, via il capocannoniere Immobile approdato al Genoa, e non ultimo via anche l’estro e il talento di Lorenzo Insigneora in maglia azzurra del Napoli. Senza questi elementi il nuovo tecnico Stroppa dovrà far di necessità virtù, schierando un 4-3-3 che dovrebbe dar comunque fastidio a un’Inter tutta nuova e in fase di rodaggio. Nel dettaglio il Pescara dovrebbe avere questo undici titolare: il giovane Perin tra i pali, difesa a quattro con Zanon-Romagnoli-Capuano-Balzano tutti al loro esordio in Serie A e un centrocampo con Colucci, Nielsen e Cascione a cercare di ergere un muro per aiutare la loro retroguardia. Davanti l’unica punta Jonathas (in ballottaggio con Abbruscato) sarà affiancato sulle fasce da Caprari e Weiss.
INTER- Stramaccioni ha davvero il dubbio della scelta con i numerosi nuovi innesti arrivati all’ultimo momento. Rimangono a casa Maicon (in chiave mercato, ormai vicino il suo addio) e Pereira che non è utilizzabile poiché non è arrivato in tempo il transfer. L’Inter dovrebbe scendere in campo con il solito 4-3-2-1 con i dubbi più forti legati alla difesa e sulla seconda punta. Visto l’infortunio di Handanovic, Castellazzi difenderà i pali, aiutato da Silvestre e Ranocchia al centro (con il ballottaggio di Samuel), con Zanetti e Nagatomo più larghi sulle corsie laterali. In mediana linea a tre con Cambiasso, Guarin e il nuovo arrivato Gargano per garantire la giusta copertura alla linea difensiva, mentre più avanzato a supporto dell’unica punta Milito agirà Sneijder, aiutato da uno tra Coutinho e Cassano. È favorito il brasiliano per il posto da titolare, ma rimane il fatto che il talento di Bari vecchia segni sempre al suo esordio. Stramaccioni userà questo talismano porta fortuna.
Nell’andata dei playoff di Europa League l’Inter piega 2-0 i rumeni del Vaslui e mette una seria ipoteca sulla qualificazione alla fase a gironi. Le reti nerazzurre portano la firma di Cambiasso e Palacio, principali interpreti del tango argentino andato in scena allo Stadio Municipal. Tra una settimana il ritorno a San Siro con l’Inter che dovrà comunque tenere alta la concentrazione onde evitare figuracce vedi Hajduk Spalato. Intanto chi ben comincia è a metà dell’opera, l’Inter punta molto sull’Europa League e non poteva festeggiare nel modo migliore le 800 presenze di capitan Zanetti e il terzo colpo di mercato in 3 giorni vedi Alvaro Pereira.
VASLUI-INTER: LA PARTITA – Solo una novità nell’undici titolare mandato in campo da Andrea Stramaccioni. In difesa ad affiancare Silvestre ci ha pensato Ranocchia, autore tutto sommato di una prestazione brillante specie se paragonata a quelle della passata stagione. Per il resto sono state confermate le indiscrezioni della vigilia. L’Inter parte in sordina e dopo appena 2 minuti recrimina per un calcio di rigore dubbio non concesso a Milito. Il Vaslui si dimostra inferiore e stenta a rendersi pericoloso dalle parti di Castellazzi, chiamato a difendere i pali nerazzurri fino al rientro di Handanovic mentre in infermeria si aggiunge dopo appena 10 minuti Mudingayi. Stramaccioni lo sostituisce con Nagatomo, che si posiziona sulla fascia sinistra di difesa facendo scalare a centrocampo il jolly Zanetti. A metà ripresa l’Inter passa in vantaggio su azione da calcio d’angolo grazie ad un sinistro preciso di Esteban Cambiasso. Il vantaggio mette i nerazzurri nelle migliori condizioni e l’ottima intesa tra Sneijder e Palacio rischia di far capitolare ben presto i rumeni, che al 40′ si rendono pericolosi con un tiro di Ndoye che scalda le mani a Castellazzi.
In chiusura di primo tempo i nerazzurri vanno vicini al raddoppio con un pimpante Palacio, che servito da Nagatomo addomestica il pallone in area concludendo con un tiro di punta a cui il palo dice no. L’appuntamento con il gol per il Trenza è solo rimandato perchè a metà ripresa Stramaccioni manda in campo Coutinho al posto di un non brillantissimo Milito, che lascia quindi il posto di punta centrale a Palacio. L’ex attaccante genoano ci mette un minuto per colpire il Vaslui e servito da un ottimo Sneijder supera il portiere rumeno con un diagonale preciso mandando di fatto i titoli di coda della partita. Nel finale il forcing del Vaslui è vano mentre l’Inter controlla tranquillamente il risultato grazie al quale l’Europa League si avvicina.
VASLUI-INTER: LE PAGELLE
Sneijder 7: Se il buongiorno si vede dal mattino i tifosi nerazzurri possono stare tranquilli. Il numero 10 interista è totalmente rivitalizzato dalla cura Stramaccioni e ieri ne ha dato la dimostrazione. Spazia su tutto il fronte del centrocampo, servendo i compagni con passaggi millimetrici e a volte impensabili. Dai suoi piedi nascono i gol che hanno piegato il Vaslui e sempre dai suoi piedi potrebbero nascere nuovi successi per i nerazzurri. Avere in squadra Sneijder è sempre un valore aggiunto poi se gioca così, sognare è lecito.
Palacio 7,5: Merita pienamente il 7,5. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Il Trenza conferma di poter ripetere i 19 gol dell’anno scorso nonostante le 31 primavere e nonostante vesta adesso una maglia più ‘pesante’. L’ex Boca Juniors è già tirato a lucido, peccato non possa essere schierato per la prima di campionato a Pescara. Tuttavia la sua prestazione è un ottimo antipasto a quel che potrà essere la sua prima stagione nerazzurra.
Zanetti 7: 39 anni e non sentirli. Stramaccioni l’ha definito bionico, lui ha ringraziato sul campo con la presenza numero 800 e una prestazione degna del suo nome. Sia come terzino che come interno di centrocampo il suo apporto alla causa interista rimane costante ma questo ormai non stupisce più nessuno.