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  • Neftçi-Inter le probabili formazioni. Stramaccioni conferma Livaja

    Neftçi-Inter le probabili formazioni. Stramaccioni conferma Livaja

    Tutto pronto a Baku, dove l’Inter alle ore 18 italiane (le 21 ora locale) sfiderà i padroni di casa del Neftçi in un match valido per la seconda giornata della fase a gironi di Europa League. I nerazzurri, reduci dal pareggio casalingo con il Rubin Kazan, sono alla ricerca della prima vittoria nel girone H e proveranno ad ottenerla schierando una squadra ricca di seconde linee. Molti prezzi pregiati della rosa nerazzurra sono rimasti a Milano, dove potranno preparsi al meglio all’importante derby di domenica. La testa di Stramaccioni è già al Milan ma un impegno europeo, anche se sulla carta abbordabile, non va mai preso sottogamba.

    IN CASA INTER AMPIO TURNOVER – Per quanto concerne la formazione nerazzurra, che sfiderà i campionati azeri in carica, non è ancora certa la conferma della difesa a 3. Tuttavia se sarà difesa a 3 giocheranno Silvestre, Ranocchia e Juan Jesus con Handanovic in porta. A centrocampo spazio a chi ha giocato poco come Mudingayi, Obi e Jonathan aiutati da Alvaro Pereira e Guarin, due prime linee reduci dalla panchina con la Fiorentina. In attacco date le assenze di Palacio, Milito e Cassano ci sono pochi dubbi per Stramaccioni, che si affiderà al croato Livaja supportato dall’estro di Philippe Coutinho. Per il brasiliano quella con il Neftçi rappresenta una grande occasione per dimostrare di aver raggiunto una certa maturità. D’altronde all’ex Vasco da Gama manca solo una certa continuità perchè le sue qualità non sono mai state in discussione.

    Philippe Coutinho osservato speciale a Baku © Marco Luzzani/Getty Images

    L’AVVERSARIO – Il Neftçi è la squadra più titolata dell’Azerbaijan con i suoi 8 titoli. I campioni azeri in carica hanno tra le loro fila molti sudamericani. L’Inter dovrà fare attenzione soprattutto al reparto offensivo azero composto dal cileno Canales e dal brasiliano Flavinho. La difesa invece sarà composta dalla coppia Guliyev-Mitreski mentre sulle fasce agiranno Bertucci e Shukurov. In mezzo al campo da tenere d’occhio il capitano Sadygov, dotato di un buon tiro dalla distanza, così come potrebbero dar fastidio alla retroguardia nerazzurra i due esterni di centrocampo: il cileno Ramos e l’africano Wobay. Nella prima partita del girone H il Neftçi ha pareggiato 0-0 sul campo del Partizan Belgrado, inoltre in Europa gli azeri sono imbattuti da 14 partite (9 vittorie e 5 pareggi) ovvero dal ko con la Stella Rossa nei preliminari di Coppa Uefa 1999/2000. Questi numeri fanno capire che ad affrontare l’Inter non sarà certamente una squadra arrendevole anzi il supporto dei 25mila allo stadio potrebbe galvanizzare i padroni di casa a caccia di una storica impresa contro una delle squadre più forti della competizione.

    PRECEDENTI E QUOTE – Per Inter e Neftçi si tratta del primo confronto ufficiale così come i nerazzurri non hanno mai affrontato una squadra azera in Europa. A livello di nazionali invece ci sono 2 precedenti risalenti alle qualificazioni per Euro 2004. In entrambe le occasioni la nazionale italiana uscì vittoriosa, in particolare si impose 2-0 a Baku e 4-0 in casa. I bookmakers non danno per scontata la vittoria dei nerazzurri, che comunque partono favoriti e sono quotati a 1,65. Un pareggio vale quasi 4 volte la posta mentre una vittoria degli azeri pagherebbe quasi 5 volte l’importo giocato.

    PROBABILI FORMAZIONI Neftçi-Inter

    Neftçi(4-2-3-1): Stamenkovic; Shukurov, Guliyev, Mitreski, Bertucci; Sadygov, Imamverdiyev; Ramos, Flavinho, Wobay; Canales. Allenatore: Hajiyev

    Inter (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Silvestre, Juan Jesus; Jonathan, Guarin, Mudingayi, Obi, Alvaro Pereira; Coutinho, Livaja. Allenatore: Stramaccioni

  • Inter giovane in coppa, Stramaccioni pensa al Milan

    Inter giovane in coppa, Stramaccioni pensa al Milan

    Dopo aver ottenuto contro la Fiorentina la prima vittoria stagionale a San Siro, per l’Inter di Stramaccioni è già tempo di tornare in campo in Europa. Domani i nerazzurri affronteranno gli azeri del Neftçi a Baku in un match valido per la seconda giornata della fase a gironi di Europa League. Stamani l’Inter è partita alla volta di Baku ma la testa dei nerazzurri è già proiettata verso quel che sarà; domenica sera a San Siro c’è il derby con il Milan, viatico importante per la stagione nerazzurra: vincerlo significherebbe confermare il trend positivo recente e confermarsi ai vertici del campionato, perderlo invece significherebbe fare un passo indietro sia per ciò che riguarda la convinzione dei propri mezzi sia per le ambizioni del club di Corso Vittorio Emanuele.

    TESTA AL MILAN – Insomma la partita con il Milan è un obiettivo importante per l’Inter ed è proprio per questo che Stramaccioni vuole arrivarci nelle migliori condizioni possibili. A conferma di ciò basta sbirciare la lista dei convocati diramata dal tecnico romano in vista della partita europea di domani sera. Infatti nella lista di coloro che sono partiti per Baku non rientrano molti big della rosa interista come Milito, Cassano, Zanetti, Palacio e Samuel. A questi nomi si aggiungono poi gli indisponibili Sneijder, Alvarez, Chivu e Stankovic. Insomma Stramaccioni non vuole rischiare e lascia a Milano praticamente il meglio del potenziale offensivo nerazzurro, che però avrà la possibilità di rifiatare vedi Cassano e Milito e recuperare al meglio vedi Palacio in vista dell’importante derby di domenica.

    Andrea Stramaccioni © Dino Panato/Getty Images

    SPAZIO AI GIOVANI D’ATTACCO – Data la non convocazione di molti big, l’Inter domani sera contro il Neftci schiererà in attacco la coppia Coutinho-Livaja, 39 anni in due proprio gli stessi di capitan Zanetti. Il 20enne brasiliano verrà confermato titolare dopo l’ottima prova fornita con la Fiorentina mentre il 19enne croato giocherà la seconda partita europea da titolare dopo quella con il Rubin Kazan, nella quale ha siglato tra l’altro il gol dell’1-1. Detto della coppia d’attacco nerazzurra, analizziamo la possibile formazione anti Neftci contando sul fatto che Stramaccioni difficilmente cambierà il modulo tattico adottato di recente ovvero il 3-5-2. D’altronde squadra che vince non si cambia e l’Inter da quando è passata al 3-5-2 ha ottenuto 2 vittorie su 2 partite, frutto di 4 gol fatti e uno subito. La squadra inoltre ha dimostrato di saper interpretare meglio le partite giocando con questo modulo che permette all’undici nerazzurro di non mostrare troppo il fianco all’avversario.

    DIFESA A 3 CONFERMATA – Anche in Europa quindi l’Inter si schiererà con la difesa a 3 ed al posto di Samuel ci sarà Matias Silvestre pronto ad affiancare Ranocchia e Juan Jesus, entrambi reduci da prestazioni maiuscole in campionato. Nel centrocampo a 5 giocheranno molto probabilmente Jonathan e Alvaro Pereira come esterni, mentre al centro spazio a Mudingayi e Obi assieme a Fredy Guarin, con Cambiasso che rifiaterà in panchina. In porta dovrebbe essere confermato il numero 1 Samir Handanovic con Castellazzi e Belec in panchina.

    I 20 convocati dell’Inter per la trasferta europea in Azerbaijan

    Portieri: Handanovic, Castellazzi, Belec
    Difensori: Silvestre, Ranocchia, Jesus, Jonathan, Bianchetti, Nagatomo
    Centrocampisti: Guarin, Mudingayi, Cambiasso, Obi, Gargano, Benassi, Pereira
    Attaccanti: Coutinho, Terrani, Livaja, Garritano

  • Cassano meglio di Pazzini, primo derby ai nerazzurri

    Cassano meglio di Pazzini, primo derby ai nerazzurri

    Alla sesta giornata di campionato la classifica marcatori dice: Cassano 4, Pazzini 3. I numeri dicono quindi che lo scambio estivo tra Inter e Milan sia stato fin qui favorevole ai nerazzurri. Sopratutto se consideriamo l’arco di tempo in cui i due sono andati a segno. Il milanista li ha realizzati tutti nei 90′ minuti del Dall’Ara, al suo debutto da titolare con la maglia rossonera. Il secondo invece li ha sapientemente smistati in queste sei incontri di Serie A. Tre dei quattro gol segnati da Fantantonio hanno portato a fine gara i tre punti per la squadra di Stramaccioni (Torino, Chievo, Fiorentina), e solo contro la Roma la sua marcatura si è rivelata inutile. A conti fatti quindi Cassano è due spanne sopra l’ex nerazzurro. Se poi aggiungiamo nell’analisi l’aspetto economico la situazione peggiora.

    Sette milioni, a tanto ammonta il conguaglio della società di Via Turativersato nelle casse dell’Inter al momento dello scambio dei due. Una cifra inizialmente ritenuta eccessiva dai tifosi del Milan. Con il senno di poi non avevano tutti i torti. Rimane comunque il fatto che l’acquisto di Pazzini serviva come il pane ai rossoneri, dopo la cessione di Ibrahimovic e gli obiettivi di mercato irrealistici per le finanze del Diavolo. C’è poi anche l’attenuante della preparazione fisica. Da quanto dichiarato dallo stesso Tassotti nel post partita di Milan-Cagliari, Pazzini non avrebbe ancora raggiunto una forma fisica decente e che le partite sono per lui un allenamento fondamentale per arrivare quanto prima al top della forma. In ultima analisi c’è anche il sistema di gioco proposto dal Milan in queste settimane, che di certo non aiuta l’ex bomber della Sampdoria. E quando la squadra non gira, l’attaccante principe non segna, è automatica l’equazione Pazzini=flop.

    Cassano al top con la maglia dell’Inter | ©ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

    Dall’altra parte è normale l’equazione Cassano=top. Perché l’Inter viene da due vittorie consecutive, Stramaccioni sembra aver trovato la quadra, il rapporto tra giocatore e allenatore pare ottimo e così via.

    Bisogna anche ricordare però chi alla seconda giornata era pronto a bollare Cassano come acquisto insensato, mentre Pazzini il solito colpo di genio di Galliani. Questo poche minuti dopo la cocente sconfitta dell’Inter contro la Roma a San Siro e la prima vittoria in campionato del Milan al Dall’Ara di Bologna, proprio grazie alla tripletta del Pazzo. Fiumi di parole scritti, gente pronta a salire sul carro di Pazzini e abbandonare senza troppi patemi d’animo Cassano. Da quel 2 settembre è trascorso appena un mese. E fra sei giorni a San Siro c’è il derby.

    Vedremo nuovamente rimescolarsi le carte oppure gli strepiti della vigilia saranno confermati dall’ennesimo tonfo del Milan in questo avvio di stagione? Ormai non ci stupiamo di nulla. Di certo c’è quello che al primo ottobre i media dipingono: Cassano super, Pazzini problema. Le stesse parole usate non meno di 30 giorni fa. Non vogliamo pensare all’eventualità di un Milan vincente domenica. E nemmeno pensare ad un’eventuale vittoria dei rossoneri grazie ad un gol di Pazzini. Troppi titoli da cambiare, troppa carta da buttare. Allegri rimane, Stramaccioni sulla graticola, Cassano flop, Pazzini super, Galliani idolo, Branca incapace. No, davvero troppo.

  • Inter, prima gioia a San Siro. Milito e Cassano stendono la Fiorentina

    Inter, prima gioia a San Siro. Milito e Cassano stendono la Fiorentina

    Inter-Fiorentina 2-1, i nerazzurri colgono la prima vittoria stagionale a San Siro grazie alle reti di Milito su rigore e Cassano, ai viola non basta il gol di Romulo per evitare il secondo ko in campionato. Nel posticipo della sesta giornata l’Inter non delude e supera una buona Fiorentina grazie soprattutto ad un primo tempo di altissimo livello. Con questo successo i nerazzurri agganciano la Lazio al terzo posto in classifica, a 4 lunghezze dalle prime della classe Juve e Napoli. La Fiorentina resta ferma a quota 8 insieme a Torino, Roma, Genoa e Catania.

    LA PARTITA – Stramaccioni sorprende Montella schierando titolare Coutinho alle spalle di Cassano e Milito mentre Alvaro Pereira e Guarin a dispetto delle indicazioni della vigilia partono dalla panchina con Gargano titolare insieme a Cambiasso. Il tecnico dei viola invece manda in campo l’undici che ha pareggiato con la Juve. Parte meglio la Fiorentina che prova a fare la partita, l’Inter agisce di rimessa e inizia a farsi pericolosa dopo 10 minuti prima con Coutinho che di sinistro trova la deviazione di Tomovic e dopo con Cambiasso che con un sinistro al volo dal limite dell’area spaventa Viviano. I primi 2 sussulti dell’Inter fanno da apripista al vantaggio  che si materializza subito grazie al calcio di rigore concesso per un fallo di mano di Gonzalo Rodriguez su cross di Zanetti. Il difensore viola viene ammonito mentre Milito dal dischetto non sbaglia e porta in vantaggio i suoi. Il vantaggio nerazzurro spezza le gambe alla Fiorentina che si salva 2 minuti dopo grazie alla traversa che respinge una splendida giocata di Milito.

    Cassano e Milito stendono la Fiorentina © Claudio Villa/Getty Images

    La Fiorentina prende coraggio e va vicina al pareggio con la punizione di Ljajic respinta da Handanovic. Proprio il serbo dialoga bene con Jovetic mettendo in apprensione la retroguardia nerazzurra con Samuel e Ranocchia che rimediano un’ammonizione. Alla mezz’ora altra grande occasione per l’Inter, con Milito che spara su Viviano e vanifica un ottimo contropiede nato dai piedi di Coutinho. Il raddoppio però arriva al 34′ ed è Cassano a firmarlo servito da Ranocchia complice uno svarione difensivo dei viola. Il 2-0 sembra indirizzare la partita in discesa per l’Inter ma al 40′ i viola accorciano le distanze grazie al colpo di testa di Romulo su cross di Pizarro e vanno vicini al pareggio con Ljajic subito dopo. L’Inter sembra accusare il colpo e lo si nota quando Milito sul finire di primo tempo non trova lo specchio della porta da posizione ottima.

    Il secondo tempo inizia con Montella che sostituisce un timido Ljajic con Mati Fernandez. I primi 10 minuti sono di marca viola ma gli uomini di Montella non riescono a trovare il gol del pareggio. Al 62′ Gonzalo Rodriguez commette un fallo ingenuo su Nagatomo rimediando l’espulsione per doppia ammonizione. L’Inter però nonostante la superiorità numerica non riesce ad affondare il colpo e Stramaccioni sostituisce un ottimo Coutinho con Alvarez. Proprio l’argentino con un’azione solitaria serve un pallone splendido a Milito che a botta sicura trova la respinta di Viviano mancando il 3-1. Nel finale entrano Mudingayi e Guarin per Cambiasso e Milito mentre la Fiorentina nonostante un gioco propositivo non impensierisce Handanovic e capitola al fischio finale per 2-1.

    Pagelle e tabellino Inter-Fiorentina 2-1

    Inter (3-5-2): Handanovic 6; Ranocchia 6,5, Samuel 6,5, Juan Jesus 6,5; Nagatomo 7, Zanetti 6, Cambiasso 5,5 (37′ st Mudingayi s.v), Gargano 6; Coutinho 7 (26′ st Alvarez 6), Cassano 7, Milito 6,5 (40′ st Guarin s.v). Panchina: Castellazzi, Belec, Silvestre, Jonathan, Bianchetti, Obi, Duncan, Pereira, Livaja. Allenatore: Stramaccioni.

    Fiorentina (3-5-2): Viviano 6,5; Roncaglia 6, Rodriguez 5, Tomovic 6; Cuadrado 6,5 (25′ st Toni 5,5), Romulo 6,5, Pizarro 6,5, Borja Valero 6 (38′ st Migliaccio s.v), Pasqual 6; Ljajic 6 (1′ st Fernandez 6), Jovetic 5,5. Panchina: Neto, Lupatelli, Hegazy, Savic, Cassani, Olivera, Llama, Seferovic. Allenatore: Montella.

    Video highlights Inter-Fiorentina 2-1 

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  • Inter-Fiorentina, Stramaccioni sfida l’amico Montella

    Inter-Fiorentina, Stramaccioni sfida l’amico Montella

    PREVIEW INTER-FIORENTINA – Vincere per sfatare il tabù San Siro. Vincere per restare nella scia del duo di testa formato da Juve e Napoli. Vincere è l’imperativo che regna in casa Inter a poche ore dal posticipo della sesta giornata che vedrà i nerazzurri ospitare la Fiorentina di Vincenzo Montella. I ragazzi di Stramaccioni sono reduci dalla vittoriosa trasferta a Verona con il Chievo mentre la Fiorentina è reduce dalla prestazione maiuscola ma non vincente fornita contro la capolista Juventus lo scorso martedì sera. Stasera l’Inter va a caccia della prima vittoria stagionale a San Siro mentre i viola proveranno ad unire bel gioco e risultato pieno contro una big della Serie A dopo aver mancato il colpaccio con la Juve e dopo l’ingiusta sconfitta rimediata con il Napoli al San Paolo nella seconda giornata.

    STRAMACCIONI vs MONTELLA – Inter-Fiorentina è anche Stramaccioni contro Montella, due giovani allenatori che oltre ad essere amici hanno in comune l’aver iniziato la loro carriera in panchina nelle giovanili della Roma. L’allenatore della viola ha più panchine di Serie A all’attivo con un bilancio di 20 vittorie, 20 pareggi e 16 sconfitte. Stramaccioni invece stasera siederà per la 15esima volta su una panchina di Serie A ma il suo bilancio è più che positivo con 8 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte. Insomma Montella ha dalla sua una maggiore esperienza nella massima serie e i suoi uomini già in questo inizio di campionato hanno dato prova del lavoro del tecnico fornendo prestazioni più che sufficienti. Dal canto suo Stramaccioni sta lavorando per dare un’identità alla sua Inter, ancora troppo discontinua sia in termini di prestazioni che di risultati.

    Andrea Stramaccioni © Claudio Villa/Getty Images

    JOVETIC vs MILITO  – Altra sfida nella sfida, Jovetic contro Milito. Entrambi ci saranno stasera e proveranno a decidere il match con uno dei loro colpi. 4 dei 6 gol segnati dalla Fiorentina nelle prime 5 giornate portano la firma del montenegrino, fiore all’occhiello di una squadra che sa giocare a pallone. Il fuoriclasse della Fiorentina è il pericolo numero 1 per l’Inter, mentre il bomber argentino, 2 gol e 2 assist in campionato, proverà a farsi spazio nella difesa viola con la complicità del compagno di reparto Cassano. Proprio il barese che con 3 reti è il miglior marcatore interista in stagione affiancherà l’eroe del Triplete provando a non far rimpiangere l’assenza per infortunio di Sneijder. In casa Inter è tempo di conferme per quanto riguarda il modulo di gioco, quindi verrà riproposto il 3-5-2 che sembra dare molto più equilibrio all’undici in campo. Stramaccioni riproporrà la difesa a 3 formata da Juan Jesus, Ranocchia e Samuel, a centrocampo agiranno sulle fasce Nagatomo e Alvaro Pereira, primo gol in A contro il Chievo, mentre Zanetti, Guarin e Cambiasso agiranno a metà campo. In avanti pochi dubbi per il tecnico nerazzurro, considerando le assenze per infortunio di Sneijder e Palacio contro la Fiorentina ci sarà spazio per la coppia Milito-Cassano, che insieme hanno siglato ben 5 degli 8 gol nerazzurri in campionato. Anche Montella conferma l’undici che bene ha fatto con la Juve, in particolare in avanti sarà ancora Ljajic ad affiancare Jovetic, con Toni pronto a subentrare a gara in corso. In porta l’ex Viviano è chiamato a difendere i pali della sua squadra del cuore e dovrà fare attenzione a Milito, che proprio lo scorso febbraio gli rifilò un poker in Inter-Palermo 4-4. Inoltre l’Inter è la squadra che ha segnato più gol (14) all’attuale portiere viola.

    In casa Fiorentina c’è grande entusiasmo per l’inizio di campionato, il pari imposto alla Juve ha generato grande convinzione nei propri mezzi ma anche la consapevolezza di dover essere più cinici in attacco per non gettare alle ortiche la mole di gioco prodotta. L’ultima trasferta di campionato contro il Parma è l’esempio di quanto detto, con i viola incapaci di chiudere la partita sull’1-0 e puniti nel finale dal pareggio ducale. Stasera la grande occasione per i ragazzi di Montella è a San Siro, dove l’Inter quest’anno non ha ancora vinto e dove la Fiorentina non batte l’Inter dal 7 maggio 2000, quando i viola vinsero 4-0 con doppietta di Chiesa e reti di Bressan e Batistuta. Da quel giorno 10 sfide a San Siro tra Inter e Fiorentina e altrettante vittorie nerazzurre, l’ultima la scorsa stagione per 2-0 con reti di Pazzini e Nagatomo.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER-FIORENTINA

    Inter (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Nagatomo, Zanetti, Guarin, Cambiasso, Pereira; Cassano; Milito

    Panchina: Castellazzi, Belec, Jonathan, Silvestre, Gargano, Obi, Mudingayi, Duncan, Alvarez R., Livaja, Coutinho. Allenatore: Stramaccioni

    Fiorentina (3-5-1-1): Viviano; Roncaglia, Rodriguez, Tomovic; Cuadrado, Romulo, Pizarro, Borja Valero, Pasqual; Ljajic, Jovetic

    Panchina: Neto, Lupatelli, Hegazi, Savic, Cassani, Migliaccio, Llama, Olivera, Mati Fernandez, Seferovic, Toni. Allenatore: Montella

  • Sneijder out un mese, all’Inter scatta l’ora di Cassano

    Sneijder out un mese, all’Inter scatta l’ora di Cassano

    Brutta tegola per l’Inter di Andrea Stramaccioni. Il tecnico romano dovrà fare a meno per un mese del suo numero 10 Wesley Sneijder. L’olandese si è infortunato nel corso dell’ultima partita giocata dai nerazzurri in quel di Verona e gli esami di ieri hanno evidenziato uno stiramento di 2°grado alla coscia sinistra. Il fantasista nerazzurro sarà costretto quindi a saltare le prossime 3 partite dell’Inter prima della sosta per le nazionali. In particolare Sneijder, oltre a saltare il match di domenica a San Siro contro la Fiorentina e la trasferta azera con il Neftci in Europa League, dovrà rinunciare alla disputa del derby di Milano in programma domenica 7 ottobre. L’ex Real Madrid inoltre non potrà rispondere alla convocazione in nazionale e potrebbe tornare disponibile per Bologna-Inter del 28 ottobre, saltando quindi anche Inter-Catania e Inter-Partizan rispettivamente in programma il 21 e il 25 ottobre.

    Wesley Sneijder © Claudio Villa/Getty Images

    FUORI SNEIJDER, DENTRO CASSANO – Non è solo il cambio che ha effettuato Stramaccioni al 26′ di Chievo-Inter causa infortunio dell’olandese, ma il rimedio che il tecnico romano attuerà per ovviare alla perdita del suo numero 10. In effetti Stramaccioni non ha molta scelta dato che in infermeria è ancora presente Rodrigo Palacio (per lui possibile rientro giovedi 4 ottobre in Europa League) ma certamente può consolarsi per il prossimo mese con il suo pupillo Cassano. Il talento di Bari vecchia non poteva iniziare nel modo migliore la sua avventura in nerazzurro e anche la partita con il Chievo ha palesato il suo ottimo inserimento nel gruppo di Stramaccioni.

    Il numero 99 nerazzurro, entrato in campo a Verona al posto di Sneijder, ha avuto un ottimo impatto sul match e non è un caso che sia stato proprio lui a chiudere la partita con il gol del 2-0. 3 gol in 5 partite di campionato e 305 minuti giocati sono numeri importanti che fanno al momento di FantAntonio il miglior marcatore nerazzurro in stagione. L’assenza forzata di Sneijder involontariamente regala una maglia da titolare a Cassano, che avrà il compito di affiancare o supportare Milito nel nuovo schema tattico adottato da Stramaccioni ovvero il 3-5-1-1.

  • Chievo-Inter 0-2, Pereira e Cassano espugnano il Bentegodi

    Chievo-Inter 0-2, Pereira e Cassano espugnano il Bentegodi

    L’Inter in formato trasferta è una macchina da guerra: 5 partite lontano da San Siro e altrettante vittorie. Insomma non cambia la musica nemmeno al Bentegodi, dove i nerazzurri battono il Chievo di Di Carlo con un 2 a 0 firmato Pereira e Cassano, che sinceramente è un po’ bugiardo. Diciamo sin da subito che stasera Stramaccioni non dovrà arrabbiarsi se qualcuno definirà la sua Inter provinciale, considerando come la sua squadra non abbia mostrato affatto un buon calcio, anzi. Squadra contratta e senza un’idea di gioco precisa. Diciamo però che l’Inter sottoporta è stata estremamente spietata. One shot one kill, ma visto che l’avversario non era dei più difficili, rimangono ancora molti dubbi sulle reali potenzialità di questa Inter formato ‘cantiere work in progress’.

    LA PARTITA

    Non ce la fa Christian Chivu che dopo un lungo provino nel pre partita alza bandiera bianca e lascia il posto all’argentino Samuel. Stramaccioni rispetta le aspettative utilizzando la difesa a 3 proprio con Samuel, Juan Jesus e Ranocchia. Davanti Milito unica punta supportato da Sneijder, e con Cassano in panchina. Di Carlo conferma tutti inserendo di Michele al posto di Therau.

    Alvaro Pereira © Dino Panato/Getty Images

    Chievo molto più pericoloso dell’Inter nei primi venti minuti di gioco, con entrambe le squadre fin troppo contratte, e con moltissimi errori in fase di impostazione: tradotto in parole povere un inizio di partita non di certo esaltante. Guai per i nerazzurri al 23′ dopo un contrasto di gioco Sneijder si tiene la coscia dolorante, ed è costretto a lasciare il campo, con Stramaccioni che si gioca subito la carta Cassano per sostituirlo. Nerazzurri al sonnifero per tutto il tempo, fino a due dal termine della prima frazione di gioco, con Nagatomo che dalla trequarti riesce a pescare in area (complice una deviazione), Alvaro Pereirae l’ultimo arrivato in casa Inter trova la rete dal vantaggio da due passi. Primo tempo che termina con l’Inter avanti 1 a 0 capitalizzando al massimo la prima e unica occasione utile.

    Nella ripresa si ripete il copione del primo tempo, con una buona dose di sbadigli e noia per gli spettatori. Le squadre non spingono molto e le uniche cose degne di nota sono, prima un buono spunto sulla fascia per Milito e poi un’ottima punizione di Marco Rigoni che costringe Handanovic a una splendida parata in tuffo per evitare il gol. Alla mezz’ora la partita si anima ed è ancora Antonio Cassano a mettere il sigillo sulla partita, anticipando Milito, e battendo in area di piatto Sorrentino con un destro rasoterra letale: Inter avanti 2 a 0. Brivido per Handanovic su una punizione calciata da Cruzado, con la palla che colpisce il palo facendo tirare un sospiro di sollievo a tutta la difesa nerazzurra. Nel finale spreca Gargano calciando praticamente centrale su Sorrentino, evitando sicuramente un passivo immeritato per il Chievo. Fischio finale e Inter che esce vittoriosa dopo un periodo decisamente buio.

    PAGELLE CHIEVO-INTER

    Handanovic 7 Buona la partita dello sloveno che si fa trovare sempre pronto. Bellissima la parata con cui sventa il gol capolavoro di Rigoni su punizione. Fortunato con il palo di Cruzado

    Pereira 6 Mette a segno la sua prima rete in nerazzurro e cresce giocando una partita di buona sostanza, sgaloppando sulla fascia e aiutando anche dietro quando serve.

    Cassano 7 Non doveva giocare, ma entra per sostituire Sneijder e aiuta molto la squadra a salire, servendo buone aperture per i compagni. Non bastasse mette a segno la sua terza rete in nerazzurro rapinando Milito

    Cruzado 6,5 Rimane il dubbio: ma Di Carlo perchè non l’ha fatto giocare da subito? Entra e spacca la difesa nerazzurra. Sfortunato quando inventa una punizione imprendibile e solo il palo gli nega il gol.

    M.Rigoni 6,5 Ingaggia una lotta personale con Handanovic, ma la perde, considerando come lo sloveno stasera è in serata e le prende tutte.

    Pellissier 5 Non è la sua serata migliore. Nei primi minuti di partita prova un pallonetto sbilenco per scavalcare Handanovic. Poi non davanti non si rende più pericoloso.

    CHIEVO: Sorrentino 5,5, Sardo 6, Dainelli 6, Cesar 6, Frey 5,5, Vacek 5,5 (dal 69’ Cruzado 6,5), L. Rigoni 6, Hatemaj 6, M. Rigoni 6,5 (dal 77’ Stoian sv), Pellissier 5, Di Michele 5 (dal 62’ Samassa 5,5).

    INTER:Handanovic 7, Ranocchia 6.5, Samuel 6, Juan Jesus 6, Nagatomo 6 (dal 68′ Gargano 6′), Cambiasso 6 (dall’84′ Mudingayi sv), Guarin 6, Pereira 6, Sneijder sv (dal 20′ Cassano 7), Milito 5,5.


    Video Gol e Highlights Chievo-Inter

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  • Chievo-Inter, difesa a tre con Chivu. Cassano titolare?

    Chievo-Inter, difesa a tre con Chivu. Cassano titolare?

    L’Inter di Stramaccioni è chiamata urgentemente al riscatto, dopo l’ennesima debackle casalinga nell’ultimo turno di campionato contro il Siena di Cosmi. Moratti ha dichiarato apertamente la fiducia nel suo giovane allenatore, chiarendo al tempo stesso come Stramaccioni debba risolvere velocemente i problemi di una Inter sin troppo fragile nella retroguardia. A questo punto, a soli tre giorni di distanza, complice il turno infrasettimanale, si presenta contro il Chievo , l’opportunità per i nerazzurri di zittire le innumerevoli critiche, e perché no di rilanciarsi in classifica visto lo stop della capolista conto la Fiorentina. La cura Stramaccioni, dovrebbe colpire soprattutto il suo classico modulo 4-3-2-1, reo di non garantire il supporto dei centrocampisti a una difesa troppo facilmente attaccabile. Ora torna in auge il vecchio pallino di Gasperini, la difesa a tre, il nodo della discordia, che costò proprio l’esonero al nuovo tecnico del Palmero, e che adesso invece potrebbe diventare una soluzione aggiusta tutto e realmente risolvere molti problemi, per togliere dalla graticola Stramaccioni. Siamo sicuri?

    Christian Chivu © Tullio M. Puglia/Getty Images
    CHIEVO- Di Carlo dopo aver preso una brutta imbarcata contro la Juventus, con una squadra praticamente costretta solo a difendersi, e lontana parente del Chievo che ogni anno metteva puntualmente in difficoltà i bianconeri, potrebbe far rifiatare qualcuno. Occhi puntati proprio su Dainelli, con il centrale che è uscito acciaccato dalla sfida del week end, e potrebbe lasciare spazio all’esordio dal primo minuto di Papp, affiancato da Cesar. Sulle fasce nessun turn over con Frey e Jokic, mentre in mediana considerando l’indisponibilità di Luciano, Di Carlo dovrebbe schierare Vacek al suo posto, affiancato da Rigoni e Hetemaj. Marco Rigoni agirà come uomo più avanzato in mediana, subito dietro la coppia d’attacco composta dall’immancabile Sergio Pellissier, e uno tra Di Michele e il francese Thereau.

    INTER- C’è tantissima attesa alla lettura delle formazioni ufficiali nerazzurre. Stramaccioni confermerà quanto detto in conferenza stampa, o sorprenderà tutti con un nuovo schieramento tattico sul campo? Le indicazioni pervenute dagli allenamenti parlano di un modulo con la difesa a tre e un folto e robusto centrocampo per arginare le continue ripartenze che spesso sono costate gol evitabili ai nerazzurri. A questo punto con la scelta della difesa a tre uomini, dovrebbe tornare in campo dal primo minuto, dopo lo stop di quasi 3 settimane il centrale difensivo tanto voluto da Stramaccioni: Christian Chivu. Secondo il tecnico nerazzurro, il difensore romeno sarebbe l’unico in grado di impostare l’azione già dalla difesa, permettendo l’utilizzo di questo nuovo modulo, con Ranocchia e Juan Jesus prontissimi ad affiancarlo. In mediana con questo schieramento ci sarebbe spazio per una doppia copertura al centro, garantita da Guarin e Gargano, e maggiore spinta sulle fasce con il rientro di Zanetti e la corsa di Pereira sugli esterni. Avanzato nel ruolo di trequartista puro, troviamo Sneijder, a supporto di Cassano e Milito.

    PROBABILI FORMAZIONI CHIEVO-INTER

    Chievo (4-3-2-1): Sorrentino; Frey, Dainelli, Cesar, Jokic; Vacek, L. Rigoni, Hetemaj; Thereau, M. Rigoni; Pellissier.
    A disp.: Puggioni, Sardo, Andreolli, Viotti, Papp, Cruzado, Guana, Samassa, Di Michele, Moscardelli, Stoian.
    All.: Di Carlo

    Inter (3-4-1-2): Handanovic; Juan Jesus, Chivu, Ranocchia; J. Zanetti, Guarin, Gargano, Pereira; Sneijder; Cassano, Milito
    A disp.: Castellazzi, Jonathan, Samuel, Silvestre, Nagatomo, Bianchetti, Duncan, Cambiasso, Obi, Alvarez R., Livaja, Coutinho.
    All.: Stramaccioni

  • Crisi Inter e Milan, San Siro è sempre più tabù

    Crisi Inter e Milan, San Siro è sempre più tabù

    Non se la passano bene Milan ed Inter in questo primo scorcio di stagione. Strano a dirsi per due società che solo 2 stagioni fa si contendevano il tricolore. Adesso le cose sono cambiate e dopo 4 giornate di campionato le milanesi hanno messo insieme 9 punti (Inter 6, Milan 3), davvero pochi se si pensa che la Juventus ne ha già 12. Se il buongiorno si vede dal mattino, a Milano quest’anno ci sarà poco da sorridere. Le situazioni deficitarie dei 2 club di Milano, hanno radici antecedenti e diverse tra loro. Ma ciò che accomuna in questo momento Milan e Inter è il rendimento a San Siro. Rendimento a dir poco disastroso per entrambi dato che l’Inter in 5 partite casalinghe ha ottenuto 2 pareggi e 3 sconfitte frutto di 5 gol fatti e 11 subiti mentre il Milan pur giocando di meno (3 partite) non ha fatto meglio anzi ha ottenuto 2 sconfitte e 1 pareggio senza mai riuscire a segnare.

    I numeri riflettono e fanno riflettere, certamente non mentono e ci dicono che Inter e Milan, per più motivi che proveremo adesso ad elencare, non riescono a fare risultato pieno tra le mura amiche. Tutto ciò non è ammissibile per 2 squadre che mirano ai vertici del campionato e non può essere spiegato dal fatto che l’Inter ha cambiato tanto oppure dal fatto che il Milan ha perso Ibrahimovic e Thiago Silva. Certamente i 2 motivi sopra citati sono veritieri ma di sicuro non sono l’unico male.

    Lo sconforto di Sneijder © Claudio Villa/Getty Images

    Partiamo dall’Inter di Andrea Stramaccioni. Squadra rinnovata all’inizio di un progetto tecnico interessante che mira a fare risultati nel breve periodo. Difficile capire se all’Inter valga più la parola progetto o risultato ma certamente il cattivo rendimento in casa può minare l’autostima del gruppo, la sintonia con i tifosi, la fiducia del presidente Moratti, tutti fattori che hanno contraddistinto i primi mesi di Stramaccioni all’Inter. I nerazzurri in casa stanno collezionando magre figure, a partire dalla sconfitta con l’Hajduk, passando per la stesa presa da Zeman, finendo con lo 0-2 di ieri marchiato Siena. In trasferta tuttavia la squadra di Stramaccioni ha dimostrato tutt’altro che fragilità e confusione andando a vincere ben 4 trasferte su 4 non subendo mai gol. Ecco allora che il disastroso rendimento casalingo sembra rispondere ad un problema tecnico-tattico, che evidentemente Stramaccioni non riesce ancora a risolvere. L’ipotesi che la prima sconfitta stagionale con l’Hajduk fosse stata frutto di un calo di concentrazione, è stata sbugiardata dai risultati a seguire ottenuti da Zanetti e compagni tra le mura amiche. L’Inter ha una doppia faccia, è cinica e spietata in trasferta ma inconcludente e fragile in casa, dove da un pò di tempo a questa parte le squadre avversarie danno sempre l’impressione di poter affondare il colpo. Il vero punto debole è il centrocampo e non la difesa come molti pensano. Non è un caso che l’Inter abbia subito molti gol nell’ultima mezz’ora di gara, conseguenza di una squadra che produce gioco ma non gol e alla distanza perde compattezza e convinzione e si riversa in avanti senza nessun acume tattico lasciando la difesa in balia delle scorribande avversarie. A Stramaccioni l’arduo compito di trovare la soluzione magari aiutato da un pò più di fortuna in attacco.

    ALLEGRI? MICA TANTO – A differenza dell’Inter, per il Milan il tabù San Siro è conseguenza di una crisi d’identità dei ragazzi di Allegri. Ai nerazzurri manca continuità di gioco e risultati, al Milan invece manca un pò tutto o più semplicemente manca Zlatan Ibrahimovic. Il fuoriclasse svedese oltre a vincere le partite da solo riusciva magicamente a tirarsi dietro tutta la squadra anche dal punto di vista psicologico. Basti pensare a Nocerino, l’anno scorso riusciva ad inserirsi perfettamente nelle aree avversarie macinando gol su gol, quest’anno invece manca proprio di convinzione anche quando deve eseguire il più semplice dei passaggi. Se a questo aggiungiamo la perdita in difesa di Thiago Silva non possiamo non essere d’accordo con la preoccupazione dei tifosi milanisti. 5 partite ufficiali per il Milan ed una sola vittoria ottenuta a Bologna grazie alla tripletta di Pazzini. 3 gol fatti e 5 subiti rendono l’idea della debacle rossonera, conseguenza anche degli addii dei vari Nesta, Seedorf, Gattuso, Zambrotta e Cassano. Il nuovo numero 10 è Boateng, ottimo giocatore ma certamente non uomo squadra. Per Allegri c’è poco tempo a disposizione per cominciare a dare al Milan una nuova identità e non è detto che un suo possibile sostituto riesca nel breve a fare meglio.

  • Inter forse era meglio provinciale… Il Siena sbanca San Siro

    Inter forse era meglio provinciale… Il Siena sbanca San Siro

    Niente da fare per l’Inter di Andrea Stramaccioni. Per la prima volta nella sua storia il Siena sbanca San Siro con 2 gol negli ultimi 15 minuti ad opera di Vergassola e Valiani. Il tabù San Siro persiste e inizia a prendere le sembianze di un incubo per i nerazzurri, che nonostante un buon inizio di partita non riescono a infilare la difesa senese soprattutto per la prestazione maiuscola del portiere Pegolo. Alla distanza gli uomini di Stramaccioni cominciano a sentire la stanchezza del giovedì di Europa League e vengono punti per 2 volte in contropiede da un Siena alla prima vittoria in campionato. Il pubblico di San Siro a fine partita non risparmia i fischi alla squadra così come la faccia di Massimo Moratti non è di quelle che possono lasciare tranquillo l’ambiente interista.

    LA PARTITA – Inter-Siena inizia con una notizia. Dopo 4 anni Javier Zanetti si siede in panchina per scelta tecnica, cosa che non accadeva dai tempi di Josè Mourinho. La partita inizia con ritmi blandi e il Siena che cerca di coprire più spazi possibili al trio d’attacco nerazzurro Cassano-Sneijder-Milito. A metà ripresa inizia il forcing dell’Inter, che a più riprese scalda i guantoni di uno strepitoso Pegolo con Sneijder e Guarin. Il Siena però si difende bene e prova a sprazzi a ripartire veloce in contropiede. Le occasioni migliori però le ha l’Inter con Sneijder che si addormenta solo davanti al portiere servendo malamente Milito e con Ranocchia che di testa si vede parare splendidamente il suo tentativo.

    Cosmi e il Siena fanno festa © Claudio Villa/Getty Images

    Nel secondo tempo i buoni propositi nerazzurri cominciano a spegnersi e il segnale più evidente è la sostituzione di uno spento Guarin che lascia il posto a Ricky Alvarez. L’argentino ha un buon impatto sulla partita ma il suo ingresso indebolisce il centrocampo interista che con il passare del tempo perde consistenza e consente al Siena di operare numerosi contropiedi. Al 74′ il Siena passa in vantaggio grazie a Simone Vergassola che sfrutta al meglio un errore in fase difensiva di Juan Jesus. L’Inter incassa il colpo e rischia di capitolare pochi minuti dopo se non fosse per il salvataggio di Handanovic sul colpo di testa di Calaiò. Nel finale Stramaccioni prova il tutto per tutto inserendo Coutinho al posto di Gargano e il giovane Livaja al posto di uno sterile Cassano, ma i cambi non fanno altro che peggiorare l’equilibrio presunto della squadra. Ecco allora che il Siena manda i titoli di coda della partita con il neo entrato Valiani che di testa a porta vuota sigla il raddoppio servito benissimo da Sestu. Per il Siena di Cosmi prima vittoria stagionale e ultimo posto in classifica a -1 in virtù del -6 di penalizzazione. L’Inter dal canto suo resta ferma a quota 6 in classifica confermando di non saper più vincere davanti al proprio pubblico.

    LE PAGELLE DI INTER-SIENA

    Pegolo 7,5: La prima vittoria stagionale per il Siena nasce dalle sue prodezze. Nel primo tempo è prodigioso in più occasioni dimostrandosi un’autentica saracinesca.

    Vergassola 7: Tanta quantità al servizio della squadra di Cosmi. Sigla l’1-0 con estrema freddezza.

    Calaiò 6,5: Il Siena sbanca San Siro ma lui non segna. Tuttavia è sempre fondamentale il suo apporto alla squadra, che raggiunge una vittoria importante e storica.

    Ranocchia 6,5: Nonostante i 2 gol presi, il difensore nerazzurro si rende autore di una buona prova confermando il buon momento di forma palesatosi con il Torino. Nel primo tempo Pegolo gli nega la gioia del gol.

    Juan Jesus 5: Il difensore brasiliano dopo l’ottima prova con il Torino sbaglia poco e nulla fino al 70′. Poi commette 2 errori da cui nascono i gol senesi. Bilancio non troppo positivo.

    Handanovic 6,5: Non può nulla sui gol presi. Salva splendidamente nel finale sul colpo di testa di Calaiò. Almeno lui lì dietro è una sicurezza.

    Guarin 5: Il centrocampo nerazzurro non può prescindere da lui, ma oggi in campo non era lui. Numerosi errori in fase di impostazione. Evidentemente affaticato, Stramaccioni lo risparmia nella ripresa.

    IL TABELLINO DI INTER-SIENA

    Inter (4-3-1-2): Handanovic 6,5; Nagatomo 5,5, Ranocchia 6,5, Juan Jesus 5, Pereira 5,5; Guarin 5 (10′ st Alvarez 5,5), Gargano 5 (35 st Coutinho 6), Cambiasso 5,5; Sneijder 5,5; Milito 6, Cassano 6 (40′ st Livaja sv). Panchina: Castellazzi, Belec, Zanetti, Silvestre, Samuel, Jonathan, Bianchetti, Chivu, Duncan. Allenatore: Stramaccioni
    Siena (3-4-2-1): Pegolo 7,5; Neto 6,5, Paci 6,5, Felipe 6,5; Angelo 6, Vergassola 7, D’Agostino 6,5 (9′ st Rodriguez 6), Del Grosso 6; Zè Eduardo 6 (33′ st Valiani 6,5), Rosina 6,5 (41′ st Sestu 6,5); Calaiò 6,5. Panchina: Farelli, Marini, Dellafiore, Martinez, Rubin, Verre, Paolucci, Bogdani. Allenatore: Cosmi

    VIDEO GOL INTER-SIENA

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