Tag: andrea ranocchia

  • Cesena Inter, le pagelle. Julio Cesar l’uomo dei miracoli!

    Cesena Inter, le pagelle. Julio Cesar l’uomo dei miracoli!

    Cesena era un campo difficile, ma ciò non giustifica la prestazione nerazzurra, apparsa assolutamente al di sotto delle aspettative. I 3 punti servivano e sono arrivati, ma senza ombra di dubbio s’è vista un’involuzione nel gioco espresso. Se contro la Fiorentina e contro il Genoa insieme ai punti si erano intravisti sprazzi di buone giocate, che facevano presagire una rimonta e una condizione fisica in divenire, oggi in Cesena Inter l’undici di Ranieri ha nuovamente palesato tutti i suoi limiti. Il rientro di Maicon ha tappato un buco enorme sulla fascia destra, ma l’assenza di Sneijder purtroppo per il tecnico romano, è ancora incolmabile, e a pagarne le spese sono Pazzini e Milito lasciati soli davanti alla disperata ricerca di palloni giocabili che non arrivano.

    Il Cesena non ha assolutamente meritato una sconfitta, che è passata anche nelle mani di Julio Cesar capace di lasciare inviolata la sua rete per la terza partita di fila, grazie a una parata d’istinto su Ghezzal. Il Cesena torna a casa con 0 punti, leccandosi le ferite di questa sconfitta, ma con la consapevolezza di essersela giocata a testa alta e fino agli ultimi minuti contro una big come l’Inter.

    Julio Cesar torna Superman in Cesena Inter | ©Giuseppe Cacace/Getty Images

    PAGELLE CESENA INTER

    Antonioli 5,5 Non viene praticamente mai chiamato in causa per tutta la partita, e quando deve uscire per anticipare Ranocchia sul cross di Maicon, sbaglia i tempi e lascia la porta sguarnita. Mezzo voto in più perché nel finale nega l’emozione del gol a Stankovic allungandosi come un gatto sul secondo palo.

    Candreva 6,5 Indemoniato. Gli riesce qualsiasi cosa, in una partita condita da corsa, giocate di qualità, e buone conclusioni, gli manca solo il gol. Mette in seria difficoltà tutta la retroguardia nerazzurra, risultando il migliore in campo dei suoi

    Parolo 6 Appena sufficiente la sua prestazione. Non sfigura nel centrocampo dei suoi, mostrando anche un paio di buone conclusioni e interrompendo quando può le trame di gioco dei nerazzurri, lottando spesso con Thiago Motta.

    Mutu 5,5 Avrebbe voluto segnare a tutti i costi il gol numero 100 in serie A, ma non è la sua giornata, soprattutto quando si ritrova in area con il pallone tra i piedi ma si vede murare la conclusione da Ranocchia. Si lotta e batte come un leone, ma davanti non combina molto.

    Ghezzal 6 Il suo ingresso cambia notevolmente gli equilibri tattici della partita, costringendo la difesa nerazzurra a fare gli straordinari. Gli capita anche l’occasione di pareggiare, quando servito da Lauro di testa, prova un colpo in acrobazia ma  trova sulla sua strada un super Julio Cesar a negargli l’emozione del gol

    Julio Cesar 7,5 Superman. Torna a risultare decisivo come in passato. Se la sua porta rimane inviolata oggi la maggior parte dei meriti è sua. Presso la Santa Sede si dice stiano catalogando e studiando la sua parata sulla conclusione di Ghezzal come un miracolo vero e proprio. In piazza del Duomo è pronta la sua beatificazione. Ranieri ringrazia. Santo Subito.

    Ranocchia 6,5 Mezzo voto in più per il gol realizzato. In fase difensiva risulta roccioso e solido, anche se contro Eder soffre moltissimo le sue accelerazioni. Altro discorso per la fase d’impostazione dove è inguardabile, sbagliando moltissimi appoggi semplici mettendo in serio pericolo tutta la sua squadra.

    Nagatomo 6 Aveva promesso il terzo gol consecutivo, e in avvio su una splendida apertura di Maicon ci va vicino. Poi si spegne e fa una partita di ordinaria amministrazione senza lodi e sbavature.

    Coutinho 5 Involuzione totale per il brasiliano che perso il primo pallone si demoralizza e non combina niente di buono, costringendo Ranieri a sostituirlo nella ripresa.

    Pazzini 5 Il ricordo della doppietta nella passata stagione  al Cesena è sbiadito. Servito pochissimo e male prova a combinare qualcosa di buono ma non riesce a tirar fuori nulla più di un paio di conclusioni sugli spalti e un colpo di testa fuori misura.

    Cesena Inter 0-1 video highlights
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  • Inter corsara a Cesena. Ranocchia segna, Julio Cesar salva

    Inter corsara a Cesena. Ranocchia segna, Julio Cesar salva

    Arriva contro un ottimo Cesena dopo 7 mesi di distanza la terza vittoria consecutiva dell’Inter. Terza partita anche senza prendere gol, grazie anche ai meriti di uno straordinario Julio Cesar che riesce a tenere a galla il risultato con un vero e proprio miracolo su Ghezzal. Vittoria di misura, che ricorda in particolar modo la sfida contro il Siena, riuscendo a strappare tre punti, facendo il minimo sindacale, e trovando il solito gol dei difensori con gli attaccanti che soffrono ancora il mal di gol sottoporta. Ranieri non ha ancora risolto i problemi di questa Inter, ma ha sicuramente saputo far virtù degli uomini a disposizione, trasformando brutte prestazioni in buoni risultati dal punto di vista della classifica. Moratti farà il resto a gennaio.

    Andrea Ranocchia | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    Ranieri non conferma le previsioni, mandando in tribuna Faraoni, e lasciando a riposo in panchina Samuel, scegliendo il rientrante Ranocchia al suo posto. Spazio dunque al baby Coutinho alle spalle della coppia Pazzini-Milito, con Forlan pronto ad entrare a partita in corso. Per Arrigoni tutto confermato con Candreva che vince il ballottaggio con Ghezzal.

    PRIMO TEMPO – Primo squillo nerazzurro al 5’, Cambiasso sulla fascia fa partire un cross forte e teso che si trasforma in una buon tiro neutralizzato da un reattivo Antonioli. Cerca il terzo gol consecutivo Nagatomo che al 10’ viene servito da una splendida apertura di Maicon, il giapponese calcia al volo ma non trova la porta di poco. Partita molto statica con i nerazzurri che continuano a seguire il solito copione con il lungo possesso palla in attesa di trovare un varco per servire una delle due punte fin troppo isolate, mentre il Cesena mantiene un buon ritmo mettendo in apprensione la retroguardia nerazzurra con la velocità di Eder e le splendide giocate di Candreva, spina nel fianco di Maicon.

    Alla mezz’ora è proprio il migliore dei suoi Candreva a cercare la rete del vantaggio, calciando da fuori area e trovando la respinta con tuffo a terra di Julio Cesar. Al 40’ grosso rischio per il portiere nerazzurro che per anticipare un cross di Eder esce dai pali colpendo a malapena il pallone e lasciando la porta sguarnita. Nerazzurri fin troppo lenti e quasi sulle gambe, con ritmi di gioco compassati, mentre il Cesena tiene un buon ritmo. Il primo tempo termina con pochissime azioni degne di nota e la noia dei tifosi.

    SECONDO TEMPO – Ranieri cambia qualcosa nella ripresa sostituendo uno spento Coutinho per un più fresco Obi che si rende subito protagonista di un pasticcio con Ranocchia a centrocampo, ne approfitta Guana in contropiede ma spreca un’occasione d’oro al 7’ quando perde il momento buono per servire Mutu solissimo davanti a Julio Cesar.  Tanto Cesena nei primi minuti della ripresa con i nerazzurri assolutamente inguardabili, lenti e prevedibili, con un numero esagerato di errori in fase d’impostazione. Al 15′ altro rischio per l’Inter con Parolo che dal limite dell’area fa partire un gran sinistro neutralizzato con una respinta in tuffo da Julio Cesar.

    Nel momento peggiore al 18’ i nerazzurri trovano la luce, Andrea Ranocchia sugli sviluppi di una punizione calciata da Maicon, anticipa con un gran colpo di testa Antonioli, schiacciando la palla in rete e portando i suoi in vantaggio. Arrigoni corre ai ripari al 23’ utilizzando un doppio cambio: Ghezzal per Ceccarelli e Bogdani per Eder, ridisegnando un Cesena a trazione anteriore. Ranieri utilizza il secondo cambio sostituendo Pazzini per Forlan. Molto pericoloso il Cesena che sfrutta i numerosissimi errori della retroguardia nerazzurra fin troppo penetrabile.
    Miracolo di Julio Cesar al 41’: Lauro si fa trovare libero da marcature sull’esterno e di testa serve un assist su cui Ghezzal in acrobazia colpisce a botta sicura, vedendosi negare il gol solo da una parata straordinaria. Solo Cesena nel finale con Arrigoni che si gioca il tutto per tutto togliendo anche Lauro e inserendo Benalouane. Ranieri corre ai ripari buttando nella mischia Stankovic al posto di Milito. È proprio il serbo nel finale ad andare vicino al gol, impegnando Antonioli con una bella conclusione dal limite dell’area.
    Dopo 4 minuti di recupero la partita termina decretando la terza vittoria consecutiva per i nerazzurri, che continuano la rincorsa alla zona Champions.

  • Tegola Inter, stiramento per Lucio. Un mese di stop

    Tegola Inter, stiramento per Lucio. Un mese di stop

    Piove sul bagnato in casa Inter. Arriva l’ennesima brutta notizia dall’infermeria nerazzurra sull’infortunio occorso a Lucio uscito malconcio dalla sfida europea contro il Trabzonspor. Questo è il comunicato ufficiale apparso sul sito dell’Inter:

    In seguito a un dolore muscolare accusato al termine della gara con il Trabzonspor, dopo la seduta ‘di scarico’ nella giornata di ieri, Lucio è stato sottoposto ad accertamenti strumentali in mattinata che hanno evidenziato uno stiramento di 2° grado all’adduttore della gamba sinistra. Il difensore è già stato sottoposto al primo ciclo di fisioterapia.

    Lucio | © Maurizio Lagana/Getty Images

    L’infortunio dovrebbe tenere fermo ai box il brasiliano verosimilmente per circa un mese, quindi per il suo rientro è ipotizzabile aspettare gli inizi del nuovo anno. Brutta tegola per Ranieri che aveva appena recuperato la coppia centrale Lucio e Samuel e ora non potrà concedere il giusto riposo ai centrali difensivi utilizzando Andrea Ranocchia rientrato da poco da un infortunio muscolare proprio contro il Cagliari e risparmiato a Trebisonda.

    Assente ad Appiano Gentile anche Forlan che fa slittare il suo rientro alla Pinetina a domani poiché il volo con cui doveva tornare a Milano ha avuto problemi di natura tecnica. Allenamento che ha visto la presenza del presidente Massimo Moratti da spettatore privilegiato, che ha voluto assistere personalmente agli allenamenti e parlare con Ranieri. Il tecnico romano nella seduta odierna ha provato a lungo nuovamente il modulo con Alvarez e Zarate larghi dietro all’unica punta Pazzini.

  • Inter, Ranieri si presenta. Nemico o amico dei nerazzurri?

    Inter, Ranieri si presenta. Nemico o amico dei nerazzurri?

    Claudio Ranieri dopo la sua presentazione in sala stampa si può definire ufficialmente il nuovo tecnico nerazzurro. Moratti per la prima volta dopo la scelta Leonardo e dopo quella di Gasperini ha voluto scegliere di testa sua, evitando l’avallo del tecnico Josè Mourinho. Una scelta di cuore e nonostante tutto molto ragionata, poiché nonostante molti avranno storto il naso, il curriculum del tecnico di San Saba parla chiaro: nessuno meglio di Ranieri è in grado di risollevare squadre con il morale a pezzi.

    © Scott Heavey/Getty Images
    Ricordando come abbia portato la Juve ad ottimi risultati appena tornati in Serie A, e nonostante tutto essere cacciato e sostituito da Ferrara nella stagione seguente. Arriva in seguito la parentesi capitolina con i due anni a Roma dove sfiora l’impresa scudetto riuscendo a duellare proprio con l’Inter di Mourinho nonostante 14 punti di distacco a gennaio arrivando a giocarsi il tricolore proprio nell’ultima giornata. Senza dimenticare come quella Roma avesse avuto un inizio molto simile a quella di questa Inter, con 2 sconfitte nelle prime due partite di campionato, che costarono l’addio all’allora tecnico Spalletti. Insomma un allenatore in grado di riaggiustare i cocci rotti e far tornare le cose a posto! CAMBIO DI MODULO – Ma Ranieri è la scelta giusta? Per dissipare gli ulteriori dubbi è utile capire cosa cambierà da quando il tecnico romano si siederà sulla panchina nerazzurra. Il primo cambiamento evidente ci sarà rompendo con il recentissimo passato e con la filosofia tattica di Gasperini, scegliendo un modulo più adatto all’undici nerazzurro e al passato glorioso del Triplete: il tanto amato 4-4-2 con la possibile scelta del rombo a centrocampo riportando Sneijder nel suo habitat naturale dietro le punte, ad innescare i suoi compagni e avvicinarsi alla porta tornando ad essere il giocatore apprezzato nell’anno del triplete. La linea difensiva tornerà a quattro con l’accoppiata Lucio-Samuel al centro, e sulle fasce laterali con Chivu e Nagatomo che torna a fare il terzino e non più l’esterno di centrocampo. Proprio a centrocampo ci sarà una rivoluzione immediata, con il ritorno di Cambiasso a supporto della difesa, Zanetti e Stankovic invece agiranno ai lati, con Sneijder avanzato. In attacco nelle previsioni più realistiche c’è il rilancio di Pazzini, trascurato un po’ troppo dal tecnico ex Genoa, a fare coppia con Forlan, assolutamente esonerato da estenuanti compiti di copertura. NEMICO? –Forse qualche tifoso nerazzurro avrà storto il naso al pensiero di aver in casa un “nemico”, prima allenatore dei “gobbi” e poi dei lupacchiotti, ma la professionalità e l’esperienza di Ranieri faranno presto dimenticare questi concetti molto legati solo all’ambito calcistico. Ricordando come Mourinho l’abbia definito un nemico “rumoroso” lui in conferenza stampa ha voluto negare questa sorta di acredine tra lui e il portoghese, parlando di rivalità eccessiva montata ad arte dai media. Volendo precisare per i meno informati come Ranieri ha assolutamente un punto a suo favore per vestire il nerazzurro, considerando il suo rapporto poco amichevole nei confronti di Luciano Moggi. Proprio così, già nelle sue prime da allenatore al Napoli, Ranieri ebbe da ridire nei confronti di Lucky Luciano, reo di avergli consigliato dei giocatori da lui rifiutati. Anche nell’esperienza alla Fiorentina ci furono ulteriori dissidi, e il tecnico in seguito fu “costretto” ad allenare all’estero, uscendo così dall’ingombrante orbita di Moggi e della Gea. Torna in Italia a Parma e poi proprio nella Juventus, scelto dalla dirigenza bianconera proprio per prendere le distanze dall’ex dirigente Moggi. Sicuramente i tifosi nerazzurri se avranno da ridire per le sue ex squadre avranno apprezzato questo rapporto poco idilliaco con il tanto odiato Luciano Moggi. PRIMI PROBLEMI – Quasi fossero un must in quest’ultimo periodo arrivano le prime tegole nerazzurre per Ranieri, che dovrà fare a meno di Ranocchia squalificato (forse esageratamente) per 3 turni, dopo aver rivolto parole poco consone al direttore di gara, e rinunciare a Sneijder per un risentimento muscolare accusato durante l’allenamento. Ecco allora com’era prevedibile già ipotizzando il forfait di Stankovic il pieno reintegro in mediana di Muntari da sempre apprezzato da Ranieri. Rimane l’unico dubbio per il trequartista con l’ipotesi Alvarez nonostante sia apparso molto fuori dal gioco e dalla miglior condizione nelle ultime uscite. Per il resto bisognerà aspettare la prima stagionale contro il Bologna, dove vedremo già da subito se l’effetto Ranieri sarà determinante. In attesa di tutto ciò a Ranieri va il più sincero in bocca al lupo per il futuro.

  • A Ranocchia 3 giornate di squalifica

    A Ranocchia 3 giornate di squalifica

    Mano pesante del giudice sportivo di Serie A Tosel su Andrea Ranocchia. Il difensore dell’Inter, espulso nell’ultima partita di campionato con il Novara, è stato squalificato per tre giornate per aver rivolto frasi ingiuriose nei confronti degli Ufficiali di gara uscendo dal campo in seguito all’espulsione provocata dal fallo da ultimo uomo e con chiara occasione da gol su Morimoto che ha causato il penalty in favore dei piemontesi.

    © Claudio Villa/Getty Images
    Il nuovo tecnico nerazzurro Claudio Ranieri dovrà così fare a meno di lui per i prossimi tre impegni di campionato. Inoltre Tosel ha inflitto due giornate al giocatore del Lecce Grossmuller sempre per frasi ingiuriose nei confronti dell’arbitro. La differenza tra questo e il precedente sta nel fatto che il difensore nerazzurro è stato espulso direttamente (che sono già due giornate più l’aggravante) mentre il centrocampista giallorosso ha rimediato la doppia ammonizione (squalifica di una giornata più l’aggravante). Infine salterà il prossimo turno di campionato anche Mirko Vucinic, espulso sul finire del primo tempo per doppio giallo (uno per proteste e l’altro per gioco falloso). Per l’attaccante montenegrino della Juventus niente trasferta a Catania.

  • Supercoppa Italiana: L’Inter di Gasperini a caccia del Primo Titulo!

    Supercoppa Italiana: L’Inter di Gasperini a caccia del Primo Titulo!

    Nella conferenza stampa a ormai pochi giorni dalla prima e importante sfida tra Milan e Inter a Pechino, Gianpiero Gasperini si presenta in sala  assistito da due dei suoi ragazzi: Alvarez e Ranocchia. Azzeccare il pronostico per un derby da disputare già il 6 di Agosto è davvero una mission impossibile, ma Gasperini modestia a parte, è convinto che la sua squadra potrà dare buone risposte in campo: “Non ho la sfera di cristallo ma noi siamo qui per cercare di vincere e perché l’Inter porti a casa quella

    © David Rogers/Getty Images
    Coppa che non è riuscita a conquistare due anni fa. Poi, giocare con il Milan è ancor di più motivo di prestigio”. Unico grande imprevisto è stato l’infortunio di Nagatomo che ha praticamente costretto il tecnico ex Genoa a richiamare il capitano Javier Zanetti, togliendo all’argentino le vacanze che gli sarebbero spettate di diritto. Sulle condizioni fisiche di Zanetti Gasperini non ha dubbi: “Ha giocato in Coppa America fino a 15 giorni fa, non ci saranno problemi per lui”. SNEIJDER- I giornalisti cinesi parlano stranamente di un “problema” Sneijder, considerando come magari l’olandese possa essere troppo distratto dalle voci di mercato sempre più insistenti soprattutto da parte del Manchester United. Gasperini è costretto ancora una volta a chiudere il caso Wesley, puntualizzando come averlo in squadra sia lontano da definirlo un problema: “Gioca con noi, si è allenato con noi e giocherà anche sabato. Sneijder non è un problema”. Nella peggiore delle ipotesi, se dovesse partire il folletto di Utrecht, largo al giovane Alvarez (anche se nelle ultime uscite non ha convinto), considerando come nel modulo adottato da Gasperini non via sia spazio per un vero e proprio trequartista, e come Sneijder sia adattato al nuovo ruolo più lontano dalla porta. AGOSTO E ASSENTI- Partire il 6 di Agosto è una novità assoluta per entrambe le squadre. Sulla condizione della sua Inter ancora in fase di rodaggio considerando il brutto ko contro il Manchester e la rinuncia a molti titolari per lasciargli qualche giorno di vacanza, Gasperini tranquillizza i tifosi, garantendo il massimo dell’impegno e al tempo stesso un alto livello di competitività: “Questa data ci ha costretto ad anticipare un po’ i tempi e la preparazione, e a fare delle rinunce, anche per rispettare tutti gli impegni, mantenendo comunque un altissimo livello. Saremo comunque competitivi, in grado di giocarci le nostre possibilità, anche senza questi giocatori che mancano”. GIUSTO PESO – Ma cosa c’è realmente in gioco in questo derby estivo? Oltre la conquista del primo trofeo stagionale, c’è ovviamente molto di più. Vincere un “titulo” come profetizzava Mourinho e il suo predecessore Mancini porta una dose di carica agonistica e morale molto  importante per iniziare nel migliore dei modi la stagione. In casa Inter questo trofeo varrebbe doppio, considerando come nella passata stagione i nerazzurri abbiano perso entrambi i derby, e abbiano solamente sentito l’odore di uno scudetto sempre tenuto in mano dai cugini rossoneri. La voglia di rivincita da una parte e la consapevolezza dall’altra di poter iniziare la stagione ribadendo al Milan che la Milano interista vuole ancora festeggiare. Motivazioni ulteriori in casa nerazzurra arrivano anche dalla voglia di Gasperini di dimostrare a tutto il pubblico interista e non, di essersi guadagnato e meritato questa grande occasione sedendosi sulla panchina dell’Inter. Attenzione però, perché in caso di sconfitta anche se  si parla del primo trofeo stagionale il rientro in patria a mani vuote potrebbe rappresentare una prima battuta di arresto nel progetto GaspInter! In poche parole sia dia il giusto peso a una coppa che si gioca comunque il 6 di Agosto e a ridosso di una Coppa America. Dichiarazioni tratte da: Fc Inter News.it

  • Ranocchia: l’Inter vale il Barcellona

    Dal ritiro della Nazionale, Andrea Ranocchia lancia un messaggio d’amore all’indirizzo dell’Inter, la squadra dove gioca e dove vuol giocare a vita. con la quale a venitre anni ha appena conquistato la Coppa Italia nella finale di ieri sera con il Palermo.

    L’Inter, secondo Andrea Ranocchia, è il non plus ultra, paragonabile anche ai neo campioni d’Europa, ossia il Barca, che lo scorso anno l’Inter di Mou sconfisse in semifinale: “La squadra di Guardiola è grandissima ma l’anno scorso l’Inter l’ha battuta e negli ultimi cinque anni ha vinto il suo stesso numero di trofei, quindi si equivalgono”.

    Nel finale di stagione le forze sono in esaurimento, e l’ impegno in Nazionale del 3 Giugno con l’Estonia sarà l’ ultima gara ufficiale della stagione. Andrea Ranocchia è reduce da un attacco influenzale che lo ha debilitato e gli ha fatto perdere tre chilogrammi, ma è ugualmente contento della convocazione di Prandelli.

    Parlando di colelghi eccellenti, poi, Ranocchia elegge come miglior centrale del mondo Piquè del Barca, nonostante apprezzi molto anche il “cugino rossonero” Thiago Silva, mentre invia parole di affetto a Leo Bonucci, suo grande amico oltre che ex compagno di squadra ai tempi del Bari, escluso da Prandelli per i prossimi due impegni Azzurri: “Non me l’aspettavo ma non dite che l’ho fatto fuori io, non sono un cannibale – sorride – Sono molto amico di Leonardo, lo conosco bene e sono sicuro che tornerà presto in nazionale”.

  • Verso Inter-Palermo, Iaconi ci racconta i segreti di Pinilla e Ranocchia

    Verso Inter-Palermo, Iaconi ci racconta i segreti di Pinilla e Ranocchia

    Non solo Eto’o e Pastore, Miccoli e Pazzini: la Finale di Coppa Italia 2010/11 tra Inter e Palermo, ultimo trofeo assegnato in Italia per la stagione agonistica in corso, ha altri protagonisti che possono risultare decisivi. Sfida nella sfida è quella tra Mauricio Pinilla, attaccante cileno dei rosanero, ed Andrea Ranocchia, difensore centrale dei nerazzurri e della Nazionale italiana di Cesare Prandelli. Gli addetti ai lavori sostengono che da chi vincerà questa sfida potrebbe dipendere l’esito finale del match.

    L’attaccante giramondo contro il difensore del prossimo decennio, il temperamento sudamericano e la voglia di gol versus l’ultimo prodotto d’elite della scuola calcistica difensiva nostrana: il Vieri cileno contro la Ranocchia diventata Principe, insomma. Andrea Iaconi, ex D.S. tra le altre di Pescara, Grosseto ed Arezzo ed accostato di recente al Bologna e ad altri club della massima serie, è colui che li ha scoperti, lanciati e poi ceduti a squadre di blasone con autentici capolavori di calciomercato proprio quando i due virgulti militavano nelle due squadre toscane (Pinilla a Grosseto e Ranocchia ad Arezzo).

    “E’ una bella soddisfazione nel mio piccolo per me, senza dimenticare che sulla panchina del Palermo c’è Delio Rossi che proprio io portai a Pescara” dichiara a IlPallonaro.com. Il suo capolavoro di mercato, tra i tanti che può annoverare nel suo prestigioso curriculum, è probabilmente proprio Pinilla, rilanciato dopo anni difficili e venduto a peso d’oro a Zamparini (soldi comunque ottimamente spesi a giudicare dai numeri e dalle prestazioni): “Pinilla mi fu suggerito dal procuratore perugino Dozzini che mi segnalò il ragazzo e mi raccontò le sue esperienze passate. Aveva girovagato per l’Italia e decisi di aggregarlo in prova nel ritiro del mio Grosseto. Dopo appena due giorni lo tesserammo, tanto ci aveva impressionato. Il campionato che disputò è storia nota”.

    Un torneo a dir poco straordinario condito, nonostante un infortunio che lo tenne fermo a lungo, da 24 reti in 24 partite disputate e dal titolo di vicecapocannoniere del torneo cadetto dietro Eder. “C’erano 5 o 6 squadre che lo volevano e che offrivano più o meno la stessa cifra, fu Pinilla a scegliere Palermo. Pensare che avevo quasi chiuso con il Milan ma ancora oggi non ho capito perché i rossoneri all’ultimo si tirarono indietro. Secondo me, se sta bene fisicamente e può avere continuità di impiego, Pinilla è tra le prime 4 punte attualmente in Italia”. L’altra scoperta di Iaconi è Andrea Ranocchia ma la sua storia è diversa: “Ranocchia era già nella rosa dell’Arezzo quando arrivai ed era giovanissimo ma già si vedevano le sue potenzialità.

    Ad Arezzo c’erano seri problemi societari tanto che mi ritrovai solo a gestire tutto. Ricordo che la trattativa con il Genoa fu molto complessa, non erano poi tanto convinti di prendere il ragazzo al punto che una volta decisi lo girarono al Bari. Il ragazzo con Ventura fece una stagione straordinaria e l’approdo all’Inter ed in Nazionale è stato una naturale conseguenza di quanto fatto”. Che inizino le danze per l’assegnazione della coccarda tricolore: Pinilla e Ranocchia, tra i tanti fuoriclasse presenti, sono pronti a dare il loro contributo.

  • Verso il Derby: Ranocchia migliora, i dubbi di Allegri

    Verso il Derby: Ranocchia migliora, i dubbi di Allegri

    Sabato 2 Aprile, il giorno della verità, probabilmente. Il derby dovrebbe consegnare al campionato un verdetto, tanto parziale quanto importante – psicologicamente e non solo – per le sorti del campionato.

    Allegri, allenatore del Milan, orientato a schierare un 4-2-3-1 per il Derby. In casa Inter, recupera Ranocchia, Chivu in forse
    La settimana di avvicinamento inizia ufficialmente oggi, ma l’attenzione, per ora, sembra mitigata dal fatto che molti dei protagonisti sono ancora impegnati con le rispettive nazionali, almeno fino a mercoledì. Poi, l’attenzione sarà tutta per la stracittadina. In casa Inter, sembra stia rientrando l’allerta per Ranocchia, sottopostosi a Roma a Villa Stuart ad una serie di controlli al ginocchio destro, in accordo con lo staff medico dell’Inter e della Nazionale, e questo pomeriggio ritornerà ad Appiano Gentile per allenarsi con i compagni. Per lui, dopo le paure dei giorni scorsi, la presenza nel derby sembra ormai molto più probabile. Sono maggiori i dubbi, invece, per le condizioni di Christian Chivu. Il difensore rumeno ha lasciato il ritiro della sua Nazionale a causa di un risentimento al polpaccio, che gli aveva impedito di giocare contro la Bosnia, e non potrà disputare neppure la partita di martedì contro il Lussemburgo. In casa Milan le certezze riguardano l’assenza di Ibrahimovic per squalifica, ma – nonostante la pesante defezione – Thiago Silva, di rientro dagli impegni con il Brasile, si mostra fiducioso ed ottimista.  “Si può vincere anche senza Ibra. È un grandissimo giocatore, mi dispiace che abbia preso la squalifica, però quando rientrerà ci aiuterà. Saranno di fronte due squadre con un attacco forte, sicuramente non sarà 0-0, speriamo che Pato faccia gol”. Pato, infatti, nonostante i problemi alla caviglia, ci sarà. E, se non dovesse essere Pato a segnare, Thiago Silva si candida in prima persona per violare la porta del suo amico e connazionale Julio Cesar: “E se fossi io a sorprendere tutti? È dalla partita contro il Lecce che non segno. Un secolo fa. Magari potrei beffare Julio con un colpo di testa. Questa è la mia sfida all’Inter”. Intanto, Allegri studia le possibili soluzioni tattiche per sorprendere l’Inter, alla ricerca di un equilibrio offensivo e di una vena realizzativa che, nelle ultime prestazioni, è sembrata mancare. In attacco dovrebbe restare fuori, almeno inizialmente, Antonio Cassano, deludente nelle ultime prestazioni sia con il Milan che con la Nazionale, lasciando spazio a Robinho, e scegliendo, così, un 4-2-3-1, con Boateng, Seedorf e Robinho a supporto di Pato, e Gattuso e Van Bommel a formare la diga di centrocampo. L’olandese Van Bommel, nella giornata di ieri aveva lasciato il ritiro della Nazionale Orange a causa di un gonfiore al ginocchio e salterà, così, la gara di domani contro l’Ungheria, ma si è trattato solo di una decisione precauzionale. Le sue condizioni verranno valutate a Milanello nei prossimi giorni, ma non è azzardato ipotizzare che, se dovesse recuperare completamente, scenderà in campo anche da titolare. Intanto, nonostante le dichiarazioni di Allegri dei giorni scorsi, orientate a stemperare la pressione: “Partita affascinante ma vincere il campionato conta di più”, a Milano la febbre da Derby è già esplosa da diversi giorni. San Siro è già completamente esaurito, si respira aria di sfida decisiva, di scontro fra titani, sia per lo scudetto che per il predominio cittadino. Tra cinque giorni, il verdetto del campo: sarà sorpasso o allungo?

  • Chivu altro problema in casa Inter

    Chivu altro problema in casa Inter

    Le brutte notizie non tardano ad arrivare in casa nerazzurra: dopo il forfait azzurro di Andrea Ranocchia per un guaio al ginocchio, adesso arriva la notizia di un problema accusato anche dall’altro centrale nerazzurro Christian Chivu.

    Il giocatore romeno che aveva dimostrato di essere sicuramente all’altezza giocando come centrale di difesa ha accusato un fastidio alla coscia destra dal ritiro della sua nazionale. Come si legge dalle pagine del Corriere dello Sport, il difensore nerazzurro (che non si è allenato a inizio settimana con i suoi compagni) salterà sicuramente il match in programma questa sera contro la Bosnia a causa di una ‘miosite’, ovvero un’infiammazione dei tessuti muscolari dovuti alla formazione di una calcificazione. Sono già stati avviati i primi contatti tra lo staff medico della nazionale romena e quello nerazzurro per cercare di monitorare le condizioni del difensore e sapere se verrà comunque utilizzato nella prossima sfida.

    Fuori Lucio che sconta la squalifica rimediata per l’ammonizione contro il Lecce, out Samuel per l’infortunio ai legamenti e Ranocchia in forte dubbio per i continui dolori al ginocchio (con il dilemma tra la scelta di una terapia di contenimento e un’ipotetica operazione), Leonardo avrà più di qualche problema per reinventare totalmente il reparto difensivo nerazzurro in vista del prossimo derby. Durante la mattinata al centro sportivo ‘Angelo Moratti’ a parte i sedici assenti impegnati con le rispettive nazionali, gli altri giocatori hanno svolto regolarmente la seduta d’allenamento, con Samuel, Suazo e Ranocchia che hanno svolto un lavoro individuale di recupero. Le speranza di vedere in campo l’ex Genoa quindi non tramontano del tutto, nonostante le parole poco ottimiste del diretto interessato rilasciate a Sky.

    Contro il Milan, se non dovesse recuperare nessuno dei possibili titolari, la coppia di centrali dovrebbe vedere tornare al centro della difesa Cordoba, reduce da una pessima prova contro il Brescia, e Materazzi che praticamente dopo l’erroraccio del derby d’andata non ha più visto il campo dal primo minuto. Il difensore colombiano, che sente il nerazzurro sulla pelle come un tifoso, vorrà sicuramente farsi perdonare e riscattarsi dopo la partitaccia di Brescia, cercando di riuscire a fermare un attacco rossonero probabilmente composto dalla coppia Pato-Cassano: due clienti tutt’altro che facili! L’occasione per scrollarsi tutte le critiche di dosso è enorme, ma sarà in grado di saperla sfruttare al meglio?

    Per Materazzi, il discorso è simile a quello che lega De Rossi ai derby: in queste partite,  è meglio lasciare fuori le emozioni e la fede calcistica, evitando che la troppa foga agonistica si trasformi in eccessi di violenza. Riuscirà a cancellare l’entrataccia su Ibra che costò il rigore e porto i rossoneri a vincere il derby dell’andata? Cambiare completamente la difesa a ridosso di una sfida così decisiva, vorrà dire cambiare le carte in tavola, per una partita che mai come adesso rimane un’incognita sul risultato.

    Volendo fare un’altra ipotesi per la formazione, Leo potrebbe anche scegliere di arretrare Cambiasso nella linea difensiva, ruolo che l’argentino ha ricoperto più volte in situazioni di emergenza, e lasciare spazio a centrocampo a Stankovic e Thiago Motta che in quanto a duttilità tattica sono una garanzia in assoluto. Peserà sulla sfida contro il Milan anche il fatto che molti giocatori torneranno in Italia con le rispettive nazionali solo due giorni prima della stracittadina, non potendo sostenere allenamenti.

    Ovvio che da oggi al 2 Aprile c’è un’intera settimana a disposizione degli infortunati per provare a recuperare e la storia calcistica ci insegna a non fasciarsi la testa prima del dovuto. Aspettando buone notizie dai ritiri delle nazionali, Leo si prepara alla sfida contro il suo passato rossonero dovendo fare le magie  per inventare una difesa che tenga. Un altro paragone con il suo predecessore, il “mago” Mou!