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  • Vucinic salva la Juve in Danimarca. La strada in Champions si fa in salita

    Vucinic salva la Juve in Danimarca. La strada in Champions si fa in salita

    Se in Italia le 47 gare di imbattibilità rappresentano un dato di cui vantarsi, in Europa le nona gara di fila senza sconfitte ha fatto dannare tutti i tifosi della Juventus. E sì perché anche contro il modesto Nordsjaelland è arrivato il nono pareggio di fila, il terzo di questo girone di Champions League che alla vigilia sembrava alla portata dei bianconeri ma che settimana dopo settimana sembra essere sempre più difficile.

    Un pareggio per 1-1 quello di Copenaghen arrivato all’ultimo grazie ad un guizzo di Vucinic in un match probabilmente sottovalutato dalla squadra bianconera chiamata all’impresa nel girone di ritorno. Per avere la certezza del passaggio del turno infatti bisognerà vincere le due gare interne contro Nordsjaelland e Chelsea e pareggiare a Donetsk. Viceversa, molto probabilmente, si rischia di finire, nella migliore delle ipotesi, in Europa League. Un’eventualità che dunque dipende solo dai bianconeri che hanno evidenziato le solite lacune offensive: la mole di gioco creata non viene concretizzata e ciò si ripercuote negativamente su tutto l’impianto di gioco.

    Non ci sono sorprese nei due undici della vigilia, con Alessio che deve fare a meno di Asamoah, Lichtsteiner e Pepe e che lancia Lucio, Isla e De Ceglie titolari. Vucinic parte dalla panchina e lascia spazio a Matri. La Juventus comincia a giochicchiare ma senza provare mai a concludere seriamente a rete. Ci prova Giovinco, lanciato come al solito da Pirlo, a sorprendere il portiere avversario ma prima si fa anticipare da un difensore al momento del tiro e poi conclude ma non centra la porta da posizione defilata. Nel mezzo un dubbio intervento fuori area di Buffon tra braccio e petto. L’arbitro lascia correre.

    Ci prova anche Matri, ma non riesce ad andare a segno. Ed è proprio il centravanti ex Cagliari a creare la prima chance della ripresa con un bel colpo di testa che però trova prontissimo alla risposta Hansen. Al 5’ arriva a sorpresa il vantaggio danese: punizione dal limite che Beckmann insacca alle spalle di Buffon. La Juve a questo punto reagisce con Giovinco che di testa su cross di De Ceglie chiama in causa Hansen. Alessio getta nella mischia Vucinic e Bendtner ma è sempre Hansen a salire in cattedra, stavolta su Vidal. A 9’ dalla fine però su preciso pallone in mezzo di Isla ecco che proprio Vucinic al volo centra il pari. I bianconeri però non riescono a fare molto altro e si accontentano del punticino.

    Mirko Vucinic dopo il gol
    Mirko Vucinic dopo il gol © Jonathan/Getty Images

    Le pagelle di Nordsjaelland-Juventus
    Hansen 7,5: Serata di grazia per il portiere dei danesi che para qualsiasi cosa abbia una forma sferica che capiti dalle sue parti. Una serata che ricorderà a lungo.
    Okore 7: Grande prova in mezzo alla difesa per lui, anche se prima dell’ingresso di Vucinic non è che ci sia tanto da fare.
    Beckmann 7: Disegna una bella parabola e si toglie la soddisfazione di mettere a segno il primo gol in Champions della sua squadra.
    Isla 5,5: Mette in mezzo il pallone del pareggio, è vero, ma sbaglia cross a più non posso. Ok che arriva da un lungo infortunio, ma ancora non ha azzeccato una partita.
    Matri 5: In Europa dimostra ancora di avere grossi limiti. Prova in qualche modo a farsi pericoloso, ma dovrebbe fare molto di più.
    Vucinic 7: Anche a mezzo servizio è l’unico che può rompere gli equilibri delle difese avversarie nel reparto offensivo dei bianconeri.

    Il tabellino di Nordsjaelland-Juventus:

    NORDSJAELLAND (4-2-3-1): Hansen 7,5; Parkhurst 6, Okore 7, Runje 7, Mtiliga 6,5; Adu 6, Stokholm 6,5; Lorentzen 6 (42′ st Christiansen sv), Laudrup 6 (25′ st Christensen sv), John 6; Beckmann 7 (22′ st Nordstrand sv). In panchina: Villadsen, Gundelach, Ticinovic, Petry. Allenatore: Hjulmand 6,5.
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 5,5; Lucio 5,5 (31′ st Bendtner sv), Bonucci 6,5, Chiellini 5,5; Isla 5,5, Vidal 5,5 (38′ st Giaccherini sv), Pirlo 6, Marchisio 5,5, De Ceglie 6; Matri 5 (22′ st Vucinic 7), Giovinco 6.In panchina: Storari, Caceres, Marrone, Pogba. Allenatore: Alessio 5.

    Le immagini di Nordsjaelland-Juventus
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  • Caceres e Pogba castigano il Napoli, Juve in fuga

    Caceres e Pogba castigano il Napoli, Juve in fuga

    Implacabile. La Juventus non sbaglia e batte anche il Napoli cancellando così quindi giorni di veleni e polemiche. Un successo sudato e sofferto per i bianconeri che grazie a Caceres e Pogba, giocatori subentrati nella ripresa, porta a casa tre punti d’oro quando ormai il match sembrava incanalato sullo 0-0. Bianconeri che in un sol colpo salgono a quota 47 risultati utili consecutivi in campionati, allungano a più tre sul secondo posto, fermano l’imbattibilità del Napoli e conquistano anche la miglior difesa. Una serata memorabile dunque per i bianconeri che ripagano con un successo la riaccesa passione dei propri tifosi, tornati a sostenere i propri beniamini dopo lo sciopero che aveva contraddistinto le ultime gare interne dei ragazzi di Conte.

    Cambi decisivi dunque al termine di una gara equilibrata e molto intensa, lottata a tutto campo con tanta grinta e determinazione. Di sicuro una grande iniezione di fiducia per i bianconeri a differenza dei napoletani che ancora una volta toppano nei match clou, in particolare quelli lontani dal San Paolo. Lo spettacolo, c’è da dire, non è stato dei migliori, ma la posta in palio, nonostante siamo solo all’ottava giornata di campionato, era alta, e nessuna delle due voleva perdere e dare il via libera in classifica all’altra. I bianconeri hanno dimostrato ancora una volta la propria dipendenza da Vucinic in attacco: se infatti Giovinco ha fatto la sua gara con tanto dinamismo e la solita combattività, Quagliarella è apparso spento, abulico. Nemmeno Matri, suo sostituto, ha brillato, e ancora una volta sono venuti fuori i limiti dei bianconeri. Limiti si, ma anche note positive: a partire dai cambi.

    Caceres e Pogba, appena entrati, hanno fatto centro, dimostrando che non basta un grande bomber per vincere gli incontri. Quel bomber che il Napoli ha, ovvero Cavani, ma che non è bastato. La sua traversa, il suo spirito di sacrificio, non sono stati utili ai partenopei per quel colpaccio che in molti sognavano. Ma nel reparto offensivo dei campani è stato l’unico a salvarsi: Hamsik come al solito in queste partite è assente ingiustificato, Pandev invece ha invertito quel trend che lo vedeva bestia nera della Juventus. Tornando alla gara non ci sono state sorprese nei due undici.

    Dopo un bel guizzo di Giovinco (che più in avanti sprecherà un regalo di Campagnaro), con annessa risposta di De Sanctis, il match promette spettacolo ma non è così. La Juve prova a prendere in mano il pallino del gioco ma con un Quagliarella spento e un centrocampo fermato dai dirimpettai azzurri, non è poi così facile. Mettici un problema al ginocchio per Bonucci e le cose non sembrano poi andare così lisce, anche se sulla sinistra Asamoah garantisce una spinta costante.

    Martin Caceres esulta
    Martin Caceres esulta © Valerio Pennicino/Getty Images

    Il Napoli sembra preferire il contropiede ma è su punizione che costruisce la palla gol più grande della sua partita: un gran tiro a giro di Cavani centra in pieno la trasversale a Storari battuto. Le azioni da rete sono poche e prima della chiusura del tempo solo Giovinco ci prova con una bella conclusione dalla distanza: De Sanctis dice di no. Nella ripresa la Juve sembra calare e il Napoli prende fiducia. Alessio lancia Matri per Quagliarella ma è Giovinco ad avere una bella occasione calciando di poco a lato. Si illumina anche Pirlo che apre un’autostrada a Matri ma quest’ultimo, timidamente, favorisce l’uscita di De Sanctis.

    Nel giro di 2’ (30’ e 32’) Alessio cambia ancora inserendo Pogba e Caceres. E nel giro di 2’ (34’ e 36’) i due ricambiano la fiducia: prima l’uruguayano di testa su corner di Pirlo insacca, poi il secondo con un gran tiro dalla distanza insacca alle spalle di De Sanctis. Cala il buio pesto sul Napoli: per la lotta scudetto serve probabilmente qualcosa in più. Per la Juve invece una vittoria pesante che significa fuga solitaria al primo posto.

    Le pagelle di Juventus-Napoli:
    Asamoah 7: Una furia. Sulla fascia non ha rivali in velocità e ogni qualvolta punta il diretto avversario lo supera senza affanni.
    Pogba 7: Entra conquista palloni e segna il gol della sicurezza. Stavolta però lo fa da vice Vidal. E la cosa dovrebbe far riflettere chi lo vorrebbe come sostituto di Pirlo.
    Quagliarella 5: Alla vigilia aveva detto che non avrebbe esultato in caso di gol. Ma per andare a rete devi prima calciare in porta.
    Hamsik 5: Come al solito in queste gare è l’ombra di se stesso. Probabilmente sarà un problema psicologico, fatto sta che la pressione non gli fa un bell’effetto.
    Inler 6: Lotta in mezzo al campo e in più di un caso imbriglia i dirimpettai.
    Cavani 6.5: Lotta in ogni zona del campo, centra una splendida traversa su punizione. Un predicatore nel deserto.

    Il tabellino di Juventus-Napoli
    JUVENTUS (3-5-2): Storari 6; Barzagli 7, Bonucci 6,5, Chiellini 6,5; Lichsteiner 6, Vidal 6 (30′ st Pogba 7), Pirlo 7, Marchisio 6,5, Asamoah 7 (32′ st Caceres 7); Quagliarella 5 (15′ st Matri 5,5), Giovinco 6. In panchina: Rubinho, Branescu, Lucio, Marrone, Padoin, Isla, Giaccherini, Bendtner. Allenatore: Alessio 7
    NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis 6; Campagnaro 5,5, Cannavaro 5,5, Gamberini 5,5 (38′ st Insigne sv); Maggio 5.5, Inler 6, Behrami 5,5 (43′ st Dzemaili sv), Zuniga 6; Hamsik 5; Pandev 4,5, Cavani 6,5
    In panchina: Rosati, Colombo, Grava, Aronica, Uvini, Fernandez, Mesto, El Kaddouri, Donadel, Dossena, Vargas. Allenatore: Mazzarri 5,5

    VIDEO HIGHLIGHTS JUVENTUS-NAPOLI 2-0

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  • Juve-Napoli, chi più stanco dopo le nazionali?

    Juve-Napoli, chi più stanco dopo le nazionali?

    Poco più di 3 giorni ci separano dal big match Juve-Napoli, la sosta per le nazionali volge al termine con la testa dei giocatori già proiettata al prossimo impegno di campionato. Tra una partita e l’altra delle varie nazionali però non sono mancate le polemiche con protagonisti i giocatori delle prime 2 squadre di Serie A, Juve e Napoli per l’appunto. La chiamata di De Laurentiis ad Abete, le spiegazioni di Prandelli su un presunto favoritismo ai bianconeri nazionali, il ballottaggio Buffon-De Sanctis davvero futile poichè riguardante i portieri, che giocando acquisiscono più fiducia che stanchezza. Insomma non ci siamo fatti mancare niente in questo mare di polemiche dove l’unico filo conduttore è la sfida al vertice di sabato sera. Ieri è andata in scena la seconda tornata dei match per le qualificazioni ai mondiali del 2014. Ecco che allora noi, trascinati da tutte le polemiche, vogliamo capirci di più. Tra Juve e Napoli chi ha riposato di più? Chi arriva meglio alla sfida al vertice? Il Napoli? O la Juve?

    Innanzitutto considerando anche la prima tornata di sfide nazionali, quelle giocate venerdì scorso per intenderci, è la Juve ad aver giocato di più con i suoi 1699′ totali, ben 120 minuti più del Napoli (1579′). Considerando invece solo le partite giocate ieri, il Napoli ha giocato in totale 729′ mentre i bianconeri 713′. 16 minuti di riposo in favore della Juve, faranno la differenza? Non dovrebbe essere così, ma per capirci di più possiamo continuare la nostra analisi facendo una distinzione importante che ci porterà a confrontare solo i minuti giocati dai titolari bianconeri e i minuti giocati dai titolarissimi di Mazzarri.

    Prima di tutto, la nostra analisi ha come punto di riferimento le formazioni tipo di Juve e Napoli di seguito elencate:

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Pirlo, Marchisio, Vidal, Asamoah; Vucinic, Giovinco

    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis; Cannavaro, Campagnaro, Gamberini; Maggio, Inler, Behrami, Zuniga; Hamsik; Pandev, Cavani

    Juventus FC v SSC Napoli - 2012 Italian Super Cup
    Cresce l’attesa per Juventus-Napoli © Lintao Zhang/Getty Images

    Dei 22 giocatori sopra elencati ieri non hanno giocato neanche un minuto Buffon, Bonucci, Vidal, Asamoah, Giovinco per la Juventus e Cannavaro, Gamberini, Maggio, Zuniga e Pandev per il Napoli. Questa prima analisi finita in pareggio (5-5) non soddisfa abbastanza la nostra curiosità. Quindi passiamo ad analizzare dettagliatamente i minutaggi di coloro che sono scesi in campo. Barzagli, Chiellini e Pirlo hanno giocato ieri la partita per intero così come Lichsteiner con la Svizzera. A questi aggiungiamo i 74′ giocati da Marchisio, uscito per una sublussazione alla spalla sinistra che non dovrebbe mettere a rischio la sua presenza contro il Napoli, e i 4 minuti giocati da Vucinic subentrato a Jovetic con il Montenegro. Se la matematica non è un’opinione i 6 titolari bianconeri in campo ieri hanno totalizzato 438 minuti. Per quanto concerne il Napoli partita intera per De Sanctis, Behrami, Inler e Hamsik. A loro si aggiungono Campagnaro, per lui 90′ in Cile-Argentina e la punta di diamante Cavani. El Matador è subentrato a Maxi Pereira al 37′ di Bolivia-Uruguay 4-1, senza riuscire però a cambiare l’inerzia della partita. In definitiva sommando i minutaggi dei 6 titolari azzurri vien fuori un totale di 503′, che genera una differenza di 65′ relativamente più grande rispetto al confronto fatto senza distinzione tra titolari e panchinari.

    Questo perchè molti possibili panchinari di Juve-Napoli ieri hanno giocato eccome. Partita piena per i juventini Isla, Marrone e Bendtner mentre Giaccherini ha visto il campo solo negli ultimi 5 minuti. Nel Napoli da segnalare i 90′ giocati da Insigne, i 36′ disputati da Vargas con il Cile, i 10′ di Dzemaili con la Svizzera e infine la partita intera di Fernandez nell’Argentina. I numeri dicono che i nazionali del Napoli hanno giocato leggermente in più, soprattutto ieri, ma è anche vero che alla Juve la nazionale ha restituito ben 3 titolari acciaccati vedi Buffon, Giovinco e Marchisio.

    Dopo aver dato i numeri è tempo di lasciar spazio al campo. Tra poco più di 72 ore il prato dello Juventus Stadium ci dirà il suo verdetto.

  • De Rossi e Osvaldo gladiatori per l’Italia in Armenia

    De Rossi e Osvaldo gladiatori per l’Italia in Armenia

    Armenia-Italia, che noia! Nonostante la vittoria per 3-1, gli azzurri non convincono pienamente e non offrono il bel calcio promesso alla vigilia da Cesare Prandelli. Attacchi confusi, passaggi imprecisi e poche idee. Alla fine sono serviti i gol dei due giocatori lasciati a riposo da Zeman domenica scorsa per permettere alla nostra Nazionale di conquistare tre punti importantissimi ai fini della classifica. Al vantaggio iniziale di Pirlo dopo dieci minuti, risponde il trequartista dello Shakhtar Mkhitaryan, abile ad approfittare di un momento di incertezza nella difesa ospite (a causa di uno scontro tra Maggio e un armeno) e superare Buffon con un diagonale lento ma preciso. Chiudono la partita i due romanisti De Rossi e Osvaldo.

    LA PARTITA – I protagonisti principali della partita sono stati sicuramente i commentatori Rai, capaci di trasformare il gol su rigore di Pirlo, in una rete su calcio di punizione nel corso della gara, e soprattutto scambiare l’Armenia con la Romania al momento della loro rete, per non parlare dello juventino Criscito. Ok, ci sarà il blocco Juve in Nazionale e lo stesso terzino avrà pure giocato con i bianconeri, ma attualmente milita nello Zenit. Comunque tornando al calcio giocato, i ragazzi di Prandelli hanno mostrato buone trame nei primi minuti di gioco sfiorando il gol con Montolivo che manda  a lato da posizione invitante e successivamente con Pirlo che esalta il portiere armeno su calcio di punizione. Lo stesso regista ex Milan all’11’ realizza un calcio di rigore per fallo di mano in area (un poco dubbio). La rete del vantaggio però ha l’effetto di rilassare l’Italia che inizia a subire gli attacchi dell’Armenia fino a subire il gol del momentaneo 1-1 alla mezzora con Mkhitaryan, tra le proteste di Prandelli che pretendeva l’interruzione del gioco dopo un scontro testa contro testa tra due giocatori. Nella seconda frazione gli azzurri cercano il vantaggio, con con azioni d’attacco confuse e poco armoniose, fino al 64′, quando De Rossi si inserisce alla perfezione in area e insacca di testa in tuffo sfruttando un cross di prima di Montolivo. Il gol della tranquillità arriva a dieci minuti dalla fine con Osvaldo, bravissimo in torsione di testa o come direbbe Beppe Dossena, sfruttando i muscoli del collo, supera l’incolpevole Berezovsky.

    Daniele De Rossi
    De Rossi in tuffo in occasione del suo gol © Claudio Villa/Getty Images

    Con questa vittoria, sofferta ma importante, gli azzurri rimangono al primo posto solitario nel Gruppo B, approfittando del pareggio interno della Bulgaria contro la Danimarca, prossima sfidante dell’Italia.
    Classifica dopo tre giornate: Italia 7; Bulgaria 5; Repubblica Ceca 4; Armenia 3; Danimarca 2; Malta 0.

    LE PAGELLE DI ARMENIA-ITALIA

    Criscito 7: Torna in Nazionale dopo l’allontanamento prima dell’Europeo. L’uomo mascherato spinge sulla fascia e si fa trovare spesso libero. Cerca il gol con un’azione solitaria in area armena, ma il suo tiro finisce a lato di poco.
    Pirlo 7: Una punizione indirizzata all’incrocio dei pali, un rigore realizzato alla perfezione. Basta poco al regista juventino per illuminare la scena.
    Montolivo 6.5: Nei primi minuti sembra voglia spaccare il mondo, si inserisce, verticalizza e sfiora il gol. Poi alla lunga si spegne.
    Osvaldo 6.5: Prestazione non brillante per il romanista che ha il merito di insaccare la rete della tranquillità. Nonostante l’esclusione di Zeman non ha perso il vizietto del gol.
    Berezovsky 7: Portiere di buon valore che si disimpegna ottimamente in occasione delle azioni offensive azzurre, incolpevole sui gol azzurri. Forse poteva tentare l’uscita sul gol di De Rossi.
    Mkhitaryan 7: Allo Shakhtar sono già tutti pazzi di lui e in anche in Nazionale dimostra le sue qualità. Segna a Buffon e non è cosa da tutti i giorni.

    TABELLINO ARMENIA-ITALIA 1-3
    Armenia (4-4-1-1):  Berezovsky 7, Aleksayan 6, Arzumanyan 5, Mkoyan 5, Yedigaryan 6, Ozbiliz 6, Artar Yedigaryan 6 (64′ Manucharyan 5.5), Mkrtchyan 5, Manoyan 6.5 (75′ Sarkisov 6), Mkhitaryan 7, Movsisyan 6. Allenatore: Minasyan 6
    Italia (4-3-1-2): Buffon 7, Maggio 5.5, Barzagli 5.5, Bonucci 5, Criscito 7, De Rossi 7, Pirlo 7 (74′ Giaccherini sv), Marchisio 5.5, Montolivo 6.5 (88′ Candreva sv), Giovinco 5.5 (60′ El Shaarawy 6), Osvaldo 6.5. Allenatore: Prandelli 6
    Marcatori: 11′ Pirlo (rig) (I), 28′ Mkhitaryan (A), 64′ De Rossi (I), 80′ Osvaldo (I).

    Azioni salienti Armenia-Italia
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  • Pallone d’oro 2012, Pirlo guida il gruppo degli italiani

    Pallone d’oro 2012, Pirlo guida il gruppo degli italiani

    Arrivano dalla Gazzetta dello Sport le prime indiscrezioni riguardanti la lista dei giocatori che concorreranno alla conquista del Fifa Pallone d’oro 2012. Buone nuove per l’Italia che grazie a Pirlo, Marchisio, Buffon, Balotelli, De Rossi e Di Natale avrà ben 6 calciatori nelle liste ampie Fifa. Grande miglioramento per il nostro calcio, dato che l’anno scorso solo Di Natale rientrò nella lista dei 53 prima di essere scartato al secondo turno. Il 2012 è un’altra storia per l’Italia, che forte dell’ottimo europeo disputato in estate, piazza nella prima lista 6 giocatori, ben 3 della Juve a dimostrazione di come il campionato vinto da imbattuti non sia passato inosservato.

    Il magazine francese France Football diramerà la lista dei 23 superstiti il prossimo 30 ottobre e l’Italia ha buone probabilità di portarne un paio avanti, Pirlo su tutti seguito a ruota dal compagno di squadra Buffon e da Balotelli. Il 30 novembre invece, a San Paolo prima dei sorteggi per la Confederations Cup 2013 verranno svelati i nomi dei 3 finalisti che si contenderanno il Pallone d’oro 2012. Il vincitore verrà proclamato il 7 gennaio a Zurigo.

    Andrea Pirlo
    Andrea Pirlo © Claudio Villa/Getty Images

    Pallone d’oro allenatori, 6 italiani in lista. Non c’è Conte – L’Italia sorride anche grazie ai suoi tecnici. Nella lista degli allenatori in lizza per il Pallone d’oro 2012 sono presenti infatti ben 6 italiani: Di Matteo, Prandelli, Mazzarri, Guidolin, Spalletti e Mancini. Sicuramente avrete notato che in questa lista manca Antonio Conte, l’allenatore campione d’Italia. Il condottiero bianconero, pur avendo meritato sul campo, è stato escluso da questa ristretta lista di allenatori. Facile prevedere che la Fifa abbia preferito tenerlo fuori in virtù della squalifica che l’allenatore bianconero ha subito e dovrà scontare fino all’8 dicembre. Francamente però appare discutibile questa scelta che penalizza il miglior allenatore italiano dell’anno. A concorrere per il Pallone d’oro degli allenatori ci saranno anche Josè Mourinho, vincitore dell’ultima Liga e Vicente del Bosque, campione d’Europa con la Spagna e grande favorito per la vittoria finale.

    Pallone d’oro 2012, i favoriti – Per il quarto anno di fila trionferà Messi? O Cristiano Ronaldo bisserà il successo del 2008? Un campionato europeo giocato e vinto da protagonista basterà ad Iniesta per interrompere il dominio di Messi, suo compagno al Barcellona? 3 nomi, altrettanti interrogativi, uno solo vincerà il Pallone d’oro 2012. Negli ultimi 4 anni tale premio se lo sono ripartito i due giocatori più forti al mondo: Messi e Cristiano Ronaldo. Il fenomeno portoghese ha aperto le danze nel 2008 mentre il numero 10 blaugrana l’ha conquistato nelle ultime 3 stagioni. Messi va a caccia del quarto pallone d’oro, impresa mai riuscita a nessuno. Platini, Cruijff e Van Basten sono fermi a quota 3. Il campione argentino ha nei piedi le qualità per vincerne altri ma il 2012 sembrerebbe non essere l’anno buono per tale record. Se il pallone d’oro simboleggia il miglior giocatore dell’anno solare quest’anno il premio dovrebbe andare ad un suo compagno di squadra: Andres Iniesta. Il centrocampista delle furie rosse ha conquistato da protagonista con la Spagna i campionati europei, evento calcistico più rilevante del 2012. Le premesse per il primo pallone d’oro firmato Iniesta ci sono tutte, Messi permettendo.

  • Accordo tra Conte e Prandelli sulla gestione di Pirlo in Nazionale

    Accordo tra Conte e Prandelli sulla gestione di Pirlo in Nazionale

    Alla fine la chiacchierata tra Cesare Prandelli e Antonio Conte c’è stata. Argomento principale, Andrea Pirlo. Il tecnico bianconero non ha chiesto alcuna limitazione circa l’impiego del suo regista, ma una gestione particolare per il recupero fisico del giocatore tra una partita e l’altra. Tra i due mister non c’è stato nessun accordo scritto o promessa, ma esiste un patto sulla parola. Il 33enne centrocampista di Brescia, insieme ai compagni juventini, eseguiranno un lavoro specifico che già eseguono dopo ogni partita con il proprio club anche con la Nazionale. Questo permetterà di preservare il più possibile Pirlo (il più vecchio del gruppo dei bianconeri) da possibili cali fisici durante la stagione (che ci saranno inevitabilmente nel corso dell’anno).

    Prandelli ha confermato il tutto e a Coverciano, i giocatori bianconeri che sono scesi in campo a Siena domenica pomeriggio (Chiellini, Barzagli, Marchisio, Pirlo e Giovinco), hanno svolto un lavoro defaticante per conto loro, sotto gli occhi dello staff della Nazionale. Il Commissario Tecnico dell’Italia si dice entusiasta di questa nuova era, con la collaborazione lui e l’allenatore della Juventus, aggiungendo che sarebbe ben contento di ascoltare le richieste degli altri mister e soprattutto dei propri ragazzi che hanno esigenze particolari.

    Gruppo Juventus
    Pirlo insieme ai compagni bianconeri © Claudio Villa/Getty Images

    Si chiude così il caso Pirlo. Un inizio di stagione difficile per l’ex Milan (prima dei due gol su punizione nel giro di una settimana, alleggerendo la pressione sulle sue prestazioni) che aveva portato molti giornalisti e opinionisti a consigliare al giocatore di lasciare la Nazionale per preservare tutte le energie per il club, senza trovare però l’approvazione del diretto interessato che, se ritenuto utile, vorrebbe far parte della spedizione azzurra per il Mondiale brasiliano del 2014. Tuttavia, pur considerando Pirlo il miglior regista al Mondo, non sarebbe del tutto sbagliato dare qualche chance da titolare in più al giovane Verratti, che a Parigi sta entusiasmando tutti per le sue giocate e per la sua personalità. Questo darebbe la possibilità all’ex Pescara di fare esperienza in Nazionale e allo stesso tempo far riposare il centrocampista della Juventus.

  • Marchisio salva la Juve a Siena

    Marchisio salva la Juve a Siena

    E’ servito un colpo del genio e la grinta del principe per portare a casa i tre punti in una gara che ancora una volta ha evidenziato il calo di forma della Juventus. Nella sfida pomeridiana la Juve supera il Siena per 2-1 grazie alle reti siglate da Pirlo e Marchisio, dopo aver sofferto l’inziativa e la buona organizzazione degli uomini di Cosmi, quest’ultimo costretto, per proteste, a guardare la partita dalla tribuna accanto a Conte . Ma andiamo con ordine.

    Dopo la promozione in A della stagione 2010-2011 Antonio Conte ritorna (simbolicamente) a Siena trovando una squadra che ha tutte le premesse di voler rimetter il gioco nelle mani degli avversari. La Juve soffre, sembra svogliata e poco esaltata nei match che sulla carta dovrebbero esserle favorevoli. Il primo guizzo è per i bianconeri toscani con Rosina che da solo davanti a Buffon colpisce male mantenendo il risultato invariato. Per sbloccarlo bisognerà attendere il 14′ quando Pirlo sorprende Pegolo con un tiro rasoterra che beffa la barriera. Ci prova ancora gusto al 40′, anche questa volta su calcio di punizione, il regista bianconero che questa volta deve alla traversa la negazione alla sua prima doppietta stagionale. Esce la cattiveria del Siena che in più di un’ occasione mette in seria difficoltà i Campioni d’Italia con il trio Rosina-Ze’ Eduardo-Calaiò impreciso sotto porta.

    Al 42′ è Pegolo che salva il risultato su un bel tiro di Marchisio mandando in calcio d’angolo. L’episodio della mancata espulsione per somma di ammonizioni di Chiellini manda su tutte le furie Cosmi che viene prontamente invitato da Mazzoleni ad abbandonare il campo qualche minuto più tardi. Quando la prima parte di gara sembra chiudersi sull’1-0 arriva a gran sorpresa il pareggio per i padroni di casa: Angelo, che scappa a De Ceglie, serve Calaiò che di testa non fa sconti a Buffon. 1-1 e tutto da rifare per la Juventus.

    Marchisio salva la Juve a Siena | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Nella ripresa Carrera cambia con Asamoah al posto di De Ceglie provando a portarsi in avanti schiacciando gli avversari senza fare però mai male veramente, anzi, al 57′ è Chiellini che chiama agli straordinari Buffon impegnandolo con un pericoloso colpo di testa all’indietro. Mentre Vucinic decide di proseguire nell’ombra la sua prestazione Giovinco preferisce cambiare passo sfiorando al 63′ il colpo del ko. Assedio degli ospiti dalle parti di Pegolo con Vidal e Marchisio, ma il portiere non si fa sorprendere fino a quando, di rabbia, il Principino decide che è ora di mettere in cassaforte i tre punti con il primo gol stagionale: uno potente tiro di destro al volo che fa rifiatare la Juventus regalandole il 46esimo risultato utile e la vetta della classifica solitaria in attesa del risultato di stasera tra Udinese e Napoli.

    Le pagelle di Siena-Juventus

    Siena

    Pegolo 7: Il portiere dei toscani incolpevole su entrambe le reti dei Campioni d’Italia, si fa trovare pronto nelle volte in cui gli uomini della Vecchia Signora gli fanno visita.

    Felipe 6,5: Marcare Vucinic oggi non sarebbe stato un compito difficile per chiunque, lui fa il suo dovere senza problemi aiutato dalla svogliatezza del montenegrino.

    Angleo 6,5: Al 47′ si beve De Ceglie riuscendo a servire Calaiò per il colpo che vale l’1-1.

    Rosina 6: Nel primo tempo è il più pericoloso dei suoi più di una volta ha fatto tremare la retroguardia juventina non riuscendo però a concretizzare.

    Juventus

    Chiellini 5: Il difensore è tra i più in diffocoltà del reparto arretrato, spesso si lascia sopraffare dall’intraprendenza di Angelo che in più di un’occasione lo costringe al fallo facendo urlare i toscani per la mancata espulsione. Al 57′ costringe Buffon agli straordinari su un colpo di testa all’indietro.

    Pirlo 7: In giornata favorevole anche perchè non soffre la marcatura morbosa del Siena e si vede: porta in vantaggio, rischia la doppietta e dai suoi piedi partono tutti gli spunti per i compagni.

    Marchisio 7,5: E’ l’anima di questa Juve, quello che è sempre l’ultimo ad arrendersi nonostante i sacrifici a cui è costretto ad ogni gara. Prodotto del vivaio bianconero è oggi tra i centrocampisti più forti e completi dell’intero panorama calcistico internazionale.

    Giovinco 6,5: Rispetto al compagno di reparto è lui a rendersi più pericoloso e a creare problemi alla difesa toscana, gli è mancata la cattiveria sottoporta.

    Vucinic 5: Il montenegrino si fa notare in campo per la sua svogliatezza piuttosto che per la conclusione che sfiora il palo. La Juventus risente dell’assenza delle sue giocate di classe.

    VIDEO SIENA-JUVENTUS 1-2

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  • La Juventus cancella Zeman. I bianconeri ne fanno quattro alla Roma

    La Juventus cancella Zeman. I bianconeri ne fanno quattro alla Roma

    Caterpillar Juventus. A distanza di quattro giorni dalla prova incolore contro la Fiorentina la formazione bianconera si riscatta alla grande schiacciando una Roma bruttissima. Un 4-1 netto e senza storie con i piemontesi che nei primi 20’ mandano in bambola la squadra del contestatissimo Zeman il quale lo Juventus Stadium se lo ricorderà non solo per i cori che gli sono stati intonati contro ma anche per il poker che gli è stato servito dalla formazione di Carrera.

    Sono bastati 18’ ai torinesi per mettere in cassaforte la gara grazie a Pirlo, Vidal e Matri. Nella ripresa Osvaldo prova a dare la scossa ma è solo illusione: nel finale infatti Giovinco chiude i conti rendendo ancora più pesante il passivo. Bianconeri che cosi rimangono in vetta alla classifica e fanno salire a 45 il numero di gare consecutive senza sconfitte. Per la Roma invece si interrompe la striscia di risultati utili esterni, che di fatto era stato il punto di forza dei capitolini sino al momento. Zeman dovrà cambiare veramente tanto. Tre sorprese nell’undici iniziale della Juventus: Carrera infatti sceglie Caceres, De Ceglie e Matri, tre che sin qui avevano giocato con il contagocce, lasciando fuori Isla, Asamoah e Quagliarella dati per titolari certi alla vigilia.

    Tre cambi che però non scalfiscono la forza della squadra bianconera a cui bastano 11’ per sbloccare la gara: dapprima Taddei commette fallo su Marchisio lanciato a rete con l’arbitro che tra la proteste dei torinesi toglie solo un cartellino giallo al giocatore ospite che commette però fallo da ultimo uomo. Ma ci pensa Pirlo con una punizione dal limite, complice uno Stekelenburg parecchio disattento, a far gioire i tifosi della Juventus Stadium.

    Esultanza Juventus © GABRIEL BOUYS/Getty Images

    Il gol fa crollare tutte le certezze della Roma che qualche minuto dopo subisce un altro duro colpo: Castan con una mano respinge un tiro di Matri in area di rigore e per l’arbitro non ci sono dubbi circa l’assegnazione del calcio di rigore che Vidal con freddezza glaciale trasforma. I giallorossi affondano definitivamente al 19’ quando Matri scatta sul filo del fuorigioco su un assist di Vidal e davanti al portiere non sbaglia. La Juventus a tratti sembra divertirsi mentre Zeman in panchina è letteralmente di sasso. Marchisio e Vucinic cominciano il “tiro alla traversa” ed è grazie ai legni che il passivo per gli ospiti, letteralmente storditi, non è ancora più pesante.

    Nel frattempo Balzaretti, ex di turno, accusa febbre alta ed è costretto ad uscire. Anche se Zeman, forse, avrebbe preferito cambiare anche gli altri al termine di un primo tempo nel quale la sua squadra è sembrata letteralmente in balia dei padroni di casa.
    Al rientro dagli spogliatoi la Juventus comincia a pensare alla gara di Champions in programma martedì contro lo Shakhtar e pensa bene di cominciare ad amministrare in vantaggio, anche se Vucinic e Matri provano a calare il poker.

    Zeman getta nella mischia Destro che quantomeno si da dare fare e si conquista anche un calcio di rigore che Osvaldo non sbaglia. Un fuoco di paglia però visto che la Juve non ha problemi e nel finale in contropiede Giovinco chiude i conti. Per la Roma c’è poco da fare: con una squadra cosi, e contro una Juve cosi, i discorsi scudetto sono rimandati. Almeno di un anno.

    LE PAGELLE DI JUVENTUS-ROMA:
    Marchisio 7,5: I suoi inserimenti sono come una lama che si infilza nel burro. Sarà che la difesa della Roma vista allo Juventus Stadium è stata obbrobriosa, sarà che lui era in una serata super, tant’è che ha fatto ciò che ha voluto.
    Pirlo 7: Stavolta non è stanco né appannato. Trova il secondo gol stagionale su punizione ed è decisivo nell’avvio arrembante dei bianconeri.
    Matri 7: Dopo Quagliarella ecco Matri. Anche lui alla prima chance utile va in gol. Sfrutta al meglio l’occasione che gli viene concessa.

    De Rossi 4,5: Viene dato per recuperato, ma evidentemente non lo era. Sempre lontano dalla sua zona di competenza, gioca una pessima gara.
    Florenzi 6: Predicatore nel deserto. L’unico, ma anche Destro non è andato male nello spezzone di gara cui ha preso parte, a combinare qualcosa di buono in una squadra assai deludente.
    Totti 5: Deludente la sua prova. Ok che di palloni non gliene giungono tanti, ma lui non fa nemmeno cosi tanto per andare a conquistarseli.

    IL TABELLINO DI JUVENTUS-ROMA:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6,5, Bonucci 6, Chiellini 6; Caceres 6, Vidal 7,5, Pirlo 7, Marchisio 7,5 (31′ st Asamoah sv), De Ceglie 6,5 (39′ st Pogba sv); Matri 7 (30′ st Giovinco 6,5), Vucinic 6,5. In panchina: Storari, Lucio, Marrone, Isla, Lichtsteiner, Giaccherini, Padoin, Bendtner, Quagliarella. Allenatore: Carrera 7,5
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg 5,5; Taddei 4,5, Burdisso 5, Castan 5,5, Balzaretti 5 (34′ Marquinhos 5,5); De Rossi 4,5, Tachtsidis 4,5 (19’ st Perrotta 6), Florenzi 6; Lamela 5, Osvaldo 5, Totti 5 (18’ st Destro 6,5). In panchina: Goicoechea, Svedkauskas, Marquinho, Piris, Romagnoli, Lopez. Allenatore: Zeman 4

    Le immagini di Juventus-Roma:
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  • Mirko Vucinic: “da tifoso juventino fischierei Zeman”

    Mirko Vucinic: “da tifoso juventino fischierei Zeman”

    I colori giallorossi li ha vestiti per diverso tempo, prima al Lecce – proprio con Zdenek Zeman in panchina – e poi alla Roma, per ben cinque stagioni, dal 2006 al 2011: Mirko Vucinic sarà, dunque, “doppiamente” un ex nella partitissima Juventus-Roma di sabato sera alle 20.45, l’ “anticipo di lusso” della sesta giornata di serie A.

    L’attaccante montenegrino conosce bene il tecnico boemo, che ha contribuito notevolmente a valorizzarlo ai tempi del Lecce e, proprio con Zeman in panchina, nella stagione 2004-2005 con la maglia salentina realizzò ben 19 reti in 28 partite disputate, consacrandosi definitivamente come uno degli attaccanti più interessanti e prolifici della serie A. Con la maglia della Roma, invece, Mirko Vucinic ha trovato la definitiva maturazione negli anni successivi, segnando gol importanti e pesanti anche in Champions League conservando bei ricordi ed l’unico rimpianto di non esser riuscito a vincere lo scudetto in una piazza tanto calorosa: dunque, affrontare i capitolini avrà per lui un sapore speciale anche perchè a Roma ha lasciato diversi amici, Daniele De Rossi su tutti, compagno di squadra e di playstation – con il quale Mirko ha rivelato di sentirsi spesso e che “abbraccerò prima della partita, ma poi in campo saremo nemici”. 

    Mirko Vucinic parla di Juventus-Roma | © Marco Luzzani/Getty Images

    Nonostante il passato riaffiori, Vucinic è concentrato esclusivamente sul presente e sulla voglia di vincere una partita delicata quanto fondamentale, contro un’avversaria ostica e, soprattutto, contro il tecnico più detestato dall’intero ambiente juventino, che pare stia preparando per lui un’accoglienza “speciale” con il tifo organizzato bianconero già in fermento con coreografie, striscioni e cori “accesi” nei suoi confronti, anche se la Juventus mobiliterà ben 650 steward ed 86 telecamere per mantenere la situazione nel pieno controllo ed evitare tensioni eccessive.

    Proprio sul “saluto” dello Juventus Stadium al “nemico boemo” (che farà da continuazione alla polemica Ferrara-Zeman della scorsa settimana, ndr), Mirko Vucinic esprime il suo punto di vista in maniera schietta, schierandosi dalla parte dei tifosi juventini:se fossi un tifoso bianconero lo fischierei”. Il montenegrino, però, sarà in campo da giocatore e, dunque, andrà a salutarlo prima della gara, anche perchè – come lui stesso riconosce – “gli devo molto come giocatore” in quanto ha contribuito in maniera decisiva alla sua crescita.

    In riferimento alla forza degli avversari, Vucinic esprime positive valutazioni sul potenziale della Roma che si è molto rafforzata rispetto alla passata stagione, e “consacra” l’italo-argentino Osvaldo elogiando la sua completezza, in termini di tecnica, forza e dribbling ma, in ogni caso, il giocatore più temibile della formazione giallorossa resta sempre il suo capitano, Francesco Totti: “è lui quello che m spaventa di più”.

    In casa juventina, invece, secondo Mirko Vucinic è sempre Andrea Pirlo il più forte, il “fuoriclasse assoluto”, smentendo categoricamente le voci sulla sua stanchezza: “io lo vedo benissimo, è l’unico giocatore ad aver addosso sempre due o tre avversari”. La forza ed il contributo di Pirlo possono essere fondamentali nel proseguio della stagione ma, con tutta probabilità, con la Roma partirà dalla panchina lasciando le chiavi del centrocampo al giovane Paul Pogba, mentre in attacco vi sarà proprio il “punto fermo” Mirko Vucinic, sognando quel gol dell’ex che farebbe esplodere lo Juventus Stadium.

  • Consigli Fantacalcio 2012-2013 6 giornata

    Consigli Fantacalcio 2012-2013 6 giornata

    Ciao a tutti ragazzi, ecco le dritte per la sesta giornata di Serie A con la speranza di indovinare tutti i consigli che la nostra redazione ha preparato per voi.

    Consigli Fantacalcio sesta giornata
    Sesta giornata del campionato di Serie A e conclusione del tour de force che tutte le squadre hanno dovuto affrontare a causa del turno infrasettimanale. Dobbiamo fare assolutamente i conti con gli infortuni e le decisioni dei mister di far rifiatare qualche pezzo da novanta in vista degli impegni europei della prossima settimana.

    Parma-Milan sabato ore 18
    Partita interessantissima al Tardini con i padroni di casa desiderosi di continuare nelle belle prestazioni offerte sino ad ora e gli ospiti rossoneri chiamati alla conferma dopo la vittoria in casa contro il Cagliari. Fra i ducali da inserire l’italo-brasiliano Amauri, in cerca del primo gol stagionale e Biabiany che ha smaltito dall’infortunio e dovrebbe subentrare a partita in corso. Nel Milan potrebbe essere la volta buona per Bojan ed un occhio attento anche agl inserimenti di Emanuelson.

    Juventus-Roma sabato ore 20:45
    Sfida che si preannuncia spettacolare e ricca di tensione, prevediamo gol e tanti bonus quindi da inserire tutti i reparti offensivi mentre si potrebbe dare un turno di riposo ai centrali delle rispettive squadre. Alessandro Matri potrebbe partire dal primo minuto e quindi da schierare assolutamente con Andrea Pirlo che potrebbe rifiatare in vista della Champions di martedì.

    Udinese-Genoa domenica ore 12:30
    I padroni di casa bianconeri devono conquistare punti in casa e si affideranno come al solito a Totò Di Natale. Inseriamo anche Basta e Ranegie mentre fra i rossoblù devono essere verificate le condizioni di Immobile e Borriello ma se dovessero giocare devono essere schierati.

    Atalanta-Torino domenica ore 15:00
    Due formazioni in forma e che producono anche un discreto calcio, German Denis deve segnare perché a secco da un po’ di giornate mentre fra i granata si potrebbe scommettere su Stevanovic ed Alessio Cerci.

    Alessandro Matri © Claudio Villa/Getty Images

    Bologna-Catania ore 15:00
    La squadra di mister Pioli è reduce dalla sconfitta di Siena, Alessandro Diamanti dovrebbe aver recuperato e quindi da inserire nelle vostre formazioni al pari di Gilardino e Morleo. Nel Catania sono intoccabili i tre davanti con l’aggiunta di Lodi sempre pronto a fornire assist e gol su calcio piazzato.

    Cagliari-Pescara ore 15:00
    Ficcadenti si gioca la conferma in panchina contro un Pescara in ottima forma, Pinilla è chiamato al primo squillo di tromba al pari di Ibarbo mentre fra gli ospiti, Quintero riparte titolare con un occhio di riguardo sempre sullo slovacco Weiss e su Vukusic.

    Lazio-Siena ore 15:00
    Prevediamo una vittoria dei padroni di casa quindi spazio in formazione a tutti i giocatori della Lazio con il brasiliano Ederson possibile sorpresa positiva. Fra i senesi da schierare esclusivamente Emanuele Calaiò e Rosina mentre da evitare tutto il reparto difensivo bianconero.

    Palermo-Chievo ore 15:00
    Potrebbe essere contro il Chievo la prima vittoria in campionato dei rosanero, Fabrizio Miccoli e Josip Ilicic sentono odor di gol mentre fra gli ospiti Cruzado, Pellissier e Sorrentino garantiscono sempre buoni voti.

    Sampdoria-Napoli ore 15:00
    Partita verità per Ciro Ferrara e Walter Mazzarri, il brasiliano Eder è l’unico attaccante rimasto fra i blucerchiati dopo l’infortunio di Pozzi e la squalifica di Maxi Lopez. Scommesse in formazione per Obiang e Krsticic mentre fra i partenopei dovrebbe riposare fra i titolarissimi solo Inler.

    Inter-Fiorentina ore 20:45
    Snejider è fuori un mese, possibile occasione per Coutinho a Alvarez. Pereira da inserire assolutamente al pari di Guarin che deve riscattare le ultime opache prestazioni. Fra i viola consigliamo di schierare tutti i giocatori che avete nelle vostre rose considerato l’ottimo calcio espresso sino ad ora dai ragazzi di Vincenzo Montella.