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  • Milan-Juventus, la notte delle stelle. Vucinic contro El Shaarawy

    Milan-Juventus, la notte delle stelle. Vucinic contro El Shaarawy

    La notte delle stelle, la notte dei rimpianti, la notte dei riscatti: a San Siro c’è Milan-Juventus, posticipo serale della 14 giornata di Serie A. Fino ai primi giorni di luglio si sarebbe parlato di Milan-Juventus come l’ennesima sfida scudetto tra le due protagoniste principali della passata stagione. Adesso invece, dopo la burrascosa estate vissuta a Milanello, il match di questa sera diventa classifica alla mano discretamente anonimo. C’è un Milan voglioso di riconquistare la sua perduta fama, dopo la qualificazione agli ottavi di Champions League e la seconda visita presidenziale nel giro di dieci giorni. Dall’altra c’è la Juventus, la stessa squadra capace di ammazzare il campionato lo scorso anno senza perdere neanche una partita. Il campo confermerà quanto già detto dai numeri?

    SORPRESA ROBINHO – Allegri ripropone anche per stasera il modulo visto nelle ultime due partite giocate dai rossoneri (Napoli, Anderlecht), dove il Milan ha conquistato 4 punti senza dubbio importanti, sia sotto il profilo psicologico (San Paolo), sia per l’aspetto sportivo-finanziario (Bruxelles). In attacco il capocannoniere della Serie A El Shaarawy sarà aiutato da Robinho e Boateng. Sorprendente la scelta dal primo minuto del brasiliano, autore dell’assist decisivo per El Shaarawy in occasione della seconda rete contro il Napoli. Binho è stato sponsorizzato dallo stesso presidente Berlusconi durante la visita di ieri a Milanello. Dopo aver parlato di Guardiola, evidentemente il numero uno di Via Turati ha usato argomenti altrettanto convincenti per la scelta del numero 7 rossonero. A centrocampo salvo sorprese Montolivo giocherà centrale tra Nocerino e De Jong, quest’ultimo apparso in ripresa nelle ultime uscite giocando come mediano di rottura. In difesa Allegri recupera Mexes e Constant dopo i problemi accusati nella trasferta belga. Tutto confermato quindi nel reparto arretrato, dove De Sciglio e Yepes (preferito ad Acerbi) insieme ad Abbiati cercheranno di fermare le offensive degli ospiti.

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    Il bianconero Vucinic, una delle tante stelle di Milan-Juventus | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    GIOVINCO INSIEME A VUCINIC – Ormai siamo abituati al rebus che accompagna la Juventus negli immediati pre-partita di Serie A e adesso anche d’Europa. Per il match contro il Milan Conte ha scelto Giovinco come compagno del montenegrino Vucinic. Per il resto non ci sono grandi variazioni di rilievo, se non la defezione di Chiellini in difesa, fermato da una leggera contrattura. Al posto del livornese scenderà in campo Caceres. L’uruguaiano ha già dimostrato di saper fare male nella scorsa stagione, quando un suo gol regalò il successo a San Siro agli uomini di Conte nella semifinale d’andata di Coppa Italia. A centrocampo i soliti noti, Vidal-Pirlo-Marchisio, chiamati a dominare la zona nevralgica del terreno di gioco. Per l’ex Pirlo quello di oggi sarà il quinto confronto con i rossoneri dopo esser arrivato a Vinovo la scorsa estate. Bilancio più che positivo per il bresciano, con una vittoria e tre pareggi complessivi.

    LA VARIABILE – Quando in campo scendono due squadre come Milan e Juventus l’attenzione ai dettagli deve essere fondamentale. E siccome siamo in Italia, la variabile impazzita del match potrebbe essere Nicola Rizzoli, l’arbitro designato da Braschi per dirigere Milan-Juventus. Hai visto mai che…

    Probabili formazioni Milan-Juventus (25-11-2012)
    Milan (4-3-3): Abbiati, De Sciglio, Yepes, Mexes, Constant, Montolivo, De Jong, Nocerino, Boateng, El Shaarawy, Pazzini.
    Juventus (3-5-2): Buffon, Bonucci, Barzagli, Caceres, Asamoah, Isla, Pirlo, Vidal, Marchisio, Vucinic, Giovinco.

    Federico Pisanu

  • Milan-Juventus ai raggi x, decisivo il centrocampo?

    Milan-Juventus ai raggi x, decisivo il centrocampo?

    Stasera si gioca Milan-Juventus, big-match della 14 giornata di Serie A. Per l’occasione abbiamo deciso di proporvi le due squadre sotto la nostra lente d’ingrandimento. Dal reparto difensivo a quello d’attacco, senza trascurare il centrocampo. Nomi, statistiche, curiosità, precedenti, tutto ciò che c’è da sapere su Milan-Juventus. Dove si deciderà la partita? Chi ha le migliori chances di aggiudicarsi la palma di migliore in campo? E’ davvero una partita sulla carta già scritta? Analizziamo tutto, ma proprio tutto, sulla sfida odierna. Prima del fischio d’inizio resta comunque una sola certezza: chiunque uscirà dal campo con i tre punti in mano avrà compiuto un’impresa. Bisogna però capire se sarà l’ennesima (sponda Juve) o la prima (vedi Milan). Tuffiamoci insieme nel mare di Milan-Juventus.

    LA DIFESA– Il primo round se lo aggiudica la formazione bianconera. Tra Buffon (8) e Abbiati (6) non c’è davvero storia. Sempre regolare il primo, mentre il rossonero è costante nella sua imprevedibilità (dalla Russia al San Paolo, tanto per citare un esempio). Passando alla difesa, è vero che nella Juve mancherà Chiellini, ma il reparto bianconero ha comunque dimostrato di cavarsela egregiamente anche senza il livornese (sopratutto se a sostituirlo è Caceres, in gol a San Siro nella semifinale d’andata di Coppa Italia lo scorso anno), potendo contare su una certezza come Barzagli (8). Di contro la retroguardia del Milan quest’anno ha fatto acqua da tutte le parti (in tredici partite 18 gol subiti, di cui sette in casa), offrendo in più di un’occasione il fianco alla critica. Che Mexes (6) risulti ancora una volta decisivo come in Champions stentiamo a crederlo.

    Milan-Juventus
    Arturo Vidal, sarà lui a decidere Milan-Juventus? | ©Claudio Villa/Getty Images

    IL CENTROCAMPO – E qui il divario si trasforma in abisso. Il reparto nevralgico della Juventus è tra i migliori in Europa per corsa, qualità e aggressività. Uno dei suoi degni rappresentanti è Pirlo (8) che solo due anni fa viveva il “clasico” italiano nella Milano rossonera. Ora invece è il regista di un’orchestra perfetta, con Vidal (9) massimo interprete della filosofia bianconera. Se la Juve prenderà in mano la partita, e di questo siamo più che certi, il centrocampo di Conte distruggerà quello di casa, con il solo Montolivo (7) degno di nota. Se poi aggiungiamo all’analisi anche gli esterni, sulla fascia sinistra la sfida tra Asamoah (8) e De Sciglio (7) sarà con ogni probabilità vinta dal ghanese, con la diretta conseguenza di mancanza di cross per l’ariete Pazzini.

    L’ATTACCO – L’unico reparto dove regna l’equilibrio. Due top-player la faranno da padrone. Da una parte El Shaarawy (9), il capocannoniere del campionato, dall’altra Vucinic (8), l’unico attaccante di vera caratura internazionale della truppa di Conte. Tutto il resto è noia, come direbbe il mio amico Califano. Se Giovinco (6,5) si è reso suo malgrado protagonista di prove opache quando l’avversario era di un certo calibro (sopratutto in Nazionale), non va meglio in casa Milan, dove si continua a sperare nella rinascita di Boateng (5) e nei gol di Pazzini (6).

    MILAN                                       JUVENTUS    
    Abbiati 6                                    Buffon 8
    De Sciglio 7                              Bonucci 7
    Mexes 6                                     Barzagli 8
    Yepes 6,5                                 Caceres 6,5
    Constant 6                                Isla 6
    Montolivo 7                                Asamoah 8
    De Jong 5,5                              Pirlo 8
    Nocerino 5,5                             Vidal 9
    Boateng 5                                  Marchisio 7,5
    Pazzini 6                                    Giovinco 6,5
    El Shaarawy 9                          Vucinic 8

    TOT:  69,5                                  82,5

    Federico Pisanu

  • Pogba dalla Nazionale: “Conte ha fatto bene ad escludermi”

    Pogba dalla Nazionale: “Conte ha fatto bene ad escludermi”

    Dal ritiro della Nazionale francese under 20 Paul Pogba racconta a 360 gradi il suo inzio di stagione con la sua Juventus, scusandosi inoltre  con l’ambiente juventino per il doppio ritardo agli allenamenti che ne ha causato l’esclusione dai convocati per la partita di Pescara di sabato scorso. Il talentuoso 19enne ex Manchester United ha ammesso le sue colpe sul suo profilo Twitter già durante la gara dell’Adriatico, smorzando così sul nascere le presunte polemiche dopo la dichiarazione del suo procuratore Mino Raiola che aveva attaccato l’allenatore bianconero Conte definendolo “incapace“. Oggi ha voluto manifestare il suo primo impatto col mondo bianconero e fare il punto sui suoi primi mesi in Italia, già definito dagli addetti ai lavori come astro nascente del calcio.

    Finora è andato tutto bene, non mi aspettavo questo inizio, forse sì, ma non voglio accontentarmi, voglio dare sempre il massimo e vincere il più possibile con questa maglia, in fondo sono arrivato alla Juve per questo“.

    Frasi che scaldano il popolo juventino convinti delle sue enormi potenzialità fin dall’esordio stagionale con il Chievo quando venne chiamato in causa a sostituire un fuoriclasse come Andrea Pirlo. Il francesino ha già collezionato 8 presenze totali in maglia bianconera, segnando 2 reti pesantissime contro Napoli e Bologna, quest’ultima allo scadere del match che ha fatto letteralmente impazzire di gioia lo Juventus Stadium che ha permesso di mantenere il distacco invariato dall’Inter.

    Paul Pogba
    Paul Pogba | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    Poi torna sul “malinteso” (così lo ha definito lo stesso Pogba) con Antonio Conte e il suo staff per i ritardi agli allenamenti durante la settimana che lo ha escluso dalla trasferta abruzzese di sabato: il numero 6 bianconero ha accettato il rimprovero affermando di essere stata una “giusta lezione” che gli servirà affinchè possa migliorare anche sotto il profilo caratteriale, per avere così un futuro più luminoso. Inoltre ha apprezzato molto il fatto di essere stato sulle prime pagine dei quotidiani sportivi per le sue ottime prestazioni cercando comunque di mantenere un basso profilo, restando umile e continuando a lavorare essendo sempre a disposizione del mister.  Già da sabato nella prossima giornata dovrà farsi trovare pronto poichè molto probabilmente sarà lui il sostituto dello squalificato Pirlo in mezzo al campo nella gara che vedrà affrontarsi Juventus e Lazio in programma alle ore 18. Quale occasione migliore per poter mettersi in mostra cercando di non far rimpiangere per una sera un immenso campione dal valore indiscusso come Andrea Pirlo? Ma la Juventus ha puntato molto su di lui proprio per questo, perchè crede nel ragazzo e nelle sue potenzialità di centrocampista universale, capace di poter abbinare le due fasi (di impostazione e di copertura) al meglio. D’altronde lo stesso Conte nella giornata di ieri ha speso parole al miele per il centrocampista francese, definendolo un potenziale numero 1 a livello mondiale, aggiungendo comunque che sta a lui farlo crescere e renderlo un vero e proprio campione, anche fuori dal campo.

    Dalla Juventus alla Nazionale francese, cui Pogba spera e crede di poter farne parte il più presto possibile, nonostante per il CT transalpino Deschamps sia ancora prematuro parlarne. Ma lo stesso calciatore bianconero ha affermato di non pensarci ora come ora in quanto ancora deve dimostrare di potersi meritare una convocazione in nazionale maggiore, non avendo così fretta di bruciare le tappe e continuando a lavorare quotidianamente per essere protagonista con il suo club e con la sua Nazionale, confessando schiettamente di essere particolarmente stimolato da una precoce candidatura alla maglia dei Blues.

     

     

  • De Rossi, mano pesante del Giudice Sportivo. Tre turni di squalifica

    De Rossi, mano pesante del Giudice Sportivo. Tre turni di squalifica

    Mano pesante del Giudice Sportivo che ha sanzionato con tre giornate di squalifica il centrocampista della Roma, Daniele De Rossi, dopo il cartellino rosso rimediato alla fine del primo tempo del Derby Capitolino. Un turno di squalifica invece per Stefano Mauri, anche lui espulso (per doppia ammonizione) nel corso di Lazio-Roma. Una giornata di stop per il regista della Juventus, Andrea Pirlo, dopo il raggiungimento delle quattro ammonizioni totali. L’ex Milan salterà la sfida interna contro la Lazio. Squalifiche pesanti anche in casa Milan e Napoli (che si sfideranno al San Paolo nella prossima giornata di Serie A) che dovranno fare a meno di Ambrosini e Behrami, entrambi squalificati per somma di ammonizioni.

    ROMA – La società giallorossa sembra intenzionata ad accettare la decisione del Giudice Sportivo, evitando di presentare il ricorso contro la squalifica. De Rossi quindi salterà la sfida interna contro il Torino e la doppia trasferta contro Pescara e Siena. Il suo ritorno è previsto per la sfida casalinga contro la Fiorentina. Il club capitolino per la prossima giornata, contro i granata, dovrà fare a meno anche di Tachtsidis e Burdisso. La doppia assenza di Capitan Futuro e del centrocampista greco potrebbero risultare un grosso problema per Zeman, che sarà costretto ad utilizzare Bradley davanti alla difesa.

    Daniele De Rossi
    De Rossi, tre turni di squalifica per lui © Paolo Bruno/Getty Images

    LAZIO – Per la sfida contro il Milan, il tecnico laziale Petkovic, dovrà fare a meno di due uomini importanti. Mauri e Lulic, il primo (come detto sopra) espulso nel derby, il secondo alla quarta ammonizione.

    ALTRI SQUALIFICATI – Il giudice sportivo ha fermato per un turno anche: Danilo (espulso per doppio giallo nella sfida contro il Chievo), Peluso, Parra (espulsione diretta contro l’Inter per una spinta ad un giocatore interista con palla lontana), Biabiany e Rigoni. Arrivano le multe per alcune società: all’Udinese 10 mila euro per cori razzisti. Per Lazio, Roma e Atalanta ammenda da 8 mila euro, mentre per Pescara e Genoa sanzioni rispettivamente da 5 e 3 mila euro.

  • Paul Pogba salta Pescara, pugno duro di Conte

    Paul Pogba salta Pescara, pugno duro di Conte

    Pugno duro. Il talento francese in forza alla Juventus, Paul Pogba, è stato escluso dalla lista dei convocati di Antonio Conte per la trasferta bianconera a Pescara, gara che si giocherà questa sera in notturna. All’ex giocatore del Manchester United sono costati cari i due ritardi ingiustificati agli allenamenti nel giro di una settimana. Ventidue i convocati per il match in terra abruzzese, con il francese costretto a rimanere a Torino insieme a Pepe e De Ceglie, con il primo che giocherà con la Primavera bianconera per riprendere la condizione mentre il terzino è alle prese con un affaticamento alla coscia sinistra. Quindi, nonostante l’ottimo periodo del centrocampista, il tecnico juventino non fa sconti e lascia a casa Pogba.

    DOPPIA DELUSIONE – Il giocatore francese avrebbe dovuto sostituire Andrea Pirlo a Pescara, concedendo al regista italiano un turno di riposo dopo una serie di partite giocate ad alto livello. Niente da fare. L’ex United ha perso un’ottima occasione di dimostrare il suo talento partendo nell’undici iniziale. Venerdì, il centrocampista bianconero è stato escluso anche dalle convocazioni di Deschampsper la partita amichevole Italia-Francia in programma il 14 novembre. In patria si parlava di una chiamata da parte dell’ex tecnico del Monaco che ha giustificato l’esclusione per la mancanza di continuità del giocatore.

    Paul Pogba
    Pogba escluso dalla lista dei convocati per la trasferta pescarese © Alberto Pizzoli/Getty Images

    POGBALOTELLI – Che si sia già montato la testa dopo qualche più che buona prestazione e due gol importantissimi in campionato contro Napoli e Bologna? Un nuovo Balotelli? Per il bene del calcio italiano ci si augura di no. Il 19enne francese ha dimostrato grande carisma ma questo doppio ritardo agli allenamenti potrebbe essere un primo campanello d’allarme. Troppo spesso abbiamo visto giocatori che ai primi complimenti si sono esaltati e hanno perso la testa, probabilmente non sarà il caso di Pogba, ma è giusto dare una scossa al giocatore, lasciandolo a casa per la sfida contro il Pescara. Per quanto riguarda una multa,  non è stato preso alcun provvedimento. Voi avreste usato il pugno duro oppure sarebbe stato più opportuno chiudere un occhio visto l’ottimo rendimento del 19enne francese?

  • Juventus-Inter, Stramaccioni conferma il tridente

    Juventus-Inter, Stramaccioni conferma il tridente

    Ancora qualche ora di attesa e poi lo Juventus Stadium sarà teatro non solo del derby d’Italia numero 186 in campionato ma anche del match tra le attuali prime della classe della Serie A, ovvero Juventus e Inter. Una gara che da sempre, ma soprattutto dal 2006, ha un sapore particolare non solo per le tifoserie ma anche per le rispettive dirigenze dei due club che oggi più che mai, dopo lo scoppio di Calciopoli, si trovano una di fronte all’altra in una sfida che sa di scudetto.

    L’Inter infatti, dopo l’ottava vittoria consecutiva e la sesta in campionato, è stata etichettata, approfittando anche della flessione del Napoli, come la vera anti-Juve, unica attualmente a tenere il passo della squadra campione d’Italia che in campionato quest’anno si è dimostrata un rullo compressore, associazione motivata dalle 9 vittorie ottenute (e 1 pari) nelle 10 partite disputate che hanno permesso ai bianconeri di stabilire un record, quello della migliore partenza di sempre in assoluto nei campionati a girone unico a 20 squadre (dalla stagione ’94-’95). Ancora lontano invece quello della più lunga striscia di imbattibilità detenuto dal Milan che dal 1991 al 1993 riuscì a infilare 58 risultati utili consecutivi senza mai perdere in campionato, la Juve è a 49. Stramaccioni in conferenza stampa non si è nascosto affermando di non voler firmare per il pari consapevole di avere a propria disposizione i mezzi per interrompere la lunga imbattibilità dell’arci-rivale e di violare per la prima volta lo “Stadium”. Conferenza stampa disertata invece dalla Juventus, così come successo prima del Bologna nel turno infrasettimanale, per evitare di alimentare polemiche dopo la contestatissima direzione di gara di Catania in vista della partitissima di stasera.

    Juventus-Inter
    Juventus-Inter

    Centrocampo stellare dei bianconeri contro il tridente esplosivo dei nerazzurri. Saranno questi due settori le chiavi di volta del match. La Juve deve la sua forza principalmente ai suoi interpreti di centrocampo con il direttore d’orchestra Pirlo a dettare i tempi di gioco e la qualità e quantità di Marchisio e Vidal in mezzo al campo che fanno invidia ai più grandi club di tutta Europa; l’Inter ha in Milito un terminale offensivo letale e quasi senza eguali in Europa, Cassano sta dando spettacolo trascinando la squadra nerazzurra con i suoi gol e i suoi assist e Palacio non sta facendo rimpiangere affatto Sneijder. Il giovane tecnico nerazzurro però potrebbe non puntare sul suo tridente ben collaudato preferendo inserire un centrocampista in più, Guarin, al posto di Cassano rendendo la mediana più muscolare con Zanetti, Gargano e Cambiasso e Nagatomo largo a sinistra. Confermata la difesa a 3 con Ranocchia, Samuel e Juan Jesus. In porta il “para-rigori” Handanovic.

    In casa Juventus Antonio Conte non ha dubbi e conferma il 3-5-2. Rientrano, dopo il turnover contro il Bologna, Lichtsteiner, Chiellini, Vidal, che era squalificato, Marchisio, Asamoah, Giovinco e Vucinic. Linea difensiva quindi con Chiellini, Barzagli e Bonucci davanti a Buffon, sugli esterni il terzino svizzero e il centrocampista ghanese con Pirlo, Vidal e Marchisio, al rientro dall’infortunio alla cavaglia in mediana; le chiavi dell’attacco saranno affidate a Giovinco e Vucinic.

    PROBABILI FORMAZIONI JUVENTUS-INTER

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Vucinic, Giovinco. A disp.: Storari, Rubinho, Marrone, Lucio, Isla, Caceres, De Ceglie, Pogba, Giaccherini, Matri, Bendtner, Quagliarella. All.: Alessio

    Inter (3-4-3): Handanovic; Juan Jesus, Ranocchia, Samuel; Zanetti, Cambiasso, Gargano, Nagatomo; Cassano, Milito, Palacio. A disp.: Castellacci, Belec, Pereira, Silvestre, Jonathan, Bianchetti, Alvarez, Guarin, Mudingayi, Duncan, Livaja. All.: Stramaccioni

  • Verso Juventus-Inter, la sfida scudetto è già iniziata

    Verso Juventus-Inter, la sfida scudetto è già iniziata

    Si aspettava da anni un Juventus-Inter che contasse davvero qualcosa. Domani sera in quel di Torino, nella casa bianconera andrà in scena la supersfida scudetto (anche se è un po’ prematuro chiamarla così) tra le rivalità storiche di Inter e Juventus. Il derby d’Italia, quest’anno avrà realmente un’atmosfera diversa, riportando il confronto tra le due tifoserie a un clima decisamente incandescente dopo lo scandalo di Calciopoli.

    Infatti dopo l’Annus horribilis 2006, con la retrocessione in B e la seguente risalita nella Serie A della gloriosa ‘Vecchia signora’, la sfida tra le due squadre ha avuto sempre un sapore particolare, per l’astio tra le due tifoserie, ma senza avere una reale importanza a livello di classifica. L’Inter dopo aver sofferto gli sfottò interminabili del 5 maggio e i sempre presenti cori del ‘non vincete mai’ ha iniziato il suo ciclo vincente dominando per cinque anni di fila (quattro togliendo lo scudetto assegnato a tavolino) in Italia e chiudendo il suo ciclo con il Triplete. La Juve nel frattempo iniziava a gettare le fondamenta per la sua ricostruzione cercando di tornare a primeggiare in Italia. Nella scorsa stagione i bianconeri hanno raccolto i frutti di quanto seminato, vincendo un campionato meritatissimo, mentre l’Inter complici pessime scelte societarie (troppi allenatori e scelte di mercato sbagliate) ha chiuso il campionato al sesto posto. Questi i principali motivi di una partita che aveva di fatto perso quel fascino particolare. Domani sera però la storia sarà diversa. La posta in palio non sarà solo l’onore, con l’obiettivo di entrambe le squadre di lanciare un segnale chiaro per definire la possibile protagonista di un campionato iniziato da poco ma già incandescente.

    VERSO JUVENTUS-INTER

    Verso Juventus Inter © Claudio Villa/Getty Images

    I Bianconeri hanno frantumato ogni record possibile, allungando ulteriormente la striscia di risultati utili consecutivi. Questa Juventus è senza ombra di dubbio un rullo compressore: 10 partite giocate nove vinte, un pari con 22 gol all’attivo e solo 5 incassati. Numeri che fanno venire i brividi. Una roccaforte difficilmente scardinabile. Pochi gol che arrivano dall’attacco, ma moltissime reti da assegnare da un centrocampo che ha davvero pochi eguali in Europa. Marchisio, Asamoah, Vidal e ‘Le Roi’ (concedetemi il gioco di parole, parafrasando Platini) Pirlo saranno le frecce che la Juventus potrà utilizzare nel corso del match. Si pensava inoltre che con l’aggiunta della competizione europea e le fatiche della Champions, la Juventus potesse mollare qualche briciola in campionato, mentre in realtà la squadra di Conte ha saputo fare addirittura meglio della stagione passata, dimostrando in qualche modo di avere le motivazioni e una voglia di vincere ancora intatte.

    I nerazzurri guidati da Stramaccioni, dopo aver lasciato qualche segnale di intoppo sulla loro strada (vedi Roma e Siena) sembrano aver trovato una quadratura di gioco, che ha nella malleabilità tattica il suo vero cardine. 3-4-3, 3-4-1-2 o 3-5-2 non ha più importanza, l’Inter che Stramaccioni fa scendere in campo, sa sempre come giocare e soprattutto rispetto al recentissimo passato, sa come vincere. Gli addii illustri e i nuovi innesti hanno di fatto dato il via a un progetto partito con un anno buono di ritardo, dimostrando che alcuni giocatori bocciati l’anno passato non fossero ancora bolliti (Cambiasso), e che alcune scelte di mercato (vedi Juan Jesus) siano stati colpi azzeccatissimi. Con un Palacio in più, un Cassano che con i colori nerazzurri ha trovato quel feeling che forse nemmeno nella sua migliore stagione alla Samp avesse, e un Milito in super forma, rimane da capire con questo big match, se i nerazzurri possano realmente ambire al ruolo di unica e vera anti-juventus, o continuare a macinare punti per tornare in Champions nel minor tempo possibile.

    Un curioso particolare, nonostante l’invito del presidente Andrea Agnelli, Massimo Moratti non siederà in tribuna allo Juventus Stadium, per evitare polemiche con la tifoseria bianconera. Le scorie di Calciopoli sono ancora ben evidenti.

    Come finirà Juve-Inter?

    • Vince l’Inter (55%, 63 Voti)
    • Vince la Juve (33%, 38 Voti)
    • Finisce in parità (12%, 13 Voti)

    Totale Votanti: 114

  • Paul Pogba genio ed umiltà, la Juve ha il suo top player

    Paul Pogba genio ed umiltà, la Juve ha il suo top player

    Paul Pogba, doppia “p” nel nome e cognome: la medesima iniziale di ” promessa”, “predestinato”, o di “prodigio”. Diciannove anni, classe 1993, origini guineiane ma cittadino francese, cresciuto in fretta con il pallone fra i piedi, in una famiglia in cui si respira calcio, considerando che anche i due fratelli maggiori, Florentin e Mathias (fra loro gemelli), sono entrambi calciatori. Ben presto la stella nascente di Paul viene notata da uno dei maggiori conoscitori di calcio del panorama mondiale, dal “totem” degli allenatori Sir Alex Ferguson che nel 2009 lo porta al suo Manchester United, strappandolo al Le Havre senza badare ai convenevoli nella trattativa, promettendo alla famiglia del calciatore una casa e novantamila sterline, ed aprendo, così, un contenzioso con la società francese.

    L’avventura di Paul Pogba con i Red Devils inizia nella formazione Under 18, dove si rivela decisivo in campo – conquistando anche la FA Youth Cup – per poi approdare in prima squadra e ben impressionare quando viene chiamato in causa: dal 1 Luglio 2012, però, si svincola per scadenza di contratto dallo United e, tale circostanza, è ancora oggi uno dei maggiori rimpianti di Ferguson, in particolar modo dopo aver assistito all’exploit di Paul con la maglia numero sei della Juventus.

    L’avventura bianconera l’ha voluta fortemente lui stesso, scegliendo il progetto Juve per cercare di ripercorrere con la maglia della Vecchia Signora le gesta di grandi calciatori francesi, da Michel Platini (che, per ragioni anagrafiche Paul non può ricordare in campo, ndr) a Zinedine Zidane, passando soprattutto per Patrick Vieira, colui che lo ha indirizzato sulla strada per Torino, consigliandogli di preferire tale opzione rispetto a quelle di Milan ed Inter. Il ruolo di Vieira è, così, un elemento ricorrente nell’avventura juventina di Paul anche perchè, fin dalle sue prime apparizioni in campo, i paragoni con l’ex centrocampista di Milan, Arsenal, e Juventus non si sono risparmiati: per la statura, per le movenze in campo, per le capacità atletiche e le lunghe leve, ma probabilmente Paul Pogba ha anche qualcosa in più rispetto a Vieira, perlomeno considerando il paragone alla stessa età.

    Paul Pogba dopo il gol contro il Bologna | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Pogba, infatti, sembra avere già la personalità di chi è conscio dei suoi mezzi e del suo talento, ben coniugata con la serietà e l’impegno di chi si sente ancora un giovane che ha tanto da imparare: dopo il gol realizzato nel big match contro il Napoli ha evitato qualunque tipo di “volo pindarico” ed anche ieri sera, dopo il pregevole assist per Giaccherini che ha mandato in gol Quagliarella e, soprattutto, dopo la rete decisiva che ha regalato nei minuti di recupero la vittoria contro il Bologna, il francese ha mantenuto un low profile, senza esaltarsi per la rete personale ma dichiarandosi felice per la vittoria del “team”.

    Su questo aspetto, è certo, pesa l’impostazione di Antonio Conte che stima moltissimo il francesino – al punto da elogiarlo pubblicamente – e potrà avere, così, un ruolo determinante nel suo processo di crescita: gli ingredienti sono di pregiatissima qualità, ma l’imprinting “caratteriale” di Conte potrà rivelarsi un valore aggiunto fondamentale nella formazione della personalità in campo del giovane Paul ed, anche nel post partita di ieri, tramite le dichiarazioni di Angelo Alessio si è percepita tale sensazione. Nonostante Pogba fosse stato il migliore in campo e determinante in zona gol, il vice del tecnico salentino gli ha rimproverato alcuni leziosismi di troppo all’inizio del secondo tempo: bastone e carota, insomma, anche per proteggerlo da quelle che saranno, d’ora in poi, le pressioni maggiori attorno a lui.

    A ben guardare, però, sembra che Pogba sia ben in grado di reggerle, senza “montarsi la testa”, senza uscire fuori dalle righe cercando di dare il meglio in campo: d’altronde non capita a tutti di potersi allenare a stretto contatto quotidiano con Paul Scholes – prima – e con Andrea Pirlo – oggi – due fra i più grandi centrocampisti di tutti i tempi e, soprattutto, due simboli di dedizione al lavoro, serietà e professionalità. Oltre alle doti innate, Pogba può diventare grande facendo conto sul loro esempio.

  • La Juventus si veste da Halloween “Continuiamo a fare paura!”

    La Juventus si veste da Halloween “Continuiamo a fare paura!”

    Fantastica iniziativa quella della Juventus che per l’occasione decide di vestirsi in maschera cogliendo al balzo l’arrivo di Halloween e ripetendo quanto fatto lo scorso anno quasi fosse diventato un atto scaramantico: sul sito ufficiale della squadra è apparsa nella giornata di lunedì una fotogallery chiamata “Happy Halloween II” che racchiude i giocatori in versione horror: il titolo non poteva essere più azzeccato e, per farsi ancora più nemici il tutto è racchiuso nella scritta “Una Juventus mostruosa… Continuiamo a far paura!”.

    Si parte con in copertina proprio il meno atteso: un Antonio Conte vestito da “Conte Dracula”, con tanto di canini affilati e mantello. Si passa poi ad Andrea Pirlo quasi irriconoscibile nelle vesta di Joker; Gianluigi Buffon è uno dei più azzeccati nei panni di Freddy Krueger con cappello in testa, guanto di rasoi in una mano e pallone ben saldo nell’altra. Nicklas Bendtner per l’occasione diventa Frankenstein mentre Arturo Vidal è imprigionato in una barella in versione Hannibal Lecter. Kwadwo Asamoah ricopre il ruolo di Blade, Claudio Marchisio quello di Jonathan Kramer, pazzoide protagonista di Saw, Leonardo Bonucci quello di Jason e Paul Pogba quello del mito di guerre stellari Darth Maul. Si arriva poi a Lucio, inserito nella gallery horror come Terminator, Stephan Lichtsteiner ne “La Mummia”, Sebastian Giovinco nei panni di Hellraiser ed infine Mirko Vucinic perfettamente inserito nel corpo di Benjamin Barker, diabolico parrucchiere di Fleet Street.

    Un modo simpatico per far capire che in ogni caso la squadra che comanda in questo campionato è ancora quella di Torino, nonostante tutto e tutti e soprattutto per scacciare ogni tipo di polemica che in questi giorni si era alzata nei confronti della Juventus. Tutto pronto dunque in casa bianconera che proprio questa sera, affronterà il Bologna per la decima giornata di andata della nuova stagione sperando che l’aver riproposto la gallery horror possa portargli fortuna anche sul campo.

    LA GALLERY COMPLETA:

  • Buffon, Pirlo e Balotelli in lizza per il Pallone d’Oro. La lista

    Buffon, Pirlo e Balotelli in lizza per il Pallone d’Oro. La lista

    Nella lista dei calciatori in corsa per la conquista del Pallone d’Oro 2012, pubblicata oggi dal quotidiano France Football, appaiono anche i nomi di tre calciatori italiani: si tratta infatti dei due bianconeri Gianluigi Buffon e Andrea Pirlo e soprattutto del bomber del City Mario Balotelli. Sicuramente inaspettato il nome del talento senza testa che, nonostante i tanti capricci e litigi avvenuti in questi ultimi tempi, si è conquistato un posto tra i 23 giocatori più forti del mondo.

    Inutile dire che la maggior parte dei calciatori è di nazionalità spagnola e specificatamente indossano la maglia del Real Madrid e del Barcellona: solamente loro infatti occupano undici posti dei ventitre disponibili. Per la prima volta inoltre tra i candidati vi è un giocatore che milita nel campionato cinese: si tratta ovviamente di Didier Drogba, attaccante in forza allo Shanghai Shenhua.

    Italian forward Mario Balotelli (R) cele
    Balotelli e Buffon © FABRICE COFFRINI/AFP/GettyImages

    Sicuramente per tutti gli atleti inseriti nella lista è un grande onore ma le scommesse vedono come favoriti alla vittoria finale i soliti Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, veri e propri talenti della natura che stanno continuando a stupire partita dopo partita.

    Ecco dunque la lista completa:

    Sergio Aguero (Manchester City – Argentina)
    Mario Balotelli (Manchester City – Italia)
    Karim Benzema (Real Madrid – Francia)
    Gianluigi Buffon (Juventus – Italia)
    Sergio Busquets (FC Barcellona – Spagna)
    Iker Casillas (Real Madrid – Spagna)
    Didier Drogba (Chelsea e Shanghai Shenhua – Costa d’Avorio)
    Radamel Falcao (Atletico Madrid – Colombia)
    Zlatan Ibrahimovic (Milan e PSG – Svezia)
    Andrés Iniesta (FC Barcellona- Spagna)
    Lionel Messi (FC Barcellona – Argetina)
    Manuel Neuer (Bayern Monaco – Germania)
    Neymar (Santos – Brasile)
    Mesut Özil (Real Madrid – Germania)
    Gerard Piqué (FC Barcellona – Spagna)
    Andrea Pirlo (Juventus – Italia)
    Sergio Ramos (Real Madrid – Spagna)
    Cristiano Ronaldo (Real Madrid – Portogallo)
    Wayne Rooney (Manchester United – Inghilterra)
    Yaya Toure (Manchester City – Costa d’Avorio)
    Robin van Persie (Arsenal e Manchester United – Olanda)
    Xabi Alonso (Real Madrid – Spagna)
    Xavi Hernandez (FC Barcellona – Spagna)

    Nello stesso articolo è stato poi riportata la lista dei candidati per la nomina di miglior allenatore: tra i dieci vi sono gli italiani Roberto Di Matteo, Roberto Mancini e Cesare Prandelli.