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  • Juventus-Udinese clima avverso e tante assenze. Anche Di Natale ko

    Juventus-Udinese clima avverso e tante assenze. Anche Di Natale ko

    Continua con la partitissima tra Juventus e Udinese allo Stadium la ventunesima giornata di campionato. I bianconeri vogliono cancellare le défaillance delle due ultime uscite che hanno portato un solo punto nel 2013 contro Sampdoria e Parma. Un nuovo stop dei Campioni d’Italia potrebbe definitivamente annullare le distanze con le due inseguitrici, Lazio e Napoli. La condizioni climatiche potrebbero minacciare la gara stessa, nel pomeriggio infatti sulla città piemontese è ricomparsa la neve, tuttavia lo scorso anno lo Juventus Stadium ha dimostrato di essere pronto ad emergenze di questo tipo, la stessa gara dello scorso anno tra le due formazioni si giocò sotto una fitta nevicata.

    Se la neve potrebbe non costituire un pericolo Conte si trova comunque costretto a dover gestire, oltre al calo di forma di alcuni dei suoi gioielli, anche le numerose e importanti assenze come quella di Claudio Marchisio che, contrariamente a quanto si sperava in settimana, non ha recuperato dall’infortunio rimediato nel match contro la Sampdoria; illustre assente anche Pirlo fermato da un affaticamento al polpaccio destro e, infine, forfait per Quagliarella, out per un problema al tendine dell’adduttore della coscia sinistra. Potrebbe invece recuperare Vidal anche se le sue condizioni non sono certamente al 100% e per questo potrebbe partire dalla panchina.
    Dunque Mister Conte potrebbe confermare l’amato 3-5-2 con Buffon tra i pali, Caceres nelle retroguardia ad affiancare Barzagli e Bonucci; a centrocampo sui lati Lichtsteiner e Padoin e in mezzo, se non dovesse farcela Vidal, Marrone con Giaccherini e Padoin. Coppia d’attacco formata da Giovinco e Vucinic che per l’occasione ritorna in campo dal primo minuto.

    Mirko Vucinic  titolare contro l'Udinese | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Mirko Vucinic titolare contro l’Udinese | © Valerio Pennicino/Getty Images

    I friuliani stanno attraversando un buon momento di forma documentato dai 6 risultati positivi consecutivi tra cui le importanti vittorie contro Inter e Fiorentina. Unico dubbio per Guidolin riguarda l’impiego di Di Natale che, causa influenza, in settimana non si è allenato. Al suo posto il tecnico potrebbe decidere di affiancare a Muriel lo svedese Ranegie. Confermato il 3-5-1-1 con Padelli in porta e linea difensiva formata da Heurtaux, Danilo e Domizzi; sugli esterni Pasqual e Basta con Pinzi, Allan e Lazzari a completare il reparto.

    Juventus-Udinese Le probabili Formazioni

    Juventus (3-5-2): Buffon; Bonucci, Barzagli, Caceres; Lichtsteiner, Giaccherini, Pogba, Vidal De Ceglie; Giovinco, Vucinic
    A disp.: Storari, Rubinho, Rugani, Pol Garcia, Isla, Peluso, Marrone, Schiavone, Kabashi, Padoin, Matri. All.: Conte
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Pepe, Chiellini, Bendtner, Asamoah (Coppa d’Africa), Marchisio, Pirlo, Quagliarella

    Udinese (3-5-1-1): Padelli; Heurtaux, Danilo, Domizzi; Basta, Pinzi, Allan, Lazzari, Pasquale; Muriel, Ranegie
    A disp.: Pawlowski, Scuffet, Coda, Angella, Faraoni, Silva, Campos Toro, Merkel, Pereyra, Fabbrini, Maicosuel, Di Natale. All.: Guidolin
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Brkic, Fabbrini, Benatia (Coppa d’Africa), Badu (Coppa d’Africa)

  • Chiellini: “Torno tra un mese”. Vidal e Pirlo non si allenano

    Chiellini: “Torno tra un mese”. Vidal e Pirlo non si allenano

    La sua assenza non è di certo un elemento che passa inosservato nella Juventus di Antonio Conte, in particolar modo considerando che nello sfortunato scorcio di 2013 la squadra bianconera ha collezionato soltanto un punto in due partite di campionato, e che i gol incassati sono state delle “falle” difensive proprio nella zona che sarebbe competenza dell’infortunato Giorgio Chiellini. Per questo, dunque, sembra comprensibile che la squadra sia in trepidante attesa del suo rientro anche se i tempi non saranno troppo brevi ed è stato lo stesso Chiellini a rivelare il suo “quadro clinico” intervenendo ad una giornata dedicata alla prevenzione sul cancro dal titolo: “Non fare autogol: gioca d’attacco contro il cancro” promossa dall’associazione Italiana Oncologia Medica. Chiellini ha così colto l’occasione per rispondere alle domande dei ragazzi dell’Istituto Beccaria di Torino, abbozzando anche una previsione sui tempi di recupero: “Ne avrò ancora per un mesetto”. 

    Di certo la notizia non è delle più positive considerando che tra meno di un mese la Juventus dovrà scendere in campo per disputare il match di andata degli ottavi di Champions League contro il Celtic e che, se le previsioni di Chiellini saranno confermate, il difensore toscano dovrà saltare il delicato impegno europeo a causa della lesione di secondo grado al polpaccio destro procurata nell’allenamento del 19 Dicembre scorso. Il suo obiettivo “realistico” è di rientrare nel big match del prossimo 1 Marzo, contro il Napoli al San Paolo che precederà la gara di ritorno degli ottavi di Champions del 6 Marzo allo Juventus Stadium.

    Chiellini torna tra un mese ma carica la Juventus | ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Chiellini torna tra un mese ma carica la Juventus | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Come detto, però, la sua assenza è un aspetto molto importante da considerare negli equilibri della retroguardia bianconera, considerando che Peluso e Caceres non hanno saputo offrire le garanzie necessarie nei match contro Sampdoria e Parma, anche se secondo Chiellini le cause della mini-crisi bianconera sono da imputarsi anche ad una componente di sfortuna che, nel mese di Gennaio, pare essere una sorta di “costante” per la squadra di Conte, considerando che anche lo scorso anno la Juventus aveva perso qualche punto importante nello stesso periodo dell’anno: “Il singolo non può cambiare gli equilibri di una squadra, siamo stati sfortunati in alcuni episodi e abbiamo perso qualche punto importante, proprio come era successo l’anno scorso in questo stesso periodo”.

    Nonostante questo, però, Giorgio Chiellini rimane ottimista e fiducioso sulle potenzialità della squadra e sulla capacità dei compagni di risollevare il proprio rendimento, già nel prossimo match di campionato in programma nell’anticipo di sabato sera contro l’Udinese allo Stadium che si preannuncia verrà disputata sotto una copiosa nevicata.

    Tuttavia, le notizie che giungono dallo spogliatoio bianconero non sono ottimali per quanto riguarda gli uomini “abili e arruolabili”: se per Mirko Vucinic ci potrebbe essere (finalmente) un posto da titolare al fianco di Giovinco in attacco, ci potrebbero essere problemi di formazione a centrocampo a causa delle non perfette condizioni di Andrea Pirlo e Arturo Vidal, che nella seduta di oggi non si sono allenati rispettivamente a causa di in problema al muscolo soleo del polpaccio destro e di un trauma contusivo-distorsivo alla caviglia destra.

    La ripartenza della Juventus formato 2013, dunque, non si preannuncia delle più semplici.

  • Buffon miglior portiere al mondo degli ultimi 25 anni

    Buffon miglior portiere al mondo degli ultimi 25 anni

    Nonostante per la sua Juventus non sia un buon periodo, ed anche dal punto di vista personale non stia attraversando uno dei momenti più brillanti, il capitano della Juventus e della Nazionale Italiana Gigi Buffon è stato eletto dall’ Iffhs, l’istituto internazionale di storia e statistica del calcio, come miglior portiere degli ultimi venticinque anni, dal 1987 al 2012, guidando la speciale classifica con 226 punti davanti al portiere spagnolo della Nazionale e del Real Madrid Iker Casillas con 213 punti ed all’olandese Edwin Van Der Saar, ex juventino (proprio prima dell’arrivo in bianconero dello stesso Buffon, ndr) con 201 punti a chiudere il “podio”.

    Di seguito, poi, al quarto posto il danese Peter Schmeichel, al quinto il tedesco ex Bayern Monaco Oliver Kahn, in sesto posto il portiere del Chelsea e della Nazionale della Repubblica Ceca Peter Cech, al settimo Josè Luis Chilavert del Paraguay. All’ottavo posto, a pari merito, l’italiano ed ex storico portiere dell’Inter Walter Zenga e lo spagnolo Andoni Zubizarreta, ed a chiusura della speciale “Top Ten” il brasiliano Taffarel.

    Buffon numero 1 degli ultimi 25 anni per Iffhs | © Clive Rose/Getty Images
    Buffon numero 1 degli ultimi 25 anni per Iffhs | © Clive Rose/Getty Images

    Le statistiche dell’Iffhs legate ai portieri, poi, si associano a quelle emanate sempre dall’istituito internazionale di storia e statistica del calcio inerenti “il miglior centrocampista al Mondo del 2o12”, in cui ha trionfato il Barcellona con i suoi uomini ad occupare l’intero “podio”. Iniesta del Barcellona è, infatti, il migliore in assoluto con 146 punti, precedendo proprio il compagno di squadra e di reparto Xavi con 128 punti che si era imposto negli anni precedenti, mentre al terzo posto si è collocato Leo Messi con 98 punti.

    Di rilievo, poi, è il nome che occupa il quarto posto, dove si colloca lo juventino Andrea Pirlo, con 87 voti: un riconoscimento importante considerando che il regista juventino sia l’unico degli italiani tra i migliori primi quindici playmakers del mondo.

    Dopo Pirlo, poi, seguono Ozil e Cristiano Ronaldo del Real Madrid, poi David Silva  e Tourè  del Manchester City a pari merito al settimo posto insieme a Neymar del Santos, ed ancora a seguire Gerrard del Liverpool, Zlatan Ibrahimovic del Psg, e poi a pari merito Xavi Alonso del Real Madrid, Frank Lampard e Juan Mata del Chelsea, ed infine Radamel Falcao dell’Atletico Madrid.

  • Parma-Juventus 1-1, Sansone risponde a Pirlo

    Parma-Juventus 1-1, Sansone risponde a Pirlo

    Parma-Juventus doveva essere un match ostico ed interessante e così si presenta, nonostante gli incresciosi episodi di violenza tra tifoserie opposte che lo hanno preceduto, offrendo un buon primo tempo anche se giocato sotto la pioggia battente che rende il campo pesante e fangoso e costringe il palleggiatori a cambiar mestiere, se non altro per evitare brutte figure, ed una ripresa in cui giungono i due gol, uno per parte che determinano il pari finale, che costa alla Juventus un’altra parziale battuta d’arresto.

    Il Parma sembra molto a proprio agio e non teme l’avversario, con la velocità di Biabiany e Marchionni e la fisicità tecnica di Belfodil, che mettono in difficoltà la difesa bianconera, in particolar modo nell’area presidiata da Martin Caceres, troppo morbido e svagato nei suoi interventi. Il Parma costruisce, così, buone occasioni che potrebbero impensierire Gigi Buffon: la prima di queste è lo scambio tra Gobbi e Amauri e il successivo tiro di Paletta che esce sopra la traversa; poi, un’ occasione per Belfodil su grande azione di Biabiany, ed ancora grande occasione di Belfodil con Lichtsteiner che si immola e manda in calcio d’angolo.

    La Juventus, però, sul finire della prima frazione di gioco costruisce due grandi occasioni, prima con Lichtsteiner al 35′ che da posizione defilata cerca di infilare Mirante ma vede respingere il suo tiro in corner, e poi con Quagliarella che, solo davanti al portiere del Parma in uscita, si fa ipnotizzare. Poi, è Andrea Pirlo ad avere una buona occasione con una punizione molto ben calciata che, però, Mirante è molto attento a deviare in calcio d’angolo prima che si infili sotto l’incrocio dei pali.

    Parma-Juventus 1-1, Sansone risponde a Pirlo | © Marco Luzzani/Getty Images
    Parma-Juventus 1-1, Sansone risponde a Pirlo | © Marco Luzzani/Getty Images

    Il secondo tempo si apre con la punizione di Andrea Pirlo, che riesce a beffare su deviazione decisiva di Biabiany il portiere Mirante, e realizzare così lo 0-1 bianconero. La Juventus, dopo il vantaggio, non costruisce altre clamorose occasioni, nonostante l’ingresso in campo di Vucinic che sostituisce Quagliarella. Il cinismo degli uomini di Donadoni si dimostra, però, in concomitanza di un’altra leggerezza della retroguardia, innescata da una finta di troppo di Vucinic che perde palla e si fa beffare dal lungo lancio di Paletta, che si dimostra capace di intuire lo scatto del neo entrato Sansone (che sostituisce Amauri, ndr) che beffa Caceres ed infila Buffon, realizzando il pareggio per 1-1.

    La Juventus prova la reazione, ma non riesce a costruire grandi pericoli davanti a Mirante, mancando di precisione nell’ultimo passaggio e non riuscendo a sfruttare i calci d’angolo battuti nel finale, sui quali la difesa del Parma si fa trovare attenta e precisa. La partita termina, così, con un pareggio che può essere considerato giusto per quanto visto in campo, che conferma l’imbattibilità interna del Parma e le difficoltà della Juventus del dopo-sosta priva dei suoi uomini più importanti, Chiellini, Marchisio, Asamoah e Vucinic, davvero lontano dalla migliore condizione, rimandando ancora l’appuntamento con la vittoria in campionato nel 2013.

    Parma-Juventus le pagelle:

    Paletta 7 Ottima prova, grande intuizione sul lancio che libera il tiro di Sansone per il gol del definitivo pareggio

    Sansone 7,5 Cinismo perfetto, entra dalla panchina e segna anche alla Juventus, confermandosi ammazza-grandi, dopo il gol all’Inter

    Pirlo 6,5 Ottima punizione, con la complicità della deviazione di Biabiany: solita preziosa luce del centrocampo

    Caceres 5 Aveva giocato bene contro il Milan in Coppa Italia, mentre si dimostra svagato e distratto nella gara odierna facendo rimpiangere l’assenza di Chiellini

    Parma-Juventus, il tabellino:

    Parma (3-5-2): Mirante 6,5; Santacroce 6,5, Paletta 7, Zaccardo 6; Biabiany 6, Marchionni 5,5 (Acquah), Valdes 6, Parolo 6,5, Gobbi 6; Amauri 5,5 (Sansone 7,5), Belfodil 6,5.
    Juventus (3-5-2): Buffon 6; Bonucci 6, Barzagli 6, Caceres 5; Lichtsteiner 5,5, Pogba 6, Vidal 5,5, Pirlo 6,5, Padoin 5,5 (De Ceglie); Quagliarella 6 (Vucinic), Giovinco 6.

    Marcatori Parma-Juventus: 51′ Pirlo, 76′ Sansone

    Video Parma-Juventus:

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  • Juve-Milan per i quarti di Coppa Italia. Conte e Allegri fanno turnover

    Juve-Milan per i quarti di Coppa Italia. Conte e Allegri fanno turnover

    Dopo la Lazio, che ha eliminato il Catania, Juve e Milan cercano stasera l’accesso alle semifinali di Coppa Italia. Bianconeri e rossoneri si affronteranno allo Stadium in una gara secca e piena di motivazioni visti gli ultimi precedenti sia in campionato (gol fantasma di Muntari nella passata stagione e rigore inesistente trasformato da Robinho in questa) che in coppa (lo scorso anno furono proprio i bianconeri ad eliminare il Milan in semifinale al termine dei tempi supplementari dopo che i regolamentari si erano conclusi con il medesimo punteggio di 1-2 nel doppio confronto di andata e ritorno) nonostante i due tecnici sembrano orientati a fare turnover. La Juve cerca l’immediato riscatto dopo l’inaspettato ko interno con la Samp senza aver saputo sfruttare il momentaneo vantaggio e la superiorità numerica per quasi un’ora di gioco, il Milan, dopo l’avvio di stagione shock, vuole dare continuità ai suoi risultati che hanno permesso una risalita in campionato a ridosso della zona Europa.

    Antonio Conte lascia a riposo Andrea Pirlo e Mirko Vucinic, quest’ultimo non al meglio della forma come hanno evidenziato le ultime uscite. Per il grande ex della gara invece solo panchina, al suo posto il tecnico bianconero dovrebbe scegliere Luca Marrone e non Pogba che inizialmente dovrebbe accomodarsi in panca. Mancheranno anche Gigi Buffon, al suo posto Storari, e Asamoah, partito per disputare la Coppa d’Africa, sulla mediana giocherà sicuramente Vidal che domenica pomeriggio contro la Samp è rimasto fuori usufruendo di un turno di riposo affiancato da Giaccherini che dovrebbe essere schierato come interno di centrocampo. Sulle corsie laterali agiranno Isla e Peluso mentre la linea difensiva sarà composta dal trio Barzagli, Bonucci e Caceres. In avanti coppia d’attacco Giovinco-Matri.

    Juve-Milan
    Juve-Milan quarti di Coppa Italia © Marco Luzzani/Getty Images

    Sul fronte opposto anche il tecnico rossonero Max Allegri opterà per dei cambi. Dal primo minuto si rivedrà Giampaolo Pazzini al centro dell’attacco, reparto avanzato formato inoltre dal Faraone El Shaarawy ed Emanuelson. In cabina di regia ci sarà Montolivo con Ambrosini e Boateng ai suoi lati con Nocerino in panchina. Difesa a 4 con Abate, in procinto di trasferirsi alla corte di Spalletti allo Zenit San Pietroburgo, Mexes, Acerbi e De Sciglio davanti ad Amelia che prenderà posto tra i pali. Panchina per Bojan, pronto ad entrare in caso di necessità, e il baby Niang. Non convocato Robinho sempre in trattativa per trasferirsi in Brasile.

    PROBABILI FORMAZIONI JUVE-MILAN

    JUVENTUS (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Caceres; Isla, Vidal, Marrone, Giaccherini, Peluso; Giovinco, Matri. A disp.: Buffon, De Ceglie, Lichtsteiner, Pirlo, Padoin, Pogba, Vucinic. All.: Conte

    MILAN (4-3-3): Amelia; Abate, Mexes, Acerbi, De Sciglio; Montolivo, Ambrosini, Boateng; Emanuelson, Pazzini, El Shaarawy. A disp.: Gabriel, Antonini, Carmona, Flamini, Nocerino, Traorè, Bojan, Niang. All.: Allegri

  • Capello: “La Juve di Conte vince senza competitors”

    Capello: “La Juve di Conte vince senza competitors”

    I paralleli tra il presente ed il passato non sempre sono appropriati anche perchè le circostanze mutano al trascorrere del tempo e, dunque, può risultare quantomeno forzato un accostamento tra momenti differenti: questo è vero anche nel mondo del calcio, e Fabio Capello attuale cittì della Russia non ha perso occasione per puntualizzarlo, evidenziando le differenze tra la sua Juventus di metà anni duemila e questa Juventus targata Antonio Conte, capace di far voltare pagina all’intero ambiente dopo gli anni difficili del post-Calciopoli. Per questo, Fabio Capello non può che mostrare il proprio apprezzamento per il lavoro fin qui svolto dai bianconeri, “stanno facendo benissimo” anche se – secondo il mister friulano – non hanno competitors“. Ciò significa che, secondo Capello, la sua formazione che conquistò due scudetti sul campo, aveva un quid in più perchè doveva fronteggiare un’agguerrita concorrenza, dal Milan all’Inter alla Roma, mentre nel caso attuale la Signora non sembra aver grandi rivali considerando che le altre squadre hanno lasciato andar via tutti i grandi giocatori e, dunque, hanno visto ridursi sensibilmente il proprio potenziale: “l’unica che sulla carta potrebbe dar fastidio alla Juventus potrebbe essere la Roma”.

    A proposito della forza della Juventus di oggi, Capello sottolinea l’importanza di due elementi, che la dirigenza bianconera è stata abile a rilevare a parametro zero per poi valorizzare al meglio, fino a renderli due calciatori imprescindibili nei rispettivi ruoli: il primo, ovviamente, è Andrea Pirlo che la Juventus lo scorso anno ha strappato al Milan portandolo a nuova vita come perno del centrocampo “e che sarebbe capace di far la differenza nelle migliori squadre del mondo”, il secondo è, invece, Andrea Barzagli divenuto in poco tempo pilastro della retroguardia di Conte dopo anni non propriamente brillanti in Bundesliga.

    Capello: la Juve di Conte non ha competitors | © Mike Kireev/Epsilon/Getty Images
    Capello: la Juve di Conte non ha competitors | © Mike Kireev/Epsilon/Getty Images

    Dopo la Juventus, però, Fabio Capello non si sottrae dal commentare alcune tematiche calde in casa Roma, ed, in particolare, legate a Daniele De Rossi. Il rapporto con fra il centrocampista ed il mister friulano è molto forte, considerando che fu lo stesso Capello a farlo esordire in serie A (nella stessa gara in cui esordì anche il giovane Alberto Aquilani, ndr) e, dunque, l’attuale cittì della Russia mostra ancora molto interesse per le sorti calcistiche di De Rossi, in particolare in un momento in cui sembra vivere un rapporto non esattamente idilliaco con il proprio tecnico Zdenek Zeman. Ma, secondo Capello, Zeman conosce molto bene il reale valore di De Rossi e, affinchè la situazione possa migliorare, il giocatore “dovrà sapersi adattare a certe idee del proprio allenatore”.

     In passato Capello consigliò a Daniele De Rossi di non andar via dalla Roma per poter rivestire quel ruolo di “Capitan Futuro” che sembrava essergli stato cucito addosso, ma ad oggi il mister friulano pone maggiormente l’accento sulla serenità del giocatore perchè è essenziale che “sia felice nella squadra in cui gioca per trasmettere tale felicità ai compagni”. 

    Un concetto valido in generale, naturalmente, ma ancor di più per un elemento di grande valore come De Rossi, un giocatore “importante e che fa la differenza, un giocatore della Nazionale Italiana”.

  • Oscar della Juventus 2012, trionfano Pirlo e Conte

    Oscar della Juventus 2012, trionfano Pirlo e Conte

    Fine d’anno, tempi di bilanci e di riconoscimenti che possano racchiudere il senso di una stagione, ancor di più se l’anno solare che sta per concludersi è stato “da incorniciare” come quello della Juventus. Ecco perchè gli Oscar della Juventus 2012 promossi da Tuttosport ed attribuiti da una giuria composta da cinquanta persone tra ex calciatori bianconeri, giornalisti e tifosi vip, assumono un significato ancora più importante: per la Juventus l’anno 2012 ha significato soprattutto rinascita, rivincita, scudetto e super Coppa Italiana, primi trofei del post-Calciopoli. Ha significato riappropriarsi del proprio ruolo, dopo anni di lontananza dal vertice del calcio italiano e, per questo motivo, mai come quest’anno i bilanci e gli Oscar di fine anno divengono importanti.

    Vediamo nel dettaglio, dunque, a chi sono stati attribuiti tali Oscar della Juventus per l’anno 2012 considerando quello di miglior giocatore in assoluto, quelli di miglior attaccante, centrocampista e difensore, di miglior acquisto, di miglior giovane, la gara più significativa e, poi, il voto popolare.

    Quasi un plebiscito ha sancito quello del giocatore dell’anno, attribuito al faro del centrocampo bianconero Andrea Pirlo che ha raccolto 32 preferenze su 50, a suggellare un anno solare vissuto da protagonista ritrovato, da assoluto valore aggiunto della formazione di mister Conte. L’Oscar della Juventus 2012 come migliore attaccante, invece, è spettato a Mirko Vucinic con ben 35 preferenze, nonostante nella scorsa stagione abbia messo a segno 14 gol, una cifra di certo non sensazionale per un bomber; tuttavia, il valore e l’importanza del montenegrino è anche quella di uomo-assist, di imprevedibile suggeritore, capace di far segnare anche i compagni di reparto e, per questo, il suo riconoscimento è stato ben ponderato.

    Oscar della Juventus 2012, trionfo per Pirlo e Conte | © ANDREAS SOLARO/Getty Images
    Oscar della Juventus 2012, trionfo per Pirlo e Conte | © ANDREAS SOLARO/Getty Images

    L’Oscar della Juventus 2012 come miglior difensore, invece, è stato attribuito ad Andrea Barzagli, vero cardine della retroguardia juventina con Bonucci e Chiellini, in grado di superare anche il numero uno Gigi Buffon, portiere ed attuale capitano della Signora.

    Tra i centrocampisti, l’ Oscar è stato assegnato al Principino Claudio Marchisio, che grazie all’intuizione di Antonio Conte che gli ha cucito addosso il ruolo di mezz’ala sinistra, ha contribuito in maniera considerevole ai successi della squadra e, soprattutto, a rendere tanto forte il centrocampo bianconero, insieme agli imprescindibili compagni di reparto Pirlo e Vidal.

    L’Oscar di partita più bella dell’anno 2012 secondo la giuria di esperti è stata la gara di Champions League con il Chelsea allo Juventus Stadium, con un secco 3-0 che ha spalancato le porte della qualificazione agli ottavi di finale prima della gara con lo Shakhtar, mentre l’Oscar di migliore acquisto dell’anno 2o12 è stato attribuito ad Asamoah, arrivato in comproprietà con l’Udinese. Come miglior giovane, invece, quasi all’unanimità è stato eletto il francese Paul Pogba, che ha raccolto ben 41 preferenze.

    Il voto popolare che ha coinvolto i lettori del quotidiano Tuttosport, invece, ha eletto Antonio Conte come “bianconero dell’anno” non mostrando alcuna titubanza sull’individuazione di colui che, con il suo contributo, ha saputo cambiare la mentalità della squadra, restituendole l’antico smalto, la fame per le vittorie, la volontà di primeggiare ad ogni costo, ricostruendo quel passato glorioso di cui ne era stato parte da calciatore e da capitano. Antonio Conte è il simbolo del 2012 bianconero, e tale Oscar probabilmente vale più di tutti gli altri considerando le difficoltà legate alla squalifica che per quattro mesi ha tenuto il tecnico salentino lontano dalla sua “creatura”: un anno di molte luci e qualche ombra per lui, ma l’Oscar della Juventus 2012 è il premio della “sua gente” e, di certo, sarà molto apprezzato da Conte.

  • Conte frena gli elogi: “Titolo d’inverno non serve”

    Conte frena gli elogi: “Titolo d’inverno non serve”

    La Juventus ha conquistato il titolo di campione d’Inverno con due giornate d’anticipo e si appresta ad affrontare l’ultima fatica del 2012, la gara di campionato contro il Cagliari che concluderà un anno ricco di soddisfazioni sportive per il popolo bianconero, con lo scudetto conquistato dopo gli anni dell’inferno sportivo, e la ciliegina della Super Coppa Italiana in bacheca, oltre che il primato attuale in classifica con ampio margine sulle inseguitrici, la qualificazione agli ottavi di Champions (dove troveranno il Celtic, ndr) ed ai quarti di Coppa Italia. Cosa migliorare ancora? Difficile dirlo, ma non per Antonio Conte, insaziabile e sempre sul pezzo, soprattutto alla vigilia di una gara in cui c’è il rischio di allentare la tensione.

    Cagliari-Juventus – Il mister salentino, però, puntualizza che l’impegno contro il sardi – che si disputerà a Parma – dovrà essere affrontato al massimo, scongiurando il rischio che il pensiero possa andare anche solo per un attimo alle valigie pronte per le vacanze, nella “prima settimana in cui ci sono stati elogi sperticati per tutti”. Oltre all’avversario in campo, dunque, il pericolo è quello di perdere mordente e di allentare la tensione: per questo, però, “ci penserò io” promette il tecnico salentino, e su questo c’è da credergli in parola. Conte è alla ricerca di risposte importanti, che dovranno giungere proprio in questo momento, perchè “la crescita passa dalla gestione di queste situazioni”.

    Conte i i bilanci di fine 2012 | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images
    Conte i i bilanci di fine 2012 | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Oscar – Nel coro degli elogi alla squadra bianconera, però, Antonio Conte non si sottrae dal complimentarsi con i suoi uomini per il cammino intrapreso fin qui e si sbilancia attribuendo ai suoi calciatori un premio figurativo, un Oscar che premi loro e la società, perchè “sono speciali e questo mi onora di essere il loro allenatore”. Ma, se da un lato arriva la “carota” dall’altro emerge immediatamente il “bastone”, ossia la determinazione e la grinta di Antonio Conte che analizza con lucidità l’importanza del risultato finale, a voler sottolineare che i conti si fanno a fine stagione, perchè “se non arriviamo ad alzare qualcosa non so che farmene del titolo d’inverno”. In tema di premi e riconoscimenti, inevitabile un riferimento al Pallone d’Oro, il più ambito riconoscimento individuale per un calciatore: in tal senso, il tecnico salentino si sbilancia nella sua personale preferenza ammettendo che avrebbe espresso il suo voto per Andrea Pirlo, che avrebbe meritato di stare sul podio del trofeo, subito dietro al vincitore indiscusso ed indiscutibile Leo Messi.

    Chiellini – In un clima di serenità e soddisfazione, la nota negativa riguarda l‘infortunio di Giorgio Chiellini, con una sospetta lesione al muscolo del polpaccio infortunato già un mese fa: ora, però, il difensore toscano sembra rischiare un lungo stop, di circa due mesi. Di certo, dunque, salterà la gara di venerdì con il Cagliari in attesa di conoscere tramite gli accertamenti del caso l’entità precisa del recupero. La Juventus perde un leader della sua difesa, anche se Chiellini cercherà di guarire il prima possibile con il supporto dello staff medico e di “tornare più forte di prima”. Sarà, dunque, molto difficile sopperire alla sua assenza, ma la Juventus probabilmente penserà a qualche “aggiustamento” sul mercato anche perchè era già nell’aria dopo il divorzio da Lucio ed alla luce del fatto che Asamoah a Gennaio dovrà partecipare alla Coppa d’Africa.

  • Juventus-Atalanta 3-0, tutto facile per la fuga d’inverno

    Juventus-Atalanta 3-0, tutto facile per la fuga d’inverno

    Il trend del freddo pomeriggio torinese, illuminato da un pallido sole, che fa da sfondo a Juventus-Atalanta appariva chiaro già prima del fischio d’inizio dell’arbitro Massa, con una straordinaria coreografia-scenografia dello Juventus Stadium dedicata al tecnico Antonio Conte, alla prima in campionato sulla panchina casalinga, con tanto di messaggio “Con…te”, oltre che una grande foto di Alessio e Riccardo, i due calciatori delle giovanili bianconere scomparsi il 15 Dicembre 2006. Un tripudio di bianco e nero che sembrava annunciare un grande pomeriggio per la Juventus in campo contro l’Atalanta e tali premesse sono state rispettate fin dal primo minuto di gioco, con una grande invenzione di Giovinco sulla trequarti a liberare il compagno di reparto Mirko Vucinic che è bravo a stoppare la palla e battere con un pregevole tiro a giro il portiere Consigli: neanche 90 secondi e la Juventus realizza l’1-0.

    Due minuti dopo, al 4′, pericolo Atalanta su errore di Marrone che, tradito probabilmente dal campo di gioco, libera Denis a tu per tu con Buffon: il portierone, però, è fenomenale nel suo intervento e riesce a bloccare a terra il tiro dell’argentino.

    Al 13′ altra emozione bianconera, con un calcio di punizione calciato da Andrea Pirlo dai 25 metri: una vera e propria magia, una pennellata che si infila sotto l’incrocio di pali beffando un incolpevole Consigli: 2-0.

    E’ una Juventus dilagante che a tratti sembra un rullo compressore, non accontentandosi del doppio vantaggio e continuando a pressare, ripartire, giocare a memoria, con pregevoli tocchi del suo numero 21 Pirlo, in grande giornata: al 26′ arriva, così, il terzo gol bianconero che era già nell’aria, con un perfetto tiro dal limite dell’area di Claudio Marchisio: 3-0.

    Al 31′ altro episodio-chiave del match sfavorevole all’Atalanta con l‘espulsione per doppia ammonizione di Manfredini, autore di un ingenuo fallo su Chiellini per evitarne la ripartenza anche se – leggendo bene l’azione – l’intervento del centrale nerazzurro risulta inutile data la lontananza dalla porta dell’azione. L’Atalanta resta, così, in dieci uomini e sotto di tre gol e sul finire del tempo rischia di subire il quarto gol su iniziativa di Vidal ma, in quel caso, il portiere Consigli si fa trovare pronto.

    Nel secondo tempo di Juventus-Atalanta le emozioni e gli episodi decisivi lasciano spazio alla razionalità della squadra di Conte che costruisce gioco ma in maniera intelligente gestisce la gara, anche con gli opportuni cambi di Quagliarella per Vucinic, e poi gli ingressi di Padoin e Giaccherini. Al 58′ gol annullato a Giovinco per fuorigioco su assist di Lichtsteiner, mentre al 68′ è ancora una rete annullata a negare il poker alla Juventus, questa volta con il neo entrato Fabio Quagliarella.

    Juventus-Atalanta 3-0, Vucinic, Pirlo e Marchisio in gol | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images
    Juventus-Atalanta 3-0, Vucinic, Pirlo e Marchisio in gol | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    La gara termina, così, proprio come era iniziata, con la curva che invoca a gran voce il suo allenatore Antonio Conte, e la squadra che festeggia con il consueto saluto ai tifosi: tre punti pesanti, tre punti che permettono una fuga per il titolo di campione d’inverno approfittando della sconfitta dell’Inter di ieri ed in attesa del posticipo del Napoli di questa sera.

    L’Atalanta, invece, esce ridimensionata dallo Stadium, ma contro questa Juventus c’era poco da fare anche per un’ammazza-grandi.

    Juventus-Atalanta, le pagelle:

    Vucinic 7 Dopo novanta secondi sblocca il risultato ed incanala la gara sui binari giusti: gol pesante, come sempre

    Marchisio 7 Nel primo tempo Conte lo incita ad infilarsi negli spazi e lui obbedisce realizzando così il gol del 3-0 che chiude i giochi

    Chiellini 7 Imperioso in difesa, solido e attento, prova anche qualche sortita in attacco

     Pirlo 8 Pregevoli i suoi tocchi, meraviglioso il suo calcio di punizione dai 25 metri con cui realizza il gol del 2-0. Ispiratissimo

    Manfredini 4.5 Ingenuo sulla seconda ammonizione per fallo su Chiellini con cui lascia l’Atalanta in dieci

    Denis 5 Fallisce dopo quattro minuti il potenziale 1-1 facendosi ipnotizzare da Buffon, rimanendo con il rimpianto di non aver riaperto la gara

    Juventus-Atalanta, il tabellino:

    Juventus (3-5-2): Buffon 6.5; Barzagli 6.5 (63′ Padoin), Marrone 6, Chiellini 7; Lichtsteiner 6.5, Vidal 6, Pirlo 8, Marchisio 7 (70′ Giaccherini), Asamoah 6; Vucinic 7 (55′ Quagliarella), Giovinco 6.5.

    Atalanta (4-4-1-1): Consigli 6,5; Bellini 6, Manfredini 4.5, Lucchini 5, Peluso 6; Schelotto 5.5, Cigarini 5 (74′ Cazzola), Radovanovic 5 (46′ Biondini), Bonaventura 5 (39′ Stendardo); Moralez 5.5; Denis 5.

    Espulsi: Manfredini

    Ammoniti: Manfredini

    Marcatori Juventus-Atalanta 3-0: 2′ Vucinic, 13′ Pirlo, 26′ Marchisio

    Video Juventus-Atalanta 3-0:

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  • Milan-Juventus 1-0, nove mesi dopo ancora polemiche

    Milan-Juventus 1-0, nove mesi dopo ancora polemiche

    Sono trascorsi nove mesi esatti da quel celeberrimo Milan-Juventus, matrix di tutte le polemiche trascinatesi fino al termine della stagione scorsa. Dopo 270 giorni i rossoneri si prendono la rivincita, battendo i campioni d’Italia per 1-0 grazie al discusso rigore trasformato da Robinho alla mezzora del primo tempo. Discusso per usare un eufemismo, in quanto la moviola ha chiarito ben presto come il penalty in realtà fosse inesistente. L’errore di Nicola Rizzoli è costato caro alla Juventus, che dopo essersi trovata in svantaggio non ha avuto la forza nei restanti 60 minuti di trovare la rete del pareggio. Al termine della partita ha vinto però il fair play, nota piacevolissima in rapporto a quanto accaduto nove mesi prima. Allegri ammette che il rigore fosse inesistente, così come Buffon e Marotta strigliano i giocatori per non aver giocato da Juve. Dopo la sconfitta di ieri i bianconeri restano fermi a quota 32 punti, in ogni caso saldamente al comando della classifica. Risale invece il Milan, che si porta in ottava posizione a 18 punti, a cinque lunghezze dal quinto posto.

    RUOLI INVERTITI – Il Diavolo ha vestito i panni della provinciale, come la posizione di classifica imponeva. Per novanta minuti il Milan ha recitato al meglio il copione che per anni è stato il canovaccio vincente della Juve. Orgoglio, cuore, pressing, c’era un po’ di tutto nelle gambe e nei polmoni dei calciatori rossoneri, guidati ieri sera dal capitano Montolivo, acclamato dal gruppo come nuovo leader vista l’assenza contemporanea di Ambrosini e Abbiati. Dall’altra parte c’era una Juventus manovriera, capace di realizzare un 62% di possesso palla rivelatosi alla fine infruttuoso. I ritmi utilizzati da Pirlo e compagni hanno ricordato al pubblico di San Siro quelli che il Milan era solito attuare in questi ultimi anni, dall’ultimo Ancelotti fino all’avvento di Leonardo. E’ stato quindi un Milan-Juventus alla rovescia se vogliamo, così come il punteggio finale, che ha premiato la squadra messa peggio in classifica.

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    La gioia dei rossoneri dopo Milan-Juventus | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    LA CHIAVE – Oltre alla grinta e alla determinazione messe in mostra per novanta minuti, il Milan ha vinto la partita tagliando completamente i rifornimenti alle due punte centrali (Vucinic e Quagliarella, quest’ultimo sostituito da Giovinco nella ripresa). In questo hanno giocato un ruolo fondamentale l’ex Nocerino e sopratutto l’olandese De Jong, che come mediano di rottura davanti alla difesa riesce a dare il meglio di sé. I vari Pirlo, Vidal, e Marchisio non sono riusciti mai ad accendere e dialogare con i due attaccanti, rendendo così del tutto vano il copioso possesso palla. L’altra nota stonata in casa bianconera è rappresentata dall’ennesima prova negativa del cileno Isla, preferito a Liechtsteiner. La partita dell’ex Udinese dura soltanto un tempo, con Padoin che gli subentra ad inizio ripresa. E’ lo stesso Isla a indurre Rizzoli all’errore, con un intervento da Superman (cit. Francesco Falleti) in piena area di rigore. In assenza di Ibrahimovic il cileno ha voluto in un certo senso non far rimpiangere lo svedese. Peccato che il risultato non sia stato dei più felici.

    Le pagelle di Milan-Juventus 1-0 (25-11-2012)
    Mexes 7: ottima prova difensiva del francese dopo la brillante prestazione di Bruxelles. Allegri forse ha trovato la coppia titolare da qui fino al termine della stagione, con il colombiano Yepes (7) decisamente in palla affianco all’ex giallorosso.
    Montolivo 7: a fine partita dichiara come la serata di ieri sia stata la più bella della sua vita. Avere la fascia da capitano e l’investitura direttamente da Berlusconi ha reso Montolivo leader carismatico del nuovo centrocampo rossonero insieme a De Jong e Nocerino (6,5 ad entrambi).
    El Shaarawy 6,5: forse più in ombra rispetto ad altre partite, ma i suoi sono novanta minuti di completo sacrificio e abnegazione. Il 92 rossonero dà un ulteriore conferma di come la testa faccia la reale differenza tra un talento e un campione.
    Isla 3: disastroso. L’ex Udinese non ne azzecca una. Falloso tecnicamente, indisciplinato tatticamente, consegna il penalty agli avversari. La sua partita da incubo termina subito dopo l’intervallo. Rispetto ad Asamoah (5,5), il suo acquisto inizia ad essere considerato un grave errore.
    Pirlo 4,5: male, male, male. Torna a San Siro e torna ad essere il giocatore lento e poco lucido “ammirato” nell’ultimo periodo con la maglia del Milan. L’accoglienza dei tifosi rossoneri e le fatiche di Champions fanno il resto. Non che i suoi compagni di reparto, Vidal (5) e Marchisio (5) facciano di meglio, ma qualcosa in più i supporter bianconeri si aspettavano dall’ex Trilly Campanellino (cit. Carlo Pellegatti)
    Quagliarella 4: un fantasma. Mai in partita, mai un pallone giocabile. Ma la vera chicca la regala una volta sostituito, passando vicino ad Alessio e sussurandogli qualcosa. Mettiamo la mano sul fuoco che non siano stati gli auguri di Natale anticipati di un mese.

    Il tabellino di Milan-Juventus 1-0 (25-11-2012)
    Milan (4-3-3): Amelia 6, De Sciglio 6,5, Mexes 7 (Zapata 72′ 6), Yepes 7, Constant 6,5, Montolivo 7, De Jong 6,5, Nocerino 6,5, Robinho 6,5, (65′ Pazzini 6), Boateng 6 (83′ Flamini s.v.), El Shaarawy 6,5. Allenatore: Allegri 7
    Juventus (3-5-2): Buffon 6, Barzagli 5,5, Bonucci 5, Caceres 5, Isla 3 (46′ Padoin 5,5), Vidal 5, Pirlo 4,5, Marchisio 5, Asamoah 5,5 (72′ Pogba 5,5), Vucinic 5,5, Quagliarella 4 (57′ Giovinco 5). Allenatore: Conte 5

    Il video di Milan-Juventus 1-0 (25-11-2012) [jwplayer config=”60s” mediaid=”161556″]