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  • Massimiliano Allegri è il nuovo allenatore della Juventus

    Massimiliano Allegri è il nuovo allenatore della Juventus

    Sono passate poche ore dalla notizia dell’addio di Conte che ha sconvolto il popolo juventino, e già la Juventus ha trovato il sostituto del tecnico salentino, a sedere sulla panchina bianconera sarà Massimiliano Allegri.

    Il tecnico ex rossonero ha firmato un contratto biennale da circa 2 milioni più bonus l’anno. La trattativa che ha portato il tecnico livornese a porre la firma sul contratto con la Juventus si è conclusa in poche ore dopo un incontro avvenuto con Marotta.

    Massimiliano Allegri
    Massimiliano Allegri

     

    Il nome di Allegri era già salito in Pole Position nella serata di ieri sera, gli ultimi dettagli del contratto ed il nodo relativo allo staff del neotecnico della Juventus è stato sciolto questa mattina, Allegri sarà presentato oggi pomeriggio alle quindici come si legge dalla comunicazione apparsa sul sito ufficiale della società bianconera:

    Oggi pomeriggio, mercoledì 16 luglio, l’Amministratore Delegato – Direttore Generale Area Sport della Juventus, Giuseppe Marotta, incontrerà i giornalisti nella conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri. L’appuntamento è alle 15.00 presso la sala conferenze dello Juventus Stadium (Gate B/ Corso Gaetano Scirea 50 – Torino)

    Allegri ha vinto la concorrenza di Mancini, anche se l’allenatore di Jesi ha negato di aver avuto contatti con la Juventus, ma il suo nome pare aver creato parecchi dubbi tra i tifosi e probabilmente anche qualche incomprensione con i calciatori in rosa, Pirlo in particolare, ma anche il neoacquisto Evra.

    Il rapporto tra Andrea Pirlo ed Allegri ai tempi del Milan non si concluse certamente nel modo migliore, con il centrocampista bresciano che decise di non rinnovare il contratto e di lasciare i rossoneri (accasandosi a parametro zero alla Juventus) proprio per una scelta tecnica dell’allenatore che aveva deciso di cambiare ruolo a Pirlo per mettere Van Bommel o Ambrosini davanti alla difesa, la conferma arriva dalle parole di Andrea Pirlo nella propria autobiografia “Penso quindi gioco”:

    Andrea, il nostro allenatore Allegri pensa che se resti non potrai più giocare davanti alla difesa. Per te avrebbe pensato a un altro ruolo: sempre a centrocampo, ma sulla sinistra”. Piccolo particolare: davanti alla difesa pensavo di poter dare ancora il meglio di me. Un pesce quando il mare è profondo respira, se lo spostano sotto il pelo dell’acqua si arrangia, ma non è la stessa cosa. “Anche con te in panchina o in tribuna abbiamo vinto lo scudetto. E poi, Andrea, da quest’anno la politica della società è cambiata. A chi ha più di trent’anni, proponiamo il rinnovo di contratto solo per dodici mesi”. Altro piccolo particolare: non mi è mai capitato di sentirmi vecchio, neppure in quel preciso momento. Solo a tratti ho avuto la sensazione che qualcuno volesse farmi passare per bollito, più che altro erano le premesse a lasciarmi perplesso.

    Dunque per Pirlo si ripropone il problema, vedremo cosa accadrà in questo suo nuovo incontro con Allegri, anche Evra, neoacquisto della Juventus, nonostante i contratti firmati, ma non ancora depositati, dopo l’addio di Conte avrebbe chiesto tempo per poter parlare con il nuovo allenatore.

    I tifosi della Juventus non avrebbero gradito l’arrivo di Allegri, ricordato per le famose polemiche del gol di Muntari non assegnato in Milan-Juventus del 2012, e sia sul web che sui Social Network sono esplose perplessità e commenti negativi su Allegri tant’è che alcuni supporter avrebbero avuto l’idea di chiedere il rimborso per l’abbonamento già sottoscritto.

    Allegri quindi dopo le esperienze in Serie A con Cagliari e Milan si trova ad affrontare una nuova avventura su una panchina tanto prestigiosa quanto complicata specialmente adesso dopo la fine dell’era Conte.

     

  • Brasile 2014, Italia così no!

    Brasile 2014, Italia così no!

    Di fronte a quanto si è visto nella seconda sfida della nostra Nazionale, che ci vedeva contrapposti alla Costa Rica, non si può che rimanere alquanto preoccupati ed un poco sorpresi. La seconda emozione l’avevamo provata dopo l’incontro con l’Inghilterra, ma in senso opposto, eravamo sorpresi positivamente. La preoccupazione nasce, invece, da una sensazione di impotenza di fronte ad un avversario, più fresco, più veloce e con una fame devastante nonostante proprio prima della spedizione per Brasil 2014 avevamo rimarcato come uno dei nostri punti di forza maggiori fosse proprio la duttilità tattica della rosa convocata da Prandelli.

    In effetti ci aspettavamo qualche ritocco rispetto al match contro i britannici, proprio in funzione delle caratteristiche più fisiche e meno tecniche dei nostri avversari centroamericani, ma non ci si poteva aspettare di certo un mix di insicurezza da parte del tecnico e di stanchezza fisica dopo una sola gara alle spalle.

    Prandelli ha giocato alcune carte prevedibili, attingendo dalla rosa a disposizione e considerando la Costa Rica, tuttavia è sembrata una Nazionale sempre troppo prudente rispetto ad un avversario che certamente meritava considerazione ma non doveva incutere timore. Morale, pallino del gioco in mano alla Costa Rica e dominio fisico dei centroamericani, anche a centrocampo, dove contro l’Inghilterra abbiamo vinto la partita.

    Se poi ci si poteva legittimamente aspettare dei cambi ad-hoc per rimettere in piedi l’inerzia della partita si è rimasti delusi. Balotelli troppo solo e anche quando viene imbeccato magistralmente da Pirlo riesce a dare un saggio di come si buttano via i palloni d’oro, non quelli di France Football, ma quelli che il campo ed i compagni riescono a darti per fare al meglio quello che sai fare da campione quando vuoi, ovvero il gol.

    Cesare Prandelli / Foto Twitter
    Cesare Prandelli / Foto Twitter

    Thiago Motta sembrava un faro spento in mezzo al mare, piantato lì che nemmeno ad intermittenza si accende, male anche Chiellini che pure da centrale si trova in difficoltà. E poi la nostra arma da utilizzare al meglio, la duttilità tattica dovuta alla possibilità di effettuare dei cambi che possono per caratteristica dare un cambio al modulo, all’intensità ed al volto della squadra. Le carte giocate sono state Cassano, irriconoscibile per la sua imprecisione e la sua impalpabilità, Cerci che è riuscito solo a saltare un paio di volte il suo diretto avversario e nulla più ed infine Insigne per continuare ad aggiungere imprevedibilità, se solo gli interpreti avessero fatto quello che ci si aspettava facessero.

    Insomma inutile negarlo, una disfatta di proporzioni enormi, ma che fa da contro altare alla bellissima prova fornita contro l’Inghilterra e che quindi non può e non deve aprire processi al momento soltanto deleteri e poco costruttivi. C’è ancora un Mondiale da giocare e da finire, quindi è solo il momento di rimboccarsi le maniche e sbagliare il meno possibile, perché poi è questo il segreto per vincere Brasile 2014.

    Prandelli deve comprendere i limiti dei suoi ragazzi e deve farlo in fretta, non si può permettere di lasciare intentate le strade meno ardite per la paura di perdere un equilibrio di squadra quando le cose si stanno mettendo male, deve avere il coraggio di affrontare gli avversari rimarcando la forza del gruppo e la sua capacità camaleontica, altrimenti non ha senso continuare a sventolare certe bandiere e certe capacità se poi non sappiamo come sfruttarle.

    In effetti la sensazione è stata questa, dopo un primo tempo così così e sotto di una rete ci si aspettava la sterzata che non è arrivata, anzi è arrivata l’involuzione definitiva con due tiri in porta nei primissimi minuti della ripresa e poi tanto possesso palla inutile frammentato dalla capacità dei nostri avversari di chiudere gli spazi e guadagnare tempo.

    Siamo passati da un 4-1-4-1 iniziale, con una sola punta a fare da sponda e dandogli due palle gol saltando il loro centrocampo e subendo una rete per poi passare ad un 4-4-1-1 per coprirci ancora di più ma cercando fantasia nei trequartisti ed abbiamo chiuso con un inedito 4-2-3-1 rischiando ancora in contropiede il gol che chiudeva definitivamente la partita nella ripresa e senza mai pungere l’avversario. Considerando il nostro livello nella classifica F.I.F.A. rispetto alla Costa Rica  e su come abbiamo gestito l’incontro c’è molto da riflettere.

    Adesso c’è l’Uruguay, cliente ostico e ci vorrà una partita da Italia vera per andare avanti in Brasile 2014 il tempo delle scommesse e delle incertezze deve essere lasciato alle spalle, si deve solo fare quello che sappiamo fare meglio giocare al nostro livello senza considerare chi abbiamo di fronte, perché come siamo abituati, nella prossima sfida siamo dentro o fuori, a noi le cose facili da girone dominato non piacciono e allora vedremo di pasta siamo fatti.

     

  • Italia, buona la prima. A Manaus è trionfo azzurro

    Italia, buona la prima. A Manaus è trionfo azzurro

    E’ un grande esordio quello dell’Italia ai Mondiali 2014. Un successo prezioso, sofferto grazie alle reti di Marchisio al 35′, il pareggio di Sturridge al 37′ e il gol del successo da parte di Balotelli al 50′. Qualche sofferenza di troppo difensiva, ma con bel gioco e con autorità l‘Italia vince la sua prima gara al Mondiale brasiliano battendo 2-1 l’Inghilterra tosta e vivace, ma non irresistibile.

    Questa è l’Italia che piace a Cesare Prandelli: con tre registi (Pirlo, Verratti e De Rossi, quest’ultimo è stato il più arretrato)  e le volate dei terzini (Darmian soprattutto, la vera rivelazione della serata), gli azzurri hanno mostrato personalità, sono stati sospinti e trascinati dalla freschezza atletica di Candreva e Darmian, dalla classe di Pirlo in mezzo al campo e dal solito immenso Barzagli il quale ha messo diverse pezze alle continue amnesie di Paletta.  La solitudine di Balotelli era un prezzo che si doveva pagare: un  prezzo che nel suo caso, ha fatto la differenza. Mario Balotelli è stato criticato tanto, forse troppo ma ha disputato un’ottima gara al debutto e, nel caldo torrido di Manaus, è stato lui a decidere il match. Contava vincere e la vittoria è arrivata, il Mondiale è iniziato con il sorriso per l’Italia ora l’ostacolo Costa Rica, prima nel girone D insieme agli azzurri.

    Balotelli porta in vantaggio l'Italia
    Balotelli porta in vantaggio l’Italia

    L’Italia è stata sistemata con il 4-1-4-1 con Chiellini spostato sulla fascia sinistra e Darmian a destra. Paletta e Barzagli i centrali difensivi. A centrocampo il doppio regista, Pirlo e Verratti, con Marchisio e Candreva a ridosso di Balotelli.

    Roy Hodgson ha schierato si quattro attaccanti ma ha preferito giocare di rimessa, come certifica l’azione folgorante del pareggio. Modulo schierato è stato il 4-2-3-1 con Sturridge supportato da Wellbeck, Rooney e Sterling.

    Al 4′ minuto del primo tempo è Sterling a mandare la palla sull’esterno rete con un tiro pericoloso da 35 metri. L’Inghilterra è partita bene e Sirigu ha effettuato una bella parata sul destro di Henderson al 6′. Al 24′ ci vuole tutta la bravura di Barzagli che si immola sul cross di Wellbeck: sugli esterni gli inglesi hanno creato non pochi grattacapi. La partita si è sbloccata al 35′ con uno schema da corner, la palla arriva a Marchisio, dopo una meravigliosa finta di Pirlo, che con un destro rasoterra mette la sfera nell’angolino: gran bel gol. Ma la gioia degli azzurri dura solo due minuti: al 37′ l’Inghilterra ha pareggiato con un contropiede velocissimo a sinistra con Rooney che crossa per Sturridge. errore di Paletta che se lo è perduto e Sturridge da due passi ha riportato la situazione in parità. Nei minuti di recupero arrivano due occasioni in sequenza per gli azzurri: al 46′ grande invenzione di Balotelli che anticipa Hart e prova un bel pallonetto ma salva sulla linea Jagielka. Sugli sviluppi dell’angolo successivo Candreva calcia sul primo palo ma la palla finisce sul palo.

    Al 50′ giocata sontuosa di Candreva, cross perfetto per Balotelli che di testa ha schiacciato dentro riportando in vantaggio l’Italia.  Al 54′ spunto assurdo di Rooney che salta  De Rossi e spara, palla fuori di poco. Al 61′ grande azione di Candreva che ha effettuato un altro cross ma Balotelli non ci è arrivato per un soffio. Al 64′ c’è stato un destro a giro di Barkley e Sirigu ha respinto la sfera lateralmente. La partita, da qui in poi, non ha portato grandi occasioni da rete, gli inglesi ci hanno provato ma senza mai impensierire Sirigu. La traversa nel recupero di Pirlo chiude un match ben giocato dagli azzurri. Con il cuore i ragazzi di Prandelli hanno retto e hanno gestito il minimo vantaggio.

    ITALIA-INGHILTERRA 2-1 (1-1) (35′ Marchisio, 37′ Sturridge, 50′ Balotelli)

    ITALIA (4-1-4-1): Sirigu; Darmian, Barzagli, Paletta, Chiellini; De Rossi, Candreva (79′ Parolo), Pirlo, Verratti (57′ T. Motta), Marchisio; Balotelli (73′ Immobile).

    INGHILTERRA: (4-2-3-1); Hart; Johnson, Cahill, Jagielka, Baines; Gerrard, Henderson (73′ Wilshere); Rooney, Sterling, Wellbeck (61′ Barkley); Sturridge (80′ Lallana).

    ARBITRO: Kupiers ( Olanda )

    AMMONITI: Sterling

     

     

  • Juventus, ufficiale il rinnovo di Pirlo, intanto Conte chiama Sanchez

    Juventus, ufficiale il rinnovo di Pirlo, intanto Conte chiama Sanchez

    L’accordo tra Andrea Pirlo e la Juventus per il rinnovo del contratto era stato trovato già da diverse settimane, mancava però l’ufficialità che è giunta da poco tramite un comunicato apparso su Juventus.com che, oltre ad informare sulla nuova data del prolungamento del contratto, celebra anche il recente passato con la maglia bianconera di Pirlo:

    Andrea Pirlo
    Andrea Pirlo

    La fantastica storia di Andrea Pirlo in bianconero continua. Il Professore ha infatti firmato il rinnovo del contratto che lo legherà alla Juventus fino al 30 giugno 2016.
    Era il 24 maggio 2011 quando venne annunciato il suo ingaggio e il regista si presentò ai propri tifosi con queste parole: «Non vedo l’ora di tornare a vincere con questi colori: [… ] Sono sicuro che sul campo ricambierò la bella sensazione avuta in questi giorni, con il massimo impegno e speriamo con delle belle vittorie ». Ha mantenuto la parola, prendendo la squadra per mano e accompagnandola verso la storia. Lo ha fatto a suo modo, con la discrezione e l’umiltà del campione che si esprime in campo, tra un’occhiata ai compagni ed al pallone, un cenno tranquillo del capo e una magia. Trascinatore in mezzo al campo, devastante per gli avversari, con lui in cabina di regia sono arrivati tre scudetti consecutivi e due Supercoppe italiane. Per 131 partite Andrea Pirlo è stato il fulcro del gioco, il punto nodale da cui ogni azione ha avuto origine, firmando sei capolavori balistici stagionali e 14 gol in totale. In tre anni ha indicato ai propri compagni la via del gol per ben 30 volte, toccando più di un pallone al minuto (11551 i palloni giocati, rispetto ai 11344 minuti in campo), con una percentuale di riuscita al passaggio che sfiora il 90%. Numeri che sarebbero fantascienza per chiunque. Per il Professore sono la norma. E la lezione continua.

    Dunque Pirlo dopo l’ufficialità del rinnovo di contratto può concentrarsi totalmente sulla nazionale e sulla prossima avventura mondiale che lo attenderà nei prossimi giorni.

    Sistemata la questione rinnovi di Pirlo adesso la Juventus torna a muoversi sull’attacco e pare che in pole position sia tornato Alexis Sanchez.

    Che El Niño Maravilla sia pronto a lasciare Barcellona e che sarebbe felice di ritornare in Serie A, è notizia già di diversi giorni fa, oggi però Tuttosport aggiunge altri dettagli alla possibile trattativa per l’arrivo di Sanchez in bianconero.

    Secondo il quotidiano torinese nelle scorse ore ci sarebbe stato un contatto telefonico tra l’attaccante cileno ed Antonio Conte. Il tecnico salentino, che già l’anno scorso era intervenuto in prima persona nell’affare Tevez, avrebbe voluto far capire a Sanchez gli obiettivi ed i desideri bianconeri, oltre a parlare di tattica e schemi.

    Il problema fondamentale per la buona conclusione della trattativa rimane di carattere economico: il Barcellona continua a chiedere 25 milioni, la Juventus non vuole spingersi oltre a 20. Ci sarà un nuovo contatto tra le due società nei prossimi giorni e potrebbe esser inserito nella trattativa anche Fernando Llorente. L’attaccante navarro, autore di una buona stagione con la Juventus, piace ai blaugrana ed i bianconeri, che lo avevano ingaggiato a parametro zero, potrebbero inserirlo nell’affare Sanchez ottenendo una sostanziosa plusvalenza oltre a portare a Torino il calciatore desiderato da Conte per passare all’amato 4-3-3.

  • La carica dei 102, la Juve tra record, mercato e allenatore

    La carica dei 102, la Juve tra record, mercato e allenatore

    Record italiano demolito e record europeo quasi raggiunto (quello dei 103 punti del Celtic nel 2002, in un campionato certo meno combattuto della Serie A). Ormai la Juve di Antonio Conte non la smette di frantumare record su record che non saranno battuti certo facilmente. Innanzitutto 19 su 19 in casa e “solo” 14 su 19 in trasferta (1-1 Inter, 1-1 Lazio, 2-2 Verona, 4-2 Fiorentina, 2-0 Napoli). 102 punti su 114, numeri pazzeschi per una squadra pazzesca che però ancora una volta in Europa non riesce a sfondare. Oggi con il Cagliari non è stato un problema portare a casa i tre punti, con un 3-0 maturato nel primo tempo grazie alla solita perla di Pirlo, al gol di piede di Llorente che continua a dimostrare che non è bravo solo di testa e al gran gol di Marchisio, che mostra ancora una volta la sua eleganza col pallone tra i piedi. Per il secondo anno di fila è Juve-Cagliari la partita della premiazione (l’anno scorso finì 1-1). Come sempre grande entusiasmo in casa Juve, in cui però, adesso, bisogna parlare di mercato, a cui è strettamente legato il rinnovo di Conte, che ancora una volta si è mostrato molto ambiguo ai microfoni di SKY e anche con i propri giocatori (Llorente ha detto che Conte non parla di queste cose negli spogliatoi).

    La Juventus campione d'Italia
    La Juventus campione d’Italia

    Proviamo a stilare le pagelle di una stagione che ancora una volta ha visto la Juve protagonista.

     Chiellini 8: come sempre una sicurezza lì dietro, ma ogni tanto si fa male e la difesa bianconera ne risente.

    Caceres 7: il jolly di riserva: se serve un centrale ecco Caceres, se serve un esterno destro ecco Caceres. Qualche disattenzione, ma comunque dimostra di essere un giocatore importante per i bianconeri.

    Ogbonna 6: qualche problema ad ambientarsi, magari per il passato granata, ma quando serviva c’era, magari non svolgendo al meglio il lavoro.

    Pogba 8: qualsiasi sia il suo valore di mercato, è un fenomeno e continua a dimostrarlo ogni giorno che passa, con agganci super e gol fantascientifici.

    Pepe sv: si è rivisto nel finale, ma il numero 7 deve rifarsi l’anno prossimo. Preferibilmente senza altri infortuni.

    Marchisio 7.5: pochi ma importanti i suoi gol questa stagione, iniziata piuttosto male per il principino, che si era sbloccato all’ andata proprio col Cagliari.

    Vucinic- Quagliarella 5.5: rispettivamente uno e due gol e poche apparizioni, chiaro segno che la cessione, già vicina a gennaio, è imminente.

    Tevez 9: chi diceva che non meritava il 10 ora probabilmente si è ricreduto. Il bomber che la Juve cercava lo ha trovato per soli 9 mln. Con lui è tutta un’altra squadra. E come se non bastasse, è stato nominato MVP dell’anno.

    Giovinco 6: poche apparizioni, ma quando la formica atomica è in campo il gioco è più scattante.

    Peluso-Padoin-Isla 5: gli esterni di riserva. Peluso e Padoin hanno trovato un gol a testa, Isla è ancora a secco, ma ormai non si può più dire “deve recuperare dall’infortunio”, perché è passato tanto tempo e l’Isla di Udine non si trova più.

    Llorente 8: arriva tra lo scetticismo generale e conquista i tifosi con 16 gol, tante sponde e non solo gol di testa, ma anche di piede.

    Barzagli 7.5: dietro è una sicurezza, ma la tendinite lo ha lasciato out per troppo tempo

    Osvaldo 7: riscattare o  non riscattare? Ha giocato poco e il Southampton chiede una cifra troppo alta. Si vedrà.

    Bonucci-Pirlo 8: ruoli diversi ma sempre registi, il primo alterna partite perfette a qualche errore, il secondo decide le partite ma in alcune occasioni è quasi invisibile.

    Asamoah-Lichtsteiner 8.5: fenomenali sulla fascia, creano palle gol, fanno giocate e creano confusione in area. Perfetti per il 3-5-2.

    Vidal: 8.5: come sempre perfetto il cileno, che segna 11 gol e si inserisce come un’attaccante. Altro uomo di mercato da trattenere.

    Storari-Rubinho sv: poche presenze se hai Buffon sopra di te. Storari titolare in Coppa Italia e soprattutto con la Roma, facendo grandissime parate. Rubinho, terzo portiere, elogiato oggi da Conte, ha avuto 45° minuti di spazio col Cagliari.

    Buffon 9: come si fa a dire che è finito? copre lo specchio della porta con dei riflessi pazzeschi e spesso salva la Juve. Una sicurezza

    Antonio Conte 9: il condottiero della Juve non sbaglia un colpo: 102 punti e un rinnovo che, con una squadra così, come si fa a non firmare?

     

  • Europa League, Juventus missione compiuta, impresa Valencia, passano anche Benfica e Siviglia

    Europa League, Juventus missione compiuta, impresa Valencia, passano anche Benfica e Siviglia

    Un po’ di fatica, qualche momento di sofferenza ma alla fine la Juventus di Antonio Conte è riuscita nell’impresa di portare per la prima volta una squadra italiana nelle semifinali dell’Europa League, da quando l’ex Coppa Uefa ha preso la nuova denominazione nessun club nostrano era riuscito a raggiungere questo risultato, come detto però non è stata affatto semplice sconfiggere il Lione.

    Antonio Conte punta su una formazione con turnover ridotto inserendo Isla al posto di Lichtsteiner, Vidal che fa rifiatare Pogba e Vucinic al fianco di Tevez in attacco. Garde risponde lasciando anche questa volta Gomis in panchina e preferendogli Briand.

    Parte subito forte la Juventus che al 4° è già in vantaggio, fallo su Tevez dal limite, va Pirlo sul pallone e la sua punizione telecomandata supera la barriera e si insacca lasciando inchiodato il portiere Lopes.

    L'esultanza di Andrea Pirlo
    L’esultanza di Andrea Pirlo

    Tutto finito? assolutamente no perchè il Lione prima protesta per un mani di Bonucci in area e poi al 18° trova  il pareggio con Briand che stacca di testa e angola la conclusione con Buffon che la sfiora ma non riesce a salvarla. A questo punto il Lione ci crede e prova ad impensierire una Juventus che subisce un po’ la tensione ma il primo tempo si chiude sul 1-1. Nella ripresa la Juventus diminuisce gli errori e prova a chiudere indietro il Lione evitando problemi a Buffon. Al 61° Tevez colpisce di testa e segna, l’Apache esplode di gioia ma l’esultanza dura pochissimo perchè la bandierina alzata segnala il fuorigioco ed il gol è annullato. Al 68° arriva il sospirato gol per la Juventus, su una ripartenza Marchisio conclude da grande distanza, il suo tiro non è irresistibile ma la deviazione di Umtiti spiazza completamente Lopes e regala il 2-1 alla squadra di casa. La partita si trascina senza grandi emozioni sino alla fine ed i tifosi bianconeri possono esultare per il raggiungimento dell’obiettivo semifinale.

    JUVENTUS – LIONE 2-1 (1-1) (4° Pirlo (J), 18° Briand (L), 68° Marchisio (J))

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6,5; Caceres 6, Bonucci 6, Chiellini 6,5; Isla 5,5, Vidal 6,5 (75° Pogba 6), Pirlo 7, Marchisio 6, Asamoah 6,5; Vucinic 5 (60° Llorente 6), Tevez  6,5 (77° Giovinco 6).

    Allenatore: Conte.

    LIONE (4-3-1-2): Lopes 6; Tolisso 5,5, Koné 6, Umtiti 6, Bedimo 5,5; Ferri 6, Gonalons 6,5, Mvuemba 6; Malbranque 6 (76° Danic sv); Briand 6,5  (70° N’jié 6), Lacazette 6 (70° Gomis 5,5).

    Allenatore: Garde.

    Arbitro: Udiano Mallenco.

    Ammoniti: Bonucci (J), Marchisio (J), Umtiti (L).

     

    Nelle altre gare di serata non è mancato lo spettacolo, principalmente arrivato dal Mestalla di Valencia dove i padroni di casa partivano dallo 0-3 subito a Basilea 7 giorni fa e gli spagnoli sono riusciti nell’impresa. Tutto nella norma sino al 38° quando si accende Paco Alcacer che trova il gol del 1-0, passano pochi minuti e l’ex napoletano Edu Vargas, prima colpisce un palo clamoroso, poi realizza di testa a un passo dall’intervallo il 2-0. Nella ripresa prosegue il dominio del Valencia caricato dai propri tifosi e dopo un paio di pali colpiti, ancora Paco Alcacer trova un gol meraviglioso per il 3-0 che impatta il risultato dell’andata portando così il match ai supplementari dove gli svizzeri crollano definitivamente. Nel primo tempo supplementare il Basilea rimane in 9 per i rossi a Diaz e Sauro poi nel secondo arrivano i due colpi del K.O. firmati ancora da Paco Alacacer, tripletta per lui, e Bernat che fissa il risultato sul definitivo 5-0 al 118°.

    VALENCIA – BASILEA 5-0 d.t.s. (3-0) (38°, 70°, 113° Paco Alcacer, 42° Vargas, 118° Bernat)

    VALENCIA (4-2-3-1): Guaita; Joao Pereira (110° Piatti), Fuego, Mathieu (82° Costa), Bernat; Keita, Parejo; Feghouli, Edu Vargas, Cartabia (76° Jonas); Paco Alcácer.

    Allenatore: Pizzi.

    BASILEA (4-3-3): Sommer; Xhaka, Schär, Sauro, Safari (116° Embolo); Elneny, Die, Diaz; D. Degen (61° Aliji), Frei, Delgado (53° Sio). 

    Allenatore: Yakin.

    Arbitro: Kassai.

    Ammoniti: Guaita (V), Feghouli (V), Bernat (V), Paco Alcacer (V), Vargas (V), Keita (V), Schar (B), Safari (B), Elneny (B), Xhaka (B).

    Espulsi: Diaz (B), Sauro (B).

     

    Tutto facile per il Benfica che al Da Luz rafforza la vittoria dell’andata sull’Az Alkmaar. Protagonista assoluto è stato Salvio autore di due grandi giocate poi trasformate in assist per i due gol facili facili di Rodrigo che hanno fissato il risultato sul 2-0 finale.

    BENFICA – AZ ALKMAAR 2-0 (1-0) (39°, 71° Rodrigo)

    BENFICA (4-3-3): Artur; Sílvio (4° Almeida), Luisão, Garay, Siqueira; Gomes, Fejsa (64° Perez), Salvio; Sulejmani (70° Markovic), Cardozo, Rodrigo.

    Allenatore: Jesus.

    AZ ALKMAAR (4-3-3): Alvarado; M. Johansson, Gouweleeuw, Wuytens, Viergever; Gudelj, Ortiz (79° Henriksen), Elm; Beerens (77° Gudmundsson), Jóhannsson, Berghuis (77° Haye).

    Allenatore: Advocaat.

    Arbitro: Kralovec

    Ammoniti: Salvio (B), Gomes (B), Berghuis (A)

     

    Sulla carta sembrava una rimonta difficile quella del Siviglia sconfitto per 1-0 all’andata dal Porto, così non è stato. Gli spagnoli sul proprio terreno di casa sono partiti forte schiacciando i portoghesi e trovando già nella prima mezz’ora tre gol, Rakitic al 5° dal dischetto, Vitolo al 26° e Bacca al 29°. L’espulsione di Coke illude che il Porto possa riaprire i discorsi ma al 79° arriva il colpo del K.O. firmato da Gameiro, inutile il gol di Quaresma al 92°, in semifinale vanno gli spagnoli.

    SIVIGLIA – PORTO 4-1 (3-0) (5° rig. Rakitic (S), 26° Vitolo(S), 29° Bacca (S), 79° Gameiro (S), 92° Quaresma (P)).

    SIVIGLIA (4-2-3-1): Beto; Coke, Fazio, Pareja, Navarro; Mbia, Carriço; Reyes (56° Figueiras), Rakitic (86° Trochowski), Vitolo; Bacca (69° Gameiro).

    Allenatore: Emery.

    PORTO (4-2-3-1): Fabiano; Danilo (64° Kelvin), Reyes, Mangala, Alex; Eduardo (46° Quintero), Defour; Varela (46° Ricardo), Herrera, Quaresma; Ghilas.

    Allenatore: Castro.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Bacca (S), Danilo (P), Quaresma (P), Varela (P), Mangala (P), Ricardo (P)

    Espulso: Coke (S).

     

     

     

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  • Pirlo, separazione in arrivo a causa di una bionda

    Pirlo, separazione in arrivo a causa di una bionda

    A volte la vita privata e professionale appaiono come due dimensioni parallele, che viaggiano di pari passo senza incontrarsi; altre volte, invece, risultano profondamente differenti, finanche contrastanti. E’ questo il caso di Andrea Pirlo, faro del centrocampo bianconero di Antonio Conte e della Nazionale italiana di Prandelli, sposato da oltre dodici anni con Deborah Roversi da cui ha avuto due figli: Niccolò nato nel 2003 ed Angela nel 2006. Una vita privata sempre lontana dai riflettori e perfettamente coerente con il suo low profile ed il suo essere schivo di fronte a telecamere e riflettori, sempre a distanza dalle pagine patinate dei giornali di gossip. Tutto ciò fino a poco tempo fa, quando apparvero le prime indiscrezioni ed i primi avvistamenti al fianco di una misteriosa ragazza bionda.

    alla moglie e nuova love story | © MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)
    Pirlo, separazione dalla moglie e nuova love story | © MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)

    Un mistero che, in questi giorni, si è svelato, assumendo precisi connotati: si tratta di Valentina Baldini una pierre del settore immobiliare torinese, oltre che appassionata di sport e fitness, non estranea all’ambiente torinese “che conta”, nota anche come la ex fidanzata di Riccardo Grande Stevens, figlio di Franzo Grande Stevens, avvocato e amico della famiglia Agnelli.

    Andrea Pirlo e Deborah Roversi, finora, hanno preferito non rilasciare alcuna dichiarazione in merito ma sembra ormai certo che le pratiche per l’iter di separazione siano state avviate, così come racconta anche il settimanale “Chi”, e che la Roversi sia profondamente amareggiata per la situazione.

    Tutto questo “trambusto” mentre, di contraltare, la vita professionale di Andrea Pirlo vive un momento sicuramente sereno e positivo, con la Juventus salda capolista in campionato e il suo ruolo di leader del centrocampo mai in discussione nonostante un’agguerrita concorrenza, che potrebbe incrementare con il probabile arrivo di Guarin dall’Inter. In virtù del suo indiscusso ruolo di “perno”, il rinnovo contrattuale appare sempre più probabile considerando che il suo legame triennale con la Signora (in questo caso parliamo della Juventus, ovviamente) è in scadenza a Giugno 2014.

    Una separazione in atto, una nuova love story, un rinnovo contrattuale probabile, un campionato da disputare ed un Mondiale in Brasile in Estate: questi cambiamenti muteranno l’impassibile aplomb di Andrea Pirlo?

  • Juventus: rinnovo di Pirlo vicino, a breve l’ufficialità

    Juventus: rinnovo di Pirlo vicino, a breve l’ufficialità

    Oltre alle voci di un “pesantissimo” interessamento da parte del Paris Saint Germain, soprattutto rivolto a giugno per i tifosi della Juventus c’è anche un altro bel nodo da sciogliere. Si tratta del rinnovo di Pirlo il cui contratto è in scadenza  il 30 giugno prossimo.

    Andrea Pirlo è stato visto, nella giornata di ieri, entrare nella sede bianconera e per molti è stato il segnale della conferma sulle voci che trapelavano da giorni. Il centrocampista bresciano e la dirigenza juventina stanno discutendo il rinnovo. Marotta, Paratici e lo stesso giocatore con il suo agente potrebbero trovare l’accordo per chiudere il discorso.

    Si conosce anche l’intreccio che legava Juventus e Real Madrid in tal senso, ovvero con “Madama” che alla finestra controllava anche eventuali sottoscrizioni con i Blancos da parte di Xabi Alonso. Ebbene ieri Pirlo è entrato in sede della Juventus a Torino e sempre ieri è arrivata l’ufficialità del rinnovo del centrocampista spagnolo con il Real Madrid.

    Questo è il secondo indizio che confermerebbe il fatto che Andrea Pirlo ha trovato l’intesa con la Juventus.

    Andrea Pirlo in azione | © Gabriel Bouys / Getty Images
    Andrea Pirlo in azione | © Gabriel Bouys / Getty Images

    Ad inizio stagione Pirlo aveva avvertito che non avrebbe digerito un rinnovo annuale e che nel nuovo progetto bianconero se ne avesse dovuto farne parte ne avrebbe solo fatto parte con un ruolo per cui si sarebbe sentito importante. I tifosi bianconeri avevano paura di rivivere l’esperienza fatta con Alessandro Del Piero dove dopo un prolungamento di un singolo anno, la dirigenza della Juve aveva scaricato una delle sue bandiere storiche costringendolo ad emigrare in Australia.

    L’offerta della Juventus è quella di un biennale a circa 4 milioni di euro a stagione, con opzione per il terzo. La società aspetta la risposta definitiva del giocatore, che più volte ha dichiarato la sua volontà di proseguire la sua avventura in bianconero,  la firma è vicina e dovrebbe arrivare a breve ora ci saranno solo da limare i dettagli contrattuali.