Tag: andrea pirlo

  • Italia-Croazia 1-1, Pirlo non basta la qualificazione si complica

    Italia-Croazia 1-1, Pirlo non basta la qualificazione si complica

    Al Municipal Stadium di Poznan buona prova a metà per la Nazionale di Cesare Prandelli che, dopo il pareggio del match contro la Spagna, inciampa in un altro pareggio contro la Croazia fermandosi quindi a quota 2 punti in classifica. Italia-Croazia termina 1-1, risultato che non giova agli azzurri di Prandelli che erano alla ricerca della vittoria. La prima rete è quella dell’Italia che, con un magnifico calcio di punizione di Andrea Pirlo nel primo tempo, porta in vantaggio al 39′ gli azzurri. La rete del pareggio arriva al 72′ con Mandzukic che tutto solo davanti alla porta, si trova a distanza ravvicinata con Buffon, stoppa il pallone ed insacca la rete sul primo palo.

    LA PARTITA: Il ct italiano Cesare Prandelli decide di confermare l’undici iniziale contro la Spagna dando quindi un ulteriore possibilità a Balotelli che, in coppia con Cassano, va a formare la fase offensiva azzurra. Scelta fisica e tattica dunque quella per l’Italia che, di fronte ai fisici possenti dei croati, sceglie il gioco di velocità. Stessa formazione anche per la Croazia di Bilic che, dopo aver vinto con un netto 1-3 contro l’Irlanda, rimanda in campo la squadra vincente.

    Si apre con i fischi dei tifosi croati sull’inno italiano il match tra Italia-Croazia preannunciando una partita calda e grintosa. Gli azzurri si rivelano infatti essere scesi in campo con la giusta determinazione e nei primi 20′ di gioco sono tante le occasioni buone create dall’Italia nell’area croata ma gli azzurri peccano di mancanza di coraggio nei momenti cruciali. Da qui in poi la Croazia guadagna metri e possesso palla, facendo soprattutto molta pressione su Balotelli e Pirlo, punti forti dell’Italia. Torna ad alzare il rimo nei minuti finali del primo tempo l’Italia e, con Cassano che verticalizza per Marchisio, gli azzurri sfiorano la rete impegnando due volte Pletikosa senza riuscire però a superarlo. Gli azzurri continuano ad impegnare la difesa croata ed è proprio Pirlo che al 39′ mette a segno su calcio di punizione procurato da Balotelli una rete meravigliosa, la decima in maglia azzurra, che porta in vantaggio l’Italia.

    Italia-Croazia ©Christof Koepsel/Getty Images

    Tra il primo ed il secondo tempo l’unico cambio effettuato è quello che effettua Buffon con le sue scarpe; i due ct decidono infatti di riprendere il match con le stesse formazioni. Alcune palle buone da entrambe le parti caratterizzano la ripresa ma l’Italia non riesce ad insaccare la palla del raddoppio e dall’altra la Croazia non trova la via della rete per il pareggio. Prandelli decide quindi di inserire Montolivo al posto di Thiago Motta e Bilic opta per l’inserimento di Pranjic al posto di Perisic.

    Il ct azzurro decide di effettuare quindi lo stesso cambio fatto nell’incontro con la Spagna:  fuori quindi Balotelli e dentro Di Natale. E arriva proprio pochi secondi dopo questo cambio il pareggio della Croazia con Mandzukic che solo in area stoppa la palla e insacca la rete superando il vicinissimo Buffon. Ancora una volta quindi l’Italia si è fatta rimontare dopo essersi portata in vantaggio come nel match contro la Spagna. Nel terzo ed ultimo cambio Prandelli decide di inserire il piccolo Giovinco al posto di Cassano, oggi decisamente sottotono. Nei minuti finali l’Italia cerca di creare qualche occasione per andare a rete, ma i 5′ di recupero non bastano agli azzurri per segnare ed il match si conclude con l’ennesimo pareggio per i ragazzi di Prandelli.

    PAGELLE ITALIA-CROAZIA

    ITALIA (3-5-2): Buffon 6 Bonucci 6, De Rossi 6, Chiellini 5, Maggio 5.5, Marchisio 6.5, Pirlo 7, Thiago Motta 5.5 (17 st Montolivo 5.5), Giaccherini 5, Balotelli 6 (23′ st Di Natale 5.5), Cassano 5 (37′ st Giovinco). All. Prandelli 5.5

    CROAZIA (4-3-1-2): Pletikosa 6, Srna 6, Corluka 5.5, Schildenfeld 5, Strinic 6.5, Rakitic 7, Vukojevic 5.5, Perisic 5 (22′ st Pranjic 6), Modric 6.5, Jelavic 5 (37′ Eduardo) Mandzukic 6.5 (48′ st Kranjcar). All.: Bilic 6

    CLASSIFICA GIRONE C

    SPECIALE EURO 2012

    VIDEO ITALIA-CROAZIA 1-1

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”143390″]

  • Euro 2012 Gruppo C: Italia, Spagna e lo spauracchio Trap

    Euro 2012 Gruppo C: Italia, Spagna e lo spauracchio Trap

    Siamo arrivati oggi al Gruppo C, quello della nostra Nazionale. Gli azzurri dovranno affrontare Spagna, Irlanda e Croazia. Sulla carta la qualificazione dovrebbe essere abbastanza agevole per gli azzurri, con Irlanda e Croazia che sembrano non poter impensiere più di tanto gli uomini di Cesare Prandelli. Ma come ci insegna il vecchio Trap, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. E allora guardiamo cosa ci propone il sacco del girone C.

    LA STORIA – Pare quasi un paradosso come questo girone sia il secondo meno titolato di questi Europei, se prendiamo esclusivamente la rassegna continentale. Tre titoli, di Italia e Spagna. Gli azzurri trovarono il loro trionfo nel lontano ’68, mentre la Roja, dopo il successo nella seconda edizione del ’64 giocata in casa, dovette aspettare altri 54 anni prima di tornare a vincere nel 2008. Rimangono le briciole invece alle restanti due Nazionali. Per l’Irlanda quella di quest’anno è la seconda partecipazione ad una fase finale, dopo la sfortunata esperienza dell’88 che li vide uscire durante la fase a gironi superata da Russia e Olanda. La Croazia invece è una Nazionale relativamente giovane, nata nei primi anni ’90 e capace di togliersi già alcune belle soddisfazioni, non ultima la qualificazione ai quarti nella scorsa edizione, dove poi venne battuta dalla Turchia ai tempi supplementari.

    SPAGNA

    Spagna © Jasper Juinen/Getty Images

    L’ASSENZA – Apparentemente è la Nazionale da battere, vuoi perché sono i campioni in carica d’Europa e del Mondo, vuoi perché è espressione del calcio tanto spettacolare quanto vincente messo in mostra dal Barcellona negli ultimi anni, e poi perché l’esperienza acquisita a livello di club e internazionale è qualcosa di non paragonabile con gli altri calciatori presenti in Ucraina e Polonia. C’è un però, le assenze. Mancheranno infatti due giocatori fondamentali per la Roja, due blaugrana doc, entrambi per infortunio. Da una parte Carles Pujol, capitano e leader carismatico della selezione iberica e David Villa, bomber di razza delle Furie Rosse, che ancora non ha recuperato dal terribile infortunio alla tibia patito durante il Mondiale per Club di quest’anno in semifinale. Assenze pesanti, che forse stanno passando fin troppo in secondo piano. In ogni caso la rosa delle Furie Rosse resta altamente competitiva. Il reparto di difesa è costituito in gran parte dal blocco Real, con Casillas tra i pali più Arbeloa, Sergio Ramos e Albiol tra i sette difensori convocati dal ct Del Bosque, fra cui figura anche la sorpresa Juanfran dell’Atletico Madrid, senza dimenticare il totem Pique, che per la verità non ha poi convinto più di tanto questa stagione. A centrocampo si commenta da se l’onnipresenza del Barcellona, con Iniesta, Xavi, Fabregas e Busquets alfieri della metà campo spagnolo, con il solo Xabi Alonso a spezzare l’egemonia blaugrana. Con ogni probabilità sarà Torres al centro del 4-3-3, con il Blues preferito a chi come Fernando Llorente ha scritto pagine storiche per l’Athletic Bilbao di Bielsa. Nel 4-3-3 della Roja dovrebbe poi trovare un posto da titolare nella corsia di destra Mata, compagno di squadra del Nino nel Chelsea, senza dimenticare però che in panchina figura un certo Pedro, il quale però potrebbe essere tenuto a riposo per entrare poi in partita in corso, avendo già dato ampia dimostrazione di come possa essere decisivo anche entrando dalla panchina. Se la Spagna riuscirà a dare velocità alla sua manovra, senza cadere nell’errore di specchiarsi, allora difficilmente potrà avere rivali. Da non sottovalutare però un aspetto fondamentale, ovvero quello delle motivazioni. Dopo aver vinto tutto quanto negli ultimi 4 anni, i calciatori della Roja avranno quell’umiltà e quella determinazione di centrare un nuovo storico traguardo? Il punto interrogativo è questo, la risposta ci verrà data durante gli Europei.

    ITALIA

    Cassano e Balotelli © Gabriele Maltinti/Getty Images

    PROMESSA – La Nazionale azzurra non parte di certo con i favori del pronostico, anche se le semifinali del torneo dovrebbero essere un obiettivo abbastanza realistico a cui poter puntare, per poi sognare anche una finale e perché no, una nuova finale dopo quella del Mondiale 2006 ed Euro 2000. Il ct Prandelli ha varato una linea verde che tanto si dissocia da quel passato recente che, nonostante le valanghe di critiche, è riuscito a consegnarci una Coppa del Mondo dopo un quarto di secolo. Dei protagonisti di Berlino sono rimasti soltanto Pirlo e Buffon, con De Rossi e Chiellini più maturi rispetto a sei anni fa. Per gli Europei il commissario tecnico ha deciso di affidarsi al blocco della Juventus campione d’Italia, e non è da escludere che decida di adottarne anche il modulo (3-5-2), schierando i tre bianconeri Barzagli, Chiellini e Bonucci, con quest’ultimo anello debole (attenzione però anche alla possibile sorpresa Ogbonna). Sugli esterni dovrebbe essere certa la presenza di Maggio e Balzaretti, dopo che Criscito è rimasto in Italia per le note vicende del calcioscommesse. Entrambi hanno gamba e forza per spingersi in avanti, e se per Maggio l’esperienza di quest’anno in Coppa Campioni con la maglia del Napoli può essere salutata come acqua nel deserto, la stessa cosa non si può dire per il terzino rosanero, che in Nazionale ha all’attivo 8 presenze soltanto. Al momento però, considerando quanto può offrire il calcio italiano in questo reparto, non ci sentiamo di criticare Prandelli, sebbene forse una riflessione in più sulla convocazione di Bonucci la si sarebbe potuta fare, e non tanto per l’avviso di garanzia della Procura, quanto proprio per una questione tecnica, con magari un Ranocchia o un Astori più meritevoli di quanto fatto vedere quest’anno dal bianconero, sopratutto il sardo. Analizzando il centrocampo italiano, difficilmente riusciamo a trovarne uno migliore per quantità e qualità, paragonabile senza alcun impedimento di sorta a quello della Roja. Andrea Pirlo rimane il play più forte al mondo, alla stregua di un Rondo o un Parker del basket. Ci sono poi De Rossi e Marchisio, due prodotti doc del vivaio di Roma e Juve, senza dubbio il meglio di quanto si può auspicare. Proprio loro tre dovrebbero illuminare le azioni dell’Italia. Qualche dubbio lo lasciano Riccardo Montolivo e Thiago Motta. Il primo è atteso sempre dalla consacrazione ufficiale, sopratutto ora che è approdato in rossonero, del secondo invece si teme la lentezza, sia di gambe che nel creare gioco. Non ce ne vorrà Thiago, ma considerarlo il vice di Pirlo è qualcosa di improponibile, meglio uno tra De Rossi e Montolivo. C’è poi il gregario Nocerino, che nei pensieri del tecnico Prandelli dovrebbe essere l’alternativa di Marchisio, mentre in Ucraina c’è già chi scommette sull’outsider Diamanti, portato contro ogni pronostico dal ct agli Europei, sebbene il suo utilizzo appare in forte dubbio ora che sta prendendo sempre più piede il disegno tattico del 3-5-2 dopo la debacle con la Russia di Advocaat.

    In attacco spazio alla fantasia, con Cassano, Giovinco e Balotelli in lotta per i due posti da titolare lì davanti. La magia e la poesia direbbe Cassano in coppia con Supermario, la logica invece preferirebbe Giovinco al rossonero. Il perché è presto detto, dal momento che la Formica Atomica appare decisamente come l’uomo più in forma dell’Italia in questo momento, dato testimoniato anche dalle ultime spettacolari prestazioni con la maglia del Parma. In secondo piano Di Natale e Borini. Il primo, nonostante i titoli di capocannoniere ad Udine, non ha mai convinto più di tanto in Nazionale, e a meno di stravolgimenti climatici anche in quest’occasione il calciatore bianconero non dovrebbe recitare un ruolo di protagonista nella spedizione azzurra (saremo ben felici di ricrederci in caso contrario). L’attaccante della Roma invece è approdato solo di recente alla ribalta Nazionale, tanto da poter contare su una sola presenza con la maglia dei “grandi” (l’ultima amichevole di febbraio contro gli Usa). In ogni caso Borini si è meritatamente conquistato la convocazione agli Europei, dimostrando grande freschezza atletica e doti da goleador importanti nel suo primo anno alla Roma. Pronostici? Scaramanzia a parte, diciamo quarti di finale e poi si vedrà. Molto dipenderà dal carattere e dalla determinazione che la nostra Nazionale riuscirà a mettere in campo, e quanto l’inchiesta del calcioscommesse influirà sulla psiche dei giocatori italiani. Onestamente crediamo che con l’inizio degli Europei i giocatori sapranno mettersi alle spalle quanto sta succedendo in Italia e qualora dovesse arrivare un buon risultato nel match inaugurale contro la Spagna allora potremo davvero pensare in grande.

    IRLANDA

    Giovanni Trapattoni © PATRIK STOLLARZ/AFP/GettyImages

    VOLPE TRAP – Chi non conoscesse Trapattoni non darebbe nemmeno una chance all’Irlanda, impegnata nel Gruppo che vede l’Italia e la Spagna protagoniste. Eppure senza presentare molte stelle, la Nazionale del Trap è approdata alle fasi finali dell’Europeo e si appresta a viverlo come possibile outsider almeno per un posto ai quarti di finale, poi chissà. Quest’anno Di Matteo ci ha ricordato come il vecchio calcio all’italiano continui a dare i suoi frutti, contro squadre blasonate come il Barcellona e il Bayern. La vera punta di diamante dell’Irlanda è il solito Robbie Keane, che oggi gioca in America insieme a David Beckham nei Galaxy. Al suo fianco dovrebbe giocare uno tra Doyle e Walters, anche se la sorpresa potrebbe essere dettata dal giovane del West Bromwich Shane Long. Insieme a Keane l’altro calciatore di maggiore talento è l’ala sinistra Aiden McGeady, attualmente in forza allo Spartak Mosca. Nel 4-4-2 del Trap sulla corsia di destra troviamo l’esperto Damien Duff, che all’età di 33 anni è alla sua ultima grande occasione in una rassegna così importante. In difesa O’Shea (Sunderland) e Richard Dunne (Aston Villa) dovranno guidare una difesa che al centro conta la presenza di Sean Ledger (Leicester City, Serie B inglese) che non può avere l’esperienza necessaria per giocare sfide a così alto livello. In porta l’altro cavallo di battaglia del Trap, Shay Given (Aston Villa), che all’età di 36 anni rimane uno dei portieri più forti della Premier. In molti si chiedono se l’Irlanda riuscirà ad essere la sorpresa del Gruppo C. Noi rispondiamo che nel calcio non bisogna mai dare nulla per scontato, e che Trapattoni ha più volte giocato un brutto tiro ai colori azzurri, e lo stesso Cesare Prandelli se lo ricorda piuttosto bene.

    CROAZIA

    Croazia © HRVOJE POLAN/AFP/GettyImages

    CI SCOMMETTETE? – Diciamo subito che sarebbe davvero un azzardo scommettere sul passaggio del turno della Nazionale croata. Gli uomini guidati dal talentuoso ct Slaven Bilic (in carica dal luglio del 2006) dovrebbe recitare un ruolo di secondo piano all’interno del Gruppo C. Soltanto il centrocampo sembra offrire qualche spunto di vitalità, data la relativa freschezza del reparto in termini anagrafici e sopratutto grazie alla presenza del faro Luka Modric, autentica stella del suo Paese. Il calciatore del Tottenham è il più talentuoso tra i 23 convocati da Bilic per gli Europei, sebbene difficilmente da solo potrà sovvertire i pronostici della vigilia. In attacco la Croazia presenta i soli Olic e Mandzukic a poter impensierire le difese avversarie, anche perché il brasiliano Eduardo non sembra più lo stesso calciatore che avevamo ammirato qualche anno fa con la maglia dell’Arsenal. Va meglio nel settore nevralgico della squadra. Oltre a Modric e il suo compagno di club Niko Kranjcar, i croati possono contare sull’apporto di gente come Rakitic (centrocampista del Siviglia) e la giovane stella della Dinamo Zagabria Badelj. I guai arrivano in difesa, dove la coppia centrale titolare Simunic-Schildenfeld si candida come tra le più perforabili del torneo. Il difensore migliore è Corluka, che all’accorrenza può giocare anche come terzino sinistro, sebbene quel ruolo sarà con tutta probabilità ricoperto dal capitano della spedizione, l’esperto Darijo Srna.

    SPECIALE EURO 2012

    ANALISI GRUPPO A
    ANALISI GRUPPO B
    ANALISI GRUPPO D

  • Milan, Montolivo fa le visite mediche. Domani la firma

    Milan, Montolivo fa le visite mediche. Domani la firma

    Dopo la triste giornata per gli addi dei senatori Pippo Inzaghi, Gennaro Gattuso, Alessandro Nesta, Gianluca Zambrotta e, forse, anche Clarence Seedorf, per il Milan è tempo di guardare avanti verso la stagione che verrà dopo aver concluso questa a zeru tituli. Le esigenze di bilancio impongono un mercato all’insegna del low cost, cercando di individuare in Italia e in giro per l’Europa elementi validi il cui costo del cartellino è contenuto o ancor meglio senza effettuare alcun tipo di esborso economico.

    Il primo dei parametri zero a sbarcare a Milanello è Riccardo Montolivo, regista della Fiorentina che ha rifiutato tutte le proposte di rinnovo presentategli dal club viola facendo uno sgarbo alla società per il quale ha militato per 7 anni di cui ne era il capitano pur di approdare al Milan. Il centrocampista della Nazionale ha sostenuto oggi, e continuerà domani, le visite mediche prima di apporre la firma sul nuovo contratto legandosi con i rossoneri per 4 anni fino al 30 giugno del 2016 e andando a percepire all’incirca 2 milioni di euro netti a stagione.

    Riccardo Montolivo © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Montolivo quindi sarà il primo rinforzo e andrà a rimpolpare un centrocampo che di recente ha perso Gattuso e Van Bommel con l’incognita Seedorf che sta valutando varie offerte provenienti sia dall’Europa sia dal Brasile, in particolare il Botafogo. Il regista ormai ex Fiorentina andrà a raccogliere quella pesante eredità lasciata da Pirlo in mezzo al campo in una annata in cui per l’undici rossonero è emersa più volte nell’arco della stagione e in particolari momenti di gara la necessità di avere un “cervello” nella zona nevralgica del campo e non solo i muscoli come ha preferito il tecnico Allegri rinunciando al play basso più forte al mondo, di fatto scaricandolo e lasciandolo andare alla Juventus poi laureatasi campione d’Italia anche e soprattutto grazie alle sue giocate, sbagliando non una bensì due volte.

    Con Montolivo il Milan spera di essersi assicurato il regista del futuro considerato che ha ancora davanti a sè ancora tanti anni ad alti livelli essendo un classe ’85. Il giocatore dopo la firma raggiungerà il ritiro di Coverciano mettendosi a disposizione del ct della nazionale Cesare Prandelli per preparare gli Europei di Polonia e Ucraina in programma tra meno di un mese.

  • Prandelli che coraggio! Italia sperimentale a Euro 2012

    Prandelli che coraggio! Italia sperimentale a Euro 2012

    Archiviato il massimo campionato nella serata di ieri, l’Italia è già proiettata su quel che sarà dal prossimo 8 giugno, ovvero l’inizio dei campionati europei di calcio in Polonia e Ucraina. L’Italia farà il suo esordio domenica 10 giugno alle ore 18:00 e sfiderà la Spagna campione del mondo e d’Europa in carica.

    Ieri pomeriggio Cesare Prandelli, commisario tecnico della nazionale italiana, ha diramato la lista dei 32 pre-convocati per gli Europei in Polonia e Ucraina. I giocatori presenti nella lista si sono radunati oggi e sono stati sottoposti a dei test fisici in quel di Coverciano, eccezion fatta per i giocatori militanti in Juventus, Napoli e Paris Saint-Germain che devono ancora concludere la loro stagione rispettivamente con la finale di Coppa Italia e l’ultimo turno di Ligue 1. Dei 32 pre-convocati solo 23 avranno l’onore di difendere i colori italiani nella rassegna europea e i loro nomi verranno comunicati dalla Figc il 29 maggio. Tanti giocatori giovani e alcuni giocatori della vecchia guardia, vanno a comporre la lista dei top 32 di Prandelli.

    LISTA PRE-CONVOCATI ITALIA EURO 2012

    Cesare Prandelli spiega le scelte per gli azzurri di Euro 2012 | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Portieri: Gianluigi Buffon (Juventus), Salvatore Sirigu (Paris Saint Germain), Morgan De Sanctis (Napoli), Emiliano Viviano (Palermo).
    Difensori: Cristian Maggio (Napoli), Domenico Criscito (Zenit San Pietroburgo), Ignazio Abate (Milan), Federico Balzaretti (Palermo), Davide Astori (Cagliari), Salvatore Bocchetti (Rubin Kazan), Leonardo Bonucci (Juventus), Andrea Barzagli (Juventus), Giorgio Chiellini (Juventus), Andrea Ranocchia (Inter), Angelo Ogbonna (Torino).
    Centrocampisti: Andrea Pirlo (Juventus), Claudio Marchisio (Juventus), Emanuele Giaccherini (Juventus), Daniele De Rossi (Roma), Thiago Motta (Paris Saint Germain), Antonio Nocerino (Milan), Riccardo Montolivo (Fiorentina), Ezequiel Schelotto (Atalanta) Luca Cigarini (Atalanta), Alessandro Diamanti (Bologna), Marco Verratti (Pescara).
    Attaccanti:Antonio Cassano (Milan), Mario Balotelli (Manchester City), Sebastian Giovinco (Parma), Antonio Di Natale (Udinese), Mattia Destro (Siena), Fabio Borini (Roma).

    La più grande sorpresa è la convocazione di Marco Verratti , classe 92 del Pescara delle meraviglie, convocazione meritata per il numero 10 abbruzzese che era appena entrato nel giro della nazionale U21 (2 presenze) e adesso si ritrova catapultato tra i grandi. Scelta coraggiosa per Prandelli, ma che fa capire quanto questa nazionale punti sui giovani. Nella lista dei 32 figura anche il giovane difensore del Torino Angelo Ogbonna, che insieme al già citato Verratti va a formare il duetto proveniente dalle Serie B 2011/2012.

    Sebastian Giovinco e Antonio Cassano © Claudio Villa/Getty Images

    I grandi esclusi da mister Prandelli sono Giampaolo Pazzini, che paga lo scarso rendimento avuto nel suo club di appartenenza e Alessandro Matri, al quale non sono bastati 10 goal in campionato per convincere il ct italiano. A dire il vero leggendo i nomi degli attaccanti presenti in lista, possiamo notare che Prandelli ha prediletto avere più attaccanti mobili che di sfondamento, vedere Di Natale, Giovinco, Borini e Cassano. L’attaccante ariete della nazionale sarà Mario Balotelli (7 presenze 1 goal in nazionale) fresco campione d’Inghilterra con il Manchester City di Roberto Mancini. Il sesto attaccante della lista è Mattia Destro, definito da Prandelli “attaccante ideale”. Il classe 91, attualmente in comproprietà tra Genoa e Siena, festeggia così la sua splendida stagione (12 goal) vissuta quest’anno con la maglia del Siena.

    4  portieri convocati da mister Prandelli, oltre all’inamovibile Buffon sono presenti Sirigu, Viviano e De Sanctis. Di questi 4 solo 3 andranno in Polonia e Ucraina (ballottaggio Viviano-Sirigu). In difesa spazio allo zoccolo duro della Juventus campione d’Italia che dà alla nazionale i suoi 3 centrali difensivi (Chiellini, Barzagli, Bonucci). Sulle fasce confermati Maggio, Balzaretti e Criscito. Sorpresa Bocchetti del Rubin Kazan. Fiducia a Ranocchia (unico interista del gruppo). Grandi conferme per il centrocampo. Sono presenti ben 3 giocatori juventini ( Pirlo, Marchisio e Giaccherini), 2 giocatori del Milan (Nocerino e Montolivo) e ben 2 dell’Atalanta (Cigarini e Schelotto), a conferma della grande stagione disputata dai nerazzurri di Bergamo. A completare il pacchetto di metà campo ecco Daniele De Rossi, Thiago Motta e la new entry Alessandro Diamanti.

  • Juventus Campione d’Italia, le pagelle scudetto

    Juventus Campione d’Italia, le pagelle scudetto

    E’ il trentesimo nel cuore e nella testa di tutti gli juventini, è quello più bello e inaspettato, quello che segna la rinascita dopo l’inferno della Serie B e dopo annate segnate da risultati molto deludenti, è quello che chiude il cerchio e riporta la Vecchia Signora sul trono più alto d’Italia, quello che per rango e blasone le spetta di diritto, prima con 84 punti e senza mai subire l’onta della sconfitta. Merito di un lavoro costante, di una società che c’ha messo un po’ ad ingranare, ma che ha avuto la giusta intuizione nello scegliere un bianconero puro, mettendolo alla guida di una squadra ben costruita, certo con qualche errore, ma ideata con un mix di giovani e veterani, affamati e vogliosi di prendersi quello che da troppo tempo mancava all’ombra della Mole.

    Le Pagelle

    Marotta-Paratici-Nedved 8: la nuova triade nata sotto l’egida di un Agnelli, ha avuto grosse difficoltà al suo primo anno dovendo ricostruire una squadra vecchia e stanca. Specie il duo ex-sampdoriano ha portato quell’esperienza che era mancata alla precedente dirigenza per far risorgere dalle ceneri la gloriosa maglia bianconera. Il terzo elemento aggiuntosi in seguito è colui che ha permesso ai dirigenti di capire cos’è la Juve, cosa vuol dire vivere e indossare determinati colori e combattere per essi.

    Andrea Agnelli 9: ha ripreso da dove Calciopoli aveva interrotto, al suo arrivo ha cancellato quanto fatto nelle annate precedenti e si è accollato il peso di decisioni talvolta impopolari che gli sono però valse il rispetto di tutto il popolo della Vecchia Signora. Ha voluto Conte, ha voluto Nedved in società e ha voluto continuare il progetto dello stadio per regalare una casa alla sua Juventus, una casa dove poter arricchire la propria bacheca.

    Antonio Conte | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

    Antonio Conte 10: voto massimo per il condottiero della Juve, è riuscito nell’impresa di rinvigorire giocatori che sembravano non essere da grande squadra, ha riportato la juventinità nello spogliatoio e dopo aver conquistato la qualificazione in Champions ha realizzato un capolavoro che neanche ai suoi maestri era riuscito prima, vincere al primo anno senza perdere neanche una partita, un’impresa che rimarrà impressa negli annali della storia bianconera e non solo. Oltre a questo ha regalato alla squadra un’identità ed un gioco che da molti anni non si vedevano alla corte bianconera.

    Gianluigi Buffon 9: è il portiere numero uno in Italia e in Europa da anni, troppe volte messo in discussione e criticato anche dallo stesso popolo bianconero con la memoria troppo corta, quest’anno molto spesso le sue pagelle sono state un s.v. perchè quasi mai è stato chiamato in causa per fare ciò che meglio gli riesce, ha reso più interessante, diciamo così, il finale di campionato con quell’errore di piede nella partita casalinga contro il Lecce che è valso il pareggio dei salentini, ma negli anni a venire nessuno ricorderà quella gaffe. SUPERMAN

    Marco Storari 7: secondo silenzioso e mai invadente, del resto quando a rubarti il posto è un certo signor Buffon, non puoi mica pretendere tanto. Ha sempre risposto presente quando è stato chiamato in causa ed è anche merito suo se la squadra dopo aver vinto lo scudetto potrà giocarsi una preziosa finale di Coppa Italia. GREGARIO DI LUSSO

    Alexander Manninger 6: ha vissuto nottate di gloria in maglia bianconera come quella del Bernabeu espugnato con doppietta del capitano, quest’anno ha lavorato in silenzio godendo dei frutti del sudore altrui. ONORE AL MERITO

    Andrea Barzagli 9: una forma spettacolare, preciso negli interventi, mai fuori tempo ha disputato un campionato su livelli da Campione del Mondo ed è certamente uno dei migliori acquisti della gestione Marotta-Paratici. Anche Prandelli sarà stato felice di vederlo così. THE WALL

    Giorgio Chiellini 9: ha cominciato da centrale, poi è passato esterno sinistro, poi terzo di sinistra della difesa a 3, una duttilità tattica e una grinta figlia di chi ha vissuto quel periodo con una gran voglia di rivalsa, con la fame e la rabbia di voler tornare a certi livelli. Giorgione ci mette l’anima e la testa come quando a Roma pareggia con una zuccata il momentaneo vantaggio di De Rossi. KING KONG

    Leonardo Bonucci 8: rinato, risorto e tornato a nuova vita anche in una stagione decisamente con alti e bassi per lui, ha il merito però di credere in se stesso, di riprendersi una maglia da titolare, di siglare gol importanti come quello a Palermo e di fornire l’assist del gol scudetto a Vucinic. LAZZARO

    Stephan Lichtsteiner 8,5: arrivato in estate per una cifra ragguardevole, il laterale svizzero va subito a segno alla prima giornata, su una schema che molto spesso si ripeterà in stagione e che lo porterà a siglare un’altra rete a Bergamo. Sempre presente in attacco e difesa, un motorino inarrestabile. PENDOLINO

    Paolo De Ceglie 7,5: è sempre stato un oggetto del mistero per tutto il popolo bianconero, ma quest’anno non ha mai sbagliato una gara quando è stato chiamato in causa. SBOCCIATO

    Martin Caceres 7,5: ha fortemente rivoluto la maglia bianconera e la dirigenza ha rinunciato a Guarin per poterlo riaccogliere tra le proprie fila, una scelta decisamente azzeccata visto che appena arrivato ha messo a segno da terzino una doppietta a San Siro contro il Milan in Coppa Italia, ipotecando di fatto la finale. MATURATO

    Andrea Pirlo 10: l’uomo in più di quest’anno, metronomo di un centrocampo perfetto direttore d’orchestra di una squadra che sotto i suoi passaggi ha composto musica. Dato per finito troppo presto dal Milan ha avuto la sua personale rivincita in maglia bianconera. GENIO

    Arturo Vidal 9,5: arrivato come oggetto misterioso del mercato bianconero, ha convinto Conte a cambiare modulo e dire che la mossa è stata azzeccatissima è dire poco, una stagione di altissimo livello quella del Guerriero bianconero, recupera palloni su palloni a centrocampo e non disdegna di siglare gol esteticamente meravigliosi, vedi gol contro il Napoli. RE ARTU’

    Claudio Marchisio 9,5: la stagione della consacrazione per il capitano bianconero del futuro, gol di alta scuola come quello al Parma e prestazioni spettacolari come quella casalinga contro il Milan, dove lascia il segno per ben due volte. PRINCIPINO

    Simone Pepe 8: rinvigorito dalla cura Conte, più libero di agire anche in zona gol e si vede, meglio la prima parte della stagione che la seconda. Fondamentale quello che vale il pareggio contro il Napoli. SOLDATINO

    Emanuele Giaccherini 7,5: Voluto fortemente da mister Conte e difeso a spada tratta dallo stesso tecnico bianconero che ha più volte ribadito che se il ragazzo fosse stato brasiliano non ci si sarebbe sorpresi più di tanto di vederlo indossare la maglia della Juventus. GIACCHERINHO

    Marcelo Estigarribia 7: vera rivelazione della Coppa America è stato un ottimo gregario, nobilita la sua stagione mettendo la firma nella decisiva rimonta di Napoli. EL CHELO

    Elijero Elia-Milos Krasic 6: poche apparizioni per entrambi ma una rete all’attivo per il serbo importante ai fini del risultato. Un unico lampo in una stagione incolore che l’ha visto poi finire ai margini della squadra, probabile il suo addio a fine stagione. Stesso discorso per il vero oggetto del mistero della campagna acquisti bianconera il giovane olandese ha avuto pochissime occasioni di mettersi in mostra e sarà ricordato come una meteora negli annali juventini visto che ha già annunciato di voler lasciare la squadra. DESAPARECIDOS

    Luca Marrone-Simone Padoin 6: entrambe ricorderanno a lungo questa stagione, sempre pronti quando sono stati chiamati in causa, hanno mostrato di essere sempre a disposizione della squadra. Entrambi si levano anche lo sfizio di entrare nel tabellino dei marcatori, il secondo nella gara contro la Fiorentina mentre il primo con un bolide nell’ultima di campionato ieri contro l’Atalanta. GREGARI

    Marco Borriello 7,5: arrivato a Gennaio c’ha messo un po’ per entrare nel cuore dei tifosi bianconeri, ma il gol contro il Cesena, fondamentale per la corsa scudetto gli ha facilitato molto il compito. OPPORTUNISTA

    Fabio Quagliarella 7,5: l’anno scorso fino al suo infortunio la Juventus viaggiava spedita, quest’anno Conte ha dovuto aspettarlo e dosarlo per fargli recuperare fiducia in se stesso, l’allenatore è stato ripagato con prestazioni sempre molto sufficienti. SCUGNIZZO

    Alessandro Matri 8: in molte partite ha tirato avanti la carretta di un attacco che appariva sterile, nelle ultime partite ha perso un po’ di smalto sotto porta, anche per il grosso lavoro di sponde che richiede il mister, ha avuto il merito di siglare forse il gol più importante della stagione, quello del pari a San Siro contro il Milan. UTILE

    Mirko Vucinic 9: doveva essere il top player tanto invocato durante il mercato acquisti, il montenegrino è genio e sregolatezza, ma quest’anno alla corte della Vecchia Signora ha mostrato, specie nella seconda parte di stagione, molta più maturità e costanza nelle prestazioni, suo il gol scudetto. FENOMENO

    Alessandro Del Piero 110 e lode: Laurea summa cum laude per i suoi 19 anni in maglia bianconera, coronati da una vittoria tanto bella quanto inaspettata, in molti sperano che rimanga ancora, ma nel frattempo si godono le giocate che il capitano è ancora in grado di regalare, chiedere a Marchetti in campionato e Stekelenburg in Coppa Italia. Per parlare di Alex servirebbero pagine intere e speriamo che quelle pagine non si concludano il 20 maggio a Roma. INFINITO

  • Pirlo alla Gazzetta, “scaricato da Allegri”

    Pirlo alla Gazzetta, “scaricato da Allegri”

    Non ha bisogno di tantissime presentazioni. Andrea Pirlo nella sua trionfale carriera ha vinto tutto ciò che c’ era da vincere. Dal campionato, alla Champions League, alla Coppa Intercontinentale allo storico Mondiale  del 2006. Un campione a 360°, dentro e fuori dal campo. Il suo carisma, la sua tranquillità, il suo colpo di genio lo collocano ancora tra i centrocampisti più forti del mondo.

    Pirlo quest’ anno ha vissuto un’ annata magica un po’ come tutta la Juventus. Ma torniamo indietro nel tempo, torniamo esattamente alla scorsa estate. Il Milan, neo Campione d’Italia, propose il rinnovo del contratto ad Andrea Pirlo, contratto di un solo anno. Il centrocampista, il quale arrivava da una stagione contornata da innumerevoli infortuni, rifiutò chiedendo almeno 3 anni di contratto. La dirigenza rossonera, insieme ad Allegri decise di non accontentare il centrocampista, ragionando sul fatto che il Milan in quella stagione, divenne Campione d’ Italia senza l’ apporto costante di Pirlo. Perchè investire oltre  10 milioni di euro su un giocatore che quest’ anno non è stato praticamente mai utilizzato? E’ stato questo il ragionamento di Galliani e dell’ intera dirigenza, pertanto Andrea Pirlo venne liberato a parametro zero.

    Andrea Pirlo © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    La Juventus si mise subito in contatto con l’ ex centrocampista rossonero e decise di investire su di lui affidandogli le chiavi del centrocampo bianconero. Detto fatto. Pirlo fu ingaggiato dalla squadra bianconera, squadra divenuta poi campione d’ Italia in maniera inaspettata.

    Pirlo ha raccontato il suo recente percorso calcistico sulle pagine della Gazzetta dello Sport, affermando di aver scelto la Juve per questioni di stimoli, rivincite e per la possibilità di rimettersi in gioco aprendo un nuovo ciclo con la maglia della Juventus. ” E’ stata una scelta immediata, il progetto bianconero mi ha subito affascinato”. Sono queste le parole del centrocampista bianconero. Questa stagione ha dimostrato quanto Pirlo possa essere ancora decisivo e determinante. E’ inutile negare che Pirlo  è stato l’ uomo decisivo, l’uomo di maggior rilievo in questo tricolore, l’ uomo che ha dato convinzione e assolta qualità tecnica al centrocampo bianconero. E’ lui l’ uomo simbolo di questo 30 esimo scudetto. Forse Galliani e la dirigenza rossonera si staranno mangiando le mani…intanto i tifosi bianconeri ringraziano il dg rossonero con un messaggio sotto il portone di casa di Andrea : ” Grazie Galliani”!

  • Novara – Juventus, Vucinic Borriello e Vidal poker da scudetto

    Novara – Juventus, Vucinic Borriello e Vidal poker da scudetto

    La Juventus cala un altro poker e questa volta ad essere travolta dalla fame di scudetto dei bianconeri è il Novara. Al Piola, sotto gli occhi di due personaggi simbolo della gloria Juventina come Boniperti e Platini, la Vecchia Signora allunga le mani sul tricolore anche se il Milan non da segnali di resa e risponde con un perentorio 4-1 al 4-0 che gli uomini di Conte rifilano al Novara.

    Parte subito forte la Juventus che sul sintetico di Novara ha il merito (rispetto alla gara di Cesena) di sbloccare subito il riusultato, d’altronde l’intenzione di Conte era evidente con l’inserimento tattico di Giaccherini al posto di De Ceglie e la scelta di dare nuovamente fiducia a Borriello galvanizzato dal gol di mercoledì che ha regalato i 3 punti d’oro contro il Cesena.
    Già al 16′ la Juve passa in vantaggio con un gioiello di Vucinic: su punizione di Pirlo il montenegrino si libera dalla marcatura e con un tocco vellutato infila all’incrocio della porta difesa da Fontana. I padroni di casa reagiscono nel peggiore dei modi al vantaggio degli ospiti lasciando loro ampia manovra e soprattutto lasciando libero Pirlo a dettare legge in mezzo al campo. Inizia l’assalto dalle parti di Fontana con i tentativi in rete di Marchisio, Pirlo, Lichtsteiner e Giaccherini, ma bisognerà attendere la mezz’ora del primo tempo per il raddoppio di Borriello: su cross di Giaccherini l’ex giallorosso è libero di infilare di testa l’estremo difensore del Novara siglando la sua seconda rete consecutiva in tre giorni. Il primo tempo si conclude con il doppio vantaggio della capolista.

    Mirko Vucinic – Novara Juventus | © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    Nella ripresa la musica non cambia, il Novara sembra rassegnato alla sua sorte mostrandosi come la brutta copia della squadra ben organizzata che mercoledì scorso aveva fatto capitolare la Lazio, mentre la Juve dimostra di avere ancora grinta e corsa nelle gambe per cercare la rete del 3-0 che chiuderebbe definitivamente la partita. Rete che puntuale arriva al 50′ con Vidal che raccoglie una respinta corta di Fontana su conclusione di Vucinic. Al 64′ c’è ancora spazio per la gloria per il montenegrino che segna la sua doppietta personale e il suo ottavo centro in campionato. L’attenzione è rivolta ormai al risultato di Siena sperando in un passo falso del Milan che però non arriva. Sul finale ci provano prima Pirlo, che su calcio di punizione colpisce il palo, e poi anche Elia che cerca gloria andando vicino alla rete per tre volte con l’obiettivo di essere il 19° giocatore bianconero ad andare a segno in questo torneo.

    Il distacco tra le due pretendenti allo scudetto rimane invariato ma con una partita in meno da giocare. Mercoledì la Juve potrà avere il primo match point, in caso di vittoria e contemporanea sconfitta dei rossoneri sarà scudetto con due giornate d’anticipo, altrimenti si andrà ancora ad oltranza in caso di sconfitta o pareggio della Juve e di vittoria del Milan con la squadra di Conte che può permettersi un passo falso da qui fino alla fine della stagione e rimanere ancora in vetta (per il vantaggio negli scontri diretti, ndr). Novara ormai spacciato e ad un punto dall’aritmetica retrocessione anche se le decisioni della federazione in merito alle vicende del calcioscommesse potrebbero sconvolgere la classifica di Serie A e farlo sperare in un ripescaggio.

    PAGELLE NOVARA JUVENTUS

    NOVARA:

    Fontana 5,5: Costretto ad affrontare l’assalto dei bianconeri senza un’adeguata assistenza dalla sua difesa. Incassa 4 reti ma di responsabilità ne ha poche.

    Garcia 5: La sua partita è segnata dalla botta in testa nello scontro con Lichtsteiner. Evidentemente il colpo gli fa perdere l’orientamento perchè la sua gara sarà segnata da interventi fallosi e imprecisi.

    Rigoni 6: L’unico dei piemontesi che prova a metter ordine, ma si trova solo a lottare contro gli avversari anche per l’atteggiamento difensivo adottato da Tesser.

    Caracciolo 4,5: Se non avessimo letto il suo nome nella lista dei giocatori scesi in campo, non ci saremmo neanche accorti della sua presenza. Non tocca un pallone.

    JUVENTUS

    Barzagli 6.5: Oggi non ha avuto particolari apprensioni, ma nelle uniche due occasioni in cui si richiedeva il suo intervento si è fatto trovare pronto come al solito. Senza dubbio è il difensore bianconero più continuo della stagione che potrebbe essere coronata da un gol visto che è l’unico dei giocatori maggiormente utilizzati da Conte a non essere andato in rete.

    Pirlo 7,5: Lui è il Direttore, i suoi compagni formano l’orchestra. In ogni azione che ha portato al gol c’è sempre la sua firma. Nel finale solo il palo gli nega la gioia del gol.

    Vidal 7,5: Corre quanto il pallone. Lui è in ogni parte del campo, difende, recupera palloni attacca e segna. Sono 7 i centri stagionali del centrocampista cileno prelevato in estate dal Bayer Leverkusen per 12 milioni (ora ne vale almeno il doppio) e che di recente ha attirato le attenzioni del Real Madrid.

    Vucinic 7,5: Apre le danze al poker al Novara con un gol che da solo vale il prezzo del biglietto. Particolarmente ispirato regala una doppietta ai suoi tifosi quasi a farsi perdonare i periodi di black out durante la stagione.

    Borriello 7: Paradossalmente il centravanti ha dimostrato di avere un feeling particolare con il sintetico visto che gli unici due gol della stagione (gol pesanti e decisivi) li ha siglati a Cesena e Novara in meno di 4 giorni. Grande lottatore in campo.

    Novara (4-3-1-2): Fontana 5,5; Dellafiore 5 (1′ st Da Silva 5), Lisuzzo 5,5, Paci 5, Garcia 5; Porcari 5, Pesce 5,5, Gemiti 5,5; Rigoni 6; Mazzarani 5,5 (22′ st Radovanovic 5,5), Caracciolo 4,5 (6′ st Morimoto 5). A disp.: Coser, Centurioni, Jensen, Mascara. All.: Tesser 5

    Juventus (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6,5, Bonucci 6, Chiellini 6,5; Lichtsteiner 6, Vidal 7,5 (8′ st Padoin 6), Pirlo 7,5, Marchisio 6,5 (15′ st De Ceglie 6), Giaccherini 6,5; Borriello 7, Vucinic 7,5 (20′ st Elia 6). A disp.: Storari, Caceres, Del Piero, Quagliarella. All.: Conte 7

    VIDEO NOVARA JUVENTUS 0-4
    [jwplayer config=”60s” mediaid=”135754″]

  • Novara – Juventus, dubbio Pirlo per Conte

    Novara – Juventus, dubbio Pirlo per Conte

    La Juventus inizia la sua settimana più delicata per l’impresa scudetto con l’obiettivo fondamentale di mantenere i tre punti di vantaggio sul Milan e, per ottenere i risultati sperati, frenare l’entusiasmo della squadra a quattro giornate dalla fine. I Bianconeri sono impegnati oggi nel derby piemontese contro il Novara, una sfida che potrebbe essere insidiosa considerata l’ottima condizione fisica e morale degli uomini di Tesser che, nonostante le difficili possibilità di salvarsi, mirano a chiudere il campionato senza rimpianti e a testa alta. Le difficoltà per la Juve potrebbero scaturire dal campo sintetico, come successo contro il Cesena mercoledì scorso, dove gli uomini di Conte nonostante il dominio assoluto della gara hanno incontrato qualche problema nel possesso palla.

    Allo Stadio “Piola” di Novara saranno presenti due leggende del glorioso passato Juventino ovvero Platini e Boniperti, entrambi di origini novaresi, un motivo in più per entrambe le squadre di far bene. Il mister bianconero deve fare a meno ancora una volta di Pepe infortunatosi alla caviglia prima di Cesena-Juventus e di Matri costretto a saltare il match per squalifica. Il modulo scelto sarà ancora una volta il 3-5-2, in attacco accanto a Vucinic rientra Quagliarella in vantaggio per un posto da titolare su Borriello che attraversa un buon momento dopo il gol che ha regalato i tre punti d’oro contro il Cesena. Sulla corsia laterale destra dovrebbe ritornare titolare lo Svizzero Lichtsteiner al posto di Caceres. A centrocampo dovrebbe essere confermato il trio delle meraviglie Vidal, Marchisio e Pirlo. Il condizionale è d’obbligo perchè il regista bianconero soffre di un risentimento muscolare ma farà di tutto per essere in campo dal primo minuto.

    Andrea Pirlo © TIZIANA FABI/AFP/Getty Images

    Tesser, che si affiderà al 4-3-1-2, non avrà a disposizione lo squalificato Morganella che dovrebbe essere sostituito da Dellafiore o in alternativa Gemiti verrà spostato a destra con la conferma di Garcia sul versante opposto. Inoltre dovrà fare a meno degli infortunati Jeda, Ludi, Marianini e Ujkani mentre dovrebbe avere a disposizione Mascara che in settimana è stato alle prese con un fastidio lombare.

    PROBABILI FORMAZIONI NOVARA JUVENTUS

    NOVARA (4-3-1-2): Fontana; Gemiti, Lisuzzo, Paci, Garcia; Porcari, Pesce, Rigoni; Mazzarani; Mascara, Caracciolo.
    Panchina: Coser, Centurioni, Dellafiore, Radovanovic, Jensen, Rubino, Morimoto.
    Allenatore: Tesser.

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, De Ceglie; Quagliarella, Vucinic.
    Panchina: Storari, Caceres, Padoin, Giaccherini, Estigarribia, Del Piero, Borriello.
    Allenatore: Conte.

  • Cesena – Juventus 0-1, Borriello avvicina lo scudetto

    Cesena – Juventus 0-1, Borriello avvicina lo scudetto

    Continua a non voler nominare la parola scudetto Antonio Conte, ma il sogno, come lo chiama lui, almeno per cinque minuti dalla fine del match contro il Cesena, sembrava davvero ad un passo, almeno finchè dal tabellone del Manuzzi non è apparso il vantaggio del Milan sul Genoa.

    La Juventus centra la settima vittoria consecutiva nella sfida contro il Cesena il cui unico risultato utile per sperare ancora nella salvezza era la vittoria. I romagnoli, nonostante le numerose assenze, ce la mettono tutta ad onorare i colori della società, ma Antonio Conte estrae dal cilindro magico la carta vincente con l’inserimento di Borriello che, all’80’, trova il colpo del ko condannando matematicamente il Cesena alla retrocessione.

    Parte con il 3-5-2 il tecnico bianconero con Caceres preferito a Lichtsteiner e Matri a sostituire lo squalificato Quagliarella. Stesso modulo per Beretta che deve rinunciare a Mutu e Iaquinta inserendo Del Nero e Rennella come coppia d’attacco. Non parte a mille come al solito la Juve che, anzi, nelle prime battute del match soffre il pressing dei romagnoli. All’8′ l’episodio che potrebbe far cambiare subito le sorti della gara, l’arbitro concede un calcio di rigore a favore degli ospiti per un tocco di mano di Moras (la moviola chiarirà che il fallo è fuori area), sul dischetto Pirlo spara sul palo alla destra di Antonioli sbagliando il secondo rigore in soli 3 giorni.
    Cresce col passare dei minuti la Juventus che si riversa completamente nell’area di rigore avversaria. Al Cesena non resta che attuare un perfetto catenaccio per arginare i tentativi dei bianconeri di sbloccare il risultato. Ci prova De Ceglie con un colpo di testa che colpisce il palo esterno protetto da Antonioli, poco più tardi tocca a Vucinic il cui colpo di testa finisce alto sulla traversa. Il primo tempo si conclude a reti inviolate, stesso risultato arriva da Milano.

    Cesena – Juventus – Marco Borriello | 6copy; TIZIANA FABI / Getty Images

    Nella ripresa ci prova il Cesena al 4’con un tiro di Ceccarelli che però non impensierisce Buffon. Piuttosto è Matri che al 20′ fa gridare al gol (considerevole la presenza di tifosi bianconeri sugli spalti) con un tiro che impegna per ben due volte Antonioli, l’ultimo con un intervento sulla linea. I minuti scorrono e Conte prova a cambiare inserendo prima Giaccherini per Caceres e poi Borriello e Del Piero per De Ceglie e Matri, l’intento è evidente, portare a casa i tre punti. E la mossa premia la scelta del tecnico, infatti il capitano subito si procura e calcia un calcio di punizione che richiede ancora una volta una prodezza del numero uno romagnolo. E’ il preludio al gol che arriva all’80: su cross ancora di Del Piero Vucinic appoggia di testa quel poco che basta per servire Borriello che con una conclusione potente al volo insacca di diagonale nell’angolino basso alla destra di Antonioli. Si sblocca anche l’ultimo degli attaccanti della Vecchia Signora nel momento più importante della stagione. Serviva mantenere i 3 punti di vantaggio sull’inseguitrice che, al gol da Cesena, ha risposto con il vantaggio sul Genoa firmato da Boateng al suo rientro dopo il lungo stop. Condannato invece il Cesena per il quale arriva il verdetto matematico della serie B.

    PAGELLE CESENA JUVENTUS

    CESENA
    Antonioli 7: Avere 43 anni e non sentirli proprio, il numero uno oggi si trasforma in un “gatto volante”. Para il rigore a Pirlo, si fa trovare pronto sul colpo di testa di De Ceglie, poi con un grande colpo di reni salva il risultato sulla conclusione di Matri, infine, nn si fa sorprendere sulla punizione calciata da Del Piero. Si deve arrendere solo al tiro di Borriello.

    Benalouane 6,5: Argina gli attacchi di Vucinic e sopratutto annienta Matri.Perfetta la sua partita fino a quando perde la posizione su Borriello in occasione del gol.

    Santana 6,5: Entra subito in partita dispensando assist per i compagni e mettendo in allerta la retroguardia bianconera specie nei primi minuti di gara. La sua prestazione cala alla distanza sotto la pressione dei bianconeri.

    Parolo 6: Mette ordine a centrocampo e ci prova da fuori con qualche conclusione senza però trovare fortuna.

    JUVENTUS

    Pirlo 5,5: Il fantasista oggi non era nella migliore condizione, all’8′ il suo errore dal dischetto, il secondo in 3 giorni, rischiava di pesare sul risultato finale. A fare notizia, più che l’errore dagli undici metri, la serie di passaggi sbagliati nella prima metà fase della gara. Riprende a guidare la squadra nella ripresa dettando geometrie e ritmo alla gara.

    Matri 5: Conte l’ha preferito a Borriello, lui non ripaga la fiducia del mister che per tutta la gara l’ha spesso richiamato. Si trova sui piedi il colpo dell’1-0 che Antonioli salva in extremis sulla linea di porta, ma certamente il centravanti poteva fare meglio anche in quell’occasione.

    Del Piero 6,5: Il capitano entra con una gran voglia di firmare il settimo successo consecutivo. Si procura una punizione da posizione interessante e solo Antonioli gli nega la gioia del gol. Dai suoi piedi parte il cross che porterà al vantaggio juventino.

    Borriello 7: Sigla una rete importante per scacciare la pressione del gol che manca da tanto, importante anche per il peso che la rete porta sulla conquista dello scudetto. Doveroso l’abbraccio a Conte che ha sempre creduto in lui.

    CESENA-JUVENTUS 0-1
    Cesena (4-3-1-2): Antonioli 7; Ceccarelli 6, Moras 6, Rodriguez 6,5, Banalouane 6,5; Djokovic 6 (32′ st Rossi 5,5), Colucci 6 (32′ Guana 6), Parolo 6; Santana 6,5; Del Nero 6 (20′ st T. Arrigoni 5,5), Rennella 5,5. A disp.: Ravaglia, Comotto, Malonga, Lolli. All.: Beretta 6
    Juventus (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6,5, Bonucci 6, Chiellini 6,5; Caceres 5,5 (24′ st Giaccherini 6), Vidal 6, Pirlo 5,5, Marchisio 7, De Ceglie 6,5 (29′ st Del Piero 6,5); Matri 5 (29′ st Borriello 7), Vucinic 6. A disp.: Storari, Lichtsteiner, Padoin, Marrone. All.: Conte 7

    Video Cesena Juventus 0-1

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”135116″]

  • Cesena – Juventus, Matri con Vucinic. Out Mutu e Iaquinta

    Cesena – Juventus, Matri con Vucinic. Out Mutu e Iaquinta

    La Juventus capolista farà visita al Cesena, ultima in classifica, per il recupero della 33a giornata di campionato dopo la sospensione del campionato per la tragica morte di Piermario Morosini.
    La vittoria schiacciante di domenica sera contro la Roma ha permesso ai bianconeri di guadagnare due punti portandosi a + 3 sul Milan, tuttavia la classifica non deve trarre in inganno visto che il Cesena è imbattuto da cinque partite consecutive e un buon risultato contro la prima della classe potrebbe alleviare l’amarezza per la scontata retrocessione.

    Ancora imbattuta in campionato (si avvicina il record di Capello di 34 partite senza sconfitte), la Juventus è reduce da sei vittorie consecutive ma nel girone d’andata ha spesso dimostrato di soffrire con le piccole squadre, ne sono conferma i numerosi pareggi che ne sono derivati da incontri che sulla carta erano considerati “facili”. Per questo Conte chiede concentrazione ai suoi ragazzi e invita tutti a non pensare già agli allori:

    Ci sono cinque finali da qui alla fine, cinque partite della vita. Viviamo momenti importanti, le situazioni si evolvono in fretta, noi non dobbiamo però cambiare atteggiamento. Sono curioso di vedere il nostro atteggiamento. Finora i ragazzi hanno superato prove straordinarie, hanno giocato sempre con l’obbligo di vincere e l’hanno fatto con maturità e personalità. Dobbiamo dare il massimo fino alla fine, e poi vedremo se questo ci porterà a coronare il sogno. Però, prima bisogna vincere: i record fanno piacere, ma solo se si vince, perchè chi arriva secondo non se lo ricorda nessuno“.

    Unico indisponibile per Conte è Quagliarella fermato dal giudice sportivo per una giornata poichè ammonito nel corso del match contro la Roma, mentre saranno tutti a disposizione gli altri elementi della rosa. Il modulo scelto dovrebbe essere il 3-5-2 con il ballottaggio tra Matri e Borriello per affiancare Vucinic in attacco, l’ex cagliaritano è in netto vantaggio, mentre gli altri 10 giocatori dovrebbero essere gli stessi vittoriosi scesi in campo Domenica contro la Roma: Buffon in porta protetto dai tre centrali Barzagli, Bonucci e Chiellini, sulle fasce laterali agiranno Lichtsteiner a destra e De Ceglie a sinistra, mentre la linea mediana sarà formata da Marchisio, Vidal e Pirlo, in attacco unico sicuro del posto al momento è Vucinic con Matri principale indiziato a sostituire Quagliarella squalificato.

    Alessandro Matri © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Beretta deve fare a meno dello squalificato Von Bergen e degli indisponibili Calderoni, Pudil, Martinho e Martinez, a cui si sono aggiunti nelle ultime ore le assenze di Mutu e dell’ex Iaquinta entrambi alle prese con problemi fisici, al loro posto sono stati convocati i primavera Nicolò Lolli e Mattia Filippi.
    E’ una squadra dalle grande forza fisica e mentale, non ha ancora perso e questo la dice tutta sui valori del gruppo. E’ favorita per lo scudetto è in grande condizione, soprattutto mentale. Dovremo dare più del 100% e sperare che loro non siano al massimo, altrimenti si farà dura” – spiega Beretta nel corso della conferenza stampa.

    Il Cesena potrebbe così scendere in campo con Antonioli difesa a 4 con Ceccarelli, Moras, Rodriguez e Lauro, mentre il centrocampo sarà confermato con Guana, Colucci e Parolo, Santana che agirà da trequartista dietro le due punte Malonga e Rennella. Possibili sorprese sono quelle di Comotto sulla fascia destra difensiva e Del Nero in qualità di regista dietro le due punte.

    PROBABILI FORMAZIONI CESENA – JUVENTUS

    CESENA (4-3-1-2): Antonioli; Ceccarelli, Moras, Rodriguez, Lauro; Guana, Colucci, Parolo; Santana; Malonga, Rennella.
    Panchina: Ravaglia, Comotto, Benalouane, Arrigoni, Del Nero, Djokovic, Filippi.
    Allenatore: Beretta.

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Licthsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, De Ceglie; Matri, Vucinic.
    A disp: Storari, Caceres, Giaccherini, Estigarribia, Pepe, Del Piero, Borriello.
    Allenatore: Conte.