Tag: andrea masiello

  • Calciocommesse Masiello autogol da 230 mila euro

    Calciocommesse Masiello autogol da 230 mila euro

    Gli sviluppi sulla vicenda calcioscommesse erano già nell’aria e, così, nella notte fra domenica e lunedì su ordine della procura di Bari sono stati eseguiti diversi arresti, fra cui quello di Andrea Masiello, ex difensore del Bari ed attualmente in forza all’Atalanta (ma sospeso, ndr) ed, oltre a lui, i due scommettitori Carella e Giacobbe, poichè ritenuti complici nelle combine delle partite monitorate: il capo d’accusa, naturalmente, è l’associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva ed, insieme a Masiello, risultano indagati dalla procura di Bari anche Daniele Portanova del Bologna, Alessandro Parisi del Torino, Simone Bentivoglio, Marco Rossi, Ghezzal, Marco Esposito, Antonio Bellavista, Nicola Belmonte. In particolare, Andrea Masiello – ritenuto uno dei “capi carismatici dell’organizzazione”, sfruttando le sue conoscenze nel mondo del calcio, cercava di indirizzare le scommesse su determinati risultati, condizionando, poi le prestazioni dei compagni di squadra.

    Nell’interrogatorio di ieri, Masiello ha ammesso il suo diretto coinvolgimento nella vicenda, con riferimento al derby di campionato del 15 Maggio scorso fra Bari e Lecce, terminato 2 a 0 per i salentini, nel quale lui stesso si rese autore di un autogol, che permise di fissare il punteggio sul 2 a 0 e che gli “fruttò” ben 50 mila euro, e per il quale i due scommettitori amici di Masiello, Carella e Giacobbe, guadagnarono ben 180 mila euro, ricevuti direttamente da un faccendiere del Lecce, non ancora identificato, ma sul quale la procura Barese sta indagando. Una circostanza, questa, che mostra ancora una volta come il coinvolgimento dei calciatori sia stato un elemento imprescindibile per la conduzione di tali operazioni perchè, senza la collaborazione di coloro che “scendevano materialmente in campo” gli esiti delle scommesse non potevano essere assicurati con certezza.

    Andrea Masiello, durante Bari-Lecce | © Getty Images

    L’autogol Masiello in Bari Lecce è solo degli episodi, poi, i riflettori sono puntati anche sulla partita del 22 Maggio fra Bologna Bari, terminata con una pesante sconfitta per 4 a 0 per i rossoblu emiliani, nella quale ci sarebbe stato l’intervento diretto del duo di scommettitori amici di calcioscommesse Masiello, che andarono a Bologna per incontrare Daniele Portanova e definire gli estremi dell’accordo. Da quanto trapelato, risulta che Portanova avesse opposto un secco rifiuto a truccare la partita, riferendo ai due “scommettitori” un messaggio indirizzato ad Andrea Masiello, con un inequivocabile “non è possibile”. 

    In un simile contesto, dunque, appare rilevante comprendere quale sia effettivamente la posizione delle società coinvolte, direttamente o indirettamente, nella vicenda. Il Bari, in primis, che per mezzo del direttore generale Claudio Garzelli ha ribadito ancora una volta di essere “parte offesa nella vicenda”, avendo chiesto anche l’autorizzazione alla federcalcio di poter denunciare per truffa alcuni calciatori e coloro che – a diverso titolo – gravitavano nella loro orbita per provare a realizzare le combine. Il Bologna, invece, in merito al coinvolgimento non del tutto accertato da parte di Daniele Portanova, si schiera dalla parte del suo difensore, come sostiene il dg Zanzi, con la società rossoblu che ha fornito “tutto l’appoggio morale al giocatore”. Nel caso dell’Atalanta, già colpita dalla penalità in classifica nella presente stagione a causa del coinvolgimento del suo ex capitano Doni, il d.g. Pierpaolo Marino commenta in maniera decisa la presa di distanze della società nei confronti del suo tesserato Andrea Masiello, che – come rivela Marino – è già stato sospeso; in tal senso, dunque, la società tende a sottolineare come il proprio coinvolgimento “sia solo di rimbalzo”.

    Intanto, il filone dell’inchiesta condotta dalla procura di Cremona si sta concentrando in queste ore su Lecce Lazio, partita terminata 2 a 4, in merito alla quale ci sarebbero da valutare le dichiarazioni rilasciate da Hovrat, calciatore ungherese coinvolto già nel suo paese in uno scandalo di combine, che avrebbe definito tale incontro “truccato“. Presto, dunque, si attendono ulteriori sviluppi.

    Video calcioscommesse Masiello autogol Bari Lecce del 15 Maggio 2011

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  • Calcioscommesse, arresti nella notte. C’è anche Masiello

    Calcioscommesse, arresti nella notte. C’è anche Masiello

    Preannunciati con largo anticipo da oltre un mese, sono puntualmente arrivati. Nuovo terremoto nello scandalo calcioscommesse, arresti eseguiti questa notte per ordine della Procura di Bari. Fra questi anche quello dell’ex calciatore del Bari Andrea Masiello, ora all’Atalanta. Restano indagati altri nove giocatori. Eccetto Daniele Portanova (difensore centrale del Bologna ndr), sono tutti ex biancorossi: Alessandro Parisi (Torino), Simone Bentivoglio (Sampdoria), Marco Rossi (Cesena), Marco Esposito (Pisa), Abdelkader Ghezzal (Levante, in prestito dal Bari), Nicola Belmonte (Siena), Antonio Bellavista (ritiratosi nel 2009).

    Gli inquirenti indagano sugli ultimi nove match del Bari della scorsa stagione (2010-2011), che ha visto la squadra pugliese retrocedere in Serie B. In particolare le partite finite sotto la lente d’ingrandimento sono Palermo Bari (quella del famoso rigore di Miccoli che fece saltare la scommessa), Bologna Bari (conclusasi con una sorprendente vittoria degli ospiti per 4-0), Bari Chievo, Bari Sampdoria e sopratutto Bari Lecce. Quest’ultima gara infatti permise agli uomini dell’ex allenatore giallorosso De Canio di centrare la permanenza in Serie A, vincendo il derby di Puglia per 2-0 al San Nicola di Bari. Infine nel registro degli inquirenti è finita anche una partita della stagione 2009-2010, Udinese Bari del 9 maggio terminata con uno scoppiettante 3-3.

    andrea masiello | © Paolo Bruno/Getty Images

    Oltre ad Andrea Masiello, già arrestato, e agli altri ex giocatori del Bari, la Procura del capoluogo pugliese sta stringendo il cerchio sui restanti 20 indagati. Tra questi spicca il nome di Andrea Iacovelli, l’infermiere barese che secondo gli inquirenti faceva da tramite fra gli stessi giocatori del Bari e l’organizzazione mafiosa che scommetteva illegalmente. Risultano indagati anche tre ristoratori della zona (Nico de Tullio, Onofrio De Benedictis, Francesco De Napoli), e amici degli ex calciatori biancorossi (Arianna Pinto, Fabio Giacobbe, Giovanni Carella, Armand Caca e Victor Kondic).

    Ulteriori informazioni verranno rilasciate in tarda mattinata da Antonio Laudati, procuratore capo della Repubblica barese, durante la conferenza stampa fissata per le ore 12.

  • Calcioscommesse, Mentana annuncia arresti in Serie A

    Calcioscommesse, Mentana annuncia arresti in Serie A

    Nuova puntata della telenovela calcioscommesse. Durante l’edizione serale del Tg di La7, Enrico Mentana ha annunciato una nuova ondata di arresti per le prossime 24/48 ore dei calciatori coinvolti nell’inchiesta partita l’estate scorsa dalla procura di Cremona per poi proseguire parallelamente a Bari. Alcuni nomi eccellenti hanno già conosciuto le patrie galere, come ad esempio il capitano dell’Atalanta Cristiano Doni e l’ex difensore del Bari Carlo Gervasoni. Nei giorni scorsi due uomini facenti parte del gruppo degli “zingari” si sono consegnati spontaneamente alla polizia. Una vera svolta è quindi attesa nelle prossime ore, quando la Procura del capoluogo pugliese potrebbe accendere i fuochi d’artificio.

    Notizia shock quella testimoniata dal direttore Enrico Mentana, il quale ha parlato di un’imminente ondata di nuovi arresti nel mondo del calcio. Tali dichiarazioni fanno seguito a quelle rilasciate dal capo della Polizia Manganelli, che un mese fa durante un convegno sullo sport a Roma aveva preannunciato la scure dello Stato sullo scandalo scommesse. Pare dunque essere giunta l’ora x, quella che potrebbe portare il calcio sull’orlo del baratro sportivo. Dopo Calciopoli il gioco più amato dagli italiani è pronto a subire l’ennesimo schiaffo morale. I più ottimisti vedono in scommessopoli grandi analogie con il precedente scandalo del 2006. Allora arrivò la vittoria nella Coppa del Mondo. Quest’anno gli Europei?

    enrico mentana | © Ernesto Ruscio/Getty Images

    Secondo le indiscrezioni coloro che al momento rischiano di più sono proprio i calciatori del Bari, in quanto gli inquirenti avrebbero in mano prove schiaccianti che dimostrerebbero le combine delle ultime nove partite dei biancorossi durante la stagione 2010-2011, quando i galletti retrocessero in Serie B. Dall’edizione di stamani del Messaggero si apprende che i calciatori indagati presso la Procura di Bari sarebbero Nicola Belmonte, Antonio Bellavista, Marco Esposito, Ghezzal, Marco Rossi, Andrea Masiello, Simone Bentivoglio, Alessandro Parisi, Daniele Portanova. Oltre agli stessi giocatori, pesanti sospetti ricadrebbero anche sul famoso infermiere Angelo Iacovelli (colui che avrebbe fatto da tramite fra squadra e organizzazione criminale), e alcuni ristoratori complici dei calciatori.

  • Calcioscommesse, Manganelli fa tremare la Serie A

    Calcioscommesse, Manganelli fa tremare la Serie A

    Lo scandalo del calcioscommesse è pronto ad andare nuovamente in onda con una trama difficilmente immaginabile fino all’estate scorsa. A darne l’annuncio è nientemeno che il capo della Polizia Manganelli, il quale ha anche rigettato qualsiasi ipotesi di amnistia ventilata nei giorni scorsi. Lo spettacolo non riguarderà soltanto i giocatori di seconda e terza fascia, gli attori principali saranno gli stessi calciatori della Serie A, tra cui alcuni nomi eccellenti. Non ci resta che aspettare la presentazione del casting, che con tutta probabilità avverrà nei prossimi giorni.

    PUGNO DURO – Manganelli ha voluto lanciare un chiaro segnale a tutto il mondo del calcio, quando ieri mattina ha parlato dell’inchiesta sul calcioscommesse durante il primo seminario sulla legalità nello sport, tenutosi all’interno della Scuola di formazione della Polizia di Stato a Roma. Ha esplicitamente affermato che presto ci saranno importanti novità, chiarendo come le indagini siano giunte ad un momento cruciale. Riguardo l’amnistia paventata dallo stesso pm di Cremona Roberto Di Martino la scorsa settimana, Manganelli ha dichiarato che non ci sarà alcun provvedimento in questa direzione, rilanciando con forza il concetto di fermezza.

    SERIE A COINVOLTA – Fino ad oggi il calciatore più famoso finito in manette è stato Cristiano Doni. Entro breve però il centrocampista dell’Atalanta potrebbe essere in buona compagnia. I nomi che circolano in queste ultime ore stanno facendo tremare il campionato di Serie A. La prossima stagione i tifosi italiani rischiano di fare i conti con una raffica di asterischi affianco ciascuna squadra della massima serie. Secondo il sito di Sportmediaset, rischiano grosso le tifoserie di Lazio, Chievo e Bologna. Sarebbero infatti finiti nel mirino degli investigatori il vice-capitano biancoceleste Stefano Mauri, il leader gialloblu Pellissier e il difensore degli emiliani Portanova. In oltre gli stessi Bonucci e Almiron, per la loro precedente esperienza a Bari, sarebbero coinvolti nell’inchiesta soprannominata Last Bet.

    daniele portanova | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    PORTANOVA SI TIRA FUORI – Il centrale difensivo del Bologna si è presentato ieri presso la procura di Bari volontariamente per dichiarare la sua estraneità all’intera vicenda. Secondo il quotidiano Il resto del Carlino, Portanova avrebbe confermato agli inquirenti di aver ricevuto tre giorni prima del match Bologna Bari (ultima partita del campionato scorso, conclusosi con il risultato di 4-0 in favore dei pugliesi) la telefonata di Andrea Masiello (ora in forza all’Atalanta), specificando però come sia normale per ex compagni di squadra telefonarsi alla vigilia di una gara che li vede avversari. Ha inoltre dichiarato di aver ricevuto la visita di alcuni parenti dell’ex difensore del Bari, verosimilmente per convincerlo ad attuare la combine, chiarendo di averli mandati via senza che neanche potessero finire il discorso.

    IACOVELLI – Il nome di Portanova era stato riferito agli inquirenti da Angelo Iacovelli, l’infermiere che avrebbe fatto da mediatore tra i giocatori del Bari e i clan locali, il cui scopo era quello di servirsi delle scommesse per riciclare denaro. Durante il suo interrogatorio, Iacovelli affermò di aver avuto rassicurazioni da Masiello riguardo Bologna Bari, per via dell’accordo raggiunto con il difensore del Bologna.

  • Calcioscommesse, Iacovelli contro Andrea Masiello

    Calcioscommesse, Iacovelli contro Andrea Masiello

    Nella giornata di ieri si è svolto l’interrogatorio di Angelo Iacovelli, assistente-infermiere vicino all’ambiente del Bari calcio, da domenica scorsa in carcere dopo l’arresto scattato in concomitanza con quello di Mario Cassano, il portiere del Piacenza che fin qui ha negato ogni accusa rivoltagli da Cristiano Doni e l’ex compagno di squadra Carlo Gervasoni. Iacovelli avrebbe ammesso il suo ruolo di “tuttofare”, ed inoltre con le sue dichiarazioni avrebbe aggravato pesantemente la posizione di Andrea Masiello, l’ex difensore del Bari ora in forza all’Atalanta già ascoltato dagli inquirenti alcune settimana fa.

    L’assistente-infermiere ha ribaltato le affermazioni di Masiello rilasciate a gennaio, secondo le quali era lui stesso a fare pressioni sui giocatori della squadra pugliese per truccare le partite. Iacovelli ha dichiarato come in realtà fossero gli stessi calciatori del Bari, tra i quali la figura di spicco sembrerebbe essere proprio quella di Andrea Masiello, reputato da Iacovelli come il “direttore dell’orchestra” (a conferma fra l’altro delle motivazioni espresse dal gip Guido Salvini al momento dell’ordinanza cautelare, secondo le quali il ruolo del difensore bergamasco fosse molto più importante rispetto a quanto dichiarato da Masiello durante l’interrogatorio).

     

    Iacovelli ha confermato di essere lui la persona che passava il denaro degli “zingari” ai giocatori del Bari e che oltre alle combine tentate in Milan-Bari, Roma-Bari, Palermo-Bari, ci fossero anche quelle relative alle gare Bologna-Bari e Bari-Chievo, sostenendo di non aver ricevuto alcun premio extra dal gruppo degli “zingari” per i tentativi di combine che andavano in porto, eccetto nell’occasione di Palermo-Bari.

    La procura di Bari come quella di Cremona considerano Iacovelli un uomo-chiave per l’intero scandalo del calcioscommesse, e da ieri il nome dell’infermiere vedrà crescere la propria notorietà tra i mass media e gli appassionati di calcio, mentre è probabile che su Andrea Masiello si scatenerà la stampa locale e nazionale dopo le dichiarazioni di Iacovelli nella giornata appena trascorsa.

  • Cristiano Doni alla Gazzetta dello Sport “sono uno stupido”

    Cristiano Doni alla Gazzetta dello Sport “sono uno stupido”

    Cristiano Doni si sfoga durante l’intervista alla Gazzetta dello Sport e ammette le sue colpe nello scandalo calcioscommesse, rivolgendosi a chi ancora non ha il coraggio di parlare e rivelare ciò che è realmente accaduto. Un Doni a 360° gradi quello che si racconta alle pagine della Rosea, e le sue dichiarazioni raggiungeranno gran parte della penisola.

    “SONO UNO STUPIDO” – Si definisce così Doni, auto-condannandosi per i suoi errori che l’hanno trascinato davanti alla gogna mediatica e portato dietro le sbarre di un carcere. Proprio quest’ultima esperienza ha segnato profondamente lo stato d’animo dell’ormai ex capitano dell’Atalanta. Il calciatore si ripeteva più volte durante la giornata di quanto fosse stato stupido e non si capacitava di come avesse potuto tradire la fiducia di migliaia di fan bergamaschi.

    Cristiano Doni | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    LA FERITA PIU’ GRANDE –  Proprio il male inferto alla sua squadra e ai tifosi della Dea rappresenta uno degli incubi rincorrenti del giocatore. Doni parla di una ferita che difficilmente verrà ricomposta, non cerca il perdono, ma si augura soltanto che i fan possano ricordare le tante gioie che in campo il giocatore Doni gli aveva regalato. Ha spiegato inoltre che non è intenzionato a lasciare la propria città, e nonostante tutte le difficoltà che potrà incontrare da qui in avanti, rimarrà a Bergamo, alla quale con tutta probabilità restituirà il premio di cittadino onorario conferitogli in passato.

    BASTA OMERTA’ – E’ il messaggio che Cristiano Doni lancia a coloro che ancora non hanno rilasciato dichiarazioni spontanee agli investigatori riguardo lo scandalo scommesse, giocatori e persone che sanno ma hanno paura di parlare per eventuali ripercussioni successive. Esalta Masiello come simbolo da seguire, e si dice ancora shoccato dopo aver appreso che il suo ex allenatore ai tempi dell’avventura in Spagna, Hector Cuper, il quale è indagato da Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) avendo ricevuto 200 mila euro in maniera sospetta, con gli investigatori che accusano l’ex allenatore dell’Inter di aver venduto 4 partite (due del campionato spagnolo e le altre due di quello argentino).

  • Masiello “minacciato dalla mafia”. Anche Almiron nello scandalo scommesse

    Masiello “minacciato dalla mafia”. Anche Almiron nello scandalo scommesse

    Andrea Masiello nella giornata di ieri è stato ascoltato dal procuratore di Bari Laudati nell’ambito dell’inchiesta del calcioscommesse. L’ex difensore del Bari ha rivelato come lui e altri suoi compagni di squadra abbiano subito pressioni da parte della criminilità organizzata locale per truccare alcune partite di Serie A della scorsa stagione, durante la quale i “Galletti” retrocessero nel campionato cadetto.

    Il calciatore ha ammesso di aver ricevuto 80 mila euro da parte di alcuni personaggi legati al clan Parisi, e anche al gruppo degli Zingari, per convincerlo a vendere la partita Palermo-Bari. Gli stessi uomini si recavano personalmente presso il campo di allenamento della squadra oppure avvicinavano i giocatori sotto i loro appartamenti, offrendo una montagna di soldi per truccare determinate partite. Andrea Masiello avrebbe dichiarato di non aver mai accettato il ricatto, sebbene altri suoi compagni di squadra abbiano invece accettato il denaro e di conseguenza agito affinché venisse ottenuto il risultato concordato in precedenza.

    andrea masiello | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Oltre al match del Barbera, il terzino ora in forza all’Atalanta ha affermato la combine di altri tre incontri, Chievo Bari, Bari Roma, Bari Sampdoria, entrambi persi dalla formazione biancorossa quando ormai la stagione aveva decretato la retrocessione in Serie B. Inoltre ha anche riconosciuto in una foto Ilievsky. Lo slavo è un elemento importante dell’inchiesta in quanto è stato avvistato a Formello in occasione della vigilia di Lazio Genoa, gara che attualmente è finita all’interno dell’inchiesta. Sempre Masiello ha fatto il nome di Sergio Almiron, il centrocampista centrale che nella scorsa stagione militava tra le fila della squadra pugliese. Il difensore avrebbe raccontato agli inquirenti di come il calciatore argentino fosse stato tra i più attivi riguardo la combine di un’altra partita, il derby Bari Lecce, l’ultima partita dello scorso anno, che vide i “Galletti” battere i rivali per 1-0.

    Il Bari si conferma la squadra centrale dell’intero filone d’indagine, in quanto sono già quattro calciatori ormai, compreso Andrea Masiello, ad aver confessato l’avvenuta combine, tra cui Carlo Gervasoni, forse una delle persone più importante di tutta la vicenda.
    La prossima settimana è previsto l’incontro fra Masiello e il procuratore federale Stefano Palazzi, al quale spetterà il compito di prendere provvedimenti disciplinari nei confronti dei giocatori coinvolti, con la concreta possibilità di pene esemplari anche verso le società, qualora venisse riconosciuta la colpa oggettiva di quest’ultime.

  • Calcioscommesse, Andrea Masiello choc, 9 partite del Bari truccate

    Calcioscommesse, Andrea Masiello choc, 9 partite del Bari truccate

    Nella giornata di ieri Andrea Masiello è stato ascoltato per due ore dal procuratore di Cremona De Martino, che gestisce l’inchiesta dello scandalo scommesse. Il verbale dell’interrogatorio dell’ex difensore del Bari, ora in forza all’Atalanta, è stato secretato. Nonostante ciò, i quotidiani in edicola questa mattina hanno scritto riguardo il possibile allargamento dell’inchiesto a 9 incontri che la squadra pugliese lo scorso anno affrontò nell’ultimo scorcio di campionato, quando la retrocessione del club in Serie B era ormai praticamente certa. Mercoledì prossimo il giocatore è atteso dal procuratore capo di Bari, Antonio Laudati, capo di un secondo filone d’indagine nel capoluogo pugliese.

    andrea masiello | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Sono sei le partite della società biancorossa sulle quali il pm De Martino avrebbe accertato l’avvenuta combine: Bologna-Bari 0-4, Bari-Chievo 1-2, Parma-Bari 1-2, Cesena-Bari 1-0, Bari-Sampdoria 0-1, e l’ormai famosa Palermo-Bari conclusasi per 2-1 (come dichiarato dall’ex difensore dei galletti Carlo Gervasoni, dove la combine fallì in quanto non venne raggiunto l’over con due gol di scarto da parte dei padroni di casa, a causa dell’errore dal dischetto del rigore del capitano rosanero Miccoli, dopo aver tentato il cucchiaio, il quale però era all’oscuro di tutto). Numerosi dubbi anche su altri tre match del campionato di Serie A dello scorso anno: Bari-Catania 1-1, Bari-Roma 2-3, Bari-Lecce 0-2.

    Inquietante il filone d’inchiesta seguito da Antonio Laudati, secondo il quale ci sarebbe lo zampino del clan Parisi nell’ambito del calcioscommesse, con riferimento specifico alla società pugliese. Il clan, avendo sotto controllo un’agenzia di scommesse a Londra, sarebbe riuscita attraverso le puntate illegali a riciclare denaro proveniente dal traffico di sostanze stupefacenti. Inoltre ricadrebbero numerosi indizi di colpevolezza sul gruppo degli Zingari, i quali avrebbero fatto da tramite fra i calciatori e lo stesso clan Parisi. Oltre ad Andrea Masiello, Carlo Gervasoni durante l’interrogatorio del 27 dicembre scorso aveva fatto il nome di altri cinque giocatori del Bari: Alessandro Parisi (Torino), Nicola Belmonte (Siena), Marco Rossi (Cesena), Simone Bentivoglio (Sampdoria), Daniele Padelli (Udinese).

  • Calcioscommesse, Andrea Masiello confessa, Bari nei guai

    Calcioscommesse, Andrea Masiello confessa, Bari nei guai

    Guai in vista per il Bari. L’ex difensore biancorosso Andrea Masiello ha deciso di vuotare il sacco, dopo esser stato trascinato nella gogna mediatica da Carlo Gervasoni riguardo lo scandalo del calcio scommesse. Il suo legale, Salvatore Pino, ha dichiarato che questo pomeriggio il suo assistito si presenterà alle ore 15 dal procuratore capo di Cremona, Di Martino. Mercoledì prossimo invece il giocatore si recherà a Bari dove il procuratore Antonio Laudati e il pm Ciro Angelillis stanno seguendo un altro filone dell’inchiesta che ha colpito il calcio italiano, facendo vittime illustri, come il capitano dell’Atalanta Cristiano Doni. La società pugliese rischia una penalizzazione dai 3 ai 5 punti in campionato, ma rischia la retrocessione se accertata la colpa oggettiva del club.

    andrea masiello | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    80 MILA EURO PER PALERMO-BARI – Secondo quanto dichiarato dai difensori del calciatore agli investigatori, Andrea Masiello racconterà di come la scorsa stagione la partita di campionato Palermo Bari venne venduta da lui stesso e altri compagni di squadra che militavano nella società biancorossa. Ottantamila euro, questa la cifra che l’organizzazione degli “zingari” ha assegnato ai giocatori del Bari per truccare la partita. Una combine che non andò però a buon fine, in quanto il risultato preventivato era l‘over  in favore del Palermo con almeno due gol di scarto nei confronti degli avversari, mentre il match giocato al Barbera si concluse con il punteggio di 2-1 in favore dei padroni di casa, con il capitano rosanero Fabrizio Miccoli che sbagliò un calcio di rigore, volutamente procurato dalla difesa dei galletti. calciando con il cucchiaio. Lo stesso giocatore del Palermo, come testimoniato da Gervasoni, non era assolutamente a conoscenza della combine, e quindi non è mai entrato a far parte del registro degli indagati.

    NON SOLO MASIELLO – Oltre ad Andrea Masiello, Gervasoni durante la dichiarazione dello scorso 27 dicembre agli investigatori, fece il nome di altri cinque giocatori del Bari, i quali risultano attualmente indagati: Nicola Belmonte (Siena), Daniele Padelli (Udinese), Marco Rossi (Cesena), Simone Bentivoglio (Sampdoria), Alessandro Parisi (Torino).

  • Calcioscommesse, Gervasoni inguaia Bari e Lecce, 9 giocatori indagati

    Calcioscommesse, Gervasoni inguaia Bari e Lecce, 9 giocatori indagati

    Lo scandalo calcioscommesse vive oggi una nuova puntata. Secondo quanto emerso dall’ultimo interrogatorio del “pentito” Carlo Gervasoni, risulterebbero sul registro degli indagati nove calciatori che l’anno scorso militavano in Serie A con le maglie di Bari e Lecce. Le carte sono state indirizzate al procuratore di Bari e alla Figc. Le due squadre rischiano fino a una penalizzazione di 8 punti, ma non è da escludere anche una retrocessione da parte dei due club.

    carlo gervasoni | © Dino Panato/Getty Images

    L’ex difensore del Bari Gervasoni nell’interrogatorio effettuato il 27 dicembre scorso ha rilasciato pesanti dichiarazioni contro la sua ex squadra e il Lecce. Le parole del “pentito” hanno trovato riscontro in alcuni accertamenti della Procura di Cremona, che ha deciso quindi di iscrivere nelle carte degli indagati i nomi dei calciatori fatti da Gervasoni. Sono sei i giocatori che militavano nello scorso campionato tra le fila del Bari su cui è finita la scure degli investigatori: i difensori Andrea Masiello, Nicola Belmonte, Marco Rossi, Alessandro Parisi, il centrocampista Simone Bentivoglio e l’estremo difensore Daniele Padelli. Le partite tirate in ballo da Gervasoni, riguardo le quali sarebbero anche arrivati i primi riscontri da parte della Procura di Cremona, sono Palermo-Bari, Bari-Chievo e Bari-Sampdoria, ma anche le trasferte a Parma e Bologna.

    A Lecce la situazione non è migliore. I match sotto osservazione sono Genoa-Lecce, Lecce-Lazio e Inter-Lecce. I calciatori iscritti nel registro degli indagati sono l’attaccante Corvia, accusato di aver intrattenuto rapporti con Paoloni e il gruppo degli zingari, e i portieri Benussi e Rosati. Resta da chiarire anche la posizione del difensore giallorosso Ferrario, il quale si sarebbe rifiutato di partecipare alla combine ma non ha denunciato il fatto come il suo collega Simone Farina.

    Sarà il procuratore della Figc Stefano Palazzi a decidere quali azioni intraprendere nei confronti dei singoli giocatori e delle due squadre coinvolte. Qualora fosse appurata la responsabilità oggettiva di Bari e Lecce, quest’ultime rischierebbero una forte penalizzazione in classifica (fino a 8 punti), o addirittura la retrocessione in una serie inferiore rispetto a quella dove attualmente i due club stanno giocando.