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  • Calcioscommesse, 27 calciatori indagati a Bari

    Calcioscommesse, 27 calciatori indagati a Bari

    La procura di Bari ha emesso in queste ore tre diversi avvisi di conclusione delle indagini a carico di 36 persone coinvolte nell’inchiesta Calcioscommesse, fra cui compaiono ben 27 calciatori (sia attualmente in attività che non più, ndr), cui si contesta il reato di “concorso in frode sportiva”. Nel primo di questi avvisi, rivolto a 27 calciatori, si contesta loro tale reato nelle gare di serie B “truccate”: Bari-Treviso e Salernitana-Bari, rispettivamente del Maggio 2008 e del Maggio 2009, che i pugliesi decisero di “vendere” in cambio di denaro. Nel caso di Bari-Treviso, dieci calciatori baresi avrebbero incassato 70 mila euro al fine di concludere il risultato con il punteggio di 0-1 e, in quel caso, fu lo stesso calciatore trevigiano Willian Pianu a consegnare la somma pattuita ai colleghi baresi che, secondo l’accusa, sarebbero Ivan Rajcic, Vincenzo Santoruvo, Davide Lanzafame, Jean Francois Gillet, Marco Esposito, Nicola Belmonte, Nicola Strambelli, Massimo Bonanni, Massimo Ganci e Vitangelo Spadavecchia.

    Per Salernitana-Bari, invece, la somma offerta sarebbe stata di 150 mila euro, nei confronti di sedici calciatori del Bari (Andrea Masiello, Cristian Stellini, Davide Lanzafame, Vitali Kutuzov, Marco Esposito, Nicola Santoni, Alessandro Parisi, Daniele De Vezze, Gianluca Galasso, Simone Bonomi, Francesco Caputo, Jean Francois Gillet (oggi portiere del Torino), Corrado Mario Colombo, Raffaele Bianco, Mark Edusei e Stefano Guberti) e di Angelo Iacovelli, faccendiere della società pugliese che avrebbe avuto il ruolo di promuovere la frode e, poi, di incassare la somma complessiva e distribuirla: in tal caso, dunque, ad ognuno degli uomini coinvolti sarebbero andati 7 mila euro per concludere il match con la vittoria della Salernitana.

    Calcioscommesse, 27 calciatori indagati da Procura di Bari | © Giuseppe Bellini/Getty Images
    Calcioscommesse, 27 calciatori indagati da Procura di Bari | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Nel secondo avviso legato alla conclusione delle indagini sul Calcioscommesse, invece, si fa riferimento alla frode sportiva per le combine di Bari-Sampdoria di Aprile 2011 e di Palermo-Bari del Maggio 2011, due match che il Bari perse e per i quali secondo la procura i calciatori giallorossi indagati incassarono ben 140 mila euro. In particolare, per Palermo-Bari i nomi “caldi” sono Marco Rossi, Alessandro Parisi e Simone Bentivoglio che ricevettero la somma di 30 mila euro ciascuno in cambio della combine che prevedeva che il match dovesse finire con la vittoria del Palermo e con almeno tre reti complessive della gara: detto, fatto e l’accordo venne rispettato e la gara terminò proprio 2-1 per i rosanero siciliani. La combine venne effettuata anche con la collaborazione del “mediatore” Andrea Masiello, il quale ha deciso di patteggiare, ritenuto l’anello di congiunzione tra gli ex calciatori baresi e Hristian Ilievski ed altre persone dell’organizzazione rimaste, per ora, ancora ignote.

    Invece, nel caso di Bari-Sampdoria la combine si sviluppò con l’intervento del calciatore doriano Stefano Guberti che propose al barese Andrea Masiello la cifra di 50 mila euro da dividere con gli altri baresi partecipanti alla gara al fine di assicurarsi la vittoria della Sampdoria, circostanza che, poi, avvenne con il punteggio di 0-1 per i genovesi.

    Nel terzo avviso a chiusura dell’inchiesta Calcioscommesse, invece, si contesta il concorso per violenza privata nei confronti di tre capi ultras baresi – arrestati il 10 Maggio 2012 – i quali ebbero un ruolo attivo nell’effettuare una pressione psicologica ed, appunto, anche violenza fisica finalizzata a indurre i calciatori Baresi a perdere le ultime due gare del campionato 2010-2o11, contro il Cesena in trasferta e contro la Sampdoria in casa. Inoltre, agli stessi capi ultras viene attribuita anche la responsabilità per l’aggressione ad un calciatore del Bari intento a sottoporsi al controllo anti-doping, avvnuta subito dopo il match Bari-Chievo disputato il 20 Marzo 2011.

  • Calcioscommesse, ancora guai per Ranocchia

    Calcioscommesse, ancora guai per Ranocchia

    In questi giorni dove di partite e annesse moviole se ne vedranno poche data la sosta del campionato per lasciar spazio alle nazionali, c’è lo scandalo calcioscommesse che fa tremare ancora una volta l’intero movimento. Si è cominciati ieri con le parole del capo della polizia che annunciano importanti novità sul calcioscommesse, si continua oggi con l’inchiesta della Procura di Bari che coinvolge tra gli altri anche Andrea Ranocchia, difensore dell’Inter e fresco di ritorno in nazionale. Il 23enne centrale dell’Inter sta vivendo il momento migliore della sua avventura nerazzurra, non a caso Prandelli richiamandolo in nazionale ha voluto premiare la rinascita di uno dei più forti centrali italiani. Per il buon Andrea non potrebbe andare meglio, ma le indagini condotte dalla Procura di Bari richiamano in ballo anche lui, in merito a fatti accaduti quando il centrale militava tra le fila dei galletti.

    Ranocchia
    Ranocchia ai tempi del Bari © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Le indagini della Procura di Bari vanno avanti da mesi e hanno già permesso di acclarare ben 2 combine vedi Bari-Treviso 0-1 del maggio 2008 e Salernitana-Bari 3-2 del maggio 2009. Tutto è cominciato dalle rivelazioni di Vittorio Micolucci a Palazzi e Andrea Masiello al pm Angelillis che hanno tirato in ballo una squadra intera, il Bari, e tutti i giocatori che ne facevano parte. Durante lo scorso mese di agosto ci furono molti interrogatori, tra l’altro anche quello di Ranocchia che in seguito si dichiarò convinto di aver risolto tutto, con protagonisti oltre 20 ex giocatori del Bari. Molti si avvalsero della facoltà di non rispondere, altri invece parlarono rendendosi autori di ben 4-5 verbali collaborativi, che a quanto pare metterebbero nei guai molti ex calciatori del Bari come Gillet, Parisi, Barreto, Santoruvo ed anche Ranocchia.

    Come detto in precedenza l’inchiesta ruota intorno a 2 partite truccate. La prima è Treviso-Bari giocata nel maggio 2008 e terminata 1-0 in favore dei veneti. Tramite l’ex Pianu i veneti chiesero un ‘favore’ ai colleghi biancorossi, i quali nonostante le resistenze di alcuni giocatori, acconsentirono a tale richiesta. La seconda partita invece, risale al successivo campionato di Serie B e chiama in questione la Salernitana, in piena lotta retrocessione, e il Bari, già promosso in A. Insomma le premesse per una combine c’erano tutte, a chiederla fu la Salernitana mentre il Bari capita la situazione si riunì in palestra dove fu deciso di vendere la partita per 160mila euro. Soldi che furono ripartiti tra tutti i componenti del Bari in virtù della vittoria per 3-2 dei campani. Non tutti però vollero accettare la loro ricompensa (5-6 mila euro a testa) vedi Gazzi e Barreto, ai quali fu poi regalato un computer come garanzia del silenzio. Anche Ranocchia, allora 21enne, non accettò quei soldi ma a differenza dei suoi compagni regalò la sua quota al factotum Angelo Iacovelli. Questo dettaglio è stato tra l’altro confermato da un’intercettazione ambientale dove il Iacovelli avrebbe detto: “Ranocchia è bravo, mi ha anche dato dei soldi quando ne avevo bisogno…” 

    Le indagini condotte dalla Procura di Bari oramai sono agli sgoccioli e ben presto una nuova tempesta potrebbe scatenarsi sul calcio italiano.

  • Pepe e Bonucci presenti. Ecco perchè Palazzi crede a Masiello

    Pepe e Bonucci presenti. Ecco perchè Palazzi crede a Masiello

    Seconda giornata all’ostello della Gioventù del Foro Italico in Roma, luogo in cui si decidono i destini sportivi di numerosi calciatori e società in merito alle vicende del calcioscommesse emerse dalle indagini della Procura di Bari.

    Dopo lo show messo in atto ieri dai legali di Antonio Conte con una Giulia Bongiorno agguerritissima e desiderosa di smontare pezzo dopo pezzo il puzzle accusatorio messo in arte dal procuratore federale Stefano Palazzi e sostanzialmente basato sulle dichiarazioni del pentito Filippo Carobbio, oggi è il turno di Simone Pepe e Leonardo Bonucci che dovranno cercare di confermare la sentenza di assoluzione ottenuta in primo grado dalla Commissione Disciplinare.

    Stefano Palazzi intende far affermare l’attendibilità di Andrea Masiello, altro pentito di lusso, attendibilità che la Commissione Disciplinare in primo grado non ha assolutamente ravvisato ribaltando completamente con delle clamorose assoluzioni, le richieste di condanna di Palazzi. Come Giulia Bongiorno ieri, oggi è il turno di Gian Pietro Bianchi, legale di Bonucci, a cui viene affidato il compito di minare la credibilità di Andrea Masiello.

    Il procuratore Federale Stefano Palazzi ©ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    Queste sono le sue parole dopo l’arringa difensiva: “Andrea Masiello si contraddice più volte e non dice la verità, come rilevato dalla Commissione Disciplinare. Leonardo Bonucci è una persona credibile e non è mai stato ascoltato perché indagato, ma solo come persona informata sui fatti. La combine di Udinese-Bari, per Masiello, spunta solo il 4 aprile, quando ammette di aver parlato con Bonucci sul campo di allenamento prima della partenza del compagno per il ritiro con la Nazionale, salvo poi modificare ancora la propria versione, precisando di aver parlato con Bonucci a Udine, sul pullman. Come può la Procura ritenere coerente e credibile Masiello?”

    Come per la situazione di Conte che fa parte del filone della Procura di Cremona anche per quella di Pepe e Bonucci che invece fa parte del filone della Procura di Bari, i verdetti saranno attesi a giorni infatti, Il presidente della Corte di giustizia federale, Gerardo Mastrandrea, ha annunciato che la Corte si riunirà in camera di consiglio già dal primo pomeriggio di oggi.

  • Calcioscommesse, Ranocchia indagato per frode sportiva

    Calcioscommesse, Ranocchia indagato per frode sportiva

    Oggi è il giorno del debutto ufficiale dell’Inter di Stramaccioni impegnata nel terzo turno preliminare di Europa League. Andrea Ranocchia era tra i convocati per la trasferta in Croazia, ma non è partito alla volta di Spalato e non sarà quindi della partita. La sua partita il difensore ex Genoa e Bari la giocherà in Procura perchè anche lui risulta invischiato nel filone calcioscommesse dopo che ieri ha ricevuto un invito a comparire dalla Procura di Bari in riferimento alla partita Salernitana- Bari 3-2 del 23 maggio 2009. L’ex difensore del Bari dovrà rispondere all’accusa di frode sportiva che incombe sulla sua testa e il suo coinvolgimento è emerso dopo le ultime rivelazioni fatte da Vittorio Micolucci e Andrea Masiello, entrambi ex compagni di squadra di Ranocchia al Bari. L’Inter aveva giustificato l’assenza in Croazia del proprio difensore per motivi personali e in effetti la piaga del calcioscommesse vedrà protagonista anche Ranocchia.

    Andrea Ranocchia indagato per frode sportiva © Claudio Villa/Getty Images

    Il difensore nerazzurro domani sarà interrogato dalla Procura di Bari, dove gli investigatori baresi ascolteranno la versione di Ranocchia in merito al suo coinvolgimento nella combine di Salernitana-Bari del 23 maggio 2009, partita risalente all’ultima giornata del campionato di Serie B 2008/2009 vinto proprio dal Bari di Antonio Conte. Nella partita incriminata i baresi persero 3-2 a Salerno, con i padroni di casa che si guadagnarono proprio con la vittoria sui biancorossi la permanenza nella serie cadetta. Nella stessa partita Ranocchia andò anche in gol siglando il 2-3 finale e in difesa accanto a lui giocava Andrea Masiello.

    Proprio le ultime confessioni di Masiello aggravano la posizione del difensore azzurro, reo secondo il pentito di aver partecipato alla combine di quella gara,  per la quale era stata concordata la vittoria della Salernitana e l’over, ovvero la realizzazione di almeno 3 gol. Il risultato sul campo ha premiato l’associazione a delinquere ma potrebbe adesso arrecare gravi danni alla carriera di Andrea Ranocchia, ennesimo nome illustre del nostro calcio finito nel vortice squallido delle calcioscommesse.

  • Calcioscommesse, arrivano i deferimenti. Per Conte è solo omessa denuncia

    Calcioscommesse, arrivano i deferimenti. Per Conte è solo omessa denuncia

    Arrivano puntuali i deferimenti da parte del procuratore federale Stefano Palazzi nell’ambito del secondo processo sportivo del Calcioscommesse. E come da più parti preventivato alla vigilia tra questi c’è anche il tecnico della Juventus Antonio Conte, il quale tuttavia dovrebbe evitare la lunga squalifica che temevano i tifosi bianconeri. Lo stesso infatti è indagato per omessa denuncia con riferimento alle partire Novara-Siena dell’1 maggio 2011 e Albinoleffe-Siena del 29 maggio 2011, e non per illecito sportivo. Una differenza importantissima, considerato che l’omessa denuncia porta con sé pene ben più lievi rispetto all’illecito.

    In soldoni Conte rischia una squalifica dai 6 ai 12 mesi. Trainer bianconero che dovrà a questo punto presenziare davanti alla Commissione disciplinare il 2 agosto a Roma. Omessa denuncia anche per il vice di Conte, Angelo Alessio, il collaboratore tecnico Cristian Stellini, il preparatore dei portieri Marco Savorani e il preparatore atletico Giorgio D’Urbano. Male è andata invece ad un altro juventino, Leonardo Bonucci, il quale è stato indagato per illecito sportivo, e con lui anche Daniele Portanova, Alessandro Parisi, Nicola Belmonte, Andrea e Salvatore Masiello.

    L’accusa nei loro confronti è quella di avere, in concorso tra di loro e con altri soggetti non tesserati e attualmente da identificare, posto in essere “atti diretti ad alterare lo svolgimento ed il risultato della gara Udinese-Bari del 9 maggio 2010, in funzione di un over con pareggio tra le due squadre, con l’aggravante dell’effettiva alterazione dello svolgimento e del risultato finale”. I giocatori indagati per illecito militavano tutti tra le fila dei pugliesi e rischiano tutti uno stop di tre anni oltre ad un’ammenda di almeno 50 mila euro. Con riferimento a quella partita è stato deferito anche Simone Pepe, all’epoca dei fatti giocatore dell’Udinese e attualmente alla Juventus: per lui l’accusa, come nel caso di Conte, è di omessa denuncia nei confronti della Procura federale. Per lui dunque pericolo squalifica si, ma di massimo sei mesi.

    Discorso identico, ovvero omessa denuncia, per Marco Di Vaio in riferimento alla gara Bologna-Bari del 22 maggio 2010. Come società rischiano, e parecchio, Lecce e Grosseto: sono indagate per responsabilità diretta e di conseguenza potrebbero essere retrocesse in Lega Pro. Il Siena invece rischia una penalizzazione per responsabilità oggettiva, stessa accusa mossa in Serie A a Udinese, Bologna, Sampdoria e Torino, coinvolte per via di fatti relativi ai propri tesserati. Tra queste però solo i friulani sembrano certi di non incorrere in penalizzazioni. Nelle altre categorie deferite per responsabilità oggettiva AlbinoLeffe, Ancona, Bari, Novara, Portogruaro e Varese, che militano in divisioni inferiori. Prosciolto, invece, il Pescara e il suo presidente Daniele Sebastiani, con riferimento alla gara contro l’Albinoleffe del febbraio 2011.

    Antonio Conte © Valerio Pennicino/Getty Images

    Questo l’elenco dei deferimenti:
    Società: Lecce e Grosseto per responsabilità diretta, Udinese, Bari, Bologna, Portogruaro, Sampdoria, Siena, Ancona, Novara, Torino, Varese, Albinoleffe per responsabilità oggettiva.
    Tesserati: Andrea Masiello, Salvatore Masiello, Nicola Belmonte, Alessandro Parisi, Leonardo Bonucci, Antonio Bellavista, Stefano Guberti, Marco Rossi (Ex Bari), Filippo Carobbio, Daniele Padelli, Cristian Stellini (Ex Vice-Allenatore Siena), Giuseppe Vives, Pierandrea Semeraro (Presidente Lecce), Piero Camilli (Presidente Grosseto), Carlo Gervasoni, Mario Cassano, Edoardo Catinali, Cristian Bertani, Davide Drascek, Mavillo Gheller, Marcelo Larrondo, Roberto Vitiello, Alessandro Pellicori, Emanuele Pesoli, Ruben Garlini, Davide Bombardini, Dario Passoni, Luigi Sala, Mirko Poloni, Fernando Coppola, Claudio Terzi per illecito sportivo; Simone Pepe, Guido Angelozzi (Ex Ds Bari), Simone Bentivoglio, Angelo Da Costa Junior, Antonio Conte (Ex-Allenatore Siena), Angelo Alessio (Ex-Vice Allenatore Siena), Marco Savorani (Ex-Allenatore Portieri Siena), Giorgio D’Urbano (Ex-Preparatore Atletico Siena) per omessa denuncia; Marco Esposito per violazione art. 1 lealtà sportiva.

  • Calcioscommesse, Carobbio conferma. Venerdì l’udienza di Conte

    Calcioscommesse, Carobbio conferma. Venerdì l’udienza di Conte

    Giornata cruciale quella di ieri per l’inchiesta del calcioscommesse. Filippo Carobbio e Andrea Masiello sono stati ascoltati dalla Procura della Federazione Italiana Gioco Calcio per oltre 12 ore. Gli ex giocatori di Siena e Bari rappresentano ad oggi due test chiave per gli inquirenti, nell’ambito dell’inchiesta denominata Last Bet. In ogni caso più che da Andrea Masiello, il colpo di scena più rilevante potrebbe arrivare proprio dalle dichiarazione di Carobbio, dal momento che l’ex centrocampista del club di Mezzaroma accusa direttamente lo stesso presidente del Siena e l’allora tecnico dei bianconeri Antonio Conte, colpevoli secondo il calciatore di aver combinato Novara Siena del 30 aprile 2011 e Albinoleffe-Siena del 29 maggio.

     

    Filippo Carobbio è entrato in Procura alle 9.00 del mattino, per un interrogatorio fiume di oltre 7 ore. Secondo quanto emerso dal lungo faccia a faccia, il calciatore avrebbe confermato in toto le accuse rivolte a Mezzaroma e Conte. Inoltre, come riportato dall’autorevole sito dell’Ansa, alcuni testimoni avrebbero percepito una certa confidenza tra Carobbio e coloro che l’hanno interrogato, con quest’ultimi che si sarebbero lasciati scappare un Pippo per richiamare il giocatore al termine di una delle pause che sono intercorse durante il colloquio a carattere inquisitorio. Ovviamente qualora Carobbio venisse ritenuto credibile dalla Procura, per la società Siena e il tecnico della Juventus si aprirebbero scenari piuttosto inquietanti.

    antonio conte | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Oggi la Procura ascolterà un altro test importante, Ferdinando Coppola, che all’epoca dei fatti militava nel Siena in Serie B. L’estremo difensore gioca un ruolo fondamentale, dal momento che Carobbio fece il suo nome quando dichiarò di come rientrò negli spogliatoi (Coppola ndr) rivelando ai compagni di squadra che gli era stato domandato da una persona vicina al presidente se ci fosse la possibilità di perdere il match. Le dichiarazioni di Carobbio sono già state bollate dallo stesso portiere Coppola come infondate, tesi che verrà ribadita nell’interrogatorio di oggi.

    Ascoltato l’ex portiere del Siena, sarà poi il turno di Massimo Mezzaroma e Antonio Conte, le cui udienze sono fissate per la giornata di venerdì.

  • Calcioscommesse, Masiello gip respinge patteggiamento

    Calcioscommesse, Masiello gip respinge patteggiamento

    Nessuno sconto di pena per Andrea Masiello. Il gip del tribunale di Bari, Ambrogio Marrone ha rigettato la richiesta di patteggiamento avanzata dai legali dell’ex difensore del Bari, e dei suoi amici Fabio Giacobbe e Gianni Carella. I tre erano stati arrestati il 2 aprile scorso con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. Masiello aveva chiesto il patteggiamento per 22 mesi mentre 17 mesi per gli altri due arrestati, con l’assenso dello stesso Pm titolare dell’indagine. Il Gip ha negato la richiesta ritenendola la pena dei tre troppo bassa. Resta invece confermata la misura degli arresti domiciliari per tutti e tre gli indagati.

    I motivi che hanno portato il Gip di Bari alla decisione di rigettare la richiesta di patteggiamento risiederebbero nell’ipotesi molto probabile di reato di truffa ai danni dell’Associazione Sportiva Bari. Altro elemento fondamentale per la decisione di Marrone sarebbe la congruità della pena (22 mesi per masiello e 17 per gli altri due) e la non concedibilità della sospensione condizionale, per il rischio di reiterazione del reato.

    Andrea Masiello © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Il Gip ha rinviato gli atti alla Procura affinchè faccia le proprie considerazioni. La negazione del giudice apre ad una novità importante infatti adesso questa decisione potrebbe essere usata dal club pugliese anche in sede di giustizia sportiva e potrebbe evitare al Bari una penalizzazione per responsabilita’ oggettiva in quanto sarebbe indubbiamente la parte lesa degli “affari” di Masiello.
    Le partite interessate sarebbero quattro riferite al campionato 2009/2010 e 2010/2011: Udinese-Bari (3-3), Bologna-Bari (0-4), Cesena-Bari (1-0) e il derby Bari-Lecce (0-2).

  • Calcioscommesse Juve e Conte si tirano fuori

    Calcioscommesse Juve e Conte si tirano fuori

    L’ombra del calcioscommesse ci accompagna oramai dal lontano 1980. Nulla è cambiato, esiste ancora del marcio che gira intorno allo sport più amato del mondo, rovinandone così il prestigio e il suo intramontabile fascino. Dopo l’arresto di Masiello, si son fatti diversi nomi per quel che riguarda gli implicati con “le tangenti”. Sono saltati alla ribalta i nomi di Conte, Pepe e Bonucci. Per quel che riguarda il primo, il primo a parlare è stato il presidente Andrea Agnelli che ha preso le difese del suo allenatore, definendolo grande uomo di sport, leale e rispettoso del panorama calcistico, definendo per tanto la notizia totalmente inventata a cui non dare credito. Ha espresso il suo parere anche il diretto interessato  Antonio Conte, durante la conferenza stampa pre Palermo-Juventus: “Come faccio a difendermi da qualcosa che non esiste? Come posso rispondere a delle domande che riguardano il nulla? Qui stiamo parlando del nulla, di una non notizia, mi viene da sorridere guardate, ma io non rispondo ad una domanda dove mi si chiede di parlare del nulla ripeto, è una bufala“. Chiaro diretto e determinato, con il sostegno della società, il tecnico salentino ha preferito dunque deviare così l’argomento.

    antonio conte | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Nel banco dei “palpabili corrotti” anche Pepe e Bonucci. Si parla di un loro coinvolgimento in combine durante  un Bari-Udinese terminato 3-3. Masiello ha fatto i nomi dei due giocatori bianconeri, dichiarando:” “De Tullio ci propose di alterare la sfida con un Over. Ne avevo parlato, negli spogliatoi, con Belmonte, Salvatore Masiello, Bonucci e Parisi. Si erano mostrati disponibili. Salvatore Masiello telefonò a Pepe per tentare di coinvolgerlo nella combine, ma ci fu un rifiuto. Dopo il 3-3 sono andato nel ristorante di De Tullio per avere 8 mila euro, frutto della scommesse. Duemila li ho dati a Iacovelli”. Ma come già detto, non esistono prove che possa testimoniare l’accaduto.  Bonucci ha prontamente smentito rispondendo così: “Sono affermazioni assolutamente false. Nessuno mi ha mai parlato di combine. Non so assolutamente nulla di queste cose. Nella settimana della gara con l’Udinese fino al giovedì ero in ritiro con la Nazionale”.

    Una cosa è chiara: La Juventus difenderà a spada tratta i suoi tesserati.

  • Calcioscommesse occhi su Bari Sampdoria. Guberti incontra Masiello

    Calcioscommesse occhi su Bari Sampdoria. Guberti incontra Masiello

    Il calcioscommesse bussa alle porte della Sampdoria. Nella giornata di ieri tutti i maggiori quotidiani sportivi hanno riportato la notizia dell’incontro nella stagione passata fra l’allora difensore del Bari Andrea Masiello e l’ex giocatore doriano Stefano Guberti, ora in forza al Torino di Ventura, prima della sfida di campionato che vedeva affrontarsi i due club, valevole per la 34^ giornata di Serie A. Guberti avrebbe offerto 400 mila euro a Masiello per truccare la partita in questione, chiedendo al capitano biancorosso di perdere la gara. Quest’ultima terminò con la vittoria dei blucerchiati per 1-0, grazie al penalty realizzato da Pozzi nel corso del secondo tempo.

    Bari Sampdoria era un match chiave in ottica salvezza, sopratutto per gli ospiti allenati da Alberto Cavasin, mentre la situazione dei pugliesi era ormai definitivamente compromessa. I doriani avevano l’assoluta necessità di conquistare i tre punti per continuare a sperare nella permanenza in Serie A. Nonostante il successo ottenuto al San Nicola, la Samp non fu in grado di scongiurare il pericolo retrocessione, giunta fra l’altro dopo aver perso il derby della Lanterna contro gli odiati cugini del Genoa alla terzultima giornata.

    stefano guberti | © Vittorio Zunino/Getty Images

    Una conferma indiretta relativamente a quanto successo è già arrivata durante i primi interrogatori degli inquirenti all’ex difensore del Bari Marco Rossi, il quale ha rivelato come Masiello avesse raccontato ai suoi compagni di squadra la possibilità di guadagnare 400 mila euro qualora avessero perso la partita contro la Sampdoria. Marco Rossi rispose negativamente alla pressione del proprio capitano, dichiarando agli inquirenti che al termine della gara di quei 400 mila euro non se ne seppe più nulla.

    Gli ultimi sviluppi, oltre a peggiorare la situazione in cui si trova coinvolto Andrea Masiello, potrebbe aprire scenari fino ad oggi imprevisti per la Sampdoria. Il nome del club ligure non è si è mai trovato così vicino a quello famigerato del calcioscommesse, e nei prossimi giorni sono attesi ulteriori colpi di scena.

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  • Bonucci contro Masiello: dichiara il falso

    Bonucci contro Masiello: dichiara il falso

    L’inchiesta calcioscommesse, con l’arresto dell’ex barese Andrea Masiello, ha sfiorato due nomi eccellenti della Juventus di Antonio Conte, Leonardo Bonucci e Simone Pepe, in riferimento ala stagione in cui i due militavano, rispettivamente, nel Bari e nell’Udinese, nel campionato 2009-2010. In particolare, Andrea Masiello sostiene che alla vigilia di Udinese-Bari del 9 maggio 2010, ci sarebbe stato una discussione con alcuni suoi compagni di squadra del Bari, tra cui Bonucci, Belmonte, Parisi e Salvatore Masiello, in cui quest’ ultimo decise di contattare telefonicamente Simone Pepe, in forza all’Udinese, per chiedergli “un aiuto” a far sì che la gara terminasse con molti gol: Pepe, però, rifiutò seccamente la proposta. Di tale vicenda Bonucci ha parlato, precisando diversi elementi atti a prendere le distanze dalle dichiarazioni del suo ex compagno di squadra Andrea Masiello. Bonucci, infatti, sostiene di non aver mai frequentato il duo di scommettitori amici di Masiello – Giacobbe e Carella – e di non aver partecipato alla discussione sopracitata, in cui Masiello avrebbe chiesto ai compagni di squadra di far terminare Udinese-Bari con molti gol realizzati: a tal proposito, inoltre, Leonardo Bonucci adduce anche una motivazione ben precisa, ossia il fatto di trovarsi in ritiro con la Nazionale sino al mercoledì di quella stessa settimana, e di non essersi allenato neppure il giovedì.

    Leonardo Bonucci © Maurizio Lagana/Getty images

    Inoltre, spiega di non esser stato presente nel momento in cui avveniva la telefonata fra Salvatore Masiello e Simone Pepe, nell’hotel del ritiro del Bari ad Udine, e di “essersi riunito” con i compagni di squadra solo in occasione della riunione tecnica pre-gara. Per ciò che concerne la partita disputata (durante la quale Bonucci è rimasto in campo per tutti i 90′, ndr), il difensore sostiene di non essersi accorto di “nulla di strano, a parte il clima festoso connesso a una partita di fine campionato in cui le due squadre hanno ormai raggiunto i loro obiettivi”.

    Alla luce di ciò, dunque, per Bonucci appare molto strano il fatto che Andrea Masiello abbia deciso di coinvolgerlo nella vicenda con le sue dichiarazioni, che il bianconero definisce “assolutamente false“, supponendo che siano state rilasciate “perchè facevo parte della difesa in quella gara fra Udinese e Bari“, aggiungendo, infine, di non aver mai parlato con l’attuale compagni di squadra Simone Pepe di quella partita, “a parte qualche battuta insieme agli altri compagni di squadra”.