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  • Juve, poker al Verona e fuga, +5 sulla Roma

    Juve, poker al Verona e fuga, +5 sulla Roma

    La Juventus chiude il girone d’andata con il botto, dopo i sei gol della gara di Coppa Italia, il Verona migliora lo score ma esce dallo Juventus Stadium con un comunque pesante 4-0 e la sensazione di una squadra in balia dell’avversario sin dai primi minuti.

    La Juve infatti aggredisce l’avversario sin dall’inizio, sblocca e sostanzialmente chiude la gara in soli 7 minuti, per poi completare l’opera nella ripresa.

    Protagonisti della serata Tevez, doppietta per lui, e Pogba autore del gol che apre la gara e di altre giocate preziose.

    I bianconeri di Allegri chiudono così il girone d’andata a quota 46 con ben cinque lunghezze di vantaggio sulla Roma.

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri mantiene il suo modulo 4-3-1-2 con la conferma di Pereyra sulla trequarti e Morata in avanti che va a fare coppia con Tevez.

    Mandorlini schiera un modulo prudente, recupera Toni al quale affianca Christodoulopoulos, mentre a centrocampo Sala va a completare il terzetto con Tachtsidis e Greco.

    Paul Pogba | Foto Twitter
    Paul Pogba | Foto Twitter

    Si parte e dopo meno di 3 minuti la Juventus è già in vantaggio, appoggio di Morata per Pogba che da fuori lascia partire un tiro angolatissimo che non lascia scampo a Rafael. Non c’è nemmeno il tempo di reagire per il Verona che Tevez trova il raddoppio, tentativo di cross di Morata, velo di Pogba e l’Apache conclude di prima per il 2-0. Incredibilmente la Juve insiste e nel primo quarto d’ora costruisce altre due palle gol, Verona totalmente assente e sotto shock. Al 18° errore in impostazione di Pirlo e il Verona ha una chance ma il diagonale di Toni è largo e nemmeno Martic riesce ad arrivarci. I bianconeri forse si rilassano e commettono qualche errore di troppo nei passaggi. E’ solo un fuoco di paglia perchè la Juventus torna a premere ed il Verona si chiude in maniera compatta. Non cambia più il risultato, si va al riposo sul 2-0 per i padroni di casa.

    La partenza del secondo tempo ricalca il copione del primo, Juve avanti e Verona chiuso in difesa. Attimi di deconcentrazione potrebbero costare caro alla Juventus ma i gialloblù non riescono ad approfittarne. Mandorlini inserisce Saviola per provare a far qualcosa di più in avanti ma al 63° viene punito da una gran progressione di Chiellini che serve il filtrante a Pereyra che dentro l’area batte Rafael. La Juventus però non cala il ritmo ed al 74° è ancora Tevez, servito da Marchisio, a trovare il gol con una conclusione dentro l’area, che non lascia scampo a Rafael. Non c’è davvero più partita, anche se sembra non esserci mai stata, e tra l’orgoglio Verona, che però non crea quasi niente, e la voglia di trovare il gol, non concretizzata, di Pepe, Morata e Giovinco, la gara volge al termine per un Poker che lancia la Juventus a + 5 sulla Roma al termine del girone d’andata.

    JUVENTUS – VERONA 4-0 (2-0) (3° Pogba, 7°, 74° Tevez, 66° Pereyra)

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini, Evra; Pogba, Pirlo, Marchisio (79° Padoin); Pereyra (75° Pepe); Tevez (83° Giovinco), Morata.

    Allenatore: Allegri.

    Verona (5-3-2): Benussi; Martic, Marquez, Marques, Rodriguez, Brivio; Tachtsidis (75° Halfredsson), Greco, Sala (62° Saviola); Christodoulopoulos (87° valoti), Toni.

    Allenatore: Mandorlini.

    Arbitro: Irrati.

    Ammoniti: Greco (V), Rodriguez (V).

  • Coppa Italia: pronostico rispettato Juve ai quarti

    Coppa Italia: pronostico rispettato Juve ai quarti

    Nell’ottavo di finale di Coppa Italia la Juventus si qualifica ai quarti di finale sconfiggendo per 6-1 il Verona, ora la squadra di Allegri se la vedrà contro il Parma. Pronostico ampiamente rispettato per la Juventus la quale vince in maniera agevole, Allegri cambia gli interpreti i quali certamente non si possono definire riserve e si divertono dinanzi ad un Verona il quale ha pensieri maggiori per il campionato, cercare di tenere lontano la zona retrocessione.

    Coman, autore della sesta rete nel match di Coppa Italia
    Coman, autore della sesta rete nel match di Coppa Italia

    Il vantaggio dei padroni di casa, schierati questa sera con un mai utilizzato 4-3-3, si portano al 5′ i vantaggio con una splendida punizione di Giovinco, Al 13′ altra punizione dello stesso Giovinco ma la palla va alta; al 15′ gran giocata di Pogba che salta tre uomini entra in area e calcia ma viene murato. Al 20′ conclusione di Morata che controlla e tira da dentro l’area di rigore mapara Rafael; al 21′ il raddoppio ad opera di Pereyra il quale dribbla Rodriguez e con un esterno dolce supera Rafael. Al 38′ la prima conclusione della squadra di Mandorlini con Campagnaro ma blocca Storari. Al 46′ arriva la terza rete: cross di Lichsteiner e Giovinco di prima intenzione batte Rafael.

    Al 53′ la quarta rete: Pogba, mette a sedere Rafael e segna dopo un rimpallo. Al 57′ arriva la rete del Verona: stacco di Marquez da calcio d’angolo e sulla linea di porta segna Nenè; al 62′ calcio di rigore per la Juventus, Giovinco viene steso in area di rigore, dal dischetto si presenta Morata il quale non sbaglia nonostante la sfera si stata toccata da Rafael. Al 78′ c’è gloria anche per Coman il quale rientra sul destro e piazza la palla all’incrocio dei pali. L’unica nota negativa della serata è stata l’uscita dal campo anzi tempo per Angelo Ogbonna, dopo 40 minuti, per un problema ad una caviglia. Arturo Vidal figurava nell’elenco dei convocati ma è dovuto rientrare a casa a causa di una fastidiosa tonsillite il suo impiego per domenica è in dubbio e verrà valutato nei giorni seguenti.

    Le due formazioni si incontreranno di nuovo tra pochi giorni: domenica sera allo “Juventus Stadium” per l’ultima giornata del girone di andata del Campionato di Serie A.

  • Anticipi: Chievo-Lazio a reti bianche, Sassuolo in rimonta

    Anticipi: Chievo-Lazio a reti bianche, Sassuolo in rimonta

    La 13° giornata di Serie A si è aperta con gli anticipi Sassuolo-Verona e Chievo-Lazio che hanno visto un successo in rimonta dei neroverdi emiliani  sul Verona ed un pareggio senza gol con poche emozioni tra gialloblù e biancocelesti

    Nella gara delle 18 il Sassuolo prosegue la sua striscia positiva, sono ben sette ora le gare consecutive senza sconfitte con un bottino di 4 vittorie e tre pareggi. Il successo sul Verona è arrivato però in rimonta con i gialloblù, in piena crisi di risultati, solo 4 pareggi nelle ultime sette gare, che erano passati subito in vantaggio.

    Veniamo al racconto della gara.

    Si parte ed è il Verona a mostrarsi più propositivo tant’è che prima sfiora il gol Toni, poi Christodoulopoulos si fa anticipare al momento della conclusione ma dal corner successivo i gialloblù passano: batte lo stesso Christodoulopoulos, si inserisce sul primo palo Moras che colpisce di testa ed al 7° fa 1-0. Il Sassuolo prova a reagire ma nel primo tempo non va oltre ad una conclusione centrale di Sansone respinta da Rafael e da un gran tiro di Magnanelli che si schianta contro la traversa. Il risultato non cambia e si va al riposo con il Verona avanti.

    Saphir Taider festeggiato dai compagni
    Saphir Taider festeggiato dai compagni

    Nella ripresa Toni ha subito l’occasione per raddoppiare ma calcia fuori e così al 50° arriva il pari dei neroverdi con una conclusione di punta di Sansone che non lascia scampo a Rafael. A questo punto iniziano le girandole dei cambi con i padroni di casa molto volenterosi che vengono premiati al 78° quando Peluso mette in mezzo, Floro Flores colpisce in spaccata alzando il pallone che finisce sul secondo palo dove arriva Taider che fa 2-1. Nel finale non basta l’orgoglio del Verona, a conquistare i 3 punti è il Sassuolo.

     

     

    SASSUOLO – VERONA 2-1 (0-1) (7° Moras (V), 50° Sansone (S), 78° Taider (S))

    Sassuolo (4-3-3): Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Taider, Magnanelli, Missiroli; Berardi (86° Brighi), Floccari (69° Pavoletti), Sansone (71° Floro Flores).

    Allenatore: Di Francesco.

    Verona (4-3-3): Rafael; Gonzalez, Moras, Marquez, Agostini; Ionita (68° Campanharo), Tachtsidis, Hallfredsson (82° Nenè); Christodoulopoulos, Toni, Nico Lopez (65° Gomez).

    Allenatore: Mandorlini.

    Arbitro: Doveri.

    Ammoniti: Taider (S), Berardi (S), Floro Flores (S), Magnanelli (S), Hallfredsson (V), Nico Lopez (V), Campanharo (V).

     

    Nella gara delle 20.45, come già anticipato, Chievo e Lazio non sono riuscite a superarsi. Poche emozioni nella notte del Bentegodi per uno 0-0 che tutto sommato fa contenti i padroni di casa che ottengono il 4° risultato utile consecutivo e anche la Lazio che dopo due stop consecutivi avrebbe voluto conquistare il successo pieno ma almeno torna a far punti.

    Veniamo al racconto della gara.

    Si parte ed è la Lazio ad avere le migliori occasioni, prima con Djordjevic anticipato all’interno dell’area poi con Parolo che va alla conclusione da fuori dopo una bella azione di squadra, con la palla che non esce di molto dalla porta difesa da Bizzarri. Dopo 20 minuti si vede anche il Chievo con Zukanovic che si allunga, su punizione di Birsa, ma non impensierisce Marchetti. I biancocelesti tornano a rendersi pericolosi con Parolo, ma il suo tiro esce non di molto. Tra una giocata di Hetamaj che spaventa la difesa ospite ed una conclusione insidiosa di un ottimo Candreva, il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Il Chievo rientra in campo con molta grinta e prova a premere e pressare, la Lazio chiude bene e almeno nel primo quarto d’ora non si assiste ad occasioni da gol. Al 61° arriva, come un fulmine a ciel sereno, un’occasione per il Chievo con Izco che controlla dopo un cross lungo di Zukanovic ma calcia sull’esterno della rete. Al 72° bella azione della Lazio con il tiro potente di Mauri deviato da Bizzarri in corner. Al 89° Bizzarri salva il risultato sul colpo di testa perfettamente piazzato da De Vrij. Nel recupero non accade altro, Chievo-Lazio finisce 0-0.

     

    CHIEVO – LAZIO 0-0

    Chievo (4-4-2): Bizzarri; Frey, Gamberini, Cesar, Zukanovic; Izco, Hetemaj, Radovanovic, Birsa (80° Bellomo); Paloschi (83° Maxi Lopez), Meggiorini (67° Pellissier).

    Allenatore: Maran.

    Lazio (4-3-3): Marchetti; Basta, De Vrij, Radu, Braafheid; Parolo, Biglia, Gonzalez; Candreva (60° Felipe Anderson), Djordjevic (83° Klose), Mauri (73° Keita).

    Allenatore: Pioli.

    Arbitro: Banti.

    Ammoniti: Cesar (C).

  • Toni risponde a Lulic, Verona-Lazio finisce in parità

    Toni risponde a Lulic, Verona-Lazio finisce in parità

    Il posticipo del Bentegodi aveva il compito di chiudere la 9° Giornata di Serie A. La gara non è stata entusiasmante specialmente nel primo tempo dove ha dominato la tattica. Alla fine è uscito fuori un pareggio che fa più felici i padroni di casa che tornano a far punti dopo i due pesanti ko e ritrovano il gol di Toni mentre la Lazio non solo può rammaricarsi di non aver gestito il vantaggio ma ha perso anche l’occasione di conquistare il 3° posto in solitaria in campionato.

    Per quanto riguarda le formazioni Mandorlini recupera dalla squalifica il messicano Marquez al centro della difesa e punta sul tridente offensivo Nico Lopez, Toni e Jankovic.

    Pioli utilizza uno schema speculare con Djordjevic punta centrale accompagnato da Candreva e Lulic.

    Si parte e per oltre 40 minuti si assiste ad un primo tempo non certo indimenticabile, sostanzialmente senza emozioni, se si eccettua un gol annullato a Toni per fuorigioco al 22°. Una gara tattica in cui le due squadre puntano più ad annullarsi che a costruire. Al 42° però arriva la svolta della prima frazione, un cross in mezzo, sostanzialmente innocuo, viene quasi totalmente lisciato da Moras, la palla finisce nella zona di Lulic che nell’area piccola è lestissimo a calciare in rete per il vantaggio della Lazio. Il primo tempo si chiude così sullo 0-1.

    Luca Toni
    Luca Toni

    Nella ripresa il Verona rientra con due cambi, pare per problemi muscolari, Martic e Jankovic lasciano il posto a Sorensen e Gomez. L’ingresso di Juanito dà vivacità ai padroni di casa e nei primi 8 minuti Toni ha tre buone occasioni che non riesce a sfruttare. La Lazio sembra riprendere in mano la gara ma al 68° arriva l’episodio che cambia il risultato: Gomez sfugge alle spalle di Cavanda che lo trattiene, è rigore e secondo giallo per il calciatore della Lazio che viene espulso, dal dischetto Toni pareggia. I biancocelesti nonostante l’inferiorità numerica provano a fare la gara ma la palla gol ghiotta se la costruisce al 83° Nico Lopez che però calcia troppo debolmente per impensierire Marchetti. Negli ultimi minuti sostanzialmente non succede altro e al fischio finale è 1-1.

     

    VERONA – LAZIO 1-1 (0-1) (42° Lulic (L), 68° rig. Toni (V))

    Verona (4-3-3): Rafael; Martic (46° Sorensen), Marquez, Moras, Agostini; Campanharo, Tachtsidis (78° Ionita), Hallfredsson; Jankovic (46° Gomez), Nico Lopez, Toni.

    Allenatore: Mandorlini.

    Lazio (4-3-3): Marchetti; Cavanda, Ciani, De Vrij, Radu; Parolo, Biglia, Onazi (58° Gonzalez); Lulic (58° Felipe Anderson), Djordjevic (86° Klose), Candreva

    Allenatore: Pioli.

    Arbtiro: Irrati.

    Ammoniti: Onazi (L), Martic (V), Biglia (L), Campanharo (V).

    Espulsi: Cavanda (L).

  • Milan e Verona tornano al successo negli anticipi

    Milan e Verona tornano al successo negli anticipi

    Muntari e Honda permettono al Milan di battere il Chievo e di conquistare i tre punti dopo 3 giornata che avevano visto i rossoneri senza successi. Se la parte clivense di Verona piange, quella del Hellas se la ride e grazie ad una conclusione da fuori, ad un minuto dal termine, del greco Tachtsidis, conquistano i tre punti ai danni del Cagliari di Zeman.

    Veniamo al racconto dei due anticipi di questo sabato di Serie A e partiamo in ordine cronologico da quello che si è disputato al Bentegodi alle ore 18.

    Panagiotis Tachtsidis
    Panagiotis Tachtsidis

    VERONA – CAGLIARI

    La sfida tra Verona e Cagliari è la sfida tra due 4-3-3 che però utilizzano metodologie difensive molto diverse ma che garantiscono spettacolo.

    Mandorlini recupera Rafael tra i pali e Marquez al centro della difesa e davanti opta per il tridente Gomez-Toni-Nico Lopez. 

    Zeman risponde con il trio Ibarbo-Sau-Cossu con Crisetig, l’eroe di San Siro Ekdal e Dessena a centrocampo.

    Si parte e le conferme di match divertente sono confermate con il Cagliari che inizia fortissimo ma con Ibarbo che fallisce due facili occasioni. Il Verona dopo una ventina di minuti si accende e troverebbe anche il gol con Toni ma si alza la bandierina per un fuorigioco, che la moviola pare dimostrare non esserci, di Lopez e la rete è annullata. Il Cagliari spreca ancora con Ceppitelli ed il primo tempo si chiude sullo 0-0. Nella ripresa le emozioni continuano a fioccare e quando prima il neo entrato Jankovic  con un gran tiro da fuori e poi Toni con un colpo di testa colpiscono la traversa, i tifosi del Verona pensano che sia la classica giornata no. Così non è perchè al 89° Tachtsidis s’inventa il gran tiro da fuori, al volo, che non lascia scampo a Cragno. Il Cagliari abbozza una reazione ma non c’è tempo, il successo va al Verona.

    VERONA – CAGLIARI 1-0 (0-0) (89° Tachtsidis)

    VERONA (4-3-3): Rafael, Moras, Marques, Marquez, Agostini; Campanharo (66° Halfredsson), Tachtsidis, Ionita; Gomez (88° Nenè), Toni, Nico Lopez (66° Jankovic).

    Allenatore: Mandorlini.

    CAGLIARI (4-3-3): Cragno; Balzano, Ceppitelli, Rossettini, Avelar; Dessena (76° Joao Pedro), Crisetig, Ekdal; Ibarbo, Sau (60° Longo), Cossu (76° Farias).

    Allenatore: Zeman.

    Arbitro: Giacomelli.

    Ammoniti: Dessena (C), Ibarbo (C), Rossettini (C), Tachtsidis (V)

     

    MILAN – CHIEVO

    Nell’anticipo delle 20.45 il Milan aveva il compito di ritrovare quel successo che mancava da 3 turni.

    Inzaghi opta per il 4-3-3 con la coppia difensiva composta da Alex e Rami, l’inserimento di Bonaventura nel trio di centrocampo e il trio d’attacco formato da Menez-Torres-Honda. 

    Corini invece schiera il suo Chievo con il 4-3-1-2 con la coppia d’attacco formata da due ex rossoneri, Maxi Lopez e Paloschi, supportata da un altro ex calciatore del Milan, Birsa.

    Keisuke Honda e Pippo Inzaghi
    Keisuke Honda e Pippo Inzaghi

    Il primo tempo scorre via lento e con pochissime emozioni, anche per merito di un Chievo che si chiude bene concedendo pochi spazi al Milan. La gara si sblocca quasi subito nella ripresa quando Muntari è abile a colpire al volo un pallone respinto dalla difesa clivense, non lasciando scampo a Bardi. Il Chievo reagisce e anche sfruttando alcune amnesie del reparto arretrato del Milan avrebbe più volte la chance del pareggio ma il gol non arriva. A chiudere la gara ci pensa Honda che con un calcio di punizione perfetto al minuto 78° batte il portiere del Chievo e chiude virtualmente la gara. Il Milan di Inzaghi torna al successo e per la prima volta in stagione non incassa reti.

    MILAN – CHIEVO 2-0 (0-0) (54° Muntari, 78° Honda)

    MILAN (4-3-3): Abbiati; Abate, Alex, Rami, De Sciglio; Muntari (88° Essien), De Jong, Bonaventura; Honda (80° Poli), Torres (74° El Shaarawy), Menez.

    Allenatore: Inzaghi.

    CHIEVO (4-3-1-2): Bardi; Frey, Dainelli, Zukanovic, Biraghi; Radovanovic, Cofie (81° Bellomo), Hetemaj; Birsa (65° Lazarevic); Paloschi, Maxi Lopez (72° Meggiorini).

    Allenatore: Corini.

    Arbitro: Mazzoleni.

    Ammoniti: Birsa (C), De Jong (M), Cofie (C), Zukanovic (C), Meggiorini (C), El Shaarawy (M)

  • Serie A, proseguono le conferme delle panchine per la prossima stagione

    Serie A, proseguono le conferme delle panchine per la prossima stagione

    Arrivano altre conferme sulle panchine della Serie A, dopo la lunga telenovela Conte-Juventus e la susseguente riconferma alla Sampdoria di Sinisa Mihajlovic, che era considerato in pole position per l’eventuale successione proprio del tecnico salentino, nella prossima stagione Corini e Mandorlini saranno sicuramente sulla stessa panchina con cui hanno concluso la stagione 2013/14, mentre per la conferma di Colantuono pare mancare solo l’ufficialità.

    Il primo rinnovo è stato quello di Andrea Mandorlini che dopo la splendida stagione, da neopromossi, dell’Hellas che sino alle ultime giornate ha cullato il sogno di conquistare l’Europa League, ha avuto il rinnovo e la conferma per la prossima stagione, lo stesso Mandorlini con un videomessaggio pubblicato sul sito ufficiale dell’Hellas Verona ha voluto esprimere la sua soddisfazione per questa scelta:

    Un bel rinnovo, sono molto contento. Come ho detto precedentemente era solo questione di dettagli, ho sempre voluto rinnovare questo contratto. Credo nel progetto, nelle persone, in 4 anni abbiamo fatto tanta strada ed è un peccato non continuare. Il Verona del futuro? Stiamo già pensando alla prossima stagione, non vedo l’ora di riprendere perché siamo felici di questa stagione e vogliamo ricominciare la strada da dove l’abbiamo lasciata. Una dedica? Questo è un viaggio iniziato tempo fa con Martinelli, il primo pensiero va a lui. Ringrazio la nuova società, la squadra, formata da tanti ragazzi che mi hanno dato tanto, e la gente che mi fa sentire come se fossi a casa. Si sono lette tante notizie su un mio probabile addio, ma questa è casa mia e continuerà ad esserlo.

    Eugenio Corini e Andrea Mandorlini
    Eugenio Corini e Andrea Mandorlini

    Dunque se all’Hellas è stato confermato Mandorlini, sull’altra sponda del calcio veronese, è arrivata la riconferma per Corini.

    L’anno scorso al termine della stagione in cui Corini da subentrato aveva portato alla salvezza i gialloblù, c’era stato il divorzio con la società clivense. Quest’anno la situazione si è ripetuta ma l’esito è stato differente, non solo Corini non lascerà il club ma ha addirittura prolungato il suo contratto sino al 2017. Corini, a Chievo Tv, ha voluto così commentare la notizia:

    Mi hanno fatto sentire partecipe di un progetto importante, insieme al presidente e al direttore siamo pronti per ripartire e fare un grande campionato l’anno prossimo. Rispetto al passato parteciperò alla costruzione della squadra, potrò lavorare sui miei principi di gioco sin dal ritiro. Voglio ringraziare i miei giocatori e tutta la società.

    Stefano Colantuono sarebbe ad un passo dal prolungare il suo contratto, in scadenza nel 2016, con l’Atalanta sino al 2017. Diciamo sarebbe perchè per il momento la notizia non ha ancora l’ufficialità della società nerazzurra ma, da quello che riporta “L’Eco di Bergamo”  l’accordo sarebbe stato raggiunto durante una cena cui ha preso parte anche l’amministratore delegato Luca Percassi, se tutto sarà confermato Colantuono avrà l’opportunità di arrivare a nove anni sulla panchina bergamasca.

    Dunque dopo le certezze di Garcia e Benitez a Roma e Napoli, le conferme di Mazzarri, Conte e Mihajlovic, il tanto atteso valzer degli allenatori viene sicuramente ridimensionato.

     

     

     

  • Jonathan trascina l’Inter nella trasferta di Verona

    Jonathan trascina l’Inter nella trasferta di Verona

    Una buona Inter, lanciata da quello che sul web è ormai è diventato “Il Divino Jonathan” si impone contro il Verona nello scontro per la corsa all’Europa League. (altro…)

  • Gervinho si scopre concreto, la Roma a -6 dalla Juve

    Gervinho si scopre concreto, la Roma a -6 dalla Juve

    La Roma di Rudi Garcia non si lascia sfuggire l’occasione che la Juventus, fermata all’Olimpico da un’ottima Lazio nell’ ‘anticipo di ieri sera, le ha lasciato e batte il Verona sul proprio terreno. (altro…)

  • Milan, Seedorf la prima è di rigore

    L’esordio di Clarence Seedorf sulla panchina del Milan è bagnato dal successo per 1-0 sulla rivelazione Hellas Verona. Tuttavia il vantaggio decisivo della gara arriva solo su calcio di rigore all’81° e dopo che i rossoneri hanno sofferto non poco. (altro…)

  • Il Verona a caccia della Serie A

    Il Verona a caccia della Serie A

    In ben 7 occasioni il Verona ha centrato la promozione diretta dalla Serie B alla massima divisione, ma soltanto in tre circostanze la formazione scaligera ha vinto il campionato cadetto, piazzandosi al primo posto. I gialloblu realizzarono questo prestigioso exploit nella stagione del 1956/57, la prima in cui peraltro approdarono in Serie A, nel 1981/82, con la squadra guidata da Osvaldo Bagnoli e con già in dotazione l’ossatura dell’undici che poi vincerà anche lo Scudetto, e nel 1998/99, annata in cui i veneti risalirono nella massima divisione, che però persero rapidamente fino a sprofondare addirittura ai margini della Lega Pro.

    Nonostante il pareggio in parte deludente nell’ultimo turno di campionato a Cesena, la formazione scaligera ha tutte le carte in regola per assaporare a fine stagione nuovamente il palcoscenico del massimo campionato italiano, dopo un’assenza che dura dal 2001/2002. Anche questa volta il Verona probabilmente non centrerà il primo posto in classifica, ancora saldamente in mano al Sassuolo, seppur in un momento non proprio brillante per la squadra nero verde, ma la formazione di Mandorlini per forza di cose dovrà quantomeno provare a scavalcare il Livorno di Mister Nicola, peraltro impegnato nel turno di campionato al cospetto dello spauracchio Novara.

    Hellas Verona  | © Maurizio Lagana / Getty Images
    Hellas Verona | © Maurizio Lagana / Getty Images

    I gialloblu veneti devono in buona sostanza sfatare due tabù cruciali sulla strada che li porta verso la Serie A. Il primo è quello odierno di battere tra le mura amiche del Bentegodi il coriaceo Cittadella, anche perché il Verona non ha avuto proprio fortuna in questa stagione con i derby regionali. Il secondo di natura e carattere senza dubbio più importanti è quello di evitare la lotteria dei play-off, in cui il Verona nelle ultime stagioni non è mai stato fortunato. Lo scorso anno gli scaligeri proprio nei play-off furono estromessi dal Varese, mentre nel 2010 persero quelli in Lega Pro per mano del Pescara. L’unico precedente positivo è quello della stagione del 2011, in cui i gialloblu conquistarono la B superando la Salernitana.

    Andrea Mandorlini ha in mano un organico di prim’ordine, messogli a disposizione dall’ambizioso Presidente Maurizio Setti e rinforzato ulteriormente a gennaio con gli arrivi di Sgrigna, Agostini e Nielsen. Il folto popolo gialloblu aspetta più che mai di tagliare un traguardo atteso da troppi anni.