La NBA ha reso noto il calendario per la stagione 2011/2012 che prenderà (in teoria) il via il primo novembre. Il tutto è condizionato però dal lockout che sta bloccando completamente ogni movimento delle squadre da circa un mese e che secondo molti esperti non avrà una fine breve, con l’alto rischio di far saltare tutto il prossimo campionato. Per scongiurare questo rischio e far partire la regular season nei tempi previsti i proprietari ed i giocatori dovranno trovare un accordo entro i primi giorni di settembre (molto difficile comunque che ciò accada). Altrimenti si potrà trovare un accordo non oltre l’inizio di gennaio 2012 (ovviamente la stagione sarà ridotta quasi della metà come successe nel 1998/1999). Il termine ultimo è fissato quindi per il 7 di gennaio, senza accordo per quella data la stagione verrà cancellata completamente. nba.comLa Lega ha tuttavia diramato il calendario ufficiale, 82 partite per ogni team per un complessivo di 1230 match. Come già detto l’apertura è prevista l’1 novembre ed in campo scenderanno 6 squadre per 3 partite con i campioni in carica dei Mavericks impegnati nella difficile sfida con i Bulls. A completamento del primo giorno altri 2 incontri molto interessanti con i Rockets che faranno visita ai Jazz ed i giovani e promettenti Thunder in trasferta sul parquet dei Lakers chiamati a riscattare la deludente ultima annata. Sfide da non perdere il giorno di Natale con una classica come New York Knicks-Boston Celtics, la rivincita della finale 2011 Dallas-Miami e Lakers-Chicago. Per il “Martin Luther King Day” del 16 gennaio lo spettacolo è assicurato: si inizia con Bulls-Grizzlies, per poi continuare con Thunder-Celtics e finire con Lakers-Mavericks. Per quanto riguarda i derby italiani il programma è questo: Belinelli sfiderà Gallinari per 4 volte (27 novembre e 9 marzo a Denver, 6 gennaio e 1 febbraio a New Orleans), mentre il “Gallo” incontrerà Bargnani il 27 gennaio in Colorado e il 30 marzo a Toronto, l’ultimo derby tricolore, quello tra il “Mago” e Belinelli è fissato per il 18 dicembre (a New Orleans) e per il 29 febbraio (in Canada). La stagione regolare terminerà, secondo il calendario appena uscito, il 18 aprile: dopo pochi giorni il via ai playoff, ovviamente il tutto sotto stretta condizione di trovare un accordo al più presto tra le parti in causa.
“Non siamo in tanti ma siamo un gruppo giovane, atipico, tolti un paio di elementi siamo tutti under30. Abbiamo qualche problema di infortunio, ma questi ragazzi hanno lo spirito giusto che ci siamo portati dietro dalla scorsa estate. Ripartiamo da questo, dalla voglia che abbiamo, dal gruppo che abbiamo costruito l’anno scorso e da un paio di volti nuovi, senza pensare che non abbiamo pivot e stazza. Siamo qui per emozionarci e per emozionare la gente, e vorrei che le persone che ci guardano siano orgogliose di quello che facciamo in campo. E’ importante conoscere i nostri punti di forza per giocare di squadra, altrimenti siamo poco credibili. Abbiamo limiti difensivi di fisicità in area, ma dall’altra parte anche qualità da sfruttare perché siamo più mobili. Dovremo riuscire a trovare un bilanciamento perché senza indentità difensiva non si va da nessuna parte, ma allo stesso tempo anche essere bravi a camminare contro squadre che non ci permettono di correre“.
Dell’avventura ormai imminente hanno parlato anche Gallinari e Belinelli. La guardia degli Hornets ha dichiarato:
“In Nazionale serviva aria nuova, venivamo da un periodo difficile, e Pianigiani e il suo staff hanno fatto un grandissimo lavoro in questo. L’obiettivo è qualificarci per le Olimpiadi, ma per farlo dovremo riuscire a fare gruppo, ingranare sul campo, trovare le motivazioni giuste che devono emergere in queste competizioni. Il livello è molto alto, noi NBA avremo gli occhi di tutti addosso, ma non bastiamo: dovremo fare gruppo perché il basket è uno sport di squadra, non si vince da soli!“.
Questo invece il pensiero di Gallinari, alla sua prima vera esperienza in un torneo con la maglia dell’Italia:
“Sono contento e motivato per essere in questo gruppo e spero di riuscire presto a costruire una chimica, un gioco: l’ultima medaglia è arrivata non perché avessimo Jordan in squadra, ma perché esprimevamo un gioco spettacolare. Puntiamo ad arrivare a Londra 2012, ma il girone è difficile e superarlo sarà dura: qualificarci per i Giochi sarà come vincere una medaglia. Siamo piccoli, ed è probabile che debba dare una mano anche da lungo, ma non mi spaventa: io voglio giocare, non mi interessa in che ruolo. Sono molto emotivo, e voglio trasmettere questa passione ai miei compagni e al pubblico, dove per emozione intendo entusiasmo ma anche cattiveria agonistica. Pianigiani? Sono molto stimolato dalla possibilità di lavorare con lui, e di capire come faccia ad essere così vincente. E non vedo l’ora di schiacciare in testa a Ronny Turiaf! Sono contento di rivederlo, è un mio grande amico. Come mi trovo a Denver? Anche se all’inizio c’era un po’ di diffidenza nei miei confronti, è stato un cambiamento positivo dal punto di vista personale: ho dimostrato di non essere soltanto un tiratore ma un giocatore completo, e di saper ancora giocare a tutto tondo come facevo in Europa“.
Gli azzurri tra 2 giorni andranno a Bormio, dove resteranno in ritiro fino al 28 luglio. Poi comincerà la serie di tornei estivi: prima ci sarà il “Memorial Diego Gianatti” il 29 ed il 30 luglio (contro Canada, Macedonia e Bulgaria), poi Torneo a Cipro (5-7 agosto, sfide con Grecia, Russia e Polonia), Trofeo “Città di Rimini” dal 12 al 14 agosto (con Bosnia, Polonia e Grecia) e ultimo test ad Atene, al torneo dell’Acropolis (in programma dal 23 al 25 agosto con Grecia, Montenegro e Bulgaria). Il 31 esordio all’Europeo (come già detto in precedenza). Per le interviste, fonte Eurosport.
Archiviata la sua stagione NBA 2010-2011, con l’eliminazione al primo turno dei playoff dei suoi Denver Nuggets (ai quali è arrivato a Febbraio dai New York Knicks dopo un mega scambio per avere la super star Carmelo Anthony) da parte dei Thunder, Danilo Gallinari torna in Italia per preparare gli Europei che prenderanno il via alla fine di Agosto in Lituania. Assieme ad Andrea Bargnani ed a Marco Belinelli dovrà formare il trio capace di trascinare la nostra Nazionale al livello più alto possibile.
Ecco le sue parole in vista della manifestazione continentale:
“La Nazionale mi mancava da tanto tempo e finora i tornei a cui ho preso parte non sono andati benissimo. Finita la stagione NBA, non vedevo l’ora di far parte del gruppo azzurro. Ci siamo sentiti con coach Pianigiani, ma dobbiamo ancora parlare di pallacanestro “vera”. Non abbiamo parlato di quale sarà il mio ruolo“.
Gallinari però non ha buone sensazioni in vista degli Europei:
“Non penso che le aspettative debbano essere troppo alte. Io ho giocato solo tornei continentali a livello giovanile. Il nostro è un gruppo nuovo e giovane mentre le altre squadre sono veri e propri arsenali per questo non ho aspettative altissime. Personalmente, penso che non avrò grossi problemi a riadattarmi al basket europeo. Ma in campo si va in 5, quindi sarà fondamentale creare subito la chimica di squadra”.
Traccia anche un bilancio della sua ultima annata in NBA:
“Ora sono in una squadra che si è stabilizzata fra le big. Mi trovo bene, la società è ottima. Certo le aspettative sono molto alte visto che da anni centrano i playoff, mentre a New York sono tanti anni che non si vince: lì c’è molta più pressione e hai 20 giornalisti ad ogni allenamento, mentre a Denver ne hai solo 2! Coach George Karl vorrebbe che diventassi la prima opzione offensiva della squadra, è una cosa che mi fa onore, non ho paura e lo ringrazio per la fiducia. Il passaggio da Denver a New York non è stato un problema. Io sono cresciuto in Italia dove c’è ancora il concetto di bandiera e di voler giocare il maggior numero di anni in una stessa squadra, in NBA questo è valido solo per le star, per questo avevo messo in conto un mio passaggio ad un’altra squadra. Certo il problema maggiore lo hanno avuto i miei genitori ed i miei amici perché New York è la città più vicina all’Europa, è facile da raggiungere, mentre a Denver non si arriva mai. Però mi sono trovato subito bene nei Nuggets“.
Sulla Finale NBA (al momento sul risultato di 2-2 tra Miami e Dallas) ha le idee chiare:
“Penso che Miami sia favorita. Avevo previsto gli Heat in finale, ma non pensavo Dallas potesse arrivare in fondo. Non avevo visto i Mavericks in grande condizione nell’ultima parte della regular season: poi, però, hanno cambiato marcia“.
Ed alle domande sul basket italiano e sulla sua squadra del cuore, l’Olimpia Milano, Danilo risponde così:
“Mi auguro che Milano torni a vincere in Italia e a fare bene in Europa, quest’anno, da tifoso, mi aspettavo di più dall’Armani Jeans. Ci sono stati cambiamenti durante la stagione, penso che ora si debba dare la possibilità e la tranquillità di lavorare ad un coach come Sergio Scariolo. Ha dimostrato di essere un allenatore di prim’ordine, bisognerà dargli la possibilità di sviluppare i proprio progetti. Per lo scudetto invece Siena è favorita, c’è ancora tanta distanza tra le 2 finaliste. Cantù è la squadra che ha mostrato il basket più bello però, ed ha meritato di andare in finale“.
Un pensiero alla fine viene dedicato anche al caos calcio-scommesse scoppiato in questi giorni ed anche su questo argomento Gallinari è molto chiaro:
“Fin da piccolo ho sempre creduto nello sport animato dal lavoro e dalla meritocrazia. Pensare che da qualche parte c’è dell’altro ad alterare un risultato è davvero molto triste”.
Nella notte si è svolta la Draft Lottery NBA, evento che assegna in via definitiva l’ordine di scelta in vista del Draft di fine giugno.
E’ uno degli eventi più seguiti negli Stati Uniti, che rende ufficiali tramite un sistema di lotteria, l’ordine delle squadre che al Draft potranno scegliere i migliori giocatori provenienti dalle Università e dall’Europa. Ovviamente partecipano a questa selezione solo le 14 squadre non qualificate per la post season, che ovviamente hanno bisogno di “aiuto” per riemergere dopo un anno da dimenticare. Dopo queste 14 squadre, infatti, l’ordine di scelta per chi ha ottenuto la qualificazione ai playoff, segue l’ordine del record di vittorie-sconfitte in stagione (i Bulls ad esempio avendo il miglior rcord NBA sceglieranno per ultimi con la 30esima scelta).
La Lottery ha premiato Cleveland e Utah (uniche squadre che tra l’altro avevano acquisito a febbraio le scelte di altre 2 squadre, rispettivamente Clippers e Nets). E proprio le scelte prese dai Los Angeles Clippers e New Jersey Nets sono state quelle fortunate: Cleveland ha ottenuto la prima piazza, Utah la terza, nel mezzo i Minnesota Timberwolves che invece avevano il peggior record NBA.
I Cavaliers hanno inoltre ottenuto la quarta chiamata assoluta con l’altra scelta (la loro), un gran guadagno dato che nell’ordine del record di regular season avrebbero scelto con la seconda e con l’ottava. Anche Utah sorride dato che potrà disporre della terza scelta e della 12 (mentre normalmente partiva con la sesta e con la dodicesima). Essendo 2 franchigie in ricostruzione non poteva esserci notizia migliore per i 2 team che ora guarderanno al futuro con più fiducia e con la prospettiva di ritornare tra le grandi squadre.
Delusione in casa Raptors dato che la squadra di Andrea Bargnani nell’ordine era al terzo posto in classifica nella pre-Lottery ma che improvvisamente si è ritrovata al quinto posto per gli exploit dei Cavaliers e dei Jazz.
Di seguito riportiamo l’ordine di probabilità delle squadre di ottenere la prima scelta assoluta a seconda del loro (peggiore) piazzamento in stagione (che fa riferimento alla regular season 2010-2011):
1 Minnesota Timberwolves: 250 combinazioni, 25% di probabilità di poter avere la prima scelta 2 Cleveland Cavaliers: 199 combinazioni, 19.9% di probabilità 3 Toronto Raptors: 156 combinazioni, 15.6% di probabilità 4 Washington Wizards: 119 combinazioni, 11.9% di probabilità 5 Sacramento Kings: 88 combinazioni, 8.8% di probabilità 6 Utah Jazz (ricevuta dai New Jersey Nets): 63 combinazioni, 6.3% di probabilità 7 Detroit Pistons: 43 combinazioni, 4.3% di probabilità 8 Cleveland Cavaliers (ricevuta dai Los Angeles Clippers): 28 combinazioni, 2.8% di probabilità 9 Charlotte Bobcats: 17 combinazioni, 1.7% di probabilità 10 Milwaukee Bucks: 11 combinazioni, 1.1% di probabilità 11 Golden State Warriors: 8 combinazioni, 0.8% di probabilità 12 Utah Jazz: 7 combinazioni, 0.7% di probabilità 13 Phoenix Suns: 6 combinazioni, 0.6% di probabilità 14 Houston Rockets: 5 combinazioni, 0.5% di probabilità
E ora riportiamo l’ordine del Draft dopo la “Lottery”:
1. Cleveland Cavaliers (scelta ricevuta dai Clippers) 2. Minnesota Timberwolves 3. Utah Jazz (scelta ricevuta dai Nets) 4. Cleveland Cavaliers 5. Toronto Raptors 6. Washington Wizards 7. Sacramento Kings 8. Detroit Pistons 9. Charlotte Bobcats 10. Milwaukee Bucks 11. Golden State Warriors 12. Utah Jazz 13. Phoenix Suns 14. Houston Rockets
Grande soddisfazione ed entusiasmo soprattutto a Cleveland, che disponendo di 2 scelte nelle prime 4 potrà veramente cercare di ritornare ai grandi livelli dell’era LeBron James. Delusione invece tra i tifosi Clippers (che avrebbero potuto avere la prima scelta assoluta da affiancare a Blake Griffin) e tra i fans dei Nets.
L’appuntamento è ora per il 23 giugno data in cui si terrà il Draft NBA.
Andrea Bargnani torna a parlare del suo futuro, messo in discussione qualche tempo fa dalla dirigenza dei Toronto Raptors, e della Nazionale Italiana.
Il centro italiano risponde in primis a chi aveva fatto emergere dubbi sul suo talento:
“So gestire le critiche, il futuro NBA non mi spaventa. Non c’e’ bisogno di nessun chiarimento: se non criticano me, che sono il giocatore franchigia, chi devono criticare? E’ stata un’annata negativa, non siamo nemmeno andati vicino ai playoff. Qualche critica nei miei confronti e’ stata meritata. Qualche altra, invece, no. Ma so gestire benissimo la situazione. Io ho un contratto per i prossimi 4 anni con i Raptors e sono sereno. Il mio futuro? Non si puo’ mai dire. Ogni giocatore puo’ essere scambiato in qualsiasi momento nella NBA. E quest’estate, oltretutto, c’e’ anche il rischio del lockout“.
Queste le parole di Bargnani a chi chiedeva informazioni sulla sua situazione in Canada facendo riferimento alla serrata che potrebbe scattare senza l’intesa tra giocatori e proprietari sul contratto collettivo. Bargnani e’ rientrato in Italia da pochi giorni e da spettatore sta seguendo i playoff NBA. La notizia piu’ fresca e’ la clamorosa eliminazione dei Los Angeles Lakers: i detentori del titolo sono stati travolti dai Dallas Mavericks e sono usciti di scena con l’onta del cappotto (leggi l’articolo). Questo il suo pensiero al riguardo:
“Non mi aspettavo assolutamente un risultato del genere, i Lakers erano i campioni fino a poche ore fa. Hanno perso 4-0, nell’ultima partita hanno perso di quasi 40 punti. Deve essere successo qualcosa nello spogliatoio durante i playoff. Nella Western Conference Memphis mi sta stupendo, ma penso ancora che Oklahoma City possa arrivare in fondo. A Est, credo che Boston sia ancora la squadra da battere anche se in semifinale e’ sotto per 2-1 contro Miami.“
C’è tempo anche per una battuta sulla Nazionale Italiana di basket che questa Estate sarà impegnata negli Europei:
“Abbiamo un bel gruppo, possiamo fare bella figura, rimanendo umili. Giovani azzurri da portare in NBA? Sinceramente non ne vedo altri, anche perché ci si deve entrare pronti, altrimenti il rischio è quello di perdersi e di finire in panchina mettendo a rischio la carriera“.
Andrea Bargnani a fine stagione lascerà i Toronto Raptors come abbiamo già abbondantemente anticipato circa un mese fa (leggi l’articolo).
A dare conferma della notizia è stato il General Manager canadese Bryan Colangelo:
“E’ l’enigma di tutti gli enigmi. E’ lontano dall’essere un giocatore perfetto. Deve raggiungere un altro livello, non ha fatto chiaramente le cose che tutti avremmo voluto vedere”.
La strategia dei Raptors è stata già illustrata a Bargnani dallo stesso G.M. che ha anche precisato che la decisione è stata presa per l’ovvia difficoltà di Andrea nel fondamentale dei rimbalzi:
“Anche se è un po’ tardi per avere ora questa conversazione, come ho detto ad Andrea. Sappiamo che può prendere più rimbalzi, ma è una cosa su cui non si concentra“.
Colangelo riconosce i meriti del giocatore italiano ma anche i bisogni della squadra ammettendo:
“Il Mago (soprannome del giocatore della Nazionale Azzurra) è un incubo per le difese ma è stato un errore far giocare Bargnani come centro ed ora abbiamo bisogno di una presenza più imponente e migliore in post basso. La difesa nella zona pitturata è uno dei nostri principali punti deboli e abbiamo bisogno di qualcuno che vada a rimbalzo, anche se Andrea rimanesse“.
Il G.M. dei Raptors, la cui conferma è a rischio visto che è in scadenza di contratto, ribadisce che comunque nessuno è incedibile, in primis proprio il centro italiano:
“Molta gente chiede conto della situazione di Andrea a me perché l’ho scelto io e quindi dovrei difenderlo ma non ha senso, penso di aver dimostrato di non aver alcun problema ad ammettere le cose quando non funzionano“.
Avventura canadese agli sgoccioli per il fuoriclasse azzurro.
Ultimo turno di regular season con ben 15 partite disputate nella notte (giocavano tutte le squadre) con i verdetti finali che ancora mancavano.
Nella prima di 8 potenziali sfide (ultima di stagione regolare e 7 possibili nel primo turno playoff), i Celtics battono i Knicks: in campo tutte le riserve per le 2 squadre ad eccezione di Stoudemire per New York (14 punti), a trascinare i padroni di casa il duo Bradley-Pavlovic (rispettivamente 20 e 19 punti).
Atlanta cade per la sesta volta consecutiva, questa volta a Charlotte che ringrazia i 20 punti di Henderson. Ampio turnover per gli Hawks che fanno riposare i 5 titolari ed hanno in Powell (16 punti) il top scorer.
Cleveland onora il campionato fino alla fine e vince contro i Wizards ormai proiettati alla prossima stagione. Sessions indigesto per la difesa di Washington chiude con 27 punti, per gli ospiti si salva Blatche con 20 punti.
Netta affermazione per i Magic contro i Pacers (che tengono a riposo i titolari in vista del difficile confronto playoff contro i Bulls). Anderson mette a segno 14 punti, Howard una doppia doppia da 13 punti e 13 rimbalzi, inutili i 16 a testa della coppia Dunleavy-Rush per Indiana.
Finale di stagione in calando per i Sixers che chiudono con il record al 50% (41 vittorie e 41 sconfitte), anche se si nota qualche progresso della seconda scelta assoluta Evan Turner che contro i Pistons chiude con 18 punti, 6 rimbalzi e 7 assist. Detroit si affida a Stuckey che non tradisce le attese (29 punti) e riesce a raggiungere sul filo di lana le 30 vittorie, obiettivo minimo stagionale.
Vittoria in scioltezza per gli Heat sul parquet dei Raptors: Bargnani ancora indisponibile (forse ultima stagione in maglia rossa per lui, si prospetta una cessione questa Estate), a vivacizzare un pò la gara ci pensa il duo Bayless-DeRozan (rispettivamente 21 e 18 punti), Miami fa riposare tutti i propri uomini migliori a partire da James, Wade e Bosh e trova in Eddie House (35 punti) il trascinatore della squadra.
Soffrono i Bulls contro i Nets ma alla fine il successo viene portato a casa e con questo anche il primo posto assoluto nella Lega che vorrebbe dire (se i “Tori” faranno strada) vantaggio del fattore campo in ogni serie di playoff: Korver mette 19 punti e risulta decisivo nel finale quando Chicago piazza il parziale che uccide la gara, non bastano per gli ospiti i 21 punti di Farmar. Per la squadra dell’Illinois è una stagione, fino a questo punto, da 10. La lode potrebbe esserci se arrivasse anche il titolo!
I Mavericks scaldano i motori in vista dei playoff e sommergono gli Hornets di Belinelli (14 punti) sotto 32 punti di scarto. Nowitzki leader del match con 32 punti, per gli ospiti Jack ne infila 22.
Budinger (career high a quota 35 punti) guida i suoi Rockets al successo sul campo di Minnesota, alla 15 sconfitta consecutiva che vuol dire peggior record della Lega. Sfida senza esclusione di colpi tra l’ala di Houston e Beasley dei T-Wolves che si ferma ad un solo punto in meno (34). Houston recrimina dato che con il record positivo di 43 vittorie e 39 sconfitte sarebbe teoricamente sesta nella griglia playoff della Eastern Conference.
Sconfitta indolore per i Thunder che avevano poche speranze di migliorare il quarto posto nella Western Conference: i Bucks si impongono in overtime, guidati dai 16 punti di Jennings, per Oklahoma City ampie rotazioni ed un Westbrook da 20 punti in 21 minuti di gioco.
Cade anche Denver che si arrende ai Jazz che salutano il loro pubblico con una vittoria dopo una stagione non all’altezza delle aspettative. Hayward firma il career-high con 34 punti (5/6 da 3 punti), per i Nuggets si salva Chandler (27 punti) e c’è da registrare l’infortunio alla caviglia nel secondo periodo per il playmaker titolare Lawson.
Giornata di riposo per i Blazers che fanno scendere in campo le seconde e terze linee e vengono battuti dai Warriors. Top scorer è Reggie Williams (Golden State) con 28 punti, dall’altra parte Mills si ferma a quota 23.
I Grizzlies perdono sul parquet dei Clippers e si tengono stretto l’ottavo posto ad Ovest che vuol dire Spurs nel primo turno playoff, lasciando agli Hornets i fortissimi Lakers di Kobe Bryant. Partita dal destino segnato, movimentata dalle solite giocate ad alta quota di Blake Griffin che chiude con una sontuosa tripla doppia (da 31 punti, 10 rimbalzi e 10 assist) una stagione a dir poco esaltante per il prodotto di Oklahoma University.
San Antonio viene sconfitta a Phoenix e dopo una stagione passata in testa alla Lega dal primo fino all’81esimo turno viene scavalcata proprio all’ultima giornata dai Bulls che si assicurano il miglior record NBA. Popovich, inspiegabilmente, dopo aver lasciato a casa tutti i titolari ieri contro i Lakers per dare via libera ai gialloviola ad una vittoria molto importante ai fini della classifica, schiera la migliore formazione contro i Suns e perde dopo 2 minuti Ginobili che si procura un infortunio al gomito. Phoenix ne approfitta e grazie ai 21 punti di Gortat porta a casa il match. Non bastano i 17 di Duncan ai neroargento che ora sperano che Ginobili non abbia accusato nulla di serio.
Paura per i Lakers che battono solo dopo un overtime i Kings e mantengono il secondo posto della Western Conference: Sacramento rimonta dal -22 fino al +3 a pochi secondi dalla fine, Bryant trova la tripla del pareggio nel possesso successivo e poi stoppa Thornton nell’ultima giocata dei regolamentari. Al supplementare i gialloviola dominano, con Bryant che chiude a quota 36 punti, ai padroni di casa non bastano i 33 punti di Thornton, chiusura di stagione con una sconfitta per la città di Sacramento che molto probabilmente lascerà andare i Kings ad Anaheim (a meno di clamorosi ripensamenti) che dal prossimo anno avranno anche l’appellativo di Royals (e non più Kings), come già successo ai Sonics 3 anni or sono, chiudendo così un’epoca storica della NBA.
Risultati NBA del 13 aprile 2011
Boston Celtics-New York Knicks 112-102 Bos Bradley 20, Pavlovic 19, Davis 17 N.Y. Fields 16, Stoudemire 14, Walker 12
Charlotte Bobcats-Atlanta Hawks 96-85 Cha Henderson 20, Augustin 17, Cunningham 14 Atl Powell 16, Crawford 14, Wilkins 14
Orlando Magic-Indiana Pacers 92-74 Orl Anderson 14, Howard 13, Turkoglu 13 Ind Dunleavy 16, Rush 16, Hansbrough 9
Philadelphia 76ers-Detroit Pistons 100-104 Phi Holiday 21, Turner 18, Nocioni 18 Det Stuckey 29, Prince 14, Monroe 10, Gordon 10, Summers 10, Maxiell 10
Toronto Raptors-Miami Heat 79-97 Tor Bayless 21. DeRozan 18, James Johnson 12 Mia House 35, Howard 18, Jones 12
Chicago Bulls-New Jersey Nets 97-92 Chi Korver 19, Rose 15, Deng 11 N.J. Farmar 21, Lopez 17, Petro 13
Dallas Mavericks-New Orleans Hornets 121-89 Dal Nowitzki 32, Barea 14, Terry 13 N.O. Jack 22, Belinelli 14, Pondexter 10, Landry 10
Minnesota Timberwolves-Houston Rockets 102-121 Min Beasley 34, Randolph 23, Webster 11 Hou Budinger 35, Martin 25, Lee 22
Oklahoma City Thunder-Milwaukee Bucks 106-110 (overtime) Okl Westbrook 20, Durant 14, Harden 12, Mohammed 12 Mil Jennings 16, Salmons 15, Ilyasova 14
Utah Jazz-Denver Nuggets 107-103 Uta Hayward 34, Harris 21, Jefferson 17 Den Chandler 27, Forbes 17, Harrington 15
Golden State Warriors-Prtland Trail Blazers 110-86 G.S. Williams 28, Wright 20, Curry 18 Por Mills 23, Matthews 18, Johnson 12
Los Angeles Clippers-Memphis Grizzlies 110-103 Cli Griffin 31, Gordon 24, Jordan 14 Mem Young 22, Vasquez 17, Battier 13
Phoenix Suns-San Antonio Spurs 106-103 Pho Gortat 21, Dudley 17, Frye 17 S.A. Duncan 17, Neal 14, Green 13, George Hill 13