Tag: Andrè Villas Boas

  • Juve, Spalletti in pole. La lunga lista di allenatori per il dopo Del Neri

    Juve, Spalletti in pole. La lunga lista di allenatori per il dopo Del Neri

    In una stagione che doveva essere quella del pronto riscatto e che invece ha dato poche certezze, alla Juventus di certo al momento c’è solo che Del Neri a fine stagione concluderà la sua avventura sulla panchina bianconera. Nell’arco della stagione il tecnico di Aquileia avrà anche seminato tanto ma ha raccolto una miseria, solo 42 punti che attualmente costringono i bianconeri fuori dalle coppe (il settimo posto può dare l’accesso in Europa League solo se il Palermo non vince o comunque non arriva in finale di Coppa Italia). Un gioco che stenta a decollare e la mancanza di solidità e compattezza di squadra, hanno convinto i piani alti della società ad un cambio di rotta a fine anno: via Del Neri, la dirigenza bianconera ha già cominciato a tessere le sue tele allacciando i primi contatti con i possibili candidati alla panchina della Vecchia Signora.

    Il maggior indiziato alla successione di Del Neri è Luciano Spalletti, campione in carica di Russia ma fresco di eliminazione negli ottavi di Europa League con lo Zenit San Pietroburgo. L’ex allenatore della Roma sembra in rotta con la società russa per un mercato al di sotto delle richieste del tecnico di Certaldo che pare voglia rientrare in patria a partire da giugno.
    Unico ostacolo è la forte penale che dovrà essere pagata in caso di rescissione dell’elevato contratto da oltre 4 milioni a stagione. Ragion per cui Spalletti spera che siano le due società a trattare direttamente per non incorrere nella sanzione.
    Settimana prossima, approfittando della sosta dei campionati per le nazionali, sarà in Italia, un’occasione imperdibile per Marotta per cercare di strappare un primo assenso al tecnico.

    Ma non c’è solo Spalletti nei pensieri bianconeri: in fila nella lunga lista ci sono Walter Mazzarri, che sta facendo cose meravigliose a Napoli, Roberto Mancini, che molto probabilmente a fine stagione chiuderà il suo rapporto con il Manchester City essendo in rotta con lo spogliatoio e che era stato vicino alla Juventus prima di emigrare in Inghilterra, l’emergente Andrè Villas Boas, tecnico del Porto e secondo molti erede di Mourinho, e Antonio Conte, attualmente allenatore del Siena e sponsorizzato da molte frange della tifoseria senza scartare le ipotesi Gian Piero Gasperini, corteggiato dalla Fiorentina e dal Palermo e Didier Deschamps, il tecnico della promozione in Serie A dei bianconeri l’anno seguente Calciopoli. Piste più fantasiose e poco praticabili invece i ritorni alla guida tecnica di Fabio Capello, blindato dalla FA, la federazione inglese, fino al 2012 e Marcello Lippi.

  • Vucinic o Giuseppe Rossi, la Juve riparte dall’attacco

    Vucinic o Giuseppe Rossi, la Juve riparte dall’attacco

    Immergersi nel caos Juventus e trovare una linea guida è veramente un compito arduo, la crisi della Vecchia Signora è un boccone succulento per giornalisti e non pronti di giorno in giorno a fare e disfare il mercato inserendo e poi togliendo papabili allenatori e possibili nuovi acquisti.

    In questo marasma è praticamente impossibile discernere le notizie reali da quelle “giornalistiche” ma cerchiamo di provarci. Il colpo Bastos trova conferme sia in Italia che all’estero e pur se manca la firma a meno di stravolgimenti dell’ultima ora possiamo dare il brasiliano come primo colpo per la prossima stagione. In attesa di sciogliere il nodo allenatore con Villas Boa entrato prepotentemente nella lista dei papabili, in casa Juve pare stiano pensando ancora una volta al rinnovo del parco attaccanti.

    Al momento gli intoccabili sembrano esser Matri e Quagliarella oltre a capitan Del Piero. Per il quarto attaccante la società pare abbia messo a disposizione di Marotta un budget di 30 milioni di euro per sferrare il colpo in maniera decisa ed evitare altri passi falsi come nelle trattative con Dzeko e Pazzini.

    I nomi sono in rigoroso ordine alfabetico quello di Rossi, Sanchez e Vucinic. L’italiano è un idolo del Villareal ma non fa mistero di voler ritornare in Italia per dimostrare definitivamente il suo valore e provare a metter il suo estro a servizio di una big per vincere qualcosa di importante. Il cileno allo stato attuale costa realmente troppo e i 30 milioni sembrano “pochi” per contrapporsi alle super potenze di Manchester pronte a sfidarsi per averlo.

    Il destino di Vucinic con o senza cambio di proprietà sembra lontano da Roma. In Russia, lo Zenit di Spalletti sarebbe pronto ad accoglierlo e farlo diventare il punto di riferimento della squadra ma anche in Italia l’Inter non ha mai fatto mistero della stima verso il giocatore. La Juve può inserirsi ma questa volta lo deve fare in modo deciso e con un progetto serio.

  • Juve: toto panchina, spunta Villas Boas

    Juve: toto panchina, spunta Villas Boas

    E se il Mourinho se lo facessero in casa? Mancano ormai nove partite alla fine del campionato e a meno di miracoli, l’avventura di Gigi Del Neri sulla panchina della Juve si concluderà, piuttosto mestamente, il 22 maggio dopo l’ultima partita della stagione.

    Ma la domanda nasce spontanea, chi lo sostituirà, su una panchina che dal dopo Calciopoli ha visto susseguirsi 5 allenatori, che per un motivo o per l’altro sono stati sostituiti dopo aver fallito gli obiettivi che ad inizio anno si erano prefissati?
    I nomi che si sono susseguiti, da quando le cose in casa bianconera  sono cominciate ad andare per il verso sbagliato, sono quelli di Lippi, Capello, Spalletti e più recentemente di Mazzarri.

    Se per l’ex Ct Campione del Mondo e per l’attuale mister inglese si tratterebbe di un ritorno al passato dettato a mio avviso più dalle richieste della piazza, che non da una ponderata scelta societaria; per Spalletti e Mazzarri, invece, sarebbe una prima assoluta con una squadra di grossa tradizione come quella juventina. Spalletti dalla sua avrebbe la grossa esperienza a Roma, conclusasi, si, in maniera non idilliaca , ma che tanto bene aveva fatto negli anni precedenti al suo esonero, vincendo due coppe Italia e una supercoppa Italiana. L’attuale tecnico dello Zenit ha però un ingaggio abbastanza elevato per la politica adottata dalla Juventus,inoltre, pare non convinca molto il presidente Agnelli.

    Per quanto riguarda Mazzarri, la sua è una candidatura molto recente e alla quale il presidente De Laurentiis aveva già risposto con un “niet” la settimana scorsa, ma che in giornata è stato costretto a ritrattare viste anche le dichiarazioni del proprio tecnico, che in un’intervista si è mostrato lusingato dall’interesse della società di Corso Galileo Ferraris. E’, infatti, notizia di poche ore fa che durante la presentazione del suo nuovo film ‘Amici Miei – Come tutto ebbe inizio‘, tornando a parlare della questione Mazzarri-Juve, il patron napoletano ha detto:

    «Mazzarri? E’ stata una mia idea, se lo cercano in tanti vuol dire che è stata buona. Io e lui lavoriamo di pari passo, solo per il Napoli. E poi è stato furbo parlando di una decisione da prendere a fine stagione, così fino a maggio non se ne parla. Poi se un giorno mi viene a dire che vuole andare via, allora ci sono tante soluzioni e tante altre idee me le posso far venire».

    Il 2015 pare non essere poi così lontano, se le sirene di casa Juve incantano il tecnico livornese che sta facendo sognare tutto il popolo napoletano.

    Tra tutti questi nomi però non poteva mancare l’outsider che potrebbe spuntarla sulle diverse candidature fatte in questi giorni, il fantomatico sostituto di Del Neri pare essere Andrè Villas Boas, l’attuale tecnico del Porto, che sta dominando in patria, “ammazzando” il campionato: il tecnico 32 enne può vantare, infatti, un ruolino di marcia di 20 vittorie e 2 pareggi in 22 giornate di campionato, con uno score di 51 gol fatti e solo 7 subiti e anche in Europa League, agli ottavi di finale ha, infatti, avuto la meglio sul difficile campo del Cska Mosca dopo aver eliminato il Siviglia nei sedicesimi.

    L’ex braccio destro di Mourinho, al Porto, al Chelsea e all’ Inter, dopo aver vissuto all’ombra del “mago di Setubal”, dal 2009 ha deciso di spiegare le ali e provare l’avventura da protagonista in panchina; è proprio nell’ ottobre di due anni fa che viene contattato dall’ Academica, squadra portoghese che allora non militava in acque tranquille, per portare la squadra alla salvezza. Dopo aver preso il comando raggiunge l’obiettivo e l’anno successivo viene ingaggiato dalla sua attuale squadra il Porto, un ritorno al passato per lui visto che la sua prima esperienza da assistente tecnico fu proprio alla corte dei “Dragoes”. Un curriculum di tutto rispetto, quindi, nonostante la giovane età e nonostante sia un tecnico che non ha mai giocato a calcio ma che da adolescente, abitando vicino casa del santone Bobby Robson, si guadagnò il ruolo di giovane osservatore per l’inglese.

    Potrebbe, dunque, essere una scelta di prospettiva e che rappresenterebbe un ottimo punto di partenza per l’ennesima rivoluzione tecnica juventina, inoltre, il portoghese  potrebbe convincere il giovane difensore Rolando, già in passato cercato da Marotta, che rifiutò l’offerta per la possibilità di giocare la Champions, ad indossare la casacca bianconera e a sposare un progetto che sicuramente punta a riportare la Vecchia Signora ai fasti di un tempo.

  • Europa League: si salva solo Giuseppe Rossi

    Europa League: si salva solo Giuseppe Rossi

    Con Roma e Milan fuori e le speranze dell’Inter attaccate al lumicino le speranze di successi “italiani” è legato alle vittorie dei nostri connazionali all’estero. Vedendo i risultati di questa sera in una Europa League orfana delle nostre squadre però anche queste speranze sembrano esser vane: l’unico a tener alto il nostro nome è Giuseppe Rossi autore di un gol e di una prestazione convincente nell’importantissima vittoria del Villareal a Leverkusen.

    Cade mestamente il Manchester City di Mancini e Balotelli sotto i colpi di quella vecchia volpe, dal cuore rossonero, di Shevchenko e Gusev. Tracollo anche per lo Zenit di Spalletti sul campo degli olandesi del Twente con un netto tre a zero che mette una serie ipoteca sul passaggio del turno.

    Sontuose le prove delle portoghesi con Braga e Benfica vittoriose su Liverpool e Paris Saint Germain e sopratutto del miracoloso Porto di Villas Boa sul campo del Cska Mosca

    Braga-Liverpool 1-0
    18′ rig. Alan (B)
    PSV-Rangers 0-0
    Bayer Leverkusen-Villarreal 2-3

    33′ Kadlec (B), 42′ G. Rossi (V), 70′ Nilmar (V), 72′ Castro (B), 94′ Nilmar (V)
    CSKA Mosca-Porto 0-1
    70′ Guarin
    Twente-Zenit 3-0
    25′ De Jong, 56′ Landzaat, 91′ De Jong
    Ajax-Spartak Mosca 0-1
    57′ Alex
    Dinamo Kiev-Manchester City 2-0
    25′ Shevchenko, 77′ Gusev
    Benfica-Paris St. Germain 2-1
    14′ Luyindula (P), 42′ Maxi Pereira (B), 81′ Jara (B)

  • La serata di Europa League: quante “grandi” in campo

    La serata di Europa League: quante “grandi” in campo

    Giovedi serata di Europa Legue con ben 8 partite in programma e tante squadre che potrebbero tranquillamente figurare nel tabellone della più prestigiosa Champions. Si comincia alle 19 con il Liverpool del nuovo allenatore Dalglish impegnato nella trasferta di Braga. I “Reds” sono reduci dalla convincente vittoria ottenuta sul Manchester United e puntano a fare bottino pieno anche in Portogallo. Sarà un’altra squadra portoghese a scendere in campo allo stesso orario, con gli uomini di Villas Boa che affrontano il CSKA Mosca del talento Honda.

    Il Porto sta dominando il suo campionato e c’è già chi sogna la doppietta del “predestinato” tecnico lusitano. Altra sfida di sicuro interesse è quella tra Leverkusen e Villareal ( che ha eliminato il Napoli nel turno precedente). Le due squadre sono in lizza per un posto in Champions League per la prossima stagione e tutto lascia pensare che il loro sarà uno scontro entusismante e ricco di reti. Ultima partita in programma alle 19 è ancora tra due “nobili” del calcio europe come PSV Eindohven e Glasgow Rangers.

    Alle 21 invece scenderanno in campo i 4 volte campioni di Champions dell Ajax nel match casalingo contro lo Spartak Mosca. Anche senza il fenomeno Luis Suarez (passato al Liverpool) i lanceri hanno ottime possibilità di passare il turno. Altra storica formazione impegnata stasera è il Benfica che ospiterà i francesi del Paris Saint-Germain nello splendido “Estádio da Luz”. A completare il programma della serata neanche a dirlo altre un’altra formazione in piena corsa Champions ovvero il multimilionario Manchester City di Roberto Mancini che in Ucraina affronterà la Dinamo Kiev della vecchia conoscenza italiana Andriy Shevchenko. L’altro allenatore italiano impegnato stasera sarà Luciano Spalletti, fresco vincitore della supercoppa di Russia, che col suo Zenit affronterà in Olanda l’insidioso Twente.

    Insomma l’Europa League assomiglia sempre di più a una “Champions B” (introiti televisivi a parte) con tantissime squadre di spessore che arrivano nelle fasi finali. Un peccato non capirlo anche in Italia.

  • La strana coppia: Andrè Villas Boa e Jürgen Klopp

    La strana coppia: Andrè Villas Boa e Jürgen Klopp

    Sono probabilmente i due allenatori emergenti più in vista del momento, e stanno ottenendo ottimi risultati alla guida di Porto e Borussia Dortmund: si tratta di André Villas Boa e Jürgen Klopp. Entrambi giovani (44 anni per il tedesco, appena 34 per il portoghese), stanno conducendo le rispettive formazioni alla vittoria del campionato. E se per le i lusitani non è una novità, forti dei loro 24 titoli nazionali, si tratta invece di una sorpresa per i tedeschi, che hanno vinto la loro sesta e ultima Bundesliga nella stagione 2001/2002.

    IL NUOVO MOURINHO – Scontatissima l’etichetta di “nuovo Mourinho” per Villas Boa, dato che la storia del tecnico di Oporto ricalca per ampi tratti quella dello “Special One”. Inizia la carriera nel mondo del calcio giovanissimo, a soli 16 anni, come osservatore, ed a 22 è già allenatore delle Isole Vergini. Ma probabilmente la vera svolta arriva nel 2003/2004, quando diventa assistente proprio di Mou, nella sua esperienza al Chelsea, con un rapporto che si protrarrà sino al 2008/2009, quando Villas Boa decide di spiccare il volo e diventare allenatore dell’Académica, squadra portoghese invischiata nella lotta salvezza, e portata all’11° posto finale. Il Porto allora, decide di riprovarci, e consegna la panchina al discepolo di Mourinho. E i risultati non tardano ad arrivare: 19 vittorie e 2 pareggi nelle prime 21 giornate di campionato, miglior attacco e miglior difesa del torneo (appena 7 gol subiti), con 8 punti di vantaggio sul Benfica.

    Villas Boa schiera il suo Porto con un 4-3-3 che ha saputo valorizzare le doti offensive di tutta la rosa, e che mette in risalto le qualità del bomber brasiliano Hulk (all’anagrafe Givanildo Vieira de Souza), pezzo pregiato della squadra e oggetto del desiderio si numerosi club spagnoli, Siviglia e Altletico Madrid su tutti. Altro perno del’undici titolare è Joao Moutinho, centrocampista 23enne sbarcato quest’anno nella città portoghese, diventato ormai titolare inamovibile, grazie alla sue abilità tecniche e alla sua duttilità, visto che oltre ad essere impiegato come centrocampista centrale avanzato, può giocare anche più defilato sul fronte offensivo.

    OUTSIDER – Se tutto sommato il tecnico portoghese “non ha fatto altro” che riportare il Porto ai fasti degli anni passati, si può dire che il lavoro compiuto da Jürgen Klopp a Dortmund ha davvero i crismi dell’impresa. Sbarca sulla panchina dei gialloneri nel 2008, dopo 8 anni al Mainz, squadra che aveva condotto alla sua prima, storica, promozione in Bundesliga.

    Il Borussia, nel recente passato, aveva rischiato prima il fallimento e poi la retrocessione, con il solo fiore all’occhiello della finale, persa, di Coppa di Germania. Ed è proprio da qui che riparte Klopp, vincendo la Supercoppa tedesca ai danni della corazzata Bayern, e concludendo la stagione al 6° posto (miglior piazzamento delle ultime 4 stagioni), e bissa lo stesso risultato nella stagione successiva. La stagione 2010/2011 però, è quella della svolta: il suo Borussia uccide letteralmente il campionato, accumulando, dopo 24 giornate, 12 punti di vantaggio sulla seconda, e ben 16 sul Bayern Monaco campione uscente, divario legittimato anche dalla splendida vittoria ottenuta per 3-1 sul campo dei bavaresi nell’ultima giornata di campionato.

    Le fortune del Borussia di Klopp si basano sulla prolificità dei suoi centrocampisti, che contribuiscono non poco alla fase realizzativa della squadra. I vari Şahin, Großkreutz, Götze e il nipponico Kagawa, hanno segnato insieme 24 reti, poco meno della metà delle reti complessive messe a segno in campionato. Il resto lo fa Barrios, centravanti paraguaiano, che può vantare uno score personale di 11 gol in 21 partite. Dopo i Mondiali, il 26enne attaccante giallo-nero era stato accostato a numerosi clubs, tra cui il Milan, ma è rimasto un altro anno in Germania, e i risultati gli stanno dando ragione.

    Insomma si tratta di due formazioni giovani, che praticano un bel calcio e che sono guidate da due tecnici diversi tra loro, ma che stanno dimostrando di avere capacità per ambire alla guida di grandi squadre. E chissà se nella prossima stagione, la vetrina della Champions, non li consacrerà definitivamente.

  • La Roma nel futuro di Mourinho, clamorosa indiscrezione del Corriere

    La Roma nel futuro di Mourinho, clamorosa indiscrezione del Corriere

    Lo sfogo di Josè Mourinho nella conferenza stampa di preparazione alla sfida oggi contro il Malaga non poteva che innescare un clamoroso toto panchina. Il tecnico portoghese ormai conosciutissimo per l’abilità di usare i mezzi mediatici per i propri tornaconti ha messo la pulce nell’orecchio rendendo pubbliche presunti corteggiamenti in Italia ed in Inghilterra.

    Il Corriere dello Sport oggi rivela una suggestiva ipotesi di contatto tra la prossima proprietà della Roma e il tecnico portoghese per costruire insieme il nuovo progetto di rinascia giallorosso. Indubbiamente riuscir a metter in panchina Mourinho sarebbe un gustoso biglietto da visita per Di Benedetto e la cordata americana resta da capire se oltre al tecnico la nuova proprietà sia disposta a metter a disposizioni i capitali per soddisfare i capricci dello Special One.

    Le indiscrezioni al momento volevano una corsa tra Carlo Ancelotti e Andrè Villas Boas per il nuovo corso giallorosso con Montella voglioso di metter in difficoltà la nuova proprietà con un finale di campionato con i fuochi d’artificio

  • Roma, che vuò fà l’americano?

    Roma, che vuò fà l’americano?

    La Roma sembra vicinissima, questa volta, a cambiare presindenza passando nelle mani della cordata americana guidata dal misterioso Thomas Di Benedetto. All’apertura delle buste avvenuta ieri l’offerta a stelle striscie è apparsa da subito quella più convincente sia in termini di offerta che di prospettive future per il club.

    Parafrasando la Carosone e giocando un pò sul titolo proviamo a riassumere le indiscrezioni che arrivano intorno al nuovo corso giallorosso. L’offerta d’acquisto pare si aggiri intorno ai 120 milioni di euro, alla ricapitalizzazione parteciperà anche Unicredit che resterà azionista di minoranza trattenendo per se una quota tra il 20-30%.

    Il nuovo assetto societario dovrebbe prevedere Di Benedetto nella veste di presidente, Montali dovrebbe acquisire ancor maggior potere diventando la figura di riferimento tra squadra e società, come uomo mercato potrebbe tornare Baldini mentre la conduzione tecnica vede in bilico la posizione di Ranieri e tra i papabili pare ci siano Carlo Ancelotti, da sempre allettato nel guidare la sua Roma e l’outsider André Villas-Boas tecnico del Porto dei miracoli e considerato il nuovo Mourinho.

    Dal punto di vista tecnico si partirà dalla conferma di tutti i pezzi pregiati, dal rinnovo di Mexes per poi proseguire con la ricerca di giocatori pronti a colmare le lacune. La prima spesa dovrebbe esser per il portiere per poi continuare con i terzini e un innesto di qualità a centrocampo.