Tag: Andrè Villas Boas

  • Tottenham-Lazio 0-0, pari prezioso a Londra

    Tottenham-Lazio 0-0, pari prezioso a Londra

    Tottenham-Lazio finisce a reti bianche. A White Hart Lane gli uomini di Vladimir Petkovic soffrono ma portano a casa un punto prezioso in ottica qualificazione. Gli Spurs allenati da Villas Boas dominano a tratti la partita ma un pò per demeriti loro e un pò per sviste arbitrali non riescono a bucare la porta laziale difesa da Marchetti. Nell’altra gara del girone J gli sloveni del Maribor si sono imposti a domicilio sui greci del Panathinaikos con il punteggio di 3-0. Proprio il Maribor sarà il prossimo avversario della Lazio all’Olimpico il prossimo 4 ottobre.

    LA PARTITA – La Lazio va a caccia della sesta vittoria stagionale ma per farlo deve espugnare il fortino degli Spurs. Gli uomini di Petkovic partono meglio e dopo un quarto d’ora costruiscono una gran palla gol per il bomber Klose che incredibilmente liscia il pallone messogli dentro dall’ottimo Gonzalez. Sfumata la grande occasione laziale il Tottenham prende coraggio e si affaccia minaccioso all’area laziale. Al 21′ una delle occasioni chiave del match vede l’attaccante Dempsey siglare di testa il gol del vantaggio su assist di Gareth Bale. Il guardalinee però alza la bandierina per un sospetto fuorigioco che le immagini alla moviola non confermano anche se ad onor del vero si parla di millimetri.

    Miroslav Klose in azione © Scott Heavey/Getty Images

    Passato lo spavento la Lazio non demorde anzi rischia di passare in vantaggio sul finire del primo tempo quando Gonzalez lascia partire dal limite dell’area uno splendido tiro che si stampa sulla traversa. Nella ripresa si registra un maggior dominio degli Spurs che chiudono più volte i laziali nella loro area. Tuttavia il gol per i padroni di casa non arriva o per meglio dire arriva su azione da calcio d’angolo con Walker che di testa infila Marchetti. L’arbitro però vede un fallo che non c’è di Walker su Mauri e costringe le 2 squadre a dividersi la posta in palio.

    PAGELLE TOTTENHAM-LAZIO 0-0

    Tottenham (4-3-3): Lloris 6; Walker 7, Caulker 5,5, Vertonghen 6,5, Naughton 6,5 (49′ st Mason sv); Dembelé 7, Sandro 6, Bale 7; Lennon 6,5 (37′ st Towsend sv), Defoe 5, Dempsey 6 (31′ st Sigurdsson 6). A disp.: Cudicini, Gallas, Dawson, Huddlestone. All.: Villas Boas
    Lazio (4-1-4-1): Marchetti 6,5; Cavanda 6, Dias 7, Biava 6,5, Lulic 6; Ledesma 6; Onazi 6 (36′ st Zarate sv), Gonzalez 7, Hernanes 5,5 (49′ st Ciani sv), Mauri 6 (47′ st Ederson sv); Klose 6,5. A disp.: Bizzarri, Scaloni, Kozak, Floccari. All.: Petkovic

    VIDEO TOTTENHAM-LAZIO 0-0

     [jwplayer config=”120s” mediaid=”154229″]

  • Petkovic sfida Villas Boas, la Lazio a Tottenham in formazione tipo

    Petkovic sfida Villas Boas, la Lazio a Tottenham in formazione tipo

    La Lazio di Vladimir Petkovic dopo l’ottimo inizio di campionato (3 vittorie in 3 partite) si prepara all’esordio nella fase a gironi dell’Europa League 2012-2013. Stasera alle ore 21.05 a White Hart Lane i laziali sfidano i padroni di casa del Tottenham allenati dallo special two Andrè Villas Boas. Lazio e Tottenham sono anche le 2 favorite del girone j di Europa League che comprende anche gli sloveni del Maribor e i greci del Panathianikos. Gli Spurs rappresentano un’ottima squadra che nonostante il quarto posto ottenuto nell’ultima Premier si ritrova in Europa League per far spazio in Champions ai detentori del titolo del Chelsea. Tuttavia la Lazio non è arrivata a Londra per fare da sparring partner anzi proverà a sbancare il fortino degli Spurs con la complicità del duo Hernanes-Klose, coppia che in Serie A ha già timbrato il cartellino 6 volte.

    Chi vince stasera oltre i 3 punti conquista il ruolo di favorito del girone, ecco perchè l’allenatore biancoceleste farà scendere in campo la formazione migliore che vedrà Marchetti tra i pali, Cavanda e Lulic sulle fasce difensive e Dias e Biava coppia di centrali. A centrocampo Ledesma agirà davanti alla difesa mentre Mauri, Gonzalez, Candreva ed Hernanes avranno il compito di supportare l’unica punta Miroslav Klose. Proprio l’attaccante tedesco potrebbe rivelarsi l’arma letale dei biancocelesti così come il profeta Hernanes che con la doppietta al Chievo ha dimostrato di gradire molto la sua nuova posizione in campo. “Rispetto alla squadra di Reja parto più indietro. Mi piace prendere il pallone a centrocampo, non fare la seconda punta”. Queste le parole del brasiliano nella conferenza stampa di ieri, a conferma dell’ottimo feeling nato con il nuovo allenatore Petkovic.

    Miroslav Klose © Scott Heavey/Getty Images

    Il Tottenham di Villas Boas è una delle favorite della seconda competizione continentale. Come già detto in precedenza gli Spurs avrebbero dovuto giocare sui palcoscenici della Champions già da quest’anno ma non sarà così. L’Europa League però non verrà snobbata dai londinesi che in estate hanno ingaggiato l’ex allenatore di Chelsea e Porto Villas Boas proprio per conquistare nuovamente sul campo la qualificazione Champions. Ceduto Modric, gli Spurs hanno ingaggiato dal Lione il portiere della nazionale francese Hugo Lloris, hanno rinforzato la difesa con Jan Vertonghen e per ultimo ma non per importanza hanno trattenuto il giocatore più rappresentativo ovvero Gareth Bale. L’ala sinistra gallese rappresenta il fiore all’occhiello del club di White Hart Lane e stasera sarà certamente della partita mentre figurano tra gli indisponibili per il Tottenham giocatori importanti come Assou-Ekotto, Parker ed il bomber Adebayor. Gli uomini di Villas Boas sono reduci dalla prima vittoria stagionale in Premier League ottenuta per 3-1 sul campo del Reading.

    PRECEDENTI E QUOTE: Tottenham e Lazio non si sono mai affrontate nella loro storia. Tuttavia la Lazio ha affrontato squadre inglesi in 14 occasioni ottenendo 3 vittorie, 4 pareggi e 7 sconfitte. Il Tottenham invece ha giocato contro squadre italiane 7 volte con un bilancio di 3 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte. Per i bookmakers il Tottenham è favorito ed è quotato ad 1,80 mentre il pareggio e la vittoria laziale sono bancati rispettivamente a 3,60 e 4. Le quote pro Lazio sono molto interessanti ma per chi volesse andare sul sicuro (si fa per dire) vi consiglio l’over 2.5 (a 1,80 quote Snai).

    PROBABILI FORMAZIONI TOTTENHAM-LAZIO

    TOTTENHAM (4-2-3-1): Lloris; Walker, Caulker, Vertonghen, Naughton; Sandro, Huddlestone; Lennon, Sigurdsson, Bale, Defoe. Panchina: Cudicini, Gallas, Dawson, Dembélé, Townsend, Dempsey. Allenatore: Villas-Boas

    LAZIO (4-1-4-1): Marchetti; Cavanda, Biava, Dias, Lulic; Ledesma; Candreva, Hernanes, Gonzalez, Mauri; Klose. Panchina: Bizzarri, Ciani, Scaloni, Cana, Ederson, Floccari, Zarate. Allenatore: Petkovic

    Arbitro: Ovidiu Alin Hategan (ROU)

  • Tottenham, accordo con Villas Boas

    Tottenham, accordo con Villas Boas

    E’ proprio strano il destino. Il prossimo allenatore del Tottenham Hotspur sarà con molta probabilità Andrè Villas Boas che erediterà la panchina lasciata vacante da Harry Redknapp. Lo Special Two ha trovato l’accordo con gli Spurs e firmerà un contratto triennale con la squadra che ha terminato quarta nell’ultima Premier League. Chissà cosa staranno pensando i tifosi del Tottenham, che non vedranno la loro squadra giocare in Champions League proprio per colpa dell’ex squadra di Villas Boas. Sicuramente avrebbero preferito che lo Special Two fosse rimasto fino al termine della stagione ad allenare i blues visto che probabilmente adesso staremmo parlando di un Tottenham quarto e qualificato per la Champions League 2012/2013 e un Chelsea non campione d’Europa. Ma la storia non si cambia e quindi adesso parliamo del futuro di Andrè Villas Boas, che ritornerà a sedere su una panchina di un club inglese senza dover nemmeno cambiare città.

    Andre Villas Boas © IAN KINGTON/AFP/Getty Images

    La prossima avventura dell’ex tecnico del Porto inizierà ancora in una squadra di Londra, precisamente il Tottenham e per il tecnico portoghese dopo il flop sulla panchina blues c’è la possibilità di dimostrare che le vittorie ottenute 2 anni fa sulla panchina del Porto non sono un caso isolato ma la dimostrazione delle qualità di un allenatore alquanto carismatico. Certo è che non allenerà i vari Drogba, Lampard, Terry e così via ma questo potrebbe essere un vantaggio visto il feeling mai nato nella sua esperienza infelice al Chelsea proprio con i senatori dello spogliatoio blues.

    Tuttavia lo Special Two avrà a disposizione grandi campioni come Gareth Bale, Rafael Van der Vaart e Luka Modric e anche grazie al loro apporto tenterà di riportare gli Spurs nella massima competizione europea per club che ha visto il Tottenham arrivare fino ai quarti di finale nella stagione 2010/2011. Dopo il benservito riservatogli da Abramovic nello scorso mese di marzo e dopo aver visto i suoi ex giocatori rinsavire e salire sul gradino più alto d’Europa, lo Special Two è pronto a servire la sua vendetta. I prossimi derby di Londra tra Chelsea e Tottenham si preannunciano infuocati e a sfidarsi saranno Villas Boas e il suo ex vice Roberto Di Matteo, colui che ha costruito le sue fortune sulle macerie della gestione del portoghese.

  • Montella non convince, Zeman allenatore Roma?

    Montella non convince, Zeman allenatore Roma?

    A Roma tiene banco il rebus allenatore. Vincenzo Montella non sembra più essere il favorito a sedere sulla panchina giallorossa e non a caso la società capitolina starebbe pensando di affidare il progetto Roma a Zdenek Zeman , attuale allenatore del Pescara neopromosso e accostato negli ultimi giorni a quasi tutte le panchine vacanti della Serie A. L’indiscrezione balzata nella serata di ieri è stata confermata oggi e l’ipotesi Zeman allenatore Roma farebbe contenti un pò tutti a Trigoria. I tifosi lo acclamano a gran voce, il capitano della Roma Francesco Totti da tempo è un estimatore del tecnico boemo e lo ha confermato in recenti dichiarazioni. Inoltre Zeman costa poco e chi meglio di lui potrebbe valorizzare al meglio il pacchetto giovani già presente nella squadra della capitale.

    Zdenek Zeman © Claudio Villa/Getty Images

    Fin qui tutto quadra, ma ci sono dei tempi tecnici da rispettare in quanto il tecnico boemo deve ancora concludere il suo straordinario campionato di serie B (sabato ultima partita) e poi valuterà se cedere alla tentazione romanista. Nei giorni scorsi si era intuito che Zeman volesse continuare la sua avventura a Pescara ma adesso l’interesse della Roma potrebbe far vacillare i suoi piani. La dirigenza capitolina ha già fatto capire le proprie intenzioni alla società abruzzese ed ora attende sviluppi.

    Nel frattempo Vincenzo Montella è in stand-by e la candidatura dell’ex tecnico del Foggia potrebbe precludergli nuovamente la panchina giallorossa. Il tecnico campano era fino a pochi giorni fa il candidato principale a succedere a Luis Enrique ma sembra che nei tre incontri avvenuti tra Montella e Roma, le due parti abbiano trovato molte divergenze che hanno raffreddato i rapporti. Resta sempre in auge il nome di Andrè Villas Boas, che sembra non aver trovato l’accordo con il Liverpool e piace tanto ai dirigenti della Roma perchè è un tecnico giovane e vincente (esperienza Chelsea a parte).

  • Luis Enrique addio Roma. Montella favorito su Villas Boas

    Luis Enrique addio Roma. Montella favorito su Villas Boas

    L’addio era nell’aria, ma l’ufficialità si è avuta solo ieri, con lo stesso Luis Enrique che ha salutato la squadra sul campo di Trigoria dopo l’allenamento, anche se condurrà la Roma nell’ultima gara di campionato contro il Cesena. Nella prossima stagione, dunque, il tecnico asturiano non siederà più sulla panchina giallorossa, e ne ha spiegato lui stesso i motivi, parlando con chiarezza alla squadra riunita al centro del campo di allenamento: un discorso durato circa dieci minuti, in cui si è assunto le colpe del fallimento di questa stagione, ritenendo di non aver dato il 100 % per valorizzare la squadra, considerando questa esperienza come “una sconfitta, ma non me la prendo con nessuno”.

    Eppure, l’addio del tecnico non può essere ricondotto a pressioni negative da parte dei vertici societari che, anzi, fino all’ultimo hanno difeso la loro scelta, con lo stesso Franco Baldini che – durante una contestazione all’Olimpico – aveva lasciato intendere in maniera provocatoria che, se fosse andato via Luis Enrique, avrebbe lasciato la Roma anche lui stesso. Una delusione, dunque, per lo stesso Baldini che ha osservato da una delle terrazze che dominano il campo di allenamento il saluto del tecnico spagnolo, anche se il d.g. romanista si è affrettato a ribadire che, nonostante tutto, “il progetto Roma non è assolutamente fallito anche perchè aveva come obiettivo proporre un certo tipo di gioco, che in alcune gare della stagione la squadra ha saputo mostrare”.

    Luis Enrique, dunque, dopo l’ultima di campionato tornerà con tutta probabilità ad allenare in Spagna, mentre la Roma dovrà trovare al più presto un successore, che sia in grado di restituire stimoli alla squadra e di condurla ai risultati che quest’anno non sono giunti: in pole position nella “volata panchina” potrebbe esserci, pertanto, un tecnico che – a differenza di Enrique, esordiente in serie A e non abituato alle pressioni del nostro calcio – conosce bene il campionato ed, in particolare, la piazza romanista e le sue esigenze.

    Luis Enrique | © AFP/GettyImages

    Il nome in questione è quello dell’ex aeroplanino Vincenzo Montella, attaccante della Roma scudettata di Capello, allenatore-traghettatore del post-Ranieri lo scorso anno, e tecnico rivelazione della stagione con il Catania, cui ha saputo conferire un ottimo gioco, ammirato da tutti ed in grado di valorizzare al massimo i talenti a sua disposizione, oltre che risultati importanti, che hanno condotto la squadra etnea ad una salvezza più che serena.

    Il Catania, però, secondo quanto espresso dallo stesso presidente Pulvirenti, non pare così intenzionato a lasciarsi scappare il tecnico campano, soprattutto alla luce del fatto che lo lega al club rossoazzurro un altro anno di contratto: pertanto, tutte gli accostamenti di Montella alla Roma, secondo il presidente catanese, sarebbero “solo chiacchiere”.

    L’alternativa, in caso di mancato approdo di Montella, potrebbe essere il portoghese Villas Boas, soprannominato Special Two: sulla questione, il suo manager Carlo Goncalves si è definito possibilista, anche se ha preferito rimandare eventuali dichiarazioni al termine del campionato, affermando che “solo dopo la fine del campionato prenderemo in considerazione le varie offerte che arriveranno”.

    L’ambiente giallorosso, però, sembra reagire in maniera molto fredda alla soluzione portoghese sulla panchina, preferendogli nettamente Vincenzo Montella: un modo per dire che il tempo degli “esperimenti” è finito.

  • Favola Di Matteo, il Chelsea trionfa in FA Cup

    Favola Di Matteo, il Chelsea trionfa in FA Cup

    5 Maggio 2012. Data memorabile per Roberto Di Matteo, che nella giornata di ieri ha trionfato nella finale di FA Cup battendo il Liverpool 2-1 davanti a 90000 spettatori presenti nel nuovo Wembley. Da notare che per il terzo anno consecutivo un allenatore italiano trionfa in FA Cup, dopo i successi dei due anni precedenti targati Mancini e Ancelotti. Per il Chelsea quarta affermazione in FA Cup negli ultimi sei anni e primo trofeo stagionale in attesa della finale di Champions League che vedrà i londinesi sfidare il Bayern Monaco il prossimo 19 maggio.

    PRIMO TEMPO – Parte subito forte il Chelsea che trova il vantaggio dopo appena 10 minuti grazie a Ramires che con un tiro violento finalizza al meglio il contropiede dei blues nato da un errore in fase di impostazione dei reds. Dopo aver trovato il vantaggio il Chelsea prova a raddoppiare ma non crea particolari problemi a Reina, portiere dei reds. Sul finire del primo tempo si segnala l’unico tiro in porta del Liverpool ad opera di Luis Suarez.

    SECONDO TEMPO – Il Liverpool prova a partire forte, ma a colpire è ancora il Chelsea, che dopo 5 minuti trova il raddoppio grazie al gol di Didier Drogba, ottavo goal in una finale di FA Cup per l’ivoriano. A questo punto Kenny Dalglish, tecnico del Liverpool, si gioca la carta Andy Carroll e dopo 10 minuti, il giovane attaccante della nazionale inglese lo ripaga nel migliore dei modi siglando il goal che riapre la finale. L’ultima mezz’ora di gioco vede il Liverpool assediare la metà campo dei blues, che difendono bene il goal di vantaggio grazie al solito affidabile Cech. Nei minuti finali il Liverpool molla la presa e il Chelsea, trascinato dal solito Drogba, va vicino per ben due volte al 3-1. A Wembley finisce 2-1 in favore del Chelsea, prima vittoria da allenatore per Roberto Di Matteo.

    Roberto Di Matteo © GLYN KIRK/AFP/GettyImages

    FAVOLA DI MATTEO – Sono passati solo 2 mesi da quel 4 marzo 2012, giorno in cui Roberto Di Matteo venne nominato allenatore ad interim del Chelsea e siamo già a parlare del primo trofeo incamerato dal giovane tecnico italiano. Successo importante per Di Matteo e per il Chelsea, squadra autrice di una stagione mediocre in patria (attualmente è sesto in Premier League) ma capace di spingersi fino alla finale di Champions League dopo aver eliminato in semifinale i titani del Barcellona. Adesso a Londra c’è voglia di Champions e Di Matteo è pronto ad accontentare i tifosi blues che ancora non hanno dimenticato la finale persa a Mosca nel 2008. Il prossimo 19 maggio c’ è la finale europea da giocare all’Allianz Arena di Monaco e Roberto Di Matteo proverà a centrare il double, impresa riuscita sia a Mourinho che ad Ancelotti ma mai vincendo la Champions League. In caso di doppietta, il patron del Chelsea,  Ramon Abramovic non avrebbe dubbi nel confermare il giovane tecnico italiano e sicuramente non avrebbe voglia di strapagare un altro tecnico dopo l’esperienza infelice vissuta con Andrè Villas Boas.

  • Roma, via Luis Enrique arriva Villas Boas

    Roma, via Luis Enrique arriva Villas Boas

    L’avventura di Luis Enrique alla Roma è ormai agli sgoccioli. Nonostante la sconfitta dell’Inter ieri sera in quel di Parma lasci qualche flebile possibilità di raggiungere la qualificazione in Europa League, il futuro del tecnico asturiano è lontano dalla città eterna. L’ex allenatore della “Primavera” blaugrana vede fallire così il progetto tecnico dopo appena 12 mesi dal suo arrivo in Italia. Le parole di Walter Sabatini al termine del match di Verona non lasciano spazio a particolari interpretazioni filosofiche. Luis Enrique è un allenatore diverso. Diverso nell’accogliere le risposte che arrivano dallo stadio, diverso nelle scelte conseguenti. Senza mai perdere di vista la dote che più lo contraddistingue: la sincerità.

     

    A Roma già si discute intorno alla figura del prossimo tecnico giallorosso. Dal sogno Guardiola al più realistico Villas Boas. Al momento l’ex allenatore di Porto e Chelsea è in pole position per la panchina della “Magica” nella stagione 2012-2013.

    O BOLA – Secondo le ultime indiscrezioni del quotidiano portoghese O Bola, Villas Boas avrebbe già firmato un pre-accordo con il responsabile dell’area tecnica giallorossa Franco Baldini nelle scorse settimane, quando si era ormai consumata la frattura tra Luis Enrique e l’ambiente Roma. Voce confermata anche da fonti vicine all’amministrazione del club capitolino, come riporta questa mattina il Messaggero.

    andre villas boas | © IAN KINGTON/AFP/Getty Images

    IL CREDO – L’arrivo di Villas Boas sulla panchina giallorossa non significa per forza partire da zero, anzi. Non meno di 12 mesi fa il tecnico asturiano era arrivato a Roma con l’idea tattica del Barcellona. Poco dopo però Luis aveva dovuto rinunciarci, optando per un più italiano 4-3-1-2. Con l’avvento dell’ex tecnico di Porto e Chelsea si ritornerà all’idea originale, quel 4-3-3 di origini sacchiane che ha permesso all’ex collaboratore di Mourinho di trionfare la scorsa stagione con la squadra portoghese, conquistando un memorabile triplete e superando lo stesso “maestro”.

    ESPERIENZA CHELSEA – Quando davanti a lui sembravano aprirsi le porte di una grande carriera, ecco che arrivo la brusca fermata di Londra. Al Chelsea Villas Boas viene risucchiato dai big Blues, diventando tanto piccolo quanto di peso all’intero ambiente londinese. La domanda che i tifosi giallorossi si pongono è questa: riuscirà il tecnico portoghese ad affrontare la personalità dello spogliatoio Roma e la l’intransigente piazza capitolina?

  • Inter, Moratti ha scelto Prandelli per la panchina nerazzurra

    Inter, Moratti ha scelto Prandelli per la panchina nerazzurra

    All’indomani dell’inutile pareggio contro la Fiorentina, (tra l’altro maturato solo grazie al rigore parato da Julio Cesar), in casa Inter torna a serpeggiare l’amarezza per l’ennesima chance fallita in vista della lotta al terzo posto. Il pareggio casalingo della Lazio, in contemporanea allo stop dell’Udinese e alla sconfitta della Roma avrebbe agevolato notevolmente la rincorsa dei nerazzurri, e invece l’unica squadra che ha saputo approfittarne è stato il Napoli. Lo stesso tecnico interista Andrea Stramaccioni ha spiegato nel post partita come la squadra abbia fatto un passo indietro rispetto alla prova contro il Siena, evidenziando una sterilità offensiva preoccupante. Il patto stretto con il presidente Massimo Moratti era chiaro: vincerle tutte e conquistare la conferma sulla panchina con il raggiungimento dell’Europa. Con la Lazio distante sei lunghezze a cinque giornate dal termine, il discorso inizia a farsi complicato volendo usare un eufemismo, e la panchina inizia nuovamente a traballare dopo l’ondata di entusiasmi iniziali.

    Cesare Prandelli © GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    PRANDELLI- Secondo l’emittente televisiva Sky Sport, Moratti avrebbe le idee chiarissime, e per la prossima stagione avrebbe già preso la sua scelta nella rosa dei possibili tecnici in lista per la panchina nerazzurra: Cesare Prandelli l’attuale c.t. azzurro sarebbe il prescelto. Lo stesso commissario tecnico, si sarebbe sentito offeso dal trattamento riservato da Abete sulla questione degli stage cancellati per il recupero di campionato. Prandelli avrebbe più volte espresso la voglia di tornare a vivere la panchina come un impegno settimanale come un allenatore di club e non come accade nella Nazionale dove il ruolo è più simile a un selezionatore di calciatori. Il desiderio espresso dal c.t. azzurro sarebbe valido sempre dopo aver concluso l’esperienza con la Nazionale, con cui Prandelli è legato sino al termine del Mondiale brasiliano del 2014, quindi a meno di un tracollo abissale nell’attuale Europeo alle porte, l’ipotesi nerazzurra rimane difficilmente percorribile. Un altro punto a sfavore dell’ipotetica trattativa è rappresentato proprio dagli Europei estivi che dovrebbero tenere impegnato Prandelli con la Nazionale e quindi difficilmente il c.t. azzurro potrebbe iniziare ad avere in mente il progetto di Rifondazione che Moratti vorrebbe per la sua Inter. Stesso discorso ipotizzabile anche per l’altro candidato Laurent Blanc, c.t. della Nazionale Francese.

    VILLAS BOAS E BIELSA– Rimangono più plausibili, nel caso Stramaccioni non venisse confermato, le ipotesi che portano all’ex tecnico del Chelsea, André Villas Boas, e al ‘Loco’ Marcelo Bielsa, di cui Massimo Moratti è sempre stato innamorato dal punto di vista calcistico. Ipotesi che garantirebbero una pianificazione del mercato già a partire da fine maggio permettendo quella pianificazione che, dopo l’addio di Mourinho, e la fuga francese di Leonardo l’anno dopo, non fu possibile, lasciando spazio all’improvvisazione e al volersi accontentare di tecnici e giocatori assolutamente inadatti per un top club come l’Inter. Ovviamente prima di pensare al nuovo tecnico o alla riconferma di Stramaccioni, rimane da capire se il finale di stagione nerazzurro regalerà la sorpresa e inaspettata qualificazione Champions, con i relativi introiti finanziari da reinvestire sul mercato, o se nel peggiore dei casi lascerà i nerazzurri fuori dai giochi europei costringendoli a una rifondazione low cost con molti addii importanti.

  • Inter, Bielsa nella mente di Moratti

    Inter, Bielsa nella mente di Moratti

    Continua il toto allenatore in casa Inter, dove la conferma di Ranieri anche dopo giugno ormai è da considerarsi una pura utopia. Sfogliando la margherita dei tecnici, i nomi rimangono sempre gli stessi, con ‘Il Loco’ Marcelo Bielsa che sembra essere leggermente favorito su Andrè Villas Boas, e su Blanc. Idee e impostazioni tattiche differenti per tutti i tecnici, ed è per questo motivo che Massimo Moratti aspetterà il termine di questa stagione, scegliendo l’allenatore che gli darà più garanzie per partire con un progetto a lungo termine.

    GASPERINI E RANIERI – La storia recente infatti insegna che prendere le decisioni senza programmare il futuro non dai mai i risultati sperati. Proprio l’ex tecnico nerazzurro Gian Piero Gasperini, fu scelto in estate in un momento inaspettato, poiché l’addio di Leonardo fu di fatto come un fulmine a ciel sereno, facendo saltare ogni piano nei vertici interisti. La lista dei rifiuti eccellenti è lunghissima, con Fabio Capello in primis, poi il tentativo di strappare al Porto Andrè Villas Boas, trattativa frenata solo dall’onerosa clausola rescissoria e infine il no di Bielsa, poiché già promesso sposo dell’Athletic Bilbao. Solo allora, quasi per accontentarsi, e quasi perché fosse l’unico disponibile su piazza, si scelse l’ex tecnico del Genoa Gasperini, con i risultati che tutti conosciamo: campagna acquisti che non ha mai assecondato le richieste del tecnico, e dettami tattici che non sono mai entrati nelle menti dei calciatori nerazzurri. Via il Gasp l’arrivo di Ranieri il normalizzatore aveva riportato la squadra a correre, a giocare e a vincere, illudendo tifosi e dirigenza di aver risolto tutti i problemi con la bacchetta magica. Ora che l’Inter è ripiombata nella crisi di risultati, e che probabilmente nella prossima stagione sarà fuori dalle competizioni europee (con mancati introiti), la programmazione e la scelta del tecnico adatto diventano una necessità imprescindibile.

    Marcelo Bielsa © SAMUEL KUBANI/AFP/Getty Images

    BIELSA – L’attuale tecnico dell’Athletic Bilbao, già in estate sembrava essere ad un passo dalla panchina dell’Inter, con Massimo Moratti da sempre suo grande estimatore. Un allenatore con modi davvero particolari, e con un carattere assolutamente eccentrico a ricordare Josè Mourinho. Con la squadra spagnola sta ottenendo in terra basca ottimi risultati, con l’ultima impresa in Europa League, dove ha eliminato il Manchester United di Alex Ferguson. Ha un contratto di un anno, e la scadenza è fissata a giugno, momento in cui sia l’Inter, sia il Chelsea partiranno alla carica per cercare di strapparlo agli spagnoli. Un suo arrivo in nerazzurro comporterebbe una rifondazione molto ampia, poiché il suo modulo preferito sarebbe un 4-3-3 condito dalla continua corsa degli esterni, e con un centrocampo a triangolo. I nomi che si associano al loco, sono quelli di Isla e Asamoah in forza all’Udinese, il sogno Lavezzi da sempre pupillo di Moratti, e la forte candidatura ultima in ordine di tempo di Giuseppe Rossi, con il suo agente a rimarcare il fascino e l’appeal dei nerazzurri. Ovviamente senza Champions, sarebbe più difficile strappare Lucas del San Paolo ai forti interessi del Chelsea. Occhio anche a Iker Muniain dell’Athletic Bilbao, giocatore prediletto da Bielsa.

  • Inter, Moratti è pronto per la Rifondazione nerazzurra

    Inter, Moratti è pronto per la Rifondazione nerazzurra

    Dopo la cocente eliminazione dalla Champions League ai danni di un non certo imbattibile Olympique Marsiglia, l’ Inter deve rialzarsi per chiudere nel migliore dei modi una stagione assolutamente insufficiente. Moratti ha parlato ai microfoni dei giornalisti dopo la sconfitta con i francesi spiegando  come con la fine di questo ciclo, non ci sarà da aspettarsi una rivoluzione totale, con la cacciata dei grandi giocatori che con questa maglia hanno vinto praticamente tutto. Mercato bloccato dunque? Niente affatto, ma si cercherà di puntellare la squadra attuale con giocatori nuovi in grado di reggere sin da subito il palcoscenico internazionale:

    “Oltre alla capacità di giocatori nuovi con più corsa, serve l’esperienza. Parecchi rimarranno, qualcosa di nuovo prenderemo”.  

    Obiettivi assolutamente ridimensionati, poiché il terzo posto utile alla qualificazione alla prossima edizione della Champions League è ormai quasi un miraggio e lo stesso presidente Moratti consapevole delle difficoltà sprona i suoi a provare a compire un’impresa:

    “È quasi impossibile. Speriamo di farcela, sarebbe una dimostrazione di carattere da parte della squadra”.

    FUTURO- Rimangono molte incognite sul futuro dell’Inter, con le indiscrezioni giornalistiche che si susseguono a lasciare aperti nuovi scenari inaspettati. L’Adnkronos riferisce come da ambienti sportivi molto vicini al club il presidente Massimo Moratti avrebbe incaricato una delle banche primarie di sondare il terreno per la vendita di alcune quote della società. Un segnale forte che come aveva anticipato la Gazzetta dello Sport poche settimane fa, si tradurrebbe in una ricerca di nuovi soci, magari proprio in Oriente per rilanciare l’Inter ai vertici dell’Europa.

    Massimo Moratti © Claudio Villa/Getty Images

    CHI RESTA CHI VA? Ranieri dopo le lacrime e le belle parole, ha ormai le ore contate sulla panchina nerazzurra, con la solita margherita di nomi da sfogliare per capire chi sarà il suo sostituto alla guida della squadra: Andrè Villas Boas in pole su tutti, considerando anche la cena privata con Moratti, poi c’è Laurent Blanc apprezzatissimo da Massimo Moratti, e infine rimane più defilata l’ipotesi Pep Guardiola, poiché il rinnovo con il Barcellona sembra divenire giorno dopo giorno sempre un affare più probabile. La ‘rifondazione’ colpirà oltre al tecnico anche numerosi calciatori, già con la valigia in mano. Il posto fisso è roba per pochi, considerando come gli inamovibili a questo punto sarebbero solo Javier Zanetti, Cambiasso, Samuel, Ranocchia, Poli (che verrà sicuramente riscattato), Alvarez e altre giovani di prospettiva come Obi, Faraoni e Castaignos. Molte le incognite sugli altri giocatori, con Lucio che dopo le pessime prestazioni, nonostante il biennale firmato potrebbe valutare le ipotesi estere, Maicon ha ancora estimatori importanti come Mancini e Mourinho, ovviamente con un costo del cartellino sicuramente alleggerito. Chivu molto probabilmente non vedrà rinnovarsi il contratto, così come Zarate che visto il costo dell’operazione (15 milioni di euro per il riscatto) non vestirà la maglia nerazzurra nella prossima stagione. Sneijder è il primo imputato per la cessione che potrebbe dare respiro alle casse interiste, ma la scelta spetterà al prossimo allenatore. Capitolo finale con l’attacco, dove Forlan non ha mai convinto, Pazzini ha deluso e Milito con il passare degli anni non potrà che abbassare la sua media gol. Da chi si riparte quindi? Juan Jesus, Caldirola che dovrebbe tornare dal Brescia, e Coutinho che sta dimostrando il suo reale valore con l’Espanyol. I sogni di mercato parlano dell’arrivo di Lucas e il sogno proibito Lavezzi, ma prima di pensare a giugno c’è un campionato da finire provando ad agganciare quel sogno chiamato Champions.