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  • Fiorentina – Palermo 0-0, viola in lotta per non retrocedere

    Fiorentina – Palermo 0-0, viola in lotta per non retrocedere

    Fiorentina Palermo finisce a reti bianche al “Franchi” di Firenze, un pareggio che, in concomitanza della rocambolesca vittoria del Lecce a Catania, riapre la lotta per la zone retrocessione che adesso vede coinvolti anche i viola.

    In occasione del turno infrasettimanale, niente turn over per Delio Rossi che si affida allo zoccolo duro che ha espugnato San Siro per cercare di dare un po’ di continuità a questa disastrata stagione viola mentre, dall’altra parte, Bortolo Mutti manda un po’ a sorpresa in panchina il capitano del Palermo, Fabrizio Miccoli, schierando a fianco di Abel Hernandez lo sloveno Josip Ilicic.

    La prima mezz’ora di gioco vede i padroni di casa decisi a sbloccare il risultato andandoci anche vicini con il palo colpito da Nastasic e due occasioni pericolosissime di Amauri e Cesare Natali. Stefan Jovetic sembra ispirato ma la classe del montenegrino si accende ad intermittenza ed in quelle poche occasioni, viene sprecata malamente dai propri compagni di squadra. Il Palermo cerca di sfruttare le ripartenze e non dispiace nel finale della prima frazione di gioco rendendosi anche pericoloso sia con Ilicic che con Hernandez che in due occasioni, fa tremare seriamente la curva Fiesole.

    Stefan Jovetic ©Tullio M. Puglia/Getty Images

    La ripresa si apre con dei ritmi un po’ più bassi rispetto al primo tempo, la Fiorentina inizia a pensare che un punticino non sarebbe poi così male, considerato che il Lecce inizia la ripresa a Catania sotto di un gol e dello stesso avviso sembra essere anche Bortolo Mutti, con la dimostrazione della panchina per tutti i 90’ regalata a Fabrizio Miccoli. Iniziano i cambi per le due squadre ma l’inserimento di Bacinovic e Lazzari non cambiano il ritmo blando del match con L’unico sussulto di una scialba seconda frazione di gioco, rappresentato dalla “furbata” tentata da Amauri che tenta di mascherare con un colpo di testa, una schiacciata con la mano in rete. L’arbitro in un primo tempo concede il gol ma fortunatamente per i rosanero, il guardalinee segnala il fallo con il consequenziale annullamento del gol. Gli ultimi minuti vengono vissuti più con l’orecchio rivolto al Massimino di Catania dove arriva, proprio nei minuti finali, la notizia più brutta per i viola con il vantaggio firmato da David Di Michele allo scadere.

    Adesso si fa molto dura per la compagine guidata da Delio Rossi che non è certamente abituata a lottare per simili piazzamenti e tutti sappiamo come finì un anno fa con la Sampdoria, con il pianto finale di Angelo Palombo. Prestazione così così per il Palermo che si è comportato da vera e propria compagine in lotta per la salvezza e rischiando di capitolare solamente, nella prima metà del primo tempo.

    Tabellino e Pagelle Fiorentina Palermo

    FIORENTINA (3-5-2): Boruc 6; Gamberini 6, Natali 6,5, Nastasic 6,5; De Silvestri 6 (dal 32′ s.t. Cassani s.v.), Behrami 6, Montolivo 5,5, Kharja 6 (dal 23′ s.t. Lazzari 5,5), Pasqual 6; Jovetic 5,5, Amauri 5,5. (Neto, Felipe, Salifu, Cerci, Ljajic). All: Rossi

    PALERMO (3-5-2): Viviano 6; Munoz 6, Mantovani 6,5, Labrin 6,5; Pisano 6, Della Rocca 6, Donati 6,5, Barreto 5,5 (dal 4′ s.t. Bacinovic 6), Bertolo 6; Ilicic 6 (dal 44′ s.t. Vazquez s.v.), Hernandez 6 (dal 30′ s.t. Budan s.v.). (Tzorvas, Kosnic, Zahavi, Miccoli). All: Mutti

  • Fiorentina – Palermo, probabili formazioni. Amauri si, Ilicic no

    Fiorentina – Palermo, probabili formazioni. Amauri si, Ilicic no

    Fiorentina Palermo sarà uno dei match più interessanti del turno infrasettimanale di mercoledì 11 aprile. I viola sono a caccia della seconda vittoria consecutiva dopo l’exploit inatteso a San Siro contro il Milan, mentre i rosanero devono cercare di racimolare quei punti necessari per raggiungere la salvezza matematica e dare spazio a quei giovani tanto invocati dal patron Zamparini.

    La vittoria ottenuta a San Siro è stata vero e proprio ossigeno per i viola che hanno potuto calmare per un po’ le critiche di tifoseria ed addetti ai lavori mentre, per quanto riguarda la compagine di Bortolo Mutti, si deve assolutamente raggiungere quanto prima la quota salvezza, che con la vittoria del Lecce contro la Roma dell’ultimo turno, si è alzata non consentendo ancora di chiudere il campionato in tranquillità.

    Delio Rossi non ha sciolto ancora i pochi dubbi dell’undici iniziale viola ma si dovrebbe andare verso una riconferma in blocco della squadra che ha espugnato San Siro con l’italo – brasiliano Amauri da titolare e con Adem Ljajic in panchina. In mediana possibile opportunità dal primo minuto per Lazzari con il ballottaggio per l’ultimo posto fra Berhami ed Olivera con lo svizzero favorito. Bortolo Mutti recupererà Mantovani, Donati ed Hernandez, tutti assenti contro la Juve per squalifica con lo sloveno Josip Ilicic che si dovrà accomodare in panchina dopo la scialba – e per certi versi irritante prestazione – fornita al Barbera contro i bianconeri di Conte. In difesa sono ancora assenti sia Matias Silvestre che Federico Balzaretti e quindi, altra opportunità da titolare per il giovane Labrin che non ha certamente sfigurato nelle precedenti uscite.

    Amauri ©Gabriele Maltinti/Getty Images

    Probabili formazioni Fiorentina Palermo

    Fiorentina (3-5-2) – Boruc; Gamberini Natali Nastasic; De Silvestri Behrami Montolivo Lazzari Pasqual; Jovetic Amauri. A disposizione: Neto, Felipe, Olivera, Kharja, Vargas, Marchionni, Ljajic. Allenatore: Rossi

    Palermo (3-5-2) – Viviano; Munoz Mantovani Labrin; Pisano Migliaccio Donati Barreto Acquah; Miccoli Hernandez. A disposizione: Tzorvas, Milanovic, Della Rocca, Bertolo, Vazquez, Ilicic, Budan. Allenatore: Mutti.

  • Il sabato perfetto di Conte, ringraziando Amauri

    Il sabato perfetto di Conte, ringraziando Amauri

    Il sabato “santo” di Antonio Conte e della Juventus era iniziato in un hotel di Palermo, con un pranzo veloce alle 15:30, mezz’ora dopo l’inizio di Milan-Fiorentina a San Siro, proprio nel momento in cui Zlatan Ibrahimovic realizzava il rigore per fallo su Maxi Lopez, che consente al Milan di passare in vantaggio e di rimanere in testa alla classifica.

    Poco dopo, stando al suo racconto ai microfoni di Sky, Conte sale nella sua stanza, per una telefonata alla sua famiglia, allontanando l’attenzione (e la tensione) dalla partita dei diretti avversari che subiscono la rete del pareggio da parte di Jovetic, dopo soli due minuti dall’inizio della ripresa. Il tecnico, dopo la telefonata, scende nuovamente nella sala dell’hotel in cui veniva trasmessa in diretta la partita dei rossoneri, accolto dalla bella notizia del pari realizzato dalla Fiorentina. Così, casualmente oppure no, mister Conte-Al Pacino non si trovava davanti alla tv alle 16:45, perchè si stava preparando per la partenza verso lo stadio Barbera, perdendosi la diretta del momento topico della sfida di San Siro, quando Amauri realizza, al minuto 44, la decisiva rete dell’1 a 2 per i Viola, regalando i tre punti alla sua squadra. Tre punti della Fiorentina che significano zero punti per il Milan e, quindi, la possibilità di sorpasso per la Juventus in caso di vittoria sul Palermo.

    Un'immagine di Conte, durante Palermo-Juventus

    Un regalo inatteso, la più bella sorpresa che l’uovo di Pasqua bianconero potesse racchiudere, “impacchettato” proprio da parte di uno dei giocatori maggiormente bistrattati nell’ambiente juventino, probabilmente anche a causa di suoi stessi demeriti: Amauri riesce, così, a sbloccarsi, dopo un lungo digiuno durato quasi un anno, servendo su un piatto d’argento alla Signora il dessert più dolce, nonostante nelle ultime interviste non abbia mai nascosto un grande risentimento nei confronti del club bianconero, reo di non avergli concesso sufficiente fiducia. Il suo gol, però, consente alla Juventus di scendere in campo al Barbera soltanto con un risultato in testa, la vittoria. Un obiettivo che viene raggiunto brillantemente, con le reti di Leonardo Bonucci e Fabio Quagliarella, e che mister Conte-Al Pacino sentirà particolarmente “suo”, perchè giunto al termine di una settimana particolare per lui, durante la quale ha voluto spronare i suoi a “mangiare in campo” per rendere la vita difficile agli avversari, costringendoli a “sputare sangue” nella lotta scudetto.

    Una vittoria di grande cuore, che porta la firma di Conte, come tutte le altre, ecco perchè il mister salentino, a fine partita, poco prima del triplice fischio, si concede un rarissimo momento di relax in campo, voltandosi in direzione dei tifosi che occupavano i posti dietro la sua panchina e rivolgendo loro un sorriso d’intesa: un sorriso che vuol dire tanto, e che rappresenta la soddisfazione e la consapevolezza di esser riuscito a costruire tanto, insieme ai suoi ragazzi.

    Ora la sua Juventus è artefice del suo destino, può giocare da capolista, “perchè stare davanti è sempre meglio” – come lo stesso Conte ha dichiarato al termine del match – e non ci si può più nascondere. “Abbiamo voluto la bicicletta, ora pedaliamo, fino alla fine”: sarà una pedalata in salita, come in un sentiero di montagna irto di ostacoli da superare, ma questa Juventus, dopo lo stacco di oggi, ha le potenzialità per raggiungere la vetta in solitaria, in piedi sui pedali.

    Pensando al presente, però, nella felicità della Pasqua bianconera e di mister Conte è doveroso un ringraziamento ad Amauri, per la “collaborazione”, nonostante sia stata sicuramente tutt’altro che volontaria.

  • Milan – Fiorentina 1-2, Amauri inguaia Allegri. Sorpasso Juve?

    Milan – Fiorentina 1-2, Amauri inguaia Allegri. Sorpasso Juve?

    Grande sorpresa a San Siro. Il match tra Milan Fiorentina termina con il successo dei viola, che al 90′ minuto segnano il definitivo 2-1 con l’ex bianconero Amauri. Inizialmente la partita si era messa bene per i rossoneri, passati in vantaggio alla mezzora del primo tempo grazie al penalty realizzato da Ibrahimovic. Gli ospiti però ribaltano il risultato nel corso del secondo tempo, trovando prima il pareggio con Jovetic e poi la rete dell’italo-brasiliano. Sfortunato il rientro in campo di Cassano. Ora la Juventus ha la possibilità di superare i rossoneri in vetta alla classifica, qualora riuscissero a vincere al Barbero contro il Palermo.

    PRIMO TEMPO – In avvio si fanno preferire gli ospiti, che vanno vicini al gol dopo quattro minuti con Jovetic, il destro del montenegrino si spegne di poco a lato. Gli uomini di Delio Rossi cercano di approfittare dei ritmi troppo blandi del Milan per sorprendere la difesa rossonera, ma il fortino dei padroni di casa resta inviolabile. Una punizione pericolosa di Ibrahimovic al 20′ minuto scuote il Diavolo, che da lì in avanti inizia a guadagnare campo. Dopo una serie impressionante di calci d’angolo a favore dei rossoneri, arriva l’episodio che sblocca la partita. L’arbitro Celi giudica irregolare la trattenuta in area di Nastasic su Maxi Lopez, concedendo il calcio di rigore alla squadra di Allegri. Sul dischetto si presenta Ibrahimovic che realizza il nono gol stagionale dagli undici metri. La Fiorentina però reagisce subito e tre minuti più tardi una punizione di Ljajic impensierisce Abbiati, che è costretto a distendersi con tutto il corpo per evitare il pareggio viola. Passano due minuti e il Milan potrebbe portarsi sul 2-0 se Maxi Lopez non trovasse il palo dopo una bella conclusione al volo di sinistro. I primi 45′ minuti terminano sul punteggio di 1-0 in favore dei rossoneri, decide il penalty realizzato da Zlatan Ibrahimovic.

    Amauri Carvalho de Oliveira | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Pronti via e la Fiorentina riporta il risultato in parità. Clamorosa disattenzione dell’intera retroguardia difensiva del Milan, con Jovetic che si presenta da solo difronte ad Abbiati, mantenendo la freddezza per realizzare il gol dell’1-1, il suo 13° personale in questo campionato. La reazione dei rossoneri è veemente. Ibra serve un invitante pallone ad Emanuelson, fermato da Nastasic. Al 15′ minuto della ripresa Allegri decide di far entrare Robinho al posto di Emanuelson, varando così il tridente. E’ assalto Milan, i viola si fanno pericolosi soltanto in contropiede, sopratutto con Jovetic. Intorno alla metà del secondo tempo i padroni di casa hanno l’occasione più importante per riportarsi in vantaggio, ma Boruc è prodigioso sulla conclusione ravvicinata di Maxi Lopez.

    Nonostante la pressione dei rossoneri, la squadra di Delio Rossi riesce a mantenere l’1-1 quando ormai mancano soltanto 10′ minuti alla fine del match. Allegri allora sceglie di giocarsi la carta Cassano, che entra in campo al posto di Zambrotta. L’assetto ultra-offensivo del Milan non porta però al gol tanto atteso dalla tifoseria di casa, tutt’altro. E’ infatti la Fiorentina a trovare la rete dell’incredibile 2-1 ad un minuto dal 90′, quando Amauri realizza la prima segnatura in maglia viola. Nei cinque minuti di recupero concessi dall’arbitro Celi la squadra di Allegri si lamenta per una spinta del difensore De Silvestri in area di rigore ai danni di Cassano, ma il direttore di gara fa proseguire. Il risultato non cambia più, la Fiorentina espugna il campo di San Siro per 2-1.

  • Conte “Allegri parla troppo”

    Conte “Allegri parla troppo”

    Alla vigilia della sfida di domani sera contro la Fiorentina, la Juventus è tornata a parlare, sciogliendo così il silenzio stampa proclamato subito dopo il match di Genova della settimana scorsa. Conferenza stampa scoppiettante per Antonio Conte, che ha affrontato tutti i temi più caldi degli ultimi giorni, spaziando dalla designazione dell’arbitro Bergonzi fino ad arrivare al logorroico Allegri e la sterilità delle punte bianconere. Infine non è mancata una frecciata nei confronti dell’ex Amauri. Lapidario invece il commento sul sorteggio di Champions League che vedrà il Milan affrontare i campioni del Barcellona ai quarti, affermando “ce la guardiamo in tv”. 

     

    CONTE ALLEGRI, ULTIMO ROUND – E’ sempre Milan Juventus. Non accennano a placarsi le polemiche fra le due società. Sono passati pochi minuti dalla sospensione ufficiale del silenzio stampa bianconero che Conte riprende da dove aveva interrotto. Forse pungolato dalle dichiarazioni di Allegri nel post-partita di Lecce (“qualcuno ha sottovalutato un episodio in Milan Juventus”, sottintendendo una plateale frecciata contro le proteste juventine per la partita di Genova), il tecnico della Juventus ha voluto rispondere a muso duro all’allenatore toscano.

    “Ho letto che Allegri dice che dovremmo stare zitti tutti. Noi l’abbiamo preso alla lettera, qui l’unico che continua a parlare è lui”.

    antonio conte | © FABIO MUZZI/AFP/Getty Images

    SFIDA INFINITA – Dopo quasi 8 mesi possiamo affermarlo con certezza, fra Conte e Allegri non scorre buon sangue. I due si sono iniziati a beccare a metà gennaio, con il rossonero infastidito dalla finta (secondo lui) umiltà del collega-rivale. Quando la Juventus era in testa alla classifica, con un discreto margine di vantaggio sul Milan, Conte era solito ripetere che, nonostante tutto, considerava i rossoneri favoriti per lo scudetto. Allegri aveva parlato delle dichiarazioni del bianconero come un attestato di sfiducia nei confronti degli stessi calciatori della Juve. Da qui in avanti il botta e risposta fra i due è proseguito senza interruzioni, fino ad esplodere all’indomani dell’ormai celebre gol fantasma di Muntari. Il tecnico rossonero non perde occasione di ricordarlo, e Conte, forse anche innervosito dagli ultimi risultati negativi, ha fatto capire chiaramente che non lo sopporta più. E fra quattro giorni c’è un Juve Milan (ritorno della semifinale di Coppa Italia ndr) niente male.

    BERGONZI INOPPORTUNO – L’incontro di domani all’Artemio Franchi verrà diretto dall’arbitro Bergonzi, una designazione che ha avuto il merito di scontentare sia i padroni di casa che i bianconeri. In primis Conte, che ha definito la scelta di Bergonzi come “molto singolare”, visto e considerato che il fischietto ligure era il quarto uomo di Bologna Juventus giocatasi 10 giorni fa, partita nella quale il mister della Juve è stato espulso proprio su segnalazione di Bergonzi. Inoltre sempre nell’incontro del Dall’Ara, la Vecchia Signora aveva protestato per un fallo da rigore su De Ceglie (in realtà la moviola evidenzierà come il terzino sinistro bianconero fosse stato atterrato prima della linea che delimita l’area di rigore con l’arbitro che però non ha sanzionato l’intervento neanche con la punizione). Conte non è l’unico a essere rimasto basito della designazione di Bergonzi, infatti anche alla Fiorentina non hanno avuto parole di elogio per la scelta di un arbitro con il quale la Juve non perde dal 2007.

    EX AVVELENATO – Parlando di Amauri, Conte ha risposto alle esternazioni della punta viola rilasciate pochi giorni fa all’indirizzo della sua ex squadra, attraverso le quali il brasiliano non si spiegava il motivo per il quale non fosse mai stato preso in considerazione fin dall’inizio del campionato. Il tecnico bianconero ha risposto per le rime all’ex attaccante di Palermo e Chievo: “Lui sa bene cosa mi ha detto e cosa ha fatto. Quando lo incontrerò lo guarderò negli occhi, lui sa che posso guardarlo negli occhi”. 

  • La Juventus alla prova d’appello Amauri è in agguato

    La Juventus alla prova d’appello Amauri è in agguato

    Il momento in casa Juventus è molto delicato, probabilmente il più delicato della stagione: la squadra di Antonio Conte, infatti, è giunta in prossimità di un bivio, fra il paradiso e il purgatorio (parlare d’inferno dopo le disastrose annate scorse sarebbe ingiusto, ndr), una doppia diramazione che, però, non è ben segnalata, un cartello stradale simile a quelli delle stradine di montagna, fra tornanti e curve pericolose. Un cartello che ci si trova davanti d’improvviso, nonostante si pensi che la strada sia ormai un rettilineo tranquillo, da percorrere a velocità di crociera.

    Invece, per la formazione bianconera le difficoltà sono giunte inaspettatamente, dopo un girone d’andata quasi perfetto, da campioni d’inverno, senza sconfitte (l’imbattibilità perdura ancora, ndr), con una difesa imperforabile, ed un grande rendimento dei centrocampisti, soprattutto Simone Pepe e Claudio Marchisio, oltre che Andrea Pirlo, il faro illuminante per eccellenza. Un rendimento che ha mascherato i difettucci che esistevano già, ma che ora sembrano più evidenti. Il problema della Juventus è il gol, ossia la fase realizzativa: gli uomini di valore non mancano di certo, Vucinic, Matri, Borriello, Quagliarella e Del Piero formano un quintetto di tutto rispetto, ma ciò che manca è il finalizzatore rapace, quello con l’istinto del gol, sempre in agguato sottoporta, pronto a sbloccare anche le partite che sembrano destinate allo 0 a 0.

    Altro elemento mancante, poi, è il fattore “F” o “C” che dir si voglia, ossia la buonasorte, elemento imprescindibile per aver successo nella vita come nel calcio: tre pali colpiti in un unica partita, contro il Genoa, non possono essere spiegati in altro modo, se non catalogati come “sfortuna”. Degli episodi arbitrali dubbi si è già ampiamente parlato e, naturalmente, anche tale fattore riveste la sua importanza nel computo delle problematiche bianconere: di certo, se fosse stato concesso qualche rigore in più (giusto, ndr) la Juventus avrebbe collezionato qualche vittoria in più e qualche pareggio in meno; invece, la “pareggite” è una malattia difficile da debellare, oltre che fastidiosa per le conseguenze che comporta.

    Antonio Conte | © FABIO MUZZI/AFP/Getty Images

    Una malattia curabile, però: l’occasione per tentare di superare la problematica è il prossimo impegno contro la Fiorentina, sabato sera allo Stadio Franchi, un campo non di certo semplice per rilanciarsi, considerando l’atavica rivalità fra i Viola ed i bianconeri e, soprattutto, considerando che la già rimaneggiata difesa bianconera dovrà vedersela con un attaccante particolarmente motivato a far gol, nel tentativo di sbloccarsi dal lungo digiuno, proprio contro la sua ex squadra. Amauri, infatti, ha già annunciato che nella gara contro la Juventus “darà tutto” e c’è da crederci, considerando quante volte l’italo-brasiliano aveva già annunciato di essere intenzionato “a togliersi qualche sassolino dalle scarpe“, ritenendo di non esser stato tutelato a sufficienza dal club bianconero (che quest’anno prima del trasferimento a Firenze lo aveva di fatto messo fuori rosa, ndr), mostrando una neppur troppo velata soddisfazione per i problemi riscontrati dalla Juventus in fase realizzativa: un po’ a voler dire “il problema non ero solo io”.

    La gara di sabato sera, dunque, rischia d’essere una prova decisiva per la Juventus, oltre che un’opportunità di riscatto, ma bisognerà necessariamente effettuare un cambio di rotta, se non altro nel risultato finale. Un risultato diverso dalla vittoria, infatti, significherebbe rinunciare ai sogni di gloria.

  • Fiorentina Napoli, niente turnover per Mazzarri, viola con Jovetic e Amauri

    Fiorentina Napoli, niente turnover per Mazzarri, viola con Jovetic e Amauri

    Oltre a Inter – Bologna stasera c’è un altro anticipo “atipico”, Fiorentina – Napoli. I due match validi per la 24esima giornata di Serie A che verrà disputata in questo week-end, sono stati anticipati al venerdì per consentire a nerazzurri e partenopei di poter prepare al meglio l’ottavo di finale di Champions League in programma il 21 e 22 febbraio che li vede impegnati rispettivamente contro Marsiglia e Chelsea e godere di una giornata di riposo in più.

    Le due squadre hanno ripreso il cammino verso i propri obiettivi, il Napoli con il successo sul Chievo, il primo dopo un mese e mezzo tra tantissimi pareggi e una sconfitta, si è avvicinato alla zona Europa approfittando anche degli scivoloni dell’ultimo turno di Udinese, Inter e Roma; la Fiorentina, reduce da due vittorie consecutive con Siena e Udinese, si è lasciata alle spalle la zona calda della classifica dopo la paura di fine dicembre e la contestazione dei tifosi viola.

    Per il tecnico del club toscano Delio Rossi qualche problema di formazione, assenti Lazzarri per squalifica, Kroldrup, Pasqual e Kharja per infortunio, quest’ultimo andato ko con il Marocco durante la Coppa d’Africa. L’allenatore viola opta per una difesa a 3 per arginare il potenziale offensivo napoletano, Gamberini, Natali e Nastasic dovranno vedersela con il trio delle meraviglie Cavani, Hamsik e Lavezzi; a centrocampo Behrami e Olivera daranno man forte a Montolivo incaricato di lanciare sulle fasce Cassani, a destra, e Vargas, sul fronte opposto, e innescare le giocate di Jovetic, finito sui taccuini degli uomini mercato dei club di mezza Europa, per Amauri, ancora alla ricerca della prima rete con la maglia viola.

    walter mazzarri | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Nessun problema di formazione invece per Mazzarri che, a parte il cileno Edu Vargas, ha tutti gli effettivi a sua disposizione: il tecnico degli azzurri, nonostante l’impegno di coppa, rinuncia al turnover mandando in campo l’undici tipo eccezion fatta per Aronica che dovrebbe accomodarsi in panchina per far posto a Britos a segno nell’ultimo match giocato contro i clivensi che insieme a Campagnaro e a capitan Cannavaro formeranno la linea difensiva; in mediana Inler farà coppia con Gargano, Maggio e Dossena saranno nel loro consueto ruolo di esterni mentre Hamsik, Lavezzi e Cavani saranno gli incaricati dal mister per battere la violare la porta della Fiorentina. Unico dubbio per Mazzarri riguarda il portiere, De Sanctis infatti non è al meglio. Se non dovesse farcela è pronto Rosati.

    PROBABILI FORMAZIONI FIORENTINA NAPOLI

    FIORENTINA (3-5-2): Boruc; Gamberini, Natali, Nastasic; Cassani, Behrami, Montolivo, Olivera, Vargas; Amauri, Jovetic.
    Panchina: Neto, Felipe, De Silvestri, Salifu, Romulo, Ljajic, Cerci.
    Allenatore: D. Rossi.

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Britos; Maggio, Gargano, Inler, Dossena; Lavezzi, Hamsik; Cavani.
    Panchina: Rosati, Aronica, Fernandez, Dzemaili, Dezi, Zuniga, Pandev.
    Allenatore: Mazzarri.

  • Amauri al veleno “Alla Juve comanda Conte”

    Amauri al veleno “Alla Juve comanda Conte”

    Le sue parole sono l’espressione di un giocatore pieno di risentimento e di rancore per i lunghi mesi vissuti da spettatore, fuori dal campo, soffrendo la perdita del posto in squadra, attendendo solo l’arrivo della finestra del mercato invernale per andare altrove. L’altrove per Amauri è stata la Fiorentina, l’occasione di rilancio anche in vista delle convocazioni di Prandelli ad Euro 2012, sperando di poter far sorgere al citì almeno qualche dubbio, in modo da considerare la sua eventuale presenza. E’ questo l’obiettivo dichiarato da parte di Amauri che ha, ora, quattro mesi di tempo per provare a conquistare la fiducia di Prandelli a suon di gol e di prestazioni importanti.

    Fino ad oggi, però, la stagione calcisitica per Amauri non è praticamente iniziata, alla luce delle grandi difficoltà che l’italo-brasiliano ha riscontrato in maglia bianconera, dopo esser ritornato alla “base” dopo l’esperienza (peraltro positiva, ndr) di Parma dello scorso anno. Nella presente stagione juventina non c’era più Gigi Del Neri, diposto a dargli fiducia all’inizio dello scorso anno, bensì il “martello” Antonio Conte, che non ha mai visto di buon occhio l’idea che l’attaccante potesse avere un ruolo nella sua Juventus, costringendolo a sei mesi di partite viste soltanto dal divano di casa, in Tv.

    Ecco, dunque, che lo sfogo odierno di Amauri in merito al suo passato bianconero, è rivolto soprattutto a mister Conte, colui che – a detta di Amauri stesso – “comanda ogni cosa nella Juve“, poichè “tutti, e sottolineo tutti, fanno ogni cosa che decide l’allenatore“: un modo ironico per sottolineare come il potere di Conte, a volte, superi il potere di figure sulla carte gerarchicamente superiori, condizionandone le decisioni e le scelte.

    Un allenatore con il quale il rapporto non è mai decollato, forse anche a causa del rifiuto di Amauri nello scorso mercato estivo ad accettare qualsiasi trasferimento: una decisione maldigerita dal tecnico leccese, che di risposta lo ha escluso praticamente da ogni possibilità di scendere in campo, senza troppe spiegazioni, senza giri di parole, parlando con Amauri soltanto in due occasioni. Sebbene le “responsabilità” di Conte nel divorzio fra Amauri e la Juventus siano notevoli, l’italo-brasiliano nella sua analisi non tralascia un altro elemento importante ed utile a spiegare – dal suo punto di vista – perchè il su percorso in maglia bianconera non sia mai effettivamente decollato. In tal senso, ritiene opportuno sottolineare il fattore “timing”, precisando di esser giunto alla Juventus nel momento sbagliato, quando era in atto una vera e propria rivoluzione, e di esservi tornato (dopo il prestito al Parma, ndr) in concomitanza di un’ulteriore rivoluzione, quella portata proprio da mister Conte in questa stagione.

    Oggi il presente di Amuri è soltanto a tinte Viola, sperando si togliersi al più presto la soddisfazione di tornare ad esultare dopo un gol: finora la piazza di Firenze lo ha accolto molto bene – nonostante il suo passato da bianconero – ed lui vuole ripagare con tanti gol la fiducia e l’affetto che i tifosi gli hanno dimostrato. Il sogno Viola, in questo modo, potrebbe trasformarsi in un sogno Azzurro….

  • Juve capolista anche nel mercato

    Juve capolista anche nel mercato

    C’è chi storcerà il naso, c’è chi invece si godrà il momento e accoglierà i nuovi arrivati come figliocci del nuovo Messia bianconero, Antonio Conte. A quanto pare, giustamente al momento, il tecnico salentino gode di un ampio credito da parte di tutta la tifoseria juventina ed ogni sua mossa, ogni sua parola è ormai oro colato. Approfondendo accuratamente gli arrivi in casa bianconera si nota molto la mano dell’ex capitano, ora condottiero, ma andiamo per ordine.

    Il voto più alto da concedere a Beppe Marotta riguarda più che il mercato in entrata, quello in uscita, il dg della Juve è riuscito, infatti, a liberarsi di tutti quei giocatori finiti fuori dal progetto e quindi considerati non più adatti. Sistemato l’attacco con l’arrivo di Borriello, operazione low cost, e con il successivo addio del dissidente Amauri, finito ai nemici-amici viola, e di Toni andato a Dubai, e Iaquinta, partito alla volta di Cesena, i reparti più da puntellare erano il centrocampo e la difesa, anche per avere dei degni ricambi che potessero far rifiatare i titolarissimi.

    Il vero affare è stato il ritorno di Caceres alla Juve preferito a  Guarin (accasatosi all’Inter), giocatore duttile in grado di ricoprire tutti i ruoli difensivi e quindi di essere una valida alternativa ad ogni giocatore del reparto al momento più solido della serie A.

    Antonio Conte| © gettyimages

    Reparto che si è privato del giovane Sorensen mandato a farsi le ossa a Bologna e del mai sbocciato Motta spedito sotto l’Etna a ritrovar se stesso.

    E’ forse il centrocampo il reparto che convince meno i tifosi della Juve, partito in prestito Pazienza, finito ad Udine e già in gol nella giornata di ieri, è arrivato Padoin giocatore molto importante nell’economia dei bergamaschi ma chissà se lo sarà altrettanto in quella dei bianconeri, c’è da scommettere che si metterà subito al servizio della causa e che sia stato proprio Conte a volerlo alla sua corte, dopo che a lungo si era inseguito Nainggolan, ma che Cellino non ha voluto cedere almeno fino a giugno. La sorpresa, se così si può definire potrà arrivare da un impiego più consistente del giovane Marrone, mostratosi in più occasioni (vedi Bergamo) all’altezza della situazione e che gode della fiducia del Vate bianconero. Tanta carne al fuoco, tante congetture, ma bisognerà attendere il riscontro dell’unico vero giudice inconfutabile, il campo, per avere le risposte che i molti addetti ai lavori si pongono.

  • Fiorentina Siena 2-1, il derby si tinge di viola

    Fiorentina Siena 2-1, il derby si tinge di viola

    La Fiorentina si aggiudica il derby toscano grazie ai gol di Jovetic e Natali che regalano a Delio Rossi una vittoria importantissima per il prosieguo del Campionato viola. Brutta prestazione della squadra di mister Sannino che non è riuscita ad esprimersi come al solito rendendosi pericolosa in pochissime occasioni.

    Delio Rossi schiera un 3-5-2  con il nuovo acquisto Amauri subito titolare ed il montenegrino Jovetic a supporto dell’italo – brasiliano. Sannino scioglie il nodo del modulo e punta sulla linea difensiva a tre. I bianconeri, mai capaci di strappare tre punti in trasferta, si affidano alla coppia Calaiò-Destro per tentare il colpaccio.

    Pronti via e Fiorentina in vantaggio grazie al suo uomo più talentuoso e pericoloso, Stefan Jovetic, che su azione da rimessa laterale si libera dal limite dell’area calciando un destro preciso che si infila alle spalle dell’incolpevole Pegolo. La Fiorentina è in palla e Jo Jo delizia la curva fiesole con tocchi sontuosi che consentono ad Amauri di rendersi pericoloso in almeno due occasioni. Anche Lazzari si rende pericoloso verso la fine del primo tempo sfiorando di testa il raddoppio per la squadra viola. Il Siena non è mai pericoloso nei primi 45’ che si chiudono con la Fiorentina in vantaggio per 1-0.

    Stevan Jovetic | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Il secondo tempo si apre con le novità Brienza e Bolzoni per la squadra bianconera in cambio dell’infortunato Terzi e dell’impalpabile D’Agostino. Proprio Brienza è l’uomo più pericoloso con l’ex giocatore della Reggina che cade in area toccato da Gamberini con Bergonzi che non vede il contatto ed estrae il cartellino giallo per simulazione all’attaccante bianconero. La Fiorentina controlla bene il match e raddoppia su azione di calcio d’angolo di Montolivo che scodella una palla deliziosa al centro dell’area con il gol viola da prima attribuito ad Amauri ma poi assegnato definitivamente a Cesare Natali. Pegolo nega la gioia all’ex Juve in altre due occasioni ma la prestazione di Amauri è decisamente ottima considerando il periodo lungo di inattività forzata dell’italo – brasiliano. sul finire del match, ci pensa Nastasic a creare un po’ di pathos, colpendo ingenuamente la palla con la mano e consentendo a Calaiò di realizzare il gol del 2-1 che chiude definitivamente il match.