Tag: amauri

  • La Juve ha scelto: Vendere Trezeguet e prendere Rossi, D’Agostino e Grosso

    La Juve ha scelto: Vendere Trezeguet e prendere Rossi, D’Agostino e Grosso

    Il mercato della Juve non si è certo fermato agli acquisti di Diego e Cannavaro; servono infatti ancora un centrocampista, un difensore di fascia e un attaccante se i bianconeri dovessero decidere di cedere David Trezeguet.
    Gaetano D'AgostinoI nomi “caldi” che circolano ormai da un paio di settimane per costruire una Juventus all’altezza della situazione sono il centrocampista dell’Udinese Gaetano D’Agostino, l’attaccante del Villareal e della Nazionale maggiore Giuseppe Rossi, i terzini Fabio Grosso del Lione, Andrea Dossena del Liverpool e Aleksandar Kolarov in forza alla Lazio e il mediano del Real Madrid connazionale di Sissoko, Mahamadou Diarra.
    Il giocatore che sembra più vicino alla Juve di qualsiasi altro comunque è D’Agostino come conferma il presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli: “Crediamo che sia possibile raggiungere un accordo“. E l’accordo si farà perchè la volontà del giocatore è quella di vestire la maglia bianconera della Vecchia Signora; l’accordo era rimasto in sospeso a causa dell’eccessiva richiesta dei friulani che in cambio del giocatore avevano chiesto 15 milioni di euro più le comproprietà di De Ceglie e Giovinco per una valutazione complessiva di 30 milioni di euro (troppo) per portarsi a casa il giocatore palermitano. La Juve invece è disposta a pagare il calciatore la metà di quanto chiede Pozzo quindi è possibile che le due società si incontrino a metà strada.
    Abbandonata al momento la pista Ledesma, la Juve, se dovesse sfumare D’Agostino, correrebbe ai ripari con il maliano Diarra chiesto al Real considerato che non rientra nei piani del presidente Florentino Perez. I due centrocampisti sono completamente diversi: D’Agostino è un calciatore più tecnico, Diarra è un centrocampista di quantità alla Sissoko e per questo non si esclude che entrambi possano arrivare a Torino.
    Capitolo attacco: confermatissimi Del Piero, Amauri e Iaquinta l’unico ad avere le valigie pronte è Trezeguet. La Juve sta pensando di cedere l’attaccante francese per arrivare a Giuseppe Rossi ma la trattativa pare un pò difficile perchè il gioiellino azzurro costa tanto (non meno di 30 milioni). Il direttore sportivo Secco alcuni giorni fa è partito per la Spagna per cominciare una vera e propria trattativa con il Villareal cercando di inserire il cartellino di Trezeguet (valutato 10 milioni) nell’operazione abbassando così sensibilmente il prezzo ma il club spagnolo non può permettersi lo stipendio che attualmente prende il francese. Questa sicuramente sarà una trattativa lunga.
    Trattativa breve invece quella che porterà all’acquisto di un terzino sinistro: Molinaro non convince, De Ceglie verrà mandato a Napoli per farsi le ossa così la Juve punta con decisione su Grosso che è l’obiettivo numero uno. I bianconeri gli fanno la corte dalla scorsa stagione ma il Lione non lo molla per questo la dirigenza juventina sta temporeggiando prima di decidere di andare definitivamente su Dossena; l’allenatore del Liverpool Rafa Benitez ha comunicato che aspetterà ancora una settimana dopodichè il nazionale azzurro non si muoverà più dal club inglese come confermato anche dal suo agente Roberto La Florio. Come a dire: se lo vuoi prendilo ora altrimenti dopo non se ne fa più nulla.
    L’altra alternativa per la fascia è il laziale Kolarov, messosi in mostra nell’ultima parte di campionato, ma che pare un’ipotesi alquanto remota.

  • Galliani su Kakà: “Il Milan non può perdere 70 milioni”

    Galliani su Kakà: “Il Milan non può perdere 70 milioni”

    La conferma della cessione di Kakà arriva direttamente dall’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani: “ll Milan non può perdere 70 milioni di euro ogni anno. Anche il cuore deve confrontarsi coi numeri, ma non stiamo smobilitando. Arriverà un grande attaccante, una mezzapunta, visto che il prossimo anno giocheremo col 4-Adriano Galliani3-1-2“. E ancora: “Pato, Pirlo e Seedorf sono incedibili. I tifosi? Spero capiscano – spiega l’ad intervistato dalla “Gazzetta dello Sport” – Ricky al Manchester City non voleva andare, a Madrid invece sì. Il giocatore si è sempre comportato bene con noi, non ha mai chiesto adeguamenti o prolungamenti di contratto. E’ stato qui sei anni vincendo tutto quello che c’era da vincere“.
    Galliani poi accenna alla futura campagna acquisti del Milan: “Non ci stiamo ridimensionando, non arriveranno Amauri o Adebayor, nè giocatori del Real, ma un grande attaccante, uno che giochi nella posizione di Kakà. Il Milan è pronto a ripartire, per tornare a vincere“.
    Infine l’amministratore delegato spiega il problema di fondo della cessione di Kakà: “La radice del problema è economica, l’Italia ha perso competitività e la Serie A deve lottare per non farsi superare dagli altri campionati“.
    Siamo sicuri che senza Kakà e la probabile fuga di Ibrahimovic (anche lui in Spagna) la nostra Serie A diventerebbe più competitiva? Lo sarebbe se si investisse di più nei settori giovanili e se si valorizzassero i propri campioni, quei giocatori che hanno fatto grande il Milan e magari vendendo Ronaldinho (che quest’anno nella seconda parte di stagione è stato un fantasma), cercare di piazzare Dida in Brasile (visto il suo ingaggio faraonico da panchinaro di lusso da 4 milioni), non prendere Mathieu Flamini non per il vantaggio dell’operazione a costo zero ma per l’elevato ingaggio concessogli (il francese prende 4 milioni di euro a stagione e non ha dimostrato di valere tanto al momento), andare con i piedi di piombo su Thiago Silva che percepisce 3 milioni di euro circa senza sapere che impatto avrà il brasiliano con il nostro campionato.
    Tutto questo (e altro) aiuta a tenere i nostri campioni in Italia e non costretti a venderli al miglio offerente in Spagna o in Inghilterra.
    Galliani dovrebbe dimettersi e Berlusconi cedere la proprietà della società, per il bene del Milan che da squadra più forte del mondo sta passando inesorabilmente all’appellativo di “squadretta”.

  • Iaquinta rinnova con la Juve fino al 2013

    Iaquinta rinnova con la Juve fino al 2013

    Dopo essere stato vicinissimo al trasferimento al Tottenham qualche mese fa, oggi Vincenzo Iaquinta ha prolungato il suo contratto con la Juventus fino al 2013. Decisivo per lui il finale di stagione che lo ha visto come il Vincenzo Iaquintagiocatore più in forma, togliendo il posto da titolare anche ad Amauri: nelle ultime 12 partite giocate tutte da titolare ha messo a segno 8 reti, raggiungendo proprio il brasiliano a quota 12 realizzazioni e segnandone uno in meno rispetto al miglior marcatore bianconero Del Piero.
    Entusiasta del rinnovo Iaquinta: “Per me è motivo di grande orgoglio aver prolungato il mio contratto con la Juve perché questo vuol dire che ho fatto bene nella stagione appena conclusa. Grazie mille alla società che ha creduto in me e ai tifosi che mi hanno sempre sostenuto, considerandomi e facendomi sentire un giocatore importante“.

  • Dunga boccia ancora Amauri. Maradona non convoca Cambiasso

    Dunga boccia ancora Amauri. Maradona non convoca Cambiasso

    Maradona dà fiducia al Principe Milito. Dunga convoca Kaka e Ronaldinho convalescenti.

    Nei convocati di Dunga per le partite di qualificazione ai Mondiali contro Perù e Ecuador non figura il nome di Amauri(anche se per l’infornuio non avrebbe risposto lo stesso alla convocazione). Le scelte dell’ex viola sembrano escludere l’indeciso juventino.Sono 9 gli “italiani” convocati da Dunga, tra di loro anche i convalescenti Kaka e Dinho. Il Pibe de Oro dovrà far a meno di Riquelme che ha deciso di abbandonare la Selecion per incompatibilità nello spogliatoio. A sorpresa viene lasciato a casa anche Cambiasso, uno dei piu positivi con la maglia nerazzura, vengono convocati invece gli altri nerazzurri J. zanetti e Samuel, per Crespo c’è un promessa di Maradona: ” se lasci l’Inter ti convoco”. Tra i convocati italiani anche il Principe Milito e Lavezzi.

    I 21 convocati di Dunga:
    portieri: Doni (Roma) e Julio Cesar (Inter)
    difensori: Lucio (Bayern), Luisao (Benfica), Miranda (San Paolo) Thiago Silva (Milan) Maicon (Inter), Kleber (Internacional) e Marcelo (Real Madrid)
    centrocampisti: Anderson (Manchester United), Felipe Melo (Fiorentina), Gilberto Silva (Panathinaikos), Josuè (Wolfsburg), Elano (Manchester City), Julio Baptista (Roma), Kakà e Ronaldinho Gaucho (Milan)
    attaccanti: Alexandre Pato (Milan), Adriano (Inter), Luis Fabiano (Siviglia) e Robinho (Manchester City).

    I convocati di Maradona:
    Portieri: Carrizo (Lazio), Andujar (Estudiantes), Vilar (Atlante).
    Difensori: Zanetti e Samuel (Inter), Angeleri (Estudiantes), Demichelis (Bayern Monaco), Diaz (Getafe), Heinze (Real Madrid), Forlin (Boca), Papa (Velez).
    Centrocampisti: Rodriguez (Atletico Madrid), Gonzalez (Porto), Mascherano (Liverpool), Gago (Real Madrid), Battaglia (Boca), Veron (Estudiantes), Gutierrez (Newcastle), Di Maria (Benfica) Montenegro (Independiente).
    Attaccanti: Messi (Barcellona), Aguero (Atletico Madrid), Tevez (Manchester United), Lopez (Porto), Lavezzi (Napoli), Milito (Genoa).

  • Juventus: stop per Amauri e Trezeguet

    Entrambi si sono fermati mentre si allenavano con il resto della squadra

    La Juventus è uscita malconcia dalla Champions League non solo per l’eliminazione dalla competizione europea più importante ma anche per gli infortuni che stanno affligendo i bianconeri da inizio stagione. Dopo Sissoko si sono fermati anche David Trezeguet, Amauri e Pavel Nedved che non sono stati convocati per la gara con il Bologna in programma sabato sera.
    L’infortunio più serio è quello del brasiliano che ha subito una distrazione al retto femorale che potrebbe lasciarlo lontano dai campi per almeno un mese.
    Il francese invece ha accusato un affaticamento muscolare che ha indotto lo staff medico a fermare il suo allenamento.
    Il forfait di Amauri arriva in un momento delicato: nella giornata di giovedì il ct del Brasile Carlos Dunga aveva deciso di non convocare il giocatore in vista delle prossime due gare di qualificazione mondiale della nazionale verdeoro contro Ecuador e Perù, preferendogli giocatori non in perfette condizioni fisiche quali Ronaldinho e Kakà.
    Le porte della Nazionale italiana si sarebbero così potute spalancare per l’attaccante della Juventus in occasione delle prossime gare in programma per l’Italia: il 28 marzo c’è l’impegno esterno con il Montenegro, l’1 aprile la sfida di Bari contro l’Irlanda. Ma a questo punto la convocazione, probabile o presunta, da parte di Lippi dovrà ancora attendere.

  • Amauri-Italia verso il si

    La moglie è già cittadina italiana, lui lo sarà tra qualche mese

    Amauri pare sempre più vicino ad indossare la maglia della Nazionale ora che la moglie è a tutti gli effetti una cittadina italiana e lui potrebbe diventarlo presto, con un iter burocratico di circa 6 mesi. A Marcello Lippi piace tanto l’idea di poter convocare il centravanti della Juventus, ma va presa con le molle perchè potrebbe far scoppiare qualche polemica all’interno dello spogliatoio azzurro. Infatti non tutti sono entusiasti all’idea di un giocatore che arriva all’improvviso guadagnando la nazionalità attraverso la burocrazia e si ritrova a giocare in Nazionale magari soffiando il posto a qualcuno che quella maglia se l’è sudata.
    Gattuso ha già detto la sua in merito: “Non siamo una nazionale qualunque, siamo l’Italia. E’ meglio che lui vada a giocare con il Brasile” cercando di far capire che per lui il quasi ex brasiliano non è il benvenuto.
    Amauri, dal canto suo, risponde seccamente: “Quello che dice Gattuso sinceramente non m’interessa” a cui gli fa eco il ds della Juventus Alessio Secco: “Sarebbe meglio guardare in casa propria. Altrimenti si finisce come Gattuso con Amauri, a parlare di cose che non si conoscono bene”.
    I colleghi di reparto potrebbero manifestare qualche malumore perchè soffierebbe il posto da titolare in squadra ad uno tra Gilardino e Toni o il posto in squadra a Di Natale e scavalcherebbe quelli che rimangono in attesa di una chiamata del ct come Del Piero e Cassano.
    Insomma quello che doveva essere il valore aggiunto alla Nazionale rischia di trasformarsi in un caso difficile da controllare ma Marcello Lippi, che ha dichiarato che se dovesse diventare cittadino italiano e continuare a giocare bene (come sta facendo) lo chiamerebbe subito, è abituato a
    gestire questo tipo di problemi, se si può parlare di problemi. Amauri è un attaccante che sa fare tutto li davanti, non c’è cosa che non sappia fare: protegge palla, sa far salire la squadra, è veloce, tecnico sa tirare con entrambi i piedi e ha un colpo di testa a dir poco esplosivo.

  • Dunga apre le porte della nazionale ad Amauri

    Il “caso-Amauri” si arricchisce di una nuova puntata. Dopo le critiche di Gattuso, è arrivata una sorta di riapertura da parte di Carlos Dunga. “Indipendentemente dal fatto di essere Amauri, o un altro giocatore – ha ribadito il ct del Brasile – le porte della Nazionale sono aperte a tutti. Noi diamo a tutti l’opportunità. Dipende da come vanno gli altri attaccanti e da come va lui. Il Brasile in quel ruolo ha molte opzioni”.

    Insomma, secondo Dunga tutto dipende dal giocatore: “Non è l’allenatore che decide se le porte sono chiuse o aperte, sono loro che in campo devono dimostrare se continuare a lasciarla aperta o meno. Devi star bene nel momento in cui vieni chiamato, continuare a fare bene, non puoi mollare”.

    Dopo essere stato bloccato dalla Juve, che gli ha negato il “visto” per la sfida con l’Italia, Amauri potrebbe avere un’altra chance, ma prima dovrà vincere una concorrenza super agguerrita. “Abbiamo Luis Fabiano, Scarpa d’Oro lo scorso anno, che fa gol tutte le volte in Nazionale, Adriano, che ha giocato tre partite e fatto due gol, c’è Pato, che è in crescita, e altri. Bisogna portare in nazionale giocatori con diverse caratteristiche”, ha spiegato Dunga.

    Quanto all’incertezza sulla nazionalità, il commissario tecnico verdeoro difende lo juventino, rispondendo indirettamente a Gattuso: “Solamente sentendo sulla propria pelle questa decisione, si può dare un giudizio. Per gli altri, dare un giudizio è molto facile”.

    fonte:sportmediaset

  • Gattuso entra in tackle su Amauri

    Gattuso non le manda a dire. Il centrocampista del Milan, intervistato da Sky Sport, non risparmia una frecciata ad Amauri. L’attaccante della Juve, in attesa del passaporto italiano, viene accusato da ‘Ringhio’ di snobbare la maglia azzurra. Amauri come giocatore non si discute ma ha gestito male la vicenda. Prima aspetta il Brasile, ma noi non siamo l’Azerbaigian, noi siamo l’Italia, abbiamo vinto quattro coppe del mondo e il nostro calcio non ha nulla da invidiare a nessuno. Penso sia giusto che giochi con il Brasile”.

  • Amauri presto azzurrabile

    Dopo mesi e mesi di attese forse finalmente ci siamo: Amauri è sempre più vicino a diventare un cittadino italiano.

    Secondo quanto riportato da Tuttosport infatti, la moglie del bomber bianconero, Cynthia Cosini Valaderes lunedì o martedì ritirerà presso la prefettura di Torino il passaporto italiano cosà che farà scattare automaticamente le pratiche anche per la doppia cittadinanza del marito. Il presidente Napolitano ha infatti controfirmato nei giorni scorsi il decreto per far diventare ita­liana per far diventare italiana la signora Amauri.

    Ma quando arriverà il doppio passaporto per l’attaccante tanto desiderato da Lippi? Amauri dovrebbe diventare un giocatore convocabile a tutti gli effetti a partire da giugno, in tempo per la Confederations Cup.

    fonte:goal.it