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  • Morata lancia la Juve, una bella Lazio batte il Dortmund

    Morata lancia la Juve, una bella Lazio batte il Dortmund

    Grande inizio di Champions League per le italiane impegnate nella giornata odierna, una doppietta di Morata ha permesso alla Juventus d’imporsi sul campo di Kiev, un Immobile ispiratissimo ha aiutato la Lazio a battere 3-1 il Borussia Dortmund all’Olimpico.

    Erano due squadre in cerca di riscatto, la Juve di Pirlo doveva dimostrare progressi rispetto al pari di Crotone, la Lazio di Inzaghi doveva cancellare il pesante 0-3 rimediato con la Sampdoria.

    Così è stato.

    I bianconeri hanno giocato una gara solida in casa della Dynamo, non ha praticamente sofferto niente e grazie alla doppietta di Alvaro Morata nella ripresa ha portato a casa tre punti preziosissimi.

    I biancocelesti hanno disputato una partita aggressiva, grintosa, determinata ed hanno mandato al tappeto un Borussia Dortmund che si è svegliato solo nel secondo tempo, protagonista assoluto Ciro Immobile, un gol ed un assist per lui.

    Una menzione per Akpa-Akpro che al suo esordio in Champions ha siglato il gol del 3-1 che ha sostanzialmente chiuso la partita.

    Veniamo al racconto della sfida di Kiev tra Dynamo e Juventus.

    Partenza a ritmi piuttosto bassi con la Juventus a fare la partita ma senza creare pericoli. Al 12° ottima ripartenza Juve con Chiesa che riesce ad arrivare al tiro, il suo diagonale viene respinto da Bushchan.

    Un minuto dopo enorme occasione per Chiellini, Bushchan manca completamente il pallone, il capitano bianconero prova a girarla di testa ma non trova la porta.

    Problema muscolare per Chiellini al 19°, al suo posto entra Demiral.

    I minuti scorrono su ritmi sempre più lenti con i portieri sostanzialmente inoperosi sino al 28° quando un cross rasoterra di Cuadrado impegna il portiere ucraino.

    Super parata di Bushchan che in tuffo, al minuto 34, salva su un gran colpo di tacco di Kulusevski ben servito da Ramsey.

    Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    La ripresa parte senza cambi nelle due squadre, passa un minuto e la Juventus trova il vantaggio, giocata di Chiesa che serve Ramsey, il gallese appoggia per Kulusevski che calcia subito, Bushchan non trattiene e Morata deposita in rete.

    La Dynamo non reagisce in maniera veemente, Pirlo intanto si gioca la carta Dybala, all’esordio stagionale.

    La Juventus prova a far possesso facendo girare la palla per evitare pericoli.

    I padroni di casa prendono coraggio e provano ad alzare i ritmi, cercano di creare qualcosa ma non creano pericoli per Szczesny.

    La Juve sembra controllare con un po’ di fatica ma al 84° Cuadrado pennella per Morata che di testa insacca il 2-0.

    Nel secondo minuto di recupero Szczesny è bravo a respingere un insidioso tiro da fuori, la partita si chiude con la punizione di Shaparenko che finisce sul fondo, la doppietta di Morata regala i primi 3 punti in questa Champions League alla Juventus.

    DYNAMO KIEV – JUVENTUS 0-2 (46°, 84° Morata)

    Dynamo Kiev (4-3-3): Bushchan; Kedziora, Zabarnyi, Mykolenko, Karavaev (70° Popov); Buyalskyy (89° Garmash), Sydorchuck, Shaparenko; Tsygankov (70° Verbic), Supriaga, De Pena (60° Gerson).

    Allenatore: Lucescu.

    Juventus (3-4-1-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, Chiellini (19° Demiral); Cuadrado, Bentancur (80° Arthur), Rabiot, Chiesa; Ramsey (80° Bernardeschi); Kulusevski (56° Dybala), Morata.

    Allenatore: Pirlo.

    Arbitro: Hategan.

    Ammoniti: Bentancur (J), Cuadrado (J), Demiral (J).

    Passiamo all’esordio in Champions League della Lazio in casa contro il Borussia Dortmund.

    Partenza con una Lazio aggressiva che prova a spingere subito sull’acceleratore ed il gol arriva subito con Correa che recupera palla e serve Immobile che sotto porta non sbaglia.

    Risposta giallonera con il colpo di testa di Piszczek, Strakosha alza in corner.

    Il Borussia dietro balla e per due volte Immobile avrebbe chance per la doppietta, prima però calcia addosso al portiere e dopo vede il suo tiro salvato da un difensore.

    Al 21° straordinario Strakosha che nell’uno contro uno salva su Guerreiro che si era infilato con troppa facilità, passa un minuto e Correa non sfrutta l’errore di Hummels e calcia addosso ad Hitz che salva in corner, il 2-0 però è solo rimandato arriva sul corner successivo con il colpo di testa di Luiz Felipe deviato nella propria porta dal portiere ospite.

    Si accende Håland, il norvegese serve un assist al bacio per Meunier che però colpisce malissimo e manda sul fondo.

    E’ una Lazio grintosa, determinata che non molla su nessun pallone, il Borussia invece pare fin troppo molle.

    Si va negli spogliatoi con una buona Lazio avanti con il doppio vantaggio.

    La ripresa ricomincia con un cambio nel Borussia Dortmund, esce Bellingham, entra Reyna. Al 50° percussione di Håland che lascia partire un tiro forte ma centrale, bravo Strakosha a respingere.

    E’ un Borussia Dortmund più aggressivo, la Lazio soffre un po’ ma riesce a tenere.

    Al 66° bella combinazione dei tedeschi con il tiro di Guerreiro forte ma alto. Passano 5 minuti e da un errore in disimpegno di Patric arriva l’assist di Reyna per Håland che calcia fortissimo battendo Strakosha.

    La Lazio si risveglia, Immobile dal fondo riesce a metter palla per Akpa-Akpro che da due passi non può sbagliare, passa un minuto e Luis Alberto spreca una colossale occasione.

    Ci prova ancora Håland di testa, bravo ancora Strakosha ad alzare in corner.

    Non succede altro, la Lazio brutta vista contro la Sampdoria risorge in Champions League e s’impone 3-1 contro il Borussia Dortmund.

    LAZIO – BORUSSIA DORTMUND 3-1 (6° Immobile (L), 23° aut. Hitz (B), 71° Håland (B), 76° Akpa-Akpro (L))

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Patric, Luiz Felipe (51° Hoedt), Acerbi; Marusic, Milinkovic-Savic (67° Akpa-Akpro), Lucas Leiva, Luis Alberto (80° Parolo), Fares; Immobile (80° Caicedo), Correa (67° Muriqi).

    Allenatore: Inzaghi.

    Borussia Dortmund (3-4-2-1): Hitz; Piszczek (65° Brandt), Hummels, Delaney; Meunier, Bellingham (46° Reyna), Witsel, Guerreiro; Sancho, Reus (78° Reinier); Håland.

    Allenatore: Favre.

    Arbitro: Turpin.

    Ammoniti: Luis Alberto (L), Delaney (B), Reyna (B), Strakosha (L).

    I risultati delle gare di oggi in Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata vittoria in goleada del Barcellona 5-1 sul Ferencvaros. Vince anche il Lipsia, 2-0 al Basaksehir. Colpo a sorpresa del Bruges in casa dello Zenit ma soprattutto cade in casa il Psg, 2-1 contro il Manchester United, grazie al gol nel finale di Rashford. Finiscono in parità Rennes-Krasnodar (1-1) e Chelsea-Siviglia (0-0).

  • Sergio Ramos spegne i sogni Champions del Napoli

    Sergio Ramos spegne i sogni Champions del Napoli

    Niente da fare, il sogno di remuntada del Napoli, alimentato dal bel gol di Dries Mertens al 24°, si spegne poco dopo il 10° della ripresa quando il bomber della difesa del Real, Sergio Ramos, ha trovato due gol da corner che hanno spezzato le gambe agli azzurri. Il gol di Morata nel recupero serve solo ad arrotondare il risultato.

    Gli uomini di Sarri hanno comunque espresso un gran bel gioco, concedendo praticamente niente alla squadra di Zidane se non quei due calci d’angolo nei quali probabilmente è stato bravo Sergio Ramos, probabilmente la difesa s’è fatta trovare impreparata, fatto sta che alla fine un buon Napoli ha dovuto cedere il passo salutando la Champions League agli ottavi di finale.

    Veniamo al racconto della gara, Sarri scioglie i dubbi a centrocampo schierando, al fianco di Hamsik, il duo Diawara e Allan, in avanti tridente leggero Insigne-Mertens-Callejon. 

    Tutto confermato anche per Zidane che nel suo 4-3-3 si affida alla BBC Bale, Benzema e Cristiano Ronaldo. 

    Il Napoli sa di dover partire forte, e così fa cercando di spingere e mettere pressione ad una difesa del Real Madrid non certo imperforabile. Le prime conclusioni non sono precise ma l’atteggiamento è decisamente incoraggiante, non c’è da stupirsi se al 24° Mertens, servito da Hamsik al termine di una splendida giocata, trova la conclusione vincente che batte Navas.

    Il primo step per gli azzurri è compiuto ma dopo soli 5 minuti sul San Paolo cala il gelo, Cristiano Ronaldo, assente fino a quel momento, entra in area, supera Reina ma è costretto ad allargarsi ed il suo tiro si stampa sul palo.

    Passato il pericolo il Napoli si rilancia in attacco e al 38° è ancora Mertens ad avere la chance pesante, il suo tiro però fa la stessa fine di quello di Cr7, il palo strozza in gola l’urlo del popolo partenopeo.

    Gli ultimi minuti scorrono senza grandi emozioni, si va al riposo sul 1-0 per il Napoli. 

    L’inizio ripresa si rivela fatale per il Napoli, prima Benzema spaventa il popolo azzurro calciando fuori poi nel giro di 5 minuti, dal 52° al 57°, Kroos pennella due cross da calcio d’angolo per Sergio Ramos che con una certa libertà colpisce di testa insaccando alle spalle di Pepe Reina, un uno-due micidiale, anche se sul secondo gol c’è la complicità di una deviazione di Mertens. 

    Il gol di Sergio Ramos | Foto Twitter

    Il cronometro dice che mancherebbero ancora più di trenta minuti ma la gara sostanzialmente si chiude qua, nella restante frazione di tempo c’è spazio per i cambi e per una ghiotta chance per Carvajal che al 83° calcia fuori, davanti a Reina, il pallone del possibile 1-3. Il terzo gol per il Real arriva comunque e lo mette a segno Morata con il tap-in dopo la parata di Reina sul tiro di Cristiano Ronaldo.

    NAPOLI – REAL MADRID 1-3 (24° Mertens (N), 52°, 57° Sergio Ramos (R), 91° Morata (R))

    NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan (56° Rog), Diawara, Hamsik (75° Zielinski); Callejón, Mertens, Insigne (70° Milik).

    Allenatore: Sarri.

    REAL MADRID (4-3-3): Navas; Carvajal, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Modrić (80° Isco), Casemiro, Kroos; Bale (68° Lucas Vazquez), Benzema (77° Morata), Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Zidane.

    Arbitro: Cakir.

    Ammoniti: Allan (N), Diawara (N).

     

    Nell’altra sfida di serata l’Arsenal, sconfitto per 5-1 a Monaco, crede nella miracolosa rimonta giocando un ottimo primo tempo chiuso sul 1-0. Nella ripresa però Koscielny causa rigore e si prende il rosso che lancia il Bayern che non solo pareggia con Lewandowski ma poi dilaga per 5-1, a segno Robben, Douglas Costa e Vidal con una doppietta.

     

  • Juve-Real: si decide per Morata, Pogba e altro

    Juve-Real: si decide per Morata, Pogba e altro

    Dalla Spagna arrivano indiscrezioni importanti e l’asse Juve-Real si fa sempre più aperto, una trama che s’infittisce ogni giorno di più e che coinvolge oltre a Morata anche Pogba ed altri nomi sui taccuini delle due società.

    Secondo le nostre fonti addirittura nei prossimi giorni, entro la fine della settimana per essere precisi, sapremo il destino di Alvaro Morata sul quale ruotano una serie di trattative collegate. Infatti, sempre secondo la fonte, Juventus e Real Madrid dovranno incontrarsi per definire le sorti dell’attaccante e il Real Madrid ha pronta un’offerta ufficiale per i bianconeri che comprende il lascito di Morata con una valutazione di circa 30 milioni, più 70 milioni cash per ottenere Paul Pogba. Si arriverebbe quindi alla maxi-offerta di 100 milioni di Euro richiesta dalla Juventus quale base per una trattativa che riguardasse il francese.

    Paul Pogba e Alvaro Morata | Foto Web
    Paul Pogba e Alvaro Morata | Foto Web

    Le trame tra i due club sono tanto fitte che il Real si è messo in mezzo pure nell’affare che la Juventus stava conducendo per Miralem Pjanic, non tanto per infastidire i bianconeri quanto per dargli una mano visto a sua volta l’interessamento del Barcellona per il centrocampista della Roma. Insomma Juve e Real si stanno spalleggiando per tenere botta al mercato e difendere le loro rispettive trattative pur rimanendo legate a loro volta da interessi reciproci. Se l’offerta del Real Madrid per Pogba non fosse ritenuta sufficiente i blancos lascerebbero il passo per Miralem Pjanic e in caso di definizione darebbero l’iniezione di liquidi necessaria alla Juventus per chiudere con la Roma. Con 70 milioni in tasca Marotta concluderebbe il mercato in entrata in pochissimo tempo cominciando proprio da Pjanic.

    Oltre a Pjanic la Juventus è molto interessata anche a Kovacic, sempre del Real, seppur al momento questa trattativa sia slegata dall’affare Pogba-Morata i due club avrebbero un ulteriore motivo per sedersi a trattare ed eventualmente inserire Kovacic nell’affare prioritario. Ulteriore nome uscito ultimamente che interessa come prospetto futuro per la Vecchia Signora sembra essere il canterano dei blancos Borja Mayoral, attaccante come Morata.

    Quindi gli scenari che si prospettano possono essere diversi e possono definirsi in base alle valutazioni dei due club. Per la Juventus chiudere positivamente l’affare Morata vuol dire parco attaccanti completato, in caso di cessione di Pogba vorrebbe anche dire denaro fresco pronto da usare per sbloccare trattative importanti, Pjanic su tutte ed eventualmente chiudere con il Real anche per Kovacic. Questo vorrebbe dire anche aver risolto il problema dell’assenza di Marchisio per mezza stagione, ma non solo, resterebbero ancora liquidi per completare e definire in tranquillità la rosa per Massimiliano Allegri per la prossima stagione.

    Secondo la fonte i due club dovrebbero incontrarsi a breve perché il Real Madrid deve esercitare la clausola di recompra tra il 30 giugno e il 15 luglio, la stessa Juventus pressa per avere una definizione rapida per Morata. Al tempo stesso da ormai alcune settimane Zinedine Zidane ha dichiarato che Paul Pogba è il suo obbiettivo principale per la prossima stagione, quale occasione migliore per fare un summit con la Juventus prendendo due piccioni con una fava proprio in questi giorni?

  • Morata stende il Milan, Coppa Italia alla Juve

    Morata stende il Milan, Coppa Italia alla Juve

    Un gol per alzare una Coppa Italia e poi dirsi addio? Morata non ha ancora la certezza su quale sarà il suo futuro, se ancora con la Juventus o con il ritorno al Real Madrid, certamente però se se ne andrà da Torino lascerà ai tifosi bianconeri il bel ricordo della rete che, nel secondo tempo supplementare, ha piegato il Milan regalando alla Juve la Coppa Italia. 

    Un successo senza dubbio storico perchè la Juventus diventa la prima squadra italiana a conquistare il double (Campionato e Coppa Italia) per due anni di fila.

    Una vittoria che non è stata poi così agevole come poteva sembrare dalle previsioni della vigilia. Il Milan è stato un tosto avversario ed ha a tratti messo in grande difficoltà gli uomini di Allegri. Il difetto dei rossoneri è stato principalmente quello di non sfruttare il gioco creato, tante potenziali occasioni ma Neto sostanzialmente non ha dovuto rispondere con miracolose parate. I bianconeri invece, pur giocando decisamente sottotono, sono cresciuti pian piano e hanno sfruttato la zampata di Morata, dopo solo due minuti dal suo ingresso, nel secondo tempo supplementare per mandare al tappeto l’avversario.

    Veniamo al racconto della gara.

    Nessuna novità rispetto alle previsioni della vigilia: Milan con il 4-3-3 con Bacca, Bonaventura ed Honda nel tridente e Juventus con il 3-5-2 con Lemina ed Hernanes al fianco di Pogba e con la collaudata coppia Mandzukic-Dybala davanti.

    Il primo tempo è tutto di marca rossonera con Bonaventura e compagni che sprecano diverse chance mentre la Juventus sostanzialmente non si vede mai.

    Nella ripresa il Milan riparte all’attacco e crea opportunità con Bacca e Kucka, poi però i ritmi rossoneri si abbassano e la Juve cresce, anche per merito della freschezza dei neoentrati Cuadrado ed Alex Sandro. La sfida però non si sblocca e si va così ai tempi supplementari.

    Il primo extratime racconta di un’occasione per parte, Pogba e Bacca, ma entrambi non centrano la porta. La svolta arriva nel secondo supplementare, Allegri inserisce Morata al minuto 108 ed il canterano ci mette solo 2 minuti per girare in rete il cross di Cuadrado. Brocchi manda dentro Balotelli ma non accade nient’altro.

    Vince la Juventus che alza il cielo la Coppa Italia e fa gioire anche il Sassuolo che vola ai preliminari di Europa League mentre per il buon Milan di questa sera si prospetta una nuova stagione senza Europa. 

     

    MILAN – JUVENTUS 0-1 d.t.s. (110° Morata)

    Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Romagnoli, De Sciglio; Kucka (112° Balotelli), Montolivo (108° Mauri), Poli (85° Niang); Honda, Bacca, Bonaventura.

    Allenatore: Brocchi.

    Juventus (3-5-2): Neto; Rugani, Barzagli, Chiellini; Lichsteiner (75° Cuadrado), Lemina, Hernanes (108° Morata), Pogba, Evra (62° Alex Sandro); Mandžukić, Dybala.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Zapata (M), Niang (M), Honda (M), Mauri (M), Pogba (J), Barzagli (J), Chiellini (J), Morata (J), Rugani (J).

  • Euro Juve: Si cerca il tris. Morata vuole il record

    Euro Juve: Si cerca il tris. Morata vuole il record

    E’ una Juventus totalmente diversa quella che sta dominando il suo girone di Champions rispetto a quella che ancora in campionato non è riuscita a ingranare come ci aveva ormai abituato nelle ultime stagioni. Lotterà sicuramente per le prime posizioni la formazione di Massimiliano Allegri, ne siamo convinti, nonostante il ritardo di 9 punti dalla capolista, qualche miglioramento si è visto. In Europa tutta un’altra musica, due vittorie su due, tre punti contro il Manchester City all’esordio e altrettanti contro i due volte campioni di Europa League del Siviglia. Il Borussia Moenchengladbach sulla carta è la squadra più debole del girone, ma mai abbassare la guardia, soprattutto in questa competizione.

    Massimiliano Allegri | Foto Twitter
    Massimiliano Allegri | Foto Twitter

    Vincere per chiudere la pratica e ipotecare il passaggio nel turno, concentrandosi sul campionato, questo è l’obiettivo dei bianconeri che con la terza vittoria avrebbero la strada spianata verso la fase a eliminazione diretta. Allo Juventus Stadium possono e devono farcela Morata e compagni, se si pensa che di fronte c’è il Gladbach, squadra tedesca – e la Germania a noi italiani non porta bene – i Campioni d’Italia hanno tutte le carte in regola per fare risultato.

    C’era ancora Bettega, in campo è chiaro, nell’ultimo e unico confronto tra le due compagini nel 1975, e non fu un bel ricordo per la Juve, 2 a 0 per i tedeschi all’andata e pareggio per 0 a 0 al ritorno, ma adesso la musica potrà essere un’altra. L’avversario ha cambiato guida tecnica, dopo le dimissioni di Favre sulla panchina adesso siede Andrè Shubert e in campionato le cose non stanno andando benissimo, nonostante l’ultima vittoria schiacciante per 5 a 1 contro l’Eintracht. 15 i punti di distanza da un Bayern finora sempre vincente.

    Morata
    Morata

    Insegue un record Alvaro Morata, cinque i gol consecutivi per lo spagnolo in Champions League, eguagliato Alex Del Piero, ma domani sera in casa sarà l’occasione per superare uno che ha fatto la storia del club bianconero. Un primato che cercherà di raggiungere il giocatore che non ha brillato nell’ultima gara di campionato con l’Inter ma che è sempre in grado di accendere la partita in qualsiasi momento, con lo zampino vincente o la giocata da applausi. I tre punti prima di tutto, in campionato la Juve ha fatto abbastanza bene, ecco perchè si va verso la riconferma per undici undicesimi della squadra che è scesa in campo domenica a San Siro, salvo qualche dubbio.

    Buffon dovrebbe aver smaltito il piccolo fastidio e dovrebbe essere regolarmente titolare, a dirigere la difesa a tre composta da Barzagli, Bonucci e Chiellini, con il primo adattabile come terzino in una retroguardia a quattro nel caso dovesse essere arretrato Evra e il modulo fosse il 4 – 4 – 2 e non il 3 – 5 – 2. Numeri a parte, l’italiano è sembrato uno dei giocatori più in forma, il migliore nella posticipo. Il tecnico livornese confermerà anche i tre centrocampisti ovvero Kedhira, Marchisio e Pogba, anche se dall’ultimo, nella lista dei 23 per il Pallone d’Oro, ci si aspetta molto di più. Cuadrado ha dimostrato di essere l’esterno ideale, la forma del colombiano si è vista, per cui sarà difficile rinunciare alla sua velocità. Davanti l’unico certo della maglia da titolare è Morata, con Dybala, ultimo cambio domenica, e Mandzukic a contendersi un posto.

    Paul Pogba | Foto Twitter
    Paul Pogba | Foto Twitter

    Sarà 4 – 4 – 2 per i tedeschi, tra le cui fila c’è il fratello l’altro Hazard, fratello di Eden, ma per il 10 sarà solo panchina. Sommer tra i pali, difesa a quattro composta da Korb, Christensen, Dominguez e Wendt, centrocampo con Traorè, Dahoud, lo svizzero Xhaka e Johnson, laddove le punte saranno Stindl e Raffael. Si può e si deve fare, i tre punti sono fondamentali per il passaggio del turno e guardare al ritorno con tranquillità.

     

     

     

     

  • Juve sogno Triplete finito, a Berlino trionfa il Barça

    Juve sogno Triplete finito, a Berlino trionfa il Barça

    L’analisi è piuttosto semplice, hanno vinto i più forti.

    Non è bastata una Juve con tanto cuore e tanto orgoglio a fermare quella che si può definire la squadra più forte del mondo.

    Il Barcellona ha giocato la solita grande partita offensiva, ha trovato subito il vantaggio ma dopo il pari di Morata ad inizio ripresa è sembrata una squadra in difficoltà, poi però dopo un contatto in area non fischiato a Pogba è partita una ripartenza che ha permesso a Suarez di trovare il gol del 1-2.

    C’è da fare comunque i complimenti a Massimiliano Allegri che ha mandato in campo una squadra orgogliosa che ha cercato di tenere in bilico la sfida e lo ha fatto sino al 96° quando poi Neymar l’ha chiusa.

    Fa festa il Barcellona che completa il suo secondo storico Triplete, la Juventus ci riproverà l’anno prossimo.

    La gioia del Barcellona | Foto Twitter
    La gioia del Barcellona | Foto Twitter

    Veniamo al racconto di questa finale.

    Tutto confermato nelle due formazioni, Allegri schiera regolarmente Barzagli al fianco di Bonucci al centro della difesa, centrocampo titolare e coppia d’attacco formata da Tevez e Morata.

    Come detto formazione titolare anche per Luis Enrique che recupera Iniesta e lo schiera a centrocampo con Rakitic e Busquets. Davanti il trio delle meraviglie MSN: Messi-Suarez-Neymar.

    La Juventus prova a partire forte e mette pressione al Barcellona, i blaugrana però non si scompongono e al 4° con una bella azione Iniesta appoggia il pallone a Rakitic che da due passi segna. La Juve sul primo momento incassa il colpo poi pian piano, grazie ad un volenteroso Morata, cerca di creare pericoli, Vidal, servito dall’ex Real, calcia alto. Replica Neymar che però calcia oltre la traversa. Al 13° brutta palla persa in uscita dalla Juventus e Buffon compie un miracolo sul tiro a botta sicura di Dani Alves. Il Barcellona comanda il gioco la Juve prova qualche ripartenza ma senza creare grossi pericoli. I Bianconeri provano a crescere riaumentando la pressione ma a parte qualche svarione nell’inizio della manovra, il Barça non rischia. Nel finale di tempo doppia occasione per Suarez, primo tiro fuori, secondo respinto da Buffon in corner. Il primo tempo si chiude con il Barcellona avanti per 1-0.

    Si riparte e dopo un corner della Juventus, il Barcellona riparte veloce, Suarez calcia a botta sicura ma Buffon dice no. Il Barça continua a giocare alla grande e sfiora in un paio di occasioni il gol. Al 55° il pareggio bianconero, ter Stegen è super su Tevez ma arriva Morata che da due passi pareggia. Il gol sembra spaventare i blaugrana e dare fiducia alla Juve. Al 67° Pogba chiede un calcio di rigore, Cakir non concede e sulla ripartenza Messi lascia partire un tiro che Buffon non trattiene, arriva Suarez e riporta avanti i suoi. Al 71° Neymar troverebbe anche il gol del 3-1 ma devia il pallone con la mano, gol annullato. Allegri prova le carte Llorente e Pereyra per cercare il pareggio. Non bastano nemmeno i minuti di recupero, anzi al 97° Neymar in contropiede segna il terzo gol. Vince il Barcellona spegnendo i sogni della Juventus.

     

    JUVENTUS – BARCELLONA 1-3 (4° Rakitic (B), 55° Morata (J), 68° Suarez (B), 97° Neymar (B))

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Evra (89° Coman); Marchisio, Pirlo, Pogba; Vidal (79° Pereyra); Tevez, Morata (85° Llorente).

    Allenatore: Allegri.

    Barcellona (4-3-3): ter Stegen; Dani Alves, Mascherano, Pique; Jordi Alba; Rakitic (91° Mathieu), Busquets, Iniesta (78° Xavi); Messi, Suarez (94° Pedro), Neymar.

    Allenatore: Luis Enrique.

    Arbitro: Cakir

    Ammoniti: Vidal (J), Pogba (J), Suarez (B)

  • Morata gol, la Juve espugna il San Siro nerazzurro

    Morata gol, la Juve espugna il San Siro nerazzurro

    Una Juventus con tante seconde linee riesce ad imporsi a San Siro andando a complicare la corsa all’Europa League dell’Inter.

    I nerazzurri possono recriminare di non aver sfruttato un primo tempo in cui la Juventus è apparsa sotto ritmo e con la testa altrove e per alcuni errori che hanno agevolato i gol dei bianconeri, clamorosa la papera di Handanovic per il gol del 2-1 di Morata.

    Alvaro Morata | Foto Twitter
    Alvaro Morata | Foto Twitter

    Proprio Alvaro Morata è da considerarsi il protagonista del match, non tanto per il gol, che è più colpa del portiere sloveno, ma per le continue accelerazioni e giocate che hanno messo in crisi la retroguardia dell’Inter.

    Veniamo al racconto della gara.

    Mancini, che non può contare su Hernanes squalificato e Guarin infortunato, inserisce rispettivamente Shaqiri e Brozovic. Davanti classica coppia d’attacco Icardi-Palacio.

    Allegri pensa alla finale di Coppa Italia e fa ampio turnover lasciando a Torino Tevez, Buffon, Vidal, Evra e Chiellini. Dall’inizio partono Storari in porta, Romulo e Sturaro a centrocampo, insieme a Marchisio, in avanti coppia Matri-Morata.

    La partenza è piacevole, al tiro di Icardi respinto in corner da Storari risponde Morata con due ripartenze pericolose. Al 9° l’Inter passa, conclusione da fuori di Brozovic, tocca Icardi e la palla finisce in gol. Il ritmo si abbassa con l’Inter che prova a gestire il vantaggio e con la Juventus che non pressa. Al 22° Morata si riaccende se ne va da solo e costringe Handanovic alla gran chiusura in corner. Risponde l’Inter con Palacio che sfrutta un errore di Lichtsteiner ma Storari chiude. Handanovic torna protagonista poco dopo neutralizzando un bel tiro dal limite di Sturaro. Al 39° l’Inter prima sfiora il gol con Shaqiri che da fuori colpisce l’incrocio, sulla ribattuta Brozovic segna ma si alza la bandierina, gol annullato. Al 42° errore di Medel in retropassaggio, Matri s’invola, supera Vidic, entra in area, il serbo lo stende, è rigore, con giallo, Marchisio con freddezza glaciale trasforma. Il primo tempo si chiude con il risultato di 1-1.

    Si riparte con un Morata scatenato che prima va via a tutta velocità alla difesa dell’Inter ma calcia fuori, poi dopo meno di un minuto non riesce a girare in gol di testa da due passi. La gara si mantiene equilibrata senza altre grandi occasioni nel primo quarto d’ora. Al 65° ci prova Shaqiri ma la palla esce sul fondo. Anche D’Ambrosio ci prova ma la palla, colpita al volo, esce non di molto. Allegri inserisce anche Pogba ed al 83° i bianconeri trovano il vantaggio, il tiro è di Morata da fuori area ma Handanovic si fa sorprendere e la palla finisce in gol. La reazione dell’Inter è furiosa ma i nerazzurri non hanno fatto i conti con Storari che prima para sul perfetto inserimento di Palacio e poi con un balzo felino respinge il tiro a botta sicura di Icardi. Morata è scatenato, conquista calci di punizione, con un colpo di testa sfiora la doppietta, insomma una gran partita per lui. L’Inter gioca più sui nervi che sul gioco ma non crea praticamente più niente, finisce 2-1 per la Juventus. Una sconfitta che complica la corsa europea dei nerazzurri.

     

    INTER – JUVENTUS 1-2 (9° Icardi (I), 42° rig.Marchisio (J), 83° Morata (J))

    Inter (4-3-1-2): Handanovic; D’Ambrosio, Vidic, Ranocchia (89° Gnoukouri), Juan Jesus; Brozovic (82° Podolski), Medel, Kovacic; Shaqiri (71° Nagatomo); Icardi, Palacio.

    Allenatore: Mancini.

    Juventus (4-3-1-2): Storari; Lichtsteiner (55° Ogbonna), Barzagli, Bonucci, Padoin; Romulo, Marchisio, Sturaro; Pereyra (78° Pogba); Morata, Matri (66° Llorente).

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Doveri

    Ammoniti: Ranocchia (I), Brozovic (I), Vidic (I), Morata (J), Lichtsteiner (J), Kovacic (I), Juan Jesus (I)

  • Morata gela il Bernabeu, la Juve vola in finale di Champions

    Morata gela il Bernabeu, la Juve vola in finale di Champions

    Morata, proprio lui, come ha gridato in telecronaca Sandro Piccinini. Il prodotto della Cantera del Real Madrid con un gol al 57° ha gelato il Santiago Bernabeu andando a trovare il gol del pareggio che alla fine è valso l’accesso alla finale di Champions League per la Juventus.

    Eppure la gara si era messa molto bene per le Merengues che avevano sfruttato una sciocchezza di Chiellini, fallo da rigore su James Rodriguez, trasformato da Ronaldo al 22°. Gli uomini di Ancelotti ci hanno provato ma non sono riusciti a superare il muro eretto dalla Juve.

    La gioia dei calciatori della Juventus | Foto Twitter
    La gioia dei calciatori della Juventus | Foto Twitter

    Il sogno bianconero continua, la grande stagione di Massimiliano Allegri, accolto malissimo ma ora trasformato in eroe, non finisce qua. C’è un sogno ancora vivo e certamente i bianconeri, giocatori e tifosi, non vorranno svegliarsi. Ora tutti a Berlino dove ci sarà da tentare un’altra impresa contro i temibili catalani.

    Veniamo al racconto della gara.

    Ancelotti recupera Benzema e lo schiera nel trio delle meraviglie con Bale e Cristiano Ronaldo. Sergio Ramos torna al centro della difesa mentre a metà campo giocano Isco, Kroos e James Rodriguez.

    Allegri risponde con lo stesso 4-3-1-2 dell’andata fatta eccezione per Pogba che gioca dal primo minuto al posto di Sturaro.

    Si parte in un clima bollente, con il Real che cerca di premere subito sull’acceleratore ma la Juventus è pronta a ripartire. Nei primi 10 minuti si segnala una buona chance per Benzema che spara alto ed una buona Juve in possesso palla. Passano i minuti e le merengues provano a crescere creando un pericolo su punizione con Cr7, risponde Vidal con un rasoterra che impegna Casillas. Al 20° un siluro di Bale dalla lunga distanza costringe Buffon al miracolo, ma è un assedio Real, la Juve è troppo schiacciata. Al 22° Chiellini commette un’ingenuità causando un calcio di rigore su James Rodriguez, dal dischetto Ronaldo non fallisce. Il gol carica ancora di più il Real che sfiora il raddoppio con un contropiede 3 contro 2, salva Vidal. La Juve però, dopo alcuni minuti di shock, tenta di tornare a fare la gara non riuscendo ad impegnare mai Casillas. Ronaldo al 41° e Benzema un minuto dopo sfiorano il raddoppio. Il primo tempo si chiude con i Blancos avanti per 1-0.

    La non esultanza di Morata | Foto Twitter
    La non esultanza di Morata | Foto Twitter

    Si riparte per il secondo tempo senza sostituzioni. I Bianconeri cercano di dare quel qualcosa in più ed una conclusione di Marchisio spaventa Casillas. Il Real risponde con un tiro al volo di Marcelo, fuori di poco. Al 57° la Juventus pareggia, Pogba fa una sponda di testa per Morata che calcia di controbalzo battendo Casillas. Le Merengues reagiscono e al 63° con Bale sfiorano di un niente il nuovo vantaggio. Al 69° Marchisio ha il colpo del ko ma Casillas si supera con un grande intervento. La gara si mantiene vivacissima e Bale di testa da due passi non trova il gol. La partita è elettrica, il Real ci prova, la Juve tiene e risponde in ripartenza e al 88° Pogba costringe Casillas ad un’altra gran parata. I minuti trascorrono, la Juventus tiene, arriva il fischio finale, il sogno continua, i bianconeri di Max Allegri volano a Berlino per sfidare gli alieni del Barcellona.

     

    REAL MADRID – JUVENTUS 1-1 (22° rig. C.Ronaldo (R), 57° Morata (J))

    Real Madrid (4-3-3): Casillas; Marcelo, Varane, Sergio Ramos, Carvajal; James Rodriguez, Kroos, Isco; Bale, Benzema (66° Hernandez), Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Ancelotti.

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo (79° Barzagli), Pogba (88° Pereyra); Vidal; Tevez, Morata (84° llorente).

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Eriksson.

    Ammoniti: Isco (R), James Rodriguez (R), Tevez (J), Lichtsteiner (J)

  • Morata-Tevez e la Juve può sognare ancora Berlino

    Morata-Tevez e la Juve può sognare ancora Berlino

    Una grandissima Juventus porta a casa il primo atto nella semifinale di Champions League contro il Real Madrid. 

    Un 2-1 fatto di grande forza, di sofferenza a tratti ma anche da ottime giocate. Morata cecchino nei primissimi minuti, una difesa praticamente perfetta, fatta eccezione per un paio di disattenzioni costate il gol di Ronaldo e la traversa di James, un Tevez sempre pronto al momento giusto ma anche uno Sturaro davvero impressionante per essere praticamente al debutto in Champions.

    Carlos Tevez | Foto Twitter
    Carlos Tevez | Foto Twitter

    Il Real di Carlo Ancelotti ha dimostrato tanti difetti nella fase difensiva, ha sfruttato i suoi campioni, James e Cr7, per trovare il momentaneo pari ma nella ripresa ha provato a schiacciare i bianconeri ma non ha quasi mai preoccupato Buffon. 

    Al ritorno per i ragazzi di Max Allegri sarà durissima, al Bernabeu non sarà per niente facile ma una Juve così può continuare a sognare di andare a Berlino.

     

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri stupisce non per la scelta del modulo, utilizza infatti il 4-3-1-2, previsto alla vigilia, ma bensì per la scelta di schierare Sturaro al posto di Pereyra con Vidal che va a fare il trequartista.

    Ancelotti in sostanza conferma sia uomini che modulo previsto alla vigilia, un 4-4-2 con Sergio Ramos spostato a centrocampo. Coppia d’attacco Bale-Cristiano Ronaldo.

    Pronti via e dopo solo un minuto, da un rinvio errato di Casillas, arriva una chance per Vidal che però tarda a calciare e viene fermato. La Juve pare aggressiva ma un errore di Pirlo lancia Bale, Bonucci prende il giallo per fermarlo. Morata con il pallonetto fa le prove per il gol che arriva dopo pochi minuti, tiro di Tevez, Casillas non trattiene e Morata spinge in gol. Il Real reagisce e al 12° un missile di Kroos è deviato in corner da Buffon. Come da logica le Merengues si riversano in avanti ma i bianconeri con un ottimo Sturaro si creano altre potenziali palle gol. Al 27°, dopo una chance sprecata da Lichtsteiner, il Real trova il pari con una bella giocata di James Rodriguez che mette sulla testa di Cristiano Ronaldo un pallone da spingere in porta. A questo punto il Real Madrid allenta un po’ la presa e la Juventus torna a farsi vedere con un bel tiro di Marchisio, fuori di poco. Al 41° Buffon può ringraziare la traversa, dopo una bella azione di squadra il colpo di testa di Rodriguez si stampa sulla traversa. Non succede molto altro, il primo tempo si chiude sul 1-1.

    Si riparte e la Juventus mostra il pressing visto nei primi minuti del primo tempo. Il Real regge piuttosto agevolmente l’inizio aggressivo dei padroni di casa e cerca di costruire. Al 57° però la Juventus si conquista un rigore per un fallo di Carvajal, misteriosamente nemmeno ammonito, su Tevez, l’Apache è freddo e trasforma. Il gol stordisce i blancos e dopo poco più di un minuto una bella azione di Evra fa tremare la difesa di Ancelotti, Pepe salva in corner. Passano i minuti e la pressione del Real si fa sempre più intensa ed asfissiante. L’occasione ghiotta però capita a Llorente al 87°, il navarro salta anche Casillas ma deve allargarsi, mette palla in mezzo ma Vidal viene chiuso. Nel finale è più la Juve a sfiorare il terzo gol che il Real al pari. Non accade altro, finisce allo Juventus Stadium, la semifinale d’andata va alla Juventus. 

     

    JUVENTUS – REAL MADRID 2-1 (8° Morata (J), 27° Ronaldo (R), 57° rig. Tevez (J))

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo, Sturaro (64° Barzagli); Vidal; Tevez (86° Pereyra), Morata (78° Llorente).

    Allenatore: Allegri.

    Real Madrid (4-4-2): Casillas; Carvajal, Pepe, Varane, Marcelo; Rodriguez, Kroos, Ramos, Isco (63° Hernandez); Ronaldo, Bale (86° Jesè).

    Allenatore: Ancelotti.

    Arbitro: Atkinson.

    Ammoniti: Bonucci (J), Tevez (J), Carvajal (R), Rodriguez (R), Chiellini (J)

  • Allegri supera Conte: la Juve può sognare anche l’Europa

    Allegri supera Conte: la Juve può sognare anche l’Europa

    Una partita che alla vigilia era temutissima dal popolo bianconero si è trasformata in un vero e proprio trionfo.

    Una gara tatticamente perfetta da parte della Juventus di Allegri che ha annientato il Borussia Dortmund senza mai lasciare spazio agli attaccanti gialloneri e poi c’è Tevez. 

    L’Apache è stato semplicemente devastante, dopo soli 3 minuti ha trovato il tiro gioiello che ha sbloccato la gara e nella ripresa prima ha servito un assist al bacio a Morata e poi ha nuovamente punito Weidenfeller con una conclusione da poco dentro l’area.

    Carlos Tevez | Foto Twitter
    Carlos Tevez | Foto Twitter

    Non solo Tevez, nella Juve di questa sera è impossibile trovare qualcuno che abbia giocato male. Protagonista è stato certamente Massimiliano Allegri che, accolto con scetticismo in estate, è riuscito a far meglio anche del suo predecessore Conte, ben dirigendo la squadra anche nel momento di cambio di modulo per l’infortunio di Pogba. Obiettivo quarti di Champions centrato ed ora la Juventus, guidata dal suo mister e dal suo numero 10, non vorrà certo  fermarsi.

    Veniamo al racconto della gara.

    Jurgen Klopp schiera il suo consueto 4-2-3-1 con Kampl insieme a Reus e Mkhitaryan nel trio di trequartisti e con Aubameyang di punta. Panchina inizialmente per Immobile. 

    Allegri opta per il 4-3-1-2 con Lichtsteiner ed Evra sulle fasce, classico trio di centrocampo e Pereyra trequartista dietro alla coppia Tevez-Morata.

    Partenza super della Juventus con Morata che dopo poco più di un minuto sbaglia l’ultimo passaggio. Al 3° però arriva il gol con la conclusione di Tevez che non lascia scampo a Weidenfeller. Il Borussia reagisce immediatamente provando a far girare palle per chiudere dietro i bianconeri che però nel primo quarto d’ora non corrono rischi. Al 27° la Juventus perde Pogba, al suo posto entra Barzagli ed Allegri torna al 3-5-2. Il proseguimento del primo tempo è un assedio del Borussia che però non riesce a creare pericoli veri davanti a Buffon. Il primo tempo si chiude con la Juventus in vantaggio per 1-0.

    La ripresa inizia con il Borussia che prova a spingere ma è Morata ad avere la grande chance al 49°, salva Weidenfeller. I bianconeri sembrano più propositivi, provano a far girare palla per rallentare i ritmi. Poco dopo si ripete il duello Morata-Weidenfeller e lo vince nuovamente il portiere. Sembra un altro Borussia rispetto a quello del primo tempo, con meno intensità. Al 70° arriva il raddoppio bianconero con Tevez che s’inserisce in area, vede Morata lo serve e lo spagnolo a porta vuota fa 2-0. Il Borussia incassa il colpo e al 79° viene nuovamente punito da Tevez che riceve da Pereyra e lascia partire il tiro vincente. La partita si chiude praticamente qua, i tedeschi non riescono a trovare nemmeno il gol dell’orgoglio, la Juventus espugna nettamente Dortmund e si qualifica ai quarti di finale di Champions League.

     

    BORUSSIA DORTMUND – JUVENTUS 0-3 (3°, 79° Tevez, 70° Morata)

    Borussia Dortmund (4-2-3-1): Weidenfeller; Papastathopoulos, Subotic, Hummels, Schmelzer (46° Kirch); Bender (63° Blaszczykowski), Gundogan; Reus, Kampl, Mkhitaryan (63° Ramos); Aubameyang.

    Allenatore: Klopp.

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci,Chiellini, Evra; Vidal, Marchisio, Pogba (27° Barzagli); Pereyra; Tevez (81° Pepe), Morata (78° Matri).

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Mazic.

    Ammoniti: Reus (B)