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  • Marquez, trionfo storico a Laguna Seca. Bradl e Rossi sul podio

    Marquez, trionfo storico a Laguna Seca. Bradl e Rossi sul podio

    Marc Marquez ha trionfato nel Gran Premio degli Stati Uniti, nono appuntamento stagionale della MotoGP. Sul circuito di Laguna Seca il pilota spagnolo ha ottenuto il terzo successo stagionale nella classe regina entrando prepotentemente di diritto nella storia del Motomondiale, grazie al sorpasso al quarto giro sul suo idolo Valentino Rossi, proprio lì al Cavatappi dove il pesarese superò Casey Stoner nel 2008. Un sorpasso ancora più deciso e azzardato che lo ha portato momentaneamente in seconda posizione e che ha posto le basi per la rimonta e la vittoria finale, su un circuito dove nessun pilota era mai riuscito ad imporsi alla prima apparizione. Il giovane rookie della Honda è invece riuscito nell’impresa, resa ancora più eccezionale dal fatto che per lui questo è il primo anno nella massima categoria e vincere su un circuito storico e suggestivo come quello californiano ha decisamente un sapore speciale. Così come ha avuto un sapore speciale la consacrazione di Rossi a fine gara, che nel parco chiuso lo ha spintonato scherzosamente prima di abbracciarlo e dargli un cinque, un gesto che sa tanto di un passaggio di consegne generazionale.

    Marc Marquez
    Marc Marquez © Photo by Getty Images

    Lo spagnolo, balzato in testa dal GP di Germania al Sachsenring la scorsa settimana, ne ha approfittato per allungare il passo sui rivali ancora malconci dopo i rispettivi problemi alla clavicola: il compagno di squadra Pedrosa ha ora 16 punti di svantaggio dal numero 93 mentre Lorenzo è più staccato a 26 punti.

    Appassionante è stato anche il duello tra Marquez e Stefan Bradl che per qualche giro ha infiammato la gara. Il giovane tedesco è partito a razzo assaporando per metà gara la fantastica opportunità di andare a conquistare la prima vittoria in MotoGP, prima di essere sopravanzato dalla Honda “quasi gemella” del Cabroncito che aveva un passo nettamente superiore. Un grande risultato comunque per Stefan, la cui gioia è stata rispecchiata a fine gara dal suo team Lcr con abbracci e soddisfazione, che sta dimostrando da alcune gare a questa parte di poter stare benissimo nelle posizioni di vertice.

    Valentino Rossi ha chiuso al terzo posto staccato di circa sei secondi dal leader della gara. Il pesarese non ha condotto una gara brillantissima e infatti dopo i primi giri in cui sembrava riuscire a tenere il passo del poleman Bradl ha cominciato a perdere lentamente terreno abbandonando l’idea di poter salire sul gradino più alto del podio. Il Dottore è riuscito comunque a sottolineare gli aspetti positivi di questa trasferta californiana sottolinenado il fatto di essere salito per la terza volta consecutiva sul podio e di essere il primo tra i piloti Yamaha ad aver tagliato il traguardo. E poi sicuramente la soddisfazione di aver tenuto alle sue spalle le altre Honda di Alvaro Bautista, quarto dopo un’intera gara a tallonare il nove volte campione del mondo, e Daniel Pedrosa che è riuscito a vincere la sua gara personale tra infortunati con Jorge Lorenzo chiudendo in quinta posizione. Il maiorchino ha invece chiuso in sesta posizione ed è arrivato visibilmente stremato a fine gara, ma finalmente ora avrà un mese di vacanza per riprendersi al meglio e recuperare dal suo brutto infortunio.

    Brutta gara invece per Cal Crutchlow, da cui dopo gli ultimi risultati ci si aspettava decisamente di più della settima posizione. Il pilota britannico non è riuscito a trovare il passo giusto per insidiarsi tra i primi ed è stato battuto anche dai piloti ancora in convalescenza, riuscendo a chiudere, neanche in maniera troppo difficile, alle Ducati di Nicky Hayden, un tempo “mostro della Laguna”, Andrea Dovizioso e Alex De Angelis che quì ha sostituito l’infortunato Andrea Iannone e che hanno chiuso rispettivamente in ottava, nona e decima posizione.

  • Pedrosa riapre il Mondiale a Motegi

    Pedrosa riapre il Mondiale a Motegi

    Daniel Pedrosa ha vinto il Gran Premio del Giappone, 15esimo appuntamento del Motomondiale. Sul circuito di Motegi, gara di casa per la Honda, lo spagnolo ha trionfato in modo sin troppo facile rispetto a quello che avevano lasciato presagire le qualifiche andando a conquistare il suo quinto successo della stagione che lo avvicina ancora di più alla testa della classifica del Mondiale, comandata ancora da Jorge Lorenzo che vede ridursi cosi a 28 punti il suo vantaggio a sole tre gare dalla fine con 75 punti ancora a disposizione.

    “Camomillo” ha deciso di rompere gli indugi a 13 giri dalla fine dopo aver passato metà gara alle spalle del rivale, che ha tentato un timido allungo nelle fasi iniziali di gara senza però ottenere risultati. Pedrosa dopo il sorpasso ha impresso ancora una volta un ritmo inarrivabile per gli avversari primo su tutti Lorenzo, che non ha neanche provato a restare in scia al connazionale mantenendo una seconda posizione che comunque nessuno ha mai messo in discussione durante la gara, portando a casa punti importanti per la classifica piloti.

    Completa una tripletta spagnola Alvaro Bautista, galvanizzato dal fresco rinnovo di contratto per un altro anno con il team di Fausto Gresini, che ha chiuso la sua splendida gara sul gradino più basso del podio per la seconda volta consecutiva e per la terza in stagione. Lo spagnolo ha meritato il risultato ottenuto conquistato dopo una bella lotta con la Yamaha di Cal Crutchlow, superato a pochi giri dalla fine e costretto ad arrenderso proprio nell’ultima tornata per un problema al motore della sua M1.

    Daniel Pedrosa © TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/GettyImages

    Il britannico ha così fatto un favore involontario al compagno di squadra Andrea Dovizioso che è scalato al quarto posto ma più staccato rispetto ai primi tre. Il forlivese, pur senza brillare, è riuscito a raddrizzare in gara un week-end che fino alle qualifiche del sabato sembrava non riservare nulla di buono, recuperando punti preziosi al rientrante Casey Stoner che ha chiuso alle sue spalle in quinta posizione.

    L’australiano è ancora in evidente difficoltà fisica dopo lo stop forzato di tre gare per l’operazione alla caviglia destra lesionata conseguentemente alla caduta di Indianapolis, e, nonostante abbia portato a casa il quinto posto al rientro, vede ora avvicinarsi pericolosamente alle sue spalle l’italiano del team Tech 3, rischiando così di perdere alla sua ultima stagione anche la terza posizione nel Mondiale.

    Sesta posizione per Stefan Bradl in sella alla Honda del team Lcr, davanti alla Ducati di Valentino Rossi, ancora primo tra i piloti di Borgo Panigale ma ancora molto lontano dalle prestazioni di Honda e Yamaha. Il pesarese sembra non poter fare di più per lottare con i team e i piloti di vertice ma è stato in grado di vincere il duello in famiglia con il compagno di team Nicky Hayden, settimo alle sue spalle. Lo statunitense ha però dovuto fare i miracoli per mantenere la posizione da un arrembante Katsuyuki Nakasuga, che ha provato in tutti i modi a sopravanzarlo per conquistare l’ottavo posto. Al traguardo sono stati solo 5 i centesimi di vantaggio del ducatista nei confronti del giapponese che ha comunque disputato la sua prima gara della stagione in modo eccellente.

    Alle sue spalle Hector Barbera su Ducati ha chiuso la top-ten in decima posizione davanti all’altra Ducati di Karel Abraham. Caduto dopo solo un giro Ben Spies mentre si trovava in terza posizione. Lo statunitense ha tirato troppo la staccata ed è andato diritto alla prima curva nel tentativo di tenere il passo dei primi due, finendo contro il muretto di recinsione senza riportare conseguenze fisiche.  Soltanto 16 i piloti giunti al traguardo tra i quali non annoveriamo Danilo Petrucci che si è ritirato dopo appena un giro. Ultime due posizoni invece per Michele Pirro e Roberto Rolfo che sostituirà Mattia Pasini fino al termine della stagione.

  • Lorenzo, pole e record a Motegi. Rossi solo nono

    Lorenzo, pole e record a Motegi. Rossi solo nono

    Jorge Lorenzo ha conquistato la pole position del Gran Premio del Giappone sul circuito di Motegi, 15esima gara della stagione. Il pilota spagnolo ha firmato il miglior tempo proprio sotto la bandiera a scacchi grazie ad un ultimo giro fenomenale fermando il cronometro sull’ 1:44.969, tempo che oltre ad avergli regalato la sesta pole position stagionale gli è valso anche lo strepitoso record del circuito strappato a Casey Stoner di oltre due decimi.

    Lorenzo è stato anche l’unico pilota ad aver girato sotto il muro dell’1:45 ed ha soffiato proprio al suo ultimo tentativo la pole position a Daniel Pedrosa, che ha chiuso al secondo posto staccato di 246 millesimi dal connazionale. Il pilota spagnolo della Honda ha dovuto fare i conti più che in altre gare con i problemi di chattering della sua RC213V , segno che la moto di Tokyo non è esattamente appsto per la gara. A differenza di una Yamaha che invece sembra volare e che dopo qualche battuta d’arresto sembra intenzionata a ritornare alla vittoria proprio con Lorenzo che vuole allungare nel Mondiale.

    A dimostrazione di ciò la terza posizione di Cal Crutchlow che si è piazzato alle spalle dei due pretendenti alla corona iridata ed ha chiuso cosi la prima fila. Il britannico del Team Tech 3 non è lontanissimo da Pedrosa, solo 42 millesimi lo dividono dallo spagnolo e domani potrebbe diventare un serio alleato per il suo team-mate visto il grande potenziale della Yamaha sul circuito nipponico.

    Anche perchè al quarto posto, ad aprire la seconda fila troviamo la terza Yamaha, quella ufficiale, di Ben Spies che però è caduto sul finire del turno nel tentativo di migliorare il suo tempo fortunatamente senza conseguenze fisiche. Il prossimo pilota della Ducati ha preceduto la Honda Gresini di Alvaro Bautista, che ha provato ad interrompere un dominio netto e incontrastato della Yamaha piazzandosi davanti ad Andrea Dovizioso, che comunque è più in difficoltà rispetto ai suoi compagni.

    Il pilota forlivese è infatti distanziato di sei decimi dalla migliore prestazione ed è poco soddisfacente il fatto di aver tenuto alle sue spalle il rientrante Casey Stoner, ancora alle prese con molti guai fisici. La resistenza fisica dell’australiano non è certamente al top e la settima posizione a quaso otto decimi di ritardo dalla vetta ne sono la dimostrazione, segno che la migliore condizione è ancora lontana ma c’è da dire che anche il set-up della moto non è eccellente.

    Ottavo posto per Stefan Bradl, ultimo dei piloti che è riuscito a contenere il distacco sotto il secondo nonostante il tedesco sia scivolato ad inizio turno. Il pilota della Honda Lcr si è piazzato ancora una volta davanti alle Ducati ufficiali di Valentino Rossi e Nicky Hayden. Il pesarese è stato ancora una volta il migliore dei piloti di Borgo Panigale anche se la prestazione delle qualifiche ha lasciato un pò di rammarico visto l’andamento delle prime libere del venerdi. Molti miglioramenti da parte della Gp12 non si sono visti e Hayden, convalescente come Stoner, si è accontentato del decimo posto a quattro decimi dal compagno di team.

    Alle spalle delle due Ducati troviamo Katsuyuki Nakasuga, wild-card sul tracciato di casa con la Yamaha M1, e l’altra Ducati di Hector Barbera che ha chiuso la classifica dei prototipi. La prima delle Crt è quella di Aleix Espargaro che vince il “duello in famiglia” con Randy De Puniet, entrambi bravi a mettersi alle loro spalle uno spento Karel Abraham, 15esimo. Tra gli italiani 18esimo e 19esimo hanno chiuso Michele Pirro e Danilo Petrucci mentre Roberto Rolfo, che da Motegi fino alla fine della stagione sostituirà Mattia Pasini appiedato dalla Art del team Speed Master, ha chiuso in 21esima posizione, penultimo davanti al solo Ivan Silva.

  • A Misano vince Lorenzo. Rossi è 2°, out Pedrosa

    A Misano vince Lorenzo. Rossi è 2°, out Pedrosa

    E’ stato Jorge Lorenzo il vincitore indiscusso del Gran Premio di San Marino, 13esimo appuntamento del motomondiale, corsosi sul circuito di Misano Adriatico intitolato alla memoria di Marco Simoncelli dopo la sua scomparsa a Sepang. Il pilota spagnolo ha praticamente dominato la gara dall’inizio alla fine firmando la sua 44esima vittoria della carriera, sesta stagionale, mettendo una seria ipoteca sul campionato del mondo che ora lo vede leader della classifica con 38 punti di vantaggio sul rivale principale Daniel Pedrosa, caduto dopo neanche un giro dall’inizio del Gran Premio.

    Ma sul tracciato romagnolo è successo davvero di tutto sin dalla partenza quando sia Abraham che Pedrosa sono rimasti fermi sulle rispettive piazzole e aiutati a ripartire dai propri meccanici per completare il giro d’installazione. Situazione che si ripete prima della partenza costringendo i commissari a far ripetere tutte le procedure e a diminuire la gara di un giro per rimanere nei limiti dei consumi sia di carburante che di gomme.

    La seconda partenza riserva un colpo di scena. Abraham con evidenti problemi alla frizione viene costretto a rientrare in pit per effettuare la partenza dai box mentre Pedrosa alle prese con un problema alla ruota anteriore rimasta bloccata si schiera ultimo in griglia per aver portato, prima del secondo giro di ricognizione, la moto fuori dalla griglia. Strada spianata dunque per Lorenzo che qualche curva più tardi si ritrova in prima posizione e con Pedrosa fuori dai giochi essendo stato steso alla Quercia nel corso del primo giro da Hector Barbera che centra il posteriore della Honda RC213V chiudendo molto probabilmente i giochi per il Mondiale con cinque gare d’anticipo. Pochi giri più tardi e la gara perde un’altro dei suoi protagonisti, Cal Crutchlow, che inseguiva da vicino il suo compagno di squadra Andrea Dovizioso

    Jorge Lorenzo © Gabriel Bouys/Getty Images

    Da li in poi Lorenzo conduce un monologo rifilando nel giro di poche tornate oltre tre secondi di vantaggio sui suoi inseguitori. Il primo dei quali il suo prossimo compagno di squadra Valentino Rossi, galvanizzato un pò dal suo ritorno in Yamaha che gli permetterà di competere ancora una volta per il titolo, un pò per le modifiche apportate alla Ducati che gli hanno permesso di ritornare a girare su ritmi più che interessanti. Il pilota di Tavullia si sbarazza in pochi giri di un arrembante Stefan Bradl, alle sue spalle per tutta la gara con la prima delle Honda che però non regge il ritmo consumando prima degli altri la gomma posteriore e permettendo di fatto ad Andrea Dovizioso e Alvaro Bautista di rifarsi sotto nelle battute finali di gara.

    Con Lorenzo e Rossi sicuri della prima e della seconda posizione ad animare gli ultimi giri di gara è la battaglia per la terza piazza e per l’ultimo posto disponibile sul podio che vede trionfare Bautista su Dovizioso seppur per soli 3 millesimi di secondo. Per il pilota spagnolo del team Gresini la soddisfazione del primo podio stagionale mentre per Dovizioso arriva la prima beffa stagionale dopo tanti terzi posti e duelli vinti al fotofinish. Alle spalle dei primi 4, in quinta posizione, Ben Spies, partito male e in grande rimonta nel finale, davanti ad un esausto Bradl, rimonta che non basta per guadagnare il primo podio stagionale.

    Staccatissimo, ad oltre 30 secondi di distacco, in settima posizione Nicky Hayden alle prese con i problemi alla mano destra operata poco tempo fa dopo una caduta nelle qualifiche del GP di Indianapolis che gli ha fatto saltare anche l’appuntamento ceco di Brno, anche se lo statunitense non usufruiva delle nuove componenti montate sulla moto del compagno di squadra Rossi. Alle sue spalle Johnny Rea in sella all’altra Honda ufficiale come sostituto di Casey Stoner, anche lui out dopo Indianapolis. Nella top-ten anche le due CRT di Randy De Puniet e Michele Pirro.

    Per Valentino Rossi arriva il miglior risultato della stagione considerando che il secondo posto di Le Mans era arrivato in condizioni atmosferiche particolari, ovvero con asfalto bagnato. Qui a Misano si è vista finalmente una Ducati competitiva anche con condizioni di asfalto asciutto, e la capacità di gestione gara del pesarese hanno fatto la differenza nel finale rispetto agli avversari. Non c’è comunque troppo da illudersi visto che questo secondo posto è stato agevolato dalle assenze di Pedrosa e Stoner, ma la via intrapresa dalla Ducati per migliorare sembra tuttavia essere quella giusta.

    Tutto facile invece per Lorenzo che ha gestito alla grande la gara dando l’impressione di non spingere neanche troppo. Nessuno oggi era alla sua portata, a parte forse Pedrosa che però è caduto e si ritrova a meno 38 in classifica generale. Il secondo titolo del maiorchino nella classe regina, a meno di clamorosi colpi di scena, è sempre più vicino.

  • Pedrosa Super, pagelle GP Germania

    Pedrosa Super, pagelle GP Germania

    L’ottavo appuntamento del Motomondiale se lo aggiudica Daniel Pedrosa che sul circuito del Sachsenring vince il Gran Premio di Germania. Per lo spagnolo è il primo successo stagionale, il terzo consecutivo sul circuito tedesco sul quale conferma un grandissimo feeling. In seconda posizione chiude Jorge Lorenzo che si riporta nuovamente in testa alla classifica del Mondiale complice la caduta di Casey Stoner che alla penutlima curva dell’ultimo giro si stende nel tentativo di superare Pedrosa. Doppia beffa per l’australiano che perde il primato in classifica e anche la seconda posizione in favore del suo compagno di squadra.

    Si conferma ancora una volta bravissimo Andrea Dovizioso, che per la terza volta nelle ultime quattro gare sale sul gradino più basso del podio, tra l’altro unico pilota di un teamclienti ad esserci riuscito quest’anno. Buona la gara di Valentino Rossi che chiude sesto davanti ai suoi compagni di marca ma anche ad Alvaro Bautista e  Cal Crutchlow. Diamo ora i voti ai protagonisti del GP.

    Pedrosa 10: al Sachsenring non ce n’è per nessuno e Camomillo lo dimostra a tutti ancora una volta. Terzo successo consecutivo sul circuito tedesco, quinto in carriera che gli vale il primo sigillo stagionale ma soprattutto la soddisfazione di aver finalmente battuto Stoner e di averlo superato al secondo posto nella classifica iridata. Ora può pensare in grande.

    Lorenzo 7: un week-end abbastanza anonimo per uno come lui che comunque aveva la scusante di non essere nelle perfette condizioni fisiche per il crash di Assen con Bautista. Ma nonostante ciò recupera con gli interessi la caduta della settimana scorsa riprendendosi la vetta della classifica Mondiale, e tutto questo non nella sua migliore gara dell’anno. La fortuna questa volta lo ha premiato.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Dovizioso 8,5: terzo podio nelle ultime quattro gare, secondo consecutivo, per il pilota italiano, che si sta dimostrando il migliore dei piloti clienti e non solo. Infatti oltre a bastonare come al solito il suo compagno di squadra Crutchlow, tiene dietro con le unghie e con i denti il compagno di marca Ben Spies (voto 6)con la Yamaha del team ufficiale. I risultati ottenuti potrebbero portarla presto, già dall’anno prossimo, nelle sue mani.

    Bradl 8: Il tedeschino davanti al suo pubblico si esalta e già dalle prove dimostra di avere un ottimo passo. Guida per tutto il GP il gruppetto composto dalle Ducati restando anche vicino al trio Yamaha composto da Dovizioso-Crutchlow-Spies, e alla fine sfruttando gli errori degli altri piloti agguanta una meritata quinta posizione con la quale bissa il miglior risultato di quest’anno ottenuto a Le Mans nel GP di Francia.

    Rossi 6,5: non fa cose straordinarie restando ultimo del quartetto guidato da Bradl per tutta la gara. Poi esce alla distanza e nel finale piazza la zampata del campione superando i pari marca e arrivando ad un soffio dalla Honda del tedesco. Buona la sesta posizione finale ma i 28 secondi di ritardo sul circuito tortuoso del Sachsenring fanno capire che la strada per migliorare è ancora lunga.

    Stoner 2: butta la leadrship del campionato ad una sola curva dalla fine nel tentativo di superare Pedrosa che tra l’altro non era neanche troppo vicino. Lo Stoner di qualche mese fa si sarebbe accontentato della seconda posizione che avrebbe consolidato il suo primato, ma forse quello Stoner non esiste già più.

    Bautista 7: parte dal fondo dello schieramento per la penalità inflittagli dopo il disastro alla partenza al GP d’Olanda ad Assen. Lui non si scompone e si esibisce in una grande rimonta che lo riporta in settima posizione. Visto il passo gara senza la penalità avrebbe sicuramente lottato per il podio.

    Crutchlow 4: non ne può più di arrivare dietro a Dovizioso e vista la velocità in gara questa sembra la gara giusta per finirgli davanti. Come non detto perchè Cal ne combina un altra delle sue arrivando lungo alla prima curva nel tentativo di superare il compagno che lo costringe all’errore, rimanendo invischiato al suo rientro in pista nel gruppetto delle Ducati. Deve capire che oltre alla velocità un bravo pilota deve saper usare anche la testa. Impari da Dovizioso.

  • MotoGP, Lorenzo vince a Silverstone davanti a Stoner e Pedrosa

    MotoGP, Lorenzo vince a Silverstone davanti a Stoner e Pedrosa

    E’ Jorge Lorenzo il vincitore del Gran Premio di Gran Bretagna, sesto appuntamento stagionale del Motomondiale. Sul circuito di Silverstone il campione spagnolo dopo un inizio di gara sottotono ha recupera dalla quarta posizione iniziale raggiungendo Casey Stoner che inizialmente aveva tentato la fuga superandolo definitivamente a nove giri dalla fine nellaparte nuova del circuito, dopo un duello carena contro carena che per pochi istantiha fatto presagire ad una battaglia fino alla fine della gara. E invece Lorenzo, forte anche di una scelta di gomme migliore rispetto a quella degli avversari (dura all’anteriore, morbida al posteriore), una volta superato il rivale, ha avuto la forza di allungare e di controllare la gara fino alla fine, salvo un brivido nel finale quando la sua M1 per poco non lo disarcionava a terra mentre affrontava la Becketts.

    A parte questo il pilota della Yamaha ha vinto meritatamente , ottenendo con quella di oggi la terza vittoria consecutiva e quarta totale della stagione, rafforzando ancor di più la sua leadership nella classifica del Mondiale che ora con 140 punti lo vede allungare nei confronti del suo più accreditato rivale Casey Stoner, secondo a 115 punti.

    Al secondo posto troviamo proprio l’australiano, che anche questa volta non è riuscito ad azzeccare  la scelta della gomma giusta in virtù dell’aumento della temperatura atmosferica di Silverstone che ha reso vana la scelta di montare due gomme morbide, sia all’anteriore che al posteriore. E dopo un tentativo di allungare all’inizio la prestazione della gomma è decaduta improvvisamente, il che ha permesso non solo a Lorenzo, ma anche a Daniel Pedrosa e Alvaro Bautista di avvicinarsi alla sua RC213V. Ma l’australiano  è riuscito a mantenere la seconda posizione e vincere il duello in famiglia con le altre due Honda.

    Sul podio assieme al campione del mondo in carica il compagno di team Pedrosa, mentre Bautista, dopo la bella pole ottenuta nelle qualifiche di ieri, si è dovuto accontentare della quarta posizione, ma lo spagnolo è sempre in continua crescita e nella prossima gara potrebbe aspirare sicuramente a qualcosa di più.

    Jorge Lorenzo © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Al quinto posto Ben Spies, partito benissimo al contrario del compagno di squadra, ma si è poi perso nel prosieguo della gara, dopo l’errore che ha permesso a Stoner di scavalcarlo. Da li in poi la sua gara è stata tutta in discesa, ma rispetto alle prestazioni di inizio stagione, anche un quinto posto può essere considerato un buon risultato ma soprattutto anche un punto di partenza per lui che alla fine dell’anno potrebbe rischiare di perdere il posto in Yamaha.

    Alle spalle dell’americano troviamo l’altra Yamaha dell’idolo di casa Cal Crutchlow, eroico nell’affrontare una gara che sembrava compromessa già nelle terze libere della mattinata di sabato in cui a causa di una caduta si è procurato un problema ai legamenti della caviglia. E invece il britannico è stato eroico nel voler gareggiare a tutti i costi correndo una gara strepitosa spinto dall’apporto del pubblico di casa, che alla fine è stato fondamentale nella sua rimonta dall’ultimo posto della griglia alla sesta posizione.

    Il pilota della Yamaha si è anche permesso il lusso di superare Nicky Hayden nell’ultimo giro di gara, recuperandogli tre secondi negli ultimi tre giri. Segno che la Ducati, anche se nelle mani del suo miglior pilota di oggi, ha fatto veramente fatica a amntenere il passo. In effetti lo statunitense era partito bene, battaglaindo nelle battute iniziali con i piloti davanti per le prime posizioni, poi ha dovuto cedere il passo ai più veloci chiudendo la gara in crisi di gomme in settima posizione, comunque primo tra i piloti Ducati.

    Completo disastro invece per Valentino Rossi, che con l’altra Ducati si piazza in nona posizione ma a ben 21secondi dal suo compagno di squadra, 36 totali dalla vetta. Il Dottore non è riuscito a trovare il feeling con il circuito inglese sin dall’inizio del week-end, la tanto invocata pioggia non è arrivata, anche se il cielo sopra Silverstone era minacciato da nuvoloni neri, e la scelta disperata di montare la gomma dura al posteriore non ha dato i frutti sperati. Alla fine il campione di Tavullia è riuscito a spuntarla solo su Hector Barbera, che ha chiuso la top-ten con il decimo posto, mentre tra le due Ducati ufficiali di Rossi e Hayden si è piazzato il tedesco Stefan Bradl, con la Honda LCR, in ottava posizione.

    Delusione anche per Andrea Dovizioso, caduto verso metà gara mentre lottava per le posizoni di vertice. Il forlivese è poi riuscito a riprendere la moto rientrando ai box per sistemare la leva del freno danneggiata nella caduta senza nessun risultato. Ultima posizione per il pilota della Yamaha dietro anche a tutte le CRT.

  • MotoGP, Bautista in pole a sorpresa a Silverstone. Rossi è 10°

    MotoGP, Bautista in pole a sorpresa a Silverstone. Rossi è 10°

    Alvaro Bautista conquista a sorpresa la pole position del Gran Premio di Gran Bretagna sul circuito di Silverstone, che domani ospiterà la sesta gara del Motomondiale.

    Il pilota spagnolo del team di Fausto Gresini ottiene la sua prima pole position nella classe regina capitalizzando al massimo le prestazioni delle gomme morbide montate sulla sua Honda RC213V facendo segnare il tempo di 2:03.303 a circa venti minuti dalla fine, prima che la pioggia prendesse il sopravvento. La sessione di qualifica infatti, iniziata su pista asciutta ma con cielo carico di nuvoloni neri, alla fine si è svolta sotto una leggera pioggia che comunque ha impedito ai piloti in pista di migliorare i propri tempi, congelando tutte le posizioni.

    Una qualifica inedita visto che al secondo si piazza Ben Spies, con la prima delle Yamaha. Il tempo di Bautista è migliore di circa un decimo rispetto a quello fatto segnare dal texano, che dopo i progressi mostrati a Barcellona nello scorso Gran Premio di Catalunya due settimane fa, dimostra di essere in ottima forma anche in condizioni difficili come queste di Silverstone, in cui tutti hanno più o meno guidato sulle uova. In terza posizione troviamo Casey Stoner, che chiude la prima fila alle spalle del pilota americano nonostante nelle terze libere della mattina era risultato il pilota più veloce in pista.

    Quarta posizione per Jorge Lorenzo che al contrario del compagno di squadra non riesce a trovare il giro buono per portarsi almeno in prima fila, forse anche sorpreso dall’arrivo della pioggia che comunque un pò tutti si aspettavano. Lo spagnolo è in compagnia del connazionale Dani Pedrosa, anche lui staccato di circa mezzo secondo dalla vetta ma decisamente non tagliati fuori per la lotta alla vittoria. Completa una seconda fila tutta spagnola Hector Barbera, di fatto prima delle Ducati, che porta il team Pramac a partire dalla sesta casella della griglia.

    Alvaro Bautista © ADRIAN DENNIS/AFP/GettyImages

    Subito dopo troviamo la prima Ducati ufficiale, quella di Nicky Hayden, che sembra essere a suo agio su questa pista e aprirà la terza fila in settima posizione. Ma per lo statunitense pesa l’errore alla “Vale Curve” che lo ha portato ad una brutta quanto strana caduta proprio mentre stava realizzando il giro buono, che probabilmente avrebbe potuto portarlo quanto meno in prima fila. La stessa modalità di caduta in cui poco prima è incappato il compagno di team Valentino Rossi, uscito di pista sempre nello stesso punto ad inizio sessione. Il campione di Tavullia ha poi ripreso a girare anche se con la moto di riserva ma non è riuscito ad andare oltre la decima posizione che gli vale la prima piazza della quarta fila, ma, dato ancora più preoccupante, sono i due secondi di ritardo accusati dalla vetta della classifica, che in caso di pista asciutta domani in gara, sembrano a dir poco incolmabili. Ma le condizioni del tempo potrebbero giocare un ruolo importante e dare una mano al Dottore.

    Davanti a Rossi troviamo la Yamaha di Andrea Dovizioso, il primo degli italiani in ottava posizione, e la Honda LCR di Stefan Bradl, nono, e di fatto il nove volte campione del mondo chiude la top-ten con l’ultimo dei prototipi. Dopodichè troviamo la ricca colonia di CRT aperta da Aleix Espargaro e chiusa da Ivan Silva. In mezzo troviamo Michele Pirro in 14esima posizione, Mattia Pasini in 16esima, e Danilo Petrucci in 18esima posizione.

    Non hanno invece preso parte alle qualifiche il pilota della Yamaha Monster del team Tech 3 Cal Crutchlow, che a causa di una caduta nelle libere del mattino si è procurato un problema ai legamenti della caviglia, e Karel Abraham, che nei recenti test si è infortunato ad una mano. Mentre per il secondo la presenza nel Gran Premio di domani sarà sicuramente da scartare, per il primo non è da escludere che potrebbe provare a correre, anche se comunque non nelle migliori condizioni fisiche.

  • MotoGP, pagelle GP Catalunya. Lorenzo impeccabile, Rossi migliora

    MotoGP, pagelle GP Catalunya. Lorenzo impeccabile, Rossi migliora

    Il quinto appuntamento della stagione se lo aggiudica Jorge Lorenzo, che nel Gran Premio di casa sul circuito di Barcellona, piazza il sorpasso nel numero di vittorie stagionali rispetto al rivale numero uno nel mondiale, Casey Stoner (3-2 il parziale momentaneo) con conseguente allungo sull’australiano, che ora insegue con 20 punti di distacco.

    Il campione del mondo in carica pare aver perso quella brillantezza che per lungo tempo gli ha permesso di dominare le gare e ora si trova in difficoltà. Piccoli segni di ripresa per Valentino Rossi, che anche sull’asciutto riesce a compiere una gara più che accettabile. Bravo anche Andrea Dovizioso, al suo primo podio stagionale. Diamo i voti ai protagonisti del GP.

    Lorenzo 9,5: non gli diamo il massimo dei voti solo perchè ha avuto qualche difficoltà in più a ripetere la gara diLe Mans, pur avendone tutto il potenziale. Questo però non significa che la vittoria conquistata sia sta meno importante, anzi sicuramente più bella per come è avvenuta visto che ha dovuto lottare per tutta la gara con un osso duro come Pedrosa, che giocava anche lui in casa. Ma in questo periodo battere il binomio Yamaha-Lorenzo sembra quasi un’utopia, e pur commettendo qualche errore di troppo recupera e vince la gara, aumentando il vantaggio in classifica su Stoner. Comunque perfetto.

    Pedrosa 9: viene battuto per l’ennesima volta in qualifica da Stoner, che proprio in casa sua gli fa fare l’ennesima figuraccia. Poi in gara le cose si capovolgono vincendo nettamente il duello in famiglia tra HRC avendo anche la stessa configurazione di moto. Lui va forte ma questa volta (e non solo questa volta) ha trovato in Lorenzo un avversario più forte di lui.

    Dovizioso 8,5: parte bene e pare tenere alla grande il passo dei primi due che giravano fortissimo. Ad un certo punto però sparisce dalle telecamere e da che lottava per la prima posizione a causa di un lungo lo ritroviamo indietro a cercare di difendere il terzo posto da Stoner. Lui ci riesce senza nemmeno troppa difficoltà dimostrando di essere un pilota all’altezza, conquistando il primo podio stagionale, unico a riuscirci con un team satellite, il che non è poco.

    Stoner 5,5: è da due gare che sembra aver perso lo smalto dei tempi migliori, proprio dal suo annuncio del suo ritiro alle corse a fine stagione. In qualifica pare voglia far ricredere tutti anche se in gara si scioglie clamorosamente sbagliando anche la scelta della gomma per cercare di ridurre al minimo i problemi di chattering. Risultato disastroso, mai protagonista in gara e lui che aveva intenzione di lasciare le corse da campione del mondo deve darsi una mossa perchè Lorenzo è in condizione strepitosa. Per la prima volta dopo un anno buono scende giù dal podio. Non è un caso

    Jorge Lorenzo © JOSEP LAGO/AFP/GettyImages

    Bautista 7,5: era anche per lui il GP di casa e l’aria di casa pare aver fatto bene allo spagnolo che mette in atto la sua solita gara consistente pur avendo una Honda leggermente inferiore rispetto alle HRC Repsol. Sempre in costante crescita.

    Rossi 7,5: l’obiettivo era arrivare alle spalle delle Honda e delle Yamaha. Detto fatto Valentino è stato buon profeta, arrivando settimo e praticamente primo tra i piloti della sua scuderia. Qualche segno di miglioramente, almeno da parte sua lo si è visto, ora deve continuare a spingere per arrivare almeno a livello dei primi, che hanno almeno ancora 8 decimi di vantaggio al giro.

    Honda 7: pur avendo evidenti problemi tecnici è ancora li davanti, quando con Stoner, quando con Pedrosa a lttare per la vittoria. Ma non è più la moto perfetta dell’anno scorso e questo è almeno un punto a sfavore.

    Yamaha 9: la moto è ben equilibrata e soprattutto quella che tratta meglio e consuma meno le gomme che in GP infuocati come quello di ieri fa davvero la differenza. Ne sono la dimostrazione le prestazioni delle moto satelliti che viaggiano al passo delle Honda ufficiali. Sicuramente la migliore del lotto.

    Spies 6,5: veniva da un inizio di stagione disastroso e in un GP dove è stato finalmente competitivo ha provato ha cercato di essere il più aggressivo possibile tentando il sorpasso a Pedrosa, con scarsi risultati visto che la sua gara in pratica è finita là per una caduta. Ha fatto bene comunque a provarci ma per la riconferma deve fare di più.

    Iannone 10: è il protagonista assoluto del week-end spagnolo, e ha dimostrato che pur avendo una moto inferiore, quando è in giornata non ce n’è per nessuno. Per compiere un ulteriore salto di qualità dovrebbe correrle tutte cosi ma intanto è l’unico portabandiera italiano che in questo momento può aspirare veramente al titolo. E noi glielo auguriamo.

  • MotoGP, Lorenzo trionfa a Barcellona. Stoner giù dal podio, Rossi 7°

    MotoGP, Lorenzo trionfa a Barcellona. Stoner giù dal podio, Rossi 7°

    Jorge Lorenzo si aggiudica il Gran Premio di Catalunya sul circuito amico di Barcellona, teatro del quinto appuntamento stagionale del Mondiale MotoGP. Il pilota maiorchino ha avuto la meglio dopo una lunga battaglia durata quasi tutta la gara sul connazionale Daniel Pedrosa, che dopo essersi sfogato all’inizio non ha retto il passo inarrivabile della Yamaha M1 che nel finale di gara ne aveva sicuramente di più rispetto alla Honda.

    Allo spagnolo infatti non è bastata una grande partenza che gli ha permesso nel giro di pochi metri di andare subito in testa alla corsa. La strategia del pilota della Honda, che come il suo compagno aveva montato una gomma dura al posteriore, non ha pagato come ci si aspettava, complice il brusco calo delle temperatura che nella mattinata aveva portato anche l’arrivo della pioggia con conseguente diminuzione della temperatura dell’asfalto di una decina di gradi, che a questi livelli porta ad una differenza come dal giorno alla notte, per cui Lorenzo, sempre pulito ed elegante alla sua guida, ha lasciato sfogare inizialmetnte il connazionale per poi piazzare la zampata vincente nel finale, a 5 giri dal termine, sfruttando un largo di Pedrosa a “La Caixa” e allungando grazie alla maggior freschezza delle gomme arrivando in solitaria al traguardo.

    Con la vittoria odierna Lorenzo conquista la terza vittoria stagionale, seconda consecutiva, scavalcando nel numero di vittorie il rivale più accreditato per la lotta al titolo Mondiale Casey Stoner fermo a quota due successi portando a quota 115 i punti nella classifica iridata allungando il vantaggio sull’australiano che ora è di 20 punti. Alle spalle di Lorenzo e Pedrosa, che hanno completato una doppietta tutta spagnola per la gioia del pubblico di casa, troviamo il primo degli italiani Andrea Dovizioso, bravo a rimanere freddo nel finale e a neutralizzare gli attacchi di Stoner che nelle ultime curve aveva cominciato a insidiare la sua terza posizione. Il forlivese dopo aver passato oltre metà gara in compagnia dei primi due ha poi perso terreno permettendo il recupero dell’australiano spinto da dietro anche da un arrembante Cal Crutchlow, aggressivo in ogni punto del circuito. Il pilota della Yamaha Monster riesce comunque facilmente a resistere e a portare a casa un importante ma soprattutto meritato terzo posto sul gradino più basso del podio.

    Jorge Lorenzo © JOSEP LAGO/AFP/GettyImages

    Per Stoner invece è la seconda gara consecutiva opaca dopo quella di Le Mans, in cui è arrivato l’annuncio del suo ritiro alle corse a fine stagione. L’australiano non è riuscito a sfruttare la pole position ottenuta nelle qualifiche di ieri, e nonostante non faccia trasparire nulla del suo stato d’animo è chiaro che non abbia più quella tranquillità e quella serenità che ad inizio stagione, ma soprattutto negli anni scorsi, gli permettevano di dominare indiscutibilmete. Ne è chiaro segnale l’esclusione dal podio che non avveniva da un anno abbondante, e cioè dal Gran Premio di Jerez del 3 aprile 2011 in cui venne speronato sotto la pioggia da Valentino Rossi alla prima curva dopo pochi giri. Anche per lui, come per Pedrosa, la scelta della gomma dura al posteriore non è stata la migliore soluzione per la gara e alla fine deve accontentarsi della quarta posizione nella morsa delle Yamaha Tech 3 di Dovizioso e Crutchlow, scioltosi nel finale.

    Sesta posizione per un ottimo Alvaro Bautista, che porta la Honda del team Gresini vicino alle prestazioni dei primi. Solita gara consistente quella dello spagnolo che con una moto leggermente inferiore rispetto alle HRC di Stoner e Pedrosa riesce a tenere dietro Valentino Rossi, primo tra i piloti Ducati e settimo al tragurado. Il massimo che si poteva fare in condizioni d’asciutto era arrivare alle spalle delle Honda e delle Yamaha, anche se la pioggia arrivata in mattinata, aveva dato speranza al pilota di Tavullia di poter ripetere la bella gara della settimana scorsa a Le Mans ma così non è stato. Si notano comunque segni di leggera ripresa che fanno ben sperare per il futuro.

    Alle spalle del Dottore la Honda LCR del campione del mondo della Moto2 Stefan Bradl, che precede di ben sette secondi un deludente Nicky Hayden, sempre più in difficoltà negli ultimi tempi. Lo statunitense precede di pochi secondi il connazionale della Yamaha Ben Spies, finalmente in condizione e competitivo come mai in questa stagione ma anche sfortunato ad inizio gara quando, nel tentativo di superare Pedrosa in prima posizione, arriva lungo e si stende toccando l’erbetta esterna del circuito. Il texano riesce comunque a risalire in sella e a compiere una bella rimonta che lo porta fino alla decima posizione a chiudere la top-ten.

    Chiudono invece il gruppetto dei prototipi le due Ducati di Hector Barbera e Karel Abraham, poi solo CRT con Aleix Espargaro ad aprire il gruppetto in 13esima posizione subito seguito da Michele Pirro in 14esima. 17esima posizione invece per Mattia Pasini mentre Danilo Petrucci chiude in 19esima e penultima posizione davanti al solo Ivan Silva. Ritirato l’acciaccato Colin Edwards, non nelle migliori condizioni dopo che rientrava  dall’infortunio alla clavicola del Gran Premio del Portogallo all’Estoril.

  • MotoGP, Honda Gresini in nero per Simoncelli

    MotoGP, Honda Gresini in nero per Simoncelli

    E’ stata presentata questa mattina nella cornice della Galleria del Vento del Politecnico di Milano la nuova RC213V del team Gresini che prenderà parte alla stagione 2012 di MotoGP che scatterà il prossimo 8 aprile sul circuito di Losail in Qatar.

    La modifica più importante che riguarda la nuova creazione della casa giapponese è la colorazione della nuova livrea che è stata cambiata rispetto agli anni scorsi. Da quest’anno infatti il colore predominante sarà il nero e non più il bianco come nelle precedenti stagioni, in segno di rispetto alla memoria di Marco Simoncelli, scomparso tragicamente lo scorso 23 ottobre sul circuito di Sepang durante il Gran premio della Malesia.

    La nuova moto rappresenta quindi voglia di cambiamento ma allo stesso tempo legame con il passato più recente visto che anche quest’anno SuperSic avrebbe dovuto essere il portabandiera del team: “E’ stato difficile decidere di continuare dopo quanto è successo – queste le parole del team manager Fausto Gresini –. Ti fai molte domande e molte non hanno risposta. Ma nel nostro cuore c’è una grande passione, la stessa che aveva Marco, penso che anche lui non avrebbe voluto vederci smettere, faremo del nostro meglio in suo onore”.

    Honda Gresini © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Nessuna novità dunque dopo i test pre-stagionali in cui il team aveva presentato una livrea di colore nero che aveva fatto pensare ad una livrea provvisoria in attesa della presentazione ufficiale. E invece nulla di tutto ciò, il colore predominante sarà appunto il nero che farà da sfondo allo sponsor ufficiale nonchè storico della San Carlo, con un’unica striscia rossa nella parte superiore del cupolino che dividerà il numero anch’esso su sfondo nero, con l’unica parte bianca della moto.

    Alla presentazione era presente tutto il team che da quest’anno sarà presente in tutte e tre le competizioni, con l’unica moto 1000 di Alvaro Bautista nella MotoGP accompagnata dalla CRT di Michele Pirro, che avrà la stessa soluzione cromatica della RC213V, Gino Rea e Rattapark Wilairot nella classe Moto2 e Niccolò Antonelli nella Moto3.