La Lazio ha scelto il suo allenatore per la prossima stagione: Davide Ballardini. Il tecnico ex Palermo è arrivato in mattinata nel centro sportivo di Formello per siglare l’accordo biennale a 750 mila euro a stagione propostogli dal presidente Claudio Lotito.
Ballardini verrà presentato domani alle 12:00 e prende il posto di Delio Rossi che se n’è andato sbattendo la porta in faccia al presidente.
In queste ore tra Lotito e il nuovo tecnico è in corso un summit per tracciare le strategie di mercato e sistemare l’attuale rosa della Lazio.
Ballardini nella sua carriera in Serie A ha guidato il Cagliari per 2 volte e nell’ultima stagione è stato l’allenatore del Palermo togliendosi parecchie soddisfazioni lungo il corso del campionato e sfiorando la qualificazione in Europa League ma il rapporto deteriorato con il presidente Maurizio Zamparini ha spinto l’allenatore romagnolo a dimettersi a fine stagione.
Tag: allenatori
-
Ufficiale: Davide Ballardini è l’allenatore della Lazio
-
Il Milan riparte dall’aziendalista Leonardo
Il modulo sarà il 4-3-1-2, serve spinta sulle fasce
Far dimenticare ai tifosi ma sopratutto ai giocatori l’immagine di Ancelotti sarà un impresa ardua. Il tecnico emiliano, osannato dallo spogliatoio, è stato l’unico a vincere sulla panchina del Milan senza lasciare uno screzio con qualche giocatore, segno di stima da parte di tutto l’organico nei suoi modi di fare. Oggi si volta pagina, inizia l’era di un uomo della società Leonardo, designato a ripercorrere le tappe di Fabio Capello. Il compito sarà difficile, i tifosi pensano ad un ridimensionamento da parte della società affidandosi a un uomo interno capace di capire ed assecondare le scelte del club. Leonardo alla sua prima intervista da gestore( come gli piace definirsi) presenta la sua squadra: “Il viceallenatore è Tassotti, il preparatore atletico è Tognaccini, Filippo Galli responsabile del settore giovanile piu l’ausilio di due tattici due persone che portino a me e Tassotti informazioni scientifiche su cui io e Tassotti lavoreremo. Poi parla della nuova impronta di gioco:“Voglio fare una preparazione atletica nuova, impostata già sul lavoro con la palla. Voglio allenamenti mirati, per avere una squadra veloce e abile nel possesso palla“.Sul modulo dice: “Vogliamo lavorare più scientificamente sulla tattica, nostra e degli avversari. Il modulo sarà molto legato a quello che avremo a disposizione. Sicuramente c’è una base, il 4-3-1-2 che è la nostra identità da molto tempo. Io penso ad un gioco offensivo, che sia divertente. Voglio sfruttare al meglio il talento dei miei giocatori”. Sul mercato: “La base c’è e sarà la stessa, poi possiamo ragionare su alcune pedine. Sulle fasce laterali abbiamo bisogno spinta, questo sì. I nomi verranno col tempo“. Infine sul brasiliano Kakà: “Sei mesi fa l’offerta c’è stata e lo sapete, ora non ci sono offerte . Solo manifestazioni di interesse da parte di top club europei”
-
Ferrara: “Ho il 33% di possibilità di allenare la Juve l’anno prossimo”
Sarà un semplice traghettatore o il prossimo allenatore della Juventus? Questa è la domanda che i tifosi bianconeri si pongono. E chi meglio di lui, stiamo parlando di Ciro Ferrara, può rispondere: “Non mi è stato comunicato nulla, sono tranquillo perché il discorso era chiaro e limpido, senza nessun tipo di problema. E sarà così
fino a domenica. Poi la prossima settimana ci sarà la scelta definitiva. Per me è stata una grandissima possibilità, ed era anche un rischio che valeva la pena di correre. Una chance importante visto che e’ quello che voglio fare da grande“.
Poi il tecnico si sofferma a parlare del suo “amico-rivale”, ma solo per la panchina della “Vecchia Signora”, Antonio Conte: “Abbiamo un ottimo rapporto, ci siamo scritti molti sms in queste settimane. Abbiamo entrambi le nostre storie e le nostre carriere. Se è una corsa a due? Fino a qualche giorno fa sembrava di si, ora invece pare ci sia un altro nome (Blanc), quindi dal 50% le mie probabilità si sono ridotte al 33%“.
Per quanto riguarda l’ultima partita di campionato vuole togliersi ancora delle soddisfazioni: “L’obiettivo era la qualificazione diretta in Champions ma ora ce n’è uno ancora più importante: il secondo posto. Possiamo essere soddisfatti per questi 15 giorni di lavoro ma vorrei la ciliegina sulla torta“.
Infine il tecnico napoletano esprime un giudizio su Pavel Nedved, il cui futuro è ancora in dubbio: “E’ imprevedibile, è stato un piacere allenarlo, ha dimostrato una grinta impressionante. Per come si allena ha ancora tanti minuti da spendere. Se dovesse lasciare sarebbe triste per il calcio mondiale. E come quando lascia uno come Maldini“. -
Il presidente del Mantova Fabrizio Lori vuole acquistare il Cosenza
Dopo l’interessamento di Pagliuso, che vorrebbe tornare alla guida del Cosenza Calcio, e il progetto Scanga, ecco spuntare il nome di un altro acquirente: si tratta dell’attuale proprietario del Mantova Fabrizio Lori, che è atteso in
città per avviare la trattativa nella giornata di lunedì.
Il patron biancorosso è pronto a rilevare l‘intera società (si parla di una cifra che si aggira sui 10 milioni di euro) e porterebbe con se gran parte del suo staff: Giuseppe Magalini sostituirà nel ruolo di direttore generale Massimo Mirabelli mentre Mario Somma prenderà il posto del tecnico Mimmo Toscano.
Stesso percorso per i giocatori Riccardo Fissore, Gaetano Caridi, fantasista di Reggio Calabria, Gabriele Graziani, figlio del più noto Ciccio, attaccante ex Roma e Torino, e Andy Selva del Sassuolo.
Il Cosenza si sta preparando per il triplo salto di categoria in tre anni (mai nessuna squadra ha conquistato tre promozioni consecutivamente) per riabbracciare quella Serie B, tolta ingiustamente qualche anno addietro, che manca tanto ai tifosi rossoblu. -
Borsino Allenatori atto secondo: degli emergenti il migliore è Ballardini
Prendendo spunto da un inchiesta oggettiva fatta da Maurizio Pistocchi per Sportmediaset scopriamo che tra gli emergenti il migliore è allenatore è Davide Ballardini. L’inchiesta ha fine statistico ed oltre a prender in considerazione parametri soggettivi, come qualità del gioco o adattabilità ai giocatori della rosa, pesa statisticamente i punti ottenuti nelle partite del campionato di serie A contando le presenze in panchina.
Al primo posto per media punti, ma aggiungiamo noi come qualità di gioco e concretezza, seppur subentrato nelle ultime due stagioni è riuscito nell’impresa di conquistare 87 punti in 56 partite(media 1.55 a partita), pur dovendosi accontentare di organici non costruiti da lui. Dopo la storica salvezza con il Cagliari dello scorso anno, ha portato in questa stagione il Palermo ad un passo dall’Europa League valorizzando i talenti del club siciliano, Cavani e Kjaer sono l’esempio lampante.Ha ricevuto gli elogi speciali di Arrigo Sacchi ed è stato accostato molte volte alla panchina del Milan.
Alle sue spalle si piazza Pasquale Marino(media 1.50), allenatore dell’Udinese nelle ultime due stagioni, è riuscito nell’impresa storica di portare il club friulano fino ai quarti, eliminato poi in modo immeritato dal Werder di Diego, pratica un calcio equilibrato ed è molto sagace tatticamente, il cambio di modulo dalla difesa a 3 a quella a 4 ha esaltato ulteriormente il frizzante attacco friulano ma nello stesso tempo ha portato una diminuzione di gol subiti. Dovrebbe restare ad Udine per continuare il progetto di crescita insieme ai Pozzo.
Sul terzo gradino del podio si piazza Gian Piero Gasperini(media 1.41), è l’artefice insieme a Preziosi del miracolo genoano, in questa stagione ha inseguito a lungo il sogno Champions, ma alla fine si è dovuto inchinare ai viola di Prandelli. Attua un gioco aggressivo e dispendioso, è geniale il suo utilizzo della difesa a tre con un difensore che a turno accompagna l’azione d’attacco. Forse il suo gioco è difficile da applicare con dei big poco inclini al sacrificio, Preziosi continua a scommettere su di lui per i prossimi traguardi.
Fuori dal podio Walter Mazzarri(media 1.40) alla seconda stagione con la Sampdoria dopo il miracolo ottenuto con la Reggina nell’anno della penalizzazione. Benissimo lo scorso anno (60 punti) un pò deludente l’ultima stagione (44 punti) ma c’è stata anche la finale di Coppa Italia e la partecipazione alla coppa Uefa a toglier energie a Cassano e compagni. La sua migliore qualità è adattare la propria squadra per limitare le squadre avversarie nel gioco, per poi sfruttare ciò a proprio vantaggio. Dovrebbe lasciare la Samp, promessa a Del Neri, si ipotizza un suo arrivo sulla panchina capitolina della Lazio, se cosi fosse sarebbe uno scontro focoso tra due caratteri forti tra Mazzarri e Lotito.
Quinta posizione per Massimiliano Allegri(media 1.38), alla sua prima stagione con il Cagliari ha continuato nell’ottimo lavoro intrapreso da Ballardini nella scorsa stagione, abile a valorizzare i giovani e coraggioso nel giocarsi a viso aperto le partite al cospetto di qualsiasi avversario. Dovrebbe continuare il progetto Cagliari insieme a Cellino. Lontani dalle prime posizione, ma anche loro autori di un ottimo campionato meritano una citazione Walter Zenga (media 1.13) alla sua prima esperienza nel calcio italiano, ha ben figurato sulla panchina del Catania; nella prossima stagione potrebbe sostituire Delio Rossi nella capitale. L’eroe di Siena Marco Giampaolo (media 1,04), saggio didatticamente e tatticamente sul suo futuro sono in molti a scommettere. -
Mercato allenatori: solo Mourinho e Donadoni sicuri del posto
Solo il 10% degli allenatori di serie A conosce la panchina sulla quale siederà nella prossima stagione, le altre sono tutte traballanti per motivi diversi: quelle di Ancelotti, Spalletti, Ferrara (Ranieri), sono messe in discussione per non aver raggiunto gli obiettivi prefissati nella stagione attuale o per ormai divergenze croniche con l’interesse delle loro società. Poi c’è (per fortuna) una folta schiera di allenatori in rampa di lancio dopo aver affrontato con le rispettive squadra un ottima stagione: è l’esempio di Gasperini a Genoa che pur avendo sfiorato il quarto posto ha riportato gli uomini di Preziosi in coppa dopo un decennio praticando un gioco piacevole e concreto, esaltando le caratteristiche degli uomini a disposizione; Ballardini è l’eroe di Palermo dopo l’impresa salvezza dello scorso campionato con il Cagliari era chiamato alla riconferma nel Palermo del vulcanico Zamparini, e lui pur perdendo fior di giocatori nel mercato estivo è riuscito a far il record di vittorie per il Palermo in serie A ed è corsa per un posto nella nuova coppa Uefa. Allegri aveva un eredità pesante a Cagliari ma con il suo entusiasmo e la voglia di dimostrare il suo valore è riuscito a portare il Cagliari alla salvezza con estrema tranquillità giocando un buon calcio e valorizzando i tanti giovani della rosa. Qui sotto proviamo a fare un borsino degli allenatori, ipotizzando gli eventuali sostituti ma il compito è difficile perché il mercato seguirà un effetto domino: una volta che le big hanno scelto il loro tecnico le altre si regoleranno di conseguenza e allora tutto sarà più chiaro.
Società Allenatore Possibile Sostituto Atalanta Del Neri (0%) Beretta Bari Conte 50% – Cagliari Allegri 70% Bisoli 50% Catania Zenga 50% Marino 50% Chievo Di Carlo 30% – Fiorentina Prandelli 80% Genoa Gasperini 60% Zenga 20% Inter Mourinho 100% – Juventus Ferrara 20% Spalletti 40%,Gasperini 20%,Ancelotti 10%, Conte10% Lazio Rossi 30% Mazzarri 40 %, Zenga 20%,10% Marino Milan Ancelotti 25% Van Basten 20%, Tassotti 25%, Ballardini 20 %, Allegri 10 % Napoli Donadoni 100% – Palermo Ballardini 60% Parma Guidolin 100% Roma Spalletti 10% Giampaolo 50%, Allegri 20%,Ancelotti 10%, Sampdoria Mazzarri 10% Del Neri 70% Siena Giampaolo 30% Udinese Marino 50% Zenga 30% -
Soldi e pallone: il più ricco è Beckham
Nella classifica dei calciatori più ricchi del mondo, stilata ogni anno da France Football, il gradino più alto del podio spetta allo “spice boy” del Milan David Beckham che risulta essere ancora il “Paperon De Paperoni” del calcio. L’inglese resta primo e si tratta della quarta volta dal 1999 a oggi, nonostante il sacrificio economico fatto per rimanere a giocare nei rossoneri. Ha guadagnato 32.4 milioni di euro, considerando gli introiti oltre che allo stipendio, seguito
da Messi con 28.6 milioni di euro e Ronaldinho con 19.6 che perde la seconda posizione a favore dell’argentino del Barcellona.
Per quanto riguarda gli stipendi il più pagato è Ibrahimovic che guadagna la bellezza di 12 milioni di euro all’anno seguito da Kakà con 9 e Messi a 7.7.
Fra gli allenatori più pagati Scolari batte Mourinho, che incassa l’indennità di licenziamento dal Chelsea: 12.5 contro gli 11 del tecnico dell’Inter. Al terzo posto colui che ha preso il posto proprio di Scolari, Guus Hiddink che guadagna 9 milioni di euro in totale.
Di seguito le classifiche dei più pagati. Cifre in milioni di euro.I più ricchi:
- Beckham 32.4
- Messi 28.6
- Ronaldinho 19.6
- C. Ronaldo 18.3
- Henry 17
- Kakà 15.1
- Ibrahimovic 14
- Rooney 13.5
- Lampard 13
- Terry 11.7
I più pagati:
- Ibrahimovic 12
- Kakà 9
- Messi 7.7
- Lampard 7.5
- Gerrard 7.5
- C.Ronaldo 7.3
- Toni 7
Gli allenatori:
- Scolari 12.5
- Mourinho 11
- Hiddink 9
- Capello 8.5
- Ferguson 7.6
- Advocaat 7.5
- Ramos 7
- Wenger 6.2
- Mancini 6
- Klinsmann 5.7
-
Il punto del grande Alfredo Pedullà su arbitri e allenatori
Allenatori che vanno e che vengono, a Grosseto con una squadra che era ai margini dei playoff è arrivato Ezio Rossi, zero punti e sette gol sul groppone nelle ultime due partite. Tutti vogliono vincere, in molti improvvisano. Ma che calcio è se il problema arbitrale non è una cosa trattata davvero, a meno che non sia una convenienza, se chi arbitra in serie B (imbarazzante Farina in Modena-Parma) lo fa come se fosse una cortesia? Ma che calcio è se Bergonzi a Reggio Calabria fa danni pesanti nei riguardi della Reggina e sottrae due punti che sarebbero stati di vitale importanza per la salvezza? E se quando arbitra Brighi non sai se il voto può essere più alto di “quattro e mezzo”. Ma che calcio è se quando danno un gol al Bari non buono ne parlano tutti e elencano presunte trame a favore di Matarrese, invece quando non concedono un rigore alla stessa squadra di Conte e non segnalano un fuorigioco all’avversario che trova il gol, tutto è regolare. Potrei continuare. A proposito di Bari: credo che qualcuno sia molto geloso e invidioso che stia lottando per la serie A, se ne faccia una ragione. Sul caso Possanzini e Mannini la Figc ha deciso di intervenire dopo la squalifica: sarebbe stato il caso di farlo prima per tutelare due bravi ragazzi e combattere un sistema sbagliato, a scoppio ritardato. Il tesseramento di Volpato a Piacenza, con relativo ritorno di Colombo a Bari, è andato in onda quasi un mese dopo la chiusura del mercato: un tesseramento irregolare è diventato all’improvviso regolare, siamo sicuri che sia una cosa buona e giusta? Questo non è calcio, è una baraonda, un casino disorganizzato, un’improvvisazione al minuto. Se ci ridessero i nostri momenti di sano divertimento, senza intossicarci la vita anche per due mesi di fila, io ci metterei dieci firme. Ma è una chimera, purtroppo siamo nello scantinato più basso.
Nel frattempo si sta movimentando il mercato degli allenatori. Delio Rossi, a meno di clamorose sorprese, lascerà la Lazio, quando scadrà il contratto si congederà e valuterà le proposte, in prima battuta quelle del Napoli. Lotito sta pensando ad Acori, ha intensificato i rapporti sapendo che il buon Leo non resterà a Livorno, probabilmente anche in caso di promozione. Marino a Udine è tutt’altro che sicuro di proseguire malgrado il lungo e ricco contratto. Prandelli ha parlato chiaro,ma io spero (per il progetto Fiorentina) che la sua tentazione di lasciare rientri al più presto. Beretta ha perso il controllo del Lecce e la colpa non può essere soltanto di Angelozzi che ha indubbiamente bucato sul mercato: ho visto il Lecce di Udine del primo tempo, preferisco sorvolare. Non soltanto per Ancelotti ma anche per Ranieri, malgrado i silenzi, saranno fondamentali gli ultimi tre mesi di stagione. Applausi a Gasperini, qualcuno in meno a Mazzarri che ha messo la Coppa Uefa sotto i piedi nella gara di ritorno in Ucraina: a quel punto sarebbe stato giusto uscire al primo turno. Nel momento del suo insediamento qualche amico (non mio,per fortuna) aveva venduto Mihajlovic come l’allenatore del secolo: ultimamente ha fatto qualche danno, l’interpretazione del primo tempo di sabato scorso a Roma è stata quasi da museo degli orrori. A Napoli bisogna gestire bene la situazione, non è giusto che Reja dica “se il problema sono io, posso anche andare”: è più giusto che resti al suo posto e dimostri come si può uscire dalla crisi. Troppo comodo andarsene, pur tenendo conto che la società quest’anno ha commesso errori colossali. Qualche danno (troppi danni…) l’ha creato anche lui, lasciando milioni su milioni (di euro) in panchina, l’esclusione di Maggio a Torino è stata incomprensibile soprattutto se al suo posto ha deciso di schierare Montervino che avrebbe avuto un senso in mezzo al campo e non sulla fascia. Ahi Reja, siamo in caduta libera…Fonte:TMW