E’ tutto pronto ormai per l’All-Star Game 2013. Giocatori, staff e ora anche le divise ufficiali (presentate da Adidas, ndr). Si conosce praticamente tutto dell’evento che da sempre emoziona e raccoglie milioni di fan. L’Nba come sempre ha davvero fatto le cose in grande e con le nuove divise dell’All-Stare Game è pronta a sbarcare nello…spazio. Oltre alla sede infatti, lo Toyota Center di Houston, le maglie hanno voluto esaltare lo strettissimo legame che lega la cittadina texana al mondo dell’aeronautica. Non passa di certo inosservato il motivo camouflage, con il quale i giocatori sembreranno davvero volare sul parquet, rendendo ancora più spettacolari le immancabili schiacciate e stoppate dell’allegra partita tra i giocatori della Western e Eastern Conference. Ma non è tutto. Durante il riscaldamento i giocatori esibiranno i colori bianco e nero, caratteristici dello stile aviatore, e le divise avranno con sé una zip in metallo con finitura anodizzata, trasformandosi così in perfetti piloti da caccia.
Infine la giacca di ciascun giocatore sarà completamente personalizzata in base alla carriera del giocatore. Se noterete quindi un Kobe Bryant estremamente “tatuato” rispetto a LeBron non iniziate a gridare allo scandalo. Fa parte dello show dopotutto, il più grande spettacolo americano insieme al Super Bowl. Allacciate le cinture, l’All Star Game 2013 sta per avere inizio!
La divisa ufficiale dell’All-Star Game per i giocatori della Western Conference
A ridosso della famosa ed attesa “Partita delle Stelle” che si terrà ad Orlando domenica 26 febbraio, House of Hoops celebra uno dei più grandi eventi NBA in grande stile, con una nuova collezione che arriverà in tutti i negozi HOH d’Europa a partire dal 24 febbraio.
Ispirata all’esplorazione dello spazio e dedicata ai tre leggendari giocatori di basket che si sfideranno ad Orlando, la nuova collezione dal tema galattico appartiene ad un altro mondo. Le Nike Zoom Kobe VII, LeBron 9 e Nike Zoom KD IV sono caratterizzate da colori accesi, con suole che si illuminano al buio e specifiche “toppe delle missioni stellari” che risaltano il concetto di ‘astronauta’.
Il modello LeBron 9 unisce l’innovativa tecnologia Flywire di Nike con la struttura Hyperfuse della tomaia per un supporto più robusto e protetto. Ispirandosi all’iconica tuta spaziale arancio, questa sneaker è caratterizzata da grafiche funzionali come “Pull for Lockdown” per la chiusura dei lacci ed un logo sulla linguetta raffigurante un leone che viaggia nello spazio.
Nike All Star Game
Realizzato a favore di una reattività senza peso, il sistema della Nike Zoom Kobe VII è caratterizzato da un’intersuola Phylon dotata di unità Nike Zoom sulla punta e sul tallone. Il design leggerissimo e il fit comodo come una calza che eliminano la necessità di una linguetta tradizionale e del rivestimento interno. Ispirate dalle immagini che si vedono attraverso il telescopio, le colorazioni sono completate da un logo sul tallone e un altro sulla linguetta che richiamano indirettamente il serpente Mamba – di Kobe.
Ispirata alla tuta argentata indossata dai raffinatissimi astronauti di Oklahoma, la Nike Zoom KD IV è riconoscibile dalla grafica “Pull for Lockdown” che ne caratterizza la chiusura centrale. Realizzata con la combinazione della struttura Hyperfuse della tomaia, un collarino più basso per conferire un look più leggero e la sensazione che la Nike Zoom KD IV sia perfetta per movimenti che sfidano la gravità. Il logo diventa un tributo al regno di Durant, come vincitore della competizione ‘H.O.R.S.E.’.
Proprio quando si pensa che le cose non potrebbero andare meglio, Foot Locker lancia tre collezioni aggiuntive limited edition per celebrare il weekend dell’NBA All Star Games. Le collezioni limited edition dedicate agli All Star Game – Jordan (Jordan Fly Wade 2, Jordan Melo M8 and Jordan CP3.V) e Dunk High – sono disponibili in tutti i negozi House of Hoops a partire dal 23 febbraio. A completare queste proposte l’esclusivo pack University of North Carolina Jordan (Jordan Spizike, Jordan Retro V.1 and Jordan 1 Phat) che arriverà in tutti i negozi House of Hoops a partire dal 24 febbraio. Verranno applicate le normative d’acquisto attinenti alle limited edition di HOH.
Da venerdì 24 fino a domenica 26 febbraio ad Orlando andrà in scena l’All Star Week End NBA. Anche quest’anno saranno tantissime le super “Stelle” della Lega che daranno spettacolo per la gioia di tutti i fans che come al solito saranno numerosi.
Adidas, che è il fornitore ufficiale della NBA, ha svelato le nuove divise e le scarpe per la 61esima edizione della partita delle Stelle, che si giocherà il 26 e che chiuderà l’evento. Nel match tra Eastern Conference contro Western Conference si sfideranno i migliori atleti in circolazione, da LeBron James a Kobe Bryant, passando per Kevin Durant, Dwyane Wade, Chris Paul, Derrick Rose e Blake Griffin per finire con Dwight Howard che avrà il sostegno del pubblico di Orlando visto che è il leader dei Magic. Pronti dalla panchina a dare man forte ci saranno il campione NBA in carica Dirk Nowitzki, Kevin Love, Chris Bosh, Deron Williams, Paul Pierce e LaMarcus Aldridge.
Non c’è stata fortuna per gli italiani: Marco Belinelli è stato escluso a priori dalle votazioni mentre Danilo Gallinari ed Andrea Bargnani, pur essendo stati inseriti tra i candidati a giocare l’All Star Game sono stati tagliati fuori dalla manifestazione per via degli infortuni patiti nell’ultimo periodo che li hanno messi KO.
Le divise del 2012 sono state create appositamente per celebrare il 20esimo anniversario del memorabile All-Star Game NBA del 1992 disputato sempre ad Orlando. Le scarpe Adidas per questa edizione sono di color arancio in omaggio all’Orange County della Florida ed alle famose arance che si producono in questa zona.
Le divise hanno alcune particolarità: le scritte “East” e “West” All-Star sono in stampatello come quelle del 1992. Le giacche e le maglie che verranno utilizzate dai giocatori hanno un motivo che richiama il disegno del parquet dell’Arena di Orlando. I colori blu e rosso delle divise, saranno esaltati dalle 3 strisce (marchio di fabbrica Adidas) argento e oro, e tutto ciò risalterà incredibilmente sul campo. I pantaloncini invece prendono ispirazione dal mondo del surf e sono realizzati in mesh altamente traspirante.
Dwight Howard e Derrick Rose, atleti che rappresentano l’Adidas in tutto il Mondo, indosseranno una versione arancione delle loro nuovissime scarpe: le adiPower Howard 2 e le adizero Rose 2.5.
L’adizero Rose 2.5, quarta scarpa dedicata all’M.V.P. Derrick Rose è la scarpa da basket più leggera mai indossata dal fuoriclasse dei Chicago Bulls e lo supporterà anche nella seconda parte della stagione e nella difficile sfida dei prossimi playoff. La tomaia comprende la tecnologia SPRINTFRAME ed un’area SPRINTWEB ulteriormente allargata per ridurre il peso e garantire il massimo controllo. La cavigliera dotata di tecnologia GEOFIT garantisce una calzata perfetta per il massimo comfort.
Dwight Howard indosserà a sua volta le adiPower Howard 2, create appositamente per assecondare la potenza e l’esplosività del giocatore più votato da tutti i fans NBA per questo All Star Game. La scarpa messa a disposizione del centro degli Orlando Magic ha la suola con un motivo che richiama il vetro frantumato per ricordare ai tifosi la potenza di Howard e i tanti tabelloni rotti nella sua eccezionale carriera. La tecnologia ALIVE garantisce la migliore ammortizzazione per il suo stile di gioco altamente esplosivo. La firma di Dwight sul tallone, il numero di maglia a metà della scarpa e la linguetta con il logo “dh” completano la personalizzazione.
Adidas Originals domina al di fuori del campo con le AR2.0. Sulla scia della famosa adi-Rise, la AR2.0 si ispira all’iconica Forum Mid, ma con un look più moderno, caratterizzato dalla suola vulcanizzata, la tomaia in pelle verniciata e lo strap sopra la linguetta. Anche la AR2.0 è basata sui colori navy/arancio in omaggio all’ All-Star Game NBA di Orlando.
LE DIVISE ALL STAR GAME NBA 2012 E LE SCARPE ADIDAS DI HOWARD E ROSE
Le luci non si accendono a San Siro ma al Forum d’Assago dove dopo 5 anni di assenza torna l‘All Star Game italiano, che vedrà confrontarsi la nazionale italiana di basket contro una selezione composta da alcuni giocatori stranieri che militano nella massima serie della pallacanetro di casa nostra, scelti direttamente dai tifosi che li hanno votati sul sito ufficiale della manifestazione. In programma domenica 13 marzo, lo spettacolo ricalcherà quello dell’All Star Game americano con le consuete gare di schiacciate (Iveco Slam Dunk Contest) e quella dei tiri da tre punti (Virgin Active Three Points Contest). Sarà proprio questa mini-sfida ad aprire l’evento che inizierà alle 17:15. Il match vero e proprio avrà inizio un’ora più tardi con le due formazioni che saranno guidate da due grandissimi allenatori come Simone Pianigiani e la leggenda Dan Peterson, tornato sulla panchina dell’Armani Jeans dopo 23 anni d’inattività sportiva.
CONVOCATI – Il quintetto degli stranieri più votati vede vincitori i tre giocatori della Dinamo Sassari James White, Diener Travis e Hunter Othello più Mazzarino della Bennet Cantù e Jumain Jones della Pepsi Caserta. Gli altri sette convocati sono stati scelti dalla Lega basket assieme a coach Peterson. Da registrare le defezioni per infortunio di David Hawkins (Armani Jeans Milano) e Sharrod Ford (Sutor Montegranaro). Nell’Italia di Pianigiani mancheranno invece gli “americani” Bargnani, Belinelli e Gallinari e verrà dato spazio ad alcuni giovani che ben stanno facendo durante questa stagione, ma sono stati convocati anche dei “veterani” al fine di collaudare la squadra che affronterà gli Europei in Lituania.
ALL STAR TEAM – White James (Dinamo Sassari); Diener Travis (Dinamo Sassari); Hunter Othello (Dinamo Sassari); Mazzarino Nicolas (Bennet Cantù); Jumaine Jones (Pepsi Caserta); Jaaber Ibrahim (Armani Jeans Milano); Edgar Sosa (Angelico Biella); Kaukenas Rimantas (Montepaschi Siena); Rowland Earl Jerold (Vanoli – Braga Cremona); Thomas Omar (Air Avellino); Dasic Vladimir (Lottomatica Roma); Viktor Sanikidze (Canadian Solar Bologna);Drake Diener (Banca Tercas Teramo).
L’Agos Ducato All Star Game sarà poi l’occasione per raccogliere fondi per la costruzione del PalaAngeli, un palazzetto dello sport nella città dell’Aquila, con i giocatori che indosseranno una maglia che inviterà a donare un contributo.
A Raleigh, North Carolina, è andato in scena il primo All Star game NHl in cui i capitani delle 2 formazioni avrebbero potuto scegliere i compagni di squadra (un pò come si faceva tutti da ragazzini quando si formavano le squadre per giocare a calcio scegliendo a turno un amico ciascuno!).
Ha avuto la meglio il team formato da Lindstrom (Detroit Red Wings) ma la battaglia è stata durissima e spettacolare, risultato finale 11-10.
E’ il team di Staal, capiatno dei Carolina Hurricanes, Stato in cui si ospitava la manifestazione, a partire meglio andando sul 4-0. Ma già alla fine del primo periodo gli avversari si portano sul 4-4. Secondo periodo che si apre ancora con la squadra di Staal che va avanti sul 6-4 e nuovo recupero di Lindstrom e compagni che si portano avanti sul 7-6! Ultimo periodo con girandola di emozioni, ma il parziale di 4-4 premia la squadra di Lindstrom che la spunta per un solo goal.
M.V.P. della manifestazione è stato eletto Patrick Sharp dei Chicago Blackhawks che ha messo a segno 2 assist ed un goal.
Di fronte a 109 mila spettatori (un record mondiale), nell’avveniristico stadio dei Dallas Cowboys, si è disputata la partita delle “Stelle”, che ogni anno mette di fronte i migliori giocatori della Eastern Conference e della Western Conference.
Quest’anno la vittoria è andata agli atleti dell’est, che hanno superato i rivali di misura per 141-139, gara decisa da 2 liberi di Chris Bosh a 5 secondi dalla fine e con l’errore di Carmelo Anthony sul tiro finale. Dwyane Wade e LeBron James assoluti ptotagonisti con 28 punti (e 11 assist) e 25 punti, rispettivamente.
La prova del fenomeno dei Miami Heat è stata grandiosa ed alla fine è stato premiato come MVP dell’incontro.
Ma una grossa mano al team della Eastern Conference l’ha data anche Chris Bosh, compagno di squadra di Andrea Bargnani nei toronto Raptors, che ha messo a referto 23 punti e 10 rimbalzi. Da menzionare inoltre la prova di Dwight Howard autore di 17 punti e 3 spettacolari stoppate (nonchè di un tiro da 3 punti, cosa assolutamente inedita per lui).
Nel team della Western Conference prova straordinaria di Carmelo Anthony che ha chiuso con 27 punti, ben coadiuvato dall’idolo di casa Dirk Nowitzki con 22, partito titolare dopo il ko di Kobe Bryant per infortunio. E forse se l’ovest non ha portato a casa la partita è stato proprio per via degli acciacchi che non hanno permesso a Bryant di mettere piede in campo e che hanno costretto al forfait altri 2 fenomeni come Roy e Paul. Con tutti questi assi in campo sarebbe stata tutt’altra storia e tutt’altro spettacolo.
Buono il contributo dato da Billups con 17 punti, Durant con 15 e Deron Williams con 14 (quest’ultimo autore di alcune giocate spettacolari ad alta quota!).
La serata è stata speciale sia per Bosh che è nativo di Dallas, che per Wade, che nel 2006 in questa città portava i suoi Heat al successo sui favoriti Mavs e vinceva il titolo di MVP delle finali NBA. Evidentemente l’aria del Texas giova sulle prestazioni del numero 3!.
Cala il sipario, dopo questa splendida partita, sull’All Star Game 2010 che verrà ricordato per la sua “grandezza” e per i suoi 109 mila spettatori!
Nate Robinson è il primo atleta ad aggiudicarsi per 3 volte il titolo di miglior schiacciatore della NBA. L’anno scorso a farne le spese era stato “Superman” Howard, battuto da “CriptoNate” per l’occasione in completo tutto verde, quest’anno DeMar DeRozan che ha dovuto subire tutto lo straordinario atletismo racchiuso nei 175 centimetri del folletto dei Knicks.
Ma cosa avrà fatto di tanto straordinario per vincere?
Guardate il video e lo scoprirete!
Finisce in delusione la gara di Danilo Gallinari nel tiro da 3 punti, specialità nella quale era dato da molti addetti ai lavori come il favorito.
E l’eliminazione al primo turno della serie non lascia adito ad interpretazioni sul brutto momento di forma dell’italiano che non ha brillato nella partita persa dai suoi sophomore contro i rookie (nella quale è risultato addirittura il peggiore della serata con soli 5 punti messi a referto), e non ha brillato neanche ieri sera nella competizione che doveva essere la sua specialità.
Il primo turno delle eliminatorie ha visto infatti la sua eliminazione con il punteggio di 15, assieme a quelle di Frye dei Phoenix Suns e Daequan Cook dei Miami Heat e campione uscente (anche loro con il punteggio di 15).
Al turno successivo sono passati invece Pierce con 17, e Billups dei Nuggets con lo stesso punteggio mentre il migliore della serie è risultato il tremendo tiratore dei Golden State Warriors, Stephen Curry (al primo anno in NBA).
Messo da parte Chauncey Billups con soli 14 centri, la “finale” è stata proprio tra Curry e Pierce che ha avuto la meglio anche in virtù della sua esperienza da veterano che ha fatto si che la mano non tremasse come magari è avvenuto per il giovane debuttante Curry, autore di 17 centri contro i 20 del capitano dei Boston Celtics.
Paul Pierce succede, come già detto a Daequan Cook, ma la delusione per non aver visto il nostro Danilo protagonista della gara è tanta, forse ha inciso anche il dolore all’avambraccio che non era stato, evidentemente, del tutto superato. Magari ci sarà occasione l’anno prossimo per ritrovarlo sulla stesa scena, con la speranza di vederlo vincitore!
Kevin Durant non conosce limiti. E’ senza ombra di dubbio lui la stella più luminosa del firmamento NBA, colui che contrasterà lo strapotere di LeBron James negli anni a venire. La punta di diamante degli Oklahoma City Thunder ha vinto per la seconda volta consecutiva in 2 anni dalla sua istituzione la specialità H-O-R-S-E, categoria che premia il miglior tiratore della NBA.
Kevin Durant ha battuto Rajon Rondo, play dei Boston Celtics e Omri Casspi dei Sacramento Kings.
Non vi erano dubbi sulle qualità sopraffine di Durant in zona offensiva, e così è stato, il fenomeno dei Thunder ha vinto la sua gara e soprattutto ha fatto capire come sia difficile arginare il suo talento quando si tratta di andare a canestro.
Non per niente molti dei migliori difensori della NBA catalogano Durant (a soli 21 anni, pensate!!!) come l’attaccante più difficile da marcare quando si tratta di impedirgli di fare canestro. Nomea che neanche Kobe Bryant e LeBron James sono riusciti a costruirsi nei primi anni della loro carriera.
Siamo sicuri che vedendo questi risultati e le performance di Kevin e il suo indubbio talento, a Seattle si staranno mangiando le mani per aver autorizzato (sindaco Greg Nickels in testa!) il trasferimento della franchigia (i cari vecchi Sonics) dalla Emerald City ad Oklahoma City.
Steve Nash si aggiudica lo Skills Challenge, categoria che premia il miglior giocatore nei fondamentali dell’intera Lega.
Il campione Canadese succede nell’albo d’oro a Derrick Rose, che non è riuscito a difendere il titolo dagli attacchi dei suoi avversari. La finale è stata infatti una lotta a 2 tra Nash e Deron Williams degli Utah Jazz che ha visto primeggiare il 2 volte MVP dei Phoenix Suns.
Riconoscimento meritato per un campione mai in declino e che nonostante un’età non più verdissima ha voluto far capire come ancora possa dare tanto al basket professionistico americano.