Tag: All Blacks

  • In attesa di Italia – All Blacks abbiamo provato la maglia adidas

    In attesa di Italia – All Blacks abbiamo provato la maglia adidas

    Sabato sarà un gran giorno per il rugby italiano, come già abbiamo avuto modo di presentarvi, il test match Italia – Nuova Zelanda che metterà la nostra nazionale di fronte agli All Blacks, in una sfida che da sempre fa paura, ma che ci permetterà di sognare, almeno fino a sabato, il resto lo vedremo in campo.

    Naturalmente noi tiferemo Italia ed in attesa di sabato abbiamo avuto modo di testare con mano la nuova maglia della nazionale, quella che vestiranno gli azzurri, da Mirko Bergamasco a Simone Favaro, marchiata adidas, che fino al 2017 accompagnerà i nostri eroi nel loro cammino.

    Maglia Italia Rugby 2012/2013

    Abbiamo avuto modo di vestire e provare la nuova divisa dell’Italia, che per la prima volta nella storia della FIR (Federazione Italiana Rugby) sarà completamente azzurra, e sinceramente già da questo fattore abbiamo guardato la divisa con un occhio diverso, la scelta del colore unico sa già tanto di nazionalistico, il tutto poi è condito ad esempio nella maglia dal risalto delle tre strisce platino che ruotano intorno alla spalla dando così una maggiore visibilità in ogni fase del gioco. Il colletto della maglia, di colore bianco, ha un altro bel particolare, nel retro infatti è ricamata la bandiera italiana, mentre nella parte avanti è ben impressa la scritta “ITALIA“, oltre infine al fatto che riappare dopo tanti anni insieme allo scudetto nazionale  il logo ufficial della FIR .

    Spirito nazionalistico a parte e nell’attesa degli All Blacks abbiamo anche indossato la maglia, gradendone sia l’estetica che la qualità, per chi conosce l’orma famoso ClimaCool di adidas saprà bene quanto questo sistema sia fantastico, mentre chi avrà modo di sperimentarlo capirà la gioia della perfetta traspirazione e del mantenimento della temperatura corporea anche sotto sforzo. Inoltre il secondo sistema che si affianca a quello già descritto è il ForMotion, cioè la presenza di tessuti tridimensionali ed elastici che si adattano alla perfezione corpo dell’atleta, al tempo stesso migliorando vestibilità della maglia allo scopo di ottimizzare i movimenti e la comodità ed infine aumentando la libertà di azione.

    Il test match si avvicina, noi siamo pronti e già in divisa ad affiancare la nazionale, tiferemo e sogneremo, il resto lo faranno i giocatori sul campo, a noi non resta altro che augurargli buona fortuna.

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”160293″]

  • Rugby Italia All Blacks, sabato azzurri contro gli invincibili

    Rugby Italia All Blacks, sabato azzurri contro gli invincibili

    Secondo test match per la nazionale azzurra guidata dal C.T. Jaques Brunel che, dopo la vittoria risicata contro Tonga, si troverà di fronte la corazzata nera rappresentata dalla Nuova Zelanda.

    Match dal fascino e dal prestigio internazionale immenso quello che vedrà impegnato il XV azzurro sabato pomeriggio desideroso di riscattare una prestazione cosi così, fornita nella vittoria di misura su Tonga la scorsa settimana.

    Fortunatamente per i colori azzurri c’e’ il pieno recupero di Mirko Bergamasco che aveva sofferto di un problema al bicipite femorale sinistro dopo la sfida contro Tonga. Anche il Pilone Michele Rizzo ha recuperato da una distorsione alla caviglia rendono praticamente tutti i giocatori disponibili per coach Brunel per la super sfida contro gli All Blacks. Una grande occasione per ben figurare potrà presentarsi per il flanker italiano Simone Favaro da tutti considerato come il simbolo dei prossimi anni per il rugby azzurro. Favaro è pronto per un posto da titolare sabato pomeriggio per poter far vedere al Mondo intero i suoi placcaggi mozzafiato che lo resero famoso nel 2009 in Australia dove, a soli 21 anni, impressionò tutti a cominciare dal C.T. australiano Robbies Deans.

    Simone Favaro
    Il Flanker azzurro Simone Favaro ©Dino Panato/Getty Images for Aironi

    Una defezione importante potrà esserci invece nel XV neozelandese e che defezione visto che stiamo parlando del capitano degli All Blacks Richie McCaw, praticamente il miglior giocatore al Mondo per distacco ed uno dei forti di tutti i tempi con la sua presenza sabato pomeriggio che verrà decisa all’ultimo momento.

    Ovviamente tutti speriamo in un salto di qualità della nostra nazionale che non ha mostrato una fluidità di gioco e soprattutto una continuità nella fase offensiva nel primo test match contro Tonga. Certamente l’avversario è di quelli tosti ed anche una sconfitta di misura potrebbe essere già un bel risultato che darebbe una grande linfa a tutto il movimento di questo fantastico sport che avrebbe tanto da insegnare sia in termini comportamentali sia in ambito dell’uso della tecnologia in campo, al gioco del calcio.

  • Rugby, All Blacks sul tetto del mondo, Francia ko 8-7

    Rugby, All Blacks sul tetto del mondo, Francia ko 8-7

    Finalmente giustizia è fatta, la Nuova Zelanda è campione del mondo dopo la vittoria in finale sulla Francia per 8-7 all’Eden Park esattamente 24 anni dopo l’altro successo iridato.

    Sono passati ben 24 anni dall’ultimo titolo per i neri, era il 1987 e come allora, le stesse formazioni si sono giocate il titolo mondiale nello stesso stadio.

    La gioia neozelandese ©FRANCK FIFE/AFP/Getty Images
    L’Kapa o’ Pango dei neozelandesi viene sfidata dai francesi che si posizionano a mo di freccia facendo capire di non temere assolutamente la danza neozelandese portatrice di sfida e terrore.  Il primo calcio conquistato dai padroni di casa è però sbagliato dal suo uomo simbolo in questi mondiali, quel Piri Weepu vero trascinatore degli All Blacks in questa competizione iridata. La partita è intensa e molto spettacolare con placcaggi durissimi e la meta arriva al 15’, touche a 10 metri dalla linea di meta francese, palla al pilone Woodcock che entra in area e realizza il primo vantaggio della partita con Weepu che non completa la trasformazione. Al 21’ grave defezione per i transalpini, Parra è costretto ad uscire fra le lacrime sostituito definitivamente da Trinh-Duc, ma Weepu non ammazza la partita sbagliando il suo terzo calcio consecutivo con la prima frazione che si chiude sul 5-0.

    Nella ripresa la Francia dimostra che l’intervallo è servito, con Yachvili che non riesce, però, a centrare i pali da 22 metri. La Nuova Zelanda reagisce e con Donald realizza su calcio di punizione i tre punti che portano gli All Blacks sul punteggio di 8-0. I padroni di casa si fermano qui, forse bloccati da una possibile storica vittoria, concedono sempre più campo ai francesi che realizza la meta al 7’ con Dusautoir che entra in mezzo ai pali direttamente in met,  Trinh-Duc trasforma e si va sul 8-7. La Nuova Zelanda è in difficoltà estrema ma la Francia non realizza i calci di punizione a suo favore, risultano decisivi gli errori di Trinh-Duc con i padroni di casa che, con grandissima fatica, completano un’impresa iniziata un mese fa e conclusa in maniera trionfale con un intera nazione in festa.

    Il Tabellino

    NUOVA ZELANDA-FRANCIA 8-7 —
    MARCATORI: Woodcock m. al 15′ p.t.: Donald c.p. al 5′ s.t., Dusautoir (F) m. al 7′ s.t. tr. Trinh-Duc.
    Nuova Zelanda: Dagg; Jane, Smith, Nonu, Kahui; Cruden (dal 33′ p.t. Donald), Weepu (dal 9′ s.t. Ellis); Read, McCaw (cap.), Kaino; Whitelock (dal 9′ s.t. A. Williams), Thorn; O. Franks, Mealamu (dal 9′ s.t. Hore), Woodcock. A disposizione: B. Franks, S.B. Williams, Thomson. All. Henry.
    Francia: Medard; Clerc (dal 5′ s.t. Traille), Rougerie, Mermoz, Palisson; Parra (12′-17′ p.t. e dal 21′ p.t. Trinh-Duc), Yachvili (dal 35′ s.t. Doussain); Harinordoquy, Bonnaire, Dusautoir (cap.); Nallet, Papé (dal 28′ s.t. Pierre); Mas, Servat (dal 24′ s.t. Szarzewski), Poux (dal 24′ s.t. Barcella). A disposizione: Ouedraogo, . All. Lievremont

  • Rugby, ai mondiali Galles e Francia volano in semifinale

    Rugby, ai mondiali Galles e Francia volano in semifinale

    Galles e Francia sono le prime semifinaliste del mondiale di rugby in corso di svolgimento in Nuova Zelanda. Per la seconda volta nella storia la nazionale gallese riesce a conquistare una semifinale mondiale dominando contro gli acerrimi rivali irlandesi sconfitti 22-10 con il punteggio che non rispecchia in toto la forza dei gallesi in tutti i settori del campo. Pronti via ed è subito meta con Williams che finalizza un azione gallese al limite della perfezione.  L’Irlanda reagisce ma la prima linea gallese non lascia molto spazio ad O’Driscoll e compagni. Il primo tempo si chiude sul punteggio di 10-3 per i rossi gallesi e nella ripresa si rivede un po’ di reazione irlandese, ma le mete di Phillips e Davies consegnano al Galles la semifinale mondiale contro la Francia.

    ©Steve Haag/Gallo Images/Getty Images
    Appunto la Francia che a sorpresa, ma neanche troppo, supera l’Inghilterra di Wilkinson grazie ad un primo tempo sontuoso,chiuso sul 16-0 con due mete, la prima di Clerc e la seconda di Menard che spazzano via di un colpo le forti critiche sulla squadra transalpina a cause delle pesanti sconfitte contro gli All Blacks, ma soprattutto contro Tonga. Nel secondo tempo c’e’ la reazione inglese con una meta di Foden trasformata da Wilkinson ma alla fine è 19-12 per i bleus che segnano, forse, l’ultima apparizione di Wilkinson ad un mondiale. I tabellini. Galles-Irlanda 22-10 (10-3) Marcatori: p.t. 3’ m. Sh. Williams tr. Priestland (G), 23’ c.p. O’Gara (I), 27’ c.p. Halfpenny (G); s.t. 5’ m. Earls tr. O’Gara (I), 11’ m. Phillips (G), 25’ m. J. Davies tr. Priestland (G). Francia-Inghilterra 19-12 (16-0) Marcatori: p.t. 10’ e 15’ c.p. Yachvili (F), 22’ m. Clerc (F), 30’ m. Medard (F); s.t. 15’ m. Foden tr. Wilkinson (I), 33’ drop Trinh-Duc (F), 37’ m. Cueto (I).

  • Anche la famosa “Haka” ha un prezzo. I Maori la vendono agli All Blacks

    Anche la famosa “Haka” ha un prezzo. I Maori la vendono agli All Blacks

    Devo dire che nell’ era della globalizzazione mi ero abituato un po’ a tutto, ma vedere vendere una danza non è sicuramente roba di tutti i giorni.

    La danza in questione è la famosissima “Haka” e cioè il “benvenuto”  che la nazionale neozelandese di rugby, i c.d. “All Blacks”, riservono all’ inizio di ogni match alla squadra avversaria. Sicuramente non tutti erano a conoscenza, compreso chi vi scrive, che la tanto famosa danza è stata oggetto di contesa legale tra la tribù dei Maori e la federazione di rugby neozelandese per la detenzione del copyright. Tale contesa è giunta ad una conclusione, gli All Blacks possono continuare a intimidire gli avversari con la haka Ka Mate, in quanto la federugby neozelandese ha siglato un memorandum d’intesa con la tribù maori Ngati Toa, che lo scorso anno aveva compiuto i passi formali per ottenere i diritti in relazione a quattro versi che accompagnano la danza.

    i dettagli dell’ operazione economica non sono stati resi noti tuttavia, la stampa neozelandese, non esclude che la tribù possa ricevere una parte dei proventi commerciali derivanti dallo sfruttamento della Ka Mate. «Abbiamo sempre sostenuto l’esecuzione della Ka Mate da parte gli All Black», dice Riki Wineera, presidente della Te Runanga o Toa Rangatira Incorporated, l’organismo che rappresenta gli Ngati Toa.
    «Siamo orgogliosi -aggiunge- che la Ka Mate abbia un peso importante nella cultura neozelandese. Ma al di là di questo, la Ka Mate è un taonga (termine che nella cultura maori indica un bene prezioso non solo in senso materiale, ndr) e noi abbiamo l’obbligo di proteggerla», aggiunge prima di chiarire che la Ka Mate potrà essere utilizzata da ogni team neozelandese «in occasioni appropriate».

     

  • Rugby: L’Italia ritrova la vittoria contro le Isole Samoa

    La stavano aspettando da tempo, da 13 turni esattamente, e dopo i tanti applausi a fine sconfitta questa volta l’Italia del rugby riceve l’acclamazione e i complimenti per la vittoria “schiacciante” (24-6 è il risultato finale) contro le Isole Samoa.

    Certo le Isole Samoa non sono gli All Blacks e  il Sudafrica, ma la vittoria di oggi conferma che quest’Italia sta crescendo. Grazie a questa vittoria gli azzurri scavalcano proprio Samoa all’undicesimo posto nel ranking mondiale Irb, consentendole di riaffacciarsi alle soglie del Gotha mondiale.

    Orfani di Parisse che dovrà operarsi in artroscopia al ginocchio per riparare il legamento crociato lesionato in settimana, l’italia parte con la mentalità giusta e dopo soli 8 minuti dall’inizio guida il match per 8-0 grazie ad un calcio di punizione di Mirko Bergamasco e a una meta di McLean. Le Samoa si rendono pericolosi con un calcio di Titi Esau ma Gower e Bergamasco segnano altri due piazzati che permettono di aumentare il vantaggio sgli avversari sul 14-3.
    Nella ripresa è Tebaldi a trovare subito un gran drop, mentre le Samoa scompaiono definitivamente quando perdono Henry FaFili per cartellino rosso. Al 77’la mischia azzurra si guadagna una meta tecnica e Bergamasco trasforma sul 24-6.
    Finalmente una partita con tanto di applausi e di sorriso sulle labbra.

  • Rugby: l’Italia cede ai campioni sudafricani ma ancora tra gli applausi

    Ancora applausi per l’Italia nel dopo partita di rugby contro i campioni del mondo del Sud Africa. E’ finita 10-32 allo stadio di Udine, e gli Azzurri hanno dimostrato per la seconda volta in una settimana di aver fatto progressi. Partita subito male (0-12) con Favaro che si fa espellere per dieci minuti , l’Italia si riporta sul punteggio di 7-12. Il gap potrebbe diminuire al 38’, quando McLean ha a disposizione un comodo piazzato. Ad errore, gli Springboks rispondono con errore: Steyn spreca ancora al 40’ e si va al riposo con i campioni del mondo con 5 punti di vantaggio. Buone le prove di Parisse e Castrogiovanni, appannata la prova invece di Gower, un giocatore completamente diverso rispetto a quello visto contro gli All Blacks. Nella ripresa ancora gli Springboks portano il punteggio sul 15-7 e sarebbe rimasto aperto il match se McLean non avesse steccato al 49′ il penalty concesso. Da quel minuto inizia il calo azzurro e l’affondo dei sudafricani che al 53′ si portano sul 22-10 con Steyn. Sette minuti dopo risponde Gower che fissa il 22-10 ma ancora Steyn risponde al 65′(25-10). Nel finale però vienea un po’ a mancare il fiato e gli Springbocks calano definitivamente il sipario al 73’con Oliver che concretizza il punteggio di 32-10.
    Sabato prossimo gli azzurri affronteranno gli isolani delle Samoa per un match da vincere assolutamente, magari questa volta gli applausi arriveranno per una vittoria e non per una sconfitta trionfale.

  • Rugby: gli All Blacks passano a San Siro ma l’Italia non delude

    Gli All Blacks battono a San Siro l’Italia per 20-6, in una partita in cui la nostra Nazionale esce a testa alta dopo aver combattuto ad armi pari per 80 minuti.
    Parte subito forte Craig Gower che al 4′ fa subito centro portando la squadra in vantaggio per 3-0. Luke McAlister porta il risultato in parità al 7′ e, sette minuti più tardi, sono ancora gli All Blacks a raddoppiare sul 6-3.
    L’Italia ci prova, gioca senza timori, senza dare segni di cedimento chiudendo la prima parte della partita sul risultato di 14-3.
    Si riprende il gioco con un errore di Gonzalo Garcia che rimediando un cartellino giallo, lascia i compagni in inferiorità numerica per 10 minuti. Ma gli azzurri non demordono e al 58′ Gower riporta il risulatto sul 17-6. La partita si chiude su un punteggio di 20-6 tra gli oltre 80.000 spettatori che possono dire di aver visto l’Italia in vantaggio (anche se per poco) sugli All Blacks.
    Prima dell’inizio della  partita il pubblico ha intonato in festa l’inno di Mameli, mentre un silenzio tombale ha accompagnato la durata della “haka”, la tradizionale danza del popolo maori che vi proponiamo di seguito