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  • Pelè: “Messi il più forte ma meglio Di Stefano, Platini e Cruyff”

    Pelè: “Messi il più forte ma meglio Di Stefano, Platini e Cruyff”

    Pelè, uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, insieme a Diego Armando Maradona, a margine di una conferenza per la lotta alla violenza durante la prossima Coppa Libertadores 2011, ha parlato in modo trasversale di calcio ed in particolare di talenti di oggi e di ieri, in una serie di parallelismi fra presente e passato.

    A tal proposito, Pelè ha consacrato Lionel Messi come il più forte calciatore in attività, ma ha voluto lasciare un margine fra la Pulce argentina ed altri due mostri sacri del passato, ossia Cruyff, Platini e Di Stefano. In particolare, Pelè ha voluto ricordare le straordinarie capacità di Alfredo Di Stefano stesso, storica bandiera del Real Madrid fortissimo tecnicamente con entrambi i piedi, ma anche nel gioco aereo.

    La minore incisività di Messi, secondo Pelè, sarebbe legata alla sua stazza fisica di dimensioni ridotte, che lo costringe a compiere sforzi fisici maggiori rispetto ad i suoi avversari nel corso degli incontri. Il calcio moderno, inoltre, molto più dinamico e fisico del passato, costringe infatti ad un dispendio energetico molto più elevato, e da ciò consegue la durata inferiore dei cicli calcistici, così com’ è accaduto a Kakà ed a Ronaldinho, ben presto sopravanzati proprio da Messi e da Cristiano Ronaldo.

    Infine, Pelè ha voluto rilasciare un commento anche sulla prossima finale di Champions League fra Manchester Utd e Barcellona, fotografando le caratteristiche delle due finaliste: una con un gioco tipicamente “inglese”, l’altra con il plusvalore Lionel Messi.

  • Mou, sgarbo Real “Di Stefano? Sono io che alleno”

    Mou, sgarbo Real “Di Stefano? Sono io che alleno”

    Dicono che ogni uscita di Mourinho sia studiata a tavolino, che ogni sua parola segue un disegno ben preciso e lo aiuta ad arrivare sempre al traguardo che si è prefissato. Sicuramente ad inizio stagione il tecnico portoghese aveva come obiettivo quello di entrare nella storia del Real Madrid, di sbarrare la strada al dominio del Barcellona del rivale Guardiola ed esser il primo allenatore a vincer la Champions League con tre club differenti.

    Questi mesi nella Liga sono però stati difficilissimi per via dei diverbi interni con Valdano e il presidente Perez spesso contrario ad alcune esternazioni di Mou. Per poi continuare con i giornalisti e adesso con una leggenda del calcio madrileno come Alfredo Di Stefano. Se a questo aggiungiamo le indiscrezioni sulla scuola dei figli e il contatto con il personale che lavorara nella sua residenza milanese, lo schema dello Special One potrebbe aver una lettura… il divorzio dalla merengue e un ritorno in nerazzurro.

    Intanto non rinuncia alla polemica e nella conferenza stampa del secondo Clasico consecutivo ribatte a Di Stefano e ovviamente ai giornalisti “La partita di domani non c’entra niente con la gara di sabato e con le semifinali di Champions League – ha detto Mourinho alla vigilia – Non ci sono favoriti, le due squadre hanno le stesse possibilità e mi aspetto che tutto vada bene sugli spalti. Ho giocato molte finali contro squadre inferiori e le gare sono sempre state equilibrate. Lo stesso è accaduto quando ho giocato contro formazioni più forti”

    Il presidente onorario del Real Alfredo Di Stefano ha evidenziato la superiorità del Barcellona nel match di sabato. “Di Stefano è un pezzo di storia del Real Madrid, io non sono nulla. Bisogna solo rispettare le sue parole, non commentarle. Io sono l’allenatore e io decido”. Le critiche ricevute dalla stampa: “Domani giocheremo con 4 difensori, 3 centrocampisti e 3 attaccanti. Quando gli avversari avranno il pallone, ci difenderemo da squadra: vale a dire, in 11. Voi eravate abituati a una squadra che si difendeva in 6”.

  • Pelè incorona Di Stefano e Kaka: “Il migliore di tutti i tempi e il migliore in attività”

    Pelè incorona Di Stefano e Kaka: “Il migliore di tutti i tempi e il migliore in attività”

    Pelè in visita a Madrid ha incoronato il presidente onorario del Real Alfredo Di Stefano come il migliore calciatore di tutti i tempi addirittura superiore a se stesso e a Maradona. Pelè confessa ” anche se il calcio è cambiato Di Stefano ha fatto cose che nemmeno io e Maradona avremmo potuto fare, ed è per questo che è il migliore”.
    O Rei passa ad analizzare il Real Madrid attuale definendo un lusso poter disporre contemporaneamente di giocatori come Kaka. Raul, Cristiano Ronaldo, Casillas e Benzemà ma i nomi non fanno la storia quindi questa squadra deve vincere e convincere per entrare negli annali ed incorona Kaka come il miglio giocatore in attività “Kaka domina la maggior parte degli aspetti del gioco. Si aiuta in difesa, organizza il centrocampo, ha un buon passo e imposta contropiede brillantemente. Egli è molto utile e sa come trarre il meglio delle sue qualità”

  • Kakà: la presentazione al Santiago Bernabeu

    Kakà: la presentazione al Santiago Bernabeu

    Credo che tutto questo sia un sogno, ma al contempo ho anche una grande responsibilità. A gennaio il Milan ha aperto le porte a una mia cessione, in quel momento ho capito la posizione dei club, vista anche la crisi, ma a gennaio non era il momento giusto per partire. Dopo la gara con la Fiorentina il Milan mi ha chiamamto Kakànuovamenete dicendomi che aveva altre offerte. Per la seconda volta mi hanno messo sul mercato. E allora ho deciso che sarei andato al Real. Avevo altre offerte ma ho scelto il Real Madrid“. Queste le prime parole di Kakà da giocatore del Real Madrid durante la sua presentazione al Santiago Bernabeu in un bagno di folla (erano presenti circa 50 mila tifosi).
    Alle 20:30 il fantasista brasiliano ha messo nero su bianco sul contratto in diretta e poco dopo ha indossato la nuova maglia effettuando il classico giro di campo per salutare tutti i tifosi accorsi allo stadio per rendergli omaggio. Sul palco con lui il presidente del Real Madrid Florentino Perez e il mito delle merengues Alfredo Di Stefano.
    Kakà ha scelto di giocare con la maglia numero 8 e non con il 9 come si pensava all’inizio.
    Il brasiliano nella conferenza stampa ha parlato anche del suo nuovo compagno di squadra Cristiano Ronaldo, che verrà presentato il 6 luglio: “Giocare con Cristiano Ronaldo è un privilegio. Ma anche Guti, Raul sono dei grandissimi. Sono in una squadra piena di grandi campioni. Ho una grande responsabilità, ma questa non sarà un peso, ma una grandissima motivazione a fare bene. Di Stefano? Mi ha detto che questa sera il Bernabeu sembrava il Maracanà di Rio in Brasile“.
    Ho firmato per sei anni, ma vorrei proseguire il mio rapporto con il Real Madrid anche dopo questi sei anni. Il mercato? Non spetta a me decidere, ma al presidente Perez. I soldi spesi per il mio acquisto? Non sta a me decidere quanto valgo. L’approccio con il Real? E’ stato Galliani a mettermi in contatto con Perez. Le offerte di Calderon nel 2006? Ho sempre detto che era il Milan che doveva decidere del mio futuro” conclude Kakà.