Nel post partita contro la Samp c’era la speranza che a fermare Pato fosse stata una semplice contrattura ma gli esami strumentali effettuati oggi hanno evidenziato uno stiramento ai flessori della coscia destra con stop previsto di 2-3 settimane. Il Milan dunque dovrà fare a meno della sua coppia titolare per le prossime partite che potrebbero significare la certezza matematica del titolo.
Allegri durante il campionato ha sempre gestito le emergenze attingendo dalla Primavera e anche in questo caso con i soli Pato e Cassano attaccanti di ruolo potrebbe far affidamento sul giovane Giacomo Beretta prelevato due stagioni fa dall’Albinoleffe e considerato uno dei migliori attaccanti under 19 in Italia. Beretta per caratteristiche ricorda Vieri e se ci sarà l’occasione è pronto a debuttare seguendo le orme di Merkel e Strasser.
Il Milan scende in campo a Firenze con il fiato sul collo di Napoli e Inter vittoriose rispettivamente su Bologna e Chievo e spettatori interessati del match del Franchi. Allegri conferma le indiscrezioni della vigilia riproponendo Seedorf in regia con Van Bommel e Flamini e il rientrante Ibrahimovic al fianco di Pato. Mihajlovic ripropone lo stesso centrocampo di domenica scorsa portando in panchina il rientrante Berhami, in avanti è Ljajic sostituisce lo squalificato Mutu.
La partita. I rossoneri fanno subito capire di esser in versione derby, cattivi e compatti in mezzo e spumeggianti in attacco. Seedorf impegna subito Boruc con una rasoiata e all’8′ conclude in gol un’azione spettacolare (la difesa della Fiorentina è imbarazzante) con un perfetto colpo sotto l’incrocio dei pali. La Fiorentina è improduttiva e il Milan controlla facilmente sfruttando poi le amnesie difensive e per ben due volte Pato va vicino al raddoppio ma Boruc ha la meglio. A 4′ dall’intervallo il Milan trova il raddoppio con una azione iniziata da un velo di Boateng per Ibra e lo stesso ghanese a servire poi l’assist a Pato.
Nella ripresa Mihajlovic getta nella mischia il giovane Babacar al posto dell’evanescente Ljajic ma è ancora il Milan a sbagliare clamorosamente due occasioni con Ibra. La Fiorentina ha un impeto d’orgoglio e ad un quartod’ora dalla fine trova l’acuto con Vargas (complice una deviazione di Gattuso) e lo stesso laterale pochi minuti dopo mette i brividi ad Abbiati con un beffardo tiro dalla sinistra. Arriva poi l’espulsione di Ibra per qualche parola di troppo all’indirizzo del guardalinee ma niente più. Il Milan vince e respinge l’attacco del Napoli ma il campionato è ancora apertissimo.
Sono state 29 le reti segnate in questo turno di campionato che ha regalato mille emozioni a partire dal derby scudetto di sabato sera tra le due milanesi e che ha visto il trionfo del Milan sull’Inter dell’ex Leonardo alla terza sconfitta su altrettante stracittadine, due sulla panchina del Milan e una su quella dell’Inter. Ai desideri interisti di sorpasso sui cugini hanno prevalso quelli rossoneri che sono scesi in campo con la giusta concentrazione e motivazione per “zittire”, almeno per il momento, i propositi tricolori nerazzurri riportando le distanze in classifica a +5. Orfano della sua stella Ibrahimovic, ci ha pensato Pato a caricarsi sulle sue spalle tutto il peso dell’attacco del Milan, è sua infatti la doppietta che apre al tripudio rossonero dimostrando che, nonostante i recenti infortuni che lo hanno tenuto blocatto nell’ultimo periodo, resta uno degli attaccanti più forti in circolazione.
Da un derby ad un altro, il Catania umilia 4-0 un Palermo alla deriva e che dopo aver offerto una prestazione deludente, ha convinto il vulcanico presidente rosanero Zamparini a ritornare sui suoi passi e richiamare alla guida tecnica della squadra Delio Rossi esonerando Serse Cosmi che aveva preso il suo posto soltanto un mese fa. Tutto troppo facile per gli etnei di Simeone che giocano sul velluto e prendono una bella boccata d’ossigeno tenendosi a debita distanza dalla zona calda della classifica.
Cuore, entusiasmo, determinazione e grande fiducia nei propri mezzi. Questi sono gli ingredienti della ricetta Mazzarri che con il suo Napoli vince una rocambolesca partita con la Lazio (4-3), fondamentale per tenere ancora aperta la porta che conduce allo scudetto, trascinato da un immenso Cavani che infrange il record di gol segnati in un singolo campionato con la maglia azzurra detenuto da Antonio Vojak che durava dal campionato ’32-’33 con la tripletta che lo spedisce in testa alla classifica marcatori al fianco di Totò Di Natale, rimasto a secco invece nel ko di Lecce della sua Udinese dopo 13 risultati utili che hanno spedito i friulani in piena zona Champions League. Carnefice della squadra di Guidolin il giovane Andrea Bertolacci, un classe ’91 proveniente dalle giovanili della Roma che si sta ritagliando uno spazio importante in Salento, autore della doppietta nel 2-0 finale.
Identico risultato ma a punteggio invertito nel posticipo domenicale tra Roma e Juventus. I bianconeri tirano fuori l’orgoglio per tenersi aggrappati all’Europa League e sbancano l’Olimpico con le reti di Krasic e Matri dando il primo dispiacere al futuro presidente giallorosso, l’americano Thomas DiBenedetto. Secondo successo consecutivo per la squadra di Del Neri che in questo campionato ancora non è riuscita a calare il tris di vittorie consecutive. Domenica in casa contro il Genoa sarà la volta buona? E Proprio il Grifone compie un passo falso in casa con il Cagliari grazie alla rete decisiva dell’ex Acquafresca.
Infine chiudono la vittoria di un Bari quasi spacciato a Parma (1-2) che causa l’esonero del tecnico ducale Marino, quella del Brescia nel primo anticipo del sabato 3-1 nei confronti del Bologna e i pareggi di Cesena – Fiorentina (2-2), al termine di un match divertente, e di Chievo – Sampdoria (0-0) davvero scialbo.
BARI – CATANIA
BOLOGNA – NAPOLI
CAGLIARI – BRESCIA
FIORENTINA – MILAN
INTER – CHIEVO
JUVENTUS – GENOA
LAZIO – PARMA
PALERMO – CESENA
SAMPDORIA – LECCE
UDINESE – ROMA
Doveva essere il derby del sorpasso nerazzurro dopo la lunga remuntada guidata dall’ex odiato Leonardo e invece l’Inter è stata umiliata 3-0, ma il risultato avrebbe potuto essere più pesante, da un Milan orfano di Ibrahimovic e sceso in campo con una determinazione mai vista prima negli uomini di Allegri. E’ stato il derby di Pato, autore di un grande match e di una doppietta, che lancia i rossoneri verso lo scudetto che manca alla Milano rossonera dalla stagione 2003-2004. Il tris porta la firma di Cassano, espulso ingenuamente qualche minuto dopo, su rigore.
Nonostante abbia trascorso una prima parte di stagione non esaltante e costellata da diversi infortuni che ne hanno condizionato il rendimento in campo, la stella del Milan Alexandre Pato negli ultimi mesi ha ritrovato la via del gol, di fondamentale importanza per un attaccante del suo calibro, e il sorriso trovando finalmente quella serenità che gli è venuta a mancare da diverso tempo a questa parte non solo sotto il profilo professionale ma anche a livello sentimentale.
E’ lo stesso Papero rossonero ad ammetterlo attraverso le pagine di Vanity Fair, in edicola domani mercoledì 30 marzo. Causa il divorzio dalla modella brasiliana e sua connazionale Sthefany Brito, sposata appena due anni fa, Pato ha attraversato un periodo nero culminato con la panchina che puntualmente gli riservava ogni domenica il tecnico Massimiliano Allegri ma per sabato sera, giorno del derby scudetto con l’Inter, si dichiara pronto: “La caviglia sinistra ha ancora qualche problemino, però penso e voglio che sia a posto per il derby: è troppo importante. L’anno scorso, dal punto di vista infortuni, è stato un brutto anno. Ma ora, ringraziando Dio, è tutto a posto“.
Ma ora l’attaccante rossonero, messosi alle spalle il matrimonio durato solo 9 mesi, è al centro delle attenzioni gossippare perchè avrebbe fatto breccia nel cuore di una ragazza, ma non di una qualunque bensì della figlia del presidente del Milan, ma già pronta a prendere il posto del padre alla guida della società, e che risponde al nome di Barbara Berlusconi.
Nell’intervista Pato non conferma direttamente la relazione con la figlia del presidente ma lo lascia intendere (d’altronde le foto che immortalano i due insieme scattate diverse settimane fa non lasciano dubbi) rispondendo così alla domanda riguardo il suo matromonio finito “Possiamo evitare questo argomento? Le posso solo dire che io tengo molto alla mia felicità. E adesso sono felice” e a quella sulla, diciamo presunta, relazione con Barbara “Se non le dispiace, preferirei parlare della mia squadra. Difficile per me parlare di questo, adesso. È tutto all’inizio, forse più avanti“.
Sul suo futuro aggiunge “Sono ancora giovane, ma ho già capito che la vita è una scatolina da cui escono sorprese. Fai progetti e possono saltare. Non ne fai e improvvisamente succedono tante cose inattese. Ma ho ancora troppo da imparare, e non solo nel calcio, per immaginare come sarò anche solo tra cinque anni” svelando infine il suo sogno nel cassetto “Vincere lo scudetto con il Milan“.
Dopo il mezzo passo falso col Bari della settimana scorsa il Milan deve far ripartire la sua corsa scudetto contro un Palermo in piena crisi di risultati. I siciliani sono reduci da 5 sconfitte conosecutive (due nella nuova gestione Cosmi) e stasera devono sfoderare una grandissima prestazione per dare entusiasmo ad un ambiente che, a cominciare dal presidente Zamparini, sta manifestando segnali di sconforto e delusione. I rossoneri dopo l’eliminazione dalla Champions League possono concentrare tutte le energie nella cavalcata finale in campionato e vincendo stasera arriverebbero al derby della settimana prossima nelle migliori condizioni. Allegri cerca di mostrare la sicurezza che si addice ad una squadra in testa da tante giornate: “Siamo in testa al campionato da 20 giornate e dobbiamo fare di tutto per rimanerci. Abbiamo 5 punti di vantaggio che non sono pochi”
FORMAZIONI – Orfano di Ibrahimovic, il tecnico toscano proporrà in avanti il tandem Cassano-Pato che verrà supportato da Seedorf, preferito a un Boateng ancora non in perfette condizioni. In difesa Jankulovksi favorito su Antonini per un posto da titolare. Per i siciliani ci dovrebbe essere Goian al centro della difesa a tre, completata da Munoz e Migliaccio. A centrocampo Darmian sarà l’esterno destro mentre in attacco spazio al trio composto da Pastore, Miccoli e il giovane uruguayano Hernandez
Pagelle Milan Abbiati: 6,5 Non può nulla sul gol, nel finale però compie un ottimo intervento che tiene il Milan in partita.
Abate: 7 Le cure di Allegri lo hanno migliorato tantissimo, copre e spinge ma spesso è il solo a crederci.
Nesta: 5,5 Una giornata meno gloriosa del solito e un brutto intervento che forse meritava qualcosa in più del giallo.
Van Bommel: 6,5 Con un secondo tempo da gladiatore recupera l’amnesia del primo tempo sul gol
Robinho: 5 Allegri stravede per lui perchè corre e aiuta tutti, allo stesso modo però pecca sempre in zona gol.
Ibrahimovic: 4 E’ a corto di fiato ed ha deciso di mettersi a riposo da solo. Soffre forse gli sfottò dei tifosi nerazzurri, ma senza di lui il Milan si sveglia.
Cassano: 6,5 IL suo ingresso dà brio e segna un gol fondamentale forse per il campionato.
Pagelle Bari Gillet: 7 Le sue qualità non sono un mistero, brilla per senso della posizione e reattività.
Rossi: 7 Le milanesi lo hanno maltrattato, vorrà dire qualcosa? E’ un buon difensore.
Almiron: 6,5 E’ prezioso il suo contributo a supporto di tutti i compagni in difficoltà.
Bentivoglio: 6,5 Mutti gli chiede grinta oltre alle sue qualità e l’ex clivense si dimostra disponibile al sacrficio.
Rodolf: 7 Segna poco ma i suoi gol son sempre pesanti. IL TABELLINO
MILAN-BARI 1-1
39′ Rudolf (B); 37′ st Cassano (M) Milan (4-3-1-2): Abbiati 6,5; Abate 7, Nesta 5,5, Thiago Silva 7, Antonini 6; Gattuso 6 (36′ st Seedorf sv), Van Bommel 6,5, Merkel 5 (1′ st Emanuelson 6,5); Robinho 5 (11′ st Cassano 6,5); Ibrahimovic 4, Pato 5. A disp.: Amelia, Yepes, Zambrotta, Flamini. All.: Allegri. Bari (4-4-2): Gillet 7; A.Masiello 6,5 (1′ st Rinaldi 6), Belmonte 6, Glik 6,5, Marco Rossi 7; Alvarez 5 (16′ st Huseklepp 6), Codrea 6,5, Almiron 6,5, Bentivoglio 6,5; Rudolf 7 (23′ st Kopunek 6), Ghezzal 5. A disp.: Padelli, Parisi, Donati, Okaka. All.: Mutti.
Arbitro: Brighi
Ammoniti: Bentivoglio (B), Ibrahimovic (M), Gillet (B), Nesta (M), Rossi (B)
Espulso: 28′ st Ibrahimovic (M)