Non c’è pace per Pato. Dopo la diatriba con l’allenatore del Milan Massimiliano Allegri e il trasferimento sfumato negli ultimi minuti al Paris Saint Germain di Carlo Ancelotti, il brasiliano è di nuovo fermo ai box a causa dell’ennesimo infortunio muscolare che lo costringerà a restare lontano dai campi di gioco per 3/4 settimane, come recita un comunicato ufficiale apparso nella tarda serata di ieri sul sito ufficiale della società. Per l’occasione Pato ha ricevuto il tapiro d’oro dall’inviato di Striscia la notizia Valerio Staffelli, che ha deciso di premiarlo dopo le ultime vicende di cui è stato protagonista.
NONO INFORTUNIO IN DUE ANNI – Quello subito dal “Papero” nel secondo tempo supplementare della partita di Coppa Italia vinta contro il Novara grazie ad un suo gol dopo i 90′ minuti regolarmentari, si tratta del nono infortunio muscolare nell’arco di due anni, un numero decisamente anomalo per un calciatore. Sono tanti i dubbi che circondano l’attaccante brasiliano circa la struttura muscolare, e i maggiori luminari nel campo della medicina sportiva non hanno saputo trovare una risposta al perché di così tanti infortuni e pesanti ricadute. A nulla è servita la “vacanza” americana dello scorso anno, quando Pato tentò di seguire una riabilitazione diversa rispetto alla metodologia europea, al termine della quale lo stesso attaccante rossonero si era mostrato fiducioso sul fatto che non si sarebbero più verificati con la frequenza passata tali problemi muscolari. La stagione che si sta disputando attualmente ha invece ribadito ancora una volta come l’attaccante della Nazionale brasiliana sia un calciatore di “cristallo”, e forse è proprio per questo motivo che in Via Turati hanno deciso di non puntare più sul “Papero”, come testimonia la trattativa con il Psg interrotta solamente per l’intervento del numero uno rossonero Silvio Berlusconi.
PATO ATTAPIRATO – Non poteva mancare l’ambito “riconoscimento” da parte di Striscia la notizia all’attaccante del Milan. Puntualmente Valerio Staffelli ha avvicinato Pato nell’immediato post partita del match di Coppa Italia contro il Novara, mentre il giocatore si stava dirigendo verso la sua automobile. Il brasiliano ha accettato sorridente il tapiro d’oro, ricordando allo stesso inviato della trasmissione satirica che quello fosse il secondo che riceveva da quando è arrivato in Italia. Il milanista si è augurato che il “premio” riesca a essere un portafortuna per i prossimi mesi, decisivi per il futuro a Milanello del giovane “Papero”.
Milan Novara finisce 2-1 dopo i tempi supplementari, con i 90′ minuti che si erano conclusi sull’1-1 per effetto dei gol segnati nel primo tempo da El Shaarawy e da Radovanovic a due minuti dal termine. Decisivo il gol di Pato all’11’ minuto del primo tempo supplementare. Lo stesso “Papero” esce per infortunio qualche minuto più tardi. Buona la prova del Novara, che si dimostra pericoloso per tutto l’arco della partita.
IL FARAONE ILLUDE – Nel primo tempo il Milan spaventa subito il Novara con Pippo Inzaghi, che nel primo quarto d’ora ha l’occasione di tornare al gol dopo la doppietta al Real Madrid dello scorso anno, ma i tentativi del bomber rossonero non riescono ad impensierire Fontana. Ci pensa El Shaarawy a realizzare il gol del momentaneo vantaggio del Diavolo, con uno splendido tiro di destro da fuori area su cui non può nulla l’estremo difensore avversario. Il Faraone ci prende gusto e ci riprova alla mezzora ma la conclusione si spegne lontanissima dallo specchio della porta. A dieci minuti del termine Fontana dice no all’ex padovano, autore di una prodezza. Nei primi 45′ il Novara ha avuto il coraggio di portare un pressing deciso ai portatori di palla del Milan e con Granoche ha avuto la clamorosa occasione per pareggiare, fallita dallo stesso attaccante piemontese.
BEFFA ALL’88’ – Ad inizio ripresa gli uomini di Allegri rallentano il ritmo e iniziano a gestire il pallone con la consueta tecnica che da anni ormai contraddistingue il Milan. La partita scivola via verso il risultato che pareva scontato già alla vigilia, ovvero una comoda vittoria dei padroni di casa. Dura 55′ minuti la prova di Pippo Inzaghi, al suo posto Pato. E’ proprio il brasiliano ad avere al 40′ la palla che potrebbe consentire al Milan di chiudere anzitempo la pratica Novara, ma il “Papero” spreca una bella azione che ha visto protagonisti Binho ed El Shaarawy, quest’ultimo sicuramente uno dei migliori della partita insieme a Mexes. Quando ormai il match è alle sue battute conclusive, arriva la doccia gelata per San Siro. Radovanovic si assume la responsabilità di un calcio di punizione al 43′, e il suo tiro sorprende il portiere Amelia e si infila alle spalle del rossonero. Punteggio in parità, 1-1, si va alla giostra dei tempi supplementari.
NEL SEGNO DI PATO – Parte subito forte il Milan nel primo tempo supplementare. E’ Robinho a scaldare i guanti a Fontana. Al 9′ Pato si becca i fischi dei tifosi quando spara altissimo un calcio di punizione da posizione favorevole. Fischi che nel giro di 60” si trasformano in applausi a scena aperta quando il brasiliano supera con un delizioso pallonetto Fontana dopo aver ricevuto un passaggio filtrante da Robinho, andando a firmare così il 2-1. Il Milan sembra dilagare e con Robinho va vicinissimo al gol del 3-1, ma il tiro si stampa sul palo. Ancora Pato protagonista a un minuto dal termine del primo tempo supplementare quando sfiora il palo di sinistra della porta del Novara con una rovesciata. Gli ultimi 15′ minuti di gara mettono i brividi ai calciatori di Massimiliano Allegri, e l’ex Internacional nel giro di due minuti mostra tutto il suo repertorio degli ultimi travagliati mesi. Prima fallisce una facile occasione sparando alle stelle da buona posizione la palla che poteva valere il 3-1 finale, e soltanto due giri di lancette più tardi esce direttamente verso gli spogliatoi dopo aver ricevuto una botta al gluteo. Con il Milan in 10 la squadra di Tesser prova a ripetere lo scherzetto del secondo tempo ma stavolta il tiro di Morganella viene rimpallatto da Abate.
Finisce 2-1 per il Diavolo dopo 120′ di gioco, a testimonianza di un bel Novara nonostante le numerose defezioni. Il Milan raggiunge ai quarti di finale la Lazio di Edi Reja, mentre gli ospiti tornano in Piemonte a testa alta di fronte ai propri tifosi. Da registrare l’ennesimo infortunio di Pato, autore però del gol decisivo che ha permesso ai rossoneri di accedere al turno successivo di Coppa Italia.
Va in scena stasera l’ottavo di finale di Coppa Italia fra Milan Novara. La vincente fra le due squadre incontrerà ai quarti la Lazio, qualificatasi la scorsa settimana battendo il Verona all’Olimpico con il punteggio finale di 3-2. Massimiliano Allegri decide di affidarsi in attacco a Pippo Inzaghi, mentre nel Novara Attilio Tesser vuole battere i rossoneri per dare una sferzata alla stagione dei piemontesi.
INZAGHI DALL’INIZIO – il Milan vuole rialzarsi dopo la sconfitta nel derby di domenica scorsa contro l’Inter che ha interrotto la striscia positiva di 12 partite con 10 vittorie e due pareggi. In occasione della sfida di Coppa Italia contro il Novara, il tecnico rossonero sembra intenzionato a schierare dal primo minuto Inzaghi che dovrebbe vincere il ballottaggio con Alexandre Pato. Il verdeoro è finito un pò nel mirino della critica dopo le ultime deludenti prestazioni. Al fianco di Superpippo dovrebbe partire El Sharaawy, mentre a centrocampo Emanuelson prenderà il posto dell’infortunato Boateng, per lui 4 settimane di stop. In difesa Antonini torna a sinistra. Turno di riposo per Nesta, sostituito da Bonera. In panchina anche Thiago Silva, dal primo minuto Mexes. Probabile l’esordio nell’undici titolare di Merkel, appena tornato dal Genoa.
VOGLIA DI IMPRESA – Il Novara è atteso a una sfida impossibile ma Tesser cerca l’impresa. La squadra piemontese non sta attraversando un periodo di forma brillante, con l’ultima vittoria in campionato che risale al 26 novembre scorso, quando al Piola i padroni di casa superarono il Parma per 2-1. Da allora 3 punti in 7 partite disputate. Tuttavia l’allenatore del Novara non rinuncia al turnover, previsto in forma massiccia. In attacco giocheranno dal primo minuto il giapponese Morimoto e Granoche, alle loro spalle la stella Rigoni. In panchina i neo arrivati Mascara e Caracciolo.
Probabili formazioni Milan Novara
Milan (4-3-1-2): Amelia, Abate, Bonera, Mexes, Antonini, Ambrosini, Merkel, Nocerino, Emanuelson, Inzaghi, El Sharaawy.
Panchina: Roma,Nesta, De Sciglio, Taiwo, Valoti, Robinho, Pato. Allenatore: Allegri
Il “Principe” Milito fa volare i nerazzurri. Il derby Milan Inter si conclude con la vittoria per 0-1 degli uomini di Ranieri grazie a una rete dell’argentino tornato ad essere un grande protagonista. I rossoneri falliscono la chance per superare la Juve di Conte, e pagano la giornata no di Ibrahimovic.
Milan Inter, le pagelle
MILAN
Abbiati 6: non può nulla sul diagonale di Milito, si fa trovare pronto nel primo tempo quando Alvarez a due passi fallisce il possibile vantaggio nerazzurro.
Abate 4,5: al rientro dopo 3 settimane dall’infortunio, parte bene contenendo l’argentino Alvarez nel primo tempo. Nella ripresa il liscio clamoroso che spiana la strada a Milito in occasione del gol.
Nesta 6: uno dei migliori della propria squadra. Compie buoni interventi difensivi durante il match, rendendo praticamente nulli Pazzini e Milito nei primi 45′. Nel secondo tempo cala insieme ai suoi compagni ma chiude una partita dignitosa.
Thiago Silva 6: il brasiliano illumina la scena a San Siro quando alla mezzora, dopo uno stop difensivo, parte dalla propria area spingendo per un contropiede che non troverà fortuna. Qualche errorino qua e là, ma anche per il verdeoro la prestazione è alla fine sufficiente.
Zambrotta 5,5: gioca un’ora prima di lasciare il campo a Robinho. E’ col freno a mano tirato per tutto il tempo che rimane sul rettangolo di gioco, spaventato dalle discese di Maicon.
Van Bommel 6: l’olandese va vicinissimo alla rete del vantaggio a un minuto dal termine del primo tempo, ma il suo tiro dal limite dell’area si stampa sulla traversa. Ottimi primi 45′ minuti, con grande pressing e bei lanci in avanti per le ripartenze rossonere. Meno convincente nella ripresa.
Nocerino 5: prestazione opaca rispetto alle precedenti occasioni per il numero 22 rossonero. Salva il risultato al 39′ quando sbilancia Alvarez al momento del tiro, però il suo apporto in fase offensiva risulta nullo.
Boateng 5,5: tenta un tiro a coefficiente altissimo nei primi minuti della gara. E’ sempre in prima linea quando si tratta di recuperare il pallone. Ha il demerito di calare vistosamente nel secondo tempo, con l’aggravante di una cattiveria fin troppo accesa.
Emanuelson 5,5: paradossalmente meglio questa sera che in tanti altri incontri disputati nel girone d’andata. L’ex Ajax parte trequartista per terminare esterno di sinistra. Qualche buon lancio per i suoi compagni al momento delle ripartenze.
Pato 6: Forse il più vivace dei suoi. Prova scatti decisi, si lancia negli spazi, più volte coglie impreparati Lucio e Thiago Motta. Pesa come un macigno l’errore dopo 10′ minuti quando fallisce una clamorosa occasione. Sostituito da El Sharaawy quando mancano 10 minuti dalla conclusione.
Ibrahimovic 5,5: siamo abituati ad assistere a ben altre prestazioni da parte dello svedese. Nel primo tempo l’unica giocata pericolosa dell’attaccante rossonero è il colpo dello scorpione finito alto di poco sulla traversa.
Robinho 5,5 (dal 66′): il verdeoro entra al posto di Zambrotta dopo il vantaggio di Milito. Non sfrutta una ghiotta occasione dopo un bel triangolo con El Sharaawy, buttando addosso a Julio Cesar.
Seedorf 6 (dal 76′): un quarto d’ora è quanto Allegri concede all’olandese, che non ci pensa su due volte a calciare un tiro da 30 metri pericolosissimo, cogliendo preparato il portiere avversario.
El Sharaawy 6 (dall’80’): primo derby per il Faraone. Entrato al posto di Pato, si fa notare per un ottimo scambio con Robinho, al quale serve un ottimo assist per firmare il pareggio ma il compagno di squadra fallisce l’occasione.
Julio Cesar 6,5: il brasiliano è tornato sui suoi livelli abituali, e in più di una circostanza le sue parate offrono grande tranquillità al reparto arrettrato nerazzuro.
Maicon 6,5: tre o quattro discese degne del nome di uno dei terzini più forti al mondo. La freccia destra è tornata.
Lucio 6,5: è decisivo nell’annullare Ibra e fermare il connazionale Pato.
Samuel 6: “The Wall” rappresenta un muro insuperabile per gli attacchi del forcin finale dei rivali.
Nagatomo 6: nel primo tempo è in difficoltà come il resto della squadra. Nella ripresa si rende molto pericoloso con un tiro all’interno dell’aria milanista, che finisce centrale tra le mani di Abbiati.
Zanetti 6,5: il capitano nerazzurro ha il merito di entrare nella rete decisiva del derby con il lancio al centro verso Milito ciccato da Abate. Suona la carica per i restanti 30 minuti dell’incontro.
Cambiasso 6,5: il migliore a centrocampo, riesce a rintuzzare tutte le offensive dei rossoneri, sia in avvio di partita che nel secondo tempo.
Thiago Motta 5: l’italo-brasiliano non vive una serata da ricordare a lungo, e si segnala per un battibecco avuto con Ibra al rientro degli spogliatoi nel primo tempo e per una manata rifilata a Pato durante i primi 45′ minuti della gara.
Alvarez 5: sul suo voto pesa l’errore macroscopico al 39′, a tu per tu con Abbiati e la inconsistenza dimostrata durante tutto il derby.
Milito 7: nel primo tempo inesistente, nella ripresa cambia marcia e sfrutta un errore clamoroso di Abate per portare 3 punti pesantissimi alla causa interista.
Pazzini 5,5: in ombra durante tutti i 90′ (Forlan s.v. lo sostituisce durante i minuti di recupero).
Sneijder 5,5: entrato per gli ultimi 15′ non convince nella posizione di centrocampista laterale di sinistra.
Chivu 6: tiene abbastanza bene il campo arginando gli attacchi degli avversari.
Finisce 0-1 il derby fra Milan Inter. I nerazzurri superano i cugini grazie a un gol del “Principe” Milito, ancora una volta decisivo nella stracittadina. La squadra interista raccoglie tre punti fondamentali per la classifica, consolidando il quinto posto in classifica ma sopratutto portandosi a meno 6 dalla Juve (fermata sull’1-1 nel pomeriggio in casa col Cagliari) e a meno 5 dagli stessi rivali rossoneri. Sconfitta bruciante per Allegri, che nell’immediata vigilia pregustava la vittoria e il sorpasso in classifica ai danni dei bianconeri. Il Milan, dopo un buon primo tempo, è entrato in crisi una volta passato in svantaggio, senza riuscire a trovare il pareggio. I milanisti pagano la giornata non particolarmente esaltante dello svedese Ibrahimovic. Discreta la prova di Pato.
PRESSING MILAN – I rossoneri di Allegri dominano i primi 40′ minuti del derby grazie a un possesso palla imbarazzante (68% contro il 32% nerazzurro) e mettendo in mostra un pressing deciso sugli avversari fin dalla metà campo interista. Al quarto minuto però un sussulto fa tremare la Curva Sud. Thiago Motta mette in rete sugli sviluppi di un calcio piazzato da destra colpendo di testa, ma il guardalinee segnala un fuorigioco che il replay da bordocampo evidenzia come inesistente. Sei minuti più tardi è Pato ad avere una delle più clamorose palle gol, ma dall’altezza del dischetto di rigore fallisce una facile occasione sparando alto. Cresce il Milan e gli uomini di Ranieri vengono schiacciati nella propria area. A centrocampo Boateng, Van Bommel e Nocerino riescono a portare un pressing altissimo che costringe i cugini a buttare il pallone lontano dalla propria area. Nel primo tempo Abate vince il duello con Alvarez, apparso troppo fumoso rispetto alle ultime partite. E’ proprio l’argentino però a trovarsi sui piedi il pallone del vantaggio al 39′, ma a tu per tu con Abbiati colpisce in maniera timida. Pato è propositivo, mostra corsa e scatti decisi. Il “Papero”, in una delle tante ripartenze rossonere, serve a Van Bommel un assist molto favorevole per concludere dal limite dell’area, ma il tiro dell’olandese si stampa sulla traversa. Nella ribattuta Emanuelson calcia al volo di sinistro e Julio Cesar si salva sul corner. Nel primo tempo Ibrahimovic si segnala soltanto per il colpo dello scorpione tentato al 32′ su calcio d’angolo, con il pallone che finisce alto di poco, e un diverbio a muso duro con Thiago Motta al rientro degli spogliatoi.
L’UOMO DERBY – Pronti via e l’Inter trova il gol che decide l’incontro. I nerazzurri sorprendono un Milan troppo sbilanciato in avanti, Zanetti spinge sulla destra lanciando improvvisamente verso il centro dove Abate cicca incredibilmente la palla permettendo a Milito di affondare fin dentro l’area di rigore e battere con un diagonale perfetto sul secondo palo Abbiati. E’ il 9′ della ripresa, l’Inter è momentaneamente a 6 punti dalla vetta. Il Diavolo accusa il colpo e la squadra di Ranieri conquista importanti porzioni di campo. Ricky Alvarez prova a farsi perdonare per l’errore del primo tempo, ma il suo tiro dal limite non impensierisce Abbiati. Allegri capisce che la sua squadra ha bisogno di una sterzata e al 66′ opta per un cambio offensivo: fuori Zambrotta, dentro Robinho, per un tridente d’attacco composto da Pato, Binho e Ibra. Nonostante il cambio, sono ancora gli uomini di Ranieri a spingere. Il giapponese Nagatomo prova a chiudere la partita con un potente tiro dentro l’area di rigore rossonera ma il suo tentativo è centrale. Prova a rispondere il Milan con Pato al 77′, il “Papero” però non è lesto nel trovare la deviazione vincente. Le tenta tutte Allegri e negli ultimi 10′ minuti del match prova le carte Seedorf (al posto di uno spento Nocerino) e El Sharaawy, che sostituisce Pato, che fin lì non aveva demeritato. Appena entrato l’olandese si rende pericolo con una bomba da 30 metri che impegna severamente Julio Cesar. Sugli sviluppi dell’azione Robinho calcia in bocca al connazionale da buona posizione dopo aver chiuso un bel triangolo con El Sharaawy. Inutile il forcing finale, per la verità piuttosto fumoso, dei rossoneri, l’Inter vince il primo derby dopo quasi due anni e riapre i giochi scudetto. Allegri deve digerire la prima sconfitta nella stracittadina dopo tre vittorie in altrettanti incontri.
Stasera andrà in scena il derby numero 209 fra Milan Inter. Alla penultima giornata del girone d’andata, la stracittadina milanese potrebbe emettere già sentenze definitive. I commenti pre partita degli allenatori e le probabili formazioni di una delle sfide più importanti di tutta la stagione.
“CROCEVIA IMPORTANTE” – Così Massimiliano Allegri sintetizza l’importanza del big match di questa sera. Il distacco sui cugini nerazzurri è importante, con gli uomini di Ranieri distanti 8 punti dalla vetta. Una vittoria del Milan darebbe un pesante schiaffo morale alla rimonta di cui si è resa protagonista la squadra di Ranieri nelle ultime gare di campionato. Al contrario, un successo dei rivali, avvicinerebbe sensibilmente il club di corso Vittorio Emanuele alle prime della classe, sempre che la Juve di Conte non ottenga i tre punti nel pomeriggio contro il Cagliari. Il Diavolo sta attraversando un ottimo periodo di forma, paragonabile per intensità al ruolino di marcia del Real Madrid nella Liga. Nelle ultime undici partite disputate, i rossoneri hanno collezionato 9 vittorie e due pareggi (entrambi in trasferta contro Fiorentina e Bologna), segnando 30 gol (con una media realizzativa di 3 gol in ciascun match). La formazione titolare dovrebbe prevedere l’impiego del recuperatoNesta al fianco di Thiago Silva in difesa, con Abate che ritorna titolare a destra dopo l’infortunio che l’ha costretto a saltare gli ultimi due incontri. A centrocampo l’infortunio alla caviglia di Aquilani rende quasi obbligate le scelte del tecnico Allegri. Van Bommel giocherà al centro, con Nocerino mezzala sinistra e Ambrosini sul centro-destra, mentre appare improbabile un utilizzo di Seedorf dal primo minuto. In attacco volatona finale fra Robinho e Pato, che si contendono il posto da titolare al fianco dell’inamovibile Ibrahimovic. Nelle ultime ore il “Papero” sembra abbia effettuato il sorpasso decisivo nei confronti del connazionale, e avrà quindi l’occasione per bissare la doppietta dell’anno scorso nel 3-0 rossonero. Alle spalle delle due punte giocherà il ghanese Boateng.
“MOMENTO FAVOREVOLE” – Ranieri si presenta alla vigilia con il consueto aplomb. Il tecnico non sembra avvertire la tensione del suo primo derby milanese. L’ex di Roma e Juve è concentrato sui propri uomini e spinge tutta la pressione sulle spalle degli avversari. Ammette che i nerazzurri stiano attraversando un momento favorevole (cinque vittorie nelle ultime cinque partite disputate), e chiede una prova convincente da parte dei suoi per battere i rivali. Osservato speciale l’ex Ibrahimovic, decisivo in Supercoppa quest’estate a Pechino e nel primo derby giocato con la maglia rossonera la scorsa stagione. Se l’Inter dovesse cogliere i tre punti si riporterebbe in piena corsa per il titolo, sperando anche in un risultato negativo della Juventus nel pomeriggio. Un’eventuale vittoria questa sera darebbe anche una spinta forse decisiva alla volontà del presidente Moratti di acquistare Carlos Tevez per la definitiva rincorsa alle due capoliste. L’undici iniziale dell’Inter sarà con molta probabilità lo stesso che ha battuto il Parma la scorsa domenica per 5-0. Maicon sarà regolarmente in campo avendo smaltito il fastidio muscolare accusato durante la sfida contro i Ducali, mentre il giapponese Nagatomo spingerà sulla corsia opposta. A centrocampo Thiago Motta sarà al fianco dell’argentino Cambiasso. Ricky Alvarez, salvo sorprese, giocherà titolare sulla fascia sinistra. La coppia d’attacco sarà ancora una volta composta da Diego Milito e Giampaolo Pazzini, entrambi a segno contro il Parma. Siederanno in panchina Sneijder e Forlan. L’olandese è ormai recuperato ed è pronto a dare il proprio contributo alla squadra. Appare però irrealistico l’impiego del calciatore ex Real Madrid dal primo minuto, ciò a conferma del fatto che Ranieri voglia dare fiducia al 4-4-2 varato nelle ultime giornate.
Probabili formazioni Milan Inter
Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Nesta, Thiago Silva, Antonini, Van Bommel, Ambrosini, Nocerino, Boateng, Ibrahimovic, Pato.
Panchina: Amelia, Bonera, Zambrotta, Mexes, Seedorf, Robinho, El Sharaawy. Allenatore: Allegri.
L’affare Tevez non conosce la parola fine. Quando tutto sembrava lasciar presagire il lieto fine, con Galliani a Londra per chiudere con il City forte dell’accordo fra Milan e Psg per la cessione di Pato ai francesi, arriva il clamoroso colpo di scena dell’ultimo minuto. Il “Papero” giura il proprio amore per la maglia rossonera, Galliani abbandona di fretta il vertice londinese e forse anche l’Apache. L’Inter torna a sperare, sebbene ogni discorso è rimandato all’indomani del derby di domenica.
TUTTO FATTO, ANZI NO – I maggiori quotidiani nazionali, Gazzetta dello Sport e Corriere, avevano già pronti i titoli per la loro prima pagina: Tevez Milan, Pato Psg. Il volo di Galliani nella capitale inglese insieme all’avvocato Cantamessa e all’agente FIFA Giuseppe Riso era il segno della forte volontà da parte del club di Via Turati nel chiudere l’operazione Tevez. Verso l’ora di pranzo intanto da Parigi davano per concluso l’accordo fra Milan e Psg per il trasferimento di Pato. Leonardo aveva alzato l’offerta per il “Papero” a 28 milioni di euro subito più altri sette in forma di bonus, per un affare complessivo da 35 milioni, cifra molto vicina a quella richiesta dallo stesso Diavolo. Mentre l’Equipe annunciava la notizia a caratteri cubitali sul proprio sito, Galliani iniziava alle 14 il vertice londinese con John McBeath e Brian Manwood, rispettivamente presidente esecutivo e amministratore delegato del City. Anche da Parigi arrivavano conferme direttamente da Leonardo, durante la presentazione ufficiale del terzino sinistro Maxwell. Il brasiliano si diceva ottimista riguardo il trasferimento del “Papero” in Francia, sebbene rimandava l’intero discorso alla fine del weekend.
A Milanello si rincorrevano invece le voci che volevano Pato abbandonare in tutta fretta l’allenamento pomeridiano, altro presunto indizio che l’addio dell’attaccante verdeoro al Milan era certo. Intorno alle 16 il sito Sportmediaset, seguito a ruota dalla Gazzetta dello Sport, affermano che per Tevez in rossonero è soltanto questione di ore, mentre Pato è praticamente già un calciatore del Paris Saint Germain. Mezzora più tardi il colpo di scena che nessuno si aspettava. “Resto al Milan“, così la punta verdeoro sbatte le porte in faccia a Leonardo e Carlo Ancelotti. La notizia, ufficializzata dal comunicato sul sito della società rossonera, fa il giro del mondo. Galliani interrompe la trattativa, ormai in fase avanzata, con i dirigenti del City e ritorna a Milano. Tutto resta invariato, o forse no.
BERLUSCONI – Il regista delle ultime ore frenetiche di calciomercato è il presidente del Milan Silvio Berlusconi. Sarebbe stato infatti lo stesso numero uno della società di Via Turati a voler stoppare il trasferimento di Pato al Psg e il conseguente arrivo di Tevez a Milanello. Non a caso il “Papero” nel comunicato ufficiale con il quale dichiarava amore eterno ai colori rossoneri, ha ringraziato per primo l’ex presidente del Consiglio, nonché futuro suocero nel caso l’amore con Barbara Berlusconi dovesse culminare in matrimonio. Da sempre attento alle dinamiche del calciomercato, Berlusconi aveva più volte manifestato il proprio disappunto per l’acquisto di Carlos Tevez, sia per la sua non giovanissima età (l’Apache compierà quest’anno 28 anni) e i suoi trascorsi burrascosi in altre società (United prima e City poi). La diffidenza maggiore del numero uno di Via Turati era però anche lo stretto legame che intercorreva nelle due operazioni, con l’argentino che sarebbe arrivato al Milan soltanto se Pato fosse stato ceduto.
PARLA GALLIANI – Al suo ritorno in Italia, Galliani ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni sulla giornata appena conclusa. Ha chiarito come Pato abbia deciso di rimanere a Milano e quindi l’affare Tevez, connesso al trasferimento del brasiliano al Psg, sia saltato. Inoltre si è detto anche felice della decisione del “Papero”, ricordando che in passato c’erano stati altri affari come Tevez poi sfumati, a cui però seguirono gli acquisti di calciatori che hanno cambiato il corso della storia milanista, come ad esempio il no di Vialli che diede il là per l’arrivo di Marco Van Basten. Alla domanda se l’operazione Tevez fosse definitivamente tramontata, l’ad rossonero ha salutato i cronisti con un sorridente “non so niente“.
FUTURO – Dall’Inghilterra, all’indomani dell’incredibile giornata di mercato vissuta, credono fermamente che non si sia posta la parola fine alla trattativa fra il Milan e il City per l’Apache. Lo stesso saluto sibillino nella tarda serata di ieri ai giornalisti di Galliani è da tenere in considerazione per un possibile futuro blitz rossonero negli ultimi giorni di gennaio. A rigor di logica comunque è l’Inter di Massimo Moratti ad avere il via libera per l’acquisto del calciatore argentino, che apparentemente non è più legato all’accordo verbale con i cugini. Il capitolo Pato non dovrebbe riservare altre sorprese per il prossimo futuro. Sembra alquanto improbabile un ripensamento del “Papero” riguardo la proposta francese e fino a giugno l’attaccante rimarrà alla corte di Massimiliano Allegri. Non è da escludere comunque un finale stile Kaka. Tutti i tifosi rossoneri ricordano il trequartista brasiliano affacciarsi al balcone della sua abitazione stringendosi la maglia del Milan sul petto a gennaio, dopo le voci che lo volevano già al City, per poi lasciare la squadra a giugno prendendo la strada del Real Madrid. Il calciomercato invernale ci regalerà un’altra giornata intensa di emozioni come quella di ieri?
Il derby a Milano è già nell’aria da un pezzo. Partita la scalata da parte degli uomini guidati da Ranieri, e conferme alla mano con i rossoneri che hanno una rullino di marcia inarrestabile, si prevede una stracittadina da cardiopalma per i tifosi.
Iniziano già le prime tecniche comunicative per allentare la pressione da parte di un furbo Ranieri, che in una recente intervista dichiara come i rossoneri abbiano più da perdere perché stanno lottando per lo scudetto, mentre la sua squadra ancora no. La ricerca della continuità per l’Inter, un’ulteriore conferma per avvicinarsi al titolo di campione d’inverno per gli uomini di Allegri, tagliando virtualmente fuori i cugini dall’affare scudetto. In realtà Ranieri sa benissimo come perdere ora potrebbe rappresentare un contraccolpo psicologico non indifferente, guardando al recente passato è facile ricordarsi come due partite (il derby e i quarti contro lo Schalke04) rappresentarono uno dei momenti decisivi in negativo della scorsa stagione interista.
DERBY DI MERCATO – Ovviamente in attesa del derby sul campo, quello sul mercato è già acceso da un bel pezzo, come le vicende Tevez, e l’ultimo caso Muntari testimoniano. Sull’argentino è in atto un vero e proprio intrigo di mercato, con in nerazzurri primi corteggiatori in estate dopo la cessione di Eto’o, per poi puntare dritti su Forlan. I rossoneri privi di Cassano con il placet di Berlusconi e Galliani hanno iniziato a sondare il terreno in quel di Manchester per capire le reali possibilità di strappare l’Apache ai citizens con un prestito con diritto di riscatto, forti di un accordo con il giocatore in quel di Rio. La storia si è evoluta come tutti sanno con l’inserimento-sgarbo da parte di Moratti e Branca, che intravisto uno spiraglio (o solamente per esercitare una pura azione di disturbo) hanno presentato un’offerta decisamente superiore a quella rossonera, puntando su un prestito con obbligo di riscatto a quote più alte, vicina ai 27 milioni di euro.
MILAN – È notizia di oggi che Galliani sia volato a Londra per chiudere l’affare, e portare in rossonero l’Apache pareggiando quantomeno l’offerta dei cugini nerazzurri. Le ultime notizie parlano inoltre di una “contromossa” secondo cui i rossoneri avrebbero opzionato per giugno il centrocampista nerazzurro Sulley Muntari, in scadenza di contratto alla fine di questa stagione, e quindi a parametro zero. L’affare Tevez potrebbe però veder partire in direzione PSG il brasiliano Pato, ancor più ai ferri corti con Allegri. Se la prima offerta pervenuta di 28 milioni più bonus non è stata ritenuta valida, fissando l’asticella intorno ai 40 milioni, l’impressione è che intorno ai 35 l’affare si potrebbe chiudere realmente. Occhi puntati anche sul nostro campionato dove il Milan avrebbe intenzione di strappare al Lecce Mesbah per il prossimo mercato estivo.
INTER – Nerazzurri che anche non riuscendo a strappare Tevez al Milan avrebbero comunque fatto lievitare il prezzo dell’Apache costringendo la dirigenza rossonera ad un esborso più oneroso. Resta da vedere ora dove l’Inter cercherà di reinvestire quei soldi destinati all’argentino: l’ipotesi più calda porta al terzino sinistro Kolarov ex Lazio, ora in forza al City, con i citizens che in questo modo rimedierebbero al no per Tevez e riuscirebbero a togliersi un giocatore che non ha brillato come Mancini si aspettava, cercando di venderlo ad un prezzo non svalutato. Altro nome caldo per l’entrata è quello del giovanissimo classe ‘93 Dybala, stella della seconda divisione argentina già caldeggiato da capitan Zanetti. In merito al caso Kolarov c’è da considerare l’ipotesi di una cessione di Maicon fortemente voluto dall’ex tecnico Leonardo in forza al Psg, che in questo modo potrebbe “saccheggiare” le due milanesi di due campioni del calibro di Pato e Maicon. L’offerta per il terzino carioca potrebbe arrivare subito o a giugno, con i rumors che parlano di quote vicino ai 15 milioni di euro più bonus.
Continua il momento magico del Milan di Massimiliano Allegri, che sul campo dell’Atalanta centra la 10^ vittoria nelle ultime 12 partite di campionato. Confermato il primato insieme alla Juventus, anche lei vittoriosa nella prima partita del 2012 contro il Lecce a Via del Mare. Ancora una volta è Ibrahimovic a togliere le castagne dal fuoco. Lo svedese grazie alla realizzazione del rigore (molto contestato dai padroni di casa e oggetto della lite che ha visto protagonisti Allegri e Paparesta in un accesissimo post partita), stravolge il sostanziale equilibrio nei primi minuti di gara. Per Ibra è il 12° gol in questo campionato e raggiunge Denis al secondo posto nella classifica dei marcatori, comandata da Di Natale (autore di una doppietta nella vittoria dell’Udinese per 4-1 contro il Cesena). Buona la prestazione di Alexandre Pato, che si procura il penalty nel primo tempo e ad inizio ripresa colpisce di testa il pallone che si stampa sul palo. Per l’Atalanta una sconfitta indolore, potendo vantare ancora 8 punti di vantaggio sulla zona retrocessione occupata da Novara, Cesena e Lecce (tutte e tre sconfitte quest’oggi), gli stessi che aveva prima della sfida contro i rossoneri. Da segnalare la buona prestazione corale della squadra di Colantuono, sfortunata in circostanza del rigore concesso generosamente dall’arbitro Rizzoli e sopratutto per il palo colpito al 13′ del secondo tempo con Denis, quando la palla era praticamente in porta (sarebbe stato il gol del momentaneo pareggio).
Le pagelle di Atalanta Milan, conclusasi con il risultato di 0-2 in favore dei rossoneri.
ATALANTA
Denis 5: “El Tanque” lotta contro la coppia centrale avversaria composta da Thiago Silva e Mexes, riuscendo a creare qualche apprensione ad Abbiati in circostanza di un bel tiro dopo 9′ minuti di gioco che finisce alto di poco. E’ incredibile però il suo errore al 13′ della ripresa quando sulla linea di porta colpisce il pallone con la gamba destra colpendo il palo. E se non bastasse vede Di Natale allontanarsi nella speciale classifica dei marcatori.
Schelotto 6,5: fureggia sul versante di destra. E’ lì che l’Atalanta crea maggiori pericoli alla retroguardia rossonera. Dimostra di avere gambe e grossa tenuta fisica. Prandelli ci farà un pensierino?
Manfredini 6: il replay toglie qualsiasi responsabilità al bergamasco sull’episodio del calcio di rigore. Inoltre è miracoloso quando salva sulla linea di porta un tiro di Ibrahimovic destinato ad entrare in porta sul momentaneo 0-1.
MILAN
Ibrahimovic 8,5: prestazione monster dello svedese all’Atleti Azzurri d’Italia, forse una delle migliori disputate con la maglia del Milan. Segna l’ennesimo rigore, fornisce l’assist a Boateng per il secondo e decisivo gol. Quando prende palla è immarcabile per gli avversari. Sacchi a fine partita celebra la straordinaria tecnica del giocatore affermando che sia il migliore solista di calcio al mondo, più forte anche di Messi. L’elastico ai danni di Ferri sul finire della partita vale da solo il prezzo del biglietto. Consigli prima e Manfredini poi gli negano la gioia della doppietta personale. Allegri non può che essere contento di un Ibra così, ma deve anche chiedersi che Milan sarà qualora lo svedese dovesse assentarsi in una o più partite.
Thiago Silva 7: è il secondo fuoriclasse della squadra campione d’Italia in carica. La sua presenza nella difesa milanista ha il dono di conferire una grande sicurezza in più ai propri compagni. Il brasiliano, in tempi non sospetti, venne definito da Carlo Ancelotti come uno dei difensori centrali più forti in prospettiva. Dopo 3 anni non è una pazzia sostenere come Thiago Silva sia uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, non a caso il Barcellona di Pep Guardiola ha più volte provato a corteggiare il calciatore nelle ultime due estati. Quello che compie al 25′ della ripresa nel fermare un contropiede avversario pericolosissimo è lo spot migliore che il brasiliano potesse mandare ai suoi estimatori.
Pato 6: il “Papero” è spesso fuori dal gioco rossonero ma ha il merito di entrare nell’azione decisiva del calcio di rigore al 21′ e poi colpisce il palo con un colpo di testa nei primi minuti del secondo tempo. Allegri poi decide di preservarlo per il derby sostituendolo con Robinho a metà ripresa.
Boateng 6: nonostante si faccia trovare pronto in occasione del secondo gol grazie a una delle sue proverbiali incursioni offensive, il Boa soffre il pressing e la corsa degli avversari, mostrando una condizione fisica ancora precaria. Servirà un Boateng al top della forma fra 7 giorni, quando andrà in scena il derby della Madonnina.
Allegri sbotta nel post partita di Atalanta Milan. Oggetto della discussione avuta con l’ex arbitro Gianluca Paparesta a Premium il rigore assegnato da Rizzoli al 21′ minuto su presunto fallo del difensore nerazzurro Thomas Manfredini su Pato. Il tecnico rossonero ripete più volte che per lui il rigore fosse netto e se la prende con i presenti in studio, fra cui Maurizio Pistocchi, lasciando trasparire un’insolita arrabbiatura mai vista sul viso del sorridente allenatore livornese.
Nonostante le immagini della tv chiariscano come il rigore fosse inesistente, o quantomeno dubbio, Allegri si dice convinto del contrario, ripetendo più volte che Pato stia cercando di coprire lo spazio per arrivare sul pallone e che Manfredini lo vada a travolgere da dietro, causando un rigore solare. Il replay però evidenzia come Pato sia in ritardo rispetto al difensore nerazzurro e sia lo stesso Papero ad ostacolare il tentativo di recupero del pallone da parte di Manfredini che inevitabilmente si scontra contro l’attaccante rossonero. Paparesta e Pistocchi invitano l’allenatore del Milan a spiegare il motivo della sua posizione, del tutto opposta rispetto alla loro, e Allegri risponde piccato ai due chiedendo in maniera stizzita più volte dove Pato facesse fallo nei confronti dell’atalantino. Il silenzio assordante di Arrigo Sacchi, anch’egli presente in studio al momento della lite, esprime in maniera eloquente la presa di posizione dell’ex bandiera del Milan, il quale aveva già manifestato la propria contrarietà al calcio di rigore assegnato alla sua vecchia squadra.
Un episodio che farà sicuramente discutere, soprattutto per la perdita del proverbiale self control di cui Allegri si era reso protagonista nelle passate stagioni da allenatore. Quella di oggi non è che l’ultima lite che vede protagonista il tecnico livornese durante i collegamenti nel post partita, ricordiamo infatti lasfuriata avuta di recente con il giornalista Sky Massimo Mauro dopo la sconfitta del Milan a Torino contro la Juventus.