Tag: Alexandre Pato

  • Milan, Pato un mistero. Impossibile la cessione in estate

    Milan, Pato un mistero. Impossibile la cessione in estate

    Alexandre Pato fatica a trovare la luce in fondo al tunnel in cui è sommerso dalla scorsa stagione. La frequenza degli infortuni del Papero è un qualcosa di impressionante, inspiegabile. Un esempio più unico che raro quello dell’attaccante del Milan, che in due anni si è fermato per 10 volte ai box, sempre a causa di problemi muscolari. Arrivati a questo punto sembrano chiariti almeno due aspetti dell’intera vicenda Pato, ovvero l’assoluta innocenza del campo di San Siro e il motivo per il quale Galliani, in accordo con il tecnico Allegri, aveva deciso di vendere il brasiliano quando ancora poteva esserci una plusvalenza in favore dei rossoneri. Forse ora è troppo tardi.

    STOP SENZA FINE – Tutto ebbe inizio nella stagione 2009-2010, con Leonardo sulla panchina del Milan. Pato disputò quasi l’intero girone d’andata, segnando anche un discreto numero di reti (8), per poi infortunarsi alla 17^ giornata contro la Fiorentina alla vigilia di Natale. Trascorsero quasi due mesi prima di rivedere il Papero in campo, ma l’attesa venne ripagata subito con un gol da parte dell’asso brasiliano nell’incontro casalingo contro l’Udinese. L’infortunio però era di nuovo dietro l’angolo, e dopo tre partite un nuovo stop di un mese. Rientra alla 29^ giornata nella sfida contro il Napoli e dopo appena 16′ minuti è costretto a tornare negli spogliatoi per l’ennesimo infortunio muscolare. Stagione praticamente finita per Pato, che tornerà soltanto due mesi più tardi a campionato ormai concluso, lasciando la sua firma contro la Juventus, in quella che fu l’ultima partita di Leonardo sulla panchina del Milan. Nel corso di quell’anno l’attaccante rossonero disputò 23 partite in Serie A, mettendo a referto 12 gol.

    alexandre pato | © Valerio Pennicino/Getty Images

    PRIMO ANNO ALLEGRI – E’ la stagione del 18° scudetto del Milan, e nonostante sia costretto ad arrendersi per tre volte a causa degli stessi infortuni dell’anno precedente, Pato riesce a scrivere un pezzo fondamentale del cammino trionfale della squadra di Allegri, migliorando addirittura la media realizzativa del 2009-2010 (25 presenze, 14 gol). Un primo stop di un mese ad inizio settembre, dopo la sfortunata trasferta di Cesena. Segue poi un filotto di sei partite consecutive nelle quali realizza quattro reti. Quando tutto sembrava tornato alla normalità, Pato ricade nell’ennesimo infortunio muscolare della sua giovane carriera, salterà due mesi. Rientra nella penultima gara d’andata, e da lì continua la sua marcia inarrestabile fino alla 33^ giornata, quando ricade nuovamente nel match casalingo contro la Sampdoria. Lo stop dura poco meno di un mese. Ha così il tempo di partecipare alla festa scudetto insieme ai suoi compagni di squadra nella trasferta di Roma. Nessuno però si sarebbe immaginato che la stagione successiva diventasse una reale Via Crucis per il brasiliano.

    ANNO MALEDETTO – I numeri di quest’anno sono impietosi nei confronti di Pato . Undici presenze totali in campionato, sette da titolare, con un solo gol all’attivo. E’ stato in campo due mesi, dall’altra parte cinque mesi fermo. Quattro infortuni, sempre al bicipite femorale. Il primo durante la 4^ giornata, quando esce dopo 21′ minuti per lasciare spazio a El Shaarawy nella sfida contro l’Udinese. Torna a fine novembre, totalizza sei presenze prima di infortunarsi nuovamente nella partita di Coppa Italia contro il Novara, nella quale segna il gol che porta i rossoneri ai quarti. Rientra esattamente un mese più tardi nell’andata degli ottavi di Champions contro l’Arsenal. Dieci giorni dopo si riferma nel big match di San Siro contro la Juventus. Ciò che segue è storia recente, il viaggio negli Usa, il miracolo tanto decantato ai media nazionale, rivelatosi poi un autentico flop. Al Camp Nou i muscoli di Pato tengono 14′ minuti prima di rompersi nuovamente. E’ la fine?

    CESSIONE – L’affare costruito a gennaio dalla mente di Galliani, cessione di Pato al Psg e con il ricavato assegno agli sceicchi del City per Tevez, è improponibile nel prossimo futuro. I 40 milioni di euro offerti dal club parigino sono difficilmente ipotizzabili all’apertura del mercato estivo, e se davvero il Milan volesse ancora l’Apache, dovrà cercare di fare cassa in un altro modo. Magari vendendo Robinho, che ha ampiamente deluso le aspettative nella sua seconda stagione in rossonero, perché la doppietta in Champions contro l’Arsenal non può cancellare la miseria di 5 gol fatti fin qui in campionato.

    A Pato gli estimatori non mancano, dal suo maestro Carlo Ancelotti, ad Arsene Wenger dell’Arsenal, fino allo stesso Roberto Mancini del City. Una domanda però nasce spontanea, chi ancora crede in lui? Chi potrebbe investire in un calciatore di 22 anni che negli ultimi 2 anni ha subito infortuni che l’hanno costretto ai box per quasi 12 mesi? Fino a tre anni fa Pato era considerato una promessa del calcio mondiale. A distanza di 36 mesi stridono le profezie di Ancelotti prima e Leonardo poi, che avevano affermato di vedere il Papero prossimo Pallone d’oro, con un potenziale maggiore a quello del suo vecchio compagno di squadra Kaka. La carriera di Pato è destinata a concludersi nel modo più assurdo oppure una nuova luce investirà il numero 7 rossonero?

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  • Barcellona – Milan 3-1 pagelle “legge” Messi. Ibra svalutation

    Barcellona – Milan 3-1 pagelle “legge” Messi. Ibra svalutation

    C’era davvero qualche possibilità per i rossoneri di passare il turno? Più che una mission impossible, Barcellona Milan è stata la partita della sottoMessione. Nel 3-1 finale spicca la doppietta di Lionel Messi, che anche ieri ha confermato la tendenza di segnare soltanto su rigore contro le squadre italiane, prolungando così la sua astinenza che prima del fischio di inizio durava da oltre 500′ minuti. La “legge” dell’argentino però è implacabile, quando segna il Barca sa solo vincere. Al Milan recriminano per l’arbitraggio di Kuipers, ma forse Allegri e Ibrahimovic farebbero meglio a spiegare come sia concepibile il passaggio del turno tirando soltanto tre volte nell’arco dei 90′ minuti di gioco.

    Pagelle Barcellona Milan 3-1, ritorno dei quarti di Champions League.

    BARCELLONA
    Victor Valdes 6: praticamente inoperoso durante tutta la partita.  Avrà pagato anche lui il biglietto come i 90 mila del Camp Nou? INFILTRATO
    Mascherano 6,5: è l’uomo più rude del Barca, non per nulla Guardiola l’ha reinventato difensore dopo una vita da mediano. Da lì non si passa. BUTTAFUORI
    Piquè 6: non sarà la sua migliore stagione con la maglia blaugrana, però quelli che non lo conoscono avrebbero difficoltà nel capirlo. FRAC
    Puyol 6,5: in Spagna è una leggenda. Anche ieri impeccabile. Tiene in bilico la clessidra del tempo, per lui non trascorre mai. HIGHLANDER
    Dani Alves 7: è una delle chiavi del gioco catalano. All’inizio con la difesa a tre gioca da ala pura. Dopo il 2-1 Guardiola torna alla difesa a quattro e lui si posiziona come terzino. Il risultato non cambia, per la retroguardia rossonera sono grossi guai ogni volta che entra in area. URAGANO
    Xavi 6: in dubbio fino all’ultimo, è autore di una prestazione ben al di sotto rispetto agli standard a cui ci aveva piacevolmente abituato. IN PANNE
    Busquets 6: se il Camp Nou fosse il teatro, lui sarebbe il miglior attore in circolazione. Spesso e volentieri accentua ogni fallo che subisce da parte dei centrocampisti del Milan. Al Real lo conoscono fin troppo bene. ATTORE
    Iniesta 7: con il pallone fra i piedi fa quello che vuole. Segna il terzo gol che chiude l’incontro sfruttando un rimpallo della difesa avversaria. “Purtroppo” ha come compagno di squadra Messi, altrimenti potrebbe lottare benissimo per la conquista del Pallone d’Oro. MAGO DI OZ
    Fabregas 7: la sua posizione iniziale crea una grande confusione mentale nella testa dei giocatori del Milan. Che cosa ci fa nella posizione di trequartista dietro Messi? Non è un caso che i primi 15′ minuti di gioco siano i più belli dell’incontro da parte del Barca, un modulo altamente sperimentale di cui Fabregas rappresenta la degna sorpresa. FOLLETTO
    Cuenca 6: la presenza nell’undici titolare del “canterano” ha sorpreso un po’ tutti, considerata anche la presenza in panchina di gente come Sanchez e Pedro. Nonostante l’importanza della partita non sfigura all’interno della sinfonia blaugrana. BRAVO RAGAZZO
    Messi 7,5: non c’è niente da fare, il Pallone d’oro argentino ancora una volta dimostra di essere il calciatore più forte del pianeta. Quando tocca palla si accende una magia che solo i più grandi del calcio hanno saputo trasmettere. Ridicolizza Mexes nell’azione del primo rigore della serata. Come un burattinaio giostra a suo piacimento la difesa del Milan. STEVEN SPIELBERG

    lionel messi | © LLUIS GENE/AFP/Getty Images

    MILAN
    Abbiati 6,5: forse Bojan ancora non conosce il portiere rossonero, se è vero che a poche ore dall’inizio del match l’ha etichettato come il punto debole del Milan. In più di un’occasione decisivo nel mantenere accettabile il divario fra le due squadre. GRANDE PUFFO
    Abate 5,5: non spumeggiante come in altre occasioni, se bene o male riesce a contenere Cuenca non si può dire la stessa cosa per Iniesta. RUOTE SGONFIE
    Nesta 6,5: uno dei migliori in campo. Riesce a sbrogliare situazioni complicate che vedono in Messi l’artefice principale. Da parte del Milan sono grandi i rimpianti per non aver avuto ieri sera un giocatore come Thiago Silva. PREDICATORE
    Mexes 4: errore macroscopico quello che compie ad inizio primo tempo, dal quale scaturisce il vantaggio del Barca. Da lì in poi la sua partita è una lunga Via Crucis. SCIAGURA
    Antonini 4,5: stavolta non ripete la prestazione super dell’andata. Suo il fallo da rigore su Messi per il primo penalty della gara. Dani Alves lo asfalta regolarmente. MOSCERINO
    SEEDORF 5,5: potrebbe essere stata la sua ultima partita in Champions League con la maglia rossonera. Forse a maglie invertite potrebbe dire ancora la sua, però le idee di Allegri sono leggermente distanti da quelle di un Cruijff, volendo citarne uno. Di questa serata Clarence ricorderà gli applausi del Camp Nou al momento della sua sostituzione. MOICANO
    Ambrosini 5: più nervosismo che altro. Il capitano del Milan incarna il sentimento di rabbia della squadra rossonera nei confronti dell’arbitro olandese e dimentica un dettaglio non trascurabile, il giocare. KILL BILL
    Nocerino 6,5: quando tutti si aspettano un Robinho, un Boateng, un Ibrahimovic, chi va a segnare al Camp Nou? Lui, Nocerino. Deriso nella prima partita della fase a gironi dal pubblico blaugrana per via della sua tecnica non proprio entusiasmante, l’ex rosanero fa ricredere tutti andando a segno proprio nel tempio spagnolo. VENDETTA
    Boateng 5,5: che duello con Pujol. Il Boa appare in ripresa rispetto alle ultime due uscite in campionato contro Roma e Catania, ma non è sufficiente per cambiare l’inerzia della partita. ASPRO
    Robinho 4,5: qualche numero lo estrae dal cilindro, però i tifosi rossoneri sarebbero più contenti se occasioni come quelle del secondo tempo avessero un esito diverso rispetto al solito pugno di mosche a cui Binho ci ha abituato. POLVERI BAGNATE
    Ibrahimovic 5,5: mezzo punto in più per l’assist a Nocerino nell’azione del momentaneo 1-1 del Milan. Piqué e Mascherano lo contengono senza troppi patemi d’animo. Nel corso del primo tempo fallisce una ghiotta occasione non trovando il pallone al momento del tiro. Quest’ultima è forse l’immagine più emblematica dello svedese in Europa. RE NUDO

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  • Barcellona – Milan 3-1, doppio Messi. Calvario Pato

    Barcellona – Milan 3-1, doppio Messi. Calvario Pato

    L’Italia saluta la Champions League. Al Camp Nou Barcellona Milan finisce 3-1 per i padroni di casa, che si illudono alla mezzora del primo tempo con il gol di Nocerino che aveva riportato momentaneamente in parità l’incontro sbloccato al 10′ minuto dal rigore di Messi. Il dominio dei blaugrana è però schiacciante e al 41′ il secondo penalty della serata consente agli uomini di Guardiola di mettere una seria ipoteca per la qualificazione alla semifinale. Nella ripresa arriva anche il terzo gol ad opera del centrocampista Iniesta. Per i rossoneri una notte da dimenticare, resa ancora più drammatica per l’infortunio muscolare di Pato, uscito quasi subito dopo il suo ingresso a metà della seconda frazione di gioco. Il Barca è meritatamente per il quinto anno consecutivo in semifinale di Champions.

    PRIMO TEMPO – Porqué? Manca soltanto Mourinho nel primo tempo del Camp Nou. Due rigori per il Barcellona, nati entrambi da regali dei difensori del Milan. Prima è Mexes a perdere il pallone a centrocampo su pressione di Messi che si invola indisturbato verso l’area rossonera. E’ poi Antonini ad atterrare la Pulce, non lasciando altra scelta all’arbitro Kuipiers che fischiare il penalty in favore dei padroni di casa. L’argentino è implacabile, il Barcellona è già avanti per 1-0 al 10′ minuto. I catalani sembrano controllare agevolmente la partita, ma commettono l’errore di far rientrare in gara la squadra di Allegri. Alla mezzora infatti, dopo un contropiede fulmineo, il Diavolo trova la rete dell’1-1. Ibrahimovic pesca con un delizioso assist l’inserimento di Nocerino che di destro insacca alle spalle di Victor Valdes. La gioia dei quattromila tifosi rossoneri però dura poco perché al 41′ minuto il Barca si riporta in vantaggio grazie al secondo rigore della serata. Nell’occasione il direttore di gara olandese appare troppo fiscale, giudicando da penalty la trattenuta di Nesta ai danni di Busquets. Gli uomini di Guardiola chiudono il primo tempo avanti 2-1. La quinta semifinale di Champions negli ultimi cinque anni è più vicina. Messi con i suoi 14 gol in Europa appare irraggiungibile.

    lionel messi | © LLUIS GENE/AFP/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Il Barcellona continua a dominare l’incontro, sebbene non sia in giornata di grazia. Per questo Milan però può bastare così. Passano otto minuti e i blaugrana si portano sul 3-1, grazie al gol di Iniesta che si avventa su un rimpallo dopo la conclusione di Messi e infila senza problemi Abbiati. A questo punto è abbastanza inspiegabile la scelta tattica di Allegri nel far entrare Aquilani al posto di Seedorf, rinunciando ad inserire una punta in più fino al 70′, quando Pato subentra a Boateng. Il Milan prova a sbilanciarsi ulteriormente, ma la forza sembra abbandonare il Milan. La disfatta rossonera è completa con l’uscita del Papero dopo appena dieci minuti il suo ingresso in campo. Ennesimo infortunio muscolare per il brasiliano, tutto inutile quindi il viaggio negli Usa e quello che era stato salutato come un miracolo all’interno dell’ambiente del Milan. Nel finale il Barca potrebbe allungare ancora il divario con il neo entrato Adriano, che grazia Abbiati. Finisce con i 90 mila del Camp Nou in festa, la trasferta spagnola del Milan si rivela un flop senza attenuanti.

  • Barcellona – Milan, Guardiola vara il 3-4-3. Xavi in forse, Nesta c’è

    Barcellona – Milan, Guardiola vara il 3-4-3. Xavi in forse, Nesta c’è

    La notte tanto attesa è arrivata. Al Camp Nou va in scena la sfida fra Barcellona Milan, ritorno dei quarti di finale di Champions League. All’andata terminò con un pareggio a reti bianche, sebbene gli uomini di Guardiola avessero avuto il comando delle operazioni per quasi tutti i 90′ minuti di gioco. Allegri ha chiesto ai suoi di giocare senza alcun timore reverenziale nei confronti dei blaugrana, consapevole di avere a disposizione due risultati su tre per passare il turno. Le ultime notizie che giungono dalla Spagna danno Xavi, in dubbio fino a ieri, recuperato. Tra i rossoneri invece certa l’assenza di Van Bommel, mentre Boateng e Nesta partiranno nell’undici titolare. Barcellona Milan, che lo spettacolo abbia inizio.

    L’ORA DI IBRA? – Tutti gli occhi dei centomila tifosi presenti questa sera al Camp Nou saranno puntati verso il numero 11 rossonero. Zlatan Ibrahimovic, l’eterno battuto in Europa, è atteso a una delle sfide più importanti della sua carriera. Lo svedese infatti ha l’occasione unica di cancellare definitivamente la triste fama che lo accompagna in tutti gli stadi internazionali. Per farlo il destino gli ha messo difronte la squadra più forte del mondo. Al Milan sanno che per ottenere il pass della semifinale occorrerà il miglior Ibra di sempre. Una prestazione non entusiasmante una settimana fa a San Siro, sulla quale pesa l’errore a tu per tu con Victor Valdes nel corso del primo tempo, che avrebbe portato in vantaggio i propri compagni di squadra. L’attesa è finita, il Camp Nou dirà quale Ibrahimovic sarà ricordato nel prossimo futuro.

    GIOCA NESTA – Rispetto a mercoledì la sola novità è rappresentata dal rientro di Abate sulla corsia di destra. Per il resto Allegri ha deciso di affidarsi in blocco alla formazione che ha costretto al pari il Barca. In porta quindi Abbiati, difesa a quattro composta da Abate e Antonini terzini, con Nesta e Mexes centrali. Bonera, nonostante l’eccellente periodo di forma dimostrato, siederà in panchina. I tre di centrocampo saranno gli stessi del match di andata, con Ambrosini, Nocerino e Seedorf pronti ad affrontare i palleggiatori blaugrana. Altra bocciatura quindi per Emanuelson, scavalcato per la seconda volta consecutiva dal connazionale più anziano. Prince Boateng occuperà regolarmente il ruolo di trequartista, alle spalle del tandem d’attacco costituito da Ibrahimovic e Robinho. Attenzione però alla sorpresa Pato, tornato guarito dagli Usa e regolarmente convocato da Allegri.

    xavi hernandez | © ALBERTO LINGRIA/AFP/Getty Images

    DIFESA A TRE PER IL BARCA? – Tra i catalani tiene banco il caso Xavi. Lo spagnolo è in dubbio per un fastidio al polpaccio che l’ha costretto a saltare gli ultimi due allenamenti. Nella conferenza stampa di ieri Guardiola si è detto ottimista sul recupero del centrocampista, che quindi dovrebbe recuperare in extremis. Per la gara di ritorno il tecnico del Barca pare intenzionato a cambiare modulo, passando al più offensivo 3-4-3. Victor Valdes in porta, Piqué Puyol e Mascherano in difesa, con Dani Alves e Iniesta esterni di un centrocampo a quattro completato da Busquets e Xavi. Qualora Xavi non dovesse farcela è pronto Fabregas. Al fianco di Messi in attacco giocheranno Sanchez e Pedro, il grande escluso nella partita d’andata proprio a favore dell’ex friulano.

    CURIOSITÀ – Negli ultimi 15 incontri casalinghi di Champions League, il Barcellona non ha mai perso, conquistando 12 vittorie e tre pareggi (due dei quali proprio contro il Milan). Quest’anno gli spagnoli hanno segnato 154 gol nei 52 incontri ufficiali in questa stagione. L’ultima volta che gli spagnoli non hanno segnato nella partita di ritorno fu nel match di semifinale contro il Manchester United (2007-2008). Se i padroni di casa riuscissero a battere il Milan conquisterebbero per la quinta volta consecutiva il traguardo alle semifinali di Champions. L’ultima vittoria al Camp Nou dei rossoneri risale alla stagione 2000-2001, quando la squadra di Zaccheroni espugnò il tempio spagnolo grazie alle reti di Coco e Bierhoff.

    ARBITRO – Barcellona Milan sarà diretta dall’arbitro Bjorn Kuipiers. Il fischietto olandese non vanta alcun precedente con i rossoneri, mentre ha già arbitrato in tre incontri dei catalani, nei quali i catalani hanno ottenuto due vittorie e un pareggio.

    Probabili formazioni Barcellona Milan, ritorno quarti di finale Champions League
    Barcellona (3-4-3): Valdes, Piqué, Pujol, Mascherano, Dani Alves, Iniesta, Xavi, Busquets, Messi, Sanchez, Pedro.
    Panchina: Pinto, Montoya, Adriano, Keita, Thiago Alcantara, Tello, Cuenca. Allenatore: Guardiola
    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Nesta, Mexes, Antonini, Ambrosini, Nocerino, Seedorf, Boateng, Ibrahimovic, Robinho.
    Panchina: Amelia, Zambrotta, Bonera, Aquilani, Emanuelson, Pato, Maxi Lopez. Allenatore: Allegri

  • Milan, Pato in bilico. Torna di moda Tevez

    Milan, Pato in bilico. Torna di moda Tevez

    Al Milan tiene banco il caso Pato. Il brasiliano lunedì volerà negli Usa dove verrà seguito da un nuovo guru del settore. Nonostante le rassicuranti esternazioni di Adriano Galliani, il futuro del Papero appare lontano da Milanello. L’ad rossonero non ha fatto nulla per nascondere la propria ammirazione per Carlos Tevez, tornato a giocare in Premier e subito protagonista nel match vinto contro il Chelsea di Di Matteo. Oltre all’Apache il Milan segue da vicino anche l’evolversi della situazione Van Persie, il cui contratto scade a giugno del 2013. In ogni caso Galliani avrebbe già allacciato i discorsi con il Catania per  completare l’acquisto di Maxi Lopez quest’estate. Tra il Milan e Pato sarà ancora amore?

     

    PATO – Gli infortuni che hanno colpito il numero 7 rossonero rappresentano un vero e proprio rebus, e nonostante l’intervento dei più grandi specialisti l’attaccante brasiliano continua a restare fermo ai box. In questa stagione ha totalizzato soltanto 11 presenze in campionato, realizzando un solo gol. Da quando è approdato in Italia, il 22 enne ha subito 13 infortuni gravi, quasi tutti a livello muscolare. Il miglior Pato è stato proprio quello della stagione 2008-2009, l’ultima che ha visto Carlo Ancelotti sedere sulla panchina del Milan, quando venne schierato in 36 occasioni realizzando 15 gol (fin qui il miglior score del brasiliano in Serie A). Dall’arrivo di Leonardo all’avvento di Allegri, il Papero in quasi 3 anni ha disputato meno di 60 incontri in campionato, praticamente la metà di quelli disponibili.

    Sebbene la carta d’identità induca a riflettere bene prima di una cessione avventata, in Via Turati non hanno avuto particolari remore nell’imbastire la duplice trattativa che avrebbe permesso l’arrivo di Tevez in rossonero e l’approdo di Pato a Parigi, dove ad aspettarlo a braccia aperte c’era il maestro Ancelotti insieme a Leonardo. L’affare saltò a causa dell’intervento presidenziale, con Berlusconi primo tifoso del “genero” e preoccupato dalle bizze dell’argentino. Da gennaio ad oggi il verdeoro si è bloccato per altre due volte, disputando la miseria di due incontri, quanto basta per convincere anche il tifoso più scettico. Il viaggio negli Usa del Papero è da leggersi in chiave mercato, perché al Milan c’è l’assoluta necessità di mostrare un Pato sano per l’ultima parte di stagione, affinché l’interesse e il prezzo del giocatore rimangano alti. Il Psg rimane alla finestra.

    alexandre pato | © Valerio Pennicino/Getty Images

    TEVEZ – La punta del City rimane in cima alla lista dei desideri di Galliani. L’assist per Nasri nell’ultimo incontro di campionato sarà stato tuffo al cuore per l’ad rossonero, da sempre estimatore dell’argentino. Il flirt tra Tevez e il Milan potrebbe sbocciare nuovamente in estate, quando i rossoneri avranno la possibilità di presentarsi adeguatamente al cospetto della dirigenza inglese, forti della sempre più probabile cessione di Pato al Psg.

    VAN PERSIE – Non è però tramontata nemmeno l’ipotesi Van Persie. L’olandese dell’Arsenal non ha ancora rinnovato il proprio contratto (in scadenza nel 2013 ndr)  con i Gunners, e qualora il club londinese non dovesse centrare la qualificazione alla prossima edizione della Champions League, l’attaccante olandese potrebbe salutare Londra e offrirsi ad una nuova squadra. Su Van Persie non c’è soltanto il Milan. La stagione fin qui straordinaria del giocatore ha suscitato l’interesse dei più grandi club europei, fra cui Real Madrid e lo stesso City di Roberto Mancini.

     

    MAXI LOPEZ – Da non sottovalutare infine il futuro dell’ex Barcellona. L’argentino sta facendo di tutto per conquistare la considerazione di mister Allegri, e le ottime prestazioni fin qui disputate (Udine, Torino) sembrano aver convinto Galliani nell’acquistare a titolo definitivo il cartellino dell’etneo, potendo contare sugli ottimi rapporti con la società del Catania e il direttore sportivo Lo Monaco.

  • Milan, contro la Roma tornano Nesta e Boateng

    Milan, contro la Roma tornano Nesta e Boateng

    Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia di martedì scorso, il Milan è atteso dalla sfida contro la Roma di Luis Enrique. Partita cruciale in ottica campionato per la squadra rossonera, che attualmente conserva un margine di 4 punti sui rivali bianconeri. Le notizie che arrivano dall’infermeria rallegrano Massimiliano Allegri, che potrà contare sui rientri di Nesta e Boateng. Non solo Roma però, fra meno di 10 giorni a San Siro arriva il Barcellona, lanciatissimo nella Liga, dove ha riaperto la sfida scudetto con i rivali del Real Madrid. Per la sfida di Champions League potrebbero tornare a disposizione del tecnico rossonero anche Van Bommel e Robinho, insieme al capitano Ambrosini.

    RITORNA BOA – I tifosi del Diavolo attendevano il rientro del Boa da quasi un mese. L’ultima del ghanese a San Siro era stata la partita “perfetta”, quel Milan Arsenal terminato 4-0 in favore dei rossoneri. Ancora è prematuro affermare se Allegri rischierà un suo utilizzo già questo sabato nel match contro i giallorossi, oppure lo preserverà per lo scontro con la formazione di Guardiola, con la seconda ipotesi più plausibile. Nel caso Boateng venisse risparmiato nell’incontro di sabato, sarà l’olandese Emanuelson a giocare nel ruolo di trequartista, dopo le ultime prestazioni che hanno fatto registrare una crescita esponenziale dell’ex calciatore dell’Ajax.

    Oltre al Boa, a Milanello si è rivisto anche Alessandro Nesta. Il difensore centrale rossonero ha svolto l’intera seduta di allenamento con i propri compagni di squadra, e anche lui può dirsi pienamente recuperato. Nonostante il suo recupero, Allegri pare intenzionato a schierare Mexes (ex della partita). Il francese rientra dalla squalifica di tre giornate inflittagli dal giudice sportivo in seguito al pugno rifilato a Borriello in Milan Juventus, e al momento l’ex giallorosso offre maggiori garanzie al tecnico toscano.

    kevin prince boateng | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    VAN BOMMEL – L’infermeria del Milan continua lentamente a svuotarsi. Nello spazio di pochi giorni torneranno a completa disposizione Mark Van Bommel, Ambrosini e il giovane Merkel. Il primo è fermo dalla sfida di Londra contro i Gunners di Arsene Wenger per un problema alla schiena e la sua presenza in campo contro il Barcellona rappresenterebbe una notizia decisamente rassicurante per i tifosi del Diavolo. Sulla via del recupero anche il capitano della squadra rossonera. La lieta novella però arriva dal rientro lampo del giovane Merkel, infortunatosi a gennaio nella partita di Coppa Italia contro il Novara. Una grave distorsione al ginocchio, con interessamento al collaterale, che aveva fatto pensare al peggio. Sorprende come dopo soli due mesi il centrocampista classe ’92 sia pronto a tornare in gruppo, offrendo così ad Allegri un ulteriore pedina a centrocampo. Rino Gattuso, convocato sette mesi dopo la sua ultima apparizione, dovrà lottare con tutte le sue forze per ottenere un posto da titolare in mezzo al campo rossonero, considerata l’agguerrita concorrenza.

    ROBINHO – Meno sicuro invece il recupero del brasiliano Robinho, infortunatosi alla caviglia destra la settimana scorsa. Dal Milan trapela un cauto ottimismo. Qualora l’attaccante verdeoro non dovesse farcela, con ogni probabilità sarà il turno di Maxi Lopez. L’argentino, già sicuro di un posto da titolare nella sfida contro la Roma dopo l’ottima prova offerta martedì in Coppa Italia, ha la concreta opportunità di giocare contro i suoi ex compagni blaugrana. Intanto Pato è volato negli Usa per un nuovo consulto riguardo gli infortuni muscolari che ormai lo perseguitano da oltre un anno. Sarà la volta buona?

  • I segreti di Pato: dalla Play Station alla Prima alla Scala

    I segreti di Pato: dalla Play Station alla Prima alla Scala

    Quando arrivò in Italia il suo nome veniva associato all’immagine buffa che rappresenta, “Pato”, ossia Papero: oggi, invece, il suo nome è sempre più affiancato a quello della celebre compagna, figlia del presidente Berlusconi, oltre che ormai vertice del club rossonero. Le sue abilità calcistiche, dunque, sembrano finite in secondo piano, anche a causa di un rapporto non propriamente idilliaco con il mister Massimiliano Allegri, a causa del quale nella sessione di mercato di riparazione, è stato ad un passo dal trasferimento al Paris Saint Germain di Leonardo e mister Carlo Ancelotti, il suo mentore, colui che lo ha lanciato nel nostro calcio.

    Il trasferimento in terra francese, però, è sfumato in extremis e Pato è rimasto al Milan, a dover affrontare la convivenza con  Allegri, resa più complessa dalle sue non esaltanti prestazioni in campo, come – ad esempio – il delundente primo tempo disputato durante l’ultimo Milan-Juventus, dopo il quale il mister lo ha richiamato in panchina preferendogli il giovane El Shaarawy.

    Ma, come detto, la lista delle priorità nella vita di Alexandre Pato sembra ormai mutata, e ne è prova il suo atteggiamento in campo: poco cattivo, molto svagato. Ecco perchè, l’intervista rilasciata a Gq può essere un modo per “ripristinare” la sua immagine e guadagnare qualche punto in termini di simpatia, rivelando qualche particolare inedito sulla sua vita privata che possa suscitare maggiore curitosità da parte del grande pubblico, correngendo l’ etichetta – ormai acquisita – di “protetto” ed “intoccabile”, che hanno scalfito il gradimento dei tifosi nei suoi confronti.

    Ecco, dunque, che trovano posto alcuni dettagli inediti, i “50 segreti” di Pato, dal ritardo il giorno in cui doveva sostenere l’esame di guida a Novara, ed arrivò in ritardo perchè il suo “autista” aveva sbagliato direzione in autostrada; ai ricordi d’infanzia, con le partite alla play Station schierando in campo il suo idolo, Alex Del Piero, fino all’arrivo in Italia, prima in veste di turista nella bella Verona,  dove rimase incantato dal balcone di Giulietta e Romeo.

    alexandre pato | © Shaun Botterill/Getty Images

    E poi, il presente da uomo-copertina delle riviste patinate, da accompagnatore in smoking di Barbara Berlusconi alla prima della Scala, documentandosi accuratamente sui libretti per studiare le opere: tuttavia, l’essenza di intellettuale sembra proprio non appartenergli, considerando che – come lui stesso ha rivelato – aveva iniziato a leggere una biografia di Barak Obama, perchè incuriosito dal personaggio, ma non è riuscito ad andare oltre il decimo minuto di lettura, perchè sopraffatto dal sonno, e che alle opere liriche preferisce di gran lunga la musica di Beyoncè ed Eminem.

    Se la lettura non è il suo forte, il ballo lo è tantomeno: contrariamente alla gran parte dei brasiliani, con il ritmo nel sangue, Alexandre Pato sembra essere particolarmente goffo nei passi di danza, così come testimoniano gli stessi compagni di squadra che hanno iniziato a prenderlo in giro dopo aver assistito ad una sua personale interpretazione (insieme a Thiago Silva e Robinho) del tormentone “Ai se eu te pego” a bordo del treno Frecciarossa.

    E ancora, il sogno un po’ megalomane di comprarsi un isola, le dichiarazioni sul miglior difensore mai affrontato in carriera, Santacroce, attualmente panchinaro del Parma, e poi gli aneddoti sul primo pranzo a Milanello e l’incontro con Carlo Ancelotti: pare che, in quell’occasione, Pato avesse azzardato un menu “composito” nella mensa del centro sportivo, con pasta al pomodoro, al pesto, alle zucchine, con il mister Ancelotti che, avvicinandosi a lui, lo sottopose ad un corso “intensivo” di due ore sulla cucina italiana.

    Un corso che, probabilmente, ha dato i suoi frutti, almeno a giudicare dal fatto che, come racconta nell’intervista, Pato è cresciuto di otto centimetri ed è ingrassato di otto chilogrammi da quando è arrivato in Italia…

     

  • Milan, Pato si allontana, Tevez il futuro. Occhio a Muriel e Jovetic

    Milan, Pato si allontana, Tevez il futuro. Occhio a Muriel e Jovetic

    Pato lontano dal Milan a fine stagione? L’ennesimo infortunio muscolare del Papero da forma ad un’ipotesi che a Milanello non viene più taciuta.

    Nonostante il niet di gennaio espresso da Berlusconi, gli stop incontrati dal brasiliano nell’ultimo anno e mezzo fanno vacillare le convinzioni del numero uno di Via Turati.

    Galliani e Allegri non si opporrebbero di certo alla partenza del numero 7 rossonero. L’amministratore delegato del Milan non ha scordato Tevez.

    Rimane calda la pista Van Persie mentre appare più remota l’idea Balotelli. Attenzione anche alla sorpresa Muriel e al gioiellino viola Jovetic.

     

    CHI SI FIDA? – Alzi la mano chi vorrebbe essere il proprietario di una supercar che si blocca ogni 10 km. Assicurazione, bollo, benzina, riparazioni, tutte voci che invoglierebbero chiunque a disfarsi di una macchina bellissima ma terribilmente inefficace. La Patorghini è di nuovo ferma ai box, non è dato sapere per quanto. I tifosi sono ormai stufi di dover leggere ogni settimana il nome di Pato tra gli indisponibili. Ogni ritorno viene celebrato come una sorta di resurrezione, quando però si arriva al quarto giorno ci si accorge che era tutto uno scherzo. I numeri accumulati sul libretto di circolazione fanno paura: 13 infortuni seri dal 2010 ad oggi, 50 partite saltate. C’è ancora qualcuno che si fida del Papero?

    TEVEZ SI, BALOTELLI NO – L’Apache rimane l’obiettivo numero uno del Milan. A quest’ora è lecito immaginare come Galliani si stia mangiando letteralmente le mani dopo il nuovo infortunio di Pato. Quel giorno a Londra era quasi riuscito a tagliare il traguardo, con la cessione del brasiliano al Psg per 40 milioni di euro e il contemporaneo arrivo di Tevez a Milanello. Una chiamata dall’Italia fece saltare il banco, ma fra l’argentino e i rossoneri fu soltanto un arrivederci.

    Si allontana invece dai cancelli di San Siro Mario Balotelli, promesso sposo del Diavolo da tempo immemore. Il procuratore Raiola infatti non vede di buon occhio la convivenza fra Supermario e Ibrahimovic, e solo quando lo svedese avrà lasciato il Milan sarà disposto a portare l’attaccante del City alla corte di Allegri.

    alexandre pato | © Shaun Botterill/Getty Images

    VAN PERSIE PENSIEROSO – All’indomani del successo della sua Nazionale contro l’Inghilterra a Wembley, l’attaccante dell’Arsenal ha espresso la volontà di attendere la prossima estate prima di firmare il rinnovo di contratto con i Gunners, in scadenza nel 2013, aprendo così più di una possibilità per la squadra rossonera, rimasta letteralmente fulminata dal talento dell’orange nella partita di andata degli ottavi di Champions League.

    NOVITÀ – Non è detto però che il mercato del Milan si focalizzi esclusivamente sui tre nomi appena citati. La notizia della giornata è l’interessamento del Diavolo a Muriel, talento grezzo del Lecce ma di proprietà dell’Udinese, per il quale sarebbe pronta un’offerta pari a 10 milioni di euro. Una cifra che consentirebbe alla famiglia Pozzo di compiere una plusvalenza vantaggiosissima, dopo averlo comprato qualche anno fa a soli 1,5 milioni di euro dall’America Calì. Alla punta salentina va ad aggiungersi il montenegrino Jovetic. Il giocatore della Fiorentina, ieri autore di una doppietta nell’amichevole del Montenegro contro l’Islanda, ha da sempre grandi estimatori all’interno dell’ambiente rossonero. La crisi tecnica e di risultati che i viola stanno attraversando potrebbe anche far riflettere Jojo nel cercarsi una nuova sistemazione.

    Il Milan non ha che l’imbarazzo della scelta per sostituire la Patorghini.

  • Calciomercato Milan, rivoluzione? Via Ibra, Robinho e Pato, per Balotelli e Mister X

    Calciomercato Milan, rivoluzione? Via Ibra, Robinho e Pato, per Balotelli e Mister X

    Nel Milan della prossima stagione potrebbe esserci una vera e propria rivoluzione in attacco. Il trasferimento di Pato al Psg sembra essere soltanto rinviato di alcuni mesi, e anche l’altro brasiliano del reparto offensivo, Robinho, potrebbe dire addio a Milanello. Se non bastasse è arrivata anche la “bomba” sganciata da Mino Raiola, che ha profetizzato un futuro lontano dall’Italia per Zlatan Ibrahimovic. Chi arriverà in rossonero? Balotelli, e un altra punta, un misterioso Mister X. Di chi si tratta?

    Leonardo e Carlo Ancelotti hanno tentato fino all’ultimo di convincere il Papero a lasciare il Milan per raggiungere Parigi. L’ultima offerta del club francese recapitata il 31 gennaio presso l’ufficio dell’amministratore delegato Galliani recitava 40 milioni di euro. Particolare da non trascurare: Pato era già fermo per l’ennesimo infortunio che l’ha colpito in questi ultimi anni. Le carte in tavola sono state scoperte dallo stesso numero uno della società di Via Turati, Silvio Berlusconi, deciso a bloccare la cessione del suo futuro genero, sebbene essa fosse stata considerata da Galliani e l’allenatore Allegri come vantaggiosa sia per le casse societarie e anche sotto il profilo tattico, dal momento che avrebbe permesso di acquistare Carlos Tevez, il crack del mercato di gennaio che però è rimasto alla fine prigioniero in Inghilterra. Il destino di Pato è legato al prossimo rientro dopo l’infortunio. Se le sue prestazioni torneranno ad essere quelle che l’hanno fatto diventare uno degli attaccanti più apprezzati in Europa è ragionevole che rimanga, altrimenti le valigie e il biglietto aereo per Parigi sono già pronti.

    zlatan ibrahimovic | © Paolo Bruno/Getty Images

    C’è poi il nodo Robinho. Fin dalla scorsa stagione aveva abituato tifosi e tecnico ad errori macroscopici difronte al portiere, sebbene riusciva ad attirare su di sé l’attenzione segnando anche tanti gol (14 a fine anno). Questa stagione è nata sotto una luce differente, ma soltanto in parte, e il risultato è totalmente negativo. Gli errori sono stati accentuati, addirittura il livello qualitativo di esso è migliorato, con palloni sulla linea di porta che per qualche ragione metafisica si alzano e oltrepassano la traversa sfidando Newton e i compagni di quest’ultimo. Stavolta i conti non tornano perché mancano i gol, ciò con cui ogni attaccante è classificato (vedi Milito: da Bidone 2011 a candidato premio Oscar dopo il match contro il Palermo). Crediamo che se l’atteggiamento in campo rimarrà quello del girone d’andata Robinho non farà nemmeno in tempo a gareggiare per l’ambito premio del “Bidone” 2012, lasciandolo ad altri agguerriti concorrenti.

    Non c’è due senza tre, ed ecco che spunta Mino Raiola. Re incontrastato del calciomercato, con qualcuno che già pensa di affidargli l’Europea per risolvere la crisi economica, oggi ha rilasciato importanti dichiarazioni riguardo il futuro del suo assistito forse più famoso e forte di cui cura gli interessi, Zlatan Ibrahimovic. La sua presenza non deve stupire più di tanto, in quanto arriva soltanto un giorno dopo l’avviso del “mal di pancia” accusato dallo svedese all’indomani della sfida contro la Lazio, problema che ormai è diventato recidivo dopo gli allarmi lanciati nel post Torino del girone d’andata e post derby d’inizio anno. Il gelo e le temperature polari di questi giorni non hanno nulla a che fare con il malessere del bomber di Malmoe. Sono due i pensieri che “angosciano” la coppia Raiola-Ibra. Competitività della squadra rossonera e ingaggio percepito. Sul primo i dubbi affiorano subito dopo che giunge una sconfitta, e ultimamente le delusioni in casa Milan non si sono fatte attendere. Il secondo problema invece è più complicato. Ibrahimovic guadagna una cifra vicina ai 10 milioni di euro, di gran lunga lo stipendio più salato che Galliani a fine anno deve elargire. Raiola vorrebbe che venisse riconosciuta la strepitosa annata del calciatore e per questo è intenzionato a chiedere un ritocco dell’ingaggio. Politica non affatto condivisa dal Milan, in primis nella figura dell’ad rossonero. Perciò questo potrebbe essere motivo di scontro per nulla trascurabile nel prossimo futuro. Sopratutto se ricollegato alle parole pronunciate oggi da Raiola, che parla dell’avventura al Real di Mourinho come un’ipotesi affascinante e stimolante per Ibra. Tutto chiaro, o forse no.

    I nomi che vengono fatti per il mercato estivo del Milan sono due. Il primo è quello di Balotelli, non a caso facente parte della scuderia dell’agente più influente d’Europa. Riecheggiano ancora nitide le affermazioni polemiche di Raiola nei confronti della Federazione inglese, che avrebbe ingiustamente squalificato per 4 giornate SuperMario dopo aver calciato un avversario nella sfida contro il Totthenam una settimana fa. Il Milan sarebbe la destinazione più naturale. Ma c’è anche un secondo nome che viene accostato ai rossoneri, un misterioso Mister X. E’ lui, Carlos Tevez. Dalla sua “prigione” di Manchester, l’attaccante argentino rimarrà in attesa di un piano di evasione gestito in primis da Galliani per altri 6 mesi, prima di poter varcare i cancelli di Milanello, dove ad attenderlo non potrebbe più esserci il suo grande amico, Zlatan Ibrahimovic, dato come partente in Spagna. E lo stesso Raiola che sembra pronto a trattare ancora con il Milan.

  • Novara Milan, Allegri lancia Merkel dall’inizio

    Novara Milan, Allegri lancia Merkel dall’inizio

    Dopo la sfida in Coppa Italia ecco che Novara Milan si rincontrano anche in campionato, partita delicata per i rossoneri di Allegri, che dovrà fare a meno di molti titolari e che ovviamente dovrà puntare alla vittoria per non lasciare allontanare la Juventus, ieri corsara a Bergamo.

    Massimiliano Allegri | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Il tecnico milanista dovrà fare ricorso a molte seconde linee per tamponare i buchi in formazione provocati da i molti infortuni e dalla squalifiche che hanno colpito la sua squadra. In porta dopo il forfait di Abbiati per un risentimento muscolare, spazio ad Amelia, mentre sulla linea difensiva Mexes prenderà il posto dello squalificato Nesta al fianco di Thiago Silva. Sugli esterni spazio al duo Abate-Antonini. La linea a 3 di centrocampo sarà invece composta dal neo-acquisto Merkel, che giostrerà sul settore di centrodestra con Van Bommel e Nocerino a completare il reparto. Confermato sulla trequarti Emanuelson, dietro il duo d’attacco Ibra-Robinho, con quest’ultimo chiamato a sostituire Pato, alle prese con l’ennesimo infortunio muscolare che lo terrà fuori dal campo per almeno un mese.

    In casa Novara, partita molto delicata anche per le sorti di mister Tesser che per cercare di mettere in difficoltà i Campioni d’Italia in carica, ricorrerà ad un coperto 5-3-2, con i neo-acquisti Caracciolo e Mascara a far coppia in attacco. Mentre in difesa a difesa di Ujkani, ci saranno Gemiti e Morganella sugli esterni, mentre il trio centrale sarà composto da Centurioni-Rinaudo-Garcia. In mediana, Radovanovic influenzato, è in forte dubbio, ma dovrebbe stringere i denti ed essere regolarmente in campo. L’ex catanese Pesce favorito su Jensen per il ruolo di playmaker davanti alla difesa, con il talentuoso Rigoni a completare il reparto.

    PROBABILI FORMAZIONI NOVARA MILAN

    Novara (5-3-2): Ujkani; Morganella, Centurioni, Rinaudo, Garcia, Gemiti; Jensen, Radovanovic, Rigoni; Caracciolo, Mascara.
    A disp.: Fontana, Coubronne, Pesce, Marianini, Mazzarani, Rubino, Morimoto.

    Milan (4-3-1-2): Amelia; Abate, Mexes, Thiago Silva, Antonini; Merkel, Van Bommel, Nocerino; Emanuelson; Robinho, Ibrahimovic.
    A disp.: Roma, Bonera, Mesbah, Seedorf, Ambrosini, Inzaghi, El Shaarawy.