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  • Cuore Red Devils, Chelsea Manchester United 3-3

    Cuore Red Devils, Chelsea Manchester United 3-3

    Pomeriggio freddo a Londra, temperatura vicina allo zero ma il clima partita e la posta in palio sono altissimi. Chelsea Manchester United sono scese in campo per il big match di giornata. Per i Blues le motivazioni  sono forti, sia per difendere il quarto posto in classifica e per non perdere troppo terreno dal Tottenham terzo in classifica, sia per dare un senso a questa stagione transitoria, mentre per i Red Devils fare punti era fondamentale per rimanere attaccati in vetta alla classifica ai cugini del Manchester City.

    Villa Boas mette in campo il solito 4-3-3, Sturridge, Torres e Malouda più Mata a centrocampo, con Essien e Raul Meireles a fare da schermo davanti alla difesa. Lo United si presenta con un 4-4-2 con Rooney e Welbeck in attacco, e Valencia e Young a supporto sugli esterni. Nella fase iniziale del primo tempo gli uomini di Ferguson controllano il gioco e si rendono pericolosi al 10′ con un contatto dubbio fra Cahill e Welbeck in area e al 28′ con Rooney che cerca con un gran passaggio in area  Welbeck che viene anticipato con un super intervento da parte di Ivanovic a un metro dalla porta . Passano alcuni minuti e il Chelsea va in vantaggio al primo affondo al 35′, con Sturridge che riesce ad arrivare sul fondo sulla destra, crossa teso in area andando a colpire Evans che mette la palla alle spalle di De Gea. Lo United sotto di un gol non si butta troppo giù di morale, e reagisce arrivando alla conclusione con Young e Welbeck entrambi bloccati in modo brillante da Cech.

    La prima frazione si conclude sull’1-0 e nella ripresa pronti via e il Chelsea raddoppia al 46′, Fernando Torres in versione uomo assist mette un cross al bacio dalla destra e Juan Mata al volo di sinistro piazza la palla sotto la traversa in modo imparabile per De Gea. Lo United stavolta è stordito e dopo appena 4′ al 50′ arriva addirittura il 3-0, Mata calcia una punizione dalla destra, David Luiz viene dimenticato dai difensori dello United e di testa infila De Gea per la terza volta, segnando il gol che chiude virtualmente la partita.

    Sul 3-0 il match sembra chiuso, ma lo United inizia a premere e a cercare il gol che potrebbe dare speranza, e al 57′ Evrà si avventura sulla sinistra, entra in area e Sturridge interviene in modo un po’ troppo irruento sul francese che si lascia cadere, per l’arbitro è calcio di rigore che Rooney trasforma con una botta sotto l’incrocio dei pali. Passano 10 minuti e lo United accorcia ulteriormente le distanze ancora su calcio di rigore, molto dubbio stavolta, con Sturridge che cerca nettamente il contatto con Ivanovic che ha fatto di tutto per evitare l’attaccante, ma per l’arbitro non ci sono dubbi e Rooney spiazza nuovamente Cech cambiando angolo. A questo punto il Manchester United ci crede veramente, e completa l’incredibile rimonta all’83’, quando Giggs pennella un cross in area dalla sinistra e Hernandez stacca fra Cahill e Luiz e trafigge Cech tra l’incredulità di Villa Boas e dei tifosi dei Blues. La partita termina senza troppi scossoni, con il Chelsea che esce veramente a testa bassa da questo match, consapevole di aver buttato al vento 3 punti fondamentali per la rincorsa al terzo posto del Tottenham, domani impegnato con il Liverpool nel monday night, e il Manchester ha dimostrato di essere veramente una grande squadra, non è una novità, dando un grosso segnale al City che dovrà veramente sudare tanto per vincere questo campionato.

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  • Messi come Platini, Pallone d’Oro per la terza volta consecutiva

    Messi come Platini, Pallone d’Oro per la terza volta consecutiva

    E’ Lionel Messi il vincitore del Pallone d’Oro 2011. Superati gli sfidanti Cristiano Ronaldo e Xavi, quest’ultimo compagno di squadra dell’argentino. Pep Guardiola si aggiudica invece il premio come miglior allenatore, superando Alex Ferguson e Jose Mourinho. Premiazione speciale anche per il nostro Simone Farina, accolto direttamente dal presidente Fifa Joseph Blatter.

    Lionel Messi | © FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images

    COME PLATINI – Messi eguaglia Platini vincendo il terzo Pallone d’Oro consecutivo. Un regno incontrastato quello del blaugrana, iniziato nel 2009. Premiato dal leggendario Fenomeno Ronaldo, riconosciuto umanamente come uno degli attaccanti più forti di tutti i tempi, la “Pulce” entra nel club dei fantastici quattro insieme a Marco Van Basten, Johan Cruijff e Michel Platini. Cosa hanno in comune i quattro nomi appena citati? Sono gli unici ad aver vinto il Pallone d’Oro per tre volte, il francese l’unico fino ad ora ad esserci riuscito in 3 anni di fila. Il calciatore del Barcellona ha voluto ringraziare tutti i compagni di squadra, senza i quali non avrebbe mai potuto vincere questo premio. Cruijff prima della cerimonia si è sbilanciato dicendo che Messi è destinato a vincere ancora per tanti anni il premio, arrivando a collezionarne nella propria bacheca addirittura anche sei o sette.

    PEP BATTE MOU – Barcellona-Real Madrid 2-0. Si potrebbe sintetizzare così la serata di oggi, che insieme alla vittoria dell’argentino ha celebrato anche il successo del tecnico spagnolo. Pep Guardiola (che ha dedicato il premio al suo vice Tito Vilanova, colpito di recente da un tumore) trionfa ancora una volta sul collega rivale Mourinho e su Alex Ferguson. Quest’ultimo si può consolare per aver ricevuto il premio FIFA Presidenzial Award 2011, un premio alla carriera dell’allenatore dei Red Devils che ha compiuto da poco i settanta anni di età.

    ASSENZA REAL – Farà sicuramente scalpore l’assenza dei calciatori “Blancos” alla cerimonia conclusasi con il trionfo di Messi. Il Real Madrid si è giustificato evidenziando come i propri tesserati siano rimasti in Spagna per preparare al meglio il difficile impegno di domani che li vedrà protagonisti sul campo del Malaga per il ritorno degli ottavi di Copa del Rey. La delegazione Real, che ha ritirato i premi per i giocatori della “camiseta blanca”, era composta da Zidane e la leggenda Butragueno.

    SIMONE FARINA – Il primo premio della serata è stato ritirato dal nostro Simone Farina, unico italiano presente sullo stesso palco dove sono saliti in sequenza gente del calibro di Pelé, Ronaldo, Platini e lo stesso Messi. Il difensore del Gubbio viene premiato da Joseph Blatter per il coraggio dimostrato nel denunciare il tentativo di combine contro la sua squadra. Farina, visibilmente emozionato, incassa con un sorriso gli applausi attribuitigli dalle persone in sala.

    NEYMAR GOL DELL’ANNO – Uno dei momenti più discussi sarà quello dell’assegnazione del premio di miglior gol dell’anno, assegnato a Neymar. Sul web sono numerosissimi i fan che protestano contro questa decisione, ritenuta ingiusta nei confronti di Rooney, autore di una memorabile rovesciata lo scorso maggio nel derby contro il Manchester City. Lo stesso attaccante dello United è stato colto in una smorfia di disappunto al momento dell’annuncio di Neymar come vincitore del premio.

    WAKA WAKA BLATTER – Il numero uno della FIFA si reinventa ballerino per una sera e prova a dare un’interpretazione del tutto personale al famoso balletto del Waka Waka, sotto gli occhi sbigottiti dei presenti e dello stesso difensore del Barcellona Piqué. Una mossa strategica per far alzare l’audience?

    LA FORMAZIONE DELL’ANNO – Infine questa la formazione dell’anno 2011, votata dagli utenti del sito FIFA. Casillas (Real Madrid), Sergio Ramos (Real Madrid), Vidic (Manchester United), Pique (Barcellona), Dani Alves (Barcellona), Xavi (Barcellona), Iniesta (Barcellona), Xabi Alonso (Real Madrid), Messi (Barcellona), Cristiano Ronaldo (Real Madrid), Rooney (Manchester United).

  • Paul Pogba, Inter e Milan sul baby gioiello del Manchester United

    Paul Pogba, Inter e Milan sul baby gioiello del Manchester United

    Pogba, talentuoso centrocampista del Manchester United, classe ’93, accende il derby di mercato fra Inter e Milan. Ennesima sfida fra le due squadre milanesi, le quali non cedono di un millimetro difronte agli obiettivi comuni. Questa volta il giocatore non ha lo stesso peso dell’Apache Carlos Tevez, ma in prospettiva potrebbe rivelarsi un ottimo affare.

    paul pogba | © getty images

    Il francesino acquistato dallo United di Sir Alex Ferguson all’inizio della stagione 2009-2010 dal club francese Le Havre all’età di 15 anni, non riesce a trovare spazio in prima squadra. In Premier non ha ancora collezionato un minuto di gioco, mentre nella Coppa di Lega il tecnico scozzese gli ha concesso tre presenze. Nella Nazionale francese Pogba vanta numerose presenze nelle selezioni Under, per un totale di 38 presenze condite da 4 gol.

    Sul giocatore sono caduti gli occhi di numerosi club europei, fra cui appunto Milan e Inter. Nonostante il centrocampista abbia dichiarato recentemente di trovarsi bene all’Old Trafford e di non avere per il momento alcuna intenzione di trasferirsi lontano dai Red Devils, il futuro del francese è in bilico. I nerazzurri sembrano favoriti sui cugini, considerata la visita di Mino Raiola (agente di Pogba ndr) alla Pinetina qualche settimana fa per discutere riguardo la posizione del suo assistito. Non è da escludere comunque come i buoni rapporti fra l’agente di Nocera Inferiore e i rossoneri possano risultare alla fine decisivi sull’esito della trattativa. Il direttore dell’area tecnica dell’Inter, Marco Branca, è intenzionato ad ottenere al più presto il consenso del giocatore, il quale ha il contratto in scadenza fra sei mesi, per evitare una possibile asta sanguinosa con gli altri club interessati a Pogba. Fra questi segnaliamo i due club francesi Olympique Lione e Marsiglia oltre all’Arsenal di Arsene Wenger. L’allenatore dei Gunners ha da sempre un “debole” per i giovani talenti suoi connazionali, e Pogba rappresenterebbe l’identikit perfetto.

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  • Iffhs, Guardiola miglior allenatore 2011

    Iffhs, Guardiola miglior allenatore 2011

    E’ Pep Guardiola il miglior allenatore del 2011 secondo l’Iffhs, l’Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio. L’allenatore del Barcellona ha vinto il premio speciale precedendo in graduatoria il suo “acerrimo rivale” Josè Mourinho succedendogli anche nell’albo d’oro: 201 i voti raccolti dall’allenatore vincitutto con il suo Barcellona, 112 le preferenze ricevute dallo Special One del Real Madrid. Per Guardiola è il secondo riconoscimento dopo aver vinto il premio di miglior allenatore dell’anno anche nel 2009 mettendosi alle spalle di Mourinho che conduce con 3 successi (2004, 2005 e 2010)

    Pep Guardiola | © LLUIS GENE/AFP/Getty Images

    Sul podio sale un mostro sacro del calcio internazionale, Sir Alex Ferguson, che attualmente sta vivendo un periodo difficile con il suo Manchester United, eliminato nella fase a gironi della Champions League (cosa che non accadeva dal 2005) e reduce da due sconfitte consecutive in Premier League entrambe pesantissime subendo 3 gol con Blackburn, in casa, e Newcastle. Il condottiero dei Red Devils raccoglie 107 voti in una stagione che comunque ha visto lo United vincere la Premier e arrivare in finale in Champions arrendendosi soltanto all’invincibile armata catalana di Pep Guardiola.

    Ai margini del podio la rivelazione del 2011 Andrè Villas Boas, il tecnico che ha portato il Porto alla conquista della Primeira Liga e della Europa League nella scorsa stagione. Per lo Special Two, passato in estate al Chelsea e con il quale sta incontrando non poche difficoltà soprattutto in campionato, 78 preferenze che gli hanno consentito di terminare davanti all’unico allenatore italiano presente nella graduatoria stilata dalla Iffhs, Roberto Mancini. Per il tecnico del Manchester City, primo attualmente nel campionato inglese e vincitore dell’ultima FA Cup, 45 voti che gli sono valsi il quinto posto.

    A proposito di italiani, non figura nella speciale classifica l’allenatore che ha vinto la Serie A al suo primo anno al Milan, ovvero Massimiliano Allegri. La vittoria di un allenatore di casa nostra manca dal 2007 quando allora fu Carlo Ancelotti, proprio alla guida dei rossoneri, a vincere il premio di miglior allenatore dell’anno.

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  • Manchester United a picco, è la fine del ciclo Ferguson?

    Manchester United a picco, è la fine del ciclo Ferguson?

    Il Manchester United perde ancora. Gli uomini di Ferguson cadono sul campo del Newcastle per 3-0 e vedono allontanarsi la vetta, occupata dal City di Mancini che ha un margine di 3 punti sui Red Devils. Quella che si sta profilando all’orizzonte sembra essere la stagione che pone la parola fine sulla parabola miracolosa della leggenda scozzese, in sella allo United da un quarto di secolo. Riuscirà Sir Alex a raddrizzare un’annata fallimentare, che ha già raccontato ai tifosi inglesi dell’eliminazione dei propri idoli dalla Champions League e ora profetizza allo stesso Old Trafford la triste fine di un’era ricca di successi e trionfi?

    manchester united | © getty images

    PREMIER – Le due sconfitte consecutive, clamorosa quella subita in casa la settimana scorsa per opera del Blackburn ultimo in classifica, suonano da campanello d’allarme per un Titanic che sta affondando nel gelido mare della Manica. Le recenti delusioni hanno infatti vanificato quella che era stata una splendida rimonta ai danni dei cugini Citizens, i quali dopo poche giornate erano riusciti a fuggire con oltre 10 punti di vantaggio. La cavalcata trionfale, culminata il giorno di Santo Stefano con la vittoria casalinga sul Wigan e il contemporaneo pareggio della squadra di Roberto Mancini sul campo del West Bromwich, si è interrotta sul più bello, lasciando allo United quintali di carbone nella calza della Befana. Dopo 20 giornate, i Red Devils sono secondi, con 14 partite vinte, tre pareggi e altrettante sconfitte. Un ruolino di marcia che non desterebbe preoccupazione, se solo non fosse atterrato in questa stagione il ciclone City. La squadra del tecnico italiano sembra inarrestabile e l’ultima vittoria per 3-0 contro il Liverpool ha conferito un senso di onnipotenza all’immagine dei Citizens.

    CHAMPIONS LEAGUE – Non bastasse l’incubo del City in Premier, i tifosi del Manchester hanno assistito al film dell’orrore nella manifestazione europea che li aveva visti protagonisti assoluti negli ultimi anni (finalista in tre delle ultime quattro stagioni e vittoria nell’edizione 2007-2008, nella drammatica lotteria dei rigori contro il Chelsea). La sconosciuta Basilea è riuscita nell’impresa di eliminare i Red Devils, arrivati terzi nel proprio girone alle spalle degli svizzeri e del Benfica. L’onta dell’Europa League è realtà. Riuscirà Ferguson a motivare gente come Rooney, Nani, Ferdinand, Vidic nell’andare a conquistare il successo nell’Europa di Serie B?

    OMBRA GUARDIOLA – Negli ultimi giorni il nome del tecnico blaugrana è stato accostato alla panchina dello United. L’ombra di “Pep” Guardiola si allunga, e rischia di inghiottire definitivamente la luce opaca dello scozzese, per il quale lo spagnolo non ha mai nascosto la sua devozione. Il 2012, Maya permettendo, sarà forse un anno storico, quello che tutti gli almanacchi registreranno come l’ultimo anno da allenatore di Sir Alex Ferguson.

  • Calciomercato Inter, da Sneijder i soldi per arrivare a Lucas

    Calciomercato Inter, da Sneijder i soldi per arrivare a Lucas

    Sneijder è a un bivio. Il Manchester di Sir Alex Ferguson rappresenta una grossa tentazione per il trequartista olandese, che diplomaticamente glissa riguardo l’interesse degli inglesi. Allo stesso tempo in casa Inter si fanno due conti. I milioni ricavati dall’eventuale cessione dell’orange allo United garantirebbero la liquidità necessaria per l’acquisto del crac Lucas, il calciatore del San Paolo ritenuto il futuro Kaka. Quanto converrebbe alla squadra nerazzurra tenere in squadra un giocatore che nell’ultimo anno è stato lontano parente di quel Sneijder fondamentale ai tempi della corazzata guidata dal “vate” Mourinho, quando grazie alle sue eccellenti prestazioni si trovò in lizza per contendere il Pallone d’Oro a gente come Messi, Xavi e Cristiano Ronaldo?

    wesley sneijder | © PATRIK STOLLARZ/AFP/Getty Images

    Un pensiero più che legittimo da porsi. Claudio Ranieri recentemente ha parlato dell’olandese come l’uomo derby, in riferimento alla stracittadina che vedrà opporsi i due club di Milano. Ma qualcosa sembra essersi rotto nel rapporto fra il calciatore e l’ambiente interista. A pesare sulle incertezze di Sneijder i frequenti infortuni che l’hanno tenuto lontano dai campi da gioco per molti mesi e il desiderio di immergersi in una nuova avventura. La Premier League lo corteggia da un paio d’anni, su tutti spicca l’interesse della leggenda Ferguson, disposto ad offrire quasi 30 milioni di euro per acquistare l’interista. Con i soldi inglesi Moratti comprerebbe subito un biglietto aereo, destinazione San Paolo, al direttore sportivo Branca con la missione di portare Lucas a Milano. Il talento brasiliano ha convinto il numero uno nerazzurro, pronto al sacrificio economico pur di acquistarlo.

    Nel frattempo Sneijder ha smentito di voler lasciare l’Inter, anche se indirettamente. Infatti alla rivista olandese Voetbal International il trequartista di Ranieri ha dichiarato che le possibilità che lui rimanga a Milano sono quantificabili intorno al 90%. I tifosi della Beneamata sperano che in quel 10% non si racchiuda il trasferimento del loro numero 10 in Inghilterra.

  • Guardiola via dal Barcellona? Inter e United in agguato

    Guardiola via dal Barcellona? Inter e United in agguato

    Il pre-partita della sfida di Copa del Rey fra Barcellona e Osasuna regala ai tifosi di Inter e Manchester United un inaspettato sogno da cullare in questo mese di gennaio: avere Pep Guardiola come allenatore della propria squadra. Le dichiarazioni del tecnico blaugrana faranno presto il giro del mondo e al Camp Nou iniziano a fare gli scongiuri. Perderlo significherebbe la fine di un ciclo forse irripetibile per il club spagnolo.

    pep guardiola | © KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images

    Guardiola è così, non da mai niente per scontato. Qualunque avversario debba incontrare, l’ex centrocampista del Brescia è sempre attento a non sottovalutarlo. Lo ricordiamo contro l’Al Saad, nella semifinale del Mondiale per Club, quando nella conferenza stampa del giorno precedente alla sfida contro l’undici saudita aveva avvertito i suoi uomini a giocare con più aggressività rispetto agli arabi, altrimenti avrebbero perso. Sappiamo tutti come poi andò a finire la partita e la competizione. Cosa vuole trasmettere a Messi e compagni Guardiola quando rilascia certe dichiarazioni che agli occhi dei giornalisti presenti in sala potrebbero suscitare ilarità?

    “Il mio rinnovo? Se avessi preso una decisione, il presidente Rosell ne sarebbe già al corrente. Tranquilli, so cosa faccio.”

    Appunto, il condottiero del Barça campione d’Europa e del Mondo in carica sa esattamente quello che fa. Già l’anno scorso in primavera aveva pronunciato parole molto simili che allarmarono l’intero ambiente blaugrana. A fine stagione il Barcellona vinse la Champions League contro il Manchester United, la Supercoppa europea contro il Porto e qualche mese più tardi battendo il Santos si è issata sul gradino più alto del mondo. E se Guardiola agisse in questo modo soltanto per far trovare alla squadra nuove motivazioni oltre alla vittoria di  un trofeo? E se invece il tecnico spagnolo ha deciso di lasciare davvero il club più forte dell’ultimo secolo?

    A Manchester vive da oltre vent’anni la leggenda di nome Ferguson, più volte ammirata dallo stesso blaugrana. Un’avventura in Premier come successore di Sir Alex lo stuzzicherebbe non poco. Guardiola però è legatissimo all’Italia, dove appena può torna per assistere alle partite del suo Brescia. Sono insistenti le voci che vedono il numero uno dell’Inter Massimo Moratti inseguire da oltre due anni “Pep”. Che sia la volta buona? Una nuova rivoluzione estiva, lo stravolgimento di un progetto iniziato poco meno di 6 mesi fa. Una storia che i tifosi nerazzurri conoscono bene. Ma se la rivoluzione è dettata da Guardiola potrebbero chiudere un occhio, anche due.

  • Stangata Rooney, 240 mila euro di multa per una cena

    Stangata Rooney, 240 mila euro di multa per una cena

    Nuove tensioni in casa United fra Wayne Rooney e Sir Alex Ferguson : questa volta, il “fatto” incriminato sarebbe legato ad un episodio apparentemente “innocuo”, ma che ha fatto infuriare l’allenatore dello United, inducendolo ad escludere Rooney dalla formazione titolare nella gara contro il Blackburn (poi persa in casa per 3 a 2, ndr).

    Wayne Rooney| © Alex Livesey/Getty Images

    Secondo quanto riportato dalla stampa inglese, ed in particolare dal sempre bene informato Daily Mail, Rooney sarebbe andato a cena fuori insieme alla  moglie Coleen ed i compagni di squadra Evans e Gibson e rispettive compagne, nella serata di Santo Stefano dopo la vittoria dello United per 5 a 0 contro il Wigan: una serata tranquilla, senza eccessi ma nonostante ciò l’ira di Ferguson non ha risparmiato i giocatori in questione rei di aver violato il diktat del mister, che aveva proibito ogni uscita serale ai suoi per tentare di preservare la concentrazione in prossimità di una serie di fitti impegni in calendario.

    Sir Alex Ferguson, venuto a conoscenza dell’accaduto tramite “voci di corridoio”, ha ordinato ai disobbedienti una seduta di allenamento straordinaria, e per Rooney una punizione economica, ossia una multa dell’ammontare di 240 mila euro, oltre che l’ esclusione dalla formazione scesa in campo contro il Blackburn.

    Un trattamento “particolare”, dunque, nei confronti di Rooney che avrebbe maldigerito quanto accaduto, soprattutto perchè l’episodio in questione non è altro che la cosiddetta “punta dell’iceberg” a seguito di una lunga serie di episodi legati a litigi e battibecchi con il Mister, in cui Wayne Rooney avrebbe mancato di rispetto al suo tecnico scimmiottando alcune sue espressioni.  Già anni fa Sir Alex si era trovato al centro di malumori con un altro giocatore simbolo dei Red Devils,  ricorderete infatti la celebre scena della scarpa che il coach avrebbe lanciato in spogliatoio contro David Beckham.

    Già lo scorso anno circolarono voci circa i frequenti malumori dell’attaccante legati al rapporto con Ferguson, questa volta, il tutto sembra essere destinato ad incrinarsi definitivamente nonostante il rinnovo contrattuale dell’attaccante fino al 2015.

  • Ferguson punisce Rooney. Sneijder United si può

    Ferguson punisce Rooney. Sneijder United si può

    E’ caos in casa Manchester. Rooney e Ferguson sono ai ferri corti. Ieri il tecnico dello United ha lasciato in tribuna il suo attaccante per una cena “non permessa” dallo stesso manager scozzese nel Boxing Day, il giorno dopo Natale. Nel frattempo il bollettino del mercato fa segnare un riavvicinamento di Sneijder ai Red Devils. La trattativa dovrebbe decollare durante la prossima finestra di mercato estiva.

    wayne rooney | © Alex Livesey/Getty Images

    Tira una brutta aria a Manchester. Ferguson non festeggia nel migliore dei modi il compleanno dei suoi 70 anni, subendo una clamorosa sconfitta all’Old Trafford per opera del Blackburn, fino a ieri ultimo in Premier League. Se non bastasse, ad alimentare le polemiche, l’assenza di Rooney dal rettangolo di gioco. Dov’era la punta dello United? In tribuna, braccia conserte, sguardo malincolino, nel vedere i propri compagni di squadra perdere una grande occasione per superare momentaneamente il City in classifica. L’inglese è stato escluso dal match per scelta di Ferguson, il quale durante le interviste del post partita ha dichiarato come Rooney fosse stato punito insieme ad altri suoi due compagni di squadra (il difensore Evans e il centrocampista Gibson) perché avrebbe cenato insieme alla moglie Coleen poche ore dopo la fine della partita vinta dai Diavoli rossi per 5-0 contro il Wigan. Una cena non autorizzata dall’allenatore scozzese, il quale ha ritenuto necessario prendere un provvedimento particolarmente severo nei confronti di un giocatore chiave del club inglese.

    Nel frattempo le voci che vogliono l’olandese Sneijder vicino allo United trovano conferme in queste prime ore del 2012. Il trequartista nerazzurro è da tempo in rotta con l’ambiente nerazzurro e nonostante le ultime dichiarazioni di Ranieri, l’orange sarebbe in procinto di lasciare l’Inter. L’uomo del triplete ha il desiderio di rivivere un’esperienza in Premier e il Manchester United sembra la squadra più vicina al calciatore. Ogni discorso è rimandato però a giugno, quando probabilmente il club di Moratti tenterà l’assalto al centrocampista offensivo del San Paolo Lucas.

  • Paul Pogba, Ferguson teme Raiola. Milan o Inter nel futuro?

    Paul Pogba, Ferguson teme Raiola. Milan o Inter nel futuro?

    Aver a che fare con Mino Raiola spesso ti permette di compiere grandissimi colpi di mercato, altre volte però, quando vuol tutelare i suoi giocatori e farli guadagnare ancor di più può diventare un incubo per qualsiasi presidente. Per primo fu il presidente Massimo Moratti a provare le strategie del “pizzaiolo” aprendo i cordoni della borsa per curare i continui mal di pancia di Zlatan Ibrahimovic prima di far però proprio grazie a Raiola di far un affarone con il Barcellona. Poi i catalani, extraterrestri in campo dovettero accettare una pesante minusvalenza pur di liberarsi dello svedese. Adesso ad assaporare la potenza del buon Mino è quella vecchia volpe di sir Alex Ferguson per il giovane e promettente Paul Pogba (scheda e video).

    Paul Pogba |©Getty Images
    Il centrocampista di origini francese è considerato uno dei migliori centrocampisti classe ’93 in circolazione. Paul Pogba ricorda per movenze e modo di stare in campo un mix tra Yaya Tourè e Patrick Vieirà e andando in scadenza al termine della stagione è ovviamente ambito dai più grandi club europei. Ferguson quest’oggi in una intervista concessa a Espn ha ammeso le difficoltà del Manchester United per trattare il rinnovo

    “Non ha bisogno di chiedere soldi ad un club come il Manchester United. Paul Pogba ha un agente che è diventato sempre più intransigente, ma stiamo negoziando e vorremmo che il ragazzo rimanesse con noi. Se sei bravo abbastanza, guadagni soldi e diventi ricco, su questo non c’è dubbio”.

    Sul centrocampista sembra in vantaggio il Milan per gli ormai consolidati rapporti con Mino Raiola e per la volontà del club di investire nella zona nevralgica del campo con giocatori di prospettiva. Su Paul Pogba però sembra esserci l’interesse dell’Inter e proprio il francese sembra esser la causa della visita di Raiola ad Appiano Gentile, e infine la Juventus che con il ritorno a pieno regime di Pavel Nedved può sfruttare i rapporti tra il ceco e Raiola per far la sua proposta. Strapparlo allo United non è semplicissimo, infatti come ha confermato Ferguson il Manchester gode ancora di una opzione di rinnovo per altri 12 mesi.