Tag: alessandro moggi

  • 41 club indagati, 18 in serie A. Tutti i nomi dello scandalo

    41 club indagati, 18 in serie A. Tutti i nomi dello scandalo

    La Guardia di Finanza sconvolge ancora una volta l’estate del calcio italiano. Dopo lo scandalo Calciopoli e quello delle scommesse è la possibile associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale a turbare i tifosi e metter nuovi interrogativi sul calcio italiano. L’indagine partita dalla procura di Napoli è la prosecuzione di quella effettuata dalla Fiamme Gialle nel 2012 e finalizzato dal Nucleo di polizia tributaria di Napoli ha coinvolto ben 41 società, 12 procuratori, tantissimi calciatori e alcune società straniere di cui al momento non si conoscono i nomi. I reati ipotizzati dai pm, a vario titolo, sono associazione a delinquere, evasione fiscale internazionale, fatture false e riciclaggio. In Serie A solo Bologna e Cagliari hanno evitato la visita della Guardia di Finanza mentre per le altre società c’è quantomeno il sospetto dell’illecito.

    Blitz della Guardia di Finanza in 41 club
    Blitz della Guardia di Finanza in 41 club
    L’elenco delle società coinvolte
    Chievo, Milan, Inter, Siena, Roma, Fiorentina, Atalanta, Pescara, Genoa, Juventus, Torino, Parma, Lazio, Napoli, Udinese, Sampdoria, Palermo, Catania, Cesena, Bari, Livorno, Brescia, Reggina, Crotone, Juve Stabia, Spezia, Ternana, Grosseto, Vicenza, Gubbio, Benevento, Portogruaro, Mantova, Foggia, Andria, Lecce, Cosenza, Piacenza, Triestina, Lecco, Albinoleffe.

    I contratti dei giocatori acquisiti
    Ezequiel Lavezzi, Adrian Mutu, Jesùs Datolo, Alessandro Pellicori, Alessio Tacchinardi, Antonio Nocerino, Brayan Perea, Ciro Immobile, Cristian Molinaro, Cristian Stellini, Franceschini, Davis Curiale, Domenico Danti, Riccardo Innocenti, Emanuele Calaiò, Erjon Bogdani, Fabio Liverani, Federico Fernandez, Ferdinando Sforzini, Francesco Cozza, Francesco De Rose, Francesco Tavano, Cristian Chavez, Gabriel Paletta, Gaetano D’Agostino, Gennaro Scarlato, Germàn Denis, Giuseppe Sculli, Giuseppe Statella, Guglielmo Stendardo, Guido Davì, Joel Acosta, Ignacio Fideleff, Aldo Paniagua, Marco Cassetti, Marek Jankulovski, Marius Stankevicius, Massimo Oddo, Matteo Contini, Matteo Paro, Mattia Graffiedi, Dorlan Pabòn, Michele Arcari, Nicolàs Bianchi Arce, Nicola Legrottaglie, Nicola Mora, Nicolàs Amodio, Pablo Fontanello, Pasquale Foggia, Bryan, Battaglia, Rubén Botta, Salvatore Aronica, Tomàs Guzman, Hugo Campagnaro.

    12 i procuratori
    Alejandro Mazzoni, Alessandro Moggi, Hidalgo, Battistini, Rodriguez, Guastadisegno, Rodella, Gallo, Calleri, Vilarino, Calaiò e Leonardi.

  • Gea, il ritorno: rinasce società di Moggi junior

    Gea, il ritorno: rinasce società di Moggi junior

    La Gea World ritorna, anche se in veste differente, e ricomincia questa sera da Milano la sua avventura italiana dopo il via della “nuova vita” a Dubai dello scorso anno con il lancio della Gea World Middle East. Questa sera verrà, così, presentato il “nuovo cammino” della società presieduta dal 41 enne Alessando Moggi, figlio di Luciano Moggi, ed ex procuratore calcistico del pre-Calciopoli (insieme ad altri figli illustri, ndr). Il nuovo corso della Gea si riferisce principalmente al cambio del core business che, infatti, non riguarderà più le attività di procura e rappresentanza dei calciatori, bensì marketing e organizzazione di eventi legati allo sfruttamento dei diritti di immagine. Un cambio di immagine radicale e sostanziale rispetto alla passata gestione, terminata in maniera senz’altro burrascosa il 18 Luglio 2006 (dopo un’attività quinquennale iniziata nel 2001, ndr) con la liquidazione della società e le pesanti accuse connesse strettamente all‘inchiesta Calciopoli, che sottolineavano il possibile coinvolgimento della Gea nel condizionare gli esiti delle partite di serie A tramite la gestione di ben 150 procure dei calciatori: un’accusa penale poi decaduta nel corso dei vari gradi di giudizio ma che, comunque, ha gettato una pesante ombra sull’operato della vecchia Gea che, ora, si vuol tentare di cancellare e di far dimenticare con la nuova veste.

    Gea, il ritorno della società di Moggi jr | immagini dal web
    Gea, il ritorno della società di Moggi jr | immagini dal web

    Pertanto, del passato resta ben poco anche in termini di volti considerando che, oltre al presidente Alessandro Moggi, il continuum è rappresentato soltanto da Riccardo Calleri, mentre è nuovo l’ingresso del braccio destro di Moggi junior, Carlo Oggero che vanta una lunga esperienza in ambito commerciale.

    Il nuovo corso della Gea World come società focalizzata sul marketing e sull’organizzazione di eventi avrà, così, un importante banco di prova – oltre che un prestigioso debutto – con l’organizzazione della festa per l’addio al calcio giocato di Fabio Cannavaro che, come annunciato dallo stesso ex difensore di Napoli, Parma, Inter e Juventus, verrà organizzata nel prossimo mese di Maggio allo Stadio San Paolo di Napoli, proprio laddove è iniziata la sua carriera gloriosa, e che vedrà la quasi certa partecipazione di moltissimi big del nostro calcio tra cui molti compagni di squadra di Cannavaro ai vittoriosi Mondiali 2006 in Germania.

    Una serata sulla quale saranno puntati molti riflettori e che costituirà, dunque, una vetrina importante per la stessa Gea World considerando che si tratterà di un’amichevole “di lusso” e che, soprattutto, il fine dell’evento sarà benefico considerando che il ricavato verrà devoluto per contribuire alla ricostruzione della Città della Scienza di Napoli, incendiata nello scorso 4 Marzo.

    Da sottolineare, poi, le presenze importanti che questa sera assisteranno al lancio della Gea World nella sua nuova veste e che testimoniano, indirettamente, come anche nel nuovo corso il legame della società di Alessandro Moggi con il mondo del calcio appare molto forte anche se ne risulta mutato il campo di attività: alla presentazione-evento al teatro Vetra di Milano interverranno, infatti, il presidente della Juventus Andrea Agnelli all’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, passando per i rispettivi presidenti di Genoa, Parma e Siena Enrico Preziosi, Tommaso Ghirardi e Massimo Mezzaroma, ma anche il tecnico del Milan Massimiliano Allegri e numerosi altri dirigenti calcistici e calciatori.

  • Evasione fiscale indagati Moggi, Damiani e Pasqualin

    Evasione fiscale indagati Moggi, Damiani e Pasqualin

    Una nuova bufera sta per investire il calcio italiano. La Procura della Repubblica di Piacenza infatti ha iscritto al registrato degli indagati ben ventuno tra i più importanti procuratori sportivi del nostro Paese nell’ambito di un’inchiesta nata a causa di presunte evasioni fiscali da parte degli stessi unitamente con le varie squadre. Il tutto attraverso un sistema semplice: le parcelle degli agenti vengono iscritte a bilancio da parte delle società aggirando così il pagamento dell’Iva.

    Tra i ventuno procuratori indagati figurerebbero anche i nomi di Claudio Pasqualin, Silvano Martina, Giuseppe Damiani,Tullio Tinti, Alessandro Moggi e Giovanni Branchini, oltre ad altri di secondo piano. Per ciò che riguarda le società invece il primo nome venuto fuori è quello del direttore generale del Piacenza Maurizio Riccardi. A far nascere l’inchiesta una segnalazione da parte della Polizia tributaria che spulciando tra i libri contabili del Piacenza ha notato che nel corso degli ultimi anni il pagamento delle intermediazioni dei procuratori venivano iscritte alla voce “diritti pluriennali dei calciatori”.

    Per il club un modo di ammortizzare il costo in più anni ma anche di detrarre l’Iva presente nella fattura emessa dagli agenti. Una scoperta che dunque potrebbe mietere diverse vittime in diverse categorie e che già da novembre, a quanto pare, starebbe interessando Figc, agenti dei calciatori e Fisco che stanno tentando di trovare una strada al fine di evitare ulteriori polveroni che dopo scommessopoli potrebbero gettare nuove ombre sul mondo del calcio.

    Claudio Pasqualin

    A tal proposito Claudio Pasqualin ha rilasciato alcune dichiarazioni all’Ansa al fine di tutelare la propria posizione. ”Non ho commesso alcun illecito – ha dichiarato – Ho verificato nella mia contabilità. Nella stagione 2005-2006 ho emesso solo due fatture per il Piacenza: una riguarda Ignazio Abate ed è di 7.500 euro, l’altra è di 15 mila euro per Massimo Margiotta. Sono fatture tutt’altro che false, per le quali ho versato le dovute imposte, per operazione tutt’altro che inesistenti. Finora non ho ricevuto alcun avviso di garanzia – ha proseguito -, solo un invito a eleggere un domicilio legale. Sono stato avvertito da un tenente della Guardia di Finanza di Piacenza, un atto peraltro doveroso, visto che sul Piacenza si era aperta una procedura fallimentare. Per il resto non ho notizie di interventi di magistrati”.

    Sul procedimento di fatturazione della società tuttavia pare che i procuratori si siano mossi già diversi anni fa e che dunque nulla di anormale si sia verificato in tal senso. “Sulle modalità di fatturazione alle società – ha dichiarato Pasqualin – abbiamo chiesto un parere a Victor Uckmar 20 anni fa e la procedura ha superato il vaglio di numerosi organi di controllo, anche fiscali. Se saremo chiamati a rispondere in sede penale racconteremo questi fatti. Se così non fosse sarebbe in discussione l’intera attività di noi procuratori. Alle società noi forniamo anche dei servizi, occupandoci ad esempio dell’abitazione, l’auto o i contratti pubblicitari dei giocatori. L’attività di intermediazione è consentita e riconosciuta dalla legge. Il problema sarebbe se non si facessero fatture. La verità è che la figura di noi procuratori non è mai decollata. Di noi pensano che siamo dei faccendieri, più che di professionisti”.

  • Sentenza Gea, le motivazioni. I Moggi agivano in modo individuale

    Sentenza Gea, le motivazioni. I Moggi agivano in modo individuale

    “I reati ritenuti a carico dei due imputati sono riconducibili a scelte individuali ascrivibili addirittura ai singoli e senza che nei fatti possano ravvisarsi gli elementi costitutivi del delitto associativo”.

    Non c’è l’associazione a delinquere nel modo di agire di Luciano Moggi e di suo figlio Alessandro nel comportamento tenuto rispettivamente nei confronti di Emanuele Blasi e dei russi Zetulayev e Boudianski. Il dg bianconero condannato per violenza privata voleva convincere il centrocampista, adesso al Napoli, a lasciare la procura di Stefano Antonelli (passando poi alla Gea) in cambio di un adeguamento contrattuale. Stesso atteggiamento tenuto da Alessandro Moggi volendo convincere con la forza i due baby russi a firmare per la Gea.

  • Processo Gea, altro flop dei pm. Assolti i Moggi

    Processo Gea, altro flop dei pm. Assolti i Moggi

    Si è conclusa con l’assoluzione dall’accusa di associazione a delinquere volta all’alterazione della concorrenza nel settore dei procuratori di Luciano Moggi, suo figlio Alessandro, gli agenti Zavaglia, Lippi e Gallo e il dirigente Ceravolo nell’ambito del Processo Gea.

    La Corte d’Appello di Roma ha peraltro effettuato uno sconto di pena per Luciano e Alessandro Moggi riguardo alle accuse di violenza privata. Big Luciano ha avuto ridotto la sentenza ad 1 anno di reclusione per il caso di violenza privata nei confronti del centrocampista Emanuele Blasi, è stato imposto un risarcimento di 10.000 euro per l’ex procuratore Antonelli e di 2.000 euro per la FIGC, mentre il figlio Alessandro è stato condannato a 5 mesi per la vicenda relativa ai contratti dei due bielorussi Zeytulaev e Boudianski.

    I legali dei Moggi nonostante la sentenza sia coperta da indulto hanno già annunciato di ricorrere in Cassazione “È stato respinto il ricorso in appello dei PM che volevano riproporre l’associazione a delinquere. Tutte le pene sono coperte dall’indulto ma andremo in Cassazione. Speravamo nell’assoluzione definitiva. E’ rimasta un’imputazione sui bielorussi, è paradossale: una tentata violenza nei confronti di due persone con le quali Alessandro ha parlato per tre mintui in totale come emerge dagli atti di questo processo. Comunque che la tesi principale del processo è crollata: niente asociazione e ancora una volta assoluzione per il nostro altro assistito Zavaglia.”

  • Calciopoli: Petrucci e la soluzione del giallo Paparesta nelle intercettazioni bollenti

    Calciopoli: Petrucci e la soluzione del giallo Paparesta nelle intercettazioni bollenti

    Si avvicina la data della ripresa del Processo a Calciopoli nelle stanze del Tribunale di Napoli ed aumenta l’attesa per scoprire il contenuto delle 100 telefonate sbobinate dal perito Nicola Penta e che proverebbero in maniera inconfutabile il coinvolgimento di altri soggetti importanti nello scandalo che nel 2006 destabilizzò la serie A.

    Stando alle indiscrezioni che girano sul web e raccolte quest’oggi da Fulvio Bianchi per Repubblica tra i nomi coinvolti ci sarebbe quello del presidente del Coni Giovanni Petrucci, l’allora direttore generale della Figc Francesco Ghirelli, e poi ancora il presidente della Lazio Lotito, Innocenzo Mazzini, Pierluigi Collina, Rosetti e Paparesta.

    Proprio la situazione di Gianluca Paparesta potrebbe togliere il coperchio al potere unico della Triade. L’arbitro, adesso opinionista Mediaset, fu coinvolto al centro della diatriba dopo quel famoso Reggina – Juventus condita da tanti suoi errori che favorirono i calabresi nella vittoria finale. Stando all’accusa l’ira di Moggi si abbattè sull’arbitro con un lungo stop, una serie di telefonate dimostrano invece che Paparesta non solo non fu fermato ma poteva beccare la Juve già ne turno successivo.

    Il primo ottobre davanti al giudice Casoria ci sarà Giancarlo Abete mentre sono stati rinviati al 12 Pierluigi Collina e Roberto Rosetti. Non si ancora quando voleranno a Napoli Moratti, Tronchetti Provera e Tavaroli.

  • Processo Gea: c’è l’associazione a delinquere, chiesti 4 anni per i Moggi

    Pesanti accuse e colpi di scena al Processo d’appello contro i dirigenti della “Gea world”. Il pm Cozzella facendo sue le richieste di primo grado dei pm Luca Palamara e Maria Cristina Palaia, ha chiesto pene più dure ed esemplari in quanto sussisterebbe l’associazione a delinquere.

    Cozzella ha chiesto alla Corte, presieduta da Giovanni Masi, pene più severe per gli imputati perché, oltre ai reati contestati singolarmente, si è dimostrata l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti di illecita concorrenza, nonchè alla commissione di reati di violenza privata. La prossima udienza si svolgerà il 29 settembre davanti alla prima Corte d’Appello.

    Queste le nuove richieste 4 anni e 8 mesi di reclusione per Luciano Moggi (in primo grado aveva avuto 1 anno e 6 mesi), 4 anni per Alessandro Moggi (1 anno e due mesi), 2 anni e 4 mesi per Francesco Zavaglia (assolto in primo grado), 1 anno e 4 mesi per Davide Lippi, figlio del ct della Nazionale, (assolto in primo grado) e 8 mesi per Francesco Ceravolo (assolto).

  • Moggi jr: squalifica dimezzata da 4 a 2 anni

    Il Tribunale nazionale arbitrale dello sport ha ridotto la squalifica ad Alessandro Moggi, figlio dell’ex direttore generale della Juventus Luciano, coinvolto nell’inchiesta Gea su Calciopoli da 4 a 2 anni.
    Il procuratore, bloccato ad inizio 2009, potrà così tornare ad esercitare la sua professione a partire dal primo gennaio del 2011. Dimezzata anche la multa inflittagli in un primo momento da 250 a 125 mila euro.