Tag: Alessandro Matri

  • Flop Giovinco, il cambiamento non può attendere

    Flop Giovinco, il cambiamento non può attendere

    Era uno dei giocatori più attesi, dopo il suo tanto agognato “ritorno a casa” e la volontà di dimostrare il suo valore con la maglia della Juventus, dopo lungo peregrinare in provincia. E’ stato, ed è tuttora, uno dei pupilli di mister Conte, che ha deciso di concedergli la massima fiducia, ritenendolo titolare in coppia con Mirko Vucinic, affidandogli quel ruolo di fantasia che per un ventennio è stato svolto dal capitano-totem Alessandro Del Piero. Finora, però, le grandi aspettative su Giovinco non hanno avuto conferme dal campo, considerando che la Formica di “Atomico” ha mostrato ben poco, realizzando tre gol in tredici partite disputate ma non incidendo sui risultati: il gol realizzato contro la Roma, infatti, è giunto quando i giochi erano praticamente fatti, così come la doppietta contro l’Udinese.

    Per il resto, qualche prestazione sufficiente e qualche assist, alternate a prove incolore o, in alcuni casi, addirittura irritanti per l’ostinatezza nel ricercare la giocata ad effetto in circostanze in cui la priorità doveva essere la semplicità.Un esempio? L’ultima gara contro l’Inter. Sebastian è stato neutralizzato dalla difesa nerazzurra, andando a sbattere contro un muro: il confronto fisico con i giganti nerazzurri lo ha disinnescato, così come capitato  anche in Champions League.

    I suoi 164 centimetri, però, non possono essere considerati un limite in campo – basti pensare che Lionel Messi ha solo qualche centimetro in più di Sebastian – perchè la criticità maggiore è legata non alla statura ma alle sue peculiarità di gioco che male si amalgamano con le caratteristiche della manovra bianconera: Sebastian Giovinco si esprime al meglio negli spazi larghi, quando non deve reggere l’urto dei più possenti avversari, quando è libero di far esplodere la sua velocità; non appare adeguato, invece, quando gli spazi sono stretti e, di conseguenza, quando la manovra si svolge nella metà campo avversaria. In tal caso, è sufficiente una regolare spallata per mandarlo a tappeto, impedendogli di apportare alla squadra quella dose di qualità che mister Conte ricerca. In tali circostanze, la Juventus si ritrova inevitabilmente a giocare con un uomo in meno, considerando la sua impalpabilità in zona offensiva ed il fatto che, per sue caratteristiche, difficilmente può svolgere compiti in fase di ripiegamento a supporto della squadra.

    Sebastian Giovinco fermato dalla difesa dell’Inter | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Non esistono, dunque, mezze misure: l’impiego di Giovinco può essere un’arma decisiva ed importante se le condizioni della gara si conformano alle sue caratteristiche di gioco, sfruttando il contropiede e gli ampi spazi (come nella gara contro la Roma di Zeman, ndr), mentre si rivela una scelta inopportuna nel caso in cui gli spazi sono stretti e la manovra è finalizzata a sfondare la retroguardia avversaria.

    E’ un problema tecnico, dunque, e non di personalità: Giovinco ha ormai compiuto 25 anni, un’età in cui i calciatori dovrebbero essere nel pieno della maturità. La Juventus ha voluto concedergli massima fiducia, anche a fronte dell’ingente esborso sostenuto per riscattarlo, ma il bilancio della prima parte della sua stagione non può essere positivo: qualche sprazzo di luce e qualche segnale della sua classe si è appena intravisto, ma non può essere sufficiente per giustificarne il posto da titolare, “a prescindere”.

    Il parco attaccanti della Juventus, a parte Vucinic, non mostra alternative “top” ma, in alcuni casi, gli stessi Matri e Quagliarella potrebbero essere ben più utili rispetto all’insostenibile leggerezza di Giovinco. L’intento di valorizzare le sue qualità non deve coincidere con l’offrirgli in ogni caso un posto nell’undici titolare perchè questo esperimento, protratto finora, non è riuscito: bisogna prenderne atto compiendo un passo indietro, cercando di studiare soluzioni alternative per modularne l’impiego per renderlo finalmente incisivo nelle circostanze in cui la sua velocità e le sue giocate possono essere determinanti come lo erano al Parma.

    E’ necessario cambiare ed è fondamentale farlo in breve tempo: la gara di mercoledì con il Nordsjaelland è già una prova senza appello.

  • Consigli Fantacalcio 2012-2013 10 giornata

    Consigli Fantacalcio 2012-2013 10 giornata

    Ciao a tutti ragazzi, decima giornata di serie A molto incerta ma al tempo stesso affascinante dato che il turno infrasettimanale è sempre foriero di gioie e dolori per tutti i fantallenatori nonché di un turnover obbligatorio che potrebbe sconvolgere tutte le vostre formazioni titolari.

    Consigli Fantacalcio giornata 10 guida alla formazione
    Turno infrasettimanale che viene dopo una nona giornata ricca di polemiche ed errori arbitrali che hanno condizionato tante partite nonché tolti numerosi bonus e malus a tutti voi.

    Palermo-Milan martedì ore 20:45
    Possibile partita ricca di gol, Miccoli è da schierare perché quasi sempre a segno contro i rossoneri. Pato potrebbe partire dalla panchina con Pazzini dal primo minuto. Emanuelson e Giorgi possibili bonus da centrocampo.

    Cagliari-Siena mercoledì ore 20:45
    Dovrebbe finalmente scoccare l’ora per Mauricio Pinilla ed Andrea Cossu in un Cagliari rigenerato dopo l’esonero di Ficcadenti, occhio anche ad Avelar. Nel Siena si punta sempre su Calaiò con Reginaldo possibile sorpresa.

    Chievo-Pescara  ore 20:45
    Si prevede una partita bloccata, inseriamo i rispettivi reparti difensivi con in primis Sorrentino e Perin. Tuttavia Thereau e Weiss potrebbero regalare bonus inattesi ed ovviamente molto graditi per chi ha i due giocatori in rosa.

    Inter-Sampdoria domenica ore 20:45
    Possibile turnover per i nerazzurri in vista della super sfida di sabato contro la Juventus, tornano Cassano e Guarin che devono essere schierati come anche Silvestre. In casa blucerchiata si sente aria di crisi e quindi puntiamo solamente su Gastaldello e Maxi Lopez.

    Atalanta-Napoli ore 20:45
    Dopo il pareggio ottenuto a Pescara deve arrivare la vittoria per i bergamaschi, non ci saranno Peluso e Cigarini ma francamente consigliamo di schierare solamente i giocatori del Napoli con Lorenzo Insigne su tutti qualora non dovesse farcela Edinson cCavani.

    Juventus-Bologna ore 20:45
    Dopo la bufera del Massimino i bianconeri tornano nel bunker dello Juventus Stadium decisi a continuare l’imbattibilità. Fuori Vidal diamo fiducia alla classe di Paul Pogba, possibile turno di riposo per Vucinic ed allora puntiamo su Quagliarella e Matri. Nel Bologna manca Diamanti ed allora schieriamo solamente Alberto Gilardino.

    Lorenzo Insigne
    Lorenzo Insigne ©ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images

    Udinese-Catania ore 20:45
    Bianconeri friulani che vengono dalla conquista dello scalpo capitolino sponda giallorossa, Totò Di Natale è carico come Maicosuel. I catanesi dovranno evitare un nuovo errore arbitrale, potrebbe riposare Gomez e quindi spazio a Castro.

    Lazio-Torino ore 20:45
    Biancocelesti con molte assenze, Dias potrebbe riposare e quindi schieriamo Ciani che potrebbe insaccare su palla inattiva. Klose è stanco e quindi un pensierino a Sergio Floccari va sicuramente fatto. Fra i granata torna Bianchi e diamo una possibilità anche a Cerci e Stevanovic.

    Parma-Roma ore 20:45
    Come al solito partita che promette tanti gol da una parte e dall’altra, quindi spazio a tutti i giocatori offensivi presenti nelle vostre rose di ambedue le squadre ed evitiamo, se possibile, i due portieri ed i rispettivi reparti difensivi. Florenzi e Biabiany possibili goleador

    Genoa-Fiorentina giovedì ore 20:45
    padroni di casa che devono fare ancora a meno di Borriello, si punta ovviamente su Ciro Immobile e su Bosko Jankovic ma evitiamo di inserire difensori rossoblù con l’unica eccezione rappresentata da Antonelli. Fra i viola da schierare assolutamente Luca Toni e Facundo Roncaglia al rientro dopo la squalifica.

  • E’ piccola Juve in Europa. In attacco le lacune maggiori dei bianconeri

    E’ piccola Juve in Europa. In attacco le lacune maggiori dei bianconeri

    Il pareggio in casa del modesto Nordsjaelland ha fatto tornare alla ribalta i vecchi, e forse pochi in proporzione ad altre squadre, difetti di una Juventus che in campionato va come un treno ma che in Champions stenta, e pure parecchio. Per primeggiare anche in Europa c’è la necessità di qualche aggiustamento nell’organico a disposizione di Antonio Conte. Quello più evidente riguarda l’attacco: anche in Danimarca si è creato tantissimo ma si è concretizzato solo il gol di Vucinic. Quasi trenta tiri verso la porta avversaria ed un solo gol. C’è evidentemente qualcosa che non va.

    E non sono solo le parate di Hansen, ma più in generale la mancanza di freddezza sotto porta. Ieri sera è stato decisivo Vucinic, visibilmente debilitato da uno stato influenzale che dura ormai da diversi giorni ma abile a trasformare in gol l’unico pallone utile che gli sia capitato tra i piedi. C’è da dire però che il montenegrino nelle due precedenti gare europee non aveva brillato. Per il resto la situazioni non è delle migliori. Matri ha ancora una volta dimostrato tutti i propri limiti lontano dall’Italia: qualche colpo di testa su calcio piazzato e nulla più. Sembra aver perso quello smalto e quell’istinto del gol che aveva sino all’inizio della passata stagione. Giovinco, nonostante si dimeni tantissimo su tutto il fronte offensivo, sembra si sia dimenticato come si fa gol: le occasioni lui le ha, ma non riesce mai a concretizzarle, innervosendosi di conseguenza.

    Poi c’è Bendtner, arrivato in assenza del top player ma che di quest’ultimo ha veramente poco. E’ vero, ha giocato poco e forse per i tifosi juventini c’è stato più modo di vederlo con la sua nazionale contro l’Italia che in bianconero, ma per parola di Angelo Alessio ancora deve inserirsi nei meccanismi della squadra. Inoltre ha avuto una ghiotta chance contro il Nordsjaelland con la sua specialità preferita, il colpo di testa. Ma gli esiti sono stati davvero disastrosi. Finiamo poi con Quagliarella: il gol con il Chelsea e la successiva doppietta in campionato lo avevano fatto tornare nel giro dei titolari, ma dopo due gare brillanti è tornato nell’anonimato, anche se ieri sera è finito fuori, presumibilmente, per motivi derivanti da un’intervista.

    Insomma nel reparto offensivo juventino sembra mancare quel centravanti in grado di garantire gol con una certa costanza e sbloccare gare che poi sfociano inesorabilmente in passi falsi come quello di ieri sera. A gennaio in questo senso si dovrà assolutamente intervenire sul mercato, anche se in ottica Champions potrebbe essere molto tardi: il girone eliminatorio infatti terminerà a dicembre. Sino ad allora ci sarà da soffrire per i tifosi della Juventus che potranno sperare sui gol degli altri reparti, come accaduto con Vidal a Londra e Bonucci in casa contro lo Shakhtar. Ma se l’attacco ha le sue responsabilità e la società dovrebbe muoversi in tal senso, per una grande Juve anche in Europa sembrano necessari anche altri correttivi.

    Alessandro Matri
    Alessandro Matri © Jonathan/Getty Images

    A partire dalla difesa: in campionato i bianconeri hanno il miglior reparto arretrato, non avendo subito reti in quattro degli otto incontri sin qui giocati. E vi è da dire che i quattro match in cui Buffon è stato superato (Udinese, Genoa, Roma e Siena) sono stati comunque vinti dai piemontesi, rendendo inutili le reti avversarie. In Europa invece il discorso è diverso: in tre gare la Juventus ha sempre subito reti, quattro per la precisione. Il Nordsjaelland, prima di affrontare la squadra di Conte, non aveva mai fatto gol. Dati che dovrebbero indurre la dirigenza bianconera ad investire qualcosa per rinforzare un reparto che se in Italia sembra non avere eguali, in Europa ancora non sembra essere sufficiente. L’innesto di Lucio infatti non sembra aver dato gli esiti sperati, per questo in futuro bisognerebbe affiancare un difensore di spessore continentale a quelli già presenti.

    Altre lacune arrivano poi dagli esterni. Lichtsteiner è l’unico che ha un rendimento costante. Lo stesso Asamoah, che sta facendo grandi cose in Italia, nei primi due match europei non ha regalato spunti particolari, anche se vi è da dire che quello non è il suo ruolo originario. Entrambi ieri sera erano fuori per infortunio, e la cosa si è notata. Per il resto infatti c’è davvero molto poco. De Ceglie ha fatto intravedere qualcosa di buono ma non sembra in grado di poter fare la differenza o comunque giocare sempre su grandi livelli in Europa. Isla sembra lontano anni luce dallo sgusciante laterale di Udinese mentre la questione riguardante Pepe assume sempre più i connotati di un mistero: infortunato da quest’estate sembra sempre in procinto di rientrare ma non lo fa mai.

    Poteva essere un’arma in più, ma sinora è uno dei grandi misteri di questa Juve. Caceres, che esterno non è, ogni qualvolta viene chiamato in causa fa il suo e forse anche più come visto contro il Napoli. Ieri doveva partire titolare ma misteriosamente gli è stato preferito Isla. A conti fatti servono almeno tre innesti, ma quello riguardante l’attacco sembra essere più urgente: per una grande Juve in Europa servono grandi giocatori a livello continentale.

  • Vucinic salva la Juve in Danimarca. La strada in Champions si fa in salita

    Vucinic salva la Juve in Danimarca. La strada in Champions si fa in salita

    Se in Italia le 47 gare di imbattibilità rappresentano un dato di cui vantarsi, in Europa le nona gara di fila senza sconfitte ha fatto dannare tutti i tifosi della Juventus. E sì perché anche contro il modesto Nordsjaelland è arrivato il nono pareggio di fila, il terzo di questo girone di Champions League che alla vigilia sembrava alla portata dei bianconeri ma che settimana dopo settimana sembra essere sempre più difficile.

    Un pareggio per 1-1 quello di Copenaghen arrivato all’ultimo grazie ad un guizzo di Vucinic in un match probabilmente sottovalutato dalla squadra bianconera chiamata all’impresa nel girone di ritorno. Per avere la certezza del passaggio del turno infatti bisognerà vincere le due gare interne contro Nordsjaelland e Chelsea e pareggiare a Donetsk. Viceversa, molto probabilmente, si rischia di finire, nella migliore delle ipotesi, in Europa League. Un’eventualità che dunque dipende solo dai bianconeri che hanno evidenziato le solite lacune offensive: la mole di gioco creata non viene concretizzata e ciò si ripercuote negativamente su tutto l’impianto di gioco.

    Non ci sono sorprese nei due undici della vigilia, con Alessio che deve fare a meno di Asamoah, Lichtsteiner e Pepe e che lancia Lucio, Isla e De Ceglie titolari. Vucinic parte dalla panchina e lascia spazio a Matri. La Juventus comincia a giochicchiare ma senza provare mai a concludere seriamente a rete. Ci prova Giovinco, lanciato come al solito da Pirlo, a sorprendere il portiere avversario ma prima si fa anticipare da un difensore al momento del tiro e poi conclude ma non centra la porta da posizione defilata. Nel mezzo un dubbio intervento fuori area di Buffon tra braccio e petto. L’arbitro lascia correre.

    Ci prova anche Matri, ma non riesce ad andare a segno. Ed è proprio il centravanti ex Cagliari a creare la prima chance della ripresa con un bel colpo di testa che però trova prontissimo alla risposta Hansen. Al 5’ arriva a sorpresa il vantaggio danese: punizione dal limite che Beckmann insacca alle spalle di Buffon. La Juve a questo punto reagisce con Giovinco che di testa su cross di De Ceglie chiama in causa Hansen. Alessio getta nella mischia Vucinic e Bendtner ma è sempre Hansen a salire in cattedra, stavolta su Vidal. A 9’ dalla fine però su preciso pallone in mezzo di Isla ecco che proprio Vucinic al volo centra il pari. I bianconeri però non riescono a fare molto altro e si accontentano del punticino.

    Mirko Vucinic dopo il gol
    Mirko Vucinic dopo il gol © Jonathan/Getty Images

    Le pagelle di Nordsjaelland-Juventus
    Hansen 7,5: Serata di grazia per il portiere dei danesi che para qualsiasi cosa abbia una forma sferica che capiti dalle sue parti. Una serata che ricorderà a lungo.
    Okore 7: Grande prova in mezzo alla difesa per lui, anche se prima dell’ingresso di Vucinic non è che ci sia tanto da fare.
    Beckmann 7: Disegna una bella parabola e si toglie la soddisfazione di mettere a segno il primo gol in Champions della sua squadra.
    Isla 5,5: Mette in mezzo il pallone del pareggio, è vero, ma sbaglia cross a più non posso. Ok che arriva da un lungo infortunio, ma ancora non ha azzeccato una partita.
    Matri 5: In Europa dimostra ancora di avere grossi limiti. Prova in qualche modo a farsi pericoloso, ma dovrebbe fare molto di più.
    Vucinic 7: Anche a mezzo servizio è l’unico che può rompere gli equilibri delle difese avversarie nel reparto offensivo dei bianconeri.

    Il tabellino di Nordsjaelland-Juventus:

    NORDSJAELLAND (4-2-3-1): Hansen 7,5; Parkhurst 6, Okore 7, Runje 7, Mtiliga 6,5; Adu 6, Stokholm 6,5; Lorentzen 6 (42′ st Christiansen sv), Laudrup 6 (25′ st Christensen sv), John 6; Beckmann 7 (22′ st Nordstrand sv). In panchina: Villadsen, Gundelach, Ticinovic, Petry. Allenatore: Hjulmand 6,5.
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 5,5; Lucio 5,5 (31′ st Bendtner sv), Bonucci 6,5, Chiellini 5,5; Isla 5,5, Vidal 5,5 (38′ st Giaccherini sv), Pirlo 6, Marchisio 5,5, De Ceglie 6; Matri 5 (22′ st Vucinic 7), Giovinco 6.In panchina: Storari, Caceres, Marrone, Pogba. Allenatore: Alessio 5.

    Le immagini di Nordsjaelland-Juventus
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  • Juve in Danimarca senza Vucinic, Matri e Giovinco in attacco

    Juve in Danimarca senza Vucinic, Matri e Giovinco in attacco

    E’ solo la terza giornata ma per la Juventus è già una sfida decisiva. Al Parken Stadium di Copenhagen contro il Nordsjælland i bianconeri non possono sbagliare: con il pareggio casalingo contro lo Shakhtar Donetsk infatti i ragazzi di Antonio Conte hanno esaurito i bonus e dunque un altro stop potrebbe essere quasi fatale per il passaggio del turno. L’avversario, almeno sulla carta e vedendo i primi risultati ottenuti nella massima competizione europea, è modesto, ma non bisogna commettere l’errore di sottovalutarlo.

    I piemontesi vogliono in ogni modo invertire il trend che li vede pareggiare da ben 8 gare consecutive in Europa : un record da intendere in negativo considerando che i primi sei di questa serie costarono l’eliminazione dall’Europa League e i due di questa stagione hanno messo i torinesi in una situazione di classifica alquanto delicata in ottica passaggio del turno. I danesi sino al momento sono a quota zero e non solo in termini di vittorie, ma anche di gol fatti. Inoltre giocheranno su di un campo che non è il loro, in quanto in Europa è necessaria una capienza maggiore rispetto allo stadio che li ospita nelle sfide di campionato.

    Martin Caceres
    Martin Caceres © Valerio Pennicino/Getty Images

    Per quanto riguarda le formazioni che scenderanno in campo Antonio Conte recupera Buffon e De Ceglie, assenti per motivi diversi sabato scorso contro il Napoli ma che saranno abili e arruolabili a differenza di Asamoah e Lichtsteiner, i quali si vanno ad aggiungere a Pepe nella lista degli assenti. Dubbi ancora sulla presenza di Vucinic. Mini emergenza esterni dunque per l’allenatore bianconero che pensa poi a dare un turno di riposo a Barzagli, lasciando spazio a Lucio in difesa e al duo Caceres De Ceglie sulle corsie laterali.

    Come al solito grande ballottaggio in avanti dove Matri e Giovinco sono in vantaggio rispetto agli altri tre, con Bendtner che potrebbe subentrare nella ripresa in una gara tutta particolare per lui visto che si gioca nella sua nazione, la Danimarca. Nel 3-5-2 di Conte davanti a Buffon pacchetto arretrato formato da Lucio, Bonucci e Chiellini. In mezzo al campo agiranno Pirlo, Marchisio e Vidal, con Caceres e De Ceglia esterni. In avanti Matri farà coppia con Giovinco, a meno di sorprese dell’ultima ora, apparso molto sgusciante nel match vinto 2-0 contro il Napoli.

    Dall’altro lato il tecnico dei danesi Hjulmand è intenzionato a schierare i suoi con il 4-2-3-1. Davanti al portiere Hansen la difesa sarà formata da Okore e Runje centrali, con Arkhurst e Mtiliga laterali. Adu e Stokholm agiranno davanti alla difesa con il trio Lorentzen, Christensen e John dietro l’unica punta che sarà Beckman. Solo panchina invece per Laudrup, figlio di Michael che in bianconero vinse una Coppa Intercontinentale.

    Le probabili formazioni di Nordsjaelland-Juventus:
    NORDSJAELLAND (4-2-3-1): J. Hansen; Arkhurst, Okore, Runje, Mtiliga; Adu, Stokholm; , Lorentzen, Christensen, John; Beckman. In panchina: Villandsen, Gundelach, Ticinovic, Petry, Laudrup, Christiansen, Nordstrand. Allenatore: Hjulmand
    JUVENTUS (3-5-2):  Buffon; Lucio, Bonucci, Chiellini; Caceres, Vidal, Pirlo, Marchisio, De Ceglie; Matri, Giovinco. In panchina: Storari, Barzagli, Isla, Pogba, Bendtner, Vucinic, Quagliarella. Allenatore: Alessio

  • Juventus-Napoli, Giovinco favorito su Matri

    Juventus-Napoli, Giovinco favorito su Matri

    Due settimane di polemiche e veleni. Ma adesso la parola passa al campo. Alle 18, orario insolito per un match di questa portata, Juventus e Napoli si ritroveranno l’una di fronte all’altra. Ancora una volta. Due mesi fa fu la Supercoppa a mettere a confronto le due squadre: a Pechino furono i bianconeri a spuntarla per 4 a 2 dopo i tempi supplementari e al termine di un match in cui il Napoli protesto per l’arbitraggio tanto da non presenziare alla premiazione.

    Adesso però è campionato e le due squadre si presentano al match in testa alla classifica con 19 punti, ovvero un cammino quasi immacolato considerando che sin qui si sono giocate appena sette partite. I temi della partita saranno tanti. Ovviamente il Napoli cerca la rivincita dopo la sfida di Pechino. La Juventus vuole invece rispondere sul campo alle insinuazioni partenopee sull’impiego dei nazionali. Si troveranno davanti inoltre il migliore attacco della Serie A, quello juventino, contro la miglior difesa, quella dei campani.

    La formazione bianconera arriva da una lunga striscia di risultati utili consecutivi: sono ben 46, 38 dei quali la scorsa stagione e 7 in questa. Quello che residua risale all’annata 2010/2011 ottenuto proprio contro il Napoli all’ultima giornata. E il sogno azzurro è quello di chiudere il cerchio la dove si era aperto oltre due anni fa. I partenopei, tra l’altro, sono stati l’ultima e l’unica squadra della scorsa stagione a far perdere una gara alla Juve: era la finale di Coppa Italia e si giocò a Roma. Nell’unico precedente allo Juventus Stadium poi non ci fu storia, con i torinesi che nello scorso aprile si imposero 3-0 sbloccando la gara nella ripresa.

    Tornando alla gara Antonio Conte dovrà fare i conti con delle assenze piuttosto pesanti. Il riferimento è a Gigi Buffon che ha accusato problemi muscolari sin da dopo la sfida con l’Armenia di venerdì scorso e che non è stato convocato al pari di Mirko Vucinic, alle prese invece con uno stato influenzale che lo ha debilitato tanto da non permettergli i scendere in campo. A questi vanno aggiunti i forfait dei due laterali De Ceglie e Pepe.

    Sebastian Giovinco
    Sebastian Giovinco © FABIO MUZZI/AFP/GettyImages

    Ce la fa invece Marchisio che ha recuperato dal problema alla spalla e scenderà in campo. In porta invece andrà Storari mentre l’unico dubbio è in avanti: Giovinco e Matri si giocano una maglia accanto all’ex di turno Quagliarella. Favorita la Formica Atomica. Pochissimi problemi invece per Mazzarri che deve rinunciare solo a Britos mentre Cavani, rientrato in ritardo dal Sud America, sarà regolarmente in campo. In difesa spazio a Gamberini con Aronica che ancora una vola si accomoderà in panchina. In avanti come al solito Pandev, con Insigne che partirà dalla panchina.

    Le probabili formazioni di Juventus-Napoli:
    JUVENTUS (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Quagliarella, Giovinco. In panchina: Rubinho, Lucio, Marrone, Caceres, Pogba, Padoin, Isla, Branescu, Giaccherini, Matri, Bendtner. Allenatore: Alessio
    NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Gamberini; Maggio, Inler, Behrami, Zuniga; Hamsik; Pandev, Cavani. In panchina: Rosati, Colombo, Grava, Aronica, Uvini, Fernandez, Mesto, Dzemaili, Donadel, Dossena, Insigne, Vargas. Allenatore: Mazzarri

  • Consigli Fantacalcio 2012-2013 8 giornata

    Consigli Fantacalcio 2012-2013 8 giornata

    Ciao a tutti ragazzi, dopo la sosta per le partite della Nazionale valide per le qualificazioni ai Mondiali di Brasile 2014 torna il campionato. La sosta di solito modifica gli equilibri, gli stati di forma e spesso è una ghiotta occasione per chi ha stentato prima della sosta. Ecco le dritte con I Consigli Fantacalcio per l’ottava giornata di Serie A con la speranza di indovinare tutti i consigli che la nostra redazione ha preparato per voi.

    Consigli Fantacalcio 8 giornata guida alla formazione
    Giornata come al solito difficile quella che viene dopo gli impegni delle nazionali per i tanti fantallenatori che devono fare i conti con gli infortuni e la stanchezza dei giocatori impegnati nelle qualificazioni al Mondiale carioca del 2014.

    Juventus-Napoli sabato ore 18
    Il big match dell’ottava giornata si gioca allo Juventus Stadium, ci sono tanti dubbi nella formazione bianconera ma ci sentiamo di puntare sulla coppia Matri – Quagliarella. Consigliamo di inserire tutti i giocatori del Napoli dalla metà campo in su ed evitiamo le difese perché si prevede una partita ricca di gol a dispetto delle due difese migliori della Serie A.

    Lazio-Milan sabato ore 20:45
    Infortunatosi Robinho che doveva essere la sorpresa positiva per il Milan, ecco che potrebbe essere invece la volta di Pato che dovrebbe fare qualche minuto per la gioia di tanti mister, da schierare. Klose potrebbe essere affaticato e quindi chi ha Sergio Floccari deve assolutamente schierarlo nella propria formazione.

    Cagliari-Bologna domenica ore 12:30
    E’ l’ora di Mauricio Pinilla, l’attaccante cileno deve sbloccarsi dopo un inizio problematico di Campionato, puntiamo anche su Avelar, terzino di spinta che potrebbe regalare qualche prezioso assist insieme al rientro di Cossu. Nel Bologna occhio come al solito a Diamanti e Gilardino con la possibile sorpresa Morleo.

    Inter-Catania domenica ore 15:00
    Per la prima volta Stramaccioni avrà a disposizione tutti gli attaccanti e quindi ecco il momento di Rodrigo Palacio con Pereira e Cambiasso alla ricerca di gol e assist. Nel Catania consigliamo di inserire solamente Marchese, Gomez, Lodi e Bergessio.

    Alexandre Pato
    Alexandre Pato ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Chievo-Fiorentina ore 15:00
    El Hamdaoui è la mossa di Vincenzo Montella per dare linfa ad un attacco viola troppo Jovetic dipendente, sempre da inserire Pasqual mentre fra i padroni di casa ci sentiamo di scommettere su Cesar in difesa e sull’immortale Sergio Pellissier.

    Atalanta-Siena ore 15:00
    Fra i padroni di casa, che in settimana hanno festeggiato i 105 anni di storia, è l’ora per Federico Peluso di conquistare qualche bonus mentre in attacco oltre a Denis puntiamo anche su De Luca. Nel Siena Emanuele Calaiò è caldo ed occhio anche ad Angelo e Rosina.

    Udinese-Pescara ore 15:00
    I bianconeri potranno finalmente contare su un Totò Di Natale fresco e riposato, Basta è in dubbio ma qualora dovesse giocare è assolutamente da inserire oltre a Lazzari. Nel Pescara occhio al duo Weiss – Quintero.

    Palermo-Torino ore 15:00
    I rosanero devono fare a meno di Hernandez per i prossimi quattro mesi, ecco quindi l’occasione per Igor Budan di farsi apprezzare agli occhi di Gasperini. Da inserire Giorgi e Ilicic mentre nei granata Rolando Bianchi e Stevanovic sono gli intoccabili.

    Parma-Sampdoria ore 15:00
    Fra i ducali Amauri è alla ricerca del primo gol in questa serie A e quindi l’occasione contro la Samp può essere quella giusta, inseriamo anche Biabiany mentre fra i blucerchiati occhio a Maxi Lopez, Obiang e Vincenzo Maresca.

    Genoa-Roma ore 20:45
    Totti e De Rossi sono in forte dubbio con Mattia Destro che deve trovare il primo gol in giallorosso, inseriamo Florenzi e Lamela. Nel Genoa sono da schierare Antonelli, Jankovic e Vargas oltre ad Immobile e all’ex Marco Borriello.

  • I bookmakers scommettono su Osvaldo alla Juve

    I bookmakers scommettono su Osvaldo alla Juve

    Sperate e credete in un passaggio di Osvaldo dalla Roma alla Juventus e in più siete degli accaniti scommettitori? Bene, se puntate 10 euro, potreste vincerne 30! Tranquilli, non è un articolo sui pronostici, ma parliamo della possibilità dell’attaccante italo-argentino di trasferirsi a Torino. I bookmakers inglesi, che non perdono occasione per esaltarsi quando si tratta di scommesse, hanno quotato a 3.00 questo possibile colpo di mercato invernale. Per Inter e Milan invece si sale a 4.00 e 9.00. Naturalmente sono solo possibilità, visto che di concreto non c’è nulla e non è stata avviata nessuna operazione di mercato in vista della riapertura del mercato a gennaio. Gli inglesi hanno sommato la rottura Osvaldo – Zeman e la ricerca di una nuova punta da parte della Juventus.

    Che il giocatore sia seguito con interesse dalle parti di corso Galileo Ferraris non c’è dubbio, ma nessun discorso è stato portato avanti con la dirigenza giallorossa, che in questo periodo deve proteggere la pressione maniacale contro il proprio allenatore. Proprio Zeman potrebbe essere la causa principale della cessione di Osvaldo alla Juventus. L’esclusione dall’ultima partita, aggiunta alle dichiarazioni di scarso impegno in allenamento e poca voglia di sudare per la maglia, hanno portato ad una piccola rottura tra i due. Sabatini prima di pensare ad una suo trasferimento, cercherà di portare la pace tra l’attaccante e il mister, considerando l’ex punta della Fiorentina un elemento importantissimo per i giallorossi. E intanto impazzano già le possibili operazioni di mercato tra le due società, tra scambi Quagliarella o Matri per Osvaldo e valutazioni da 20 milioni per l’attaccante romanista.

    Pablo Osvaldo
    Osvaldo, i bookmaker inglesi lo “vedono” alla Juve © Claudio Villa/Getty Images

    In ogni caso, la dirigenza capitolina attenderà gennaio per decidere cosa fare con il giocatore, anche perché, visto il rendimento non esaltante della Roma in questo inizio di stagione, non dev’essere escluso l’esonero del boemo, favorendo così la permanenza di Osvaldo in giallorosso. Il calcio ci ha abituato a situazioni clamorose, quindi ci sembra giusto non escludere nulla. Siamo solo al 12 ottobre, può succedere di tutto da oggi a inizio gennaio e i bookmakers si divertono un po, soprattutto quelli inglesi. Fosse per loro, quoterebbero anche le ore di sonno della principessa Kate!

  • Juve, Matri titolare contro lo Shakhtar. Attesa alle stelle tra i tifosi

    Juve, Matri titolare contro lo Shakhtar. Attesa alle stelle tra i tifosi

    Dopo il pareggio di Londra contro il Chelsea, la Juventus torna a calcare il grande palcoscenico della Champions League.  E per la prima volta lo farà nella sua nuova casa, quello Juventus Stadium ancora immacolato in Italia e che si appresta ad ospitare la prima gara continentale della propria storia. Avversario di turno sarà lo Shakhtar Donetsk, formazione ucraina allenata da una vecchia conoscenza del calcio italiano, quel Mircea Lucescu che in passato ha allenato Inter, Brescia, Pisa e Reggiana. L’atmosfera a Torino è di quelle particolari, diversa dal solito.

    Cosa ovvia non solo perché come detto lo Juventus Stadium non ha mai ospitato avversari esteri sin qui (se si eccettuano gli inglesi del Notts Conty, invitati per l’inaugurazione dell’impianto) ma perché a Torino la massima competizione continentale mancava da troppo tempo ormai. Juventus che parte favorita, almeno sulla carta, ma tutti sono concordi nel non sottovalutare la formazione arancionera che oltre ad aver battuto nettamente il Nordsjælland nella prima giornata di Champions, arriva da ben 25 risultati utili consecutivi.

    E bisognerà in particolar modo tenere d’occhio Henrix Mkhitaryan  che in  questo scorcio di stagione ha già una media gol superiore ad una rete a partita. Ma occhio anche a Chygrynsky , giocatore che sino a qualche anno fa era considerato una grande promessa ma che alla fine non ha sfondato, senza dimenticare il nazionale croato Srna e i tanti brasiliani, Luiz Adriano su tutti. Dal canto suo però la Juventus è carica e determinata. In campionato sinora è stata esemplare, con cinque vittorie e un pareggio mentre in Europa ha fatto vedere buone cose contro il Chelsea quando sotto di due gol è riuscita a rimontare portando a casa un punto prezioso. Sempre che stasera non si sbagli.

    Alessandro Matri © Valerio Pennicino/Getty Images

    Considerando che passano le prime due infatti, una vittoria questa sera potrebbe spianare la strada ai bianconeri considerando che il Nordsjælland è squadra modesta. Massimo Carrera ha convocato tutta la rosa eccezion fatta per Pepe, ancora non al meglio. Rispetto alla travolgente vittoria di sabato sera contro la Roma ci saranno i rientri di Asamoah e Lichtsteiner, i due cursori attraverso i quali si cercherà di superare per vie esterne gli ucraini, mentre in avanti potrebbe non esserci l’inserimento di  uno tra Giovinco e Quagliarella dall’inizio visto che Matri sembra aver convinto tutti dopo la bella prova condita da un gol contro i giallorossi.

    Nel 3-5-2 varato dall’allenatore bianconero dunque davanti a Buffon difesa formata da Barzagli, Bonucci e Chiellini. In mezzo al campo il trio delle meraviglie, quello composto da Vidal, Pirlo e Marchisio con Lichtsteiner e Asamoah esterni. In avanti invece dovrebbero agire Vucinic e Matri. Dall’altra parte non ci dovrebbero essere sorprese con Lucesco orientato a schierare i suoi con un 4-2-3-1. Davanti a Pyatov difesa formata da Kucher e Chygrynsky centrali con Srna e Rat esterni. Davanti a lui Alex Texeira e Fernandinho mentre il trio composto da Ilsinho, Mkhitaryan e Willian agirà dietro a Luiz Adriano.

    Juventus-Shakhtar Donetsk, le formazioni:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Vucinic, Matri. In panchina: Storari, Lucio, Caceres, Pogba, Giaccherini, Quagliarella, Giovinco.  Allenatore: Carrera
    SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov; Srna, Kucher, Chygrynsky, Rat; Alex Texeira, Fernandinho; Ilsinho, Mkhitaryan, Willian; Luiz Adriano. In panchina: Kanibolotskiy, Rakitskiy, Stepanenko, Eduardo, Devic, Douglas Costa, Alex Teixeira, Kryvtsov. Allenatore: Lucescu

  • La Juventus cancella Zeman. I bianconeri ne fanno quattro alla Roma

    La Juventus cancella Zeman. I bianconeri ne fanno quattro alla Roma

    Caterpillar Juventus. A distanza di quattro giorni dalla prova incolore contro la Fiorentina la formazione bianconera si riscatta alla grande schiacciando una Roma bruttissima. Un 4-1 netto e senza storie con i piemontesi che nei primi 20’ mandano in bambola la squadra del contestatissimo Zeman il quale lo Juventus Stadium se lo ricorderà non solo per i cori che gli sono stati intonati contro ma anche per il poker che gli è stato servito dalla formazione di Carrera.

    Sono bastati 18’ ai torinesi per mettere in cassaforte la gara grazie a Pirlo, Vidal e Matri. Nella ripresa Osvaldo prova a dare la scossa ma è solo illusione: nel finale infatti Giovinco chiude i conti rendendo ancora più pesante il passivo. Bianconeri che cosi rimangono in vetta alla classifica e fanno salire a 45 il numero di gare consecutive senza sconfitte. Per la Roma invece si interrompe la striscia di risultati utili esterni, che di fatto era stato il punto di forza dei capitolini sino al momento. Zeman dovrà cambiare veramente tanto. Tre sorprese nell’undici iniziale della Juventus: Carrera infatti sceglie Caceres, De Ceglie e Matri, tre che sin qui avevano giocato con il contagocce, lasciando fuori Isla, Asamoah e Quagliarella dati per titolari certi alla vigilia.

    Tre cambi che però non scalfiscono la forza della squadra bianconera a cui bastano 11’ per sbloccare la gara: dapprima Taddei commette fallo su Marchisio lanciato a rete con l’arbitro che tra la proteste dei torinesi toglie solo un cartellino giallo al giocatore ospite che commette però fallo da ultimo uomo. Ma ci pensa Pirlo con una punizione dal limite, complice uno Stekelenburg parecchio disattento, a far gioire i tifosi della Juventus Stadium.

    Esultanza Juventus © GABRIEL BOUYS/Getty Images

    Il gol fa crollare tutte le certezze della Roma che qualche minuto dopo subisce un altro duro colpo: Castan con una mano respinge un tiro di Matri in area di rigore e per l’arbitro non ci sono dubbi circa l’assegnazione del calcio di rigore che Vidal con freddezza glaciale trasforma. I giallorossi affondano definitivamente al 19’ quando Matri scatta sul filo del fuorigioco su un assist di Vidal e davanti al portiere non sbaglia. La Juventus a tratti sembra divertirsi mentre Zeman in panchina è letteralmente di sasso. Marchisio e Vucinic cominciano il “tiro alla traversa” ed è grazie ai legni che il passivo per gli ospiti, letteralmente storditi, non è ancora più pesante.

    Nel frattempo Balzaretti, ex di turno, accusa febbre alta ed è costretto ad uscire. Anche se Zeman, forse, avrebbe preferito cambiare anche gli altri al termine di un primo tempo nel quale la sua squadra è sembrata letteralmente in balia dei padroni di casa.
    Al rientro dagli spogliatoi la Juventus comincia a pensare alla gara di Champions in programma martedì contro lo Shakhtar e pensa bene di cominciare ad amministrare in vantaggio, anche se Vucinic e Matri provano a calare il poker.

    Zeman getta nella mischia Destro che quantomeno si da dare fare e si conquista anche un calcio di rigore che Osvaldo non sbaglia. Un fuoco di paglia però visto che la Juve non ha problemi e nel finale in contropiede Giovinco chiude i conti. Per la Roma c’è poco da fare: con una squadra cosi, e contro una Juve cosi, i discorsi scudetto sono rimandati. Almeno di un anno.

    LE PAGELLE DI JUVENTUS-ROMA:
    Marchisio 7,5: I suoi inserimenti sono come una lama che si infilza nel burro. Sarà che la difesa della Roma vista allo Juventus Stadium è stata obbrobriosa, sarà che lui era in una serata super, tant’è che ha fatto ciò che ha voluto.
    Pirlo 7: Stavolta non è stanco né appannato. Trova il secondo gol stagionale su punizione ed è decisivo nell’avvio arrembante dei bianconeri.
    Matri 7: Dopo Quagliarella ecco Matri. Anche lui alla prima chance utile va in gol. Sfrutta al meglio l’occasione che gli viene concessa.

    De Rossi 4,5: Viene dato per recuperato, ma evidentemente non lo era. Sempre lontano dalla sua zona di competenza, gioca una pessima gara.
    Florenzi 6: Predicatore nel deserto. L’unico, ma anche Destro non è andato male nello spezzone di gara cui ha preso parte, a combinare qualcosa di buono in una squadra assai deludente.
    Totti 5: Deludente la sua prova. Ok che di palloni non gliene giungono tanti, ma lui non fa nemmeno cosi tanto per andare a conquistarseli.

    IL TABELLINO DI JUVENTUS-ROMA:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6,5, Bonucci 6, Chiellini 6; Caceres 6, Vidal 7,5, Pirlo 7, Marchisio 7,5 (31′ st Asamoah sv), De Ceglie 6,5 (39′ st Pogba sv); Matri 7 (30′ st Giovinco 6,5), Vucinic 6,5. In panchina: Storari, Lucio, Marrone, Isla, Lichtsteiner, Giaccherini, Padoin, Bendtner, Quagliarella. Allenatore: Carrera 7,5
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg 5,5; Taddei 4,5, Burdisso 5, Castan 5,5, Balzaretti 5 (34′ Marquinhos 5,5); De Rossi 4,5, Tachtsidis 4,5 (19’ st Perrotta 6), Florenzi 6; Lamela 5, Osvaldo 5, Totti 5 (18’ st Destro 6,5). In panchina: Goicoechea, Svedkauskas, Marquinho, Piris, Romagnoli, Lopez. Allenatore: Zeman 4

    Le immagini di Juventus-Roma:
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