Tag: Alessandro Matri

  • Udinese Juventus, vince la paura

    Udinese Juventus, vince la paura

    La Juventus strappa un punto al Friuli contro l’Udinese in una partita molto brutta dove ha vinto l’eccessivo tatticismo mostrato dai due tecnici.

    Antonio Conte, come nella trasferta al San Paolo contro il Napoli, schiera una Juve con un modulo a specchio rispetto alla squadra avversaria. Ecco quindi che mentre Guidolin schiera Abdi a supporto di Di Natale, Conte risponde con Pepe a supporto di Matri mentre Estigarribia e Lichtsteiner si sistemano alti sulle fasce per contrastare le discese di Isla ed Armero.

    Dura lotta al Friuli ©Dino Panato/Getty Images

    Ci si attendeva tanto spettacolo, ma la prima frazione è vara di emozioni con la Juventus che fa la partita rendendosi pericolosa in due occasioni, con Claudio Marchisio che manda fuori da ottima posizione su invito di Estigarribia e Pepe che calcia dal limite in bocca ad Handanovic. La difesa a tre della Juve chiude bene per tutti i 45’ con un solo svarione di Giorgio Chiellini che consente ad Isla di calciare con Buffon prontissimo a chiudere tutti gli spazi al cileno. Si chiude quindi un primo tempo con meglio la Juventus rispetto all’Udinese ma che rispecchia la tensione delle due compagini consapevoli di giocarsi molto in questo match.

    Il secondo tempo si apre senza novità fra i 22 in campo con lo spettacolo che continua ancora a latitare. L’Udinese tiene molto meglio il campo nei secondi 45’ con la Juventus che non riesce ad effettuare il pressing asfissiante del primo tempo. Tiri in porta pochissimi con Quagliarella che, subentrato ad uno spento Matri, impegna per due volte Handanovic senza ottenere i frutti sperati. Entra anche Del Piero a 10’ dalla fine ed è proprio il capitano juventino che serve una palla d’oro a Lichtsteiner che da buona posizione spedisce alto. Nel finale di partita c’e’ spazio anche per il nervosismo con l’espulsione di Guidolin che chiude in maniera non positiva un anno friulano veramente da incorniciare.

    Si chiude quindi a reti bianche una partita dalla posta in palio altissima che purtroppo non ha dato granchè ai cultori del calcio con le due squadre praticamente bloccate per tutti i 90’.

  • Udinese Juventus, formazioni. Conte con la difesa a 3

    Udinese Juventus, formazioni. Conte con la difesa a 3

    Ci siamo. Udinese Juventus tra poco più di mezzora scenderanno in campo allo stadio Friuli per un match d’altissima quota che deciderà il titolo di “campione natalizio”. Entrambi, per motivi diversi, si possono considerare sorprese di questo avvio di stagione e questa sera cercheranno di superarsi per capire chi delle due è quella maggiore. Guidolin questa volta non farà turnover mandando in campo dal primo minuto capitan Di Natale con Floro Fores a supporto anche se Torje alla fine potrebbe esser una sorpresa. Pesante assenza in difesa quella di Benatia al cui posto dovrebbe giocare Ferronetti che gode comunque della fiducia di Guidolin tanto da esser considerato la prima alternativa. Per il resto Udinese schierata con il solito 3-5-2 con Basta e Armero esterni e Isla nell’ormai consueta veste in mezzala destra.

    Antonio Conte | ©GIUSEPPE CACACE/Getty Images
    Antonio Conte sembra voler confermare il trend di questo inizio stagione schierandosi in maniera speculare quando ha di fronte squadre che difendono a tre. Quindi la difesa sarà composta da Barzagli, Chiellini e il rientrante Bonucci. A centrocampo con Pirlo e Marchisio rientrerà Vidal mentre Pepe ed Estigarribia supporteranno Matri in attacco.

    Udinese Juventus sarà interessante per il duello tattico a distanza tra Guidolin e Conte ma anche per i confronti tra Estigarribia e Basta, Armero e Lichsteiner e quello tra Marchisio e Isla che molto probabilmente decideranno chi vincerà la partita. Tornano dunque in panchina De Ceglie, Quagliarella e Del Piero nonostante la buona prova offerta domenica scorsa.

    PROBABILI FORMAZIONI UDINESE JUVENTUS (ore 18:00)

    UDINESE (3-5-2): Handanovic; Ferronetti, Danilo, Domizzi; Basta, Isla, Pinzi, Asamoah, Armero; Floro Flores, Di Natale
    Panchina: Padelli, Neuton, Pasquale, Doubai, Fabbrini, Torje, Abdi.
    Allenatore: Guidolin.

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Estigarribia; Pepe, Matri.
    Panchina: Storari, De Ceglie, Pazienza, Elia, Giaccherini, Del Piero, Quagliarella.
    Allenatore: Conte.

  • Juve rimonta a Napoli 3-3, Pepe gela il San Paolo

    Juve rimonta a Napoli 3-3, Pepe gela il San Paolo

    Una vera e propria battaglia quella andata in scena stasera al San Paolo dove si giocava Napoli – Juventus, recupero della 11esima giornata di Serie A rinviata per motivi di ordine pubblico a causa del maltempo che lo scorso 6 novembre aveva creato disagi nel napoletano e in gran parte della Campania. Partita ricca di gol, ben 6, e di grandi emozioni con un primo tempo giocato magistralmente dal Napoli, andato sul riposo sul 2-0, e un secondo tempo che ha evidenziato il grande carattere della Juventus di quest’anno che è riuscita a rimettersi in piedi dopo l’uppercut micidiale sferrato da Pandev nel gol del 3-1 rimontando fino al 3-3 finale.

    Goran Pandev | © ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images

    Formazione annunciata per il Napoli che perde uno dei Tre Tenori, Cavani, per un infortunio rimediato a Bergamo sabato sera. Mazzarri sceglie il trio Hamsik, Lavezzi e Pandev con Zuniga preferito sulla sinistra a Dossena e Maggio sulla destra che rientra dopo il turno di riposo concessogli dal tecnico partenopeo; bianconeri invece privi di Marchisio squalificato, Conte sorprende un pò tutti ridisegnando una Juve con un 5-3-1-1 anomalo con Chiellini a fare il terzo centrale ed Estigarribia sulla corsia di sinistra tenuto in posizione più bassa per contenere la spinta offensiva di Maggio, Pepe viene utilizzato come interno al fianco di Pirlo e Vidal e a fare la spola tra centrocampo e attacco mentre Vucinic è a sostegno di Matri.

    L’avvio del match è tutta di marca napoletana, dopo un timido tentativo di Vucinic il Napoli trova al quarto d’ora un calcio di rigore netto per un fallo ingenuo di Pirlo sul velocissimo Lavezzi: dal dischetto si presenta Hamsik che fa secco Buffon il quale riesce solo a sfiorare la conclusione angolata e potente dello slovacco ma il direttore di gara Tagliavento fa ripetere correttamente per l’invasione dell’area di rigore di due giocatori azzurri; la seconda esecuzione del centrocampista è centrale ma imprecisa con la sfera che sorvola la traversa.

    Il risultato si sblocca 7 minuti più tardi quando da un calcio di punizione dalla trequarti scodellato in area, Bonucci sbaglia intervento e serve di testa il liberissimo Hamsik che di testa da due passi deposita la sfera in fondo al sacco per la gioia dei 55 mila tifosi azzurri. La Juve accusa il colpo e con un Pirlo non nella sua serata migliore e che perde diversi palloni, cosa inusuale per lui, al 40′ va sotto di due reti: il regista bianconero è anche sfortunato perchè nell’intento di spazzare, la palla carambola addosso a Maggio e finisce sui piedi di Pandev che batte Buffon di destro incrociando sul palo opposto e va al riposo in vantaggio per due reti a zero.

    Simone Pepe | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Nella ripresa però il Napoli concentrato e aggressivo del primo tempo rimane negli spogliatoi mentre la Juve impaurita e ferita entra in campo con un atteggiamento completamente diverso e si trasforma: passaggio geniale di Vidal per Matri che accorcia subito le distanze al 48′, poi Vucinic va via alla marcatura di Cannavaro in velocità ma trova la pronta risposta di De Sanctis che mette in calcio d’angolo. Il Napoli si riorganizza, Lavezzi, il migliore dei suoi, è imprendibile per i difensori bianconeri e guadagna una infinità di punizioni preziose. Ma il San Paolo va in delirio completo quando al 68′ è ancora Pandev, che non fa rimpiangere l’assente Cavani, a freddare Buffon per il 3-1, l’attaccante macedone riceve un cross basso dalla destra di Maggio, Bonucci va a vuoto e l’ex Inter stoppa e gira in rete di sinistro.

    Per usare un gergo pugilistico, il montante sferrato da Pandev è di quelli che ti fanno barcollare e rischiano di farti crollare al tappeto senza più rialzarti ma la Juve dimostra di saper incassare anche i colpi più tremendi riaprendo nuovamente la gara 4 minuti dopo con Estigarribia che, lasciato solo, riaccorcia le distanze superando De Sanctis per il suo primo centro in bianconero alimentando le speranze di rimonta. La Vecchia Signora è dura a morire perchè a 10 minuti dal termine Pepe, con l’ennesima azione travolgente e con l’orgoglio, prende palla a centrocampo la porta al limite dell’area e dopo un rimpallo favorevole batte con un preciso destro all’angolino basso l’estremo difensore azzurro per un 3-3 folle che fa più bene alla Juve, che ha rischiato di pagare a caro prezzo l’atteggiamento iniziale troppo remissivo conseguenza del modulo scelto da Conte che forse ha pensato più a non prenderle che ad imporre il proprio gioco, che al Napoli, rimasto a -9 dalla vetta occupata proprio dai bianconeri. La fuga della Juve non si è concretizzata (+2 su Milan e Udinese) ma questo è stato un test probante per la tenuta psicofisica degli uomini di Conte.

    Video Highlights Napoli – Juventus 3-3

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  • Una Juve tutto Pepe all’Olimpico supera la Lazio 1-0

    Una Juve tutto Pepe all’Olimpico supera la Lazio 1-0

    La Juventus sbanca l’olimpico di Roma battendo la Lazio in una partita bellissima, con continue emozioni e decisa dal gol di Simone Pepe nel primo tempo.

    Alla fine Pirlo è in campo e tutta la Juve tira un sospiro di sollievo, in casa biancoceleste Cissè si accomoda in panchina a vantaggio di Tommaso Rocchi che affianca l’intoccabile Miro Klosein attacco.

    Simone Pepe | © VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images

    I primi minuti sono di studio con le due squadre a lottare a centro campo e di palle gol nemmeno l’ombra. Il primo sussulto è bianconero con Lichtsteiner che impazza sulla fascia servendo una palla d’oro per Marchisio che spedisce fuori di testa da ottima posizione, ancora Juve con Pirlo che su punizione impegna severamente Marchetti che respinge sui piedi di Lichtsteiner che incredibilmente mette la palla fuori da due metri. Al 21’ Bonucci ne combina una delle sue pasticciando in area e consentendo a Rocchi di presentarsi davanti a Buffon con il portiere della nazionale pronto a chiudere la porta con la collaborazione di Andrea Barzagli. La Lazio sembra riprendersi e proprio nella sua migliore occasione con Rocchi che si vede respingere la palla ancora da Buffon, prende il gol bianconero nel successivo contropiede con Vucinic che apre sulla fascia per Matri che vede pepe solo in area che spiazza Marchetti calciando praticamente un rigore in movimento. Il primo tempo si chiude quindi con la formazione di Antonio Conte in vantaggio grazie a Pepe ma soprattutto ad un superlativo Buffon che nega a Rocchi per ben due volte, la via del gol.

    Il secondo tempo si apre con nessuna novità fra i 22 in campo con la Lazio che riparte meglio della Juventus dominando i primi 20’ della ripresa. Ma è un dominio che produce il palo di Hernanes e un’ammonizione pesantissima per Marchisio, che diffidato, sarà costretto a saltare la sfida del San Paolo contro il Napoli di martedì. esce Vucinic per Giaccherini al 22’ e da lì in poi è la Juventus a legittimare il risultato proprio con Giaccherini che spara su Marchetti e con Matri che gira splendidamente di sinistro scheggiando il palo a Marchetti battuto. Entra Cissè per Rocchi ma il francese non riesce a cambiare una partita condotta in porto dalla Juventus con grande personalità non rischiando praticamente più nulla nei quindici minuti finali del match.

    Continua l’imbattibilità per Antonio Conte che potrà guardare alla sfida del San Paolo di martedì con più serenità, vista la condizione mostrata dai suoi uomini contro una buona Lazio che ha veramente poco da recriminare in questa serata che riporta la Juventus in testa alla classifica di serie A.

  • Juventus travolgente, il Palermo s’inchina alla capolista

    Juventus travolgente, il Palermo s’inchina alla capolista

    I gol di Pepe, Matri e Marchisio lanciano una Juventus sempre più convincente in vetta alla classifica di Serie A, i bianconeri di Conte asfaltano il Palermo con un rotondo 3-0 portando a casa l’intera posta in palio e raggiungendo così a quota 22 punti l’altra capolista del campionato, la Lazio di Edy Reja, con la quale la Vecchia Signora si misurerà sabato prossimo nel big match dell’Olimpico valido per la 13esima giornata di Serie A.

    Juventus | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    La lunga, e forzata, pausa – 22 giorni dall’ultima partita disputata per la sosta delle nazionali e per il rinvio la settimana prima della gara con il Napoli, non ha scalfito la concentrazione degli uomini di Conte che sono riusciti a sfatare il tabù Palermo che puntualmente vinceva a Torino da 3 anni a questa parte, viceversa i rosanero non hanno sfatato il tabù trasferta di quest’anno che ha visto i siciliani conquistare un solo punto nelle 6 gare disputate senza mai riuscire a segnare.
    Con Krasic sempre più lontano da Torino e che si accomoda in tribuna, Conte vara il suo 4-3-3 con Vucinic e Pepe a supporto di Matri, Mangia invece, che deve rinunciare ad Hernandez, si affida alle giocate dei due davanti Ilicic e l’ex Miccoli.

    La Juventus inizia ad imporre sin dai primi minuti di gioco il suo ritmo e spinge forte sull’acceleratore decisa a trovare il gol del vantaggio, Chiellini sottoporta però è impreciso. Il Palermo risponde con Ilicic che trova uno strepitoso Buffon a chiudergli lo specchio della porta.
    Bisognerà attendere il 20′ per raggiungere l’obiettivo prefissato, i bianconeri passano con un colpo di testa ravvicinato di un Pepe ritrovatissimo che sbuca tra due difensori avversari mettendo alle spalle di Tzorvas su un preciso cross di Chiellini. La Juve potrebbe andare subito sul 2-0 e festeggiare la prima rete di Pirlo in bianconero se la traiettoria disegnata dall’ex regista del Milan non si fosse stampata sul palo. Con il passare dei minuti però la Vecchia Signora, che fin lì aveva disputato una gara quasi perfetta con un Marchisio in forma Mondiale pronto a chiudere e a far ripartire immediatamente l’azione e con un Lichtsteiner stantuffo inesauribile sulla destra, cala di concentrazione e lascia qualche varco di troppo agli attaccanti rosanero, soprattutto a Ilicic che però è sempre fermato in maniera impeccabile da Buffon.

    Conte intuisce che qualcosa nei meccanismi della squadra si è inceppato e corre ai ripari strigliando i suoi negli spogliatoi. Lo si intuisce perchè la Juve rientra in campo con una cattiveria agonistica e una aggressività maggiore rispetto alla prima frazione e dopo appena 180 secondi raddoppia: Lichtesteiner trova il corridoio giusto per Matri che da posizione defilata sulla destra incrocia sull’angolo opposto trovando il suo quinto centro stagionale. Il Palermo barcolla ed è alle corde, Vucinic si accentra dalla sinistra e con un tiro a giro sfiora di centimentri il secondo palo, poco più tardi azione quasi fotocopia con il montenegrino che invece di tirare serve in mezzo all’area per Matri, il centravanti invece di tirare fa velo, traendo in inganno il difensore siciliano, per l’accorrente Marchisio alle sue spalle che incorona una magnifica prestazione con il gol del definitivo 3-0. Un’azione che si vede fare solo o al Barcellona o alla Play Station. Anche per il numero 8 bianconero, che sta attraversando un periodo di forma eccezionale e senza ombra di dubbio il migliore in campo, si tratta della quinta rete in campionato che gli permette di superare il suo miglior score personale di 4 reti della scorsa stagione.
    Gara in ghiacciaia, non succede praticamente più nulla e gli ultimi minuti vengono riservati alle sostituzioni, Conte concede una ventina di minuti a Quagliarella e una decina a Del Piero applauditissimi dal pubblico di fede bianconera.

    I prossimi appuntamenti, lo scontro al vertice con la Lazio e il recupero con il Napoli, ci sapranno dire sicuramente quanto questa Juventus può volare in alto. Nel frattempo Conte e i suoi uomini si godono il primato in classifica. Per il Palermo ennesima trasferta amara, Mangia dovrà lavorare molto sull’aspetto psicologico per trovare la giusta cura che permetta di trovare il giusto equilibrio tra prestazioni brillanti in casa, 5 vittorie su 5, e pessime lontano dal Barbera.

    Il video di JUVENTUS – PALERMO 3-0

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  • Prandelli richiama Matri e Pepe in nazionale. Novità Abate, no a Di Natale

    Prandelli richiama Matri e Pepe in nazionale. Novità Abate, no a Di Natale

    Il commissario tecnico della Nazionale Cesare Prandelli ha diramato oggi pomeriggio, come di consueto qualche ora dopo il termine delle gare dell’undicesima giornata di Serie A, le convocazioni in vista del doppio impegno amichevole con Polonia, venerdì 11 novembre a Wroclaw, e Uruguay, martedì 15 novembre allo stadio Olimpico di Roma.

    Ignazio Abate | © Marco Luzzani/Getty Images
    Il ct, che deve far fronte alle assenze forzate di Antonio Cassano – appena operatosi al cuore – e Giuseppe Rossi – rottura dei legamenti del ginocchio destro – che sono a rischio Europeo considerato il lungo periodo di guarigione che devono osservare, ha richiamato in Nazionale gli juventini Simone Pepe e Alessandro Matri che bene stanno facendo in questa stagione con il club bianconero. La novità assoluta è la prima convocazione del milanista Ignazio Abate che si è guadagnato la chiamata di Prandelli a suon di prestazioni eccellenti dimostrandosi uno dei migliori terzini italiani attualmente in circolazione. Come al solito è folta la rappresentanza juventina che conta ben 7 calciatori, seguita da quella di Inter e Milan con 3. Per il resto tutto confermato: ci saranno Buffon, Chiellini, Criscito, De Rossi, Pirlo, Marchisio, Montolivo, Aquilani, Giovinco, Pazzini e Balotelli sul quale il ct riporrà le speranze se Cassano e Rossi non dovessero farcela a recuperare per giugno. Non figura invece nella lista Antonio Di Natale, ancora una volta escluso dal gruppo azzurro nonostante sia l’attuale capocannoniere del campionato e vincitore delle ultime due classifiche marcatori con 29 e 28 gol nelle stagioni 2009-2010 e 2010-2011. Questo l’elenco completo dei 24 convocati del ct Cesare Prandelli. Portieri Buffon (Juventus), De Sanctis (Napoli), Sirigu (Paris Saint Germain) Difensori Abate (Milan), Balzaretti (Palermo), Barzagli (Juventus), Chiellini (Juventus), Criscito (Zenit San Pietroburgo), Maggio (Napoli), Ogbonna (Torino), Ranocchia (Inter) Centrocampisti Aquilani (Milan), Nocerino (Milan), De Rossi (Roma), Marchisio (Juventus), Pirlo (Juventus), Montolivo (Fiorentina), Thiago Motta (Inter), Pepe (Juventus) Attaccanti Balotelli (Manchester City), Giovinco (Parma), Matri (Juventus), Osvaldo (Roma), Pazzini (Inter)

  • La Juve torna a sorridere, Bonucci e Matri stendono la Fiorentina

    La Juve torna a sorridere, Bonucci e Matri stendono la Fiorentina

    Dopo i due pareggi consecutivi serviva una pronta risposta e così è stato: nell’anticipo della nona giornata di Serie A la Juventus supera la Fiorentina 2-1 e torna momentaneamente, in attesa delle altre gare e di conoscere in particolare i risultati di Udinese, impegnata a Napoli, e Lazio, che riceve il Catania, in testa alla classifica toccando quota 16 punti.

    Alessandro Matri | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Allo Juventus Stadium i bianconeri di Conte, che imposta la squadra secondo un 4-2-3-1 con Vidal a spaziare tra le linee e Vucinic largo a sinistra in appoggio a Matri, entrano in campo con maggiore grinta e determinazione rispetto ai viola, Pepe si divora il vantaggio già dopo appena una manciata di minuti trovando l’ottima opposizione di Boruc, nel primo quarto d’ora arrivano altre due palle gol con un tiro dalla distanza di Marchisio e una girata in area di Vucinic che esce di poco ma al 16′ le resistenze della Fiorentina vengono piegate. Stesso schema su calcio d’angolo utilizzato contro il Genoa e Juve in vantaggio. A cambiare sono gli interpreti, a parte Pirlo: il regista calcia dalla bandierina rasoterra, Vidal va incontro alla palla e tira, Boruc para ma non trattiene e consente a Bonucci di avventarsi per primo sulla sfera e di insaccare in rete. Il primo tempo è un monologo della Juve che schiaccia letteralmente i viola nella propria metà campo con un totale possesso della palla che consente alla squadra di Conte di arrivare al tiro con una frequenza impressionante (eloquenti alla fine i 14 tiri in porta dei bianconeri contro i 2 soli dei toscani): a cercare il raddoppio sono in successione Matri, con un bel destro al volo che sorvola la traversa, Pepe, che trova ancora Boruc a dirgli di no, e Vucinic che, dal vertice dall’area piccola, dopo aver chiuso il triangolo con Vidal, calcia a lato del palo fallendo una clamorosa occasione. La Fiorentina è in netto affanno e non calcia mai in porta, per la Juve è un tiro al bersaglio ma va al riposo solo con un gol di vantaggio. Nella ripresa Mihajlovic corre ai ripari inserendo Gilardino per uno spento Cerci, togliendo Jovetic dalla morsa dei due difensori centrali bianconeri Barzagli e Bonucci e concedendogli così più libertà d’azione. I progressi dei viola non si fanno attendere e con essi arrivano le prime azioni da gol: Storari si supera alzando sulla traversa un colpo di testa schiacciato di Jovetic, poi Gilardino, sempre di testa, manda di poco a lato. La Juve sembra barcollare di nuovo come con il Genoa e subisce in contropiede il gol del pari: Gilardino scatta sul filo del fuorigioco e dalla destra mette in mezzo per Vargas che invece di tirare intelligentemente appoggia con il tacco all’accorrente Jovetic che disegna una magnifica parabola indirizzata all’incrocio dei pali piazzandola lì dove Storari non può proprio arrivarci. Ancora una doccia gelata i bianconeri che sciupano e rischiano di gettare al vento un’altra partita che avevano saldamente in mano. Ma al 65′ arriva la gran giocata di Pepe che, con il cuore, va via centralmente resistendo prima alla carica di Behrami, poi a quella di Kharja e infine all’intervento di Munari riuscendo a servire Matri, facendo passare la sfera in mezzo ad una selva di gambe avversarie, che non perdona e riporta la Juve avanti. L’attaccante poco dopo ha l’occasione per chiudere il match con un tiro a giro ma trova la grande risposta di Boruc. Nel finale Mihajlovic tenta il tutto per tutto e getta nella mischia anche Santiago Silva e Ljajic per una Fiorentina a trazione anteriore, Conte non vuole rivivere il film già visto con il Genoa e risponde con Pazienza e De Ceglie al posto di Vidal e di uno stremato Pepe, costretto ad uscire per crampi, ridisegnando la squadra secondo un 5-4-1 per lui anomalo per portare a casa i 3 punti fondamentali prima di affrontare il doppio impegno in trasferta terrificante che aspetta la Juve nei prossimi 10 giorni, prima il derby d’Italia con l’Inter a Milano e poi il Napoli al San Paolo. L’assalto viola è sterile e la Juve può tornare finalmente a sorridere dopo i due pareggi che avevano fatto storcere il naso. Per Mihajlovic invece saranno giorni caldissimi, gli impegni della Fiorentina con Genoa e Chievo prima della sosta saranno decisivi per la sua permanenza in panchina.

  • Juventus-Fiorentina 2-1, le pagelle. Cuore Pepe, Matri è decisivo. Cerci flop

    Juventus-Fiorentina 2-1, le pagelle. Cuore Pepe, Matri è decisivo. Cerci flop

    La Juve torna al successo dopo i due pareggi consecutivi con Chievo e Genoa che ne avevano rallentato il cammino in campionato. Fiorentina battuta 2-1: reti di Bonucci e Matri per i bianconeri, di Jovetic il momentaneo pareggio viola.

    Simone Pepe | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Le pagelle ai protagonisti di Juventus – Fiorentina 2-1. JUVENTUS Barzagli e Bonucci 6.5: bene la coppia di centrali bianconeri, Barzagli sta attraversando un periodo di forma eccezionale e non sbaglia mai, Bonucci stasera ha il merito di sbloccare il risultato. Chiellini 6: partita attenta per il difensore centrale che nell’ultimo periodo ne aveva combinate un pò di tutti i colori. Questa volta la sufficienza se la merita. Pepe 7: come al solito dà tutto sè stesso, una gara di cuore, tanto da uscire per crampi a pochi minuti dal termine. Si sfianca per tutta la gara e sfianca il suo diretto avversario Pasqual sulla corsia di sua competenza. In più riesce a fornire l’assist per il gol vittoria di Matri tra una selva di maglie avversarie dopo aver resistito alla carica dei giocatori viola. Vucinic 5: dal montenegrino ci si aspetta di più, giocate geniali e gol. Stasera niente di tutto questo, avrebbe l’occasione per segnare il 2-0 e chiudere la partita già nel primo tempo ma la fallisce. Matri 7: il migliore e più completo attaccante a disposizione di Conte, guai a lasciarlo in panchina. Il centravanti bianconero gode di ottima salute e dopo la doppietta al Genoa segna stasera il gol che permette alla Juventus di mettere in tasca i 3 punti. Fa a sportellate con un colosso come Natali e ne esce vincitore. FIORENTINA Boruc 6.5: un pò imperfetto il suo intervento sul tiro di Vidal da cui scaturisce il gol di Bonucci ma senza le sue parate il passivo poteva essere più pesante. Si supera in particolare su Pepe e su Matri. Natali 5.5: stasera se la deve vedere con un cliente scomodo come Matri, il viola perde il confronto. Kharja 4.5: chiamato a sostituire lo squalificato Montolivo non riesce ad eseguire il compito affidatogli da Mihajlovic, anzi viene sovrastato dai centrocampisti bianconeri. Cerci 4.5: sicuramente il peggiore in campo, l’esterno offensivo viola dovrebbe essere l’uomo più pericoloso e invece è la grande delusione del match. Mihajlovic capisce che è inutile tenerlo in campo e mette fine alla sua scialba partita lasciandolo negli spogliatoi a fine primo tempo. Gilardino 6: purtroppo aveva l’autonomia di un tempo solo appena recuperato dall’infortunio al ginocchio, con il suo ingresso in campo al posto dello spento Cerci la Fiorentina cambia atteggiamento e si propone meglio in avanti, parte da una sua iniziativa, scattando sul filo del fuorigioco, il gol del momentaneo pareggio viola. Jovetic 6.5: e sono 5 i centri in campionato con quello di stasera. Un tiro, un gol. Bella la conclusione all’incrocio imprendibile per Storari, fa tanto movimento in avanti ma è mal servito dai compagni. JUVENTUS (4-2-3-1): Storari 6; Lichtsteiner 5.5, Barzagli 6.5, Bonucci 6.5, Chiellini 6; Pirlo 6.5, Marchisio 6.5; Pepe 7 (86′ De Ceglie sv), Vidal 6.5 (88′ Pazienza sv), Vucinic 5 (78′ Estigarribia sv); Matri 7. Allenatore: Conte 6.5 FIORENTINA (4-3-3): Boruc 6.5; De Silvestri 5, Gamberini 5.5, Natali 5.5, Pasqual 5; Munari 5, Behrami 5.5, Kharja 4.5 (84′ Silva sv); Cerci 4.5 (46′ Gilardino 6), Jovetic 6.5, Vargas 5.5 (70′ Ljajic sv). Allenatore: Mihajlovic 5.5

  • Juve-Fiorentina, Conte e Mihajlovic in cerca di punti pesanti

    Juve-Fiorentina, Conte e Mihajlovic in cerca di punti pesanti

    L’anticipo di stasera del turno infrasettimanale Juventus – Fiorentina apre la nona giornata di Serie A. I bianconeri, che giocheranno la seconda partita in casa consecutiva dopo il pari ottenuto sabato scorso con il Genoa, devono ritrovare lo smalto perso delle prime giornate che l’hanno portata a pareggiare qualche partita di troppo, sono infatti 4 i pareggi acquisiti dai bianconeri che risultano essere la squadra con più pari insieme al Catania.

    Alessandro Matri | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images
    Di fronte troveranno una Fiorentina determinata a non concedere nulla e pronta all’impresa, come ha detto ieri in conferenza stampa il tecnico viola Sinisa Mihajlovic, per essere la prima squadra in assoluto a violare lo Juventus Stadium. Conte, d’altra parte, vuole cancellare i primi fischi della sua gestione riservati dal popolo bianconero al quale non è piaciuto affatto il 2-2 con il Grifone. I 3 punti stasera sono troppo importanti, il tecnico starebbe meditando ad un nuovo cambio di modulo, tornare al 4-1-4-1 (che si legge 4-3-3) e per questo confida nel recupero di Vidal che nell’economia del gioco con questo schieramento si è rivelato preziosissimo. Il cileno però viene da una contusione alla coscia che gli aveva fatto saltare la sfida con il Genoa, per questo motivo è ancora incerta la sua presenza in campo, di sicuro Conte dovrebbe portarlo quantomeno in panchina. Chi invece è sicuro dell’assenza è il portiere Gigi Buffon che sta lavorando per tornare in vista del big match di sabato sera contro l’Inter. In attacco, a seconda del modulo, Matri ora è l’intoccabile, l’altro posto se lo giocheranno Vucinic e Del Piero con Quagliarella che dovrebbe ancora assistere dalla panchina. Dietro scelte obbligate con Storari in porta e Chiellini ancora terzino, a quest’ultimo Conte rinnova la fiducia dopo la partitaccia nell’ultima uscita sintomo di una condizione psicofisica insufficiente. Mihajlovic arriva a Torino con la consapevolezza di essere oggetto dei fischi dei tifosi bianconeri che riempiranno tutti i settori dello stadio andando così verso un altro tutto esaurito dello Juventus Stadium. Il tecnico ha un rapporto “particolare” con la Juventus, che risale ai tempi di quando militava nelle fila dell’Inter. La Fiorentina, dopo una buona partenza, ha perso un pò la bussola stabilendosi a metà classifica, il popolo viola non è mai stato contento dell’operato di Mihajlovic che viene puntualmente contestato ogni settimana auspicando un cambio in panchina, magari con quel Delio Rossi che è attualmente fermo in attesa di qualche chiamata dopo aver rifiutato il ritorno a Palermo. Magari aspetta proprio la chiamata dei Della Valle. Per quanto riguarda gli undici che scenderanno in campo, di sicuro non ci sarà Montolivo squalificato ma il tecnico serbo potrà avere finalmente a disposizione il bomber Gilardino a distanza di tempo dall’infortunio al ginocchio che lo ha tenuto fuori dai campi di gioco per un mese. Mihajlovic però si aggrappa all’estro di Stevan Jovetic, tornato finalmente sui suoi livelli dopo aver superato il brutto infortunio ai legamenti che lo ha costretto a saltare quasi per intero la scorsa stagione, e reduce dalla doppietta realizzata nel 2-2 finale con il Catania. Dovrebbe tornare titolare anche Vargas che di recente ha avuto problemi con il tecnico viola.

  • Juventus-Genoa 2-2, le pagelle. Disastro Chiellini, Matri e Merkel i migliori

    Juventus-Genoa 2-2, le pagelle. Disastro Chiellini, Matri e Merkel i migliori

    Reduce dal pareggio a reti inviolate con il Chievo, la Juve impatta 2-2 con il Genoa nell’anticipo serale dell’ottava giornata di Serie A. A Matri (doppietta) rispondono prima Rossi e poi Caracciolo. Queste le pagelle ai protagonisti di Juventus – Genoa 2-2.

    Giorgio Chiellini | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    JUVENTUS Storari 5: chiamato a sostituire l’infortunato Buffon, il portiere che bene aveva fatto l’anno scorso tanto da reclamare il posto da titolare anche al rientro del portierone azzurro, si rende colpevole, in compartecipazione con Bonucci e Chiellini, della seconda rete del pareggio dei Grifoni. Bonucci 5: sbaglia la marcatura su Caracciolo in occasione del gol del definitivo 2-2, si fa anticipare dall’Airone come Chiellini 4: una partita inguardabile per il difensore che porta anche la fascia di capitano al braccio. Goffo negli interventi, sbaglia una miriade di passaggi, anche semplici, è sempre fuori posizione e sembra frastornato. Non c’ha capito nulla, riassumendo il peggiore in campo. Da centrale nelle prime giornate non aveva convinto Conte che, per necessità, lo aveva traslocato nel suo ruolo originario di terzino. Anche in questo ruolo non convince, stasera è il principale responsabile in entrambi i gol del Genoa (e non è la prima volta che la Juve subisce gol per colpe sue). Sarebbe il caso di fargli fare un pò di panchina, non gli farebbe male. Pirlo 7: la solita luce che illumina ma stasera si avventura in qualche dribbling di troppo cercando di destreggiarsi tra le folte maglie genoane (Malesani gli ha costruito una vera e propria gabbia) che, fortunatamente per lui, non crea pericoli alla sua squadra. Geniale il velo per il 2-1 di Matri, tramuta la palla in oro anche quando non la tocca. Matri 7.5: al rientro da titolare dopo due panchine consecutive, risulta il migliore in campo. Non solo la doppietta ma tanto movimento in avanti, fa sponda, permette alla squadra di risalire, in pratica sorregge da solo tutto il peso dell’attacco bianconero. In una sola parola, indispensabile. Vucinic 4.5: invisibile nel primo tempo, impalpabile nella ripresa. A parte il passaggio destinato a Pirlo che poi il regista lascia scorrere per Matri in occasione del 2-1, il montenegrino non si vede quasi mai. Pesa come un macigno l’errore nel primo tempo quando intercetta un buon pallone sulla trequarti sparando addosso a Frey. GENOA Frey 6.5: salva diverse volte il risultato, soprattutto quando deve intervenire sul tiro di Vucinic. Ingaggia un bel duello con Matri: anche qui finisce in parità 2-2 come il risultato finale della partita con l’attaccante che riesce a fargli 2 gol e con il portiere che glielo nega per due volte con ottimi interventi. Moretti 5.5: in campo da titolare per sostituire lo squalificato Kaladze, va in difficoltà su Matri, meglio in marcatura su Vucinic. Rossi 6.5: quando vede la Juve vede rosso, non è la prima volta che il capitano rossoblu segna alla Vecchia Signora. Gara di grande spessore, come al solito. Jorquera 6.5: gioca solo 13 minuti (7 regolamentari e 6 di recupero) ma entra subito in partita dimostrando di possedere già carisma. Sue le accelerazioni che fanno male alla Juve nel finale, suo lo spiovente in area per Kucka nell’azione del gol del pareggio, sua la conclusione dalla distanza in recupero sulla quale ha impegnato Storari che poteva valere il colpaccio. Merkel 7: sicuramente il migliore dei rossoblu, coniuga quantità, quando deve fare il lavoro sporco sui portatori di palla bianconeri, in particolar modo su Pirlo, e qualità quando serve un preciso assist per la testa di Marco Rossi che fa 1-1, colpendo la traversa con un colpo di testa e sfiorando la stessa con un colpo da biliardo. Caracciolo 6.5: rapace in occasione del gol del pareggio, l’Airone, partito dalla panchina, aiuta la squadra a stare alta con il suo fisico. Palacio 5.5: Malesani lo isola in attacco dove Jankovic non riesce a dargli il giusto appoggio. Nervoso, si fa anche ammonire rischiando anche qualcosa di più dando uno schiaffetto sulla amno all’arbitro. Meglio nella ripresa quando l’ingresso di Caracciolo gli da un pò di respiro. JUVENTUS (4-2-4): Storari 5; Lichtsteiner 5.5, Barzagli 6, Bonucci 5, Chiellini 4; Pirlo 6.5, Marchisio 6; Pepe 6.5 (45′ Del Piero sv), Matri 7, Vucinic 4.5 (86′ Krasic sv), Estigarribia 5.5 (67′ Pazienza 5.5). Allenatore: Conte 5.5 GENOA (4-4-1-1): Frey 6.5; Mesto 6, Dainelli 6, Moretti 5.5, Antonelli 6; Rossi 6.5 (83′ Jorquera 6.5), Seymour 5.5 (72′ Kucka 6), Veloso 5.5, Merkel 7; Jankovic 5 (62′ Caracciolo 6.5); Palacio 5.5. Allenatore: Malesani 6.5