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  • Cesena – Juventus 0-1, Borriello avvicina lo scudetto

    Cesena – Juventus 0-1, Borriello avvicina lo scudetto

    Continua a non voler nominare la parola scudetto Antonio Conte, ma il sogno, come lo chiama lui, almeno per cinque minuti dalla fine del match contro il Cesena, sembrava davvero ad un passo, almeno finchè dal tabellone del Manuzzi non è apparso il vantaggio del Milan sul Genoa.

    La Juventus centra la settima vittoria consecutiva nella sfida contro il Cesena il cui unico risultato utile per sperare ancora nella salvezza era la vittoria. I romagnoli, nonostante le numerose assenze, ce la mettono tutta ad onorare i colori della società, ma Antonio Conte estrae dal cilindro magico la carta vincente con l’inserimento di Borriello che, all’80’, trova il colpo del ko condannando matematicamente il Cesena alla retrocessione.

    Parte con il 3-5-2 il tecnico bianconero con Caceres preferito a Lichtsteiner e Matri a sostituire lo squalificato Quagliarella. Stesso modulo per Beretta che deve rinunciare a Mutu e Iaquinta inserendo Del Nero e Rennella come coppia d’attacco. Non parte a mille come al solito la Juve che, anzi, nelle prime battute del match soffre il pressing dei romagnoli. All’8′ l’episodio che potrebbe far cambiare subito le sorti della gara, l’arbitro concede un calcio di rigore a favore degli ospiti per un tocco di mano di Moras (la moviola chiarirà che il fallo è fuori area), sul dischetto Pirlo spara sul palo alla destra di Antonioli sbagliando il secondo rigore in soli 3 giorni.
    Cresce col passare dei minuti la Juventus che si riversa completamente nell’area di rigore avversaria. Al Cesena non resta che attuare un perfetto catenaccio per arginare i tentativi dei bianconeri di sbloccare il risultato. Ci prova De Ceglie con un colpo di testa che colpisce il palo esterno protetto da Antonioli, poco più tardi tocca a Vucinic il cui colpo di testa finisce alto sulla traversa. Il primo tempo si conclude a reti inviolate, stesso risultato arriva da Milano.

    Cesena – Juventus – Marco Borriello | 6copy; TIZIANA FABI / Getty Images

    Nella ripresa ci prova il Cesena al 4’con un tiro di Ceccarelli che però non impensierisce Buffon. Piuttosto è Matri che al 20′ fa gridare al gol (considerevole la presenza di tifosi bianconeri sugli spalti) con un tiro che impegna per ben due volte Antonioli, l’ultimo con un intervento sulla linea. I minuti scorrono e Conte prova a cambiare inserendo prima Giaccherini per Caceres e poi Borriello e Del Piero per De Ceglie e Matri, l’intento è evidente, portare a casa i tre punti. E la mossa premia la scelta del tecnico, infatti il capitano subito si procura e calcia un calcio di punizione che richiede ancora una volta una prodezza del numero uno romagnolo. E’ il preludio al gol che arriva all’80: su cross ancora di Del Piero Vucinic appoggia di testa quel poco che basta per servire Borriello che con una conclusione potente al volo insacca di diagonale nell’angolino basso alla destra di Antonioli. Si sblocca anche l’ultimo degli attaccanti della Vecchia Signora nel momento più importante della stagione. Serviva mantenere i 3 punti di vantaggio sull’inseguitrice che, al gol da Cesena, ha risposto con il vantaggio sul Genoa firmato da Boateng al suo rientro dopo il lungo stop. Condannato invece il Cesena per il quale arriva il verdetto matematico della serie B.

    PAGELLE CESENA JUVENTUS

    CESENA
    Antonioli 7: Avere 43 anni e non sentirli proprio, il numero uno oggi si trasforma in un “gatto volante”. Para il rigore a Pirlo, si fa trovare pronto sul colpo di testa di De Ceglie, poi con un grande colpo di reni salva il risultato sulla conclusione di Matri, infine, nn si fa sorprendere sulla punizione calciata da Del Piero. Si deve arrendere solo al tiro di Borriello.

    Benalouane 6,5: Argina gli attacchi di Vucinic e sopratutto annienta Matri.Perfetta la sua partita fino a quando perde la posizione su Borriello in occasione del gol.

    Santana 6,5: Entra subito in partita dispensando assist per i compagni e mettendo in allerta la retroguardia bianconera specie nei primi minuti di gara. La sua prestazione cala alla distanza sotto la pressione dei bianconeri.

    Parolo 6: Mette ordine a centrocampo e ci prova da fuori con qualche conclusione senza però trovare fortuna.

    JUVENTUS

    Pirlo 5,5: Il fantasista oggi non era nella migliore condizione, all’8′ il suo errore dal dischetto, il secondo in 3 giorni, rischiava di pesare sul risultato finale. A fare notizia, più che l’errore dagli undici metri, la serie di passaggi sbagliati nella prima metà fase della gara. Riprende a guidare la squadra nella ripresa dettando geometrie e ritmo alla gara.

    Matri 5: Conte l’ha preferito a Borriello, lui non ripaga la fiducia del mister che per tutta la gara l’ha spesso richiamato. Si trova sui piedi il colpo dell’1-0 che Antonioli salva in extremis sulla linea di porta, ma certamente il centravanti poteva fare meglio anche in quell’occasione.

    Del Piero 6,5: Il capitano entra con una gran voglia di firmare il settimo successo consecutivo. Si procura una punizione da posizione interessante e solo Antonioli gli nega la gioia del gol. Dai suoi piedi parte il cross che porterà al vantaggio juventino.

    Borriello 7: Sigla una rete importante per scacciare la pressione del gol che manca da tanto, importante anche per il peso che la rete porta sulla conquista dello scudetto. Doveroso l’abbraccio a Conte che ha sempre creduto in lui.

    CESENA-JUVENTUS 0-1
    Cesena (4-3-1-2): Antonioli 7; Ceccarelli 6, Moras 6, Rodriguez 6,5, Banalouane 6,5; Djokovic 6 (32′ st Rossi 5,5), Colucci 6 (32′ Guana 6), Parolo 6; Santana 6,5; Del Nero 6 (20′ st T. Arrigoni 5,5), Rennella 5,5. A disp.: Ravaglia, Comotto, Malonga, Lolli. All.: Beretta 6
    Juventus (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6,5, Bonucci 6, Chiellini 6,5; Caceres 5,5 (24′ st Giaccherini 6), Vidal 6, Pirlo 5,5, Marchisio 7, De Ceglie 6,5 (29′ st Del Piero 6,5); Matri 5 (29′ st Borriello 7), Vucinic 6. A disp.: Storari, Lichtsteiner, Padoin, Marrone. All.: Conte 7

    Video Cesena Juventus 0-1

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  • Juventus – Roma, ultimo duello Del Piero – Totti

    Juventus – Roma, ultimo duello Del Piero – Totti

    Il match clou della 34^ giornata di Serie A è  il posticipo di Domenica sera “Juventus Roma”. Bianconeri in striscia positiva da oltre 30 partite, capitolini protagonisti di una stagione altalenante. Conte e i suoi uomini proveranno a mantenere inalterato il vantaggio in classifica sul Milan, mentre Luis Enrique spera ancora fortemente nel terzo posto che significherebbe preliminari di Champions League.

    Ma Juventus Roma non è solo una semplice partita. Questa sarà molto probabilmente l’ultima volta che Alessandro Del Piero e Francesco Totti si ritroveranno di fronte come avversari. Loro che insieme hanno condiviso gioie e dolori di questo sport, loro che sono stati il simbolo del calcio italiano in questi ultimi 20 anni, anni contornati dal dolore degli Europei del 2000, ma anche dalla gioia del Mondiale 2006. Insomma, se si pensa al calcio italiano, anche a livello internazionale, è impensabile non citare i due nemeri 10.

    Del Piero – Totti © PATRICK HERTZOG/AFP/Getty Images

    Juventus Roma sarà dunque l’ultimo banco di prova, che vedrà opposti i due campioni. Se da una parte è quasi certo il divorzio a fine stagione tra Del Piero e la Juventus (salvo improvvisi dietrofront della dirigenza bianconera), dall’altra Totti, pare essere ancora al centro del progetto giallorosso. Dopo un inizio in sordina, Luis Enrique ha affidato le chiavi dell’attacco romanista al “Pupone”, il quale ha risposto sempre “presente” quando chiamato in causa. Purtroppo è stata un’annata ricca di infortuni per il numero 10 capitolino, ma nonostante questo Totti è l’unico capace di accendere la luce in qualsiasi momento della gara, ed è per questo che il ct spagnolo ha deciso di tenerselo ben stretto anche in previsione futura.

    Non è dello stesso avviso Andrea Agnelli presidente bianconero, che a inizio anno ha dato il benservito al numero 10 juventino, simbolo della storia di questa società. Scelta stra-contestata dai tifosi bianconeri, che in caso di mancato rinnovo del loro capitano, minacciano di non rinnovare l’abbonamento dello stadio per la prossima stagione. La dirigenza bianconera avrà ancora molto tempo per pensare e meditare sulla questione.

    Gli appassionati di calcio si augurano di vedere ancora i due fuoriclasse darsi battaglia sul prato verde della Serie A, perchè Del Piero e Totti sono un patrimonio calcistico, che tutto il panorama internazionale ci invidia.

    DEL PIERO vs TOTTI

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  • Alex Del Piero da Vanity Fair addio alla Juve

    Alex Del Piero da Vanity Fair addio alla Juve

    Cuore e dignità, la perfetta sintesi di Alex Del Piero, la sua essenza, sempre e comunque. Questo è il messaggio che può esser tratto dal suo libro, in uscita il prossimo 24 Aprile, “Giochiamo ancora” recensito in anteprima su Vanity Fair: un titolo emblematico, che racchiude la volontà della bandiera bianconera, e che racconta tutta la sua voglia di proseguire nel suo più intimo sogno di bambino, che non aveva il coraggio di rivelare – per timidezza – nei suoi temi delle scuole elementari, dove si limitava a raccontare che avrebbe intrapreso il mestiere del suo papà, Gino, ossia l’elettricista.

    Il suo sogno è rimasto quello di quando era un bambino della provincia veneta, laboriosa e operaia, fondata sui valori del risparmio, dell’oculatezza, del “guardare alle mille lire”: valori che, nonostante i milioni guadagnati nella sua lunga carriera, gli sono rimasti, e che ha intenzione di trasmettere ai suoi tre figli, per far capire loro che, “nonostante oggi sia uno di quei bambini che può comprare tutti i giochi che vuole, il suo preferito resta il pallone”.

    Ecco perchè, dato il suo amore smisurato per questo sport, che è la sua passione e la sua vita, la stagione in corso è stata la più difficile della sua carriera, perchè lo ha messo di fronte ad una realtà che non conosceva, ossia la difficoltà di trovare spazio in squadra, giocando pochi scampoli di gara.

    Nonostante ciò, però, Alex non si arrende, e continua a lottare per conquistare quel posto e per farsi trovare pronto ogni qualvolta viene chiamato in causa, segnando gol pesantissimi come quelli realizzati nelle ultime gare. Gol che hanno contribuito ad alimentare il sogno scudetto della Juventus, portando punti pesantissimi alla causa della “sua Signora”, che – con tutta probabilità – il prossimo anno dovrà fare a meno del suo simbolo, nonostante i tifosi lo osannino e lo continuino ad amare visceralmente. Una pagina, quella del suo addio a fine stagione, che resta assolutamente dolorosa per Alex Del Piero, perchè significa rinunciare alla sua volontà di chiudere la carriera in bianconero, dopo vent’anni di emozioni e di momenti straordinari, provando il brivido di scrivere pagine fondamentali della storia juventina, firmando quasi tutti i record associati al club bianconero.

    Ma, nonostante tutto, la sua dignità ed il suo senso del dovere restano superiori ad ogni rancore: ecco perchè, dopo l’annuncio “Shock” del presidente Andrea Agnelli nel mese di Ottobre, il suo primo pensiero è stato quello di non voler fare polemiche, coerentemente con la condotta di tutta la sua carriera, e con il suo modo d’essere, proprio perchè, “io sono quello che dimostro di essere, sono quello che io stesso penso di me. Per primo saprò quando dovrò smettere, ma non ancora”. Il suo futuro, dunque, dopo il 30 Giugno 2012, sarà all’insegna dell’incertezza, come mai gli era capitato prima d’ora: in tal senso, sarà un po’ come “andare via di casa per la seconda volta”, lasciando Torino, la città che lo ha accolto appena diciassettenne, la città in cui ha conosciuto Sonia, la donna della sua vita, la città in cui sono nati i suoi tre figli; Alex, però, proverà a viverla con spirito positivo, immaginando di “dover super superare un nuovo livello, come nei videogiochi.

    Accettare questo distacco sarà un passo difficile per tutto l’ambiente, ed è per questo che tutti i tifosi si augurano che, anche in extremis, ci possa essere un ripensamento da parte della società, che possa consentire alla storia bianconera di proseguire ancora, di pari passo, con colui che la rappresenta. Giochiamo ancora, con Alex.

  • Del Piero in Australia festa addio alla Juve

    Del Piero in Australia festa addio alla Juve

    Alessandro Del Piero darà l’addio alla Juventus a fine maggio. Secondo quanto riporta l’edizione online del Sidney Morning Herald, il club bianconero avrebbe deciso di disputare un’amichevole in Australia per il 27 maggio, sette giorni dopo la finale di Coppa Italia che concluderà la stagione 2011-2012 della squadra di Conte. Diverse le città in lizza che concorrono per ospitare quella che sarà l’ultima partita di Del Piero con la maglia della Juve. Fra le candidate più autorevoli ci sono Melbourne, Brisbane e Sidney. I bianconeri affronteranno una squadra di A-League, la Serie A australiana. La scelta potrebbe ricadere sul Sidney FC, Brisbane Roar e una delle due squadre di Melbourne (Heart o Victory).

    Titoli di coda. L’avventura di Del Piero alla Juventus è ai titoli coda. Fra poco più di un mese la bandiera della Vecchia Signora saluterà Torino, città che lo ha accompagnato dal ’93 fino ad oggi, per quasi 20 anni di carriera. Una decisione presa unilateralmente da parte del presidente Andrea Agnelli, che a gennaio aveva scaricato il capitano senza troppi fronzoli.

    alessandro del piero | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Importanza. In questo girone di ritorno Alex ha però dimostrato di essere ancora un giocatore importante, realizzando due gol pesantissimi. Il primo nel ritorno della semifinale di Coppa Italia contro il Milan, rete del momentaneo vantaggio della Juve. Mentre il secondo ha consentito ai suoi compagni di squadra di strappare la vittoria allo Stadium contro la Lazio, fondamentale per mantenere invariato il vantaggio di quattro punti nei confronti dei rossoneri.

    Double. Quale anno migliore per lasciare la Juventus se non questo? Del Piero infatti nei prossimi 30 giorni potrebbe alzare due trofei, e rivivere così l’emozione della vittoria che manca dai tempi di Capello. L’ultimo double nella storia bianconera risale alla stagione ’94-95, quando Del Piero aveva 20 anni. La storia si ripete?

  • Alessandro Del Piero “Giochiamo ancora” la sinossi era una bufala

    Alessandro Del Piero “Giochiamo ancora” la sinossi era una bufala

    Il 24 Aprile uscirà un nuovo libro di Alessandro Del Piero , “Giochiamo ancora“, del quale nelle ultime ore è stata pubblicata  sul web una sinossi che ha spiazzato tutti i tifosi juventini. Il sito Amazon.it aveva anticipato infatti che il futuro del capitano bianconero fosse lontano da Torino:

    Dopo vent’anni di straordinaria carriera Alessandro Del Piero lascia il calcio italiano. Ma lo lascia a modo suo. Con un agile, fresco e intenso libro in cui racconta ciò che ha imparato del gioco più bello del mondo. Il sacrificio, la lealtà, il lavoro di squadra, il talento sono alcuni dei valori che Del Piero ha incontrato e vissuto nella sua esperienza in bianconero e che, attraverso questo libro, diventano il suo lascito etico alle nuove generazioni“.

    Alessandro Del Piero – Giochiamo Ancora – Cover

    Prontamente l’entourage del numero 10 ha pubblicato una nota sul sito ufficiale, www.alessandrodelpiero.com,  in cui si precisa che la sinossi della sua biografia, “Giochiamo ancora“, non è fedele ai veri contenuti del libro pubblicandone il vero contenuto:

    Su alcuni siti di vendita di libri on line è stata pubblicata una sinossi del libro di Alessandro Del Piero, “Giochiamo ancora”, che sarà disponibile dal 24 aprile. Tale riassunto non è fedele ai contenuti del libro e non è riconducibile in alcun modo ad Alessandro. Di seguito potete leggere la vera sinossi:

    A vent’anni dal debutto nel calcio professionistico, dopo avere vinto (e vissuto) tutto con la maglia della Juventus e della nazionale italiana, Alessandro Del Piero vive un momento di svolta della sua carriera. Ha ancora voglia di vivere alla grande gli ultimi anni da calciatore, ma anche l’esperienza per affidare un primo bilancio alle pagine di un libro fresco, agile e intenso. Così Del Piero ha deciso di condividere quello che ha imparato del gioco più bello del mondo, compreso ciò che lo ha guidato in tutti questi anni: i valori che intende trasmettere, magari a chi oggi sogna di vestire quella maglia numero dieci“.

    Tutti i tifosi bianconeri possono fare un sospiro di sollievo,  almeno per il momento, dato che il contratto dell’attaccante scadrà il 30 Giugno prossimo. Le recenti prestazioni, e il gol contro la Lazio che potrebbe risultare decisivo ai fini dello scudetto, potrebbero far cambiare idea alla dirigenza di corso Galileo Ferrasis, concedendo ancora un altro anno al capitano che da 19 anni indossa con onore i colori bianconeri stabilendo il record di reti segnati e il maggior numero di presenze oltre ad essere il giocatore più vincente tra tutti gli juventini.

  • Piermario Morosini, il cordoglio del mondo del calcio su Facebook e Twitter

    Piermario Morosini, il cordoglio del mondo del calcio su Facebook e Twitter

    Il pomeriggio di Sabato 14 Aprile 2012 rimarrà a lungo nella mente e nei cuori di molti: doveva essere una normale giornata di anticipi di campionato, di parole “leggere” su tematiche sportive, ed invece si è trasformato in una giornata di sgomento e tristezza, incredulità e commozione per la morte di un ragazzo di appena 25 anni, accasciatosi al suolo mentre giocava una partita di calcio, a Pescara. Un ragazzo già sfortunato nella vita, Piermario Morosini, che aveva perso i genitori quand’era ancora minorenne, ed il fratello disabile qualche tempo dopo, e che la vita ha voluto strappare ingiustamente, proprio mentre calcava il terreno verde, sotto gli occhi del pubblico incredulo, sotto gli occhi dei compagni di squadra e degli avversari. Inevitabile, per chi lo conosceva e per chi aveva condiviso con lui qualche momento importante, rivolgergli un pensiero, un ultimo saluto, un messaggio. Poche righe – diffuse dai social network – ma significative, perchè in questi casi, per chi vive questo mondo dall’interno, è immediato identificarsi.

    In primis il presidente del Livorno, Aldo Spinelli, che esprime il dolore e lo sgomento di tutta la società: “Siamo tutti a terra. Per noi è un momento durissimo, dal quale dovremo provare a uscire tutti insieme. Dobbiamo avere coraggio ma adesso siamo in stato confusionale. Purtroppo contro il destino non c’è niente da fare”. Di seguito, il Pescara, la squadra avversaria nella gara di ieri, che ha voluto esprimere solidarietà alla “consorella Livorno“, per “un altro angelo volato in cielo troppo presto. Riposa in pace Piermario”.

    Un pensiero commosso anche da parte del presidente della Reggina Lillo Foti, che aveva conosciuto “Moro” durante la sua militanza in maglia amaranto: “Ciao Moro, mi sarà impossibile dimenticarti. Ho avuto la fortuna di conoscerti ed averti avuto, seppure per un breve periodo, all’interno del nostro club. Porterò sempre con me il patrimonio di straordinari valori umani e morali che possedevi e riuscivi a trasmettere. In questo momento di incommensurabile dolore vorrei solo dirti che ti voglio un bene dell’anima. Con affetto e riconoscenza”.

    Molto toccante, poi, il post lasciato sulla sua pagina Facebook da parte di Claudio Marchisio: “Non so cosa dire, pensare ad un amico oltre che collega, morire così su un campo di calcio! Non sono sicuramente la persona che lo conosceva meglio ma posso dire che era un ragazzo straordinario! Quante sfide fatte con lui nel settore giovanile, io con la maglia bianconera e lui con quella dell’Atalanta…poi l’under 21 insieme!! Ci mancherai tantissimo Piermario. Cordoglio anche dall‘Atalanta, dove il bergamasco Morosini ha militato per ben dieci anni nel settore giovanile: “Il Presidente Antonio Percassi e tutta la famiglia Atalanta, attoniti e increduli, piangono la scomparsa di Piermario Morosini e si stringono affettuosamente ai suoi familiari. Ciao Piermario, resterai sempre nei nostri cuori” e da parte di Mino Favini, responsabile del settore giovanile dello stesso club bergamasco, che aveva visto crescere Piermario: “Pensavo che la vita l’avesse già provato fin troppo e invece è arrivata anche quest’ultima tragedia. Aveva perso la mamma che era un bambino e poi il papà, poi il fratello handicappato si è suicidato e gli era rimasta la sorella, anche lei con handicap. Era triste, ma dolcissimo e disponibile”.

    piermario morosini | © Maurizio Lagana/Getty Images

    Struggente anche il messaggio di Roberto Baronio su Twitter: “Adesso potrai riabbracciare tutta la tua famiglia, ciao Mario!” così come quello di Stefano Mauri, che aveva giocato insieme a Morosini ai tempi dell’Udinese: “Ti ricordo ad Udine, compagno leale, sempre sorridente, un abbraccio Moro. RIP“.

    Cordoglio anche da parte del capitano della Juventus, Alessandro Del Piero, sulla sua pagina Facebook: “ È morto in campo un ragazzo di 25 anni, Piermario Morosini. Torniamo a casa pensando a lui e al dolore di chi gli è vicino. Alessandro”; del capitano dell’Inter Javier Zanetti: ” Siamo veramente sconvolti per quello che è successo a Morosini. Siamo tutti colpiti nel profondo e ci dispiace tantissimo”; del milanista Kevin Prince Boateng: “Rest in peace Piermario”; dello Juventino Giorgio Chiellini “Davvero sconvolto e senza parole, non ci posso ancora credere”; il difensore Mimmo Criscito, che aveva condiviso con lui l’esordio in Under 17 “Ricordo la prima volta il under 17 quando dividevo la stanza con te, sei sempre stato un grande. Il destino è crudele, riposa in pace Mario”.

    Oltre che in Italia, anche a livello internazionale la tragedia di Piermario Morosini ha lasciato un segno profondo: messaggio di cordoglio dall’Inghilterra da parte di Rio Ferdinand, e soprattutto nella Liga spagnola, che ha voluto rendere omaggio al giovane Piermario, con diverse manifestazioni. Dal lutto al braccio del Barcellona, al Twit del Valencia, al minuto di silenzio al Santiago Bernabeu prima della gara fra Real Madrid e Sporting Gijon, annunciato anche su Twitter (le immagini nel video sottostante, ndr).

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  • Del Piero e il rinnovo, Agnelli ci ripensi

    Del Piero e il rinnovo, Agnelli ci ripensi

    Alessandro Del Piero, ieri alla 700 presenza in maglia bianconera,  maglia che indossa come una seconda pelle,  maglia con cui ha vinto tutto,  maglia che lo accompagna oramai da 19 anni!

    Ieri sera è stato ancora una volta decisivo. La sua punizione al minuto 82′ ha fatto gridare di gioia lo Juventus Stadium e tutto il popolo bianconero. Il 2-1 sulla Lazio è l’ennesima dimostrazione che la Juve quest’anno è viva più che mai e con essa il suo capitano, rispolverato da Mister Conte dopo gran parte della stagione trascorsa in panchina.

    Sappiamo tutti qual’ è la situazione contrattuale di Del Piero. A inizio stagione il Presidente Andrea Agnelli gli ha inoltrato, tramite conferenza stampa, il “benservito”, dichiarando che al termine della stagione  il rapporto tra Del Piero e la Juventus si sarebbe interrotto. La domanda di tutto il popolo bianconero e di quella di tutto l’universo calcistico è una sola: “Perchè?”. In effetti non si capisce con chiarezza la fretta del Presidente Agnelli nel liquidare il capitano bianconero, sinonimo ed emblema della storia Juventina. Nonostante le 38 primavere, Del Pierosta dimostrando di essere ancora utile alla causa bianconera. Oltre al grande temperamento sportivo, Alex si è rivelato un vero fuoriclasse anche fuori dal campo, dribblando perennemente le polemiche e  domande sul futuro.

    Alessandro Del Piero © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Ma passiamo al lato calcistico. Siamo sicuri che “questo Del Piero” non possa più servire ai bianconeri? Va ricordato che il prossimo anno la Juventus sarà impegnata anche in Champions League e l’esperienza del capitano potrebbe ritornare assai utile nel massimo contesto europeo. Andrea Agnelli questo lo sa, e sicuramente starà meditando sul da farsi, specialmente dopo aver visionato le ultime magie del capitano, ritornato ad essere decisivo più che mai. Non ci stupirebbe un dietrofront a fine stagione.

    L’abilità di Conte nel gestire Del Piero in formato “Altafini”, pronto a subentrare nella ripresa per alterare gli equilibri della gara, grazie alle sue caratteristiche tecniche e la sua notevole esperienza, potrebbe convincere la proprietà a prolungare il contratto al numero 10 di Conegliano Veneto, pronto a vestire i panni dell’ “uomo provvidenza”; 20-25 minuti finali a tutta birra e inizio di una nuova carriera in formato part-time. Un ruolo che potrebbe convincere entrambe le parti, sia la proprietà appunto, sia Del Piero, pronto in quel caso a mettere nero su bianco il continuo di questa storia a strisce bianconere.

  • 700 volte Alex, Del Piero si riprende la vetta

    700 volte Alex, Del Piero si riprende la vetta

    Se non fossero bastati 700 presenze in bianconero, 288 gol con la stessa maglia e i 19 anni di appartenenza juventina, Alessandro Del Piero ha voluto dimostrare di sapere essere ancora decisivo nonostante i 38 anni, nonostante i pochi minuti giocati, nonostante il grosso peso dell’incertezza per il futuro. Il Capitano mette la sua firma in una gara delicatissima che potrebbe risultare decisiva per lo scudetto, siglando la rete definitiva del 2-1 in una partita che, nonostante il predominio assoluto dei padroni di casa, si era messa in salita per la Juventus.

    In uno stadio gremito per lo scontro scudetto-Champions League la Juve parte forte schiacciando la Lazio nella propria metà campo collezionando innumerevoli occasioni da gol con l’intento di rimettere la testa davanti al Milan. Conte si affida alle magie di Pirlo che, come un direttore d’orchestra, dirige e dispensa sapientemente palloni ai suoi compagni, in attacco la riconferma per Quagliarella affiancato da Vucinic. Ci prova per primo l’attaccante partenopeo con un gran tiro dalla distanza al 10′ ma Marchetti ci “mette la faccia” nel vero senso della parola. Poi tocca a Pepe rendere difficile ciò che dovrebbe essere facile, ovvero mettere a segno una ghiotta opportunità solo davanti al portiere; il numero 7 sa di non aver fatto una bella figura e così prova a chiedere scusa ai supporters pochi minuti dopo con un gran tiro in mezza rovesciata su invito del maestro Pirlo facendosi perdonare per l’erroraccio di poco prima.

    Il vantaggio non basta ai bianconeri che continuano a collezionare occasioni su occasioni con vucinic, Vidal, Quagliarella, Lichsteiner le cui conclusioni vengono neutralizzate da un Marchetti stasera in versione uomo ragno. La Lazio subisce la pressione spesso asfissiante dell’undici di Conte, ma quando tutti si aspettano il colpo del ko, ecco che arriva la beffa che gela lo Stadium. Mauri stacca di testa indisturbato su cross di Gonzalez battendo Buffon all’incrocio dei pali. Il primo tempo si chiude sull’ 1-1.

    Alessandro Del Piero © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Nella ripresa i biancocelesti, acquisito il punteggio di parità, riorganizzano la corazzata difensiva che, rispetto alla prima parte di gara, questa volta sembra reggere meglio l’urto dell’avanzata juventina; Conte è costretto a cambiare i due terzi del tridente offensivo togliendo uno spento Vucinic e Pepe per l’inserimento di Matri e Del Piero. Proprio il capitano si renderà protagonista di questa nottata siglando il colpo del 2-1 finale, il 288° con la maglia della Juve per festeggiare le 700 presenze in bianconero. Un calcio di punizione dai 30 metri che ha sorpreso Marchetti il quale, forse, si sarebbe aspettato il tiro a giro sul primo palo, con il numero 10 che piazza invece la sfera sul palo opposto. Linguaccia e Juventus Stadium che quasi rischia di venire giu. La Juve è di nuovo davanti al Milan. Negli ultimi minuti di gioco i bianconeri controllano abbastanza agevolmente la gara anche perchè la Lazio rimane in 10 per l’espulsione di Kozak per aver protestato troppo vivacemente nei confronti del direttore di gara (stessa sorte spetterà a Reja qualche minuto più tardi).

    Anche quest’oggi la Juventus ha dimostrato di avere un grande carattere, ingrediente fondamentale per la conquista dello scudetto che, a sei partite dalla fine del campionato, comincia a delinearsi come qualcosa di concreto. L’unica nota positiva per la Lazio, che nel confronto allo Stadium sul piano del gioco ne è uscita con le ossa frantumate, è la sconfitta di Napoli e Udinese, dirette avversarie per un posto in champions, anche se le vittorie di Roma e Inter potrebbero rendere più agguerrita la lotta al terzo posto.

    Pagelle

    Juventus

    Vucinic 5: il montenegrino è spento, ad inizio ripresa ha l’opportunità di riportare avanti la Juve ma spreca; anche Conte capisce che non è la sua serata migliore e lo toglie per far posto a Del Piero. Mossa più che azzeccata.

    Del Piero 8: entra e risolve la partita, in tanti dicono che quello realizzato alla Lazio potrebbe essere il gol scudetto. Forse non sarà proprio quello decisivo ma sicuramente la magia su punizione continua a far sognare la squadra e una tifoseria intera. E la domanda si fa sempre più lecita: Agnelli, cosa aspetti a rinnovargli il contratto?

    Pirlo 7.5: dirige la squadra come un direttore d’orchestra, pennella assist per i compagni come l’invenzione per il gol di Pepe. Se dovessimo indicare il nome del giocatore bianconero più decisivo e importante della stagione, il suo sarebbe il primo della lista.

    Pepe 7: si fa perdonare immediatamente l’errore davanti a Marchetti segnando il gol dell’1-0 in acrobazia. Torna al gol ed esorcizza il periodo non brillante che stava vivendo da qualche settimana.

    Lichtsteiner 6.5: spinge tanto sulla fascia e tenta anche il gol dell’ex, anche lui come Pepe non godeva di uno stato di forma non eccellente.

    Lazio

    Marchetti 7.5: stasera in versione uomo ragno, con le sue parate evita un passivo più pesante soprattutto nel primo tempo quando diviene bersaglio dei giocatori della Juventus. Incolpevole su entrambi i gol.

    Ledesma 5: poca luce per il regista biancoceleste che paga anche l’atteggiamento della squadra troppo catenacciaro fin dai primi istanti di gara.

    Mauri 6: punisce la Juve alla prima occasione laziale con un preciso colpo di testa sotto il sette interrompendo l’imbattibilità di Buffon fermandola a 568 minuti.

    Candreva 5: altro ex della gara, corre a vuoto per tutti i 90 minuti.

    JUVENTUS (4-3-3): Buffon 6; Lichtsteiner 6.5, Barzagli 6, Bonucci 6.5, Chiellini 6.5; Vidal 6 (80′ Giaccherini sv), Pirlo 7.5, Marchisio 6; Pepe 7 (72′ Matri 6), Quagliarella 6.5, Vucinic 5 (27′ st Del Piero 8).
    Panchina: Storari, Caceres, De Ceglie, Borriello.
    Allenatore: Conte 6.5.

    LAZIO (4-2-3-1): Marchetti 7.5; Scaloni 6, Diakitè 6, Biava 5.5, Garrido 5; Cana 5, Ledesma 5; Gonzalez 5.5 (81′ Brocchi sv), Mauri 6 (72′ Hernanes 5.5), Candreva 5; Rocchi 5.5 (74′ Kozak 5).
    Panchina: Bizzarri, Zauri, Matuzalem, Alfaro.
    Allenatore: Reja 5.

    Video Juventus – Lazio 2-1

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  • Calciomercato Juventus, i nomi caldi per l’estate

    Calciomercato Juventus, i nomi caldi per l’estate

    Juventus si, Juventus no! E’ questo il primo punto interrogativo che precede il calciomercato bianconero in vista dell’estate. Il soggetto sottinteso è di chiara rintracciabilità. Alex Del Piero.

    E’ lui l’ago della bilancia dei i prossimi movimenti di mercato dell’entourage Juventino. Alla Juventus si sa, il capitano è sinonimo di storia, di passione, è l’emblema della maglia bianconera. Il presidente Agnelli è stato chiaro all’inizio dell’anno: Del Piero a fine anno ci lascerà”, ma un finale di stagione esaltante da parte del numero 10 bianconero e l’appello dei tifosi juventini potrebbero riportare su i suoi passi il presidente. Ma a quel punto Del Piero accetterà di rimanere? Staremo a vedere anche perchè siamo solo all’inizio di una lunga telenovela, che ci accompagnerà per gran parte dell’estate.

    Alessandro Del Piero © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Intanto Marotta e Paratici stanno muovendo i primi passi per regalare a Conte dei tasselli di prima qualità per la sua Juventus, in vista della prossima stagione arricchita dalla Champions League. Sono tanti i nomi che circolano sui giornali, ma solo pochi sono di chiaro interesse. La Juventus è stata chiara, si lavorerà sulla qualità e non sulla quantità, pertanto saranno tre, massimo quattro gli acquisti per la stagione 2012/2013. Dopo i nomi di Higuain, che pare aver chiuso la porta in faccia a “Madama”, e di Benzema, oramai punto fermo dell’attacco madrileno, la Juventus ha rigettato il suo interesse su Suarez, attaccante uruguagio in forza al Liverpool. Il prezzo del cartellino è elevato, si parla di 25 milioni di euro, ma con un’offerta in contanti più alcune contropartite tecniche la trattativa potrebbe avviarsi. Circolano anche i nomi di Torres e Raul Meireles, ma sembrano esser solo chiacchere al vento. La mossa a sorpresa potrebbe essere l’ingaggio di Nesta dal Milan a parametro zero, ma anche qui non sembra esserci nulla di concreto. Certo invece l’addio di Krasic a fine stagione. Dopo un’annata trascorsa in tribuna, il giocatore serbo potrebbe ritornare in Russia o provare l’esperienza in Premier League. Non mancano di certo le pretendenti.

  • Palermo, Miccoli “chiama” Del Piero

    Palermo, Miccoli “chiama” Del Piero

    Sabato pomeriggio, alle ore 18, 30 lo stadio Barbera di Palermo accoglierà una sfida molto attesa e, di certo, delicata, soprattutto in chiave vertice della classifica. Di scena, contro i rosanero, la Juventus di Antonio Conte, che giunge in terra sicula rinvigorita dalle ultime uscite positive, dopo aver rosicchiato due punti al Milan nell’ultimo turno di campionato, ed, in particolare, dopo la bella vittoria ottenuta contro il Napoli nel posticipo di domenica scorsa. Un match delicato, dunque, contro il Palermo di Bortolo Mutti, nel turno di campionato prima della Pasqua, che Antonio Conte spera possa rivelare solo ed esclusivamente sorprese positive. In tal senso, si può “leggere” in questa direzione il discorso che il mister ha rivolto ieri alla squadra prima dell’allenamento a Vinovo, in cui ha mostrato – ancora una volta – tutta la sua determinazione e la sua grinta, nell’intento di spronare i suoi a dare il massimo da qui alla fine, per poter “iniziare a guardare davanti”, senza lasciare nulla sul campo.

    In un clima già assolutamente elettrico, tipico dei momenti “topici” della stagione, dunque, la Juventus giungerà in Sicilia per la sfida ai rosanero del presidente Maurizio Zamparini, il quale – in preparazione all’incontro – ha avuto modo di analizzare il match, sia dal punto di vista della sua squadra che dal punto di vista bianconero. In particolare, secondo il vulcanico presidente, “la Juventus avrà tantissimo da perdere, mentre il Palermo affronterà la sfida di sabato in maniera serena”, aggiungendo, poi, con una punta tagliente che “in ogni caso, la Juventus dovrà pur perderla una partita quest’anno, o no?”, riferendosi inequivocabilmente al fatto che la Juventus di Conte è ancora imbattuta nella presente stagione, ed augurandosi indirettamente che possa essere proprio il suo Palermo la prima squadra a fare uno sgambetto alla Signora.

    In casa Palermitana, poi, oltre al presidente Zamparini, che pare essere già caricato a mille per la sfida contro i bianconeri, un altro uomo importante ha parlato dell’incontro di sabato pomeriggio: è il caso di Fabrizio Miccoli, ex di turno, che più volte ha dimostrato di avere ancora qualche strascico di risentimento nei confronti della Signora.

    Fabrizio Miccoli ©Tullio M. Puglia/Getty Images

    L’attaccante salentino, capitano del Palermo, si augura di realizzare una rete contro la squadra bianconera, anche se sa bene che “non sarà facile”, perchè la Juventus ha una difesa molto solida, al contrario di quella rosanero che è una delle più battute della serie A (con circa 30 gol incassati in più rispetto alla Juventus, ndr).

    Inoltre, Fabrizio Miccoli esprime parole di grande rispetto nei confronti dei prossimi avversari che, finora, lo hanno “impressionato molto”, poichè si sono mostrati alla pari del Milan, dimostrando di essere una grande squadra, e contro la quale bisognerà “essere concentrati già da oggi per quella che sarà la partita più difficile del campionato”. Oltre alle tematiche di stretta attualità legate al prossimo turno di campionato, Fabrizio Miccoli ha parlato – fra il serio ed il faceto – anche della situazione in casa bianconera, circa la “questione Del Piero”, che a fine stagione, a seguito della scadenza del proprio contratto, dovrebbe lasciare la sua squadra di sempre. In tal senso, Miccoli non nasconde come potrebbe fargli piacere un approdo di Alex al Palermo, al punto che sarebbe anche disposto ad offrirgli anche la “sua” maglia numero dieci: “la maglia non è un problema, intanto convinco Alex a venire al Palermo, poi vedremo…”