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  • Serie A 38 Giornata: risultati, marcatori e classifica. I verdetti

    Serie A 38 Giornata: risultati, marcatori e classifica. I verdetti

    Cala il sipario sulla Serie A stagione 2011/2012 con la Juventus che fa festa allo ‘Stadium’ per lo scudetto vinto acquisito aritmeticamente la settimana scorsa a Trieste e saluta il suo capitano di mille battaglie Alessandro Del Piero che oggi ha disputato la sua ultima partita davanti ai suoi tifosi ma non l’ultima con la maglia bianconera dal momento che c’è ancora una finale di Coppa Italia da disputare domenica prossima contro il Napoli, con l’Udinese che gioisce per aver centrato per il secondo anno consecutivo l’accesso ai preliminari di Champions League, con l’Inter che conclude la sua terribile annata con una sconfitta in casa della Lazio e con la salvezza del Genoa e la conseguente retrocessione del Lecce che torna in Serie B insieme a Cesena e Novara, salvo terremoti provenienti dalle procure per il calcioscommesse che potrebbe riscrivere la classifica di Serie A.

    Partiamo dalla Juventus che chiude da imbattuta il suo campionato eguagliando il record del Perugia di Castagner e del Milan di Fabio Capello registrato rispettivamente nella stagione ’78/’79 e ’91/’92, la squadra di Antonio Conte batte l’Atalanta 3-1 portando a 84 i suoi punti in classifica, due in più del Milan scudettato dello scorso anno, infilando la decima vittoria nelle ultime 11 partite e festeggiando nel migliore dei modi il tricolore. Un siluro di Marrone sblocca immediatamente il risultato, poi il raddoppio di Del Piero fa venire giù lo Stadium prima che i tifosi gli riservino tra le lacrime e i cori il meritato tributo con una standing ovation a colui che è stato, è e continuerà ad essere la leggenda della Juventus. Gli orobici mettono paura ai campioni d’Italia accorciando le distanze complice un’autorete sfortunata di Lichtsteiner ma a tempo scaduto Barzagli su calcio di rigore fissa il punteggio finale sul 3-1.

    Perso lo scudetto, il Milan saluta i suoi campioni tra le lacrime con una vittoria, nella prossima stagione non indosseranno più la maglia rossonera Inzaghi, Gattuso, Seedorf, Nesta, Zambrotta e Van Bommel, superando a San Siro il Novara già retrocesso per 2-1. A passare per primi in vantaggio sono i piemontesi che onorano la gara con Garcia, poi nella ripresa Flamini e Pippo Inzaghi ribaltano la situazione.

    In serata si sono giocate le sfide valide per la volata Champions, a spuntarla è stata l’Udinese alla quale bastava un pari per riconfermarsi nella massima competizione europea per il secondo anno consecutivo. I friulani espugnano Catania per 2-0 e con un gol per tempo che portano le firme di Totò Di Natale e Fabbrini, unica nota stonata le dichiarazioni a fine gara dell’artefice del miracolo Udinese Guidolin che ha espresso il dubbio se continuare ad allenare o prendersi un anno sabbatico. In Europa League vanno quindi Lazio, Napoli e Inter, i biancocelesti rifilano la 14esima sconfitta in campionato ai nerazzurri che erano passati in vantaggio sul finire del primo tempo grazie ad un rigore trasformato dal solito Diego Milito; poi nella ripresa Kozak, Candreva ribaltano il punteggio, a chiudere definitivamente il match sul 3-1 ci ha pensato al 90′ Mauri che costringe l’Inter ai preliminari di Europa League con il primo impegno il 2 agosto; vittoria inutile quindi quella del Napoli che doveva sperare nei passi falsi di Udinese e Lazio per la qualificazione in Champions dopo il suicidio di domenica scorsa a Bologna: la squadra di Mazzarri batte il Siena con una doppietta di Dossena (di Destro il gol toscano) in quella che potrebbe essere stata l’ultima partita al San Paolo, stesso discorso fatto per Del Piero c’è ancora la finale di Coppa Italia da giocare, di Ezequiel Lavezzi vicinissimo al Paris Saint Germain.

    La Roma, fuori dalle coppe per la prossima stagione, saluta Luis Enrique con una vittoria a Cesena, espugnando il Manuzzi 3-2 con reti di Bojan, Lamela e De Rossi. Il tecnico asturiano aveva annunciato qualche giorno prima il suo addio alla panchina giallorossa al termine di una stagione fatta da alti e tanti bassi. Settima vittoria consecutiva del Parma che chiude l’annata vincendo il derby emiliano con il Bologna, a decidere una rete di Biabiany che consente ai ducali di chiudere a quota 53 a soli 2 punti dall’Europa. Fiorentina – Cagliari fanno 0-0 in una gara senza nessuna emozione, i viola escono tra i fischi per una delle annate peggiori della storia recente del club toscano.

    Chiusura dedicata alla lotta salvezza: al Genoa bastava un punto per centrare l’aritmetica permanenza in Serie A, il Lecce doveva invece vincere e sperare in un ko dei rossoblu. Alla fine il Grifone è riuscito a concludere il suo disastroso campionato con la vittoria sul Palermo per 2-0 (Gilardino e Sculli) mentre i salentini sono andati incontro ad una sconfitta a Verona contro il Chievo per quella che è una retrocessione sul campo per la squadra di Cosmi salvo stravolgimenti di classifica per il calcioscommesse.

    RISULTATI E MARCATORI 38 GIORNATA SERIE A

    CATANIA – UDINESE 0-2
    19′ Di Natale, 58′ Fabbrini
    CESENA – ROMA 2-3
    9′ Del Nero (C), 27′ Bojan (R), 32′ Lamela (R), 49′ De Rossi (R), 90′ Santana (C)
    CHIEVO – LECCE 1-0
    78′ Vacek
    FIORENTINA – CAGLIARI 0-0
    GENOA – PALERMO 2-0
    52′ Gilardino, 70′ Sculli
    JUVENTUS – ATALANTA 3-1
    10′ Marrone (J), 28′ Del Piero (J), 83′ aut Lichtsteiner (A), 91′ rig Barzagli (J)
    LAZIO – INTER 3-1
    45′ rig Milito (I) , 59′ Kozak (L), 63′ Candreva (L), 90′ Mauri (L)
    MILAN – NOVARA 2-1
    20′ Garcia (N), 56′ Flamini (M), 82′ Inzaghi (M)
    NAPOLI – SIENA 2-1
    3′ Dossena (N), 6′ Destro (S), 34′ Dossena (N)
    PARMA – BOLOGNA 1-0
    37′ Biabiany

    CLASSIFICA SERIE A

    Pos Squadra Pt G
    1. JUVENTUS 84 38
    2. MILAN 80 38
    3. UDINESE 64 38
    4. LAZIO 62 38
    5. NAPOLI 61 38
    6. INTER 58 38
    7. ROMA 56 38
    8. PARMA 56 38
    9. BOLOGNA 51 38
    10. CHIEVO 49 38
    11. CATANIA 48 38
    12. ATALANTA [-6] 46 38
    13. FIORENTINA 46 38
    14. SIENA 44 38
    15. CAGLIARI 43 38
    16. PALERMO 43 38
    17. GENOA 42 38
    18. LECCE 36 38
    19. NOVARA 32 38
    20. CESENA 22 38

    I VERDETTI FINALI DELLA STAGIONE 2011/2012

    • Juventus campione d’Italia e ammessa alla fase a gironi di Champions League
    • Milan ammesso alla fase a gironi di Champions League
    • Udinese ammessa ai preliminari di Champions League
    • Lazio ammessa in Europa League
    • Napoli e Inter ammesse ai preliminari di Europa League (se il Napoli dovesse vincere la Coppa Italia ai preliminari andrà la Lazio)
    • Lecce, Novara e Cesena retrocesse in Serie B

    CLASSIFICA MARCATORI SERIE A

    28 – Ibrahimovic (Milan)
    24 – Milito (Inter)
    23 – Di Natale (Udinese), Cavani (Napoli)
    19 – Palacio (Genoa)
    16 – Denis (Atalanta), Miccoli (Palermo)
    15 – Giovinco (Parma)
    14 – Jovetic (Fiorentina)
    12 – Destro (Siena), Klose (Lazio)
    11 – Calaiò (Siena), Di Michele (Lecce), Osvaldo (Roma), Rigoni (Novara)
    10 – Di Vaio (Bologna), Matri (Juventus), Nocerino (Milan), Pinilla (Cagliari)
    9 – Borini (Roma), Hamsik (Napoli), Lavezzi (Napoli), Lodi (Catania), Marchisio (Juventus), Vucinic (Juventus)

  • Alessandro Del Piero più di tutto, la storia di un Campione

    Alessandro Del Piero più di tutto, la storia di un Campione

    L’ultima volta allo Juventus Stadium di fronte ai suoi tifosi indossando la maglia bianconera, la maglia che per 19 anni ha onorato amandola più di ogni aspettativa. Di dimostrazioni d’affetto Alessandro Del Piero ne ha regalati tantissimi dalla decisione, per un neo campione del mondo, di scendere nella serie cadetta del calcio italiano, a quella di firmare un contratto in bianco pur di rimanere legato ancora un anno ai suoi colori. Celebrare il campione che Del Piero rappresenta non solo per la società bianconera ma per il calcio italiano, è cosa che abbiamo più volte fatto e i complimenti per lui non si sprecano mai. Ieri, nel giorno dell’addio alla sua “Signora“, lo stesso giorno dell’addio di Pippo Inzaghi, un velo di tristezza misto a orgoglio ha pervaso tutti gli amanti del gioco calcio. Si perchè Del Piero è patrimonio nazionale e al 57′ di gioco tra Juventus e Atalanta l’ha dimostrato non solo nelle lacrime dei tifosi bianconeri allo Juventus Stadium e di tutti coloro che da casa, indipendentemente dai colori delle proprie squadre, seguivano le immagini di un tributo unico nel suo genere, ma anche nella voce rotta dalla commozione di chi si trovava a commentare quel momento storico.

    Alessandro Del Piero di smettere non ne vuole sapere, la Juventus di rinnovare neanche e allora sembra addirittura l’unica logica possibile quella dell’addio in grande stile, come merita un personaggio del suo calibro: Del Piero è entrato nella storia bianconera da vincente ed è uscito da Campione d’Italia regalando l’ultima rete nel suo nuovo Stadio. Ha scritto una favola nella storia bianconera ma questa volta a chiudere la favola non sarà la parole fine, perchè il binomio Juventus Del Piero è destinato a restare per sempre come scolpito in una roccia. Diciannove anni fa Boniperti ed Agnelli gli offrirono una tela bianca e lui su quella tela ha dipinto il suo quadro più bello.

    Alessandro Del Piero: 1993 l’arrivo alla Juventus, il debutto e l’exploit con Marcello Lippi

    La prima incisione è datata 1992 quando Alex debutta nel calcio professionistico grazie a Mauro Sandreani che decide di farlo debuttare in serie B all’età di 16 anni. Le sue prestazioni e il talento furono evidenti a tutti tanto che i maggiori club rivolsero subito il loro interesse verso quel giovane dal fisico minuto ma dalla classe innata. Il Milan lo rifiutò ma per Ale presto si sarebbe avverato un sogno, quello di vestire la maglia del club bianconero.

    Nell’estate del 1993 fu Giampiero Boniperti il primo a credere in lui, voluto fortemente anche da Giovanni Trapattoni, allora allenatore, che lo fece debuttare il 12 Settembre 1993 subentrando a Fabrizio Ravanelli. Per accendere gli animi dei tifosi per la prima rete con la maglia della Juve bisognerà attendere una settimana più tardi, quando siglò il 4-0 definitivo nella sfida contro la Reggiana. Il 20 Marzo invece mise a segno una tripletta nel 4-0 con cui la Juventus batté il Parma.

    Alessandro Del Piero | © Claudio Villa / Getty Images

    Nel ’94 la svolta: cambiano i vertici della società con l’arrivo di Bettega, Giraudo e Moggi e Trapattoni lascia il posto a Marcello Lippi. Alessandro Del Piero viene inserito stabilmente in prima squadra come quarto attaccante dopo Baggio, Ravanelli e Gianluca Vialli. Proprio l’infortunio del codino più famoso del campionato italiano offre un’ottima chance al giocatore che in quella stagione segna 29 presenze e 8 gol in campionato. Sarà il primo trofeo per Alex, la conquista dello scudetto e la Coppa Italia contro il Parma. Nella stagione ’95-’96 Roberto Baggio abbandona la Juventus che a sua volta decide di puntare tutto su quel giovane che ancora aveva tutto da dimostrare. Alex non perde tempo ad entrare nel cuore dei tifosi e a conquistare la stima del tecnico e il 13 settembre, giorno del suo debutto in Champions League, sigla la sua prima rete nella competizione al Borussia Dortmund con un tiro a girare sul secondo palo. Quello diventerà il suo marchio di fabbrica “Il tiro alla Del Piero“. In quella stagione la Juve conquista anche la Champions League il 22 maggio 1996 a Roma. Il 26 novembre 1996 un suo gol contro il River Plate regala la Coppa Intercontinentale alla società bianconera. L’anno dopo la Juve non riesce a confermarsi nuovamente campione d’Europa perdendo la finale con il Borussia Dortmund ma sale sul gradino più alto d’Italia e Alex Del Piero sarà il capocannoniere in rosa. In quegli anni arriva anche il debutto con la maglia azzurra.
    Nel 1998 diventa campione d’Italia per la terza volta in quattro anni, ma ancora una volta la Juventus viene sconfitta in finale di Champions stavolta dal Real Madrid. Quell’anno Alex Del Piero segna 29 gol in tutto siglando il suo record personale.

    8 Novembre 1998, l’infortunio e il ritorno alla vittoria

    L’8 novembre 1998, sul finire della gara Udinese-Juventus, Pinturicchio, come ribattezzato da Gianni Agnelli, si infortunò gravemente al ginocchio sinistro riportando la lesione del legamento crociato anteriore e posteriore che lo costrinse a rimanere fermo per 9 mesi. Al suo rientro in campo è Carlo Ancelotti il nuovo allenatore il quale continua a puntare sul suo grande talento anche se le condizioni fisiche post infortunio influiranno negativamente sulla sua annata: saranno 9 i centri in campionato, di cui 8 però su rigore. Il 2000 fu un anno ancora negativo per “Godot“, come aveva preferito rinominarlo l’Avvocato in attesa del suo ritorno ai massimi livelli, il Capitano trova la svolta per tornare il gioiello di un tempo solo dopo il gol contro il Bari, rete liberatoria di dolore dovuta alla perdita del padre avvenuta 5 giorni prima.
    Nel 2001-2002 torna Marcello Lippi in panchina e con lui le vittorie. La Juventus infatti si laurea Campione d’Italia strappando il titolo all’odiata Inter proprio all’ultima giornata: è il 5 Maggio 2002 quello sarà il primo scudetto da Capitano per Alex che in quell’annata, in coppia con Trezeguet, registrerà 40 reti (in due). L’anno successivo, il 2003, sono ancora i bianconeri a conquistare il tricolore, sarà l’ultimo dell’era Lippi che lascerà la guida della panchina a Fabio Capello.

    Dal 2004 al 2006, l’era Capello. Dal Tetto del Mondo all’inferno della Serie B

    Alessandro Del Piero sul tetto del mondo a Berlino | © Shaun Botterill/Getty Images

    Il passaggio di testimone tra Lippi e Capello non porta grossi cambiamenti e la Juventus continua a dominare in Italia trascinata dai gol del capitano e dai suoi assist per i compagni di squadra. In due anni saranno due gli scudetti conquistati ma quei due scudetti saranno destinati a dividere gli animi ancora oggi. Alessandro batte un importante record, quello dei gol segnati in bianconero e per lui, infrangere quel record che fu del suo presidente Boniperti, voleva dire entrare nella storia. Il il 14 maggio 2006 arriva la vittoria del 28° scudetto, una vittoria che lo stesso campione definirà “la più strana, contraddittoria, sofferta e rabbiosa della mia carriera“. Per una sentenza legata al caso Calciopoli alla Juventus verranno revocati i due scudetti dell’era Capello con conseguente retrocessione in serie B. Una scelta quella di Del Piero di seguire la squadra anche nell’abisso della serie cadetta come solo un vero capitano può fare per amore dei colori che indossa.
    Dopo le pene per la retrocessione per Del Piero c’è spazio per un’altra grande soddisfazione, quella di salire sul Tetto del Mondo a Berlino, il 9 Luglio 2006. Una finale conquistata anche grazie alla sua rete in semifinale e, una Coppa alzata anche grazie alla trasformazione del suo calcio di rigore.

    Il ritorno in Serie A, la standing ovation del Bernabeu, l’ottavo scudetto e il saluto alla Juventus

    Il ritorno dalla Serie B lo consacra nuovamente capocannoniere della stagione con 21 gol all’attivo. in quell’anno la Juventus riconquista l’accesso alla Champions League. Il 5 Novembre 2008 al Bernabéu Alex realizza le due reti della vittoria dei bianconeri sul Real, diventando il primo giocatore di una squadra italiana a segnare una doppietta nello stadio spagnolo. Quella giornata rimarrà memorabile per il tributo che il pubblico spagnolo gli regalò: una standing ovation al momento dell’uscita dal campo.
    Gli anni a seguire non furono memorabili dal punto di vista dei risultati infatti i bianconeri chiuderanno con un’imbarazzante settima posizione entrambi i campionati dell’era Ferrara/Zaccheroni e Del Neri.

    Alex Del Piero Campione d'Italia | © Olivier Morin / Getty Images

    Nel 2011 Andrea Agnelli, accantonati i fallimenti delle precedenti stagioni, ingaggia Antonio Conte per la svolta, per tornare a vincere nel nuovo Stadio che sarà inaugurato a Settembre proprio dalla coppia Boniperti-Del Piero. Per Alex inizia il count down per il rinnovo del contratto che tarda ad arrivare. Il popolo bianconero non vuole perdere l’ultima bandiera, il capitano di mille battaglie, il simbolo della Juventus vincente e Alex, che di abbandonare la sua squadra non ne ha mai avuto desiderio, lancia l’ennesimo gesto d’amore verso il club: firma un contratto d’amore in bianco che lo legherà ancora per un altro anno, l’ultimo, ai colori bianconeri. Passerà una stagione relegato in panchina ma il suo contributo alla fine si rivelerà fondamentale per la conquista del tricolore, soprattutto con la rete del vantaggio contro la Lazio in un momento delicatissimo per il Campionato. Il resto della storia è cosa recente, Alessandro Del Piero si laurea, per l’ultima volta in bianconero e l’ottava della sua carriera, Campione d’Italia. Ad oggi l’idolo bianconero vanta 704 presenze con la maglia della Juventus, 290 gol totali, 188 in serie A e 19 anni di totale e incondizionato amore verso il suo Club. I trofei conquistati in questa lunga avventura potrebbero crescere con la vittoria domenica 20 Maggio della Coppa Italia e quella si, che sarà l’ultima partita bianconera per Alex… Potremmo continuare a scrivere e raccontare ancora di questo uomo diventato leggenda ma cos’altro aggiungere Di più, Niente se non un infinito Grazie per averci permesso di raccontare oggi la tua Storia.

    Video Alessandro Del Piero tributo Juventus Atalanta

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  • Juventus – Atalanta 3-1, Gol di Del Piero, la festa perfetta

    Juventus – Atalanta 3-1, Gol di Del Piero, la festa perfetta

    Nel giorno della festa scudetto e dell’ultima partita in maglia bianconera di Del Piero allo Juventus Stadium è il capitano il vero protagonista di questa chiusura di campionato. La Juventus è campione d’Italia, lo è già dal 6 Maggio scorso e oggi lo è con una soddisfazione in più: chiude da imbattuta, unica squadra a raggiungere questo record nel campionato a 20 squadre.

    In uno Juventus Stadium gremito Antonio Conte regala, doverosamente, l’ingresso in campo dal primo minuto ad Alex Del Piero affiancato da Giaccherini e Borriello. Ampio spazio quindi a chi nella stagione ha trovato poco spazio come Padoin e Marrone al fianco di Pirlo, in difesa invece viene schierato Estigarribia sulla sinistra.

    Si Parte con una grande coreografia tricolore sugli spalti e i padroni di casa che fanno il loro ingresso in campo con i propri figli o i nipoti per mano. Fischio d’inizio e già al primo minuto di gioco si registra il primo brivido di paura con Del Piero che nel tentativo di partire in contropiede rimane per terra dopo un contrasto. Il capitano eroicamente rimarrà in campo anche se le sue condizioni non sembrano ottimali, forse, eh si perchè dopo poco lo stesso capitano serve un pallone invitante per Borriello che però alza di poco la mira. Siamo al 10′ e Borriello si fa notare per una bella azione personale condita da un tocco di tacco per Marrone, il baby in campo fa centro e sblocca il risultato, 1-0 e palla al centro.

    Del Piero | © GIUSEPPE CACACE / Getty Images

    Siamo al 28′ e qualcuno teme per l’incolumità dello Juventus Stadium che reagisce con una vera esplosione al gol del suo Capitano: un centro che è il 5° stagionale tra campionato e Coppa Italia, segna di destro e la squadra e i suoi tifosi lo avvolgono in un abbraccio affettuoso. Finisce sul risultato di 2-0 il primo tempo con i gol siglati da quello che potrebbe diventare il futuro bianconero e colui che invece è tutto, colui che è ormai Leggenda.

    Si rientra dagli spogliatoi e al 12′ arriva il momento che ogni calciatore spera per la propria carriera e quello che ogni tifoso non vorrebbe arrivasse mai. Antonio Conte richiama Del Piero per regalargli l’ultima standing ovation allo Juventus Stadium, brividi, emozioni e rammarico, suscita tutti questi sentimenti l’ultima celebrazione per il giocatore: vedere i giocatori attorniare il loro capitano (fanno tenerezza le lacrime di Marrone) e sentire il rimbombo dei cori dei supporter che accompagnano l’uscita dal campo del numero 10 e un applauso di oltre un minuto ma che vale 19 stagioni è qualcosa che in Italia poche volte abbiamo visto. Alex si risiede in tribuna accanto ai suoi compagni ma il pubblico continua ad incitarlo e per questo lui, che per i suoi tifosi non si è mai risparmiato, concede un lungo ed emozionante giro di campo, quasi a voler salutare uno per uno i suoi tifosi. Di quello che succede in campo poco sembra interessare sugli spalti e anche a Gigi Buffon, che da bordo campo, non vuole perdersi neanche per un attimo ciò che dalle curve viene riservato al Capitano: “Del Piero grazie di tutto” è la frase che viene intonata.

    Intanto in campo si continua a giocare e si dovrà attendere il 37′ del secondo tempo per riaprire la gara: su cross di Bonaventura Lichsteiner tocca quel tanto la palla da deviarla nella propria porta. Ma il vero pericolo si registra al 43′ quando Chiellini scivola sul terreno e si fa male. Per lui si sospetta uno stiramento alla coscia destra e gli italiani tengono il fiato sospeso fino a domani, giorno in cui si conoscerà l’entità dell’infortunio del difensore, in vista degli imminenti Europei. Giorgio lascia il posto a Barzagli che troverà gloria di li a poco, infatti Gava concederà ai bianconeri un calcio di rigore e, su invito di tutto lo Juventus Stadium, sarà proprio Barzagli a portarsi sul dischetto e sancire il definitivo 3-1. Andrea Barzagli sarà il 20° giocatore bianconero ad andare a segno in questa stagione. Triplice fischio finale e la Juve può finalmente dare sfogo alla gioia e ai festeggiamenti per un’annata praticamente quasi perfetta, quasi perchè adesso l’attenzione è rivolta a Roma per il 20 Maggio.

    LE IMMAGINI DELLA PREMIAZIONE SCUDETTO JUVE E ILTRIBUTO A DEL PIERO

  • Juventus – Atalanta, il giorno di Del Piero

    Juventus – Atalanta, il giorno di Del Piero

    La Juventus Campione D’Italia scenderà in campo allo Juventus Stadium alle ore 15 contro l’Atalanta, e nonostante la matematica conquista dello scudetto mister Conte manderà in campo la migliore formazione per chiudere nel migliore dei modi il campionat, i bianconeri vogliono entrare nella leggenda e vincere il campionato a 20 squadre da imbattuti, il Milan ci riuscì nella stagione 91/92 ma con il campionato a 18 squadre.

    Grande festa allo Juventus Stadium che si appresta ad accogliere i Campioni d’Italia con il tutto esaurito prima di riversarsi per le strade di Torino. Dopo la partita contro l’Atalanta appuntamento intorno alle 20 a Porta Susa per l’avvio ufficiale della parata bianconera sul pullman scoperto, con circa 100 mila tifosi sparsi per le vie della Città pronti ad accogliere gli eroi bianconeri. La festa si concluderà intorno alle 22 presso il parco del Valentino.

    Alessandro Del Piero | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Assenti sicura della sfida saranno De Ceglie infortunato e Vidal squalificato dal giudice sportivo, mentre sono da valutare le condizioni di Lichtsteiner dopo la brutta botta alla testa subita a Trieste nel giorno della conquista dello scudetto, lo svizzero ieri si è allenato regolarmente, anche Caceres è in preallarme. Quasi sicuramente Giaccherini sostituirà lo squalificato Vidal, mentre in attacco sembrano non esserci dubbi, a fare coppia con l’intoccabile Vucinic ci sarà il capitano di mille battaglie, Alessandro Del Piero, Conte ha già annunciato la passerella di addiodel capitano allo Juventus Stadium proprio davanti ai suoi tifosi. Non sono stati convocati Elia e Krasic per scelta tecnica.

    Anche l’Atalanta onorerà la stagione giocando con la migliore formazione cercando di battere i freschi Campioni d’Italia. Mister Colantuono dovrà fare a meno di Consigli per un problema alla spalla, al suo posto in porta confermato Frezzolini. Al centro della difesa mancherà Stendardo, squalificato, al suo posto ci sarà Lucchini. L’unico dubbio è in mezzo al campo, dove Carmona è alle prese con il mal di schiena, se non dovesse farcela, spazio a Cazzola. In avanti, confermato Denis con Moralez in appoggio. Arbitrerà il signor Gabriele Gava, di Conegliano, assistenti La Rocca e Carretta, quarto uomo Palazzino.

    PROBABILI FORMAZIONI JUVENTUS – ATALANTA

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Marchisio, Pirlo, Giaccherini, Pepe; Del Piero, Vucinic. A disposizione: Storari, Caceres, Padoin, Estigarribia, Quagliarella, Matri, Borriello. All. Conte.

    ATALANTA (4-4-1-1): Frezzolini; Bellini, Lucchini, Manfredini, Peluso; Schelotto, Cigarini, Carmona, Bonaventura; Moralez; Denis. A disposizione: Polito, Ferri, Carrozza, Raimondi, Cazzola, Minotti, Gabbiadini. All. Colantuono

  • Juventus Del Piero, l’analisi di un addio…. o forse no

    Juventus Del Piero, l’analisi di un addio…. o forse no

    Si conclude domenica 13 Maggio il Campionato di Serie A 2011/2012 con la consegna ufficiale della Coppa per la conquista del tricolore da parte della Juventus, conquista ufficiale che è arrivata nel posticipo di domenica scorsa contro il Cagliari sul neutro di Trieste quando il Milan cadeva a San Siro sotto i colpi dell’Inter. La Juventus ospiterà domani l’Atalanta in uno Juventus Stadium che per la 21° volta in questa stagione ha registrato il tutto esaurito.

    C’è attesa per festeggiare i Campioni D’Italia, c’è attesa per vedere alzare ancora una volta la Coppa consegnata al Capitano Alessandro Del Piero dal presidente della Lega, Maurizio Beretta, c’è attesa per salutare colui che ha regalato 19 anni di gioie a questa società, che non l’ha mai abbandonata neanche quando ha toccato il momento più buio dei suoi 115 anni di storia.

    Quella di domani potrebbe essere l’ultima partita con la maglia bianconera per Alessandro Del Piero, per lui all’orizzonte si prospetta un’avventura negli States, “Non potrei mai indossare in Italia un’altra maglia” – aveva assicurato il numero 10 – ma i tifosi non vogliono rassegnarsi e la voce dei supporter della Vecchia Signora è chiara: “Scambierei lo scudetto di quest’anno per avere Del Piero presidente della Juventus” – oppure – “Rinuncerei alla stella per avere il rinnovo di Alex” – sono solo alcuni dei messaggi lasciati dai tifosi.

    Alessandro Del Piero © Giuseppe Cacace/Getty Images

    Ma mentre Torino si prepara domani per la grande festa tricolore, un nuovo giallo imperversa in rete in queste ore: il presidente Andrea Agnelli avrebbe organizzato un’altra festa a fine stagione per salutare l’uomo simbolo degli ultimi 20 anni della Juve. Il giallo starebbe nel netto rifiuto da parte di Del Piero alla partita d’addio, il numero 10, infatti, considera come gara d’addio quella di Domenica 20 Maggio contro il Napoli nella finale di Coppa Italia: il suo miglior saluto da riservare al popolo bianconero sarebbe quello di alzare quel trofeo. Ma quale sarebbe il reale motivo per cui il Capitano non vuole celebrazioni? Secondo l’indiscrezione lanciata qualche giorno fa dal Corriere Dello Sport, una fonte vicino all’ambiente juventino avrebbe rivelato che il Presidente Andrea Agnelli ha in serbo una grossa sorpresa per i tifosi: il rinnovo per un altro anno del contratto possibile grazie alla decisione di spalmare il premio scudetto presente nella clausola del suo contratto (2 milioni la cifra, ndr) durante la stagione 2012/2013. Niente di confermato anche perchè altrimenti non si tratterebbe di sorpresa, non resta che attendere domani, dopo le 17 circa si scoprirà la verità sul futuro di Del Piero.

  • Juventus, parata di “Stelle” per la festa scudetto. Il Programma

    Juventus, parata di “Stelle” per la festa scudetto. Il Programma

    Protagonista assoluta di domenica scorsa e, ancor di più, dell’intero Campionato, la Juventus neo laureata Campione d’Italia si prepara a festeggiare al meglio il ritorno alla vittoria, quella che conta, con il tricolore conquistato ufficialmente sul campo neutro di Trieste contro il Cagliari. Domenica 13 Maggio i campioni d’Italia affronteranno l’Atalanta allo Juventus Stadium che per l’occasione ha registrato il tutto esaurito, il 21° della stagione per l’esattezza. I bianconeri tenteranno di chiudere la stagione in bellezza mantenendo l’imbattibilità prima di concentrarsi per l’ultimo appuntamento stagionale contro il Napoli in programma domenica 20 Maggio allo Stadio Olimpico di Roma per la sfida che vale la Coppa Italia.

    Tuttavia c’è grande attesa per quella che sarà la grande festa per il tricolore e mentre imperversano le polemiche con la Federcalcio per la terza stella, la società di corso Galileo Ferraris ha definito quello che sarà il programma per i festeggiamenti.

    Juventus Campione d'Italia festeggia il triolore | © Getty Images

    Domenica dopo la conclusione della 38° giornata i Campioni riceveranno la Coppa che, con molta probabilità, sarà alzata dal Capitano Alessandro Del Piero alla sua ultima partita con la maglia bianconera dopo 19 anni di fedeltà (a meno di improbabili colpi di scena dell’ultimo momento). Dopo la cerimonia allo Juventus Stadium la società ha organizzato un programma “stellare” per le vie di Torino che, secondo alcune stime saranno affollate da 100 mila tifosi provenienti da ogni parte d’Italia. La squadra salirà infatti sul pullman scoperto su cui, sembra, siano state apposte 30 scudetti, per raggiungere il centro di Torino e festeggiare il trionfo con i propri tifosi. Porta Susa, intorno alle 20.00, saluterà i Campioni d’Italia che proseguiranno lungo Via Cernaia, Piazza Castello, Via Po, Piazza Vittorio Veneto, Corso Cairoli e Corso Massimo D’Azeglio, fino al parco del Valentino, dove verso le 22.00 si concluderà la parata di stelle. Questo il comunicato apparso sulla pagina ufficiale della Juventus:

    “Torino si colora ancora una volta di bianconero e impazzisce di gioia per la Juventus. Lo ha fatto domenica scorsa, non appena è arrivato il fischio finale della partita di Trieste. Lo farà ancora domenica prossima, dopo l’ultima fatica di campionato contro l’Atalanta.

    C’è lo scudetto da festeggiare, c’è la Coppa da alzare allo stadio e da mostrare orgogliosi a tutto il popolo bianconero. Ed è quanto faranno Conte e i suoi ragazzi che, dallo Juventus Stadium, porteranno la festa per le vie della città.

    Domenica la squadra salirà infatti sul pullman scoperto per raggiungere il centro di Torino e festeggiare il tricolore con i propri tifosi. Porta Susa, intorno alle 20.00, saluterà i Campioni d’Italia che proseguiranno lungo Via Cernaia, Piazza Castello, Via Po, Piazza Vittorio Veneto, Corso Cairoli e Corso Massimo D’Azeglio, fino al parco del Valentino, dove verso le 22.00 si concluderà la parata di stelle. Di tre stelle…“.
    N.B: Il percorso del pullman potrebbe subire variazioni, che verranno comunicate tempestivamente attraverso Juventus.com.

  • Juve ritorno Giovinco, il Parma alza il prezzo

    Juve ritorno Giovinco, il Parma alza il prezzo

    Con lo scudetto ormai conquistato, il pensiero alla festa scudetto contro l’Atalanta, e la Coppa Italia nel mirino, la Juventus inizia a pensare a come rafforzare la propria rosa in vista della prossima stagione che, in ogni caso, sarà differente da quella che è in procinto di concludersi, se non altro per la partecipazione alla Champions League, che imporrà alla dirigenza bianconera qualche innesto importante. Fra questi, un capitolo a parte lo merita la questione Sebastian Giovinco, fantasista classe 1987, in comproprietà con il Parma. La formica atomica in questo campionato in Emilia ha saputo mettersi in gran luce, realizzando 15 gol e conducendo il Parma ad una salvezza più che tranquilla, mostrando un processo di crescita assolutamente significativo, soprattutto in termini di continuità di rendimento: Antonio Conte non ha mai nascosto la sua stima e la sua grande considerazione per il talentino cresciuto nelle giovanili bianconere, anche perchè lo considera molto ben adattabile alla sua concezione tattica.

    Sebastian Giovinco | © Claudio Villa/Getty Images

    La Juventus, dunque, avrebbe tutta l’intenzione di riscattare Giovinco, anche se – considerando gli altri investimenti che dovrà compiere sul mercato – non vorrebbe spendere una cifra eccessiva per il cartellino. D’altro canto, il Parma sembra intenzionato a realizzare un buon guadagno dall’operazione, così come ha confermato lo stesso d.s. Leonardi che ha annunciato che “la Juventus non avrà vita facile nel riscattare Giovinco”. La questione economica è la seguente: il Parma valuta 20 milioni di euro il cartellino complessivo di Sebastian Giovinco e, dunque, la Juventus dovrebbe versare 10 milioni per il completo riscatto; la Juventus vorrebbe spendere molto meno anche se, d’altra parte, vorrebbe evitare il pericolo di giungere “alle buste” perchè, in tal caso, ci sarebbe il rischio di lasciarsi scappare il giocatore, che il Parma potrebbe poi vendere al migliore offerente, considerando che le pretendenti non mancano affatto. In molti, infatti, accostano il nome di Giovinco al Napoli di De Laurentiis, anche alla luce di alcune dichiarazioni sibilline di Claudio Pasqualin, procuratore di Giovinco, che qualche mese fa ebbe un incontro con Riccardo Bigon, in cui il dirigente partenopeo volle mostrare tutta l’ammirazione e la considerazione da parte del Napoli nei confronti del giovane attaccante; in tal senso, il procuratore di Giovinco rivela che: “Un giorno ne parlammo, fu una chiacchierata, quanto bastò per sapere che c’era stima nei confronti del ragazzo.

    L’apertura al Napoli, potrebbe esser considerata come una pista di disturbo, un modo per “metter pressione” alla Juventus ed indurla ad affrettare i tempi e a rivedere le considerazioni economiche per evitare che l’operazione Giovinco possa sfumare: una circostanza che,  nel club di Corso Galileo Ferraris vogliono evitare fermamente soprattutto perchè – nel caso in cui l’addio di Alex Del Piero divenisse malauguratamente realtà  – l’arrivo (anzi, il ritorno) di Sebastian Giovinco sarebbe una soluzione primaria, anche considerando che, al contrario di quanto accaduto nella sua prima esperienza in maglia bianconera, non sarebbe più considerato “vice”, secondo nella gerarchia dei fantasisti al “totem-Alex”, ma potrebbe giocarsi le sue carte ad armi pari con gli altri attaccanti in rosa, considerando e facendo leva proprio sull’unicità delle sue caratteristiche tecniche, oltre che sulla sua voglia di “tornare a casa” dimostrando di essere diventato grande.

  • Del Piero e lo scudetto del “Noi c’eravamo”

    Del Piero e lo scudetto del “Noi c’eravamo”

    Le gioie più grandi sono quelle che partono da lontano, quelle che si attendono, che si sognano, che sembrano utopie: per Alessandro Del Piero questo trentesimo scudetto vinto sul campo è stato tutto ciò. E’ stato una rincorsa partita da Rimini, dal campionato 2006-2007, dal pomeriggio che Alessandro ricorda per “l’odore di pop corn e di piadina attorno allo stadio” e che, in campo, segnò l’inizio di una scalata durata sei anni, fra pendii ripidi e pareti scivolose. Sensazioni che può comprendere solo chi le ha vissute e che, insieme al Capitano, è passato dall’esultanza di un Mondiale vinto al sacrificio della serie B: Gigi Buffon e Mauro Camoranesi, ma anche David Trezeguet, Pavel Nedved e tutti gli altri comprimari che hanno partecipato alla caduta “senza sapere che fine avremmo fatto” e che, quando l’hanno saputo, insieme al tecnico Deschamps, “l’hanno accettato lottando per rialzarsi”.

    Un vero Capitano non dimentica nessuno e, soprattutto, non chi ha corso al suo fianco, in questo percorso ad ostacoli costellato di momenti in cui l’orizzonte della rinascita sembrava offuscato da nubi plumbee, che rendevano quasi impossibile “ritrovare la strada”. Quella strada che, dopo la promozione dalla serie B conquistata in scioltezza nonostante i punti di penalizzazione, sembrava agevole da percorrere e che, invece, ha nascosto tante insidie e difficoltà, soprattutto dopo il buon terzo posto del primo campionato di Ranieri, cui sono seguiti cambi di allenatori (Ranieri, Ferrara, Zaccheroni, Del Neri), campionati deludenti, esclusioni dalle competizioni europee.

    D’improvviso, però, le luci dell’alba hanno iniziato a rischiarare il cielo, fin dall’inizio di questo campionato 2011-2012, partito con l’emozione dell’inaugurazione della “Casa bianconera”, con i due simboli della Storia juventina al centro del campo dello Juventus Stadium, seduti su una panchina a rievocare il momento della nascita della Vecchia Signora: Giampiero Boniperti ed Alessandro Del Piero, il passato ed il presente, per ritrovare – da dentro – l’essenza di questa maglia, lo spirito dell’essere vincenti. Uno spirito mostrato fin da subito, grazie alla grinta di Antonio Conte in panchina, che ha permesso di ritrovare la via maestra: una guida pragmatica, che ha incarnato fin dall’inizio i valori che servivano a questo gruppo, ossia l’unione di intenti e lo spirito di squadra. Con mister Conte allenatore, dopo le prime partite di inizio campionato, Alessandro Del Piero ha accettato di sedere in panchina, accontentandosi delle “briciole” dei minuti finali, mentre fuori dal campo il presidente annunciava all’Assemblea degli azionisti il suo addio a fine stagione.

    Alessandro Del Piero | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    E’ rimasto nel silenzio più composto e dignitoso, da vero capitano, trovando dentro di sè la forza per continuare a esser presente fino alla fine, dando il suo contributo proprio nel momento topico della stagione, ponendo la sua firma nella partita contro l’Inter e, poi, sulla punizione che ha regalato la fondamentale vittoria contro la Lazio nei minuti finali. La sua esultanza, la sua linguaccia, la sua corsa liberatoria di quella sera di Aprile hanno significato tanto, hanno racchiuso le sensazioni di un uomo che ha portato nel cuore questi colori per tutta la vita, che ha deciso di vivere la Juventus in tutto e per tutto, che ha fatto dello stile Juve il suo stile: ecco perchè, dopo la serata emozionale del 6 Maggio, Alessandro Del Piero scrive sul suo sito che “questa è la nostra festa, conquistata fino all’ultima goccia di sudore”, rivolgendosi anche ai tifosi, quelli veri, che sono rimasti vicini alla squadra nonostante le difficoltà, e che hanno esultato per un gol in serie B così come per il gol scudetto. Le sue parole vengono da lontano, e sono il simbolo di un cerchio che si chiude nel migliore dei modi: “Io c’ero, voi c’eravate. Noi c’eravamo. E ci siamo, finalmente”. Anche se, a ben guardare, i tempi verbali adoperati sono solo il passato ed il presente, senza alcun riferimento al futuro, al domani così incerto per lui.

    Dopo una tale gioia il momento dei saluti e degli “Arrivederci” appare ancora lontano anche se, ad oggi, è distante solo due partite, la prossima contro l’Atalanta e la finale di Coppa Italia: la tristezza non deve prendere il posto della gioia incontenibile di queste ore, anche se i segnali della proprietà non sembrano rassicurare coloro che sperano ancora in un prolungamento, in un’altra firma “nero su bianco” del Capitano, considerando che il Presidente Agnelli lo ha definito uno dei simboli della Storia Juventina, augurandogli di concludere la sua ventennale avventura anche con la conquista della Coppa Italia, lasciando poco spazio alle illusioni di chi spera in un suo gesto che, oggi più che mai, sembra assolutamente dovuto.

    Ecco perchè il tempo più importante, come Alessandro stesso ha ricordato, è solo il presente, per non lasciare che nulla possa rovinare l’intensità di questa gioia tanto agognata, assaporando al massimo ogni momento, per lasciarlo impresso nella memoria, per sempre.

  • Scudetto Juventus, le parole dei protagonisti da Del Piero ad Agnelli

    Scudetto Juventus, le parole dei protagonisti da Del Piero ad Agnelli

    E’ la vittoria di tutti, dell’ allenatore, del gruppo dei tifosi. Tutti sono stati fondamentali per riportare sul tetto d’ Italia i colori bianconeri e riproporre dopo 6 anni l’ accoppiata Scudetto Juventus. Al triplice fischio finale è esplosa la gioia del popolo bianconero, quella gioia regressa per 6 lunghi anni e finalmente ritornata alla ribalta. Scudetto meritato per i valori espressi sul campo, per il gioco, per l’ imbattibilità che va avanti da 41 partite, per la cattiveria agonistica mostrata dagli uomini di Antonio Conte.

    “E’ lo scudetto numero 30”, ha commentato Leonardo Bonucci. Il centrale difensivo, partito in sordina e poi esploso nel finale di campionato, ha messo in risalto il sacrificio del gruppo, soffermandosi sui numeri da capogiro di questa squadra. Di fatto, sono solo 16 i goal subiti dalla Juventus in questo campionato, numeri che regalano ai bianconeri lo scettro di miglior difesa d’ Europa. Allegro e sereno anche Alessandro Del Piero, intervistato nel post partita. Il capitano, ha dribblato le domande sul futuro, affermando che il suo unico obiettivo attuale è la conquista della Coppa Italia, rimandando i discorsi contrattuali a fine mese. “E’ uno scudetto bellissimo, come tutti gli altri del resto, sono emozioni uniche se penso a 6 anni fa”.

    Antonio Conte © ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

    Gioia indescrivibile anche per il tecnico Antonio Conte, artefice di un’annata straordinaria. Il tecnico pugliese ha colto l’occasione per rendere omaggio agli sconfitti, definendo il Milan avversario di grande rispetto e di grande valore. Grande felicità anche per il portiere della Nazionale Gianluigi Buffon, il quale al termine della partita ha affermato di aver temuto il peggio dopo l’ errore della partita contro il Lecce. “Devo essere onesto, sono stati i 3 giorni più brutti della mia carriera. Pensavo che il mio errore potesse incidere sul morale dei miei compagni, per fortuna non è stato così”. Il portierone ha poi colto l’occasione per dedicare il successo ai suoi vecchi compagni Trezeguet e Camoranesi, i quali hanno diviso con lui il paradiso degli scudetti e l’inferno della Serie B, solo per una questione di amore per la maglia bianconera.

    Il presidente Andrea Agnelli ha esaltato il lavoro del tecnico bianconero, definendo il successo numero 30, come base per altri trionfi futuri. Sul capitolo Del Piero ha dichiarato: “Credo che se Del Piero andasse via dalla Juve con due trofei, sarebbe un’ apoteosi anche per lui”. Ma ne siamo proprio sicuri caro presidente?

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  • Del Piero da Fazio “Addio alla Juve? Ad oggi si”

    Del Piero da Fazio “Addio alla Juve? Ad oggi si”

    Alessandro Del Piero non pensa al futuro, almeno non per ora!  E’ questo il messaggio principale rilasciato dal capitano bianconero ai microfoni della trasmissione “Che Tempo Che Fa” di Fabio Fazio, in onda ieri sera sulla terza rete.

    L’ icona bainconera, simbolo del calcio italiano e mondiale, ha parlato del suo nuovo libro “Giochiamo ancora”, scritto in collaborazione con Maurizio Crosetti, dove si racconta la vita del numero 10 bianconero e l’amore per il calcio fin da quando era bambino.

    Durante l’ intervista Fazio ha punzecchiato il capitano della Juventus con la solita domanda di rito: “Andrai via dalla Juventus”? Domanda alla quale Del Piero non ha risposto in modo deciso e chiaro, soffermandosi sul fatto più importante dell’ attuale stagione bianconera, ovvero quella di pensare esclusivamente alle tre partite di campionato che rimangono di qui alla fine del torneo. Quindi a quanto detto, l’immediato futuro del capitano sarà la gara di mercoledì sera contro il Lecce! “Pensare allo scudetto mette i brividi, ma la strada è ancora lunga”. Sono queste le uniche affermazioni del capitano sull’ attuale posizione in classifica della Juventus, parole che suonano come un richiamo alla massima concentrazione per tutto l’ambiente bianconero.

    alessandro del piero | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Del Piero è stato abile nel dribblare le domande del presentatore, affermando esclusivamente che del suo futuro se ne riparlerà dopo il 20 maggio,  giorno dopo la finale di Coppa Italia contro il Napoli. “Ad oggi le cose stanno così, il 30 giugno mi scade il contratto”. Serviranno queste parole per far riflettere la dirigenza bianconera? Staremo a vedere!

    Il capitano juventino si è poi soffermato sul racconto di alcune parti del libro, ricordando il suo passato da bambino, quando una sedia e un divano del salotto emulavano una porta e una barriera. E’ in questi frangenti che nacque  la prima “punizione alla Del Piero”. Non solo il popolo juventino, ma l’intero panorama calcistico si augurano che Del Piero possa rimanere ancora a lungo la bandiera della Juventus.

    Video Del Piero a Che Tempo Che Fa

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