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  • Del Piero commentatore Mediaset per le partite della Juve?

    Del Piero commentatore Mediaset per le partite della Juve?

    Il legame tra Del Piero e la Juventus sembra destinato a rimanere indissolubile, tanto indissolubile che per i tifosi bianconeri è stato difficile (e lo è tutt’ora iniziare una stagiona senza Il Capitano) dover dire addio al numero 10 più amato della Vecchia Signora, ma altrettanto difficile il distacco da quella che per 20 anni è stata la sua seconda casa lo è stato per Alex. Forse il binomio Del Piero/Juventus potrebbe continuare ad esistere anche per la stagione ventura, almeno stando a quanto ha svelato il direttore di Sport Mediaset, Ettore Rognoni, nel corso della presentazione dei palinsesti sportivi di Mediaset.

    Sembra infatti che esista una trattativa tra la pay tv di Cologno Monzese e Alessandro Del Piero, quest’ultimo avrebbe il ruolo di commentatore tecnico “in seconda” per le telecronache di Champions (sia per le partite che andranno in onda su Premium, sia per quelle previste su Italia 1) della Juventus che finalmente dopo anni è tornata nell’Europa che conta. L’iniziativa certamente conquisterebbe un nutrito numero di telespettatori di fede juventina considerando che i tifosi bianconeri sono i più numerosi in Italia. Per Mediaset sarebbe un’ottima operazione di marketing.

    Se Del Piero volesse smettere o se rimanesse a giocare in un campionato vicino all’Italia potrebbe entrare nella nostra squadra. Forse è un sogno, speriamo di realizzarlo. Sarebbe un grande regalo anche per i tifosi bianconeri” – queste le parole di Ettore Rognoni.

    Alessandro Del Piero © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    Del Piero insieme al fratello manager non hanno scartato l’ipotesi, ma, anzi stanno valutando l’offerta. Al momento hanno chiesto un po’ di tempo, Alex infatti vuole prima capire dove sarà il suo futuro calcistico, se non dovesse trovare una squadra che gli dia ancora “stimoli” come quelli che gli ha dato la sua Juventus per ben 19 anni, potrebbe anche decidere di appendere le scarpe al chiodo e sedersi in tribuna stampa, il martedì e il mercoledì per commentare le partite della sua ex squadra.

    L’alternativa per Del Piero sarebbe quella di continuare a fare quello che gli piace di più, giocare a calcio, ma cercando una squadra in una località non troppo lontano dall’Italia, così da consentirgli di potersi spostare tra gli studi di Mediaset e il campo di calcio della sua eventuale nuova squadra.

  • Il Watford di Pozzo e Zola tenta Del Piero

    Il Watford di Pozzo e Zola tenta Del Piero

    Al ritiro di Chatillon della Juventus, senza la presenza importante di Alessandro Del Piero “manca qualcosa”: ad affermarlo non è stato un tifoso nostalgico qualsiasi, ma il tecnico duro e pragmatico per eccellenza, ossia Antonio Conte. E, se anche il mister si lascia prendere dai sentimenti verso un compagno-giocatore che ha lasciato, inevitabilmente, un grande vuoto, vuol dire che la presenza dell’ormai ex capitano sarà davvero impossibile da rimpiazzare, almeno nell’immediato.

    Lo stesso Del Piero, qualche giorno fa, aveva commentato, con una punta di inevitabile malinconia, come fosse insolito assistere da spettatore esterno al raduno estivo della Juventus, ai nastri di partenza verso una nuova stagione: i colori bianconero, per ora, non appartengono più al “suo presente” ed è per questo che, in questi giorni, il mercato sembra muoversi verso di lui con maggiore decisione.

    Alessandro Del Piero | © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    Mentre Alex tornerà in campo a Kashima il prossimo 21 Luglio per un’amichevole di beneficenza in favore delle vittime del terremoto giapponese dello scorso anno, pare che il Watford, il club allenato da Gianfranco Zola ed appena acquistato dalla famiglia Pozzo, si sia fatto avanti con una proposta di ingaggio per l’ex numero dieci juventino. A ben guardare, pare che il club londinese possa avere molti “punti a favore” nella scelta di Alex, considerando che un trasferimento in terra britannica sarebbe molto gradito anche alla moglie Sonia – anche per una questione di maggiore vicinanza all’Italia rispetto a destinazioni quali gli USA o l’Asia – e, dunque, l’unico aspetto ancora da “valutare” consiste nella categoria di appartenenza del Watford, ossia la serie B inglese.

    Alex, naturalmente, preferirebbe un club di Premier League, ma la presenza di un’ “anima italiana” nel club, e di una figura di spessore come quella di Zola in panchina, potrebbe convincerlo ad accettare la proposta, per vivere, nuovamente, una stimolante “sfida promozione”, così come fu nel campionato 2006-2007 con la Juventus, quando riuscì a calarsi alla perfezione della serie cadetta, al punto da segnare ben 20 gol.

    La strada di Londra, dunque, potrebbe essere la meta più probabile per la prossima stagione di Pinturicchio, soprattutto perchè il fascino del calcio british, anche in serie B, non può reggere il confronto con nessun’altro campionato, neppure con i petroldollari di Dubai.

  • Futuro Del Piero, “cartellino ritorna mio per qualche giorno”

    Futuro Del Piero, “cartellino ritorna mio per qualche giorno”

    Ormai è diventata una piacevole abitudine quotidiana per i tifosi di Alessandro Del Piero visitare la sua pagina Facebook ed essere, così, aggiornati direttamente da lui a proposito di cosa accadrà nel suo prossimo futuro. Dopo aver postato i vari incoraggiamenti agli Azzurri alla vigilia di ogni partita dell’Europeo, dopo aver segnato con un ulteriore saluto il suo passo d’addio ufficiale alla Juventus – lo scorso 30 Giugno – è arrivato il momento di cambiare immagine del profilo, compiendo un tuffo nei suoi ricordi d’ infanzia, legati alla stagione 1987-1988, quando ebbe il suo primo cartellino, all’età di tredici anni, per l’A.C. San Vendemiano, la squadra del suo Paese, nella provincia trevigiana. Alessandro, dunque, ha pubblicato sul social network proprio l’immagine di quel cartoncino rosa, che riportava la scritta “settore giovanile e scolastico”, intestato a “Del Piero Alessandro”, riportando prima il cognome e poi il nome, come si usa fare a scuola.

    Futuro Del Piero, il suo cartellino resterà libero ancora per poco | ©Paolo Bruno/Getty Images

    Ricordi di una vita fa, per lui, anche se sonno passati 24 anni da quel momento che, per il giovane Alessandro (non ancora Alex, ndr) significava davvero molto: avere una squadra, una maglia con il proprio nome, un borsone con il logo della propria società, un numero da associare alla propria posizione in campo. Era solo il primo passo verso quella che è stata una carriera straordinaria e plurititolata, verso un percorso da incorniciare che lo ha reso uno dei calciatori più importanti della Serie A di tutti i tempi, oltre che il simbolo dell’ultimo ventennio bianconero.

    E’ bello, dunque, immergersi in ciò che era, nel ricordare il punto di partenza, per dare ancora più valore a quello che è stato. Parlare al passato, però, non è appropriato perchè per Alessandro Del Piero (questa volta prima il nome e poi il cognome, ndr) nel futuro ci sarà ancora qualche sfida importante e stimolante. Lo ha confermato lui stesso, con una frase che lo lascia intendere chiaramente: “Oggi, 24 anni dopo quel cartellino è ritornato a casa senza alcun proprietario, a parte me. Ci resterà solo per qualche giorno…”

    Solo qualche giorno, dunque, e poi conosceremo la sua prossima destinazione, la sua nuova maglia ed il nome della squadra che lo accoglierà a braccia aperte perchè, nonostante i 38 anni compiuti, Alessandro Del Piero ha ancora tante motivazioni da esprimere in campo, ed ha ancora la voglia di giocare, di divertirsi in campo, di rincorrere il pallone, fare gol e mostrare la sua celebre linguaccia. Tutto ciò ha determinato la sua scelta di lasciare la sua casa di sempre, la Juventus, perchè non lì non c’era più spazio per lui in campo, non lo vedevano più come calciatore.

    Lui vuole “Giocare ancora” e lo ha espresso in maniera più che chiara, intitolando così anche il suo ultimo libro, e lo farà di certo all’estero. Per ora, solo questo è dato sapere, anche se l’attesa per maggiori dettagli non dovrebbe essere troppo lunga, considerando che lo stesso Ale ha precisato che il suo cartellino rimarrà libero solo per pochi giorni e che, “nel frattempo, sto già lavorando per farmi trovare pronto quando sarà il momento giusto. Le motivazioni non mi mancano e sto affrontando assieme al mio staff questo primo periodo di preparazione individuale con la gioia di sudare e faticare, per rincorrere il prossimo traguardo”.

    Il prossimo traguardo, dunque, è già all’orizzonte e lui ha iniziato ad inseguirlo, con la tenacia e la determinazione di sempre.

  • Del Piero saluta la Juventus, “rimarrò sempre uno di voi”

    Del Piero saluta la Juventus, “rimarrò sempre uno di voi”

    Il giorno è arrivato, il fatidico 30 Giugno 2012: ai più, probabilmente, non farà effetto, anche perchè si tratta solo di una data scritta su un contratto in scadenza, che da domani non avrà più alcun valore legale, ma per Alessandro Del Piero questa data significa qualcosa e, come spesso accade, ha voluto condividere pensieri e sensazioni con i suoi tifosi.

    Del Piero saluta la Juventus ed il suo scritto inizia dicendo che questa “non è una notizia”, per non dare troppo risalto ad un momento che, in fondo, è molto personale, ma quando arriva la fine di qualcosa, anche solo “ufficialmente”, è inevitabile che si ripensi a tutto quello che è stato, a tutto quello che si è vissuto, andando indietro con la memoria, ripercorrendo le tappe e gli avvenimenti che, nel caso di Alessandro e della Juventus, sono stati davvero innumerevoli in diciannove anni di sodalizio.

    Tante gioie, tanti momenti di grande intensità, vittorie, soddisfazioni, riconoscimenti personali: un binomio che ha creato una “storia”, un pezzo importante del club bianconero, che da oggi diventa “passato”. Anche qualche amarezza, soprattutto legata alle vicende contrattuali delle ultime due stagioni: Alex non accenna esplicitamente a nulla, ma lo lascia trapelare fra le righe, con il solito garbo e la consueta eleganza, lasciando soltanto tre puntini sospensivi per far intendere a cosa si riferisca.

    Tutto questo, però, diviene secondario rispetto al momento più bello, a quell’abbraccio meraviglioso della sua ultima partita a Torino, il 13 Maggio, il giorno della festa scudetto, con il suo saluto allo stadio, le sue lacrime trattenute a fatica, il suo inchino al pubblico; un tripudio di intensità e di emozioni sincere, una fotografia che racchiude tutto, dall’affetto alla stima reciproca, dalla tristezza alla nostalgia tipica del momento dei saluti, un’ “istantanea che voglio portare sempre con me, stampata nel cuore, incancellabile“.

    Del Piero saluta la Juventus | © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    Alex, così, decide di restituire ai suoi tifosi un’altra fotografia, reale, per ringraziarli ancora di tanta vicinanza, per ricambiare l’affetto di chi, in questi lunghi anni, lo ha sempre sostenuto ed osannato, aspettandolo all’uscita dal campo di allenamento, anche con le più avverse condizioni meteorologiche, pur di avere un suo autografo, una sua dedica, uno scatto insieme a lui. Una foto, quella pubblicata sul suo sito, scattata nel giorno in cui – prima della partenza per le vacanze – ha svuotato il suo armadietto e si è fatto ritrarre dietro le transenne del campo di Vinovo, con le braccia alzate a mò di saluto, sorridente, nonostante tutto.

    Il momento della nostalgia è già stato consumato, è necessario guardare avanti, come lui stesso ricorda. Ci sarà qualcun’altro ad indossare la maglia numero dieci bianconera, che per la prima volta porterà un cognome diverso dal suo; ci sarà un successore che sogna di farlo da quando era bambino, così com’è stato per lui diciannove anni fa, e che proverà a ripercorrere la sua straordinaria storia, divenuta ormai leggenda.

    Alessandro Del Piero, però, rimarrà juventino per sempre, perchè lo è sempre stato, fin da bambino, e perchè certi legami sono indissolubili: tiferà per i suoi compagni, tiferà per i suoi tifosi, tiferà per quella maglia che ha desiderato e rispettato “senza deroghe e senza sconti”, che ha amato e “che amerà sempre“, perchè anche se da domani l’ufficialità dice che non sarà più un giocatore della Juventus, “rimarrò sempre uno di voi.

    Saranno i tifosi, dunque, il ponte principale fra Alex e la Juventus, il legame che continuerà nonostante la lontananza, nonostante il suo futuro – per il momento ancora incerto –  sarà con un’altra squadra, all’estero. Saranno loro il trait d’union che permette di sperare in un suo ritorno, in vesti diverse naturalmente: Alex, per ora, ringrazia tutti e saluta, ma il suo non è un addio. Arrivederci Campione.

  • Italia Germania, Del Piero carica gli Azzurri ricordando Dortmund

    Italia Germania, Del Piero carica gli Azzurri ricordando Dortmund

    Italia Germania significa emozioni e ricordi, per gli italiani di tutte le generazioni: c’è chi pensa allo storico 4 a 3 del mondiale del 1970, c’è chi rivive con la memoria la finale di Madrid del 1982, c’è chi si ferma all’evento cronologicamente più recente, più vivo, la semifinale mondiale 2006 di Dortmund, quella del “si va a Berlino”, con il gol di Fabio Grosso a pochi minuti dalla fine del secondo tempo supplementare, ed il suggello di Alex Del Piero, per il 2 a 0 della sicurezza, con quella corsa forsennata dell’allora numero 7 Azzurro alla ricerca di quell’assist perfetto che gli ha, poi, permesso di realizzare uno dei suoi gol più importanti ed emozionanti, proprio nel tempio dei padroni di casa tedeschi, con il successivo urlo liberatorio sotto la tribuna dove sedevano i suoi familiari e la moglie Sonia.

    Alessandro Del Piero ha raccontato più volte le sue sensazioni di quella fantastica serata di sei anni fa, ma non si stanca di ripeterle nel giorno della semifinale europea con un punto di vista molto personale: “Ogni fotogramma di quella sera vale tantissimo, ed è impresso nella mia mente, ho rivisto in televisione tante volte quelle immagini: si vede mia moglie Sonia che piange di gioia e subito dopo una bimba tedesca che piange perchè ha perso”. Volti di vincitori e vinti, l’essenza del calcio, ma quel match – secondo Alex – “resta la partita migliore di quel mondiale, nonostante quella contro la Francia fu l’emozione più grande sollevando la Coppa”.

    Inevitabile, dunque, che nel giorno della sfida che vale l’accesso alla finale continentale, Alessandro Del Piero riscopra il suo “cuore Azzurro” ed esprima tutta la sua vicinanza ed il suo sostegno ai suoi ex compagni di Nazionale, ai quali li lega un rapporto di sincera amicizia, proiettandosi – probabilmente anche con un velo di nostalgia per il tempo che passa – al delicatissimo match di questa sera, che vivrà in veste di tifoso, in diretta dagli Usa dove attualmente si trova in vacanza.

    Del Piero è fiducioso, motivando con ragioni tecniche la sua convinzione, sottolineando l’importanza della solidità del gruppo azzurro che si traduce visibilmente anche sul campo, dove gli uomini di mister Prandelli hanno mostrato gioco ed identità di squadra, oltre che una grande solidità cresciuta di partita in partita. Anche i tedeschi, però, secondo Alex, hanno grandi qualità, in particolare negli uomini che lui stesso definisce come “più temibili”: Ozil, Muller e Gomez.

    Italia Germania Del Piero in gol nel 2006 | DAVID HECKER/AFP/Getty Images

    Il perno dell’Italia, invece, si chiama Andrea Pirlo, suo compagno alla Juventus nella scorsa stagione, che – nonostante la stanchezza per una stagione giocata con grande costanza – “si è mantenuto a livelli eccezionali, come quelli del campionato con la Juventus”, così come gli altri bianconeri – Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Marchisio, Giaccherini – che Ale dichiara di seguire con un affetto speciale, “perchè oltretutto fino al 30 Giugno sono ancora miei compagni di squadra”.

    Dopo tanti riferimenti al suo passato colorato di Azzurro e di bianconero, impossibile non accennare a ciò che sarà, dopo il fatidico 30 Giugno, la data fissata per la scadenza del suo contratto con la Juventus: come detto, per ora, l’ex capitano juventino è in America in una sorta di vacanza-lavoro, perchè proprio negli Usa ha già ripreso ad allenarsi agli ordini dei suoi preparatori atletici, con sedute in palestra ed in piscina e lunghe corse sulla sabbia, in attesa di ritrovare il suo compagno preferito, il pallone. Per ora, un semplice in bocca al lupo alla Nazionale Italiana perchè “sono un atleta, conosco le scaramanzie e quindi so che non si deve aggiungere niente di più”.

  • Giovinco nel post-Del Piero, sua la numero 10?

    Giovinco nel post-Del Piero, sua la numero 10?

    I paragoni fra presente e passato spesso finiscono per rivelarsi inopportuni, perchè il passato si fonda su basi differenti rispetto al presente, perchè “ciò che è stato non può tornare” e via dicendo: la percezione della fine di un’epoca porta con sè soltanto nostalgia ed un pizzico di senso di vuoto, connesso all’incertezza per il domani, per le routine che si perdono, per le abitudini che cambiano. La prima stagione bianconera D.A.D.P. (Dopo Alessandro Del Piero) significherà tutto questo soprattutto perchè il binomio fra l’ex capitano e la Signora è stato principalmente un rapporto ventennale vissuto con straordinaria intensità emozionale, in un continuo scambio di sensazioni, sentimento e passione. Parlare di un erede di Alex, dunque, è ancora molto difficile, anche perchè – per chiunque – prendere sulle spalle un bagaglio come quello lasciato da Del Piero sarebbe una responsabilità troppo grande.

    Eppure, quella maglia numero 10 – come lo stesso Del Piero ha più volte ribadito – deve continuare ad essere indossata, per alimentare il sogno di chi, legittimamente, aspira a ricalcare ciò che lui è stato, ciò che lui ha fatto.

    In tal senso, dopo la notizia del completo riscatto del suo cartellino da parte della Juventus, per la cifra di undici milioni di euro, il “successore” in questione potrebbe essere Sebastian Giovinco, il “figliol prodigo” che tornerà a casa dopo un lungo peregrinare in provincia (non per sua volontà, ndr) per “farsi le ossa” come si usa dire.

    La Formica Atomica tornerà a vestire quella maglia bianconera che conosce molto bene, che ha portato fin da piccolo, con cui ha conquistato il Torneo di Viareggio ed il campionato Primavera, che lo ha portato ad assaggiare il sapore della serie A e della Champions League, oltre che il dolce gusto del gol che, per chi compie tutta la trafila dalle giovanili alla prima squadra, assume sicuramente un valore speciale.

    Sebastian Giovinco | Claudio Villa/Getty Images
    Torino è casa sua,semplicemente perchè Sebastian è nato lì, ed è cresciuto a Beinasco,in una famiglia – come tante – di emigranti del Sud, partita per la città sabauda in cerca di fortuna. Torinese di sangue meridionale, metà calabrese e metà siciliano, dal carattere orgoglioso e determinato, tenace e deciso, senza peli sulla lingua nell’esprimere un pizzico di risentimento negli anni lontani da Torino, ma con la giusta ambizione di chi ora si sente pronto, di chi è consapevole che il suo momento è finalmente arrivato, di chi sente che le soddisfazioni che potrebbero arrivare saranno naturale conseguenza del suo talento ma anche del duro lavoro, dell’umiltà di mettersi in gioco continuamente, accettando il trasferimento ad Empoli, prima, ed a Parma, poi, rispondendo sempre “presente”, a suon di gol e di assist decisivi.

    Sebastian, per ora, è totalmente concentrato sull’Europeo Azzurro ma non sta nella pelle all’idea di poter ritornare alla Juventus dalla porta principale, da protagonista atteso e voluto fortemente soprattutto da Beppe Marotta ed Antonio Conte.

    Tornerà in un momento particolare, nella stagione del ritorno in Champions, del tricolore da difendere, della necessità di doversi abituare all’assenza di Del Piero ed a tutto ciò che significherà e, per questo, potrebbe essere giusto che l’onore della maglia numero 10 spetti proprio a lui, senza azzardare paragoni con la “leggenda”, ma concedendogli la giusta fiducia, a priori. Non parliamo di eredità, sarebbe poco prudente, parliamo della necessità di scegliere chi possa avere le qualità giuste per vestire la maglia che fu, prima che di Alex, di Baggio, Platini, Sivori e Boniperti; Giovinco potrebbe essere l’uomo giusto al momento giusto e, se così sarà, dovrà isolarsi dal peso delle inevitabili pressioni, pensando esclusivamente a costruire la sua “storia personale” nell’empireo dei grandi bianconeri.

  • Del Piero apre all’Argentina, Alex-Trezeguet di nuovo insieme?

    Del Piero apre all’Argentina, Alex-Trezeguet di nuovo insieme?

    Mentre tutti attendono la sua chiamata nel calcio a stelle e strisce della Major League Soccer, per calarsi in un’avventura dorata negli States che non ha mai nascosto di amare al punto da sceglierli come frequente meta delle sue vacanze, Alessandro Del Piero, in un’intervista rilasciata ad Espn apre la porta al calcio latino ed, in particolare, all‘Argentina, rispondendo a precisa domanda in proposito: “Giocare in Argentina? Perchè no, il calcio latino è anche il mio calcio”.

    Il discorso in questione rientra  in un’ottica ben più generale considerando il fatto che lo stesso ex capitano bianconero non ha ancora indicazioni precise circa il suo futuro e, dunque, preferisce rimanere in un’ottica “open mind“, senza alcun tipo di preclusione verso eventuali alternative che potranno presentarsi.

    In tal senso Alex si è soffermato sul caloroso apprezzamento che il popolo argentino gli ha sempre tributato, considerando che, in molti dei suoi numerosi viaggi, i tifosi argentini gli hanno manifestato ammirazione e stima, con particolare riferimento al suo gol segnato contro il River Plate nell’ormai storica finale di Coppa Intercontinentale giocata a Tokyo con la sua Juventus, nell’anno successivo alla conquista della Champions League, con Marcello Lippi in panchina. “Mi capita di viaggiare molto, tutti i tifosi del Boca vengono a salutarmi ricordando il mio gol al River Plate nella Coppa Intercontinentale. Boca e River sono il top”. 

    In particolare, se nella prossima stagione dovesse realmente concretizzarsi l’ipotesi di un suo approdo in Argentina, e nello specifico proprio al River Plate, potrebbe ricomporsi suggestivamente la coppia gol bianconera dei primi anni duemila, quella dello storico scudetto del 5 Maggio 2002 per intenderci, una delle più prolifiche della storia juventina, ossia il binomio Del Piero-Trezeguet.

    Alessandro Del Piero | © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    Alex e David di nuovo insieme, anche se con qualche anno di più, potrebbero realmente essere un bel tuffo nel passato, soprattutto per i nostalgici tifosi bianconeri che, in tal caso, potrebbero appassionarsi alle partite del River Plate: sulla questione, però, Del Piero ancora non si sbilancia, anche se si dichiara comunque possibilista, anche a proposito di un prossimo contatto telefonico proprio con il franco-argentino Trezegol, che Alex stima moltissimo e con il quale aveva un’intesa perfetta in campo. “Non ci siamo sentiti, magari mi chiamerà, se lo fa vi avviso. David è uno dei migliori goleador che abbia mai visto. Ha una grandissima capacità di coordinazione, riesce a tirare al volo da qualsiasi posizione ed ha un tempismo incredibile in area, riesce sempre a sapere dove andrà la palla”.

    Il discorso sul calcio latino non può esimersi dall’argomento Messi-Maradona, il presente ed il passato del calcio argentino, figli di epoche tanto differenti, così grandi entrambi ma così diversi nel carattere e nelle abitudini fuori dal campo: il saggio Alex non azzarda confronti in merito e, diplomaticamente, afferma come, in tempi differenti, siano entrambi da considerare dei numeri uno, capaci di “cose straordinarie con il pallone”.

    Diego è stato un mito per il Del Piero-bambino, che “rimaneva a bocca aperta” osservando le straordinarie gesta del Pibe de Oro; Lionel Messi, invece, è il numero uno della nostra epoca, “che ha vinto tanto e può vincere ancora tantissimo”. Se l’ipotesi-Argentina diventasse realtà, Alex avrebbe modo di conoscerli ancor più da vicino.

  • Del Piero, il Montreal Impact prova a portarlo nella MLS

    Del Piero, il Montreal Impact prova a portarlo nella MLS

    A poche settimane dall’addio alla Juventus, Alessandro Del Piero è intento a valutare le proposte dei club d’oltreoceano intenzionati ad assicurarsi il campione il cui rapporto con la Vecchia Signora si è interrotto dopo 19 anni.

    Secondo un’indisrezione emersa a Milano nel corso di un incontro del World Regions Forum in cui erano presenti alcuni rappresentanti dello stato canadese del Quebec, il Montreal Impact avrebbe avviato la trattative per portare l’ormai ex capitano bianconero in Canada. A rivelarlo sarebbe stato un membro della delegazione del Quebec il quale avrebbe svelato anche che già nella scorsa primavera vi erano stati i contatti tra i dirigenti canadesi e l’entourage del giocatore per sondare la sua disponibilità a chiudere in Nord America la carriera nella Major League Soccer, e una prima proposta sarebbe stata avanzata all’attaccante a gennaio. Nelle scorse settimane la società canadese aveva messo a segno il colpo Di Vaio, che ha deciso di lasciare Bologna al termine di questa stagione per affrontare l’avventura americana, raggiungendo così i due azzurri Matteo Ferrari e Bernardo Corradi.

    Alessandro Del Piero © Paolo Bruno/Getty Images

    Anche l’idea del Sion di ingaggiare Del Piero non sarebbe tramontata. Il club svizzero infatti, come confermato dal direttore sportivo De Gennaro, ha confermato il desiderio della società di acquistare l’ex capitano bianconero per la prossima stagione: “Il mio presidente ci farà un pensierino, ma sarà difficile che Del Piero accetti la proposta, considerando che ci saranno offerte da Los Angeles e dall’Inghilterra“.

    Intanto, mentre intorno a lui si intensificano le voci di calciomercato, Del Piero si gode il meritato riposo negli Stati Uniti dove è volato per assistere alla finale Eastern Conference dei playoff NBA tra gli Heat e i Boston Celtics. A svelarlo lo stesso Alex sul suo profilo Facebook dove ha postato per i suoi tifosi le immagini che lo ritraggono all’AmericanAirlines Arena di Miami.

  • Del Piero, conferenza di addio “In Italia con nessuna altra maglia”

    Del Piero, conferenza di addio “In Italia con nessuna altra maglia”

    Tremendamente bello“, accostamento di parole di significato opposto, un ossimoro affatto casuale: una frase pronunciata con la solita pacatezza, con la serenità di chi è consapevole di aver vissuto intensamente diciannove anni di storia personale che si sono intrecciati indissolubilmente con la Storia della Juventus e del calcio italiano. Due parole per esprimere ciò che l’anno appena trascorso ha rappresentato, il suo ultimo in maglia juventina, il suo passo d’addio da Capitano bianconero: una stagione terminata con la vittoria del campionato, con la punizione pennellata nella gara decisiva con la Lazio, con il gol-marchio di fabbrica all’Atalanta nella passerella finale, con il saluto allo stadio, con il giro di campo e l’inchino finale, ricco di gratitudine, affetto, sincerità e commozione, trattenuta a fatica.

    Quel finale è già archiviato dalle cronache, ma non nel cuore, ed a quasi due settimane di distanza Alessandro Del Piero torna a parlarne, nella conferenza stampa dedicata alla presentazione della nuova linea di occhiali “ADP10”, lanciata in società con Lapo Elkann ed al suo marchio “Italia Independent”. Una nuova veste per Alex, da imprenditore, in cui prova a calarsi, portando con sè le qualità che lo contraddistinguono, quella passione e quella determinazione che lo portano ad impegnarsi al cento per cento in ogni avventura intrapresa, permettendogli di avere sempre e comunque un atteggiamento vincente, in ogni campo.

    Oltre alla nuova pagina imprenditoriale, però, la conferenza stampa di questa mattina era attesa per le altre tematiche che avrebbe portato con sè, ed Alex non si è tirato indietro, rispondendo alle domande sul suo futuro che, però, è ancora un “work in progress”, alla ricerca di una soluzione ottimale, a tutto tondo, che possa regalargli gli stimoli giusti, indipendentemente dall’eventuale partecipazione alla prossima Champions League o ad un campionato minore. L’essenziale è che la nuova situazione gli consenta di esprimersi al meglio, di coltivare ancora con gioia la sua passione, la sua linfa vitale, che gli offra la possibilità di calarsi in una realtà che gli regali “uno scambio di energie”. Il suo futuro, dunque, è ancora da definire, ma nella mente di Alex c’è già una ferma certezza: sarà all’estero, portando con sè la sua famiglia, perchè “per una serie di ragioni il mio futuro in Italia non può essere in un’altra squadra; mi pare una cosa giusta e non rientra nei miei principi“. 

    Il riferimento ai suoi valori, in tal caso, non appare casuale, bensì un modo per spiegare ancora una volta il suo stato d’animo attuale, che gli “fa vivere fra le nuvole questo periodo”, un momento intenso e “topico”, da brividi come il saluto alla “sua” Torino ed alla sua gente, che non smetterà mai di ringraziarlo per ciò che ha saputo trasmettere, in campo e fuori, con la sua semplicità e la sua signorilità: “tutte belle cose che porterò sempre con me”. 

    Un saluto senza rancori, un epilogo in perfetto stile Del Piero, che non apre e non chiude la porta ad un suo prossimo futuro dirigenziale alla Juventus, semplicemente perchè “a quella porta non si è proprio arrivati perchè per parlarne ora ci sono troppi se e troppi ma”: una chiosa netta a smentire le voci circolate di recente, almeno per ora.

    Alessandro Del Piero | © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages

    Non è il momento di affrontare questi discorsi, il distacco si è appena consumato, la ferita – anche se ben celata – è ancora fresca, anche se la famiglia Agnelli sembra comunque essere al suo fianco, indipendentemente da ciò che è accaduto nell’ormai nota Assemblea dei soci dello scorso Ottobre. A rimarcare tale legame  è lo stesso Lapo Elkann, pur evitando di intervenire sulle questioni legate al futuro di Alex, limitandosi a sottolineare che “Del Piero ha fatto ‘tantissimissimo’ per la Juve e per l’Italia ed ha sempre portato alti i valori dello sport nel mondo, è un gran signore. Ogni scelta che farà non potrò che approvarla e augurargli ogni bene”.

    La chiusura di Alessandro, ormai ex capitano bianconero, ritorna, poi, sull’argomento “maglia numero 10” che – ribadisce – non deve esser ritirata, per concedere ad ogni bambino il desiderio di vestirla, coltivando quello che è stato il suo stesso sogno, poi avverato, che lo ha portato dalla profonda provincia Veneta fin sul tetto del mondo, battendo ogni record esistente.

    Per ora, il suo cammino continua, allontanandosi dalla sua amata Signora e portando con sè un bagaglio molto pesante, di cui si sentirà fortemente la mancanza, ma in questo caso è giusto pensare romanticamente che il vero amore non conosce distanze.

  • Marotta al CorSport “Van Persie, Suarez o Higuain? Possibile”

    Marotta al CorSport “Van Persie, Suarez o Higuain? Possibile”

    Ospite della redazione del Corriere dello Sport, Beppe Marotta ha parlato a 360° della fantastica stagione della Juve appena conclusa che ha riportato lo scudetto a Torino a distanza di anni (6 o 8 a seconda dei punti di vista che si vuol prendere in considerazione). Inutile dire che, archiviato il campionato vinto meritatamente e la Coppa Italia sfumata in finale, l’argomento caldo che tiene banco in questo periodo in casa bianconera e che interessa maggiormente i tifosi è il calciomercato. Il dg campione d’Italia non si è nascosto e ha confermato l’interessamento verso quei nomi che vengono accostati quotidianamente alla Juventus:

    Uno tra Van Persie, Suarez e Higuain? Possibile. Sono tre elementi interessanti. Cavani? Bisogna sempre tener conto della volontà dei club d’appartenenza. Balotelli? Non ci abbiamo mai pensato: non rientra nel profilo che cerchiamo. Giovinco? Su di lui abbiamo sempre puntato, però doveva ancora affermarsi come il giocatore importante che oggi è. E’ maturato: valuteremo con il Parma“.

    I progetti e le strategie di mercato del club bianconero però non si fermeranno solo all’acquisto del top player in attacco ma saranno orientate anche verso gli altri reparti in modo tale da poterli potenziare ulteriormente: “Abbiamo in programma di aumentare numericamente la rosa, è necessario dal momento che nella prossima stagione con la Champions dovremmo affrontare più partite. Cerchiamo due o tre elementi d’eccellenza senza perdere mai di vista l’equilibrio di un gruppo che ha importanti doti tecniche ed umane. Ci teniamo a rispettare gli equilibri economici: dai nostri elenchi dovremo perciò depennare chi comporterà difficoltà economiche sia a livello di cartellino che d’ingaggio. Borriello? Abbiamo colto un’opportunità di mercato a gennaio: abbiamo un mese per valutare il riscatto. Pogba? Abbiamo rispettato i regolamenti: il ragazzo, per sue motivazioni, non intendeva
    rinnovare. Ci siamo attivati, informando il club, e siamo in attesa della disponibilità. I contatti verbali sono ben avviati. Verratti? La Juventus ha recuperato un forte appeal, non solo tra i giovani. Il desiderio manifestato da Verratti può agevolarci in sede di trattativa, però attorno a lui è scoppiata un’asta e il valore è lievitato. Scambio con Immobile? Non c’è stato nulla. Asamoah? E’ uno dei primi nomi. Rinnovo di Conte? L’allenatore è stato ed è il valore aggiunto, ha meriti grandissimi, è leader del gruppo e artefice primo del successo. Rinnoverà con noi fino al 2015: ratificheremo l’accordo già in settimana. Il prolungamento non è in alcun modo condizionato alle indagini sulle scommesse: nel contratto non metteremo nemmeno clausole che contemplino l’ipotesi di una sanzione. Siamo convinti della sua estraneità e pensiamo sia stato strumentalizzato: conosciamo i suoi valori umani, vogliamo stargli vicini
    “.

    Beppe Marotta ©Getty Images

    Altro tema d’attualità il mancato rinnovo di contratto di Alessandro Del Piero, motivando la scelta della società di non prolungare il rapporto con il suo capitano: “Quando abbiamo stipulato l’ultimo accordo, s’era definita consensualmente l’annualità. La Juve non dimentica quello che fatto Del Piero e rispetta un professionista che ha scritto la sua storia: il fatto che non continui non dipende certo da simpatia o antipatia, l’applicazione delle strategie richiede a volte freddezza“.

    Marotta spiega il segreto del ritorno della Juve ai vertici del calcio italiano dopo Calciopoli e gli ultimi due anni molto difficili e complicati dando i meriti alla famiglia Agnelli: “Il ritorno della Famiglia ai vertici della gestione ha trasmesso un grande senso di appartenenza, la società è stata impostata su competenze specifiche, l’allenatore, intuizione di Andrea Agnelli, conosceva come nessuno l’ambiente e il valore della maglia. Siamo felici di aver restituito nobiltà a un club che attraversava un momento di decadenza. Calciopoli è stata devastante per la Juve. Tutti i protagonisti di quegli anni sentono loro gli scudetti conquistati sul campo e io stesso, da osservatore al tempo esterno, dico che quella squadra avrebbe vinto comunque. La giustizia? Va rispettata, però qui si apre una pagina piena di nuvole. Per noi il trattamento è stato iniquo: c’è un tribunale ordinario che ha definito la società estranea. Le tre stelle sulla maglia? Ci stiamo lavorandoIl nostro orgoglio è aver creato un modello di riferimento.