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  • Juventus – Manchester City 1-1, a Giannetti risponde Jo

    Juventus – Manchester City 1-1, a Giannetti risponde Jo

    La Juventus chiude la sua avventura in Europa League con l’ ennesimo pareggio contro un Manchester City rimaneggiato e già qualificato.

    Delneri non imbottisce l’ undici iniziale di primavera schierando il solo Giannetti in avanti con Del Piero ma non rinunciando né a Krasic e neanche a Chiellini mentre Mancini fa riposare sia Tevez che Balotelli. Pronti via ed è il Manchester a rendersi pericoloso con una discesa sulla fascia di Johnsson anche se comunque, il ritmo della partita è molto basso e le squadre dimostrano di non voler rischiare soprattutto infortuni. Si arriva così verso la fine della prima frazione con il sussulto del capitano bianconero Alessandro Del Piero che sulla fascia serve una palla splendida al centro dove il giovane Giannetti si fa trovare pronto firmando il suo primo gol in prima squadra.

    La ripresa di apre con la novità Camilleri al posto di Krasic, preservato per il Chievo nella partita di domenica. I ritmi non decollano ed il Manchester non si affanna a raggiungere il pareggio a tutti i costi, ma al 75’ il lampo della squadra di Roberto Mancini che con Jo servita in area in completa solitudine, insacca alle spalle di Manninger. nel finale, da segnalare l’ esordio in Europa league di Filippo Boniperti nipote dell’ indimenticato Giampiero Boniperti.

    Si chiude quindi l’ avventura della Juventus in Europa, imbattuta ma con sei pareggi in sei partite, mentre prosegue a vele spiegate Roberto Mancini con il suo City serio candidato alla finale di Dublino.

  • Europa League: Lech Poznan – Juventus, probabili formazioni

    Europa League: Lech Poznan – Juventus, probabili formazioni

    E’ una Juventus obbligata quella che stasera scenderà in campo nel gelo dello stadio Miejski (si preannunciano temperature polari) per affrontare il Lech Poznan, tra infermeria piena e giocatori non inseriti nella lista come Aquilani, Quagliarella e Sorensen, e alla ricerca della vittoria che rilancerebbe i bianconeri nella corsa qualificazione ai sedicesimi di Europa League.

    La situazione del Gruppo A è problematica, Del Piero e compagni sono costretti a vincere entrambe le due gare rimaste (l’ultima con il Manchester City di Mancini) per essere sicuri di passare il turno visti i 3 punti di ritardo che accusano in classifica da inglesi e polacchi.
    La Juve non ha mai vinto, ha ottenuto 4 punti frutto di altrettanti pareggi e lasciare anzitempo la competizione senza neanche aver vinto una gara sarebbe pesante da digerire per la truppa bianconera.

    Del Neri punterà sull’estro di Krasic, sulla fascia destra, e sulla velocità di Pepe a sinistra a rifornire le due punte che saranno Del Piero e Iaquinta. Turno di riposo per Felipe Melo a centrocampo mentre in difesa troveranno spazio Traorè e il baby Camilleri, stasera all’esordio assoluto in prima squadra. In porta, come di consueto, ci sarà Manninger.

    All’andata finì con un incredibile 3-3, i polacchi pareggiarono in pieno recupero al termine di una gara rocambolesca con un gran tiro dalla distanza di Rudnevs, autore quella sera della tripletta che bloccò la Juventus.

    Probabili formazioni LECH POZNAN – JUVENTUS (ore 20:45)

    LECH POZNAN (4-2-3-1): Kotorowski; Kikut, Arboleda, Bosacki, Henriquez; Djurdjevic, Injac; Stilic, Peszko, Wilk; Rudnevs.
    Panchina: Buric, Wojtkowiak, Gangarczyk, Kielb, Drygas, Krivets, Mozden.
    Allenatore: Bakero
    JUVENTUS (4-4-2): Manninger; Camilleri, Chiellini, Bonucci, Traore; Krasic, Marchisio, Sissoko, Pepe; Iaquinta, Del Piero.
    Panchina: Storari, Ferrero, Felipe Melo, Liviero, Buchel, Giannetti, Lanzafame.
    Allenatore: Del Neri.

  • Juve e Roma non si fanno male. Totti risponde a Iaquinta

    Juve e Roma non si fanno male. Totti risponde a Iaquinta

    Finisce 1-1 all’Olimpico l’anticipo serale tra Juventus e Roma in uno dei tre big match che offre in questo weekend la scoppiettante 12esima giornata di Serie A. Bianconeri e giallorossi, che domani assisteranno comodamente in poltrona al derby della Madonnina tra Inter e Milan, si dividono la posta in palio rimandando al prossimo impegno l’appuntamento con la vittoria. Forse non era questa la serata adatta per pensare ad un’eventuale aggancio al vertice della classifica, considerato che entrambe le squadre godono di una buona salute, ma ci si aspettava, sia da una parte che dall’altra, un pizzico di incisività in più per tentare il colpaccio. Le reti, tutte nel primo tempo, portano le firme di Iaquinta e Totti.

    Era la partita dei due ex Del Neri e Ranieri, quest’ultimo più avvelenato nei confronti della Vecchia Signora per l’esonero subito a sole due giornate dalla fine del campionato stagione 2008-2009. Ma era soprattutto la partita che vedeva lo scontro tra le due bandiere, nonchè capitani, dei rispettivi club, Totti e Del Piero. Confronto mancato perchè Del Neri preferisce Iaquinta a Pinturicchio che parte inizialmente dalla panchina mentre il Pupone va ad affiancare regolarmente in attacco Menez e Vucinic.
    La Juve, alle prese con l’infermeria piena ma che piano piano va svuotandosi (recuperati Amauri e Traorè), si presenta nuovamente con Grosso sulla corsia sinistra di difesa e con Sorensen nel’inedita posizione di terzino destro, buona nonostante tutto la prova del giovane centrale difensivo.

    La Juve parte forte e già dopo una manciata di minuti ha l’occasione per passare in vantaggio: Quagliarella lancia Iaquinta che a tu per tu con Julio Sergio si allarga troppo sparando addosso al portiere giallorosso. La Roma si riorganizza e risponde con una conclusione a giro di Menez che Storari manda in angolo. La squadra di Ranieri conduce la gara e palleggia bene a centrocampo mentre la Juve assume lo stesso atteggiamento attendista sfoggiato contro il Milan lasciando l’iniziativa all’avversario per poi colpirlo in contropiede, sistema con il quale Del Neri stese all’Olimpico i giallorossi per 2-1 nella passata stagione quando guidava la Samp e che in quella occasione costò lo scudetto alla Roma.
    Al 24′ altra occasione gol per i bianconeri: su un cross di Aquilani, romano doc che stasera affrontava i suoi ex compagni, prima Quagliarella non riesce a dare il giusto impatto con la sfera e poi Iaquinta manca incredibilmente l’appuntamento con il gol da due passi con la palla che gli sfila davanti. La Juve riparte velocissima in contropiede e alla mezz’ora su un altro traversone, questa volta di Pepe, è Julio Sergio a togliere letteralmente la sfera dalla testa di Iaquinta che altrimenti sarebbe andato a colpo sicuro. E’ il preludio al gol che arriva 5 minuti più tardi con una deliziosa giocata di Aquilani, sempre più indispensabile per il centrocampo juventino, che prima beffa con tunnel Greco e poi con un cross ben calibrato pesca alla perfezione Iaquinta che in girata volante trafigge Julio Sergio.
    La Roma però non subisce il colpo e continua a spingere soprattutto con Menez, il migliore dei suoi stasera. Il pari giunge nell’unico minuto di recupero del primo tempo decretato da Rizzoli per un fallo di mani di Pepe in area di rigore su una punizione calciata da Totti; è lo stesso capitano poi che va a trasformare il penalty procurato tra le proteste, inutili, dei bianconeri. Pochi secondi prima la Roma aveva reclamato un altro rigore per atterramento di Chiellini ai danni di Mexes, rigore che sembra starci.

    Nel secondo tempo, che vede l’esordio di Traorè subentrato all’acciaccato Grosso, i capitolini mostrano una maggiore grinta agonistica e aumentano la loro aggressività nell’aggredire il portare di palla bianconero, risultato che produce l’effetto sperato, quello di continuare a non far giocare la Juve così Del Neri corre ai ripari inserendo Del Piero a 35 minuti dal termine al posto di Iaquinta. La sfida a distanza con Totti dura però poco più di un quarto d’ora perchè Ranieri decide di richiamare il capitano giallorosso in panchina per giocarsi la carta Borriello aumentando il peso offensivo in un attacco che stasera è stato poco incisivo negli ultimi 20 metri.
    Le occasioni più ghiotte però capitano ancora alla Juve prima con Aquilani che, ben servito dal “rimorchio” di Felipe Melo, vede Burdisso immolarsi sulla traiettoria altrimenti piazzata nell’angolino basso e poi con Quagliarella che sforna una delle sue pregevoli conclusioni balistiche dalla lunga distanza ma che trova pronto Julio Sergio. Non succede più nulla, gli ospiti tengono saldamente in mano il pallino del gioco ma non producono pericoli verso la porta difesa da Storari.

    In classifica la Juve agguanta l’Inter a quota 20 mentre la Roma segue ad una sola lunghezza ma domani il derby di Milano e la sfida importante tra Lazio e Napoli può rimescolare le carte.

    Il tabellino
    JUVENTUS – ROMA 1-1
    35′ Iaquinta (J), 49′ pt rig Totti (R)
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Sorensen, Bonucci, Chiellini, Grosso (46′ Traoré); Pepe, Felipe Melo, Aquilani, Marchisio (76′ Amauri); Quagliarella, Iaquinta (54′ Del Piero).
    Panchina: Costantino, Salihamidzic, Sissoko, Lanzafame.
    Allenatore: Del Neri.
    ROMA (4-4-2): Julio Sergio; Cassetti (46′ Rosi), Méxes, N. Burdisso, Riise; Greco (75′ Brighi), De Rossi, Simplicio, Menez; Totti (68′ Borriello), Vucinic.
    A disposizione: Lobont, Perrotta, Baptista, Adriano.
    Allenatore: Ranieri.
    Arbitro: Rizzoli
    Ammoniti: Menez (R), Pepe (J), Greco (R), Burdisso (R)

    LE PAGELLE

  • Juve rimandata a Brescia, 1-1. Eurogol di Diamanti

    Juve rimandata a Brescia, 1-1. Eurogol di Diamanti

    A Brescia era importante non perdere ulteriore terreno in classifica dalle prime della classe tenendo conto anche della sfida impegnativa di sabato sera con la Roma. E invece la Juventus continua con la sua altalena di risultati strappando un punto alle Rondinelle che in fin dei conti si può ritenere guadagnato per la truppa di Del Neri perchè l’1-1, per quanto fatto vedere in campo, sta stretto alla squadra di Iachini. Succede tutto nella ripresa: al gol di Quagliarella risponde con un magnifico sinistro Diamanti che festeggia nel migliore dei modi il suo secondo centro in campionato.

    La Juve che è sempre alle prese con un’infermeria piena (ben 11 gli indisponibili) sembra una squadra formata da reduci di guerra: la stanchezza, vuoi o non vuoi, giocando quasi sempre gli stessi giocatori, si fa sentire. Il Brescia invece è in crescita e con il morale alto dopo il pari, ampiamente meritato, di San Siro conquistato contro i campioni d’Italia dell’Inter.
    Le Rondinelle, sulle ali dell’entusiasmo, fanno la partita e, in particolar modo con Diamanti, fanno sudare più del dovuto mediani e centrali bianconeri. Storari si vede bersagliato da missili dalla distanza da tutte le parti: ci prova Diamanti per ben due volte, in apertura di gara e sul finire del primo tempo ma prima trova la ripsosta dell’estremo difensore juventino, la seconda conclusione fa la barba al palo. In mezzo il bolide di Eder, conclusione stilisticamente bellissima, coordinazione perfetta ma a dire no al brasiliano ci pensa la traversa. Per vedere la Juve ci vuole la mezz’ora del primo tempo che si fa viva con Quagliarella di testa per il primo vero pericolo verso la porta difesa da Arcari che evita il gol con un colpo di reni alzando la sfera sopra la traversa.

    Nella ripresa la musica non cambia, Juve e Brescia suonano lo stesso disco del primo tempo: Motta è spaesato in marcatura, gli avversari gli sgusciano da tutte le parti e non riesce mai a spingere sulla sua corsia di competenza; addirittura la Juve si trova a spingere meglio con Grosso, alla sua seconda partita in campionato dopo il reintegro in rosa deciso da Del Neri per sopperire agli infortuni; Sissoko sbglia una miriade di passaggi, Aquilani manca di smalto e Del Piero, che ieri ha spento 36 candeline, non entra mai in partita. Ecco perchè Del Neri opta per l’avvidendamento del capitano con Iaquinta con l’intenzione di dare più profondità alla manovra bianconera. Infatti l’attaccante neo entrato riesce a tenere alta la squadra e al minuto 70 serve a Quagliarella un assist al bacio al centro dell’area, la sua conclusione però colpisce il palo. Insiste la Juve in questo frangente e fa bene perchè 120 secondi più tardi su un cross rasoterra di Grosso è sempre l’attaccante ex Napoli, in linea con la sfera, a mettere dentro di rapina. Ma non c’è neanche il tempo di mettere a fuoco che Diamanti con una magia pareggia: l’ex West Ham lascia partire una conclusione tesa di esterno mancino esattamente dal vertice sinistro dell’area di rigore bianconera che sfiora le gambe di Sissoko, la testa di Chiellini e si va ad insaccare nell’angolino più lontano, imparabile per Storari per lo stupore e l’incredulità di Del Neri in panchina.
    Ma è la Juve nel finale a rischiare il colpo: cross del solito Grosso e girata di prima intenzione di Quagliarella la cui conclusione sorvola di poco la traversa. Finisce 1-1, la Juve si mantiene ad un punto sotto di distanza dall’Inter ma vede il Milan allontanarsi, il campionato del Brescia invece, dopo le 5 sconfitte consecutive, deve ripartire dalle ottime partite di San Siro e di stasera.

    Il tabellino
    BRESCIA – JUVENTUS 1-1
    71′ Quagliarella (J), 73′ Diamanti (B)
    BRESCIA (4-3-2-1): Arcari; Berardi, Zebina, Martinez, Daprela; Hetemaj, Cordova, Baiocco (76′ Vass); Diamanti (86′ Possanzini), Eder (63′ Kone); Caracciolo.
    Panchina: Leali, Bega, Budel, Zambelli.
    Allenatore: Iachini
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Motta, Bonucci, Chiellini, Grosso; Pepe (79′ Salihamidzic), Sissoko, Aquilani (76′ Lanzafame), Marchisio; Quagliarella, Del Piero (58′ Iaquinta).
    Panchina: Costantino, Sorensen, Camilleri, Giandonato.
    Allenatore: Del Neri
    Arbitro: Damato
    Ammoniti: Pepe (J), Motta (J), Grosso (J), Caracciolo (B), Berardi (B)

  • Auguri a Del Piero. Alex festeggia 36 anni

    Auguri a Del Piero. Alex festeggia 36 anni

    E’ come il vino: più invecchia e più è buono. Alex Del Piero, il capitano e la bandiera della Juventus, oggi compie 36 anni, gran parte dei quali conditi da successi, trionfi, soddisfazioni e record personali in 18 lunghi anni di fidanzamento con la sua amata Vecchia Signora.
    Frantumati tutti i record individuali di club, 650 presenze e 279 reti totali in maglia bianconera, Pinturicchio non si pone limiti e si appresta ad affrontare nuove sfide, contratto permettendo, in primis quella di riportare la Juventus ai fasti di un tempo.

    L’anno prossimo i bianconeri esordiranno nel nuovo stadio, lui da buon capitano vuole esserci. Trentasei anni ma non sentirli, Del Piero ha ancora lo spirito di un ragazzino e le 18 presenze stagionali (in pratica ha giocato tutte le partite) e soprattutto le 6 reti messe a segno sono la dimostrazione che è ancora lontano il giorno in cui deciderà di appendere le scarpette al chiodo.
    Mai una parola sopra le righe e comportamenti sempre adeguati in ogni occasione. Un modello da seguire per i più giovani. Giornali, sportivi e non oggi celebrano il compleanno di un campione dentro ma, prima di tutto, fuori dal campo, stimato da tutti soprattutto per le sue doti umane oltre che come giocatore. Auguri a Del Piero, la leggenda della Juventus di ieri, di oggi e di domani.

    Di seguito i gol più belli di Alessandro Del Piero

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  • La Juve suda e vince contro un ottimo Cesena

    La Juve suda e vince contro un ottimo Cesena

    Partita dal risultato bugiardo quella tra Juventus e Cesena, con i romagnoli che partono benissimo e dopo solo 10 minuti di gara passano in vantaggio con Jimenez, dopo un’ottima azione corale iniziata con un assist al bacio di Giaccherini sulla testa di Schelotto,  che colpisce male ma riesce comunque a servire il cileno per l’ 1-0.

    La Juventus soffre molto le rapide incursioni dei trequartisti romagnoli, ma un Del Piero in grandissimo spolvero tiene bene palla, con dribbling sontuosi e aiuta la squadra a rimanere alta. Al 20′ ci prova Aquilani, con una sventola da fuori che impegna severamente Antonioli. Al minuto 29 la svolta del match: su un cross di Del Piero, Pellegrino trattiene in area Bonucci e l’arbitro Romeo non esita un secondo a comminare la prima ammonizione al difensore del Cesena e a decretare il calcio di rigore che lo stesso Del Piero realizza. 180 gol in serie A e gara riaperta. Al 40′ Pellegrino si fa stupidamente ammonire una seconda volta per un evitabile intervento su Pepe: rosso e Cesena in dieci.

    Due minuti dopo la Juventus passa in vantaggio: cross telecomandato di Marchisio che con il mancino innesca Quagliarella che si tuffa a volo d’angelo e trafigge un incolpevole Antonioli. Sul finire del primo tempo, un accenno di rissa tra Sissoko e Bogdani, con Romeo che estrae il cartellino giallo per entrambi.

    Nella ripresa il ritmo partita cala nettamente: Del Neri prova a dare nuova vivacità alla manovra bianconera, mandando in campo Iaquinta e Felipe Melo al posto di Del Piero e Sissoko. Solita standing ovation per il capitano bianconero. Ficcadenti tenta il tutto per tutto inserendo Ceccarelli e lo spagnolo Rodriguez. Il Cesena con Giaccherini, prova alcune incursioni che i difensori juventini sventano sempre con qualche difficoltà di troppo. Buona la prova del giovanissimo Sorensen e del reintegrato Grosso.

    Pochi minuti dopo il suo ingresso, si infortuna Felipe Melo, che lascia il posto all’altro reintegrato Salihamidzic, il quale trova pure il tempo per inventarsi un assist perfetto per Vincenzo Iaquinta che l’attaccante Calabrese incrocia bene e con un morbido tocco manda la palla alle spalle di Antonioli. 3-1 e partita chiusa.

    La Juventus si rifà sotto in classifica, approfittando della sconfitta della Lazio che ora è a -4. Il Cesena di Ficcadenti, gioca bene ma non fa punti. Ultimo in classifica a soli 8 punti.

    IL TABELLINO
    Juventus-Cesena 3-1
    Juventus (4-4-2): Storari 6; Motta 5, Bonucci 6, Sorensen 6, Grosso 6,5; Pepe 6,5, Sissoko 6 (12′ st Melo s.v, 31′ st Salihamidzic 6,5), Aquilani 7, Marchisio 5,5; Quagliarella 7, Del Piero 7,5 (12′ st Iaquinta 7). A disposizione: Costantino, Camilleri, Liviero, Lanzafame. All.: Delneri
    Cesena (4-3-3): Antonioli 6; Lauro 6 (32′ st Ceccarelli 6), Pellegrino 4, Von Bergen 6, Nagatomo 6,5; Appiah 5, Parolo 6,5, Schelotto 6,5 (44′ Benalouane 5,5); Jimenez 6, Giaccherini 7; Bogdani 5 (32′ st Rodriguez 5). A disposizione: Cavalieri, Fatic, Piangerelli, Gorobsov. All.: Ficcadenti
    Arbitro: Romeo
    Marcatori: 11′ Jimenez (C), 31′ rig. Del Piero, 43′ Quagliarella, 42′ st Iaquinta (J)
    Ammoniti: Motta, Sissoko (J), Appiah, Bogdani (C)
    Espulsi: Pellegrino (C) per somma di ammonizioni
  • Juve a rischio eliminazione. Pari scialbo con il Salisburgo

    Juve a rischio eliminazione. Pari scialbo con il Salisburgo

    La Juventus di Del Neri continua a soffrire di alti e bassi. I bianconeri, dopo la bella vittoria di San Siro contro il Milan di 5 giorni fa, si rende protagonista di una prestazione incolore pareggiando 0-0 contro il Salisburgo complicando seriamente il passaggio al turno successivo di Europa League alla luce anche della vittoria inaspettata del Lech Poznan sul Manchester City nell’altra partita del Gruppo A.

    Juve che si presenta con una formazione obbligata, senza Aquilani e Quagliarella non schierabili nella competizione europea, senza Felipe Melo squalificato, senza Iaquinta, Chiellini, Grygera, De Ceglie, Martinez, Lanzafame, Rinaudo e Traorè indisponibili e che ha perso per strada, durante il match, anche Krasic e Legrottaglie per infortunio e con una panchina fatta interamente di giocatori provenienti dalla squadra Primavera.
    Una partita soporifera che ha visto nel primo tempo solo il calcio di punizione da distanza siderale di Del Piero e niente più. Nella ripresa la Juve fa peggio, si rintana nella propria metà campo lasciando addirittura l’iniziativa all’avversario che nonostante tutto non riesce mai ad impegnare Storari. Del Neri fa esordire anche i baby Liviero, Beuchel e Giannetti.

    Quattro pareggi in 4 gare: ora la qualificazione è quasi compromessa, bisognerebbe vincere le restanti due partite con Lech Poznan e Manchester City per centrare i sedicesimi di finale e non uscire prematuramente dalla competizione, obiettivo possibile ma difficile. Dalla Juve “no limits” ci si aspettava di più.

    Il tabellino
    JUVENTUS – SALISBURGO 0-0
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Motta, Bonucci, Legrottaglie, Pepe (82′ Giannetti); Krasic (63′ Buechel), Giandonato (49′ Liviero), Sissoko, Marchisio; Del Piero, Amauri.
    Panchina: Costantino, Camilleri, Boniperti, Libertazzi.
    Allenatore: Del Neri
    SALISBURGO (4-5-1): Tremmel; Schwegler, Segagya, Afolabi, Hinteregger; Jantscher, Pokrivac (65′ Leitgeb), Schiemer, Mendes, (80′ Augustinussen), Zarate; Wallner (74′ Alan).
    Panchina: Walke, Dudic, Leitgeb, Hierlander, Boghossian.
    Allenatore: Stevens
    Arbitro: Stalhammar (Svezia)
    Ammoniti: Sissoko (J), Pokrivac (S), Segagya (S), Schiemer (J), Jantscher (S)

  • Colpo grosso Juve a San Siro. Quagliarella e Del Piero stendono il Milan

    Colpo grosso Juve a San Siro. Quagliarella e Del Piero stendono il Milan

    A San Siro, nell’anticipo serale e big match della nona giornata di Serie A, una Juve operaia e falcidiata dagli infortuni spegne le stelle rossonere del Milan infliggendo alla squadra di Allegri una sconfitta a domicilio che pesa e non poco. L’aveva detto Del Piero alla vigilia che la Juventus sarebbe uscita a testa alta dallo scontro, e così è stato: i bianconeri, autori di una prova difensiva maiuscola e con un centrocampo perfetto, si impongono sul Diavolo con le reti, una per tempo, di Quagliarella e proprio del capitano juventino; inutile e valida solo per gli amanti delle statistiche, la rete nel finale di Ibrahimovic, autore della sua prima rete alla sua ex squadra sfatando un tabù che durava da tempo (l’attaccante svedese non aveva mai segnato alla Juve prima d’ora).

    La serata comincia male per la squadra di Del Neri che perde Chiellini per un problema muscolare nel riscaldamento pre-partita; il tecnico bianconero è costretto così a schierare gli unici quattro difensori a disposizione (Motta, Bonucci, Legrottaglie e De Ceglie) per tamponare l’attacco micidiale rossonero. Tante le assenze, sia da una parte che dall’altra: alla Juve manca il “turbo”, Krasic, fermo per la squalifica mentre il Milan deve fare a meno della fantasia di Ronaldinho e la sicurezza difensiva di Thiago Silva. Tanto per citarne alcuni.

    Il Milan parte in quinta e schiaccia una Juve che pare stordita e sorpresa dal ritmo forsennato iniziale della squadra di Allegri. Il primo quarto d’ora è di marca rossonera con Ibrahimovic che va ben due volte vicinissimo al gol: la prima è una pennellata di prima intenzione a giro da fuori area che, però, si stampa all’incrocio dei pali, la seconda arriva solo un minuto più tardi ma Storari risponde presente al destro dello svedese mettendo in angolo. Piano piano la Juve esce dal suo guscio e conquista metri importanti con un grandioso Felipe Melo, forse la sua migliore partita da quando indossa la maglia bianconera, e con un indispensabile Aquilani in cabina di regia. Del Piero spreca malamente un buona occasione da posizione defilata sulla sinistra su una palla persa di Ibra a centrocampo e alla prima vera occasione la Juve passa in vantaggio al 24′ con un colpo di testa di Quagliarella, in perfetta torsione, servito da un cross al bacio di De Ceglie.
    Il Milan è colpito e barcolla clamorosamente, il capitano bianconero non riesce a dare il colpo di grazia su contropiede, bravo Abbiati a distendersi e a rifugiarsi in calcio d’angolo.
    Il problema infortuni per entrambi gli allenatori non finisce certo qui perchè De Ceglie e Bonera vanno ko dopo uno scontro ginocchio contro ginocchio (ad avere la peggio è il milanista uscito dal campo in barella) costringendo Del Neri a fare di necessità virtù inserendo Pepe nel ruolo di terzino sinistro mentre Allegri si affida alla velocità di Abate. Ibrahimovic ha ancora una buona opportunità ma questa volta il suo 47 di piede non lo aiuta alzando più del dovuto la mira. Si va al riposo sull’1-0.

    Nella ripresa ci si aspetta la reazione veemente del Milan che parte spedita alla ricerca del pareggio. Felipe Melo continua a giganteggiare in mezzo al campo e al 50′ salva su un bolide di Ibrahimovic altrimenti indirizzato in porta ma la maledizione infortuni continua a tartassare Del Neri che vede anche un ottimo Martinez, il sotituto designato di Krasic, gettare la spugna costringendo il tecnico a ridisegnare la sua Juve mandando in campo Sissoko.
    Il pallino del gioco rimane in mano ai padroni di casa, la Juve tiene bene il campo e riparte velenosamenente in contropiede. E proprio su uno di questi che la Madama raddoppia: Quagliarella scodella una palla al limite dell’area, Antonini sbaglia l’intervento favorendo l’inserimento di Sissoko che da solo davanti ad Abbiati svirgola la palla e scivola, si rialza, si gira e serve Del Piero che con un tiro millimetrico beffa il portiere rossonero. Per il capitano della Juve questo potrebbe essere stato l’ultimo gol realizzato a San Siro visto che le trattative per il rinnovo con la Juve è ancora in alto mare.
    E con ancora 25 minuti da giocare il Milan si getta con tutte le sue forze in attacco: Pato è evanescente e Allegri decide di giocarsi la carta Inzaghi. I rossoneri sfondano a sinistra dove Motta è praticamente in balia della velocità di Robinho e proprio da un suo cross Ibra a 7 minuti dal termine mette la sua firma insaccando con una zuccata. Prima rete alla Juventus per il gigante svedese. Ma il risultato non cambia più e dopo 5 minuti di recupero la Juve può alzare le braccia al cielo ed esultare per una vittoria portata a casa giocando con il coltello tra i denti rilanciandosi in classifica a 2 punti dai rossoneri, 3 dall’Inter e a 4 dalla Lazio capolista che però ha una gara in meno. Il Milan invece deve metabolizzare subito la sconfitta perchè mercoledì a San Siro arriva il Real Madrid di Mourinho. Ed lì è assolutamente vietato sbagliare.

    Il tabellino
    MILAN – JUVENTUS 1-2
    24′ Quagliarella (J), 65′ Del Piero (J), 83′ Ibrahimovic (M)
    MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Bonera (34′ Abate), Nesta, Papastathopoulos, Antonini; Gattuso, Pirlo, Boateng (70′ Seedorf); Robinho; Pato (75′ Inzaghi), Ibrahimovic.
    Panchina: Amelia, Yepes, Montelongo, Flamini.
    Allenatore: Allegri
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Motta, Bonucci, Legrottaglie, De Ceglie (40′ Pepe); Martinez (56′ Sissoko), Felipe Melo, Aquilani, Marchisio; Quagliarella, Del Piero (85′ Amauri).
    Panchina: Costantino, Giandonato, Sorensen, Giannetti.
    Allenatore: Del Neri
    Arbitro: Rocchi
    Ammoniti: Felipe Melo (J), Pepe (J), Boateng (M), Pirlo (M)

  • Del Neri si ripete: “Con il Milan non firmo per il pari”

    Del Neri si ripete: “Con il Milan non firmo per il pari”

    Si presenta con il suo solito ottimismo e con la sua solita fiducia Gigi Del Neri in conferenza stampa il giorno prima della partitissima della nona giornata di Serie A Milan – Juventus. Il tecnico bianconero crede fermamente nelle potenzialità della sua squadra e ripete, sulla stessa falsa riga del match con l’Inter, di non firmare per il pareggio. Forse una scaramanzia quella del tecnico di Aquileia dopo l’ottima gara disputata contro i nerazzurri.

    • Non firmo per il pari. Noi entreremo in campo per battere il Milan e poi se non ci riusciremo ne prenderemo atto. Possiamo batterlo perché abbiamo giocatori adatti a combattere in ogni situazione e sono convinto che saremo all’altezza“.

    Inevitabile la domanda su Krasic (al momento della conferenza stampa ancora non si conosceva l’esito del ricorso ndr) che domani non sarà in campo per la squalifica di due giornate comminatagli dal giudice sportivo per la simulazione che ha indotto il direttore di gara De Marco a fischiare il rigore poi sbagliato da Iaquinta di domenica scorsa a Bologna confermata oggi dalla Corte Federale che ha respinto il ricorso presentato dalla Juventus:

    • Quando viene prodotta una sentenza è molto difficile che si torni indietro. Lui non meritava una situazione del genere. Da quando è arrivato a Torino ha sempre prodotto un gioco veloce, inducendo spesso gli avversari al fallo. Non credo ci sia stata malafede nel suo gesto a Bologna, spero che ne tengano conto. E’ stato un episodio simile a quello che ha visto protagonista Robinho qualche tempo fa, non penso che domani l’arbitro possa essere condizionato“.

    E allora si cerca di capire chi sarà il sostituto dell’esterno serbo domani sera: la scelta dovrebbe ricadere su Martinez anche se non è esclusa una partenza nell’undici titolare di Pepe. Per il resto la formazione è già fatta: con Amauri che ha recuperato in extremis e siederà in panchina, a far coppia con Del Piero in avanti ci sarà Quagliarella, a centrocampo, oltre ad uno tra l’esterno uruguagio e l’ex Udinese, il trio Marchisio, Aquilani e Felipe Melo mentre dietro Chiellini, Bonucci, De Ceglie e Motta protegeranno la porta difesa da Storari.

    Infine Del Neri risponde così, in modo molto diplomatico, a chi gli chiede di Cassano, che ieri ha avuto un diverbio acceso con il presidente blucerchiato Garrone alimentando le voci di mercato che lo vorrebbero alla Juve il prossimo anno:

    • Tutto è enfatizzato quando Antonio fa qualcosa oppure non la fa. È un ragazzo che è’ maturato per quello che ho potuto vedere io. Io l’ho lasciato maturo e non so cosa possa essere capitato, ma sono convinto che lo sia ancora“.
  • Del Piero non pensa al ritiro: “Juve o vado all’estero”

    Del Piero non pensa al ritiro: “Juve o vado all’estero”

    Alessandro Del Piero, l’uomo simbolo della Juventus, alla vigilia della grande sfida contro il Milan parla del suo prossimo futuro. Sulla soglia delle 36 primavere, che festeggierà il prossimo 9 novembre, il capitano bianconero ancora non sa se rimarrà al timone della sua Juve oppure se intraprendere una nuova avventura. Una cosa è certa: Pinturicchio, come afferma lui stesso, ha ancora grande voglia di calcio e continuerà a giocare, per la Juve o all’estero. Al ritiro non ci pensa proprio.
    E ad un rinnovo che ancora non arriva (il suo contratto scadrà a giugno 2011 ndr), Alex ha già tranquillizzato tutti i tifosi della Vecchia Signora annunciando che non giocherà per nessuna altra squadra italiana in caso di divorzio dai bianconeri ma emigrerà all’estero (New York Red Bull? ndr), di certo gli stimoli non gli mancano:

    • Il rinnovo? sarà una scelta naturale che dovremo fare insieme io e la società. Ho voglia di continuare a giocare, alla Juve o all’estero, in Italia non potrei con un’altra maglia. Alla Juve ho vissuto anche momenti poco felici ma mi sono sempre trovato bene e vado fiero del mio percorso. E dei miei record“.

    La sua priorità resta la Juve: Del Piero coltiva la speranza di poter segnare nel nuovo stadio che sarà pronto per l’inizio della prossima stagione e continuare così a sfornare record su record anche se gli piace pensare che ci sia già qualcuno che un giorno prenderà il suo posto: “Un nuovo Del Piero? Non lo escludo. Magari è già nato e sta coltivando i sogni che feci io da bambino“.

    Il numero 10 infine, in vista della sfida di sabato sera contro il Milan a San Siro, carica i suoi compagni dimostrandosi fiducioso delle potenzialità della squadra:

    • Quella di domani è una tappa importante. Mi fanno ben sperare la voglia di vincere, di lavorare e il nostro entusiasmo. Certo, vincere a Milano avrebbe un sapore speciale. L’obiettivo? Quello dichiarato a luglio: essere sempre orgogliosi di aver giocato da Juve. E vi posso garantire che se ci riusciremo in ogni gara, ci toglieremo delle soddisfazioni. Abbiamo riscoperto il piacere di uscire a testa alta dopo ogni partita“.