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  • Serie A, i numeri della 30 Giornata: l’Inter riapre il campionato

    Serie A, i numeri della 30 Giornata: l’Inter riapre il campionato

    Solo una rete in meno segnata rispetto ad una settimana fa, 21, nella 30esima giornata di Serie A. E’ in atto un vero e proprio suicidio del Milan che in queste ultime giornate sta dilapidando un vantaggio consistente accumulato durante gran parte del campionato sull’Inter quando era in netta difficoltà. I rossoneri vanno ko a Palermo nell’anticipo serale mentre i cugini superano il Lecce 1-0 grazie alla rete, contestata e irregolare secondo qualcuno, di Pazzini che porta i nerazzurri a -2 dalla vetta proprio a ridosso del derby  della prossima giornata di sabato 2 aprile, subito dopo la sosta per le nazionali, che potrebbe segnare il definitivo sorpasso in classifica ai danni del Diavolo dopo una lunga “Remuntada”.

    Nel posticipo domenicale Cavani torna a fare il Cavani e trascina a suon di doppietta il Napoli (2-1 sul Cagliari). L’attaccante uruguagio sale a quota 22 reti in campionato eguagliando il record riguardante il club azzurro di gol in un singolo campionato detenuto da Antonio Vojak che realizzò altrettante reti nella stagione ’32-’33, un primato condiviso destinato a crollare quanto prima visto che Cavani ha ancora a disposizione 8 gare per arrotondare il suo bottino di reti. Ma per il Napoli la vittoria sui sardi ha un sapore particolare perchè consente al gruppo guidato da Mazzarri di rientrare a pieno titolo nella corsa scudetto, ora distante solo 3 punti, cercando di approfittare dell’imminente derby della Madonnina.

    Al momento non esiste squadra che possa fermare l’Udinese. La splendida favola che stanno vivendo Di Natale e soci ha dell’incredibile, condannata da qualcuno troppo frettolosamente ad inizio stagione come una delle maggiori indiziate alla retrocessione, i friulani ora sono in piena zona Champions e, se vogliamo, sono in lotta anche per il tricolore. Sarà anche un sogno ma non svegliateli! La squadra di Guidolin confeziona la quarta vittoria consecutiva, la decima nelle ultime tredici gare, battendo a domicilio il Catania anche non esprimendosi al meglio. Volete sapere da quanto tempo non perde? 19 dicembre 2010, Lazio – Udinese 3-2.

    Agganciata al treno Champions rimane la Lazio che sabato pomeriggio aveva liquidato con un gol di Zarate il Cesena. Vittoria importante e che arriva a sette giorni di distanza dalla sconfitta del derby che era costata alla truppa di Reja la contestazione dei tifosi biancocelesti nonostante l’ottimo campionato della squadra laziale. Poco più in giù, a 4 punti di distanza la Roma che non riesce a sbancare Firenze nonostante un superbo Totti: il capitano giallorosso sigla una doppietta che però non basta per battere la Fiorentina di Mihajlovic che sta trovando, partita dopo partita, una migliore concentrazione di squadra.

    C’è voluta una prodezza, l’ennesima, di Alessandro Del Piero per far ritrovare alla Juventus un barlume di luce nell’oscurità più assoluta nella quale era/è caduta la squadra di Del Neri. I bianconeri, che continuano a non convincere sotto il profilo del gioco, fanno 2-1 con il Brescia (a segno anche Krasic) e alimentano le loro speranze di Europa League.

    Infine chiudiamo con il pareggio tra Bologna e Genoa (1-1) che si dividono la posta in palio e gli scontri salvezza Bari – Chievo, terminata 2-1 in favore dei clivensi, e Sampdoria – Parma conclusa 1-0 per i ducali con gol decisivo di Zaccardo che fa piombare i blucerchiati ai margini della zona retrocessione.

    Settimana prossima c’è la sosta per le nazionali con l’Italia che affronterà prima la Slovenia a Lubiana nell’impegno valido per le qualificazioni ad Euro 2012 e dopo l’Ucraina a Kiev in amichevole. Poi la giornata decisiva con il derby rossonerazzurro tra Milan e Inter, nel quale ci si giocherà il 90% dello scudetto.

    Risultati e marcatori 30 Giornata Serie A

    BARI – CHIEVO 1-2
    38′ Pellissier (C), 41′ rig Ghezzal (B), 51′ Moscardelli (C)
    BOLOGNA – GENOA 1-1
    27′ Di Vaio (B), 42′ Dainelli (G)
    FIORENTINA – ROMA 2-2
    22′ Mutu (F), 27′ rig Totti (R), 34′ Gamberini (F), 53′ Totti (R)
    INTER – LECCE 1-0
    54′ Pazzini
    JUVENTUS – BRESCIA 2-1
    23′ Krasic (J), 42′ Eder (B), 68′ Del Piero (J)
    LAZIO – CESENA 1-0
    2′ Zarate
    NAPOLI – CAGLIARI 2-1
    49′ rig Cavani (N), 56′ Acquafresca (C), 61′ Cavani (N)
    PALERMO – MILAN 1-0
    10′ Goian
    SAMPDORIA – PARMA 0-1
    66′ Zaccardo
    UDINESE – CATANIA 2-0
    21′ Inler, 74′ rig Di Natale

    Classifica

    1. MILAN 62 30
    2. INTER 60 30
    3. NAPOLI 59 30
    4. UDINESE 56 30
    5. LAZIO 54 30
    6. ROMA 50 30
    7. JUVENTUS 45 30
    8. PALERMO 43 30
    9. FIORENTINA 41 30
    10. BOLOGNA (-3) 40 30
    11. CAGLIARI 39 30
    12. GENOA 39 30
    13. CHIEVO 35 30
    14. PARMA 32 30
    15. CATANIA 32 30
    16. SAMPDORIA 31 30
    17. CESENA 29 30
    18. LECCE 28 30
    19. BRESCIA 26 30
    20. BARI 17 30

    Prossimo turno 2-3 aprile 2011

    BRESCIA – BOLOGNA
    CATANIA – PALERMO
    CESENA – FIORENTINA
    CHIEVO – SAMPDORIA
    GENOA – CAGLIARI
    LECCE – UDINESE
    MILAN – INTER
    NAPOLI – LAZIO
    PARMA – BARI
    ROMA – JUVENTUS

    Classifica marcatori

    25 Di Natale (Udinese)
    22 Cavani (Napoli)
    19 Eto’o (Inter)
    18 Di Vaio (Bologna)
    16 Matri (Juventus)
    14 Ibrahimovic (Milan)
    12 Pazzini (Inter), Sanchez (Udinese)
    11 Pato (Milan)
    10 Borriello (Roma), Gilardino (Fiorentina), Pastore (Palermo), Pellissier (Chievo), Robinho (Milan)
    9 Crespo (Parma), Hamsik (Napoli), Quagliarella (Juventus), Totti (Roma)
    8 Caracciolo (Brescia), Ilicic (Palermo), Vucinic (Roma)
    7 Hernanes (Lazio), Maxi Lopez (Catania), Miccoli (Palermo)

  • Totti e Del Piero: esperienza al potere

    Totti e Del Piero: esperienza al potere

    Nel calcio moderno dove il motto sembra sempre più “Va dove ti portano i soldi” si fa fatica a trovare qualcuno che gioca ancora per la maglia. Quest’ultima domenica di campionato ci regala le immagini di due campioni intramontabili, dati ciclicamente per finiti e puntalmente pronti a riprendersi le luci della ribalta: stiamo parlando di Alessandro Del Piero e Francesco Totti. Entrambi sono ormai entrati nella cateregoria over-trenta ma non hanno smesso di essere decisivi per le loro squadre, tirando la caretta nei momenti più difficili della stagione e consacrando la loro carriera ad unica squadra. Due storie spesso in parallelo fatte di paragoni, staffette e lotte sportive che hanno fatto la storia del calcio italiano dell’ultimo decennio.

    PINTURICCHIO – Dagli inizi della sua carriera alla Juventus si capisce subito che Del Piero è un predestinato. Segna il suo primo gol con la maglia bianconera alla seconda presenza, entrando dalla panchina, e ne segna altri 4 nel corso dell’anno. Doveva vedersela con giocatori del calibro di Vialli e Baggio ma il giovane Alex si consacra nella stagione successiva e l’emblema di quell’annata è il bellissimo gol contro la Fiorentina, con un tocco morbido al volo che delizia il popolo juventino. E poi una progressione inarrestabile, più forte di quel maledetto infortunio contro l’Udinese nel momento migliore della sua carriera, più forte delle critiche che lo hanno accompagnato nei momenti difficili. Ad oggi Del Piero è il 5° marcatore italiano, con 312 reti messe a segno in tutte le competizioni (282 con la maglia bianconera), l’ultima porta la data di ieri. E non una rete qualunque ma una prodezza assoluta dove il capitano mette in mostra tutto il repertorio prima di concludere con un sinistro a giro imparabile che regala alla Juve una vittoria che mancava da troppi turni. Al momento della sostituzione tutto lo stadio in piedi ad osannare l’unico giocatore che di questi tempi sembra essere degno di vestire quella maglia.

     

    IL PUPONE – Negli stessi anni in cui Del Piero segnava i suoi primi gol in bianconero, Francesco Totti faceva il suo esordio alla Roma grazie a Vujadin Boškov che lo manda in campo a soli 16 anni, ma il suo vero mentore è Carlo Mazzone che aiuta il giovane talento giallorosso a maturare e nei 3 anni di convivenza alla Roma il futuro capitano mette a segno 11 reti. Passano gli allenatori ma resta Totti che diventa simbolo della squadra e della città e nel corso della sua carriera i gol arrivano ad essere 256 di cui 201 in Serie A, in un club ristretto che annovera campioni del calibro di Roberto Baggio, Meazza e Piola. Nella galleria delle reti più belle quelle contro la Sampdoria e Udinese, entrambe al volo di sinistro e poi l’era del “cucchiaio” con quelli celebri nel derby e quello su rigore contro l’Olanda agli Europei. E in un palmares che sarebbe potuto essere nettamente più vasto se avesse ceduto alle lusinghe di Real Madrid o Milan, il “Pupone” può vantare lo scudetto del 2001 e i Mondiale vinto in Germania nel 2006. Quest’anno nel momento più nero della Roma sono arrivate le due doppiette consecutive di Totti (una nel derby) che fanno capire quanto questo giocatore sia la vera anima della squadra.

    Insomma si parla di due giocatori che hanno dimostrato il proprio valore sia come sportivi che come uomini, a volte sbagliando ma sempre fedeli ai propri colori; con una voglia di giocare che dovrebbe essere d’esempio a tutti i giovani giocatori che a 21 anni si sentono già arrivati.

  • Capolavoro Del Piero. Juve vittoriosa sul Brescia

    Capolavoro Del Piero. Juve vittoriosa sul Brescia

    Del Piero
    “Meno male che c’è Alex”, questo è sicuramente il pensiero comune dei tifosi bianconeri e dello stesso tecnico juventino, alla fine della partita. E’ infatti una Juve targata Del Piero, quella vista oggi all’Olimpico di Torino. Il capitano ci mette l’anima è aldilà del gol è l’unico insieme a Krasic a portare qualche pericolo alla porta difesa da Arcari. I bianconeri partono forte e nei primi dieci minuti sembrano essere in grado di mettere sistematicamente in difficoltà l’improvvisata difesa avversaria: prima Aquilani manda fuori di poco un pallone invitante dal limite dell’area, successivamente è Matri ad impegnare l’estremo difensore bresciano, in avvitamento di testa e infine Pepe spara a lato un bell’assist filtrante di Del Piero. Secondo un copione già visto molte altre volte quest’anno, tuttavia, non appena cala di intensità la squadra di Del Neri concede campo all’avversario, merito stavolta anche di un buon Brescia, bravo a tenere la squadra corta e la linea del pressing molto alta. Tra il 16? e il 18? le rondinelle vanno due volte vicine al vantaggio: prima Cordova calcia a lato di poco una punizione ingenuamente concessa da Sorensen al limite dell’area e due minuti dopo è Buffon a far correre un brivido lungo la schiena ai tifosi juventini perdendo clamorosamente palla in uscita alta. Con il suo tipico stile approssimativo la difesa della Juve riesce sempre a salvarsi, il Brescia conferma però di essere in palla dopo l’ottimo pareggio ottenuto contro l’Inter. Ma, secondo una crudele regola non scritta del calcio, nel momento migliore di una squadra segna l’altra. Cordova controlla male al limite dell’aria, la palla arriva a Matri che vede libero Krasic, botta al volo del serbo e 1-0. Il Brescia accusa il colpo e la Juve avrebbe la palla buona per raddoppiare al 31?, ma Matri sottoporta manca la deviazione. Il primo tempo sembra destinato a concludersi con i bianconeri in vantaggio ma a tre minuti dal termine la difesa colpisce ancora: su cross apparentemente innocuo di Vass, Chiellini e Traorè sbagliano posizionamento e Buffon buca completamente l’uscita, lasciando al certamente non altissimo Eder la possibilità di mettere dentro di testa indisturbato. 1-1 e tutti negli spogliatoi.

    Al rientro in campo nessun cambio nelle due squadre e nessuna variazione nel copione della partita. La Juventus prova subito a mettere pressione al Brescia e nei primi quindici minuti va vicina al gol con Chiellini, in mischia, e Krasic che stoppa bene in area ma da posizione favorevole spedisce fuori. Al 64? Eder sfiora l’incrocio dei pali con un bolide dai 30 metri, forse l’occasione da gol più nitida per le rondinelle. Come nella prima frazione, però, la Juve colpisce proprio quando sembra sul punto di crollare. Il merito questa volta è tutto di Alessandro Del Piero, che al 68? riceve palla a centrocampo, supera due uomini in dribbling e deposita dolcemente la sfera alle spalle di Arcari con un morbido sinistro a girare: un gol meraviglioso, a cui fa seguito una rabbiosa esultanza sotto la curva, faccia a faccia con i tifosi che per tutta la partita hanno contestato la squadra. Gli uomini di Iachini provano a risollevarsi dopo l’ennesima mazzata psicologica ma tre minuti più tardi Mareco si fa ingenuamente ammonire per la seconda volta e l’arbitro Celi non può fare altro che mostrare il cartellino rosso. In 10 contro 11 il Brescia smette di crederci e la Juve trascorre gli ultimi minuti cercando in tutti i modi di far trascorrere il tempo: un chiaro segno di quanto importante fosse vincere oggi e di quanto grandi sono ancora le paure e i limiti dei bianconeri. Ora ci sarà la sosta per le nazionali e fra due settimane la Roma del recuperato Totti, una sfida importante e forse decisiva per un posto in Europa League.

  • Le pagelle di Cesena – Juventus 2-2

    CESENA

    Santon: 5 Sta diventando il gemello triste di quel ragazzo che aveva entusiasmato nei duelli contro Cristiano Ronaldo. Partita ordinata dietro ma non impressiona.

    Lauro: 6,5 In un ruolo dove i giocatori bravi sono rari, il Cesena ha la fortuna di avere un giocatore più che affidabile. Corre e lotta sulla fascia di competenza.

    Parolo: 7,5 Una prestazione da incorniciare per il centrocampista del Cesena che oltre a fare il suo lavoro di centrocampista si inventa attaccante e prima procura il rigore e poi sengna la rete del pareggio.

    Giaccherini: 5 Stecca la partita forse anche per l’errore macroscopico che compie nel primo tempo.

    JUVENTUS

    Buffon: 7 Nonostante il fallo (da espulsione) compiuto in occasione del rigore, Buffon salva letteralmete la porta tirando fuori tutto il repertorio delle grandi parate.

    Chiellini 4,5: Non sembra nemmeno lui quel ragazzone goffo e impreciso al centro della difesa. Partita da dimenticare al più presto

    Del Piero: 7,5 Nel primo tempo sfodera giocate di gran classe ed è determinante nell’azione del primo gol. Applausi al momento della sostituzione

    Matri : 8 Segna due gol bellissimi e da tutto per la squadra. Nel secondo tempo si batte come un leone fino al momento del cambio

  • Cesena – Juventus 2-2: “Dottor Jekyll e mister Hyde”

    Cesena – Juventus 2-2: “Dottor Jekyll e mister Hyde”

    La Juventus “Dottor Jekyll e mister Hyde” si presenta puntualissima al Dino Manuzzi di Cesena. Dopo essere passata in vantaggio di due reti i bianconeri operano un “suicidio” sportivo che consente agli uomini di Ficcadenti di trovare il pareggio. Il Cesena ha pienamente meritato il punto di questa sera che forse gli va addirittura stretto visti i ripetuti miracoli compiuti da Gigi Buffon. Per gli juventini prestazione maiuscola di Alessandro Del Piero, inspiegabilmente tenuto fuori nelle ultime gare e stasera vero trascinatore dei suoi nel primo tempo. A questo punto il cambio di guida tecnica per i bianconeri potrebbe essere auspicabile, non per cercare il quarto posto ma almeno per svegliare un ambiente che sembra ormai essere insensibile agli stimoli del tecnico.

    CALCIO D’INIZIO – La partita diventa subito interessante con le due squadre che provano a farsi vedere in attacco gia nei primi minuti rispettivamente con Del Piero e Bogdani. Le due squadre sono propositive ma la difesa della Juve sembra tutt’altro che solida e da sempre l’impressione di poter essere colta dalle amnesie delle ultime settimane. All’8′ è Krasic ad andare vicino al gol con un tiro sporcato da Lauro che finisce poco alto sopra la traversa. Un minuto dopo gol annullato a Matri: l’attaccante juventino era in netta posizione di fuorigioco al momento della conclusione. La Juve continua a presidiare la trequarti del Cesena ma quando i romagnoli ripartono riescono sempre a creare qualche grattacapo a Chiellini e compagni.

    VANTAGGIO JUVE – Al 19′ si sblocca il risultato: Del Piero ruba palla a centrocampo che si lancia verso la porta avversaria e libera Matri in area che con un preciso diagonale trafigge Antonioli. Al 20′ arriva la prima ammonizione per Motta che atterra da dietro Jimenez. Continua il magic moment del capitano juventino che in mezzo a una folla di maglie del Cesena si alza il pallone e dopo un palleggio smarca di tacco Pepe che non si dimostra all’altezza della situazione vanificando l’occasione. Proprio quando gli uomini di Delneri sembrano aver trovato il bandolo della matassa ecco che Giaccherini, lanciato splendidamente, supera tutta la difesa bianconera si ritrova solo davanti a Buffon. Quello che succede dopo sarebbe materiale per “Mai dire Gol” con il folletto romagnolo che prima centra il palo e poi a porta vuota da un metro riesce a spedire fuori; é il 27′ minuto. Superato lo spavento la Juve riprende a farsi vedere in avanti con i suoi uomini di punta e al 35′ trova la rete del 2-0 ancora con Matri che era stato bravissimo a servire Del Piero e ancora piu bravo a trovare il colpo di testa sul pallone vagante dopo la traversa colpita dal numero 10.

    BLACKOUT – Con la partita ormai incanalata sui binari giusti la Juve inizia un harakiri micidiale. Al 38′ Buffon è costretto ad abbattere Parolo (pessimo Chiellini in marcatura) procurando cosi il rigore per i cesenati (solo ammonito il portiere azzurro) che viene trasformato da Jimenez. Passano cinque minuti e Motta riceve il secondo giallo per gioco pericoloso. Juve in dieci e ancora polemiche arbitrali perchè l’intervento dello juventino non sembrava da sanzionare col cartellino. Finisce cosi il primo tempo.

    SECONDO TEMPO – Grygera per Krasic è la mossa per cui opta Delneri per dare equilibrio alla sua squadra. Ma il Cesena vuole fortissimamente il pareggio e inizia un forcing offensivo e ci prova spesso dalla distanza soprattutto  con Colucci e Malonga (subentrato a Caserta). Al 16′ i padroni di casa vanno vicinissimi al pareggio e si devono arrendere sono davanti ad un immenso Buffon che compie due miracoli di fila sulle conclusioni di Jimenez e Bogdani. La Juve prova a reagire ma la manovra offensiva è diventata sterile e l’unica conclusione da annotare è un colpo di testa di Aquilani di poco fuori. I romagnoli dimostrano una condizioni fisica e mentale superiore a quella degli avversari e continuano a bombardare la porta di Buffon che si supera ancora una volta al 31′ su Malonga. Ma il pareggio è nell’aria e al 35′ arriva più che meritato con Parolo che batte l’estremo difensore bianconero sugli sviluppi di un calcio piazzato. Girandola di cambi ma la trama della partita non cambia, con i cesenati che adesso vogliono trovare l’impresa. Un’occasione a testa negli ultimi secondi con un colpo di testa di Iaquinta e con un’incursione di Rosina la cui conclusione termina fuori. Fischio finale con la Juventus che esce ancora una volta con l’amaro in bocca. Onore al Cesena.

    TABELLINI

    CESENA: Antonioli; Santon (80′ Ceccarelli), Pellegrino, Von Bergen, Lauro; Caserta (52′ Malonga), Colucci, Parolo; Jimenez, Bogdani, Giaccherini (73′ Rosina). A disposizione: Calderoni, Benalouane, Piangerelli, Appiah. Allenatore: Ficcadenti.
    JUVENTUS: Buffon; Motta, Bonucci, Chiellini, Traore; Krasic (46′ Grygera), Marchisio, Aquilani, Pepe; Matri (77′ Iaquinta), Del Piero (67′ Martinez). A disposizione: Storari, Sorensen, Buchel, Spinazzola. Allenatore: Del Neri.
    Arbitro: Bergonzi.
    Ammoniti: Jimenez, Buffon, Bonucci, Lauro, Aquilani.
    Espulso: 43′ Motta (J) per doppia ammonizione.
    Marcatori: 19′ e 35′ Matri (J), 41′ rig. Jimenez (C), 80′ Parolo (C).

  • Del Neri, Cesena ultima spiaggia?

    Del Neri, Cesena ultima spiaggia?

    L’allenatore bianconero Del Neri nella conferenza stampa alla vigilia della delicatissima trasferta di Cesena vuol dire la sua sull’ultimo periodo nero in casa Juventus. Le solite dichiarazioni di facciata per dare la scossa allo spogliatoio ‘Da qui alla fine sono 10 finali’, stavolta non basteranno, in campo servirà davvero dare il 110 per cento e vendere cara la pelle. Il tecnico juventino lascia aperta la possibilità di entrare ancora in zona Champions, nonostante i dieci punti di distacco dal quarto posto e la lotta a 3 con Udinese Lazio e Roma. “Dobbiamo cambiare marcia e molto dipende anche dagli altri. – ha continuato l’allenatore bianconero- Ma ci crediamo, ci sono ancora tanti scontri diretti in giro per il mondo”.

    Molta sincerità nelle parole di Del Neri, che si assume la piena responsabilità per il trend negativo della sua squadra, spiegando come una vittoria contro il Cesena potrebbe rappresentare una panacea in un periodo come questo (3 sconfitte nelle ultime 3 gare, e oltre 300 minuti senza segnare) “ Se mi faccio qualche rimprovero? Sì, come tutti. Quando si raggiungono obiettivi importanti il merito è di tutti. Allo stesso modo quando le cose non vanno bene la colpa va suddivisa tra tutti. Una vittoria ci darebbe stimoli e nuova fiducia in noi stessi, la strada è quella giusta. Abbiamo recuperato elementi importanti e spero che la Juve possa tornare una squadra spensierata, che giochi a calcio. Non è il momento più difficile della mia carriera. Qui a Torino vincere è la norma, una sconfitta fa notizia. Due o tre consecutive non ne parliamo”.

    Assunzione delle responsabilità a parte, il tecnico non ha intenzione di abbandonare la nave, anzi spiegando come ieri abbia avuto un incontro con il presidente juventino per ulteriori chiarimenti e garanzie sulla sua situazione: “Non mi balena per nulla l’idea di dimettermi, nemmeno nel caso di un’altra sconfitta contro il Cesena. Faccio gli scongiuri. Sappiamo che ora è vietato sbagliare, spero che la mia squadra scenda in campo con mentalità e voglia giusta. Ieri ho pranzato con Andrea Agnelli, non siamo distanti. Le mie chance di essere confermato anche l’anno prossimo? Dipende dai risultati. Ho grande rispetto per questa società, e credo che la stima sia reciproca. Il mio futuro? Non ho certezze. Ma ho la forza e la volontà di andare avanti. Fino a quando saremo tutti insieme. Sono sereno”.

    Senza ombra di dubbio la partita con il Cesena in questo momento vale per Del Neri più di una Champions League, poiché in caso di sconfitta l’esonero sarebbe davvero una realtà concreta. Scendendo nel dettaglio della sfida il tecnico bianconero cerca di lasciare un’ombra di mistero sulla formazione che scenderà in campo, con più di qualche indizio sull’utilizzo dal primo minuto del capitano Alessandro Del Piero: “Il Cesena è una formazione aggressiva, arriva da due ottimi risultati, la squadra è in salute. Modulo? Non credo cambierò, ho già scelto chi gioca e l’ho anche già fatto sapere ai giocatori. Ma me lo tengo per me. Del Piero titolare? C’è bisogno di qualità. Recuperiamo giocatori importanti come Aquilani e Pepe”.

    Se riuscirà a riprendersi la Juventus, o se sarà ancora Del Neri il tecnico bianconero nelle prossime settimane lo decideranno solo i risultati che da troppo tempo mancano in casa Agnelli. Nessuno alla fine del girone di andata poteva immaginare una situazione così paradossale a Torino, soprattutto dopo la vittoria contro l’Inter, che sembrava rappresentare uno spiraglio di luce in un periodo oscuro. Del Neri sta iniziando a capire cosa voglia dire allenare una grande società come la Juventus. Dopotutto come si leggeva in uno striscione esposto in curva nell’ultima partita, c’era una frase di Boniperti: “Alla Juventus vincere non è importante. E’ l’unica cosa che conta”. La lezione è servita!

  • Agnelli: “La Juve ci crede”

    Agnelli: “La Juve ci crede”

    Andra Agnelli
    L’unità del gruppo è intatta, il momento di difficoltà non cambia la storia che stiamo scrivendo“, parole e musica di Andrea Agnelli. Che in casa Juventus non si viva un momento facile è cosa risaputa e la parola crisi sembra ormai essere un must tutto a tinte bianconere. La squadra di mister Del Neri sembra aver smarrito il bandolo della matassa e dopo due sconfitte pesanti contro Lecce e Bologna è rientrata in quella crisi che sembrava aver superato dopo le vittorie convincenti sul Cagliari Inter. Nonostante il momento non sia dei migliori il numero uno dei bianconeri tiene serrate le fila e cerca di compattare il gruppo anche in vista dell’importante match di sabato sera che vedrà impegnata la squadra contro la capolista Milan, riconfermando la fiducia al tecnico e ribadendo più volte che i conti si faranno alla fine della stagione. L’ impressione è che la prossima partita sarà decisiva per le sorti del tecnico friulano, non a caso in settimana era stato fatto il nome di Pavel Nedved come possibile traghettatore fino alla fine del campionato. Ma oltre alla crisi di risultati il presidente Agnelli si è anche soffermato sulla situazione contrattuale di Del Piero. Il capitano ha, infatti, fatto sapere tramite il suo sito in un messaggio ai tifosi e non solo, dicono i maligni, di essere disposto a firmare un contratto in bianco per amore della sua Vecchia Signora. La scelta della bandiera juventina di registrare questo messaggio, sembra non essere piaciuto al massimo dirigente che avrebbe preferito un incontro più confidenziale per discutere i dettagli soprattutto economici del contratto. Anche in questo caso però Agnelli ha fatto buon viso a cattivo gioco liquidando la domanda con un “contenti e orgogliosi che voglia rimanere, c’è tempo per il rinnovo“. Tempi migliori si augurano i milioni di tifosi che ormai da 4 anni sognano di rivivere i fasti di un tempo e che pare si debbano accontentare per un altro anno di una posizione in classifica molto al di sotto del blasone juventino.

  • Di Vaio spedisce la Juve all’inferno. Il Bologna passa all’Olimpico

    Di Vaio spedisce la Juve all’inferno. Il Bologna passa all’Olimpico

    Se la Juve dello scorso anno è stata la squadra che ha infranto tutti i record (in negativo), quella di questa stagione con una nuova guida tecnica e societaria non è da meno: il Bologna infatti espugna Torino dopo ben 31 anni. I bianconeri rimediano la seconda sconfitta consecutiva dopo Lecce come un pugno nello stomaco che fa male e nonostante i proclami della settimana e la ricerca di una svolta iniziano ad esser evidenti i segni di una stagione anonima.

    I primi 45′ minuti sono di una noia mortale con la Juve accademica e senza il guizzo decisivo e il Bologna più orientato a non prenderle che a cercare di vincere. Le uniche occasione sono della Juve e arrivano più dalla casualità che da un gioco corale e portano la firma di Felipe Melo e Iaquinta preferito a Luca Toni come partner di Matri.

    Nella ripresa Del Neri prova subito il doppio cambio con Del Piero per Martinez e Toni per Iaquinta ma al primo affondo passa il Bologna con capitan Di Vaio, l’ex bianconero servito da Mutarelli si insinua nella difesa bianconera beffando Storari con un pallonetto.

    La Juve prova subito a rispondere, ma restano i problemi in fase di costruzione. Del Piero e compagni attaccano a testa bassa, ma senza organizzazione, e si espongono anche ai contropiede avversari. Il Bologna, infatti, non si lascia pregare, e al 66′ arriva il raddoppio, ancora una volta con Di Vaio che fa quello che vuole nella difesa bianconera e batte per la seconda volta Storari con un destro preciso. Del Neri prova il tutto per tutto inserendo anche Pepe ma anche la sfortuna si mette di mezzo, Bonucci di testa manda di poco fuori, Portanova respinge sulla linea un colpo di Toni. Finisce tra i fischi e la contestazione, per il Bologna invece è l’ennesima impresa di una stagione da ricordare.

  • Juventus – Bologna, probabili formazioni. Emergenza centrocampo per Del Neri

    Juventus – Bologna, probabili formazioni. Emergenza centrocampo per Del Neri

    “Rivoluzione mentale”. Questo l’imperativo di Del Neri che auspica un immediato cambio di rotta della sua squadra a cominciare da stasera nell’unico anticipo della 27esima giornata di Serie A. Archiviata la pesante sconfitta di Lecce ma soprattutto la vittoria nel derby d’Italia di due settimane fa con l’Inter che forse ha distratto, per la troppa euforia, i bianconeri dai propri reali obiettivi, la Juventus riceve all’Olimpico l’ottimo Bologna di mister Malesani per strappare 3 punti fondamentali in vista della volata quarto posto che vuol dire accesso, per l’ultima volta almeno per il prossimo anno, ai preliminari di Champions League.

    Del Neri è alle prese con un’emergenza a centrocampo dopo gli ultimi stop di Aquilani e Sissoko: l’ex Roma e Liverpool ne avrà per una decina di giorni per un problema muscolare e salterà, oltre alla sfida contro gli emiliani, anche il big match tra una settimana con il Milan; il maliano invece si è sottoposto ad un intervento di pulizia del ginocchio e non sarà a disposizione del tecnico bianconero prima di due mesi. Ragion per cui Del Neri è costretto ad accentrare nel suo ruolo naturale Marchiso in mezzo al fianco di Felipe Melo e dare spazio ad un esterno puro sulla corsia di sinistra. Dubbi sulla coppia centrale di difesa dove Chiellini potrebbe essere nuovamente riportato nel ruolo di centrale con l’esclusione di uno tra Bonucci e Barzagli; in porta, con Buffon squalificato, ci sarà Storari mentre Matri e Iaquinta faranno coppia in attacco. Ancora escluso dall’undici titolare Del Piero che ieri ha fatto un bel regalo al popolo bianconero annunciando la sua volontà di prolungare il suo contratto con la Juventus “firmandolo in bianco” (cioè a qualsiasi condizione “imposta” dalla società). Una scelta dettata dal suo immenso amore verso la maglia bianconera che indossa ormai da 18 anni. Chapeau.

    Sul fronte Bologna squadra che vince non si cambia. A parte lo squalificato Ramirez, Malesani ripropone gli stessi che hanno battuto 7 giorni fa il Palermo al Dall’Ara affidandosi a capitan Di Vaio nonchè ex della gara, a secco da quattro partite, supportato da Meggiorini e Della Rocca con Paponi, autore di due gol nelle ultime due uscite, che partirà dalla panchina e pronto ad entrare in caso di necessità.

    Probabili formazioni JUVENTUS – BOLOGNA (ore 20:45)

    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Grygera, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Krasic, Felipe Melo, Marchisio, Martinez; Iaquinta, Matri.
    Panchina: Manninger, Sorensen, Traoré, Salihamidzic, Pepe, Toni, Del Piero.
    Allenatore: Del Neri
    BOLOGNA (4-3-1-2): Viviano; Esposito, Portanova, Cherubin, Rubin; Perez, Mudingayi, Casarini; Della Rocca; Meggiorini, Di Vaio.
    Panchina: Lupatelli, Britos, Morleo, Mutarelli, Gimenez, Buscè, Paponi.
    Allenatore: Malesani

  • Juve, ennesimo atto d’amore di Del Piero: “Firmo il contratto in bianco”

    Juve, ennesimo atto d’amore di Del Piero: “Firmo il contratto in bianco”

    “Come te nessuno mai” recita uno striscione per Alex Del Piero… E come contraddire quello striscione, Alessandro Del Piero dà un’ennesima dimostrazione d’amore verso i colori della sua maglia, la stessa che veste dal 1993, arrivando ad una svolta decisiva nelle trattative per il rinnovo del contratto.

    In questi giorni si è molto vociferato sulla sua possibile partenza verso altre piazze, più probabile quelle straniere, a seguire la decisione di colleghi come Beckham e Cannavaro, per citarne alcuni, ma Alex vuole rimanere unico e per questo oggi spiazza tutti con semplici parole:

    Ho firmato il mio primo contratto con la Juventus in bianco, firmerò anche quello che sarà l’ultimo della mia carriera con questa maglia in bianco“. Eh già perchè Alex il suo futuro non lo immagina lontano da Torino, lontano dai suoi tifosi, lontano dalla sua Juve. Ora la palla passa in mano alla società, che dovrà inventarsi un altrettanto atto d’amore per ripagare la stima e l’affetto del suo Campione. Questo il testo del messaggio che il capitano ha voluto lasciare ai suoi tifosi e il video apparso sul suo sito ufficiale con il quale ha comunicato al popolo bianconero l’intenzione di prolungare il contratto con la Vecchia Signora, almeno per un altro anno, a qualsiasi cifra:

    Ciao a tutti, credo sia arrivato il momento di parlare direttamente con voi che mi seguite con tanta passione da tanti anni giorno dopo giorno. Da tempo leggo accanto al mio nome riferimenti a situazioni e comportamenti che non mi appartengono e questo mi amareggia.

    Il motore della mia carriera è stato da sempre l’amore profondo per il calcio, per la maglia della Juventus e per i suoi tifosi. Non per i soldi: ho guadagnato molto nella mia vita, avrei potuto guadagnare anche di più altrove accettando le offerte che più volte, anche ultimamente, mi sono state fatte.

    Ho parlato al Presidente, non di aspetti economici, ma della mia volontà di mettere a disposizione anche per il prossimo anno la mia determinazione, la mia professionalità e la mia passione, la mia voglia di vincere ancora, la voglia che mi ha accompagnato dal torneo di Viareggio al Mondiale, per non parlare della Serie B.

    Ci tengo a sottolineare che il legame per la maglia e per i tifosi per me non è quantificabile.

    Ho firmato il mio primo contratto con la Juventus in bianco, firmerò anche quello che sarà l’ultimo della mia carriera con questa maglia in bianco.

    E’ tutto.
    Un abbraccio. Ciao.

    Alessandro

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