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  • Juve, Agnelli sullo scudetto 2006: “Vogliamo rispetto”

    Juve, Agnelli sullo scudetto 2006: “Vogliamo rispetto”

    Il silenzio è stato rotto in quella che sarà la nuova casa della Juventus. C’era tanta attesa per conoscere la posizione della società bianconera dopo che il procuratore Stefano Palazzi nella sua relazione consegnata alla Figc in merito all’assegnazione dello scudetto del 2006 ha evidenziato come anche l’Inter, ai tempi di Calciopoli, si macchiò di illecito sportivo.  

    © Valerio Pennicino/Getty Images
    E chi meglio del presidente Andrea Agnelli a farsi portavoce del pensiero e dello stato d’animo del popolo bianconero. Dopo due giorni di bocche cucite quale occasione più adatta della presentazione delle nuove divise avvenuta nelle stanze del nuovo stadio a fare da cornice per affondare il colpo su chi nel 2006 decise di togliere il titolo ai bianconeri e assegnarlo ai nerazzurri. Il numero uno di Corso Galileo Ferraris ha così tuonato: “Abbiamo gli strumenti per muoverci anche fuori della giustizia sportiva, per ora aspettiamo. Il nostro esposto si base sulla parità di trattamento. Il nostro timore è che si decida di non decidere. Decidere di non decidere sarebbe deleterio in questo che è uno dei momenti più bassi del calcio italiano. Voglio rispetto verso la Juventus, verso i dirigenti, verso i calciatori. Questa società ha fatto la storia del calcio italiano nel mondo, ha una storia ultracentenaria. Abbiamo chiesto parità di trattamento dal 28 aprile 2010“.   Agnelli ha poi parlato, ovviamente, anche di calciomercato, l’altro tema caldo di questa estate che si annuncia rovente per la Vecchia Signora: “Abbiamo acquistato Pirlo che è uno dei migliori centrocampisti al mondo e già con lui facciamo un grosso salto di qualità. Per quel che riguarda i prossimi acquisti, Marotta sta cercando giocatori di grandi qualità, ma noi non vogliamo partecipare ad aste, vogliamo acquistare i giocatori al giusto prezzo e con la giusta retribuzione. Ci saranno altre operazioni in entrata e in uscita, c’è ancora un mese e 20 giorni di tempo, operiamo quotidianamente. Si parla solo di due giocatori (Aguero e Rossi ndr), ma a noi piacciono anche Higuain, Sanchez e altri ancora, ma le condizioni devono essere le nostre. Rivincere sul campo significa chiudere il cerchio. E questo stadio ci darà un grosso vantaggio in termini economici e di ambiente“. Sulla questione sono intervenuti anche le due bandiere bianconere Alessandro Del Piero e Gianluigi Buffon che si sono prestati a fare i modelli per la presentazione delle nuove maglie: “Per lo scudetto 2006 aspettiamo sviluppi. C’è una situazione in atto che cambia, aspetto gli sviluppi definitivi della vicenda” dice il capitano “Sono passati tanti anni e abbiamo festeggiato sul campo con una bella festa la vittoria di quello scudetto che era più che meritata. Nel corso di questi 5 anni sono cambiate tantissime cose, c’è stato un evolversi della situazione e il fatto che adesso potremmo ritrovare quello scudetto che abbiamo vinto sul campo, sarebbe una bella soddisfazione” gli fa eco il portiere. Alla Juve ora non resta che attendere il verdetto della Federazione sulla questione scudetto che avverrà il 18 luglio prossimo.

  • Del Piero ringrazia Shaquille O’Neal

    Del Piero ringrazia Shaquille O’Neal

    GRAZIE SHAQ!

    Così Alessandro Del Piero, capitano e bandiera della Juventus, commenta il ritiro di uno dei giocatori che hanno fatto la storia della NBA per ben 19 stagioni, ovvero Shaquille O’Neal, che qualche giorno fa aveva dato l’annuncio delle proprie intenzioni tramite il social network Twitter (leggi l’articolo).

    Sul suo sito personale, Alex, grande appassionato del basket d’oltreoceano e tifosissimo dei Los Angeles Lakers, squadra con cui O’Neal ha giocato per molti anni e con i quali è riuscito a vincere 3 titoli, ha dedicato un pensiero speciale al mastodontico centro che nell’ultima stagione ha militato nei Boston Celtics. Un giocatore capace di riscrivere la storia del basket, dominando nel suo ruolo come pochi sono riusciti a fare in passato. Rimane il centro più dominante del dopo-Jabbar, un giocatore di livello assoluto capace da solo di cambiare il volto di una squadra.

    Queste le parole di Del Piero prese direttamente dal suo sito personale:

    “Come tanti altri appassionati di basket NBA, ho appreso anche io dell’addio all’agonismo di Shaquille O’Neal attraverso il suo videomessaggio postato su Twitter: “Voglio ringraziarvi tanto, questo perché voglio dire a voi per primi che sto per ritirarmi. Grazie, ci sentiamo presto”.
    Come spesso accade con i grandi atleti, sono coloro ai quali questi campioni hanno fatto vivere grandi emozioni a dover ringraziare chi si ritira.
    E io mi metto tra questi. Shaq ha cambiato il basket, è stato un giocatore che ha cambiato il concetto di “dominante”: lui adesso è il termine di riferimento, lui il punto di paragone. D’ora in avanti, quando ce ne sarà uno come lui, si dirà: “Immarcabile come Shaquille O’Neal”.
    Quattro titoli e sei diverse maglie (anche quella dei miei Lakers, che nostalgia!!!)…
    Con i suoi due metri e sedici, i suoi centocinquanta chili, ma anche la sua straordinaria dinamicità in relazione alla prestanza fisica. Insomma, ci saluta un grande della storia del basket e dello sport, grande anche per la sua poliedricità fuori dal campo.
    Sei stato grande: thank you Shaq!
    Alessandro”

  • Alex Del Piero “Bentornato Antonio, benvenuto Mister”

    Alex Del Piero “Bentornato Antonio, benvenuto Mister”

    E’ stato il Capitano del Capitano, pertanto Alex Del Piero nel giorno di Antonio Conte non può sottrarsi dal dovere – e dal piacere in questo caso – di esprimere il suo pensiero sull’arrivo di Antonio Conte sulla panchina bianconera, ufficializzato questo pomeriggio.

    Ecco, quindi, che Alex accoglie dalla sua pagina Web ufficiale e dalla sua bacheca Facebook il nuovo tecnico: per la seconda volta, dopo la non fortunata esperienza di Ciro Ferrara, Del Piero sarà allenato da un tecnico con il quale ha anche condiviso lo spogliatoio da compagno di squadra, augurandosi che questa volta i risultati siano migliori.

    Semplici e dirette le parole di Alex per Antonio Conte: ” Mi auguro che il suo percorso alla Juve sia il più lungo e vittorioso possibile. Bentornato alla Juve Antonio, benvenuto Mister Conte”.

    Nonostante il nuovo arrivo che apre il nuovo corso bianconero, Alex non dimentica di salutare il tecnico “uscente”, Gigi Del Neri: “Da oggi la Juventus ha un nuovo allenatore. Prima di tutto vorrei salutare e ringraziare Gigi Del Neri: indipendentemente da come è finita, la persona e l’allenatore lo meritano”.

    Una pagina che si chiude ed un’altra che si apre, come spesso accade nel calcio. L’ambiente bianconero, però, si augura che questi avvicendamenti tanto repentini diventino un’ eccezione e non più la regola.

  • Del Piero, riflessioni prima delle vacanze

    Del Piero, riflessioni prima delle vacanze

    Le vacanze sono ormai giunte per la Juve e per Alex Del Piero, che potrà godersele con i suoi tre figli e la moglie Sonia. Un Capitano come lui, però, non va mai in vacanza dalle sue responsabilità ed il pensiero per la sua Signora è sempre presente.
    Ecco, così, che dopo l’amichevole di Manchester per l’addio al calcio di Gary Neville, e l’ultimo allenamento a Vinovo dal sapore un po’ speciale perchè rallegrato dalla presenza di tanti bambini, anche molto piccoli, Alex prende spunto da questi due eventi per tracciare la rotta da seguire per il futuro, per imparare dagli errori delle ultime stagioni fallimentari e risollevare le quotazioni della Juve in campo italiano ed internazionale, ma soprattutto nella mentalità.

    La prima immagine che Alex vuole ricordare, è l’atmosfera di festa dell’Old Trafford di Manchester, con la sua cornice di pubblico, con la standing ovation “da brividi” ricevuta, simbolo di una cultura sportiva eccezionale fatta di rispetto e correttezza e non di rancore per l’avversario. Un esempio che, come spesso si ripete, dovrebbe essere colto dal calcio italiano.
    La seconda istantanea riguarda, invece, i bambini, scesi in campo in allenamento con la prima squadra per la festa del settore giovanile bianconero, lo scorso 25 Maggio: con il loro essere colorati e spensierati, con il loro incredibile entusiasmo hanno la capacità di contagiare anche gli adulti, ricordandogli la vera essenza di questo sport che, prima di tutto, dev’essere portatore di gioia e di allegria.

    Un proposito ed una riflessione importanti che Alex Del Piero vuol portare con sè per la prossima stagione e che di certo vorrà trasmettere, da capitano qual è, anche ai compagni, vecchi e nuovi.

  • Nel giorno di Neville brilla la stella di Giandonato

    Nel giorno di Neville brilla la stella di Giandonato

    Molti dei bianconeri in campo quando la Juve andava all’Old Trafford da protagonista non potevano immaginare un giorno di poterne far parte, eppure, questa sera, seppur in amichevole respirare l’aria dell’Old Trafford per molti servirà per dar consapevolezza di cosa significhi vestire quei colori.

    I bianconeri questa sera a Manchester per l’addio al calcio di Gary Neville, uno della vecchia guardia, una bandiera al pari di Scholes e Giggs. In campo tra i Red Evils a sorpresa c’è anche David Beckham, Phil Neville e Owen.

    L’ingresso in campo è commovente, Neville entra in campo per ultimo in campo con le due figlie mentre le due squadre effettuano un lungo corridoio per accoglierlo, bellissima la coreografia e da brividi il silenzio durante l’esibizione di Ian Brown. Ferguson premia il numero 2 con piatto d’onore con incise tutte le sue imprese.

    Nonostante la finale di Wembley è tra solo 4 giorni Rooney corre in pressing, Giggs svaria la partita è comunque aperta. Storaria salva su Rooney, Kuskcak replica su Aquilani. Il Manchester passa al 18′ con il solito Rooney, Del Piero sfiora il pari con l’Old Trafford a tributargli il primo applauso. Pareggia Pepe prima dell’intervallo dopo una bella azione propiziata ancora da Del Piero che ha portato al cross Krasic.

    La ripresa è a ritmi più bassi, l’immagine più bella è per la standing ovation riservata dall’Old Trafford a Del Piero al momento della sostituizione con Boniperti. A decidere il match è il giovane Giandonato con una bella punizione che contribuirà a rendere indimeticabile questa notte.

  • Pagelle Juventus-Chievo. Del Piero c’è, la Juve no

    Pagelle Juventus-Chievo. Del Piero c’è, la Juve no

    Pagelle Chievo

    Sardo 7: Non che la sua sia una gara di particolare qualità, ma ha il pregio di seguire l’azione che porta Pellissier a colpire il palo e si fa trovare pronto sulla ribattuta insaccando il gol del pareggio che condanna la Juve e salva aritmeticamente la sua squadra.

    Constant 6,5: A vederlo giocare si capisce perchè squadre di più alto rango si siano interessate a lui, si applica molto e concede giocate di qualità alternandole però ad errori elementari, deve migliorare ma il ragazzo c’è.

    Uribe 6: Segna il gol che dimezza le distanze, ma non può meritare di più, vista la clamorosa occasione che si divora a porta praticamente vuota.

    Jokic 6: Schierato a sorpresa sulla sinistra da Pioli, per contrastare le incursioni di Krasic, si comporta degnamente senza strafare e senza correre quasi mai dei rischi, tiene a bada l’esterno serbo della Juventus.

    Pellissier 6,5: Quando vede bianconero si esalta e offre sempre prestazioni sopra la media, stavolta non è lui ha far da mattatore ma il suo zampino c’è sul gol del pareggio, offre un assist al bacio a Uribe che fallisce clamorosamente.

    Chievo (4-3-1-2): Sorrentino 5,5; Sardo 7, Cesar 6, Andreolli 5, Mantovani 6; Gelson Fernandes 6, Rigoni 6, Constant 6,5 (64′ s.t. Uribe 6); Jokic 6; Pellissier 6,5, Thereau 5 (39′ Bogliacino 6).
    A disp.: Squizzi, N.Frey, Mandelli, Guana, Marcolini, Granoche, Moscardelli.

    Pagelle Juventus

    Motta 6: Anche se molte delle azioni pericolose vengono dalla sua zona, stavolta il terzino di Del Neri non si comporta male e disputa forse una delle partite migliori della sua deludente stagione, in fase offensiva sforna 3 o 4 cross ottimi per le punte che purtroppo nessuno sfrutta a dovere.

    Chiellini 6,5: E’ l’ultimo ad arrendersi, il primo gol nasce però da un suo fallo ingenuo su Pellissier. Colpisce un palo di pancia che ha del clamoroso, se la palla fosse entrata staremmo qui a raccontare di un’altra partita. Un sicuro punto di partenza per l’ennesima nuova Juve post-Calciopoli.

    Krasic 5: E’ stanco e si vede, ha bisogno di tanto riposo e forse è l’unico giustificabile nella debacle del finale di stagione juventino. Nonostante la sua stanchezza prova a rendersi pericoloso, sul doppio vantaggio sbaglia un gol clamoroso a due passi da Sorrentino che alla fine risulterà decisivo.

    Aquilani 4,5: L’ombra del giocatore ammirato nella prima parte di stagione, sbaglia una quantità industriale di passaggi, prova conclusioni impossibili e fallisce un’occasione da centro area, peggio di così si muore. Viene da chiedersi se la Juve gli abbia già fatto conoscere il suo futuro e allora sia in caso di riscatto sia in caso di partenza non serve impegnarsi più di tanto. A nostro avviso è comunque un giocatore che potrà essere importante il prossim’anno specie se affiancato da Pirlo.

    Del Piero 6,5: Non è la sua partita migliore, ma un gol e un assist sono un bottino più che sufficiente per mostrare ai giovani juventini come si possa essere fenomeno anche a 36 anni, la Juventus ha fatto di certo un affare a riconfermarlo ancora per un altro anno, è l’unico insieme a Chiellini a salvarsi dai fischi dell’Olimpico.

    Juventus (4-4-2): Buffon 5,5; Motta 6, Barzagli 6, Chiellini 6,5, Grosso 5,5; Krasic 5 (35’st Toni 6), Aquilani 4,5, Marchisio 5, Pepe 5,5; Del Piero 6,5, Matri 6.
    A disp. Storari, Sorensen, Traorè, Bonucci, Giandonato, Salihamidzic.

  • Suicidio Juve, da 2-0 a 2-2 in 1 minuto

    Suicidio Juve, da 2-0 a 2-2 in 1 minuto

    Addio sogni di gloria e fine delle speranze Champions per gli uomini di Del Neri. Una pazza Juventus, che aveva tenuto a bada un Chievo con poco da chiedere al campionato, perde l’ultima occasione d’inseguire i sogni quarto posto.

    La partita per i bianconeri si mette subito bene, al 12°, infatti, i padroni di casa sono già davanti grazie alla realizzazione da parte di Del Piero di un calcio di rigore, conquistato da Pepe. Due minuti dopo tocca ad Aquilani rendersi pericoloso con un tiro da fuori che non pare irresistibile ma che una deviazione rende difficoltoso e chiama Sorrentino ad uno splendido intervento, è poi ancora il centrocampista romano ad avere la palla del raddoppio, quando al 23° s’inserisce ottimamente e da pochi passi spara alto un invitante cross di Motta. Un minuto dopo si vede anche il Chievo che con Jokic si rende pericoloso con un tiro che prova ad impegnare un Buffon fino ad allora disoccupato. Si va al riposo sul risultato di 1-0 e la Juventus che appare padrona del campo.
    Al rientro dagli spogliatoi sono ancora i padroni di casa a passare, con Matri bravo a sfruttare un ottimo assist del suo capitano. Al 56° subito dopo il gol è Krasic che si divora un ghiottissima occasione da pochi passi dopo un cross dell’ottimo Matri. La partita pare avviarsi ad un risultato scontato e, invece, al 67° ecco la svolta, su un calcio di punizione che pare innocuo una deviazione la palla finisce sul palo e poi torna al centro dell’area e lì a due passi dalla linea c’è il neo-entrato Uribe che sigla la rete del 2-1, ma ciò che accade dopo solo un minuto ha dell’incredibile, azione sulla destra dei clivensi che porta Pellissier a tu per tu con l’estremo difensore bianconero, l’attaccante valdostano colpisce il palo ma sulla ribattuta è pronto Sardo ad insaccare il gol del pareggio. Dopo una serie di azioni da una parte e dall’altra, all’81° è ancora la Juve che prova a spingere e a rendersi pericolosa, su azione d’angolo Chiellini colpisce un palo che ha del clamoroso a due passi dalla linea, ma sul capovolgimento di fronte è stavolta il Chievo, sempre con Uribe, a fallire un’occasione clamorosa. L’attaccante si divora un gol a porta praticamente vuota appoggiando di fatto a Marchisio, ultimo baluardo sulla linea, un assist al bacio di Pellissier. L’ultima occasione della partita capita sulla testa di Toni che all’83° colpisce a botta sicura, ma la palla finisce sul palo, la Vecchia Signora ci prova ma è tutto inutile, il Chievo regge e la partita si chiude tra i fischi giustificati dell’Olimpico di Torino, i clivensi ancora una volta spengono le velleità di gloria dei bianconeri. La Juve abbandona, quindi, tutte le speranze quarto posto e ne mantiene una flebile per un posto in Europa League, a fine partita lo stesso Marotta s’è detto deluso e ha aggiunto che in settimana si deciderà sul nome del prossimo allenatore bianconero.

  • Del Piero – Juve, fumata bianca. E’ ufficiale il rinnovo fino al 2012

    Del Piero – Juve, fumata bianca. E’ ufficiale il rinnovo fino al 2012

    Ora è finalmente ufficiale  la notizia che tutti i tifosi bianconeri stanno attendendo da mesi: Alessandro Del Piero ha rinnovato il suo contratto con la Juventus per un altro anno, il diciannovesimo in maglia bianconera, continuando un cammino intrapreso nel lontano 1993 e che lo ha reso il capitano, l’uomo dei record e la bandiera di questa squadra.

    Una giornata importante che ha suggellato quanto era giusto e doveroso suggellare, per riconoscenza, per rispetto, per affetto perchè Alex è ancora un uomo decisivo in campo a suon di gol e per il peso nello spogliatoio.

    La location della fatidica firma non è stata casuale : il nuovo stadio, che verrà inaugurato a Luglio. Per dare un segnale importante, poichè Del Piero in quello stadio vuol segnare e giocare, vuol dare il calcio d’inizio all’apertura della prossima stagione. Ecco perchè aveva annunciato già da tempo di voler firmare in bianco, perchè il valore della maglia conta più di tanti numeri, ecco perchè non è un “rinnovo di fine carriera”, ma un rinnovo sportivo: Alex, infatti, si sente più giovane dei suoi 36 anni e lo ha dimostrato a suon di gol anche quest’anno.

    Non è casuale neppure la scelta della data: 5 Maggio, non di memoria Napoleonica, ma di memoria scudettata. Nove anni fa, infatti, la Juventus scucì all’ultima giornata di campionato lo scudetto all’Inter di Cuper, vincendo il suo 26esimo titolo. In quella giornata storica e memorabile per il popolo bianconero, inoltre, Alex Del Piero segnò un gol decisivo per la vittoria che permise il sorpasso all’Inter.

    Dal passato al futuro: Alex può rimanere sereno in vista del prosieguo della sua avventura juventina perchè ha la stima e la fiducia di tutto l’ambiente partendo dal Presidente Andrea Agnelli, che gli ha dimostrato affetto, così come ha fatto tutta la famiglia Agnelli.

    Il futuro, inoltre, significa per Alex volontà di ritornare a vincere qualcosa interrompendo un digiuno troopo lungo, che dura dal 2006, ossia dal 29esimo scudetto conquistato durante la gestione Capello e poi revocato per le note vicende di Calciopoli.

    Un’astinenza troppo lunga per un campione che nella sua gloriosa carriera ha vinto tutto il possibile: ecco perchè è ora di pensare alla costruzione di una squadra nuovamente vincente, sognando la terza stella da cucire sulla maglia: il trentesimo scudetto, in barba alle decisioni ufficiali ed alle sentenze. Perchè Alex, come gli altri protagonisti di quegli anni, sente le vittorie di quei campionati “sue” perchè frutto di duro lavoro sul campo.

    La Juve deve, quindi, imparare a ricostruire la sua antica mentalità vincente, alimentandosi di determinazione, grinta, solidità, ambizione, giocando da grande squadra consapevole dei propri mezzi e della propria forza.

    La presenza di Alex che ha fatto sue le esperienze di grandi vittorie nelle diverse “ere” bianconere in cui ha giocato, oltre che la vittoria del Mondiale 2006 in Germania, sarà un tassello fondamentale per la ricostruzione di un progetto vincente. Non potrebbe essere altrimenti: ecco perche, da oggi, il cantiere Juventus si avvia verso una fase di maggior chiarezza programmatica. Non sarà un punto di arrivo, ma è di sicuro un’ottima partenza.

  • Juve – Del Piero c’è l’accordo per il rinnovo fino al 2012

    Juve – Del Piero c’è l’accordo per il rinnovo fino al 2012

    Alessandro Del Piero & Juventus, un binomio che è sempre più difficile scindere, lo aveva fatto capire il Capitano bianconero lo scorso Febbraio quando aveva dichiarato “Ho firmato il mio primo contratto con la Juventus in bianco, firmerò anche quello che sarà l’ultimo della mia carriera con questa maglia, in bianco“.

    Oggi i tifosi della Vecchia Signora e del loro capitano possono stare tranquilli, infatti mancherebbe solo la firma del contratto per il rinnovo del contratto per un altro anno tra Alessandro Del Piero e la Juventus. Nel corso di un incontro nel tardo pomeriggio fra Stefano Del Piero, fratello del calciatore, e Marotta sarebbero stati limati gli ultimi dettagli per la firma che fra domani e venerdì Del Piero dovrebbe apporre alla presenza di Andrea Agnelli. Restano da definire solo alcune questioni burocratiche, ma l’accordo è praticamente raggiunto.

  • Harakiri Juve: Del Piero non basta. Champions a -7

    Harakiri Juve: Del Piero non basta. Champions a -7

    Juve-Catania
    Missione fallita per la Juve. Nel posticipo della 34ma giornata i bianconeri non riescono a sfruttare le sconfitte pomeridiane di Lazio e Udinese e rimangono a -7 dalla Champions, anche se la matematica non condanna gli uomini di Del Neri, la speranza di rimontare e recuperare una stagione deludente si assottiglia ulteriormente. Partono bene i bianconeri che già al 6° portano un pericolo alla porta etnea con Marchisio che con un sinistro fulmineo chiama Andujar all’intervento a terra. Dopo quasi un quarto d’ora di poco gioco, i padroni di casa si portano in vantaggio su calcio di rigore trasformato da Del Piero, che realizza dal dischetto il suo 183° gol in serie A. Il Catania ci prova e alla mezz’ora Maxi Lopez prova ad impensierire Buffon con un debole tiro a giro che finisce tra le braccia del portierone bianconero. Al 37° è però la Juve a raddoppiare sempre con il capitano, che dopo un’azione in contropiede sull’asse Matri-Krasic insacca fortunosamente con il petto il pallone del 2-0, 184 gol in serie A e serata che pare presagire un’ottima Pasqua per il popolo bianconero. Così non è, e le avvisaglie arrivano dopo solo un minuto quando uno scatenato Gomez stampa un pallone sulla traversa con un gran tiro dalla distanza. Ma nonostante questo è ancora l’eterno capitano bianconero a portare pericolo alla porta rossazzurra procurandosi una punizione dal limite e chiamando all’intervento plastico il numero uno catanese. Si va al riposo col doppio vantaggio juventino, ma con un Catania indomito. All’ingresso in campo sia Del Neri, sia Simeone effettuano le sostituzioni che cambieranno le sorti della partita, il tecnico di Aquilea sostituisce Motta con Sorensen, mentre “El Cholo” fa entrare Bergessio al posto di Izco e lo piazza sul versante destro dell’attacco. I siciliani partono forte e la Juventus appare appagata e sulle gambe, al 48° il solito Gomez, crossa in mezzo dove Maxi Lopez colpisce male di testa, due minuti dopo è Bonucci a sventare su una sortita di Bergessio dalla destra della difesa bianconera. Per la Vecchia Signora ci prova ancora il capitano a suonare la carica con un tiro di sinistro da fuori, ma è una fiammata, al 58° entra Lodi per uno spento Ledesma, ancora una mossa che risulterà determinante. Dieci minuti dopo è ancora Gomez, si sempre lui, a chiamare Buffon al primo serio intervento della serata, il numero uno c’è e risponde presente. Se Simeone azzecca i cambi, Del Neri pare non leggere bene la partita e sostituisce al 75° il grande protagonista della gara Del Piero con Pepe. Il Catania attacca e la Juve agisce di contropiede, ma è una squadra sprecona, prima Toni, subentrato a Matri, e poi Pepe falliscono delle facili occasioni a due passi dalla porta avversaria. A dieci dal termine succede quello che non t’aspetti, gli etnei passano grazie ad una splendida azione, palla in profondità di Ricchiuti per Bergessio che brucia Sorensen e mette in mezzo un pallone delizioso che Gomez deve solo spingere in rete. Adesso i bianconeri soffrono, ma nonostante ciò si rendono ancora pericolosi con Krasic che spreca da due passi l’ottimo pallone buttato in mezzo da Felipe Melo al termine di una travolgente azione personale. I padroni di casa di difendono però disordinatamente e proprio a pochi secondi dalla fine succede l’irreparabile, palla persa a centrocampo e fallo, Lodi, lo specialista, si porta sul pallone, tira ma Melo respinge secondo Bergonzi con il braccio, proteste dei bianconeri perchè il centrocampista brasiliano aveva l’arto attaccato al corpo, ma l’arbitro è irremovibile, Lodi, ancora lui, avvicina la palla di qualche metro e la posiziona, calcia e batte un immobile Buffon. Pareggio e rimonta realizzata, finisce la partita e probabilmente anche i sogni Champions della Juventus. All’uscita dal campo i giocatori bianconeri erano tutti infuriati con il direttore di gara, in particolare Felipe Melo, che pare abbia detto che certe cose accadono sempre e solo contro la Juve. Di certo il centrocampista ha ragione a recriminare, ma a conti fatti e a ben vedere l’andamento della partita, il Catania non avrebbe meritato la sconfitta e quindi nel complesso il pareggio appare giusto. Si tratta quindi dell’ennesima occasione persa per l’undici di Del Neri e probabilmente, a meno di miracoli, una delle ultime da tecnico sulla  panchina della società di Corso Galileo Ferraris.