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  • Brasile 2014: Gotze regala la coppa del mondo alla Germania

    Brasile 2014: Gotze regala la coppa del mondo alla Germania

    Una partita tesissima, equilibrata, decisa da un gran gol nel secondo tempo supplementare di un giocatore entrato dalla panchina e molto criticato in patria per le prestazioni nelle gare precedenti: Mario Gotze.

    Il giovane attaccante del Bayern Monaco ha trovato, al 113°, il guizzo vincente sul gran cross di Schurrle, per superare Romero spezzando l’equilibrio e permettendo alla Germania di diventare per la quarta volta campione del mondo.

    Il capitano Lahm solleva la coppa
    Il capitano Lahm solleva la coppa

    Una nota di merito va a Schweinsteiger, giocatore indistruttibile, che nonostante una stanchezza dovuta ad una partita a tutto campo ed una ferita sotto l’occhio nel secondo tempo supplementare è voluto rimanere in campo e continuare a combattere.

    La delusione di questa finale ha un nome e cognome: Leo Messi.

    Il numero 10 argentino ha avuto l’occasione di diventare ancora più grande, di incidere il suo nome nella storia del calcio ma ha fallito, giocando una partita decisamente sottotono e fallendo una grande occasione ad inizio secondo tempo.

    Per quanto riguarda le formazioni, non ci sono novità, Low schiera il suo 4-3-3 con Klose centravanti appoggiato da Ozil e Muller, perde però Khedira che viene sostituito da Kramer.

    Sabella mette in campo i suoi con un 4-3-3 che si trasforma in 4-4-2 con Lavezzi che può agire sulla fascia ma anche appoggiare le due punte.

    Si parte e come prevedibile è la Germania a far la gara con l’Argentina pronta a colpire in contropiede. Al 20° gravissimo errore di Kroos nel retropassaggio di testa ma Higuain, dopo aver controllato bene il pallone, fallisce incredibilmente. Passano 10 minuti e Higuain segna ma il gol è annullato per fuorigioco dell’attaccante. E’sempre la Germania a fare la gara ma l’Argentina con le ripartenze veloci prova a spaventare i tedeschi. Low al 31° è costretto al cambio con Kramer stordito da un violento contrasto con Garay, che lascia il campo per Schurrle. Nel recupero del primo tempo Howedes colpisce un palo a Romero battuto con un colpo di testa su corner di Kroos, si va al riposo sullo 0-0.

    Si riparte con la sostituzione a sorpresa di Lavezzi, autore di un ottimo primo tempo, lasciato negli spogliatoi per far spazio ad Aguero. Al 47° subito occasione per Messi ma il suo diagonale è largo non di molto. 60°, la partita si mantiene in equilibrio senza grosse occasioni. Passa qualche minuto e la gara si accende a fiammate con i contrasti che si fanno anche più rudi. Niente da fare le due squadre non riescono a superarsi, si va ai supplementari.

    Pronti via e chance enorme per Schurrle ma Romero si salva d’istinto, al 97° risponde Palacio ma il suo pallonetto su Neuer esce. La Germania fa la gara ma l’Argentina è sempre pronta con il lancio lungo e contropiede ma nessuna delle due riesce a sbloccare la gara ed il primo tempo supplementare si chiude sullo 0-0.

    Mario Gotze
    Mario Gotze

    Nel secondo tempo supplementare la fatica sembra farla da padrona, i tedeschi si arrabbiano per due mancati gialli (che sarebbero diventati rossi) non sventolati da Rizzoli a Mascherano ed Aguero. Al 113° arriva la svolta della gara con Schurrle che dal fondo piazza la palla per Gotze che controlla e batte Romero per il vantaggio tedesco. L’Argentina si butta in avanti a testa bassa ma non produce nulla, l’ultima chance ce l’ha Messi ma la punizione calciata dalla Pulce finisce altissima. Dopo quasi 3 minuti di recupero Rizzoli fischia la fine certificando così il trionfo della Germania.

    In Germania si fa festa,è la vittoria di un gruppo compatto, di una nazionale che ha espresso buon gioco, guidata dall’ottimo tecnico Joachim Low.

     

    GERMANIA – ARGENTINA 1-0 (0-0 al 90°) (113° Gotze)

    GERMANIA (4-3-3): Neuer; Lahm, Boateng, Hummels, Howedes; Schweinsteiger, Kramer (31° Schurrle), Kroos; Muller, Klose (88° Gotze), Ozil (120° Mertesacker).

    Allenatore: Low.

    ARGENTINA (4-3-3): Romero; Zabaleta, Demichelis, Garay, Rojo; Perez (86° Gago), Mascherano, Biglia; Lavezzi (46° Aguero), Messi, Higuain (77° Palacio).

    Allenatore: Sabella.

    Arbitro: Rizzoli.

    Ammoniti: Schweinsteiger (G), Howedes (G), Mascherano (A), Aguero (A).

     

  • Brasile 2014: Argentina in finale, l’Olanda si arrende ai rigori

    Brasile 2014: Argentina in finale, l’Olanda si arrende ai rigori

    Nella seconda semifinale dei Mondiali Brasile 2014 a trionfare è, ai rigori, l‘Argentina che sconfigge l’Olanda al termine di una  partita poco emozionante. Romero para i penalty a Vlaar e Sneijder, finisce 4 a 2 per i sudamericani. Domenica 13 luglio Argentina e Germania si contenderanno il trofeo.

    Ancora una volta hanno deciso i calci di rigore. E dopo che i quarti di finale  avevano sorriso all’Olanda contro la Costa Rica, questa volta hanno premiato l’Argentina che ritrova la finale Mondiale che non disputava dal 1990.

    In una semifinale brutta, lenta, equilibrata, tatticamente difficile da sbloccare hanno fatto la differenza le due parate di Sergio Romero dagli undici metri.

    Romero
    ROmero

    Lo 0-0 dei tempi regolamentari e dei supplementari ha perfettamente rispecchiato l’andamento della partita, cin i portieri raramente impegnati e le marcature del recuperato De Jong su Messi e di Rojo su Robben eccellenti ed efficaci. I due giocatori più attesi alla vigilia non hanno brillato; hanno vinto le difese. In finale però ci va l’Argentina di Alejandro Sabella che ha sistemato una squadra la quale aveva evidenti lacune nel reparto arretrato, proteggendola con un centrocampo solido e sostanzioso.  Sarà quindi Argentina-Germania per la terza volta nella storia dopo le finali del 1986 e del 1990; il bilancio è in perfetta parità, ma al Maracanà, il 13 luglio solo una delle due squadre potrà gioire alzando la Coppa del Mondo.

    Nel primo tempo al 12′ conclusione di Sneijder palla a lato. Al 15′ punizione di Lionel Messi, tiro potente ma sul palo di Cillessen che resta fermo e blocca. Al 24′ occasione per Argentina: da corner colpo di testa di Garay palla alta di poco. Sicuramente una partita tutt’altro che emozionante, regna l’equilibrio e la tattica esasperata. Entrambe le squadre curano di più la parte difensiva che quella offensiva. Messi e Robben non si accendono mai perchè vengono costantemente raddoppiati e triplicati. Hguain e Van Persie non ricevono palloni giocabili e a farla da padrone sono le chiusure di Vlaar da una parte e Mascherano dall’altra.

    Nel secondo tempo passano i minuti ma non cambia l’approccio al match delle due squadre; non ci sono tiri in porta, regna l’equilibrio. Le marcature difensive sono perfette. Al 84′ Rojo tira da 40 metri blocca Cillessen. Al 90′ è monumentale Mascherano che riesce a evitare un diagonale di Robben respingendo in angolo.

    Nel primo tempo supplementare difese sempre impeccabili, tantissima pioggia. Al 100′ sinistro di Robben da fuori area, blocca la sfera Romero.

    Nel secondo tempo supplementare De Vrij tira da 45 metri ma Romero guarda. Al 115′ occasione per Palacio: la palla rimbalza, lui a  tu per tu colpisce di testa tra le braccia di Cillessen.

    SEQUENZA RIGORI:

    OLANDA: Vlaar parato; Robben gol; Sneijder parato; Kuyt gol;

    ARGENTINA: Messi gol; Garay gol; Aguero gol; Maxi Rodriguez gol

    OLANDA-ARGENTINA 0-0 (2-4 rig.)

    Olanda (3-5-2): Cilessen; Vlaar, de Vrij, Martins Indi (46′ Jaanmat); Kuyt, Wijnaldum, De Jong (61′ Clasie), Sneijder, Blind; Robben, Van Persie (96′ Huntelaar)

    Argentina (4-2-3-1):Romero; Zabaleta, Garay, Demichelis, Rojo; Mascherano, Biglia; Perez (81′ Palacio), Messi, Lavezzi (100′ Maxi Rodriguez); Higuain (81′ Aguero).

    AMMONITI: 42′ Martins Indi; 49′ Demichelis; 104′ Huntelaar;

    ARBITRO: Cakir ( Turchia )

  • Brasile 2014: un guizzo di Higuain regala la semifinale all’Argentina

    Brasile 2014: un guizzo di Higuain regala la semifinale all’Argentina

    Il primo gol di Higuain a Brasile 2014 permette all’Argentina di imporsi per 1-0 sul Belgio e regalare così all’Albiceleste la semifinale mondiale.

    Una partita non certo bellissima, con un Argentina che ha gestito per lunghi tratti la gara, contro un Belgio che è parso piuttosto stanco, non ha potuto contare su Hazard in giornata no e che ha tentato l’assedio con i lanci lunghi solo nel finale di gara.

    Sabella schiera i suoi con un 4-4-2 con Basanta a sostituire lo squalificato Rojo, Demichelis al centro della difesa al posto di Fernandez, Di Maria e Lavezzi larghi sulle fasce, Messi ed Higuain di punta.

    Wilmots non cambia modulo ma rinuncia nuovamente a Mertens, preferendogli Mirallas e dando le chiavi dell’attacco al giovane Origi.

    Gonzalo Higuain
    Gonzalo Higuain

    Parte forte l’Argentina con una palla messa in mezzo da Lavezzi al 3° e salvata da Kompany. Al 8° si sblocca la gara, Di Maria tocca verso l’area, la palla viene deviata e giunge ad Higuain che di prima lascia partire un tiro che supera Curtois. Al 26° primo abbozzo di reazione belga con un bel tiro di De Bruyne su cui si salva Romero con la respinta. Al 33° Sabella è costretto al cambio, Di Maria non ce la fa, pare un problema muscolare, al suo posto entra Perez. Gran giocata di Messi al 40° con la quale la Pulce si conquista una punizione dal limite, lo stesso 10 argentino calcia ma il pallone va alto. Al 41° altra occasione per il Belgio, cross di Vertonghen e colpo di testa di Mirallas che esce di poco con Romero che pareva battuto. Dopo 2 minuti di recupero Rizzoli fischia la fine del primo tempo.

    Si riparte senza cambi e nei primi 10 minuti si assiste ad un controllo della gara da parte dell’Argentina con una doppia chance per Higuain: al 51° un suo tiro dopo una deviazione sfiora il palo, al 55° la sua conclusione scheggia la traversa. Al 59° Wilmots si gioca le carte Lukaku e Mertens ed un minuto dopo Fellaini con un buon colpo di testa non va lontano dal bersaglio grosso. Il Belgio ci prova, cerca di pressare ed attaccare con lanci lunghi sperando nelle spizzate di Fellaini ma l’Argentina tiene. Al 93° dopo gli assalti del Belgio, Messi ha il pallone per chiudere la gara ma solo davanti a Curtois si fa ipnotizzare dal portiere in uscita. Un minuto e Lukaku ha la chance per pareggiare ma anzichè calciare la mette in mezzo e Garay salva, è l’ultima occasione perchè poi al quinto minuto di recupero Rizzoli fischia la fine.

     

    ARGENTINA – BELGIO 1-0 (1-0)(8° Higuain)

    ARGENTINA (4-4-2): Romero; Zabaleta, Demichelis, Garay, Basanta; Di Maria (33° Perez), Biglia, Mascherano Lavezzi (70° Palacio); Messi, Higuain (80° Gago).

    Allenatore: Sabella.

    BELGIO (4-2-3-1): Curtois; Alderweireld, Van Buyten, Kompany, Vertonghen; Witsel, Fellaini; Mirallas (59° Mertens), De Bruyne, Hazard (75° Chadli); Origi (59° Lukaku).

    Allenatore: Wilmots.

    Arbitro: Rizzoli.

    Ammoniti: Hazard (B), Alderweireld (B), Biglia (A).

  • Brasile 2014, gruppo F con Argentina, Nigeria,Iran e Bosnia Herzegovina

    Brasile 2014, gruppo F con Argentina, Nigeria,Iran e Bosnia Herzegovina

    Nel Campionato del Mondo di Brasile 2014 il gruppo F vede la partecipazione dell’Argentina, la Nigeria, l’Iran e la Bosnia Herzegovina. L’Argentina, come da tradizione, è una delle favorite d’obbligo per la vittoria finale del Mondiale. Si è qualificata alla fase finale dominando il maxi-girone riservato alle squadre della Conmebol. Nove vittorie, cinque pareggi e due sole sconfitte, entrambe in trasferta, con un filotto di quattordici partite consecutive senza k.o. L’albiceleste non ha trovato grandi ostacoli nel suo cammino verso il Brasile, vantando anche il miglior attacco del Sudamerica con 35 gol realizzati in 16 partite. argentinaNominato C.t. dell’Argentina nel 2011, Alejandro Sabella è riuscito a costruire una squadra Messi centrica, con lui Leo è diventato capitano; ma che non sia solo esclusivamente dipendente dalle giocate della punta del Barcelona. Sabella è arrivato alla guida della Sellecion dopo aver portato l’Estudiantes sul trono argentino e alla conquista della Coppa Libertadores. Il C.t ha scelto il 4-3-3 come modulo. I Problemi per l’Argentina riguardano il portiere: tra i pali l’ex Sampdoria Romero che paradossalmente non è titolare nel suo club ma è intoccabile in nazionale, non garantisce piena sicurezza. Le riserve saranno Mariano Andujar e Agustin Orion: il trentaduenne nel giro della Nazionale dal 2007, che potrebbe giocare titolare se, in Brasile, Sabella avrà conferme sulla scarsa sicurezza della difesa con Romero tra i pali. In difesa al momenti i titolari inamovibili sono il terzino del Manchester City Pablo Zabaleta, Ezequiel Garay del Benfica. Un gradino sotto trovano posto Marcos Rojo del Benfica e Hugo Campagnaro dell’Inter. Da segnalare la presenza di Federico Fernandez titolare fisso nel Napoli di Benitez. Martin Demichelis arriva al Mondiale carico dalla conquista dello scudetto in Premier League con il Manchester City. Sono stati convocati e meritano attenzione Lisandro Lopez del Getafe, Jose Basanta del Monterrey. A centrocampo la qualità aumenta grazie alla presenza di Javier Mascherano del Barcelona e di Fernando Gago.Da osservare ci sarà Ricky Alvarez il quale potrebbe dare spessore al centrocampo: trequartista mancino, può essere impiegato anche come mezz’ala o in altri ruoli del centrocampo. Lucas Biglia può vivere un Mondiale da protagonista: è un regista dotato di notevole tecnica, personalità e visione di gioco. L’attacco dell’Argentina è semplicemente stellare. Lionel Messi, Angel Di Maria, Gonzalo Higuaín, Sergio Agüero: un attacco cosi forte non si trova nelle altre partecipanti al torneo. Il problema per Sabella sarà l’abbondanza della scelta, senza dimenticare gente del calibro di Ezequiel Lavezzi e Rodrigo Palacio. Ecco la lista dei convocati da parte del C.t Alejandro Sabella: Portieri: Mariano Andujar (Catania/ITA), Sergio Romero (Monaco/FRA), Agustin Orion (Boca Juniors) Difensori: Lisandro Lopez (Getafe/ESP), Hugo Campagnaro (Inter Milan/ITA), Federico Fernandez (Napoli/ITA), Pablo Zabaleta (Manchester City/ENG), Ezequiel Garay (Benfica/POR), Marcos Rojo (Sporting Lisbon/POR), Jose Basanta (Monterrey/MEX), Nicolas Otamendi (Atletico Mineiro/BRA), Martin Demichelis (Manchester City/ENG), Gabriel Mercado (River Plate) Centrocampisti: Javier Mascherano (Barcelona/ESP), Jose Sosa (Atletico Madrid/ESP), Augusto Fernandez (Celta Vigo/ESP), Ricky Alvarez (Inter Milan/ITA), Lucas Biglia (Lazio/ITA), Ever Banega (Newell’s Old Boys), Fernando Gago (Boca Juniors), Maxi Rodriguez (Newell’s Old Boys), Enzo Perez (Benfica/POR), Fabian Rinaudo (Catania/ITA) Attaccanti: Lionel Messi (Barcelona/ESP), Angel Di Maria (Real Madrid/ESP), Rodrigo Palacio (Inter Milan/ITA), Gonzalo Higuaín (Napoli/ITA), Sergio Agüero (Manchester City/ENG), Ezequiel Lavezzi (Paris SG/FRA), Franco Di Santo (Werder Bremen/GER) NIGERIA La Nigeria ha chiuso al primo posto il girone F con 12 punti davanti a Malawi, Kenya e Namibia frutto di tre vittorie e tre pareggi. Negli spareggi i nigeriani hanno avuto la meglio sull’Etiopia, vincendo per 2.1 la gara d’andata e per 2-0 il match di ritorno. Le “super aquile” arrivano al Mondiale da detentori della Coppa d’Africa, vinta nel 2013 in Sudafrica contro il Burkina Faso. Stephen Keshi è senza dubbio uno dei migliori tecnici africani in attività. L’ex difensore si impose all’attenzione del Mondo quando riusci a portare il Togo alla sua prima qualificazione della storia in un Mondiale nel 2006, pur non potendo poi seguire la squadra nella fase finale, essendo sostituito con Otto Pfister. E’ stato C.t. della Nigeria anche nella scorsa Confederation Cup. In porta ci sarà Vincent Enyeama. In alternativa saranno disponibili Austin Ejide, Daniel Akpeyi e Chigozie Agbim. La difesa è il punto debole della Nigeria e rischia di causare non pochi problemi ai Campioni d’Africa. Sull’esterno di destra ci sarà Efe Ambrose il quale con il Celtic sta maturando un pò di esperienza internazionale. Godfrey Oboabona e Kenneth Omeruo comporranno il pacchetto centrale arretrato mentre Elderson Echiejile sarà impiegato sulla fascia sinistra. A centrocampo John Mikel Obi è molto forte fisicamente e vanta una discreta esperienza in coppe europee. Se saprà crescere a livello di personalità, potrebbe essere l’uomo in grado di trascinare la Nigeria. Classe, intuito e forza fisica non mancano di certo a Ogenyi Onazi, giovane centrocampista di proprietà della Lazio: affronta in Brasile il primo Mondiale in carriera. Se riuscirà a trovare una continuità di rendimento e a reggere a livello temporamentale una manifestazione di questo livello, il torneo potrà rivelarsi per lui il trampolino di lancio per una brillante carriera. In avanti Victor Moses è una giovane ala ventitreenne del Liverpool. Da tenere d’occhio è il ventiseienne Emmanuel Emenike, gioca nel Fenerbache e in questa stagione ha realizzato 12 reti, ci si aspetta di vederlo emergere in questo torneo. Insieme a lui Ahmed Musa del CSKA Moscow. Ecco l’elenco dei convocati del C.t Stephen Keshi: Portieri: Vincent Enyeama (Lille , Francia), Austin Ejide (Hapoel Be’er Sheva, Israele), Daniel Akpeyi (Heartland), Chigozie Agbim (Gombe United) Difensori: Elderson Echiejile (Monaco, Francia), Efe Ambrose (Celtic, Scozia), Godfrey Oboabona (Rizespor, Turchia) , Azubuike Egwuekwe (Warri Wolves), Kenneth Omeruo (Middlesbrough, Inghilterra), Juwon Oshaniwa (FC Ashdod, Israele) Joseph Yobo (Norwich City, Inghilterra), Kunle Odunlami (Sunshine Stars) Centrocampisti: John Mikel Obi (Chelsea, Inghilterra), Ramon Azeez (Almeria, Spagna), Ogenyi Onazi (Lazio, Italia ), Joel Obi (Parma, Italia), Nnamdi Oduamadi (Varese, Italia), Ejike Uzoenyi (Enugu Rangers), Nosa Igiebor (Real Betis, Spagna), Domenica Mba (CA Bastia, Francia), Reuben Gabriel (Waasland – Beveren, Belgio), Michael Babatunde (Volyn Lutsk, Ucraina) Attaccanti: Ahmed Musa (CSKA Moscow, Russia), Shola Ameobi (Newcastle, Inghilterra), Emmanuel Emenike (Fenerbahçe, Turchia), Victor Obinna (Chievo Verona, Italia), Peter Odemwingie (Stoke City, Inghilterra), Michael Uchebo (Cercle Bruges, Belgio), Victor Moses (Liverpool, Inghilterra), Uche Nwofor (Heerenveen, Paesi Bassi). IRAN L’Iran, con l’arrivo in panchina dell’esperto Carlos Queiroz è stata riorganizzato e resa competitivo, tanto da arrivare prima nel gruppo A di qualificazione davanti alla più attrezzata Corea del Sud, battuta in casa nell’ultima gara di qualificazione. Mix di giovani ed esperti la squadra ha gli uomini migliori dalla cintola in sù mentre nel reparto arretrato emergono evidenti lacune. La Federazione Iraniana, di cui l’ex difensore del Messina Rezaei è responsabile del settore giovanile, ha scommesso sulla rinascita del C.t. portoghese Carlos Queiroz, reduce dalle esperienze non troppo felici con il Real Madrid e Portogallo. Carattere difficile, Queiroz è stato per anni il vice di Sir Alex Ferguson al Manchester United; il suo stile di gioco basato sul 4-2-3-1 è stato fino ad ora la carta vincente dell’Iran. In porta ci sarà Daniel Davari, giocatore che milita nella Serie B tedesca, oltre a lui Alireza Haghighi, Rahman Ahmadi e Sousha Makani Il pacchetto arretrato sarà composto da Steven Beitashour, Hossein Mahini e Pejman Montazeri comporranno il pacchetto centrale, Mehrdad Pooladi sarà il terzino sinistro. A centrocampo Javad Nekounam è sicuramente il giocatore più rappresentativo, dopo 6 stagione e 172 presenze con l’Osasuna è tornato in patria all’Esteghlal. Nelle qualificazioni mondiali è stato lui il vero trascinatore. l’Iran si affida al suo numero sei per stupire. In mediana insieme a lui Andranik Teymourian. Nel reparto offensivo occhio a Alireza Jahanbakhsh, nome da scrivere e soprattutto da imparare a leggere. Vent’anni, 183 centimetri, è un’ala destra naturale ma può essere impiegato su tutto il fronte d’attacco. Ha esordito lo scorso 15 ottobre in nazionale contro la Thailandia. Ashkan Dejagah era definito fino a qualche anno fa uno degli astri nascenti del calcio tedesco.Poi, però, dopo tutta la trafila nelle nazionali giovanili teutoniche, l’esplosione e la conseguente chiamata nella nazionale maggiore non sono arrivate, e allora ha deciso, nel febbraio 2012, di accettare la chiamata da parte dell’Iran. Ecco la lista dei convocati del C.t Carlos Queiroz : Portieri: Daniel Davari (Eintracht Braunschweig/Ger), Alireza Haghighi (Sporting Covilha/Por), Rahman Ahmadi (Sepahan Isfahan), Sousha Makani (Foolad Khuzestan); Difensori: Hosro Heidari (Esteghlal), Hossein Mahini (Persepolis), Steven Beitashour (Vancouver Whitecaps/Can), Pejman Montazeri (Umm Salal/Qat), Jalal Hosseini (Persepolis), Amir Hossein Sadeghi (Esteghlal), Mohammad Reza Khanzadeh (Zob Ahan), Ahmad Alenemeh (Naft), Hashem Beikzadeh (Esteghlal), Ehsan Hajsafi (Sepahan Isfahan), Mehrdad Pooladi (Persepolis); Centrocampisti: Javad Nekounam (Kuwait SC/Kuw), Andranik Teymourian (Esteghlal), Reza Haghighi (Persepolis), Ghasem Hadadifar (Zob Ahan Isfahan), Bakhtiar Rahmani (Foolad Khuzestan); Attaccanti: Ashkan Dejagah (Fulham/Ing), Masoud Shojaei (Las Palmas/Spa), Alireza Jahanbakhsh (Nec Nijmegen/Ola), Mohammad Reza Khalatbari (Persepolis), Mehdi Sharifi (Sepahan Isfahan), Reza Ghoochannejhad (Charlton/Ing), Karim Ansarifard (Tractor Tabriz), Sardar Azmoun (Rubin Kazan/Rus). BOSNIA HERZEGOVINA Cammino quasi perfetto quello effettuato dalla Bosnia Herzegovina nel gruppo G: 25 punti totali e primo posto in coabitazione con la Grecia frutto di 8 vittorie, 1 pari e 1 sconfitta. Sono stati un rullo compressore capace di segnare 30 reti e di subirne soltanto 6. La rosa è composta da elementi di buon spessore abbinati ad un giusto livello di esperienza, è questa la caratteristica principale di una Bosnia la quale è stata capace di conquistare per la prima volta la partecipazione ad un Mondiale; e perchè no magari sognare un cammino da inattesa “outsider” in mezzo alle grandi potenze presenti al torneo. Tanta panchina in Turchia, poi l’approdo al timone della nazionale bosniaca nel 2010. Safet Susic, è il commissario tecnico capace di guidare i suoi fino alla storica qualificazione ad una fase finale dei Mondiali. Il suo curriculum da allenatore parla di Cannes e Al-Hilal. Oltre alle esperienze alla guida di Istanbulspor, Konyaspor, Ankaragucu, Rizespor e Ankaraspor. In porta ci sarà Asmir Begovic il quale vanta una buona dose di esperienza internazionale maturata in Premier Leagur. Con lui Jasmin Fejzić e Asmir Avdukic. In difesa Avdija Vrsajevic è un terzino destro molto veloce e all’occorrenza può fare anche l’ala destra. Ermin Bicakcic difensore dell’Hoffenheim vesta da poche partite la maglia della nazionale, classe 1990, può approfittare del Mondiale per farsi conoscere dagli osservatori presenti. Emir Spahic del Bayer Leverkusen e Sejad Salihovic ultimereranno il pacchetto arretrato. A centrocampo il romanista Miralem Pjanic, per cartà didentità e qualità tecniche, rappresenta la pedina di spicco in rapporto all’età e al talento; il centrocampista è il faro della Nazionale in grado di dettare i tempi della manovra e farsi trovare in zona gol, è reduce da una stagione da protagonista nella Roma, la Nazionale si attende molto da lui. In attacco nonostante il suo scarso impiego nel Manchester City Edin Dzeko è l’elemento più rappresentativo: è il terminale offensivo e la sua qualità unita ad una grande forza fisica è in grado di rendere competitivo il reparto avanzato; tecnicamente abile con entrambi i piedi abbina ha un grande senso del gol. Vedad Ibisevic è una punta forte fisicamente cn un buon senso del gol; è bravo con i piedi e si è specializzato nel segnare reti in acrobazia, ma anche gol da opportunista. Ecco la rosa del C.t Safet Susic: Portieri: Jasmin Fejzić (Aalen), Asmir Begovic (Stoke City), Asmir Avdukic (Borac Banja Luka) Difensori: Sead Kolasinac (Schalke), Ervin Zukanovic (Gent), Avdija Vrsajevic (Hajduk Split), Ermin Bicakcic (Braunschweig) Toni Sunjic (Zorya Lugansk) Ognjen Vranjes (Elazigspor) Mensur Mujdza (Friburgo), Emir Spahic (Leverkusen) Centrocampisti: Izet Hajrovic (Galatasaray), Sejad Salihovic (Hoffenheim), Haris Medunjanin (Maccabi Tel-Aviv), Senad Lulic (Lazio), Miralem Pjanic (Roma), Zvjezdan Misimovic (Dynamo Mosca), Edin Višća (Istanbul BB), Tino-Sven Susic (Hajduk Spalato), Muhamed Besic (Ferencvaros), Senijad Ibricic (Erciyesspor), Anel Hadzic (Sturm Graz) Attaccanti: Edin Dzeko (Manchester City), Vedad Ibisevic (Stoccarda),Edin Višća (Istanbul BB/TUR)

    Tutti i gironi di Brasile 2014:

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  • Leo Messi ed Higuaìn esaltano l’Argentina

    Leo Messi ed Higuaìn esaltano l’Argentina

    Sembra persino difficile pensare che un madridista ed un blaugrana possano andare così d’accordo. La rivalità tra Barcelona e Real Madrid è talmente alta che un giorno lo stesso impassibile Josè Mourinho richiamò Iker Casillas ad una maggiore compostezza, complice di aver fraternizzato troppo con gli avversari del Barca, ma grandi compagni di squadra nelle Furie Rosse. Ad ogni modo, la classe calcistica parla evidentemente un altro linguaggio ed è capace anche di mettere da parte le rivalità apparentemente invalicabili. Così come accade anche nella Selecciòn argentina di Alejandro Sabella, che sta dominando il raggruppamento sudamericano per le qualificazioni alla Coppa del Mondo del 2014. E a trascinare la albiceleste, infatti, sono proprio un giocatore del Barcelona ed un altro del Real Madrid, vale a dire Leo Messi e Gonzalo Higuain.

     Con i loro gol hanno stordito anche la non irresistibile, ma non più sprovveduta Nazionale del Venezuela, addirittura ancora in corsa per centrare una clamorosa qualificazione, che sarebbe la prima della sua stroia calcistica. Higuain ha realizzato una doppietta di pregevole fattura, sfruttando manco a dirlo i preziosi suggerimenti di un Messi, che ha incantato anche con la maglia della sua Nazionale. Tanto che il Monumental di Buenos Aires, tra l’altro gremito del pubblico delle grandi occasioni, gli ha riservato grandi ovazioni. Messi ha realizzato invece dagli undici metri. Oltretutto Leo Messi, come è giusto che sia, in Argentina è amatissimo ovunque, anche se non ha mai giocato una partita del campionato nazionale. Del resto, il Barcelona lo portò in Catalogna quando era praticamente giovanissimo con tutta la sua famiglia. Per curarlo, rinforzarlo e farlo diventare un grande campione.

    Messi e Higuain | © DANIEL GARCIA / Getty Images
    Messi e Higuain | © DANIEL GARCIA / Getty Images

    La Pulce in ogni caso ha espresso anche un desiderio che l’AFA, la federazione calcistica argentina, esaudirà nel più breve tempo possibile. Infatti, Messi vuole giocare la prossima gara con la Selecciòn contro la Colombia all’Estadio Marcelo Bielsa di Rosario, cioè la tana del Newell’s Old Boys, la squadra in cui aveva militato da giovanissimo, ed i cui tifosi ne rivendicano la paternità di grande campione.
    L’Argentina finalmente riesce a beneficiare della classe di Leo Messi, così come avviene anche per il Barcelona. Sabella gli sta costruendo intorno una squadra importante. Del resto gli argentini di valore che popolano gli altri campionati nel mondo sono tanti. Oltre a Higuain, ci sono Lavezzi, Di Maria, Mascherano. Non sarebbe un caso che tra un anno in Brasile sia proprio l’Argentina una delle squadre da battere.

  • Lavezzi salva l’Argentina, poker di Suarez in Uruguay-Cile

    Lavezzi salva l’Argentina, poker di Suarez in Uruguay-Cile

    Le gare di qualificazione ai Mondiali 2014 per le Nazionali Sudamericane riportano alla ribalta l’Uruguay, vittorioso con un sonante 4-0 contro il Cile, mentre confermano le perplessità sulla Nazionale Argentina, che non riesce ad andare oltre il pareggio per 1-1 contro la Bolivia, continuando a mostrare difficoltà nel gioco e nell’impostazione di squadra, nonostante il “patrimonio” di interpreti a propria disposizione.

    Nelle altre gare disputate, bene il Paraguay, vittorioso contro l’Ecuador, e pareggio fra Colombia e Venezuela. Dopo il turno disputato ieri, dunque, la classifica del girone è la seguente: Uruguay 7 punti, Argentina 4, Colombia 4, Paraguay 4 , Venezuela 3, Ecuador 3, Perù 3, Cile 3 , Bolivia 1.

    Lavezzi | © JUAN MABROMATA / Getty Images

    La Celeste di Oscar Tabarez prosegue, dunque, il suo momento di forma sfavillante battendo i Cileni e confermandosi in testa al girone con sette punti: protagonista della gara, l’attaccante Suarez, autore del poker di reti dell’incontro, sempre più uomo-simbolo di questa Nazionale.
    Gli Uruguayani contro il Cile, però, hanno avuto vita fin troppo facile poichè l’avversario è parso troppo arrendevole e quasi mai in partita, privo del suo campione Alexis Sanchez, che si è fermato precauzionalmente per un problema al bicipite femorale avvertito durante il riscaldamento pre-gara.

    La Celeste, ora, osserverà un turno di riposo nel girone di qualificazione e scenderà in campo martedì prossimo nell’amichevole di Roma contro gli Azzurri di Cesare Prandelli, un’occasione importate per testare il potenziale di entrambe le Nazionali, che sembrano vivere un momento di grande forma, oltre che un’occasione molto speciale per celebrare “calcisticamente” i 150 anni dell’Unità d’Italia.

    Il poker di Suarez nell’Uruguay video youtube
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    L’Argentina del cittì Sabella, invece, continua a navigare in acque tempestose, non riuscendo ad andare oltre il pari al Monumental contro la Bolivia, ultima nel girone, ma che si conferma ancora una volta avversaria “bestia nera” della Nazionale Albiceleste, dopo che – nel girone di qualificazione agli scorsi  Mondiali 2010 in Sudafrica – aveva sconfitto l’Argentina a La Paz con il clamoroso punteggio di 6-1.

    Nella gara di ieri, infatti, è stato soltanto grazie al gol di Pocho Lavezzi, giunto al 14′ del secondo tempo, che gli argentini hanno potuto evitare la clamorosa sconfitta ed acciuffare il pareggio dopo il gol del boliviano Moreno al 56′ che, però, non pare affatto soddisfare i tifosi della Nazionale Albiceleste, innescando un “processo” al commissario tecnico ed alla squadra, accusata di eccessiva fragilità difensiva, di lentezza e macchinosità nel possesso palla e di scarse iniziative, nonostante l’immenso potenziale offensivo, con Higuain di punta e Messi e Pastore che agiscono alle sue spalle.

    Il gol di Lavezzi in Argentina Bolivia (video Youtube)
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    Nelle altre gare Sudamericane di qualificazione al prossimo Mondiale 2014, importante vittoria del Paraguay per 2-1 contro l’Ecuador, con i paraguayani che ottengono la prima vittoria nel girone di qualificazione che consente di rilanciare le loro ambizioni, grazie ai due gol segnati da Riveros e Veron, mentre gli ecuadoreni accorciano le distanze soltanto al 92′ con rete di Mendoza.

    Pareggio per 1-1, invece, fra Colombia e Venezuela, con reti di Guarin per i colombiani all’11’ del primo tempo, e di Feltscher per i venezuelani al 78′, in una gara contraddistinta dalle pessime condizioni metereologiche che hanno reso pesante e scivoloso il manto erboso del terreno di gioco.

  • Veron da l’addio al calcio, il 31 Ottobre l’ultimo match!

    Veron da l’addio al calcio, il 31 Ottobre l’ultimo match!

    Juan Sebastian Veron da l’addio al mondo del calcio, confermando gli ultimi rumors sul suo ritiro ai microfoni argentini, motivando la fine della sua carriera con i troppi guai fisici dopo l’ultimo intervento subito alla caviglia destra, infortunio mai recuperato totalmente che lo ha tormentato negli ultimi mesi. L’ultima partita della ‘Brujita’ con la maglia dell’Estudiantes de La Plata è fissata in data 31 Ottobre  nel match contro il Racing de Avellaneda, per chiudere un cerchio. Una carriera davvero importante per un giocatore che si è fatto amare ed apprezzare ovunque sia andato, con il suo carattere forte e grintoso da buon Argentino.

    Juan Sebastian Veron ©Getty Images
    CARRIERA- Cresciuto calcisticamente in Argentina e più precisamente nell’Estudiantes, è passato in seguito a vestire la maglia del Boca, prima di approdare in Europa alla corte della Sampdoria. Una volta in Italia, è noto a tutti il suo trasferimento alla corte del Parma, con cui ha vinto trofei importanti come una Coppa Italia e una Coppa Uefa. Diventato un top player, fu inevitabile il suo passaggio alla Lazio di Cragnotti, dove divenne un idolo dei tifosi, riuscendo ad aggiungere al suo palmares uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e anche una Europea. Nel 2001 viene acquistato per una cifra vicina alle 28 milioni di sterline dal Manchester United, ma l’impatto con il calcio inglese non è affatto positivo, e Veron delude le aspettative. Negli anni a seguire il trasferimento al Chelsea e poi il ritorno in Italia con il prestito all’Inter, dove con Mancini in panchina ritrova lo spazio che merita. Nel 2006 abbandona l’Italia e torna a solcare i campi argentini legandosi all’Estudiantes fino al 2012, club con cui vince la Libertadores nel 2009. FUTURO- Appese le scarpette al chiodo cosa farà la Brujita si saranno chiesti in molti? Per quanto riguarda il futuro prossimo di Veron, la stampa sudamericana parla già di un possibile ruolo come direttore delle Nazionali in base al buonissimo rapporto che lo lega con l’attuale c.t. della Seleccion Alejandro Sabella.

  • Palacio incanta, convocato in nazionale dopo 3 anni

    Palacio incanta, convocato in nazionale dopo 3 anni

    La Nazionale Argentina del cittì Alejandro Sabella debutterà nel girone di qualificazione ai prossimi Mondiali 2014 in Brasile, il prossimo 7 Ottobre contro il Cile, a Buenos Aires, mentre scenderà in campo l’11 di Ottobre contro il Venezuela. A tal proposito, il cittì ha deciso di rinnovare il volto della squadra, dopo la spedizione fallimentare in Coppa America con l’eliminazione ai quarti di finale costata la panchina al cittì Batista, con innesti e riconferme, ma anche con ritorni a sorpresa, per plasmare una squadra dal volto nuovo e dalle nuove motivazioni, che sia differente da quella vista all’ opera in Coppa America nello scorso mese di Luglio.

    © Marco Luzzani/Getty Images
    Fra le novità di rilievo, è importante sottolineare la convocazione di Rodrigo Palacio del Genoa, autore di uno straordinario avvio di campionato con la squadra rossoblu, attualmente in vetta alla classifica, che – a suon di gol (ultimi, in ordine cronologico, i due gol rifilati al Catania a Marassi, nel 3-0 rossoblu di mercoledì sera) – ha ritrovato la maglia della Nazionale dopo ben tre anni di assenza: Rodrigo Palacio, infatti, mancava dalla Nazionale albiceleste dal 18 Giugno 2008, ossia dal match valido per la qualificazione al Mondiale Sudafrica 2010 contro il Brasile. Fra i 24 convocati per il duplice impegno, inoltre, suscita grande sorpresa, l’esclusione di Ezequiel Lavezzi del Napoli e di Carlitos Tevez del Manchester City in attacco, oltre che del capitano dell’Inter Javier Zanetti, Esteban Cambiasso, Diego Milito e Gago. Confermatissime, invece, in attacco le presenze di Lionel Messi, di Sergio Aguero e di Higuain, mentre sarà una novità la presenza di Eduardo Salvio dell’Atletico Madrid.

  • L’Argentina ricomincia da Alejandro Sabella

    L’Argentina ricomincia da Alejandro Sabella

    Ennesima rifondazione in casa Argentina alla spasmodica ricerca di identità e di un trofeo che per blasone e organico manca obiettivamente da fin troppo tempo. Ha fallito Maradona in Sudafric, si è ripetuto im mai amato Batista in Coppa America tra le mura amiche.

    © ALEJANDRO PAGNI/AFP/Getty Images
      Toccherà ad Alejandro Sabella 56 anni, che con l’Estudiantes ha vinto la Libertadores nel 2009 e il torneo di Apertura nel 2010. Sarà lui a monitorare la crescita dell’Albiceleste per arrivare nel migliore dei modi al mondiale di Brasile 2014 e tentare un colpaccio che potrebbe far dimenticare il passato. Sabella sarà presentato nei prossimi giorni ed inizierà con una tourneè in Asia per poi affrontare il Venezuela e la Nigeria a settembre. Il suo contratto sarà di tre anni, fino al Mondiale 2014.