Tag: alberto malesani

  • Samuel decide il posticipo tra Inter e Sassuolo

    Samuel decide il posticipo tra Inter e Sassuolo

    Un posticipo non certo indimenticabile e con rarissime emozioni quello che è andato in scena a San Siro, l’Inter però ha raggiunto l’obiettivo di tornare alla vittoria se pur con il minimo scarto

    La gara è stata decisa dal rientrante  Walter Samuel  che ha trovato il gol da tre punti ad inizio ripresa.

    Mazzarri per ritrovare quella vittoria che nel 2014 non aveva ancora ottenuto si era presentato con un 3-5-2 decisamente offensivo, con Samuel al centro della difesa al posto di Campagnaro, esordio in maglia nerazzurra per Hernanes che si piazzava sulla mediana insieme a Guarin e Kuzamanovic con Nagatomo e Jonathan sugli esterni e la coppia Palacio-Milito di punta.

    Malesani schierava uno schema speculare con Bianco, Cannavaro ed Ariaudo davanti a Pegolo, Longhi e Rosi sulle fasce, un pacchetto di centrocampo composto da Biondini, Brighi e Marrone, con Berardi e Floccari nel reparto offensivo.

    La prima occasione della gara capita ad Hernanes che al 20° sfrutta una corta respinta di Cannavaro e calcia verso la porta, la sua conclusione scheggia il palo e dà a tutto lo stadio l’illusione del gol.

    Al 23° Biondini è costretto a lasciare il campo per problemi muscolari, Malesani non cambia modulo ed inserisce il giovane Chibsah.

    La partita scorre su ritmi tranquilli, al 32° un calcio di punizione di Berardi permette ad un ottimo Handanovic di prendersi l’applauso di San Siro per l’ottima parata sfoderata.

    Nel finale di frazione Milito, entrambe le volte imbeccato da un ottimo Palacio, fallisce due ghiotte occasioni, la seconda addirittura a tu per tu con Pegolo che ipnotizza e neutralizza il Principe.

    Nel secondo tempo, che inizia con gli stessi 11 che avevano concluso il primo, l’Inter parte più aggressiva e al terzo minuto Hernanes pennella il cross da calcio di punizione e Samuel, liberatosi dalla marcatura di Bianco, colpisce di testa depositando il pallone alle spalle del portiere neroverde.

    Samuel regala la vittoria all'Inter | Foto da Twitter
    Samuel regala la vittoria all’Inter | Foto da Twitter

    Il secondo tempo scorre via con un Sassuolo volenteroso ma mai pericoloso ed un Inter che prova a chiuderla ma che non trova il gol della tranquillità.

    Malesani inserisce anche Missiroli e Floro Flores per aumentare il peso offensivo ma Handanovic non corre alcun pericolo e dopo due minuti di recupero l’arbitro fischia la fine, l’Inter torna al successo in una serata in cui non si è visto un gioco spumeggiamente ma che almeno ha permesso ai nerazzurri di Mazzarri di portare a casa tre punti fondamentali per il proseguimento della stagione.

     

    INTER – SASSUOLO 1-0 (0-0) 48° Samuel

    INTER (3-5-2): Handanovic 6.5; Rolando 6.5 Samuel 7 (80° Campagnaro sv) Juan 6.5; Jonathan 5.5, Guarìn 6.5, Kuzmanovic 5 (84° Taider sv), Hernanes 6.5, Nagatomo 6, Milito 5 (66° Botta 6), Palacio 6.

    SASSUOLO (3-5-2): Pegolo 7; Bianco 5.5 (75° Bianco sv), Cannavaro 6.5, Ariaudo 6; Rosi 5.5, Brighi 6, Biondini 6 (23° Chisbah 5.5), Marrone 6, Longhi 5.5; Berardi 6.5 Floccari 6 (80° Floro Flores sv)

    Arbitro: Sebastiano Peruzzo

    Ammoniti: Rosi (S), Botta (I)

     

  • Chievo-Palermo, Malesani si affida a Miccoli

    Chievo-Palermo, Malesani si affida a Miccoli

    L’anticipo delle 18 del campionato di Serie A vede sfidarsi Chievo-Palermo in un match salvezza, importantissimo soprattutto per i siciliani che si ritrovano in ultima posizione a soli 18 punti e hanno bisogno dei tre punti per sperare in una salvezza miracolosa, viste anche le difficoltà dei rosanero di uscire fuori da questa situazione insolita. La svolta con Malesani ancora non c’è stata e il pareggio interno contro il Pescara ha messo in risalto grosse problematiche nei giocatori del Palermo, che scendono in campo con una tensione mai avuta prima. Il Chievo Verona invece pare più tranquillo, grazie ai sette punti di vantaggio sulla zona retrocessione che fa dormire sogni tranquilli ai veronesi. Corini e Sorrentino sono i grandi ex di giornata.

    QUI CHIEVO VERONA – Qualche problema di formazione per l’allenatore veronese che dovrà fare a meno dello squalificato Rigoni, oltre che agli infortunati Dramè, Sardo e Stoian. Confermato il 4-3-1-2 impostato da Corini fin dal suo arrivo. In porta spazio a Puggioni, preferito a Ujkani (arrivato a gennaio proprio dal Palermo). La difesa sarà composta da Andreolli, Dainelli, Acerbi e Jokic. Sulla mediana troviamo Guana in cabina di regia (recuperato in extremis), supportato da Luciano e Cofie. In attacco invece confermatissima la coppia Paloschi e Thereau innescata dal trequartista di giornata Hetemaj. Ancora panchina per Pellissier.

    Miccoli e Malesani, da loro due dipende la salvezza del Palermo © Tullio M. Puglia/Getty Images
    Miccoli e Malesani, da loro due dipende la salvezza del Palermo © Tullio M. Puglia/Getty Images

    QUI PALERMO – Per Malesani l’unica assenza degna di nota è quella di Dossena, infortunato. Per il resto l’ex tecnico del Bologna potrà contare sull’intera rosa a disposizione. Modulo speculare rispetto a quello dei padroni di casa. In porta l’ex Sorrentino, che ha lasciato il Chievo in pessimi rapporti con la dirigenza. In difesa linea a quattro composta da Morganella e Aronica sugli esterni e Von Bergen – Munoz centrali. Centrocampo muscolare con Barreto, Rios e Kurtic per proteggere il trio offensivo formato da Ilicic, Fabbrini e Miccoli.

    A CACCIA DI PUNTI SALVEZZA – Impensabile alla vigilia, trovarsi alla 15esima giornata con il Palermo in questa situazione. I giocatori a disposizione, sulla carta, dovrebbero conquistare una salvezza tranquilla, senza rischi, invece si ritrovano in ultima posizione e con delle difficoltà importanti. Gasperini non è riuscito ad inculcare ai propri ragazzi il suo credo calcistico, Malesani dovrà operare soprattutto dal punto di vista psicologico.

    ENNESIMO MIRACOLO – Al contrario il Chievo, nonostante le difficoltà di inizio stagione (con tanto di cambio in panchina e l’arrivo di Corini), rischia di centrare l’ennesimo miracolo sportivo. Una squadra creata ogni anno a costo zero, con le cessioni costanti dei giocatori migliori e l’acquisto di scommesse o giovani di prospettiva.

    I PRECEDENTI A VERONA – In netto vantaggio il Chievo nei precedenti casalinghi contro il Palermo. Se andiamo a considerare le ultime quattro stagioni troviamo tre vittorie (tutte per 1-0) e un pareggio (0-0). Questo testimonia le difficoltà di raccogliere punti al Bentegodi e i siciliani avranno bisogno di un pizzico di fortuna per tornare a casa con i tre punti.

    PROBABILI FORMAZIONI CHIEVO-PALERMO
    Chievo Verona (4-3-1-2): Puggioni; Andreolli, Dainelli, Acerbi, Jokic; Luciano, Guana, Cofie; Hetemaj; Thereau, Paloschi. Allenatore: Eugenio Corini
    Palermo (4-3-1-2): Sorrentino; Morganella, Von Bergen, Munoz, Aronica; Rios, Barreto, Kurtic; Ilicic; Fabbrini, Miccoli. Allenatore: Alberto Malesani

  • Rivoluzione Palermo, fuori Gasp-Lo Monaco. Dentro Malesani-Perinetti

    Rivoluzione Palermo, fuori Gasp-Lo Monaco. Dentro Malesani-Perinetti

    Si salvi chi può! Zamparini, il mangia-allenatori per eccellenza fa una nuova vittima. L’ultima posizione in classifica del suo Palermo, i risultati che non arrivano, hanno comportato l’esoneri di Gian Piero Gasperini con effetto immediato. Il bottino dell’ex tecnico dell’Inter è stato a dir poco misero con tre sole vittorie, sette pareggi e ben dieci sconfitte. Numeri da zona retrocessione e nonostante qualche buona partita, i giocatori siciliani non hanno mai dato l’impressione di poter uscire da questa triste situazione. Per questo motivo il patron del Palermo ha deciso di dare la scossa a tutto l’ambiente, mandando via Gasperini e mettendo a serio rischio anche la posizione dell’amministratore delegato, Lo Monaco. Il solito caos intorno al Palermo insomma, anche se stavolta la situazione in classifica è allarmante.

    Chi prenderà il posto di Gasperini? L’ex tecnico del Bologna, Alberto Malesani! Al posto di Lo Monaco invece tornerebbe Giorgio Perinetti.

    Gasperini esonerato! © Tullio M. Puglia/Getty Images
    Gasperini esonerato! © Tullio M. Puglia/Getty Images

    LO MONACO VIA? – Reputato responsabile del disastroso campionato, Lo Monaco terminerà la sua avventura al Palermo fra poche ore. Le tante promesse del patron rosanero svaniscono dopo pochi mesi. Si parlava di progetto a lungo termine, di programmazione. Tutto in fumo, come nei più classici cicli siciliani dell’era Zamparini. In arrivo, il cavallo di ritorno Giorgio Perinetti che prenderà il ruolo di direttore generale, garantendo così nuovamente pieni poteri all’ex patron del Venezia (persi durante l’era Lo Monaco).

    MALESANI – Zamparini ha scelto Malesani. Contratto semestrale con rinnovo automatico in caso di salvezza miracolosa. L’obiettivo non è dei più semplici, ma queste sono le condizioni del patron e l’ex tecnico del Bologna ha deciso di rimettersi in gioco dopo l’esonero nell’aprile 2012 al Genoa (nelle ultime ore è spuntato il suo nome anche come successore di Zeman alla Roma).

    Gasperini quindi paga l’ultima posizione in classifica e l’ultima sconfitta casalinga contro l’Atalanta. Il Palermo ricomincia da Malesani. Si aprono le scommesse sulla sua durata nella panchina siciliana…

  • Blanc per il dopo Zeman. Roma si divide

    Blanc per il dopo Zeman. Roma si divide

    Nuovo giro, nuova corsa. La posizione di Zeman rimane in bilico. Dopo le parole di Sabatini nel corso della giornata di ieri, che confermava la possibilità di esonerare il boemo a causa degli scarsi risultati ottenuti, uniti ad uno spogliatoio in completa anarchia, quest’oggi ci sarà un nuovo faccia a faccia tra il tecnico giallorosso e la dirigenza capitolina. In realtà, il confronto riguarderà Zeman e Franco Baldini, due personaggi che nelle ultime ore non se le sono mandate a dire, con il primo pronto ad accusare la dirigenza di lasciare troppa libertà ai giocatori e l’ex braccio destro di Capello che replicava accusando il boemo di avere poco polso per tenere in mano lo spogliatoio della Roma. In tutto questo, a rimetterci è stata la formazione giallorossa, che nelle quattro partite del 2013 non è ancora riuscita a vincere una gara.

    Ieri è stata una giornata ricca di confronti e idee. Si è pensato al futuro della Roma, a come proseguire questa stagione e l’eventuale nuovo allenatore del club.

    Nuova idea per la panchina della Roma: Laurent Blanc © THOMAS BREGARDIS/AFP/Getty Images
    Nuova idea per la panchina della Roma: Laurent Blanc © THOMAS BREGARDIS/AFP/Getty Images

    Panchina salva? – Ieri si è salvato, ma non è detto che questa lunga giornata non porti ad una decisione importante. Secondo le ultime notizie, Zeman avrebbe la possibilità di salvare la panchina in caso di vittoria nella gara di venerdì, in casa contro il Cagliari. Ma, il faccia a faccia odierno tra il tecnico e il direttore generale del club potrebbe cambiare le carte in tavola. Il boemo dovrà accettare alcuni consigli tattici che prevedono il ritorno tra i pali di Stekelenburg, a sfavore di un non eccellente Goicoechea e soprattutto un netto riavvicinamento con De Rossi, cuore romanista, spesso finito in panchina con l’arrivo di Zeman. Se il boemo dovesse accettare queste direttive, la conferma verrà in automatica fino al termine della stagione, altrimenti amici come prima e buona fortuna per il futuro.

    I papabili – La Roma si ritrova così a dover operare con un doppio obiettivo. Cercare un traghettatore fino a maggio, cercando di salvare il salvabile, e cominciare a pensare al prossimo “vero” allenatore del club. Per il primo caso, fino a ieri il nome di Malesani sembrava in pole, seguito a ruota da tecnico della Primavera Alberto De Rossi (padre di Capitan Futuro). Ma, in questo momento è spuntato il nome di Aurelio Andreazzoli, il tattico dell’era Spalletti, che avrebbe la possibilità di seguire la squadra fino al termine della stagione per poi lasciare la panchina ad un big.

    Ed ecco che passiamo agli allenatori per la prossima stagione. Il sogno assoluto rimane Ancelotti, ma il tecnico (che ha espresso il suo desiderio di allenare un giorno la Roma) è legato da un lungo contratto con il Paris Saint Germain. Allora spuntano le idee più accessibili che portano il nome di Massimiliano Allegri e Laurent Blanc. L’ex allenatore di Sassuolo e Cagliari difficilmente verrà confermato sulla panchina del Milan per l’inizio del nuovo ciclo e l’idea Roma lo stuzzicherebbe parecchio, mentre il francese, dopo la non brillante esperienza con la Francia è in attesa di una nuova avventura. I giallorossi avrebbero già sondato il terreno trovando l’ok dell’ex difensore dell’Inter. Meno plausibili i nomi di Panucci e Zago, troppo inesperti per portare avanti un progetto che dovrebbe portare il club capitolino a lottare per lo scudetto nel giro di qualche anno.

    Il pubblico romanista si divide. Chi preferisce ancora il boemo per il suo gioco spettacolare e sempre emozionante e chi, vorrebbe al più presto il cambio d’allenatore, anche se, il francese Blanc non sembra solleticare le fantasie del popolo capitolino.

  • Zeman accusa, Baldini risponde e spunta Malesani

    Zeman accusa, Baldini risponde e spunta Malesani

    Franco Baldini contro Zdenek Zeman. In casa Roma iniziano le prime vere scintille di un rapporto nato con il piede sbagliato e proseguito peggio, a causa dei pessimi risultati ottenuti dal boemo nel corso della stagione. Ottavo posto in classifica, obiettivo Champions sempre più distante ed un Catania che a suon di prestazioni importanti ha sorpassato i capitolini nell’ultima giornata. Il 3-3 del Dall’Ara non è piaciuto tanto alla dirigenza giallorossa che starebbe anche valutando la posizione del tecnico, l’esonero non è del tutto scontato con le possibili alternative Alberto De Rossi e Alberto Malesani (che guiderebbero la squadra fino al termine del campionato). Ma ciò che sta succedendo in casa Roma va oltre i risultati sportivi, infatti il recente botta e risposta tra il boemo e il direttore generale riguarda comportamenti fuori dal campo da gioco.

    Le accuse di Zeman, la risposta di Baldini. E la Roma diventa una società senza più ne testa ne coda. La squadra in campo ne risente e l’obiettivo terzo posto è sempre più difficile da raggiungere.

    Baldini-Zeman, scontro totale © Paolo Bruno/Getty Images
    Baldini-Zeman, scontro totale © Paolo Bruno/Getty Images

    Disciplina – L’accusa di Zeman, nel corso della conferenza stampa, è sulla mancanza di regole scritte all’interno dello spogliatoio giallorosso, colpa di una società che un po troppo libertina secondo il boemo. Nel mirino la recente intervista di Stekelenburg ad un giornale olandese nella quale il portiere puntava il dito sul proprio tecnico, reo di avergli preferito Goicoechea, definito dall’ex Ajax come “inutile”.

    Per Baldini, direttore generale del club capitolino, il problema non esiste, affermando che all’interno dello spogliatoio giallorosso un regolamento esiste e lanciando una frecciatina a tutto l’ambiente Roma “La disciplina non si ottiene attraverso regole scritte che per altro ci sono, ma dipende dalla credibilità che si ha verso il proprio ambiente, dagli esempi che si riescono a dare e dai comportamenti che si riescono ad ottenere“, aggiungendo di essere soddisfatto del comportamento dei propri giocatori, a parte qualche caso isolato che capita anche tra lo staff tecnico (nuova frecciatina per Zeman?).

    Lo scontro è aperto. I rapporti tra il dirigente e il tecnico ormai sono ai minimi termini. E presto potrebbe arrivare l’addio del boemo, causa esonero, con il nome di Malesani in pole come possibile traghettatore… Di male in peggio?

  • Caos Genoa, paga Malesani

    Caos Genoa, paga Malesani

    Il pomeriggio di follia del Marassi di Genova ha portato con sè i primi “verdetti”, anche se – ancora una volta – a pagare il conto per tutti resta sempre l’allenatore: Alberto Malesani, infatti, non è più il tecnico del Genoa, e sarà sostituito con effetto immediato da Gigi De Canio, che guiderà i rossoblu fin dalla prossima delicatissima gara contro il Milan. Una scelta d’impulso, probabilmente, anche perchè la lucidità può far difetto in un clima di tale tensione ed agitazione come quello che ha contraddistinto la gara di ieri contro il Siena, ma che ancora una volta lascia sul banco degli imputati esclusivamente il tecnico, con l’aggravante che  il tecnico veronese era già stato esonerato nel mese di Dicembre, per far posto a Pasquale Marino, e che era stato poi richiamato in concomitanza con l’esonero di Marino, dal 2 Aprile. La sua nuova permanenza, dunque, è durata meno di un mese ma è bastato a farlo divenire il primo espiatore della difficile situazione in cui versa la squadra.

    Alberto Malesani | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Di certo, la sconfitta subita nello spareggio salvezza contro i toscani è stata una resa preoccupante, considerando il passivo di quattro gol subiti ed il fatto che la squadra non ha mostrato la voglia di lottare sul campo ma, all’indomani della pesantissima contestazione degli ultras, che – con lancio di fumogeni e petardi, dopo essersi arrampicati sulla barriera di plexiglass che separa gli spalti dal terreno di gioco e dopo essersi posizionati anche sul tunnel che separa gli spogliatoi dal terreno di gioco – esigevano che la squadra consegnasse loro le maglie da gioco, la decisione di sollevare il tecnico appare come un punto a loro favore. Probabilmente, anche senza la contestazione, la dirigenza avrebbe preso la medesima decisione dopo una sconfitta di tale misura, ma farlo dopo la violenta ed aberrante “messa in scena” di ieri pomeriggio, appare come una decisione poco saggia.

    Il compito del nuovo tecnico, Gigi De Canio, sarà quello di risollevare il morale all’ambiente, scosso dalla sconfitta e, soprattutto, dalla contestazione, considerando che molti giocatori sono stati bersaglio della follia ultras, che non hanno mostrato alcuna forma di rispetto neppure verso la bandiera del Grifone, il capitano Marco Rossi, costretto a rimanere in canotta, nè verso altri pilastri dello spogliatoio come il portierone Sebastian Frey, o l’argentino Palacio. In tale clima, la squadra è partita già per Milano, anche per allontanarsi dalle tensioni di Genova, e rimarrà in ritiro fino alla partita contro i rossoneri in programma a San Siro mercoledì pomeriggio alle ore 18. Difficoltà del confronto a parte, per il Grifone sarà essenziale ricominciare a far punti, considerando come la situazione in classifica sia diventata improvvisamente molto preoccupante: il Lecce di Serse Cosmi, infatti, dopo il pareggio in extremis contro la Lazio, dista, ora, solo un punto dal quart’ultimo posto, occupato proprio dai rossoblu. Il fatto sportivo, però, nonostante l’importanza della notizia, non può che restare in secondo piano dopo i vergognosi episodi di ieri, di cui ha parlato anche il Presidente Preziosi, sceso anche sul terreno di gioco per provare a parlare con gli ultras: ferma la sua condanna per l’accaduto, anche in virtù del pessimo esempio che è scaturito da scene tanto becere, in cui le famiglie ed i bambini presenti allo stadio sono stati costretti a fuggire via impauriti, lasciando la scena al gruppetto di facinorosi.

    VIDEO: TIFOSI BLOCCANO GENOA-SIENA

  • Milan – Genoa, Seedorf trequartista, Van Bommel titolare

    Milan – Genoa, Seedorf trequartista, Van Bommel titolare

    A San Siro Milan Genoa si affrontano nell’anticipo della 33^ giornata. I rossoneri hanno l’occasione di riportarsi momentaneamente al primo posto in classifica qualora riuscissero a battere la squadra di Malesani, che nelle ultime settimana è precipitata fino in 17^ posizione, a soli due punti dal baratro della Serie B.

    Allegri ritrova Van Bommel, tornato a disposizione dopo l’infortunio alla schiena che l’ha tenuto lontano dal campo di gioco oltre un mese. Ancora una volta confermata la coppia d’attacco titolare Ibrahimovic-Robinho. Soltanto panchina per Maxi Lopez e Cassano. Dall’altra parte i rossoblu dovrebbero schierarsi con il 4-4-2. Ballottaggio Ze Eduardo-Gilardino in attacco.

    Undici titolare del Milan. Come sempre in porta giocherà Abbiati, in difesa rientra dopo la squalifica Bonera, che ricoprirà il ruolo di terzino destro. Sulla corsia opposta si rivede Antonini, assente dalla sfida del Camp Nou contro il Barcellona. Al centro confermata la coppia Nesta-Yepes, titolare nell’incontro del Bentegodi disputato martedì scorso, con Mexes che si siederà in panchina. A centrocampo Allegri schiera dal primo minuto Van Bommel, che sarà supportato da Muntari e Nocerino. Sulla trequarti Seedorf dovrebbe vincere il ballottaggio con il connazionale Emanuelson, mentre in attacco Ibrahimovic sarà affiancato dal brasiliano Robinho, preferito a Maxi Lopez ed El Shaarawy.

    Genoa, cercasi impresa. Ripetere le gesta della Fiorentina, capace sette giorni fa di centrare la storica impresa sul campo dei rossoneri. Nel 4-4-2 iniziale, Malesani schiera Frey in porta, con Mesto e Bovo terzini e la coppia Carvalho-Granqvist al centro. In mezzo al campo il regista portoghese Veloso sarà coadiuvato da Kucka, mentre sulle fasce agiranno il capitano Rossi (a destra) con Sculli che si ritroverà davanti Bonera. In attacco a sorpresa potrebbe partire titolare il brasiliano Ze Eduardo, spedendo così in panchina il grande ex della partita Gilardino. Palacio completa l’undici rossoblu.

    mark van bommel | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Precedenti. All’andata il Milan riuscì a superare senza troppe difficoltà il Genoa per 2-0, con le reti di Ibrahimovic e Nocerino, mentre l’anno scorso a San Siro fu ancora una rete dello svedese a consegnare i tre punti al Diavolo. Il Genoa non vince sul campo dei rossoneri dal ’58. Nei 44 match casalinghi il Milan ha battuto il Grifone in 28 occasioni, perdendo solamente quattro volte.

    Curiosità. Questa sera il miglior attacco della Serie A (Milan, 62 gol), sfida la peggior difesa del campionato (Genoa, 58 reti subite). Ibrahimovic negli ultimi 4 incontri con la squadra ligure ha segnato tre reti. Fuori casa il Genoa ha ottenuto 9 punti sui 48 disponibili, vincendo soltanto in due occasioni. Il club di Preziosi non vince in campionato da 11 partite, la peggior striscia negativa fatta registrare dopo il record di 13 gare senza vittorie della stagione ’92.

    Probabili formazioni Milan Genoa, anticipo 33^ giornata Serie A
    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Bonera, Nesta, Yepes, Antonini, Van Bommel, Nocerino, Muntari, Seedorf, Ibrahimovic, Robinho.
    Panchina: Amelia, Mexes, De Sciglio, Aquilani, Emanuelson, Maxi Lopez, Cassano. Allenatore: Allegri
    Genoa (4-4-2): Frey, Mesto, Carvalho, Granqvist, Bovo, Marco Rossi, Veloso, Kucka, Sculli, Palacio, Ze Eduardo.
    Panchina: Lupatelli, Kaladze, Biondini, Birsa, Jorquera, Jankovic, Gilardino.

    Upgrade. La partita è rinviata per la tragica morte di Piermario Morosini

  • Genoa – Cesena 1-1. Rossoblu ad un passo dal baratro

    Genoa – Cesena 1-1. Rossoblu ad un passo dal baratro

    Genoa Cesena potrebbe essere solo l’inizio del calvario rossoblù. Dopo l’ennesimo passo falso tra le mura amiche, ora i liguri viaggiano a solo due lunghezze di vantaggio sulla zona calda delimitata dal Lecce. Grande merito anche al Cesena, squadra con un piede e mezzo in Serie B, ma con un grande spirito condottiero.

    Genoa Cesena è una gara dal doppio volto. Partono meglio i padroni di casa, subito pericolosi con Palacio. Il Cesena risponde con un calcio piazzato di Mutu, disinnescato da Frey. Gli emiliani aumentano il ritmo, ancora Mutu vicino al goal, ma il suo tiro termina a lato di poco. Ma è il Genoa a passare in vantaggio a ridosso della fine del primo tempo. Sculli scodella per capitan Rossi, che con un tocco ravvicinato batte l’incolpevole Antonioli.

    La ripresa è una vera e propria girandola di sostituzioni. Malesani lancia Bovo per Kaladze, Beretta risponde lasciando negli spogliatoi Malonga e Djokovic rilevati da Rennella e Santana. La partita rimane sostanzialmente equilibrata. A metà ripresa ci prova Gilardino, ma Antonioli risponde presente. Per gli ospiti destro da fuori area di Guana, ma Frey è attento. Ancora Frey protagonista su colpo di testa ravvicinato di Rennella, vicinissimo al punto del pareggio per il Cesena.

    Genoa Cesena 1-1 © Marco Luzzani/Getty Images

    Malesani gioca la carta Jankovic per un esausto Sculli, Beretta risponde inserendo Del Nero per un acciaccato Martinho. Alla mezz’ora della ripresa il colpo di scena. Mutu, a ridosso dell’area di rigore, calcia un destro in diagonale, sul quale Frey non può intervenire, 1-1! Il finale serve solo per sancire l’ennesimo passo falso del Genoa, ora inguaiata seriamente nella bagarre salvezza. Tifosi rossoblù pronti all’ennesima contestazione. Grande merito al Cesena, che nonostante la stagione opaca, ha dimostrato grande professionalità, orgoglio e detrminazione.

    LE PAGELLE DI GENOA CESENA

    GENOA

    Frey 6,5: Evita scenari peggiori a squadra e tifosi. Spendida la parata su Rennella. Si dimostra sempre un portiere di grande affidabilità. INNOCENTE

    Mesto 4,5: Non è più il pendolino della passata stagione. Insicuro, lento e impacciato, ha perso quella freschezza atletica sinonimo di garanzia. SPAESATO

    M.Rossi 6,5: L’ultimo a mollare. Il capitano, l’esempio da seguire. E’ lui che lancia il grifone in vantaggio, ma poi si ritrova a dover lottare da solo. SOLO CONTRO TUTTI

    Gilardino 4: Il suo violino non suona più. Sbaglia tutto ciò che c’è da sbagliare. Spesso in ritardo sui movimenti, inerme in zona goal. DESAPARECIDO

    CESENA

    Antonioli 6: Ordinaria amministrazione. Incolpevole sul goal di M.Rossi. La sua esperienza consolida il reparto arretrato. INTRAMONTABILE

    Arrigoni 7:  Una delle note positive di questa stagione emiliana. Nonostante la giovane età, pare avere l’esperienza di un veterano. STANTUFFO

    Martinho 6: Parte bene, poi va via via spegnendosi. Buone alcune iniziative, ma può fare sicuramente di più. Esce per problemi fisici. RIMANDATO

    Mutu 7: Destro in corsa e palla in buca. Grande impatto sulla partita. Grande tasso d’esperienza messa al servizio della squadra accompagnata da tanta qualità. DECISIVO

    TUTTE LE PAGELLE

    GENOA (4-3-3): Frey 6,5, Mesto 4,5, Granqvist 5, Kaladze 5,5 (dal 1′ s.t. Bovo 5), Moretti 5,5, Rossi 6,5, Veloso 5, Biondini 5,5, Palacio 5, Gilardino 4, Sculli 5,5 (dal 23′ s.t. Jankovic 5,5). Allenatore: Malesani 5.

    CESENA (3-5-2): Antonioli 6; Benalouane 5,5, Moras 6, Rossi 6; Ceccarelli 5,5 Djokovic 6(dal ‘1’ s.t. Santana 5,5), Guana 5,5, T. ArrigonI 7, Martinho 5,5 (dal ’14’ s.t. Del Nero6); Malonga 5,5 (dal ‘1’ s.t. Rennella 6,5), Mutu 7. Allenatore: Beretta 5,5.

    Video Genoa Novara 1-1, highlights Youtube

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  • Genoa – Cesena, il Grifone tenta il riscatto. Iaquinta out

    Genoa – Cesena, il Grifone tenta il riscatto. Iaquinta out

    Genoa Cesena, gara valida per la 32^ giornata di Serie A, nasconde alcuni retroscena di una stagione disastrosa per entrambe le squadre. Se da una parte, la squadra emiliana ha tutte le ragioni per via di un mercato un po’ sterile, eccezion fatta per gli acquisti di Mutu e Iaquinta a gennaio, il Genoa non ha alcun alibi.

    L’inizio devastante di Malesani ha gettato nello sconforto tutta la piazza genoana, illusa di poter finalmente lottare per un traguardo europeo con l’ arrivo di un bomber principe come Gilardino. Ma sappiamo benissimo come è andata a finire. L’arrivo di Marino non ha migliorato le cose, anzi, tanto da spingere la proprietà a richiamare Malesani. Il solo Palacio, non è sufficiente per colmare alcune lacune evidenziate in questa stagione. Il Presidente Preziosi in estate metterà mano al portafoglio per regalare definitivamente quel sogno Europeo stile “Gasperiniano”.

    Alberto Malesani © Claudio Villa/Getty Images

    Malesani si affida al collaudato 4-4-2. I difesa ritorna Moretti, che riprenderà il suo posto come esterno basso di sinistra. A centrocampo Out Belluschi e Kucka, spazio dunque a Marco Rossi e Sculli. In avanti confermati Palacio e Gilardino.

    Genoa Cesena è un match di vitale importanza anche per gli emiliani, oramai con un piede e mezzo in Serie B,  pronti comunque a non mollare la presa. Beretta dovrà rinunciare ancora a Iaquinta, fermo ai box da un mese. Il mercato estivo è stato forse il primo tassello sbagliato di questa stagione per gli emiliani. I vari Martinez, Martinho, Mutu, Santana, non hanno garantito quel salto di qualità che la dirigenza Cesenate si aspettava. Martinez ha subito un’ involuzione imbarazzante; basti pensare che la Juventus due anni fa lo pagò al Catania 12 milioni di euro, per la gioia degli etnei! Beretta si affiderà ancora una volta al solito 4-3-1-2, con Ceccarelli e Lauro sugli esterni. A centrocampo ancora out Parolo, quindi spazio a Guana dal 1′. Sugli esterni confermati Martinho e Santana. In attacco l’inedita coppia Malonga-Mutu.

    PROBABILI FORMAZIONI GENOA – CESENA

    Genoa (4-4-2): Frey, Mesto, Carvalho, Kaladze, Moretti, Rossi, Veloso, Biondini, Sculli; Gilardino, Palacio.
    Panchina: Lupatelli, Granqvist, Bovo, Jankovic, Birsa, Jorquera, Ze Edoardo.
    Allenatore: Malesani

    Cesena (4-3-1-2): Antonioli, Ceccarelli, Moras, Rodriguez, Lauro, Arrigoni, Guana, Martinho, Santana, Malonga, Mutu.
    Panchina: Ravaglia, Benalouane, Colucci, Djokovic, Del Nero, Filippi, Rennella.
    Allenatore: Beretta

  • Genoa, ritorno al passato. Via Marino, c’è di nuovo Malesani

    Genoa, ritorno al passato. Via Marino, c’è di nuovo Malesani

    Costa piuttosto caro a Pasquale Marino il 5 a 4 rimediato a San Siro contro l’Inter. Il presidente del Genoa Enrico Preziosi ha deciso infatti di esonerare il tecnico siciliano e di riaffidare la panchina dei Grifoni ad Alberto Malesani, a sua volta mandato a casa appena tre mesi e mezzo fa dopo la pesante debacle del San Paolo contro il Napoli, che in quell’occasione passeggiò sui rossoblu come dimostrò il 6 a1 finale.

    Il divorzio tra Marino ed il Genoa però non è solo frutto della sconfitta a Milano, che sulla carta può anche starci, ma va ricercato nella mancanza di sintonia con gran parte dello spogliatoio genoano che non ha mai celato il desiderio di rivedere Malesani alla guida della squadra. E così Preziosi ha adottato questa soluzione che non comporterà nulla dal punto di vista economico in considerazione del fatto chec il tecnico era comunque a libro paga della società.

    Alberto Malesani | © Getty Images

    Per il Genoa questo è indubbiamente un momento delicato visto che la vittoria manca da due mesi, da quando cioè al Ferraris veniva battuta per 2 a 1 la Lazio. Nonostante tutto la posizione di Marino sembrava ancora sicura, almeno per una settimana, fino cioè alla gara di Novara. Ed invece ieri Preziosi ci ha ripensato dando il ben servito all’ex tecnico del Catania e contattando nel primo pomeriggio Malesani il quale, dopo aver dato la propria disponibilità al rientro, si è recato immediatamente a Genova. Una scelta comunque dettata più dalla volontà dello spogliatoio che dall’ammirazione che Preziosi nutre per lo stesso Malesani, considerando che dopo quel 6 a 1 di Napoli il patron dei liguri rilasciò dichiarazioni piuttosto sibilline in tal senso.”Siamo stati inguardabili, non avevo altra scelta. Ma forse l’ errore è stato puntare su un allenatore la cui filosofia non si sposa con le esigenze della società“.

    Oggi è in programma la prima seduta di allenamento sotto la guida di Malesani visto che ieri la stessa è stata svolta sotto l’occhio vigile del preparatore atletico Pilati e da quello dei portiere Spinelli. Serve ricompattare il gruppo dunque: la trasferta di Novara è molto delicata e Malesani punta a fare bene al proprio ritorno in rossoblu.