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  • Juve e Roma non si fanno male. Totti risponde a Iaquinta

    Juve e Roma non si fanno male. Totti risponde a Iaquinta

    Finisce 1-1 all’Olimpico l’anticipo serale tra Juventus e Roma in uno dei tre big match che offre in questo weekend la scoppiettante 12esima giornata di Serie A. Bianconeri e giallorossi, che domani assisteranno comodamente in poltrona al derby della Madonnina tra Inter e Milan, si dividono la posta in palio rimandando al prossimo impegno l’appuntamento con la vittoria. Forse non era questa la serata adatta per pensare ad un’eventuale aggancio al vertice della classifica, considerato che entrambe le squadre godono di una buona salute, ma ci si aspettava, sia da una parte che dall’altra, un pizzico di incisività in più per tentare il colpaccio. Le reti, tutte nel primo tempo, portano le firme di Iaquinta e Totti.

    Era la partita dei due ex Del Neri e Ranieri, quest’ultimo più avvelenato nei confronti della Vecchia Signora per l’esonero subito a sole due giornate dalla fine del campionato stagione 2008-2009. Ma era soprattutto la partita che vedeva lo scontro tra le due bandiere, nonchè capitani, dei rispettivi club, Totti e Del Piero. Confronto mancato perchè Del Neri preferisce Iaquinta a Pinturicchio che parte inizialmente dalla panchina mentre il Pupone va ad affiancare regolarmente in attacco Menez e Vucinic.
    La Juve, alle prese con l’infermeria piena ma che piano piano va svuotandosi (recuperati Amauri e Traorè), si presenta nuovamente con Grosso sulla corsia sinistra di difesa e con Sorensen nel’inedita posizione di terzino destro, buona nonostante tutto la prova del giovane centrale difensivo.

    La Juve parte forte e già dopo una manciata di minuti ha l’occasione per passare in vantaggio: Quagliarella lancia Iaquinta che a tu per tu con Julio Sergio si allarga troppo sparando addosso al portiere giallorosso. La Roma si riorganizza e risponde con una conclusione a giro di Menez che Storari manda in angolo. La squadra di Ranieri conduce la gara e palleggia bene a centrocampo mentre la Juve assume lo stesso atteggiamento attendista sfoggiato contro il Milan lasciando l’iniziativa all’avversario per poi colpirlo in contropiede, sistema con il quale Del Neri stese all’Olimpico i giallorossi per 2-1 nella passata stagione quando guidava la Samp e che in quella occasione costò lo scudetto alla Roma.
    Al 24′ altra occasione gol per i bianconeri: su un cross di Aquilani, romano doc che stasera affrontava i suoi ex compagni, prima Quagliarella non riesce a dare il giusto impatto con la sfera e poi Iaquinta manca incredibilmente l’appuntamento con il gol da due passi con la palla che gli sfila davanti. La Juve riparte velocissima in contropiede e alla mezz’ora su un altro traversone, questa volta di Pepe, è Julio Sergio a togliere letteralmente la sfera dalla testa di Iaquinta che altrimenti sarebbe andato a colpo sicuro. E’ il preludio al gol che arriva 5 minuti più tardi con una deliziosa giocata di Aquilani, sempre più indispensabile per il centrocampo juventino, che prima beffa con tunnel Greco e poi con un cross ben calibrato pesca alla perfezione Iaquinta che in girata volante trafigge Julio Sergio.
    La Roma però non subisce il colpo e continua a spingere soprattutto con Menez, il migliore dei suoi stasera. Il pari giunge nell’unico minuto di recupero del primo tempo decretato da Rizzoli per un fallo di mani di Pepe in area di rigore su una punizione calciata da Totti; è lo stesso capitano poi che va a trasformare il penalty procurato tra le proteste, inutili, dei bianconeri. Pochi secondi prima la Roma aveva reclamato un altro rigore per atterramento di Chiellini ai danni di Mexes, rigore che sembra starci.

    Nel secondo tempo, che vede l’esordio di Traorè subentrato all’acciaccato Grosso, i capitolini mostrano una maggiore grinta agonistica e aumentano la loro aggressività nell’aggredire il portare di palla bianconero, risultato che produce l’effetto sperato, quello di continuare a non far giocare la Juve così Del Neri corre ai ripari inserendo Del Piero a 35 minuti dal termine al posto di Iaquinta. La sfida a distanza con Totti dura però poco più di un quarto d’ora perchè Ranieri decide di richiamare il capitano giallorosso in panchina per giocarsi la carta Borriello aumentando il peso offensivo in un attacco che stasera è stato poco incisivo negli ultimi 20 metri.
    Le occasioni più ghiotte però capitano ancora alla Juve prima con Aquilani che, ben servito dal “rimorchio” di Felipe Melo, vede Burdisso immolarsi sulla traiettoria altrimenti piazzata nell’angolino basso e poi con Quagliarella che sforna una delle sue pregevoli conclusioni balistiche dalla lunga distanza ma che trova pronto Julio Sergio. Non succede più nulla, gli ospiti tengono saldamente in mano il pallino del gioco ma non producono pericoli verso la porta difesa da Storari.

    In classifica la Juve agguanta l’Inter a quota 20 mentre la Roma segue ad una sola lunghezza ma domani il derby di Milano e la sfida importante tra Lazio e Napoli può rimescolare le carte.

    Il tabellino
    JUVENTUS – ROMA 1-1
    35′ Iaquinta (J), 49′ pt rig Totti (R)
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Sorensen, Bonucci, Chiellini, Grosso (46′ Traoré); Pepe, Felipe Melo, Aquilani, Marchisio (76′ Amauri); Quagliarella, Iaquinta (54′ Del Piero).
    Panchina: Costantino, Salihamidzic, Sissoko, Lanzafame.
    Allenatore: Del Neri.
    ROMA (4-4-2): Julio Sergio; Cassetti (46′ Rosi), Méxes, N. Burdisso, Riise; Greco (75′ Brighi), De Rossi, Simplicio, Menez; Totti (68′ Borriello), Vucinic.
    A disposizione: Lobont, Perrotta, Baptista, Adriano.
    Allenatore: Ranieri.
    Arbitro: Rizzoli
    Ammoniti: Menez (R), Pepe (J), Greco (R), Burdisso (R)

    LE PAGELLE

  • Prandelli cerca qualità per la sua Italia

    Prandelli cerca qualità per la sua Italia

    Il calcio moderno, eccezion fatta per il Barcellona, è sempre più alla ricerca di atleti che abbiano un fisico imponente, magari anche a scapito della tecnica. E’ sempre più raro vedere sguscianti piccoletti nelle squadre che lottano per le competizioni importanti. Prandelli sta andando contro corrente, cercando di miscelare entrambe queste qualità, credendo che la miscela di fisicità e tecnica possa giovare al gioco della Nazionale Italiana.

    Alessandro Diamanti, lo scorso anno, è stato costretto ad emigrare in Inghilterra perchè nessuna squadra aveva creduto nelle sue qualità. Quest’anno a suon di ottime prestazioni con il suo Brescia, è tornato a far parlare di sè e Prandelli si è reso conto di avere per le mani un gioiello vero: “Ho trovato un Diamanti diverso, più mobile e più continuo e soprattutto è un giocatore corretto” ha detto il Commissario Tecnico. Mercoledì Diamanti ha infatti ammesso che non c’era rigore su un contatto con Chiellini, Krasic prenda appunti; non solo, ha anche realizzato una rete da spellarsi le mani. La convocazione, a questo punto, pare scontata.

    Discorso diverso per Aquilani, che l’Italia l’ha già assaporata in passato e che potrebbe ritornare a vestire la maglia azzurra. Anche lui è reduce da un’esperienza in Inghilterra dove ha convinto a metà, per via dei suoi ripetuti guai fisici. Con la Juventus di Del Neri ha trovato continuità di gioco e con prestazioni di grandissimo livello, ha regalato al tecnico di Aquileia la qualità che mancava al suo centrocampo. Non sarà un regista classico, ma la palla la fa girare eccome, dimostrando di saper anche recuperare palloni preziosi in mezzo al campo.

    Altra qualità potrebbe regalarla la possibile convocazione di Christian Ledesma, argentino ma mai convocato con la nazionale albiceleste. E le sue chiare origini italiane gli permetterebbero di scendere in campo contro la Romania. Resta da vedere se Prandelli abbia voglia di convocare un altro oriundo, dopo la fallimentare parentesi Amauri.

    Nei possibili convocati anche il genoano Ranocchia, che ha ben figurato con il Genoa, tanto che l’Inter si è mossa per riaverlo già da Gennaio in sostituzione dell’infortunato Samuel, che ne avrà fino al termine della stagione.

    Questa la rosa dei papabili convocati di Cesare Prandelli:

    Portieri: Sirigu, Mirante, Viviano
    Difensori: Santon, Bonucci, Cassani, Chiellini, Bovo, Ranocchia, Antonelli, Criscito (De Silvestri, Gastaldello, Molinaro)
    Centrocampisti: Pirlo, De Rossi, Marchisio, Palombo, Mauri, Aquilani (uno tra Ledesma, Nocerino, Pepe)
    Attaccanti: Pazzini, Gilardino, Borriello, Balotelli, Rossi (Floccari, Quagliarella)
  • Aquilani completa la metamorfosi, la Quattrociocche in dolce attesa

    Aquilani completa la metamorfosi, la Quattrociocche in dolce attesa

    Alberto Aquilani sta forse vivendo la migliore stagione della sua carriera, arrivato in estate per volontà di Marotta e con l’avallo di Del Neri ha in poco tempo conquistato tutti grazie alle sue enormi qualità tecniche ma anche ad una inaspettata propensione al sacrificio.

    Messi da parte gli infortuni, Alberto vuole continuare a stupire per guadagnare la Nazionale e magari convincere la Juve ad anticipare i tempi del riscatto. La nuova vita dell’ex giallorosso è forse dovuto alla ritrovata tranquillità nella vita privata che con il trasferimento a Torino ha ritrovato con la splendida attrice Michela Quattrociocche.

    I due paparazzati da Chi all’uscita dall’ospedale Sant’Anna di Torino sembrano avere in mano una ecografia del piccolino che è già in cantiere.

  • Le rivincite di Marotta: Krasic, Aquilani e Quagliarella sono da Juve

    Le rivincite di Marotta: Krasic, Aquilani e Quagliarella sono da Juve

    Esperti di mercato e tifosi avevano criticato aspramente le scelte di mercato della nuova Juventus mettendo in dubbio le capacità di Marotta di gestire un gruppo importante dove l’imperativo non è stupire ma vincere. L’ex tuttofare doriano non si è mai curato delle critiche andando dritto per la sua strada rimanendo convinto delle scelte estive ma sopratutto della bontà del nuovo progetto Juve del fido Del Neri.

    La Vecchia Signora dopo un avvio stentato di partita in partita sta crescendo di condizione mettendo in luce una buona intensità di gioco ma anche uno spirito di sacrificio e coesione della squadra che mancava da fin troppo tempo.

    E’ indubbio che il pezzo pregiato della campagna acquisti è Milos Krasic, l’esterno per la chioma bionda e per la corsa ricorda Nedved anche se in campo sta sostituendo sulla fascia destra quel Camoranesi che per tante stagioni è stato l’ago della bilancia dei successi bianconeri.

    Chi inizia a girare e far girare la squadra è Alberto Aquilani, ennesima scommessa vinta da Marotta, dato da molti per bollito l’ex giallorosso dimostra di aver le carte in regola per prender in mano le redini del centrocampo bianconero e magari riconquistare la Nazionale.

    Ottime notizie anche da Quagliarella a segno con una discreta regolarità e autore di un lavoro oscuro fungendo spesso da collante tra centrocampo e attacco. Le prove del nove in casa bianconera non sono ancora finite, ma i recuperi di Felipe Melo, l’affidabilità di Storari le conferme di Chiellini e con un Alex Del Piero ancora in vena di magie tutto diventa possibile.

  • E’ Juve show, travolto il Lecce 4-0. Del Piero come Boniperti

    E’ Juve show, travolto il Lecce 4-0. Del Piero come Boniperti

    La Juve vince e convince. Nella settima giornata di Serie A la squadra di Del Neri sfodera una grandissima prestazione al cospetto di un Lecce mai in partita e che ha lasciato completamente le redini della partita ai bianconeri mostrandosi in continua crescita confermando quanto di buono fatto vedere nel derby d’Italia di due settimane fa contro l’Inter. Reti della vittoria di Aquilani, Felipe Melo, Quagliarella e Del Piero. La classifica ora comincia a sorridere: i bianconeri risalgono al quarto posto a quota 11 punti a sole tre lunghezze dalla coppia di testa formata da Milan e Inter.

    La partita si decide già nel primo tempo: la Juventus va al riposo sul 3-0 per effetto delle reti di Aquilani al 12′ su una rasoiata dal limite dell’area, il raddoppio porta la firma di Felipe Melo su calcio di rigore al 33′ per fallo in area su Krasic e di Quagliarella a due minuti dal termine della prima frazione di gioco su assist di uno straripante Krasic, imprendibile sia quando giostra sulla fascia di sua competenza, quella destra, sia su quella opposta. In mezzo alle reti bianconere l’occasionissima, e unica durante tutta la gara, per il Lecce con Corvia che a due passi dalla porta costringe Storari ad un prodigioso intervento. Juventus padrona del campo con Aquilani che sta trovando la sua giusta dimensione in mediana producendo gioco per le ali e per gli attaccanti.

    Nella ripresa la Juventus mira a mantenere il triplo vantaggio e cristallizza la partita abbassando notevolmente i ritmi di gioco, escluso Krasic che continua a mettere a ferro e fuoco la difesa giallorossa con le sua accelerazioni e le sue sgroppate sulle fasce.
    Del Neri vuole regalare gloria anche a Del Piero che viene gettato nella mischia ad un quarto d’ora dal termine. Il capitano bianconero fa calare il sipario sulla gara siglando il 4-0 con una bella conclusione potente e tesa di sinistro. Gol importantissimo perchè è il numero 178 con la maglia della Juventus in Serie A, le stesse reti di Boniperti con la Vecchia Signora. Per Del Piero è l’ennesimo record raggiunto.

    Il tabellino
    JUVENTUS – LECCE 4-0
    12′ Aquilani (J), 33′ rig Felipe Melo (J), 43′ Quagliarella (J), 84′ Del Piero (J)
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Grygera, Bonucci, Chiellini, De Ceglie; Krasic, Felipe Melo (73′ Sissoko), Aquilani (75′ Pepe), Marchisio; Amauri, Quagliarella (76′ Del Piero).
    Panchina: Manninger, Motta, Martinez, Legrottaglie.
    Allenatore: Del Neri
    LECCE (4-1-4-1): Rosati; Rispoli, Fabiano, Ferrario, Mesbah; Giacomazzi; Grossmuller, Piatti (54′ Munari), Olivera (46′ Vives), Jeda (46′ Ofere); Corvia.
    Panchina: Benassi, Gustavo, Brivio, Di Michele.
    Allenatore: De Canio
    Arbitro: Gava
    Ammoniti: Mesbah, Olivera, Fabiano, Ferrario, Grossmuller (L)

  • Aquilani convince. La Juve vuole riscattarlo subito

    Aquilani convince. La Juve vuole riscattarlo subito

    Sono bastate poche apparizioni con la maglia bianconera ad Aquilani per convincere Del Neri e Marotta delle sue potenzialità e che il brutto periodo, legato anche agli infortuni che lo hanno tartassato, è ormai alle spalle. Il centrocampista della Juventus è piaciuto sia contro il Cagliari che nella sfida ben più importante e difficile contro l’Inter a San Siro, nelle uniche due volte che è sceso in campo dal primo minuto. La sua importanza nello scacchiere tattico di Del Neri è diventata vitale perchè consentirebbe al tecnico di Aquileia di variare il fedelissimo 4-4-2 giocando anche con il 4-3-3, modulo che calza a pennello al giocatore con Felipe Melo (o Sissoko) e Marchisio a proteggerlo consentendo così lo spostamento di Krasic più avanti, zona che predilige maggiormente.
    Alberto è arrivato a Torino in prestito dal Liverpool nel mese di agosto con una trattativa lampo e ben nascosta dal dg bianconero. La Juve si è riservata il diritto di riscatto a fine stagione fissato a 16 milioni, una cifra importante da cui dovrebbe derivare un investimento di sicuro affidamento, quello che nelle intenzioni della dirigenza potrebbe essere Aquilani.

    La notizia di oggi sul centrocampista romano e cresciuto nel vivaio della Roma la da Tuttosport: il quotidiano sportivo torinese scrive che Marotta si è messo al lavoro per riscattare Aquilani già a gennaio ma per una cifra di molto inferiore a quei 16 milioni pattuiti in estate, sfruttando il momento di debolezza societaria dei Reds (vicina la cessione della proprietà del club da Tom Hicks e George Gillet agli americani della NESV, proprietari già della franchigia americana di baseball dei Boston Red Sox) costretta a vendere per risanare le casse societarie con i debiti nei confronti delle banche che ammontano ormai a 310 milioni di euro.
    Il direttore generale bianconero vorrebbe approfittare della situazione e chiudere l’affare a gennaio per una cifra vicina ai 12 milioni di euro che permetterebbe al Liverpool, terz’ultimo in Premier League, di investire denaro fresco per rinforzare la rosa ed evitare, nelle peggiori delle ipotesi, una umiliante retrocessione a fine stagione.

  • Krasic e Aquilani in allenamento, si attende Quagliarella

    Krasic e Aquilani in allenamento, si attende Quagliarella

    Passato il turno in Europa Legue grazie alla perla regalata ieri da Alex Del Piero e in attesa di risolvere le ultime dal calciomercato, la Juventus torna a concentrarsi sulla prima in  Campionato di domenica 29 Agosto contro il Bari. Per questo Del Neri ha radunato la squadra a Vinovo per i classici allenamenti. Oggi tra le novità in ritiro la presenza  di Milos Krasic e di Alberto Aquilani, i due neo acquisti chiamati alla corte di Del Neri per dare man forte al centrocampo.

    Proprio l’allenamento del serbo, già ribattezzato l’Angelo Biondo, ha destato la curiosità dei presenti per la sua straordinaria somiglianza all’ex idolo ceco Pavel Nedved. A ricordare l’ex pallone d’oro non sarebbe solo il caschetto biondo ma i movimenti e lo scatto in velocità. La speranza è di poter vedere il debutto in campo dei due nuovi gioielli bianconeri oltre a quello, salvo clamorose smentite dell’ultima ora, di Quagliarella, del quale si attende la firma del giocatore e l’ufficialità a breve. La Juve infatti ha fretta di concludere l’affare con il Napoli dopo l’infortunio accorso  ieri ad Amauri. L’accordo con la società partenopea sarebbe sulla base di un prestito oneroso di 4 milioni di euro con diritto di riscatto il prossimo anno fissato a 10 milioni . Al giocatore andrebbero invece 2 milioni di euro più gli eventuali  bonus.

  • Juventus: Aquilani è arruolabile, domani la firma

    Juventus: Aquilani è arruolabile, domani la firma

    Dopo un tour de force di visite mediche, durato sei ore, distribuite tra mattina e pomeriggio, Alberto Aquilani può finalmente considerarsi un giocatore della Juve. L’ex Roma arriva in prestito e firmerà un contratto di 3,3 milioni di euro, mentre ai Reds verrà corrisposta una cifra intorno ai 15 milioni di euro, qualora la società di corso Galileo Ferraris decidesse di esercitare il diritto di riscatto. Domani sono previsti gli ultimi accertamenti fisici ai quali seguirà l’annuncio ufficiale.

    Talento indiscusso, Aquilani, trova il tempo di affermarsi tra un infortunio e l’altro. A San Siro avrebbero dovuto mettere un cartello, “qui si rivelò Alberto Aquilani”, nel punto esatto in cui servì Mancini con una magistrale rabona che diede adito al 2 a 1 giallorosso di Totti sul Milan. Di lui gli appassionati ricordano i favolosi inizi di campionato, conditi, spesso e volentieri, da reti da antologia a seguito di conclusioni dalla distanza: Palermo e Siena ne sanno qualcosa. Era proprio nella prima parte della stagione che brillava, luminosa e fiera nel cielo degli stadi, la sua stella poi puntualmente relegata alla funzione di lampadina dell’infermeria. Proprio la precaria condizione fisica spinse la Roma a cederlo per 20 milioni al Liverpool, così da accumulare un budget per poter operare sul mercato. Roma, però, non lo dimentica, infatti, è lui a volerla dimenticare per il trattamento da giocattolo rotto riservatogli:

    Della Roma non parlo, non voglio dire nulla

    In Inghilterra Alberto vive un primo periodo tribolato causa, manco a dirlo, infortunio. Una volta riabilitatosi, mantiene la propria fama attraverso prestazione di ottima fattura. Due standing ovation all’Anfield Road non le regalano mica…

    La Juve della scorsa annata ha palesato l’assenza in cabina di regia di un regista puro, puntando tutto sul piede poco educato di Felipe Melo. Aquilani, piè raffinato, predilige la trequarti e sarà interessante sapere dove lo collocherà Del Neri dal momento che quella maglia è già contesa dal duo Diego-Del Piero. La scommessa è intrigante, ma la quota è alta.

    La cautela bianconera negli accertamenti fisici è comprensibile dato che il centrocampista, come più volte ribadito, è spesso soggetto ad infortunio. Il detto recita : “la prudenza non è mai troppa”. Evidentemente in casa Juve brucia ancora l’affare Andrade: il giocatore costato 10 milioni di euro collezionò 4 presenze in bianconero per poi infortunarsi gravemente, ponendo così fine alla militanza juventina mediante la rescissione consensuale. Da allora non è ancora riuscito ad accasarsi: una maniera elegante per dire che ci è cascata solo la Juventus.

  • Juventus: Inizia a vedersi il progetto Marotta

    Juventus: Inizia a vedersi il progetto Marotta

    In queste settimane gli esperti di mercato avevano a più riprese criticato il lavoro di Beppe Marotta definendo la Juventus una incompiuta con un grosso gap da colmare dall’Inter ma anche da Roma e Milan.

    Gli acquisti di Storari, Motta, Bonucci, Pepe, Martinez e Lanzafame non garantivano il salto di qualità ma nelle ultime ore la premiata ditta Marotta Paratici ha messo a segno un doppio colpo sensazionale. Arriva l’esterno sinistro per Del Neri e si tratta del biondo Milos Krasic che per credenziali e tratti somatici potrebbe raggiungere Pavel Nedved in campo e nel cuore dei tifosi.

    Ma la sagacia nel calciomercato dell’ex factotum della Samp è ancor più evidente nella trattativa per riportare in Italia Alberto Aquilani. L’ex giallorosso sembra aver messo alle spalle gli infortuni dell’ultimo anno ed è pronto a diventare leader della Juventus apportando qualità e colpi di genio che al momento non erano prerogativa dei mediani bianconeri.

    Per completare il progetto mancano un esterno sinistro e un centrale difensivo e poi bisognerà risolvere una volta per tutte il capitolo Diego. Il brasiliano non convince del tutto nel ruolo di seconda punta ma per riuscire ad affermarsi ha bisogno di tutta la stima e fiducia della società.

  • Ufficiale: Aquilani in prestito alla Juve

    Le indiscrezioni fornitevi questa mattina erano fondate Alberto Aquilani è un giocatore della Juventus, l’ex giallorosso lascia il Liverpool dopo una sola stagione e ritorna in Italia con il chiaro intento di rilanciarsi e riconquistare la Nazionale.

    Il centrocampista alza notevolmente il tasso qualitativo della Vecchia Signora che questa mattina si era arricchita con le prestazione di Milos Krasic.

    Aquilani arriva con “la formula Marotta”, vale a dire con un prestito con diritto di riscatto fissato a 16 milioni di euro. Per completare l’organico adesso mancano un difensore centrale e un esterno sinistro ma dalle premesse ai tifosi non resta che esser fiduciosi.