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  • Il Corinthians non incanta ma è in finale, Al Ahly sconfitto 1-0

    Il Corinthians non incanta ma è in finale, Al Ahly sconfitto 1-0

    Il Corinthians è in finale del Mondiale per Club. Battuto l’Al Ahly per 1-0 grazie al gol di Paolo Guerrero alla mezzora del primo tempo. I brasiliani adesso attendono la seconda semifinale in programma domani tra il Chelsea e i messicani del Monterrey per conoscere l’avversaria nella finalissima. Va comunque detto che il Timao accede all’atto conclusivo del torneo dopo novanta minuti di noia, nei quali la squadra di Tite ha deluso e non poco le attese intorno a lei prima della vigilia. Ci si aspettava infatti qualcosa di più che uno sterile possesso palla nel primo tempo e il non gioco della ripresa, da quella che è a tutti gli effetti ancora oggi la squadra più forte del Sudamerica, dopo il successo nell’ultima Copa Libertadores.  Non sa far di meglio lo “squadrone” ?

    FRENO A MANO– I primi 45 minuti sono stati caratterizzati dal freno a mano tirato per entrambe le squadre in campo. Se dall’Al Ahly ce lo si poteva anche aspettare, vista la tradizione comunque di palleggiatori di cui gode l’Africa del Nord, almeno dal Corinthians si aveva la speranza di un gioco più frizzante e ballerino. Niente di tutto questo però si è visto al Toyota Stadium.

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    Il Corinthians vola in finale con il gol di Paolo Guerrero | ©TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/Getty Images

    LA SBLOCCA LUI – Serviva un’invenzione, il Deus ex machina che fosse in grado di sbloccare un match fin lì ricco di sbadigli. Il Corinthians ha la fortuna di avere in squadra lui, Paolo Guerrero, el Loco, che alla mezzora esatta di gioco insacca di testa un cross di Douglas dalla sinistra sugli sviluppi di un calcio d’angolo in favore del Timao. E’ la rete che sblocca l’incontro, è la rete che decide la partita.

    IL TIMAO SI SIEDE – Lo “squadrone” del Brasile ha la colpa di sedersi ad inizio ripresa, colpa che diventa macchia indelebile quando  il Corinthians non accenna più a superare la metà campo avversaria, lasciando di fatto il pallino del gioco in mano agli avversari. Ma l’errore se vogliamo maggiore lo commette proprio l’Al Ahly, che non riesce ad approfittare della situazione improvvisamente favorevole.

    EFFETTO ABOUTRIKA – Colui che era stato l’eroe dei quarti di finale, Aboutrika, non riesce a capitalizzare la mole di gioco espressa nei secondi 45′ minuti dall’Al Alhy. L’ultimo capitano dell’Egitto olimpico a Londra 2012 ha comunque reso il match contro il Corinthians molto più aperto rispetto a quanto profetizzato alla vigilia, con il risultato in bilico fino al triplice fischio finale.

    LAMPI DI PAULINHO – Che bravo Paulinho. L’oggetto del desiderio di Inter e Manchester City si è acceso soltanto a sprazzi, ma sufficienti per certificare anche stavolta la classe del calciatore brasiliano. I suoi inserimenti a fari spenti hanno messo in crisi spesso e volentieri la retroguardia avversaria nel corso del primo tempo e nella ripresa è stato proprio un suo tiro ad interrompere il predominio egiziano. Rivedremo Paulinho domenica mattina, quando di fronte con ogni probabilità troverà il Chelsea.

    APPUNTAMENTI – La squadra di Rafa Benitez è attesa domani dall’impegno contro i messicani del Monterrey, che nel turno precedente avevano sconfitto i coreani del Ulsan. Il calcio d’inizio è fissato per le ore 11.30 italiane. All’ora di pranzo quindi sapremo se il Mondiale per club vivrà il suo esito più scontato, ovvero la finale tra i brasiliani del Corinthians e i campioni d’Europa del Chelsea.

    Il video di Corinthians-Al Ahly 1-0 [jwplayer config=”60s” mediaid=”163755″]

  • Strage in Egitto, 74 morti per scontri tra tifosi

    Strage in Egitto, 74 morti per scontri tra tifosi

    Una brutta pagina di cronaca nera è stata scritta ieri in Egitto, la follia e l’assurdità della mente umana hanno trovato terreno fertile a Port Said dove al termine della partita Al Masry – Al Ahly, valida per la 15esima giornata del campionato egiziano, si sono verificati degli scontri tra le tifoserie opposte, in campo e sugli spalti, provocando la morte di 74 persone e il ferimento di un migliaio.

    La situazione è degenerata al fischio finale del direttore di gara, i tifosi di casa festeggiano la vittoria per 3-1 appena conquistata sulla squadra del Cairo campione uscente e si cimentano in un’invasione di campo, ad alcuni di loro dà di volta il cervello e cominciano ad inseguire inspiegabilmente i giocatori ospiti avvicinandosi al settore riservato ai supporters rivali con i quali non scorre buon sangue innescando così una reazione a catena. Il tutto sotto lo sguardo delle forze dell’ordine, in numero non sufficiente, che sono stati fatti oggetti di lanci di pietre e di bottiglie dagli spalti.

    Si assiste a vere e proprie scene di guerriglia, il campo di gioco si trasforma in un campo di battaglia, i giocatori e i tifosi dell’Al Ahly cercano riparo negli spogliatoi ma la furia omicida dei tifosi di casa non conosce ostacoli, e proprio lì si consuma la tragedia. Il bilancio, come riporta il Ministero della Salute egiziano, al momento è di 74 morti (tra tifosi ospiti e forze dell’ordine) e oltre mille feriti tra cui una ventina gravi. I numeri delle vittime accertate e feriti è destinato però salire con il passare delle ore. Tra i decessi, le cui cause sono da ricondurre tutte per colpi alla testa o per soffocamento, non risulta nessun giocatore della squadra ospite tratti poi in salvo da elicotteri militari giunti allo stadio per ripristinare l’ordine e catturare i folli (al momento sono 47 le persone arrestate). “Lo spogliatoio era diventato un obitorio” la testimonianza agghiacciante di alcuni calciatori dell’Al Ahly.

    Scontri Egitto | © STR/AFP/Getty Images

    In seguito al dramma di Port Said la federazione calcistica egiziana ha sospeso a tempo indeterminato il campionato, inoltre le autorità egiziane hanno proclamato tre giorni di lutto nazionale.

    Ora tutti si domandano del perchè di questa assurdità, possibile che la follia sia stata innescata da motivazioni calcistiche? Diversi media insinuano che la strage sia stata pianificata per motivi politici da parte dei sostenitori del vecchio regime di Mubarak per minare il nuovo governo dei Fratelli Musulmani con l’intento di gettare deliberatamente nel caos il Paese e ostacolare il processo pacifico di transizione dei poteri passato nelle mani del movimento politico con elezioni democratiche in seguito alla Primavera egiziana che ha sancito la fine del regime di Mubarak in Egitto.

    IL VIDEO DEGLI SCONTRI

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  • L’Al Ahly scarica Fabio Cannavaro

    L’Al Ahly scarica Fabio Cannavaro

    Un anno fa Fabio Cannavaro lasciava la Nazionale da capitano in lascrime per la delusione dell’eliminazione nella fase ai gironi del mondiale Sudafricano, senza neppure una vittoria all’attivo nelle tre partite. Un anno fa Fabio Cannavaro lasciava la Juventus dopo essere tornato dopo la parentesi Madrilena, dopo essere andato via nella bufera Calciopoli ed essere accusato dai tifosi bianconeri di essere un “traditore”.

    © Ezra Shaw/Getty Images
    Un anno fa, Fabio Cannavaro approdava in medio Oriente, nella terra degli sceicchi e del Petrolio, pronto ad esser osannato e ricoperto d’oro con un contratto biennale da mille e una notte nella squadra di Dubai, l’Al Ahly, oltre che la fascia da capitano. Dopo un anno, però, la sua avventura a Dubai è già finita, liquidato dallo sceicco e presidente del club, Abdullah Saeed Al Naboodah, che ha dichiarato la sua profonda insoddisfazione per il contributo offerto dal difensore alla causa della sua squadra, molto inferiore rispetto alle aspettative, così come per gli altri giocatori stranieri del club di Dubai, che non verranno riconfermati: probabilmente, l’impostazione del club per la prossima stagione, consisterà nell’acquisire meno giocatori stranieri (anche alla luce della regola che impone un tetto massimo di tre stranieri) per evitare che vengano soltanto abbagliati dallo sfarzo del luogo piuttosto che dalla motivazione ad impegnarsi sul campo. Il presidente Abdullah Saeed Al Naboodah, inoltre, ha aggiunto che la squadra subirà una rivoluzione, dopo l’ottavo posto ottenuto nella presente stagione, a partire dal tecnico, anche se per ora non può ancora rivelare chi sarà il prossimo allenatore dell’Al Ahly. In virtù dei due anni di contratto, potenzialmente Cannavaro potrebbe anche rifiutare il trasferimento dalla squadra di Dubai: in tal caso, però, verrebbe messo fuori rosa.