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  • Antonio Cassano al vetriolo: “Ero la sesta punta del Milan”

    Antonio Cassano al vetriolo: “Ero la sesta punta del Milan”

    Conferenza stampa di presentazione all’Inter di un Antonio Cassano scatenato che tuona contro la sua ex squadra, il Milan, e soprattutto critiche a Massimiliano Allegri e Adriano Galliani.

    Non è mai bello sentire un calciatore criticare così aspramente la sua ex squadra e a maggior ragione, per quello che il Milan ha fatto per Cassano durante il suo infortunio al cuore, ci sentiamo di non condividere i toni del fuoriclasse barese che è sembrato decisamente un po’ sopra le righe.

    Purtroppo come per Mario Balotelli, madre Naturaè stata troppo magnanina nel donare un talento calcistico  straordinario al giocatore di Bari vecchia ed al tempo stesso, molto avara dal punto di vista cerebrale con l’ennesima dimostrazione di una conferenza stampa di cassano in cui decisamente le parole non sono state collegate al cervello.

    Antonio Cassano ©ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

    C’e’ da dire comunque una cosa, con cassano non ci si annoia mai, critiche aspre del nuovo numero 99 nerazzurro rivolte sia a Massimiliano Allegri ed Adriano Galliani: “Io ho iniziato a dire di voler andar via durante l’Europeo. Lo dicevo ad Allegri, che poi lo comunicava a Galliani. Ma io per Allegri contavo come il due di coppe con briscola a bastoni. Per lui ero la quinta, sesta, settima punta, non so nemmeno io. Lui mi diceva che non poteva assicurarmi niente, e allora io me ne vado. Tutti i miei compagni del Milan mi sono stati vicini, erano dispiaciuti della mi partenza. Mi fa piacere che mi vogliono bene ed io a loro. Da altre persone sms zero in un anno e mezzo, in questo periodo meno di zero ma me l’aspettavo“. Ed ancora sull’Amministratore Delegato rossonero: “Al Milan non ho sbagliato io, non hanno sbagliato i giocatori e nemmeno l’allenatore, ma qualcuno più in alto di lui. Qualcuno che faceva il furbo, che prometteva e non manteneva, qualcuno che faceva tanto fumo e poco arrosto. Quando mi prendono in giro, a me non va bene. Io devo ringraziare i tifosi che mi sono stati vicini quando stavo male, ma non lui. Da un anno si parlava di rinnovo di contratto, ma sto ancora aspettando. Se sto parlando di Galliani? Lo dite voi, io non voglio nemmeno fare i nomi. Si parla di irriconoscenza? Io devo ringraziare i tifosi che mi hanno messo gli striscioni in ospedale, Silvio Berlusconi che mi ha messo a disposizione un impero, Barbara che è stata gentile, Tavana che mi ha salvato la vita, e Tassotti con cui andavo d’accordo. Avevo un problema solo con una persona“.

    Quando Cassano arrivò al Milan disse che sopra la squadra rossonera c’era il cielo, adesso la dichiarazione d’amore verso l’Inter  ancora più superiore con l’affermazione che la squadra più “Pazza” del Mondo è addirittura sopra il cielo e con la speranza dei tanti tifosi nerazzurri che questa sia l’ultima e non la prima “Cassanata” interista.

     

  • Allegri-Galliani aria di crisi: il tecnico parla di dimissioni

    Allegri-Galliani aria di crisi: il tecnico parla di dimissioni

    La crisi tra Adriano Galliani e Massimiliano Allegri era nell’aria già dall’amichevole estiva contro il Real Madrid quando i rossoneri uscirono sconfitti con un pesante 5-1 con conseguenti numerose critiche che i vertici del Milan avanzarono verso il tecnico. Dopo le discussioni scaturite da quel risultato a dir poco vergognoso, proprio in queste ore la sintonia tra i due sembra essersi rotta completamente: la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione di Allegri di chiedere a Zè Eduardo di sottoporsi ad alcuni test prima di approdare al Milan, mettendo in discussione il lavoro dell’ad rossonero.

    Non bastasse il brasiliano ha deciso di non sottoporsi agli allenamenti, cancellando così ogni possibilità di vestire la maglia del club di Via Turati. Una sorta di ripicca dunque quella di Allegri, sicuramente deluso per i troppi pezzi da novanta persi che hanno scelto di andare altrove: il tecnico dopo la partenza di Van Bommel, ha dichiarato di volere a tutti i costi un giocatore di tale calibro, annunciando di essere disposto a dare le dimissioni se questo non accadesse. A quanto pare nemmeno l’arrivo di Kakà potrebbe risollevare l’umore di Allegri il quale, in merito all’ex Pallone d’Oro, ha esplicitamente fatto capire che lo userà davanti alla difesa.

    Allegri © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    La situazione diventa quindi complicata in casa rossonera, visto anche l’ennesimo infortunio di Pato che si è procurato la lesione dell’adduttore della gamba sinistra e l’obbligato stop che durerà quasi un mese: nella giornata di oggi il Milan dovrà quindi tentare di chiudere tutte le possibili trattative per portare alla corte di Allegri dei giocatori che riescano a completare la rosa. Entro il fine  settimana il club rossonero dovrebbe concludere con Niang, giovane del Caen, con El Kaddouri e con Kakà, il quale è stato messo fuori da Mourinho per la sfida di Supercoppa Spagnola contro il Barcellona.

  • Cassano all’Inter, agente Pazzini da Galliani

    Cassano all’Inter, agente Pazzini da Galliani

    Manca ormai relativamente poco alla chiusura del calciomercato, e in questi ultimi giorni di fine estate le trattative subiscono accelerazioni degne dei migliori piloti di Formula 1. Esempio? L’idea, trasformatasi in realtà dello scambio tra cugini milanesi con Pazzini al Milan e Cassano a vestire la maglia dell’Inter. Il più bel colpo di scena estivo, dopo aver che rispettivamente le due dirigenze hanno di fatto ‘illuso’ con precisi giochi di ombre i loro tifosi, con i nomi altisonanti di top player inavvicinabili come Lucas, (sponda Inter) e Dzeko e Tevez (sponda Milan) si sta materializzando con uno scambio che alla fine dei conti potrebbe, dico potrebbe accontentare tutti quanti. Cassano in primis, che ha chiesto esplicitamente di essere ceduto; Pazzini che dopo lo sfogo nel giorno della presentazione estiva si è di fatto autoeliminato da un progetto in cui per lui non c’era più molto spazio, e le due società che in questo modo colmerebbero con una ‘pezza’ un buco lasciato vuoto da un calciomercato fin qui avaro di colpi.

    Giampaolo Pazzini e Antonio Cassano © Emilio Andreoli/AFP/Getty Images
    Lo scambio sarebbe stato avallato dallo stesso Galliani, e dal tecnico rossonero Allegri, che non avrebbe convocato il talento di Bari Vecchia per il match contro la Juventus nel Trofeo Berlusconi. Galliani avrebbe confermato tutto, dichiarando esplicitamente come Cassano abbia chiesto personalmente di essere ceduto, e di come la trattativa con i nerazzurri sia avviata per raggiungere un accordo con lo scambio per Pazzini. Ovviamente viste le differenti valutazioni dei cartellini dei rispettivi giocatori, l’Inter e Massimo Moratti in primis avrebbero chiesto per il benestare della trattativa un conguaglio economico vicino ai 10 milioni di euro. Il Milan sarebbe fermo sui 7 milioni, con la possibilità che l’affare dell’estate si chiuda in tempi brevissimi. In casa Inter nessun storcerebbe il naso, considerando come anche Stramaccioni avrebbe dato il suo assenso all’arrivo di FantAntonio nel club nerazzurro.

    CASSANO PAZZINI
    La domanda a questo punto sorge spontanea: “ Chi ci guadagna tra Inter e Milan in questo scambio?”
    A occhi chiusi volendo fare un’analisi tecnico tattico, il Milan ne trarrebbe assoluto vantaggio, mentre per l’Inter sarebbe un operazione più rischiosa, e forse meno utile. Pazzini in rossonero potrebbe ritrovare la sua vena del gol, da grande bomber di area, somigliando per caratteristiche all’ex di turno Pippo Inzaghi, e proprio i rossoneri orfani di una prima punta d’area troverebbe nel Pazzo un’arma in più per scardinare le difese avversarie. Mentre l’Inter alla ricerca di un vice Milito e con un’abbondanza mostruosa di seconde punte (Palacio, Sneijder, Coutinho, volendo anche Alvarez) dove collocherebbe l’estro di un giocatore come Cassano? Inoltre ci sarebbe da considerare l’aspetto psicologico di un giocatore quantomeno ‘instabile’ e meglio noto alle cronache per le sue ‘cassanate’. Dopo aver giurato amore eterno al Milan, e aver dichiarato come il suo arrivo in rossonero fosse l’ultima tappa della sua carriera calcistica, Cassano aveva precisato come non avrebbe di certo deluso le aspettative, e che se fosse andato via anche dal club rossonero l’avrebbero dovuto rinchiudere in un manicomio. Certo l’Inter è pazza, ma da qui a definirla un manicomio ce ne passa.

  • “Non siamo la Solbiatese” Galliani Allegri, la coppia scoppia a New York

    “Non siamo la Solbiatese” Galliani Allegri, la coppia scoppia a New York

    Non siamo la Solbiatese, sì, ma neanche il Real Madrid. Con tutta franchezza lo sfogo di Adriano Galliani nei confronti di Massimiliano Allegri mi pare un tantino esagerato. Oggetto del contendere è ovviamente la colossale disfatta rossonera in quel di New York, un 5-1 contro i Blancos difronte a oltre 50 mila spettatori, in quello che è ribattezzato da anni come il derby d’Europa. Siamo sicuri che al termine dei primi 45′ minuti l’umore di Galliani fosse tutto sommato sotto controllo, nonostante uno schiacciante possesso palla degli avversari spagnoli contemporaneamente ad un parziale che vedeva il Milan in scia al Real (1-1). Qualcosa però evidentemente si è rotto ad inizio ripresa, quando un tranquillo Allegri ha cambiato 9 uomini su 11 (fra cui l’intera difesa ndr). Sciagura biblica.

    Mai l’avesse fatto, apriti cielo. Conseguenza immane, 4 gol durante una ripresa da incubo, nella quale appunto Galliani si è sentito più in Brianza che tra i grattacieli della Grande Mela. Una figuraccia che ha letteralmente trasformato il volto dell’ad rossonero in qualcosa di simile ai kouros di età arcaica, senza quel sorriso a 32 denti dei tempi migliori.

    massimiliano allegri | ©Jeff Zelevansky/Getty Images

    E’ forse il primo attacco frontale contro il tecnico livornese dopo 24 mesi a Milanello, per niente paragonabile al pur sempre astio provato da Galliani nel post partita di Arsenal-Milan, quando i rossoneri agguantarono i quarti di finale con la paura di sciupare in maniera ignobile il trionfo di San Siro fatto registrare soltanto due settimane prima (la migliore partita di Allegri sulla panchina dei Diavoli).

    La coppia scoppia? Fin qui il tecnico aziendalista era stato trattato con i guanti dalla dirigenza di Via Turati, in particolare dallo stesso Galliani, che l’ha difeso a spada tratta durante gli ultimi mesi del campionato scorso, quando la squadra conobbe l’autodistruzione prima in Champions e poi entro i confini nazionali. E’ stato sempre l’ad a convincere Berlusconi nel riconfermarlo anche per quest’anno. C’è però il fantasma di Zaccheroni che aleggia. L’ex friulano perse 5-1 a San Siro contro il Real nell’estate del 2000. Pochi mesi più tardi il patron Berlusconi lo esonerò senza troppi complimenti. Coincidenze?

  • Kaka al Milan, Galliani incontra Perez

    Kaka al Milan, Galliani incontra Perez

    Una rapina al lume di candela ieri sera non ha scombussolato i piani del Milan e del suo amministratore delegato Adriano Galliani. Domani ci sarà l’amichevole di lusso contro il Real Madrid, ma tutti gli occhi sono puntati sull’incontro fra il numero due di Via Turati e Florentino Perez. Ovviamente l’argomento del contendere sarà Ricardo Kaka. La situazione intorno al brasiliano è ormai chiara da tempo immemore, da quando Mourinho gli ha annunciato apertamente come il suo tempo al Real Madrid sia terminato. Tra i grattacieli di New York, Galliani e Perez parleranno dell’ex Bambino d’oro. I rossoneri puntano al prestito gratuito, il numero uno dei madrileni invece non vuole perdere Kaka senza incassare un cent. Ci sono ancora 24 ore, la fretta è cattiva consigliera.

    Molto dipenderà anche dallo stesso brasiliano. Per il Milan infatti è fondamentale che il calciatore scelga di ridursi lo stipendio di oltre il 50%, dagli attuali 9 milioni che percepisce in Spagna. Decisione difficile, sebbene a volte negli affari non sempre decida il denaro. In ballo poi non ci sono soltanto 5 bigliettoni. C’è un Mondiale che attende Kaka, quello del 2014, quasi con certezza l’ultimo che l’ex Pallone d’oro potrà disputare ad alto livello. Restare al Real, sapendo di trascorrere in panchina il resto dell’avventura madrilena, non è forse il miglior futuro che Kaka possa immaginare.

    kaka | ©CHRISTOF STACHE/AFP/GettyImages

    Il matrimonio s’ha da fare? Il Real non vuole più Kaka, il Milan vuole Kaka, Kaka vuole il Milan. Che cosa manca quindi? I soldi, appunto. Dettaglio che in certe occasioni è terribilmente fondamentale. In ogni caso tutto lascia pensare che il ritorno di Ricky a San Siro sarà presto realtà. Le voci che vogliono Modric al Real sono sempre più insistenti, e l’approdo del fantasista croato significa soltanto una cosa: tanti saluti a Kaka, costi quel che costi, perché un ingaggio come quello del brasiliano neanche più il Real può permetterselo, specialmente se il calciatore è destinato a non giocare.

    Tutto in una notte. Dalla Grande Mela i tifosi rossonero aspettano il colpo dell’estate 2012.

  • Kakà al Milan, una locandina per i tifosi

    Kakà al Milan, una locandina per i tifosi

    In questa calda estate del 2012, in un periodo in cui non si fa che parlare di spread e contro spread, ecco che mi sembra di essere tornato indietro nel tempo con il Milan ed il Real Madrid a parlare di Kakà.

    Riemergono allora le solite vecchie figure, come quelle del Mediatore dei mediatori, tale Ernesto Bronzetti che questa volta è chiamato a convincere il Real Madrid a “regalare” praticamente l’ex stella brasiliana al suo primo amore rossonero.

    Di una squadra in cui il presidente è unanimemente considerato come uno dei più grandi comunicatori del Mondo, (stendendo un velo pietoso su qualsiasi possibile commento di natura politica), ecco pronta l’idea per cercare di evitare l’esodo di abbonamenti che i tanti delusi tifosi rossoneri si stanno apprestando di disdire a causa delle sanguinose, ma necessarie cessioni di Thiago Silva e Zlatan Ibrahimovic agli sceicchi parigini.

    Ricardo Kakà ©Manuel Queimadelos Alonso/Getty Images

    Le minestre c.d. riscaldate dalle parti di Milanello, seppur di indubbia qualità, non hanno mai avuto tanta fortuna si pensi al ritorno di Arrigo Sacchi, Rudd Gullit e per ultimo, ma non per importanza, Andry Shevchenko. Ecco che quindi di poca comprensione calcistica, ma soprattutto logica, appare il trasferimento del tanto amato Ricardo al club di Via Turati considerata la presenza in rosa di giocatori molto validi (Boateng, Cassano, El Sharaawy), che possono ricoprire con prestazioni sicuramente convincenti il ruolo del brasiliano appena scaricato da Josè Mourinho. Per adesso le parti si stanno parlando ma qualora il Real Madrid dovesse decidere, magari verso la fine del mese di agosto, di pagare parte dell’ingaggio di Kakà e con la sensibile riduzione dello stesso da parte di quest’ultimo, allora la possibilità di rivedere il brasiliano vestire di nuovo la maglia n.22 (che per giunta è stata lasciata libera da Nocerino) potrebbe diventare realtà.

    I tifosi non sono affatto contenti della campagna di ridimensionamento rossonera che invece di andare a colmare le lacune di una rosa assolutamente inadeguata al momento di lottare per i vertici della Serie A, soprattutto in difesa, pensa a ricreare nostalgici scenari cercando di piazzare la bella faccia del brasiliano nel buco lasciato dallo svedese e senza andare a colmare soprattutto, la voragine lasciata aperta dalle partenze di due dei difensori più forti al mondo mai visti sul campo di gioco tali Alessandro Nesta e Thiago Silva

  • Galliani apre al ritorno di Kakà al Milan

    Galliani apre al ritorno di Kakà al Milan

    Adriano Galliani apre al ritorno di Kakà ricordando che “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Il calciatore del Real Madrid, ha lasciato un ricordo indelebile a Milano nelle 6 stagioni che l’hanno reso uno dei calciatori più forti del mondo. Le ultime stagioni a Madrid condite da numerosi infortuni lo hanno visto regredire sempre più e se prima nelle gerarchie di Josè Mourinho non era in prima linea ma c’era, adesso per il brasiliano sembra non esserci più nemmeno un posto in panchina. Strano a dirsi ma il Real, che per portarlo a Madrid pagò al Milan 3 anni fa ben 67 milioni di euro, ha praticamente scaricato il pallone d’oro 2007.  A questo punto la cessione del talento verdeoro appare più che probabile e il ritorno romantico al Milan potrebbe rivelarsi una strada giusta per tutti.

    Il Real Madrid non è esente dai problemi finanziari che attanagliano ormai anche la Spagna e perciò vorrebbe monetizzare cedendo l’ex San Paolo. Certo è che il Real in caso di cessione di Kakà non riceverà neanche la metà della cifra spesa 3 anni orsono ma già liberarsi dell’ingaggio esoso del brasiliano (9 milioni netti annui) sarebbe un toccasana per la casse della società madridista. Un risparmio di 18 milioni lordi annui permetterebbe alla squadra campione di Spagna di affondare il colpo con il Tottenham per Luka Modric, centrocampista croato che è ormai in rotta con il club londinese. Per strapparlo alla squadra di Villas Boas servono 45 milioni di euro e molto presumibilmente il Real dovrà liberarsi prima di Kakà.

    Kakà © CHRISTOF STACHE/AFP/GettyImages

    Il giocatore è legatissimo alla società e ai tifosi rossoneri e farebbe volentieri ritorno a Milanello. Tuttavia c’è il problema ingaggio, perchè i soldi che guadagna a Madrid Kakà non può guadagnarli a Milano, visto che la società rossonera con la doppia cessione di Thiago Silva e Ibrahimovic ha eliminato i due stipendi più alti del monte ingaggi. Non è da escludere che Robinho sia il prossimo ad essere tagliato visto il suo ingaggio di 6,5 milioni ma sicuramente il 30enne Kakà dovrà dimezzarsi lo stipendio se vorrà indossare nuovamente la maglia rossonera.

    Ieri in Via Turati si è presentato Gaetano Paolillo, agente Fifa e consulente della famiglia di Kakà. La visita dell’agente certamente non è una coincidenza e sicuramente avrà fornito all’ad rossonero alcuni informazioni utili per sondare meglio il terreno con il Real Madrid. D’altronde i blancos vogliono cedere il giocatore, il giocatore ritornerebbe volentieri a Milano e il Milan essendo alla ricerca di un nome che riaccendi l’entusiasmo dei tifosi vuole riportarlo a casa ma solo a determinate condizioni. Un’operazione come quella che portò Ibrahimovic a Milano da Barcellona potrebbe rivelarsi il giusto compromesso a patto che il giocatore decida di dimezzare i suoi emolumenti attuali. Il ritorno di Kakà sarebbe la cosiddetta minestra riscaldata che il Milan già ha servito senza successo negli anni addietro. Emblematico fu il ritorno di Shevchenko dal Chelsea, ritorno che non procurò le stesse gioie dei primi anni di Sheva in rossonero. Ora la storia potrebbe ripetersi ma i tifosi milanisti sperano che almeno questa volta la minestra riesca a saziarli a dovere.

  • Record di abbonamenti per la Juve, il Milan rimborsa gli insoddisfatti

    Record di abbonamenti per la Juve, il Milan rimborsa gli insoddisfatti

    Sono partite le campagne abbonamenti di diversi club per la stagione 2012/2013, in particolare ci concentreremo su due campagne  affrontate con spirito diverso: quella della Juventus e quella del Milan.
    Il club Campione d’Italia ha già registrato il sold out dopo un mese di vendita, raggiungendo il numero di abbonamenti prefissato dalla società che era di 23.400 tessere per gli abbonamenti standard più l’aggiunta di 4.000 abbonamenti dello Juventus Premium Club, per un totale di 27.400. La società bianconera ha così deciso di non mettere in vendita gli abbonamenti liberi mantenendo la quota di 27.400 abbonati per consentire l’opportunità di acquistare i biglietti per singole partite ai tifosi provenienti da ogni parte d’Italia. Ennesimo atto d’amore dei supporters della squadra di Torino che  hanno risposto con entusiasmo e nell’anno del ritorno atteso in Champions League non poteva essere altrimenti per il popolo bianconero che ha brama di vincere ancora.

    Tifosi Juventus | © GIUSEPPE CACACE / Getty Images

    Situazione completamente diversa invece per il Milan che, arrivato alle spalle della Juventus nel campionato scorso, si trova a far fronte con il malcontento dei tifosi a causa delle recenti cessioni di Thiago Silva e Zlatan Ibrahimovic. Poco dopo l’annuncio delle due partenze eccellenti alla volta di Parigi alcuni tifosi avevano addirittura minacciato di ricorrere al Codacons, associazione per la difesa dei diritti dei consumatori, per chiedere i danni a nome di coloro che già avevano acquistato l’abbonamento. Adriano Galliani in accordo con i vertici della società ha annunciato di essere disponibile a rimborsare la tessera a quei tifosi insoddisfatti, a tal proposito il Milan ha rilasciato un comunicato ufficiale con i dettagli per le modalità di richiesta del rimborso dell’abbonamento. Gli interessati al rimborso avranno tempo da Mercoledì 25 Luglio fino a Mercoledì 8 Agosto e “quale conseguenza dello scioglimento del contratto di abbonamento – spiega la società – i tifosi che aderiranno a tale iniziativa perderanno il diritto di prelazione sul posto e perderanno i punteggi attribuiti sulla carta Cuore Rossonero“.

    Nella stessa nota la società tiene a precisare con vigore che l’interesse e l’amore verso i propri tifosi, e soprattutto per ragioni di stile, il club non terrà conto di una valutazione giuridica per la richiesta formulata a mezzo stampa da un’associazione di consumatori, ritenendola priva di fondamento se dettata da logiche legate al calciomercato. Il Milan spera che i veri tifosi continuino a sostenere la propria squadra del cuore.

  • Thiago Silva chiede scusa ai tifosi del Milan “Non volevo andare via”

    Thiago Silva chiede scusa ai tifosi del Milan “Non volevo andare via”

    Sono passati solo 5 giorni dall’annuncio ufficiale del trasferimento al Paris Saint-Germain, ma Thiago Silva sembra un ricordo molto lontano, forse perchè la sua cessione era nell’aria da mesi, sembrava cosa fatta prima, cosa assurda poi soprattutto dopo che il presidente Silvio Berlusconi aveva sbandierato ai quattro venti che il suo vecchio cuore rossonero aveva prevalso. Alla fine il difensore più forte del mondo nonostante il rinnovo del contratto, è volato via comunque, direzione Parigi anche se prima di ammirare la Torre Eiffel dovrà onorare le Olimpiadi con la selezione brasiliana. Proprio dal ritiro olimpico, sono arrivate le prime dichiarazioni da giocatore del Paris Saint-Germain e le parole del brasiliano rendono ancor più complicato lo stato d’animo del tifoso milanista.

    “E’ la mia prima conferenza stampa come atleta del PSG. Sono felice di questo trasferimento, ma triste per il mio addio al Milan. Inizia così il discorso del brasiliano, da una parte la felicità per un’avventura più che stimolante avente inizio a breve, dall’altra però c’è il pensiero che vola a Milano, al Milan, ai suoi tifosi. D’altronde il Milan lo ha fatto conoscere al mondo, e proprio i tifosi rossoneri lo immaginavo come capitano della squadra nei prossimi anni. Non sarà così, lo sanno bene i milanisti, lo sa bene Thiago e lo sa bene Adriano Galliani, che visibilmente scosso dalla doppia cessione milanista ancora non ha spiegato pubblicamente il susseguirsi di eventi che ha portato il Milan prima a resistere, poi a rifiutare ufficialmente e infine a cedere mestamente alle tentazioni parigine.

    Thiago Silva © VANDERLEI ALMEIDA/AFP/GettyImages

    Nell’attesa che qualcuno al Milan dia spiegazioni a riguardo, c’è Thiago Silva che parla ai suoi ex tifosi: “Lì ho vissuto emozioni molto forti: è un club che si dedica ai giocatori e al gruppo. Io gli devo tutto. Mi voglio scusare con i tifosi del Milan: il mio trasferimento a Parigi, al 100%, non è stata una decisione mia, visto che io con il Milan avevo perfino rinnovato il contratto. C’è chi ha detto che sono un mercenario, ma non me ne sto andando per guadagnare più di quanto prendevo al Milan. Le persone che sanno di calcio capiscono com’è andata e la situazione per me è stata complicata. La volontà mia e dei miei familiari era di non lasciare il Milan. Poi mi hanno chiamato Leonardo ed Ancelotti  e devo dire che per Leonardo ho grande affetto e stima. Ciò che mi ha spinto a cambiare club è stato il loro progetto. Come ha detto Ibrahimovic, stanno allestendo una squadra da sogno”.

     Tralasciando le parole riguardo il progetto parigino, dobbiamo dar risalto al fatto che il difensore del Brasile si è scusato con i suoi ex tifosi, e lo ho fatto prima del Milan, perchè se non si era capito, lui al Milan ci sarebbe rimasto volentieri. Sarà anche vero che il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce, ma al Milan il cuore ha smesso di battere sul più bello e nel modo più sbagliato possibile, provocando una sorta di delusione mista a rassegnazione nella maggior parte dei tifosi milanisti. Adesso i tifosi milanisti stessi dovrebbero ricevere delle spiegazioni dalla società Milan, una delle maestre nella comunicazione. Non questa volta dirà il tifoso rossonero, e come dargli torto. Così come non si può dar torto a coloro che non sottoscriveranno più l’abbonamento allo stadio. Per la serie: ve la siete cercata….

  • Il Milan su Van Persie, dobbiamo crederci Galliani?

    Il Milan su Van Persie, dobbiamo crederci Galliani?

    Una svolta tanto imprevista quanto da prendere con le molle. Il Corriere dello Sport questa mattina rilancia il Milan nella corsa a Robin Van Persie. L’olandese dell’Arsenal è tra i desiderata di molte società, dopo il suo coming outing al termine della scorsa stagione, quando dichiarò a chiare lettere che il suo futuro fosse lontano da Londra. Sulle orme dell’attaccante c’è sempre stata la Juventus, fino a ieri, quando il dg bianconero Marotta ha esposto le proprie perplessità nell’operazione da 30 milioni di euro, la cifra richiesta da Arsene Wenger per uno degli idoli dell’Emirates Stadium. Dopo che la Juve si è ufficialmente tirata fuori dall’affare Van Persie, ecco piombare Adriano Galliani.

    Le difficoltà avvertite sul fronte Tevez e Dzeko sembrano essere state recepite abbastanza bene dall’ad di Via Turati, il quale ha allacciato i contatti con gli agenti di Leandro Damiao per una conoscenza “esplorativa”, come è stata definita dagli stessi procuratori del fuoriclasse dell’Internacional. La valutazione che il club carioca fa del giocatore (25 milioni di euro) è però ritenuta eccessiva da Adriano Galliani, sebbene l’investimento fatto per il cartellino possa poi essere ammortizzato dall’ingaggio decisamente inferiore attualmente percepito dal brasiliano rispetto ad un Tevez o lo stesso Van Persie.

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    robin van persie | © BARTOSZ SIEDLIK/AFP/GettyImages

    In ogni caso bisogna sottolineare le parole pronunciate da Galliani due giorni fa, attraverso le quali faceva chiaramente intendere come sarebbe arrivato un top player a livello mondiale in attacco. Da sempre l’ad rossonero non riesce a nascondere il suo amore calcistico nei confronti dell’orange, sentimento divenuto ancora più impetuoso nella serata di Londra del febbraio scorso, quando Van Persie trascinò i suoi compagni di squadra ad un perentorio quanto inutile 4-0 contro il Milan di Allegri. Sorge però spontanea la domanda: se Tevez e Dzeko sono obiettivi fuori portata perché costano troppo, perché dovrebbe essere realistica l’operazione Van Persie, che meno di 5 milioni di euro all’anno non prende e il cui cartellino sfiora i 30 milioni di euro, sebbene abbia il contratto in scadenza a giugno del 2013?