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  • Maldini no alla politica, il Milan ha perso la magia

    Maldini no alla politica, il Milan ha perso la magia

    Nei giorni dell’annuncio della “ridiscesa in campo” di Silvio Berlusconi, il suo nome era stato accostato alla nuova Forza Italia 2.0, insieme a quello di altre glorie del Milan che fu: Paolo Maldini, però, non sembra affatto interessato alla politica e lo precisa in un’intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica, in cui spazia anche su altre tematiche che includono, ovviamente, il Milan del presente.

    Politica – Paolo Maldini non ha dubbi e rimanda al mittente l’eventuale candidatura alle prossime elezioni di Febbraio definendo tale notizia “assolutamente falsa” sottolineando che nel presente non vi sono rapporti con Silvio Berlusconi, che ha visto per l’ultima volta alla festa per il 25 anni della sua presidenza rossonera e, da allora, “non ho più sentito” precisando chela politica non è tra le mie aspirazioni”. Non si tratta di una preclusione assoluta da estendere all’intera categoria dei calciatori, però, semplicemente un suo punto di vista dettato dal proprio sentire personale anche perchè Maldini non vorrebbe essere considerato un “simbolo” del proprio Paese così come lo sono i suoi ex compagni di squadra rossoneri Shevchenko e Weah in Ucraina e Liberia, e la ragione è molto semplice: “In quei casi i rispettivi Paesi vivono situazioni particolari, mentre l’Italia dovrebbe essere una democrazia più solida”. 

    Simboli – A proposito di giocatori-simbolo, se non in riferimento alla politica Nazionale, Paolo Maldini avrebbe potuto essere per il Milan un dirigente di alto livello in virtù della sua straordinaria carriera tutta a tinte rossonere, che lo ha reso una delle ultime bandiere del calcio moderno. Così, però, non è stato nè nel Milan nè altrove, e sono ormai trascorsi più di tre anni dal suo ritiro dal calcio giocato: c’è il rischio, dunque, che il suo futuro possa essere lontano da questo mondo anche se Paolo Maldini non sembra affatto preoccupato di ciò, considerando che ha vissuto tale mondo per 31 anni e che, per ora, sembra contento di dedicarsi alla sua attività di imprenditore immobiliare.

    Maldini no alla politica | © Tullio M. Puglia/Getty Images
    Maldini no alla politica | © Tullio M. Puglia/Getty Images

    Desideri – Dovendo immaginare un possibile ritorno nel panorama calcistico, però, Maldini non gradirebbe ricoprire un incarico dirigenziale in senso stretto, bensì qualcosa che gli permetta di sfruttare la sua esperienza di campo, alla sua conoscenza a tutto tondo di questo mondo, di cui ha vissuto l’evoluzione. L’esperienza da capitano rossonero dal 1997 in poi “mi sono serviti tanto” perchè si impara a gestire la quotidianità e si acquisisce anche la capacità di valutare gli altri: in tal senso, dunque, un incarico dirigenziale che abbia un rapporto stretto con i calciatori potrebbe essere preso volentieri in considerazione da Paolo Maldini che, invece, non gradirebbe un incarico di mera rappresentanza, “un ruolo tanto per averlo in Figc, Uefa o Fifa”. 

    Milan – Ed ecco che si giunge al discorso Milan, partendo dal glorioso passato di cui Maldini è stato protagonista ed artefice, al presente che sembra non essere all’altezza di ciò che fu: “il Milan si è trasformato da squadra magica a squadra normale” e, secondo l’ex capitano, la motivazione è molto semplice. Per spiegarla, Maldini ricorre al parallelo con altri grandi club quali Bayern e Barcellona sottolineando che nell’attuale club rossonero non c’è nessuno di coloro che fecero la storia che possa “trasmettere quel messaggio”. Inoltre, alla luce delle cessioni di lusso dello scorso mercato estivo, secondo Maldini nell’attuale gestione sembra esservi poca programmazione , anche perchè l’attuale dirigenza sembra essere carente nella valutazione dei giocatori e tende ad affidarsi a un procuratore di peso, come Mino Raiola.  Secondo Maldini, invece, il Milan avrebbe bisogno di un direttore sportivo “puro”, che abbia le capacità necessarie ad analizzare le necessità della squadra ed a valutare i calciatori “perchè Braida ha sempre meno quel ruolo”. 

    Allegri – In tal senso, Maldini rivela che l’attuale mister rossonero avrebbe voluto coinvolgerlo nella gestione del gruppo: tutto ciò, però, sfumò improvvisamente nell’ottobre 2011 e, secondo Maldini, la motivazione di tale scelta potrebbe essere imputabile a Galliani, che sembra non gradirlo come collaboratore e, pertanto, Paolo Maldini vuol precisare di non sentirsi più uno di famiglia a Milanello. Un sentimento di “amarezza” che accomuna anche altre vecchie glorie rossonere che, però, si sposa bene con la fierezza nel sentirsi indipendente, così com’era anche da calciatore al punto da essere contestato da alcune frange ultras nella sua gara d’addio al calcio.

    I migliori di oggi – Maldini non può, poi, sottrarsi dal fornire un parere ed una valutazione sul calcio di oggi a tutto tondo e, con la consueta schiettezza, snocciola i nomi “top” nei diversi reparti. Buffon in porta, Barzagli in difesa, De Rossi a centrocampo ed El Shaarawy in attacco augurandosi che rimanga umile, perchè “la testa non è un dettaglio nello sport”, e soprattutto i valori ed il senso della lealtà sono l’aspetto fondamentale, che permette di arrivare ad essere stimato indipendentemente dai colori che si vestono, un po’ come è accaduto a lui, anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo.

  • Robinho in vacanza con Neymar aspettando il Santos

    Robinho in vacanza con Neymar aspettando il Santos

    Le vacanze natalizie per i calciatori brasiliani in forza alle squadre europee sono l’occasione per rilassarsi e ritemprarsi al tepore del sole di Rio de Janeiro, tra una giornata in spiaggia ed una partitella sulla sabbia, in barba anche alle regole stabilite dai club, contrari a tale tipologia di attività che potrebbe comportare qualche infortunio. Per Robinho, però, questo divieto non sembra assumere grande importanza considerando che il rossonero è stato fotografato mentre giocava a footvolley, ed ha anche rilasciato un’intervista ad un’emittente brasiliana mentre si trovava in spiaggia in compagnia di Neymar, la stella verdeoro inseguita da mezza Europa. E poi, come non suggellare queste vacanze con uno scatto da postare su Twitter? Detto, fatto. La foto di Neymar e Robinho  durante un party a Rio è stata subito caricata in rete con tanto di dedica fraterna: “al mio idolo e fratello”.

    Un sodalizio, quello tra i due, che potrebbe preludere a qualcosa di più soprattutto in questi roventi giorni di trattative e di scenari work in progress in chiave mercato: la passione del Milan per i brasiliani è un fatto più che noto e, pertanto, Adriano Galliani è volato in Brasile per una vacanza di lavoro, per cercare di piazzare sul mercato proprio Robinho, con un incontro con i dirigenti del Flamengo avvenuto proprio alla vigilia di Natale, dal quale è seguito un comunicato ufficiale della società brasiliana che ne ha chiarito i contenuti, sintetizzabili in un “nulla di fatto” per il trasferimento di Robinho in Brasile considerando che “in virtù della valutazione fatta dal Milan abbiamo deciso di non proseguire nelle trattative per il giocatore, almeno in questo momento”. 

    Robinho in vacanza in Brasile con Neymar | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Robinho in vacanza in Brasile con Neymar | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Il problema, dunque, sta nel divario tra la domanda e l’offerta che ha indotto il Flamengo a desistere, mentre il Milan per mezzo del suo amministratore delegato ha deciso di guardare ad altri scenari, che riguarderebbero l’Atletico Mineiro e, soprattutto, il Santos di Neymar il quale potrebbe sfruttare il suo grande potere all’interno del club per spingere per l’acquisto dell’amico Robinho, che poi sarebbe un “ritorno a casa” considerando che il ventottenne fantasista del Milan venne lanciato proprio dal Santos di San Paolo. Se l’operazione andasse in porto – e secondo quanto riportano i media brasiliani lo stesso Galliani si sarebbe dichiarato possibilista – potrebbe essere questa l’ultima occasione per i due amici Robinho e Neymar per poter giocare nella stessa squadra prima che il gioiellino prenda la via dell’Europa considerando il pressing del Barcellona che vorrebbe portarlo in terra catalana nel prossimo mercato di Giugno.

    Il Milan ha bisogno di liquidità da reinvestire, poi, già nel mercato di Gennaio e, dunque, affinchè l’operazione cessione-Robinho possa andare a buon fine è necessaria un’offerta da almeno undici milioni di euro e se il Santos non dovesse formularla, potrebbe aprirsi un nuovo scenario che riguarderebbe ancora il Flamengo considerando che l’Adidas ha appena concluso un accordo decennale con il club e potrebbe avere tutto l’interesse nel finanziare l’operazione che porterebbe sicuri ritorni in termini di immagine e, di conseguenza, di vendite, ma per avere ulteriori sviluppi sarà necessario attendere i primi giorni del nuovo anno.

    Inoltre, è sempre calda la trattativa per il passaggio di Pato al Corinthians, in questo caso per la cifra di quindici milioni di euro: saranno i primi giorni del 2013 ad essere decisivi anche in tal senso. Per ora, dunque, sia per Galliani che per Robinho meglio concentrarsi sulle vacanze brasiliane.

  • Pato al Corinthians, bye bye Milan. Robinho invece…

    Pato al Corinthians, bye bye Milan. Robinho invece…

    Il cine-panettone di Adriano Galliani in quel di Rio ha dato il primo frutto. Pato al Corinthians per 15 milioni di euro e tanti saluti a Barbara e company. L’ufficialità arriverà non oltre il 3 gennaio, ma l’operazione tra l’ad rossonero e la dirigenza del Timao è ormai alle battute finale.

    Contro ogni pronostico rispetto alla vigilia sarà quindi il Papero a lasciare per primo il Milan e non Robinho, come in un primo momento si era pensato. Per Binho infatti, dopo l’auto-esclusione del Flamengo giunta poche ore dopo l’incontro con Galliani.

    Addio dunque definitivo quello di Pato, dal momento che l’intesa col Corinthians è per un trasferimento a titolo definitivo, senza altre scorciatoie di sorta.

    A nulla è servita l’ennesima rinascita che sembrava compiersi tra novembre e dicembre. L’ex attaccante di Porto Alegre aveva illuso in tanti dopo le marcature contro Malaga e Anderlecht, salvo poi ricadere nella spirale degli infortuni. Due gol in Champions su tre presenze totali come biglietto d’addio prima di tornare in Brasile per cercare disperatamente l’ultimo treno dei Mondiali di casa.

    Alexandre Pato vola via dal Milan per tornare in Brasile | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images
    Alexandre Pato vola via dal Milan per tornare in Brasile | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    Mondiale 2014 che potrebbero essere ancora alla portata del Papero se i medici del Corinthians non hanno bluffato dicendosi consapevoli della situazione fisica del calciatore milanista e sicuri del fatto che uscirà fuori una volta per tutte dal buio in cui è caduto negli ultimi due anni.

    Situazione invece diversa per Robinho, sebbene anche il suo futuro sia ormai già scritto. Binho difficilmente tornerà in Italia. Su di lui nei prossimi giorni si aprirà un’asta che farà felici le casse di Via Turati. Apparentemente non c’è più il Flamengo (che non giocherà la Libertadores ndr), e forse nemmeno il Santos (il Peixe sta per ufficializzare Montillo). Non a caso Galliani ha aperto ieri, a sorpresa, all’Atletico Mineiro. C’è però anche il Fluminense. E attenzione, perché dietro le quinte c’è il Gremio di Luxemburgo.

  • Il vento del Nord, Ghirardi e Della Valle bacchettano Zeman

    Il vento del Nord, Ghirardi e Della Valle bacchettano Zeman

    Zeman punzecchia, le avversarie rispondono. Dopo l’infelice uscita “In Lega soffia il vento del Nord”, in riferimento agli aiuti arbitrali ricevuti costantemente dalle tre strisciate del nord Italia durante la prima fase di campionato, il boemo riceve stizzita la risposta di due presidenti che spesso evitano di entrare in merito a questioni sugli arbitri. Parliamo di Tommaso Ghirardi (presidente del Parma) e Andrea Della Valle (presidente della Fiorentina). Tutto tace invece nei piani alti di Inter, Juve e Milan, veri obiettivi dell’allenatore giallorosso, sempre polemico contro le tre grandi. E’ soprattutto il proprietario del club ducale a bacchettare Zdenek Zeman, invitandolo ad evitare di alzare inutili polveroni intorno alla classe arbitrale.  Una cosa è certa, il boemo non avrebbe mai immaginato di ricevere una risposta da parte dei presidenti di Parma e Fiorentina.

    “Sinceramente non ho capito la battuta di Zeman sul ‘vento del nord, la Roma è a tre punti dalla Champions, siamo tutti lì: nord, centro e sud”. Queste sono le parole di Della Valle, che sottolinea l’equilibrio del campionato (dal secondo posto in giù) nonostante i presunti torti arbitrali.

    Ghirardi risponde alle polemiche di Zeman © Claudio Villa/Getty Images
    Ghirardi risponde alle polemiche di Zeman © Claudio Villa/Getty Images

    Ma è il proprietario del club ducale, Ghirardi, a rispondere con più energia al boemo “Zeman è un grande allenatore, ma deve smetterla di alimentare sospetti” aggiungendo che la classe arbitrale è giovane e qualche errore lo sta facendo (ma mai in malafede) e che dopo mezza stagione ha notato un netto miglioramento. Il patron dei gialloblu ci tiene a sottolineare come anche il Parma abbia subito pesanti torti, ma ha sempre evitato di parlarne proprio per far crescere in serenità le prestazioni degli arbitri. Successivamente lancia forse una frecciatina, parlando della posizione in classifica della sua squadra. “Anche noi potremmo recriminare ma se ci troviamo all’ottavo posto è per quanto dimostrato sul campo”. Chiude la sua risposta a Zeman con un chiaro invito ad evitare di fare polemica.

    Insomma, Zeman attacca le tre grandi del Nord e incredibilmente a rispondere sono due presidenti sempre in disparte quando si tratta di giudicare le prestazioni della classe arbitrale. Il boemo subirà il colpo o tornerà presto all’attacco? Ma soprattutto, ci dobbiamo aspettare qualche risposta da parte delle tre strisciate?

  • Pato e Robinho in Brasile? Comunque vada il Milan ha perso

    Pato e Robinho in Brasile? Comunque vada il Milan ha perso

    L’urna di Nyon prima e la sono sconfitta dell’Olimpico contro la Roma hanno riportato sulla terra l’ambiente rossonero galvanizzato dal poker di vittorie ottenuto in campionato e di un ritrovato entusiasmo venuto meno in estate dopo le partenze di Ibrahimovic e Thiago Silva. Il capitombolo in casa giallorossa se in qualche modo era preannunciato dalla cabala che vede il Milan far sempre difficoltà nell’ultima partita del mese di dicembre ha pero’ evidenziato ancora una volta la poca competitività della difesa capace di subire gol con estrema facilità e spesso distratta anche in fase d’impostazione. A centrocampo il ko di De Jong che non è certo Pirlo ma nemmeno Van Bommel ha evidenziato i limiti di capitan Ambrosini e l’incapacità di Nocerino e Montolivo di esser leader. Obiettivamente non ci avevamo mai creduto ad un possibile ritorno del Milan nella lotta per la Champions League e seppur con qualche dubbio sulla strategia avevamo in qualche modo approvato il nuovo modus operandi della società di via Turati.

    Pato e Robinho sempre più lontani dal Milan | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Pato e Robinho sempre più lontani dal Milan | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Evidenziati i limiti di difesa e centrocampo è logica pensare che la finestra invernale di mercato arrivi a pennello per il Milan con Galliani pronto ad investire una parte dei derivati del passaggio del turno in Champions League e delle cessioni estive per dar qualità ed alternative ad Allegri. I tifosi sperano che l’ad rossonero stia lavorando sotto traccia sfruttando il clamore delle sempre più possibili cessioni di Pato e Robinho per piazzare i colpi importanti sulla mediana e al centro della difesa.

    Galliani in Brasile per trattare in prima persona la cessione di Pato e Robinho però non ci convince. I due brasiliani sono di gran lunga i due giocatori più talentuosi dell’organico rossonero, hanno l’età giusta per continuare a far parte del nuovo corso Milan ma apparentemente hanno un’improvvisa saudade per la terra carioca. Voi ci credete? Ci credete alla bufala che furono Shevenchko, Kaka, Thiago Silva a voler lasciare il Milan? Bene la strategia rossonera sembra ripetersi, il finale? Il Milan non tiene in organico giocatori contro voglia oppure il presidente Berlusconi ha fatto l’ennesimo sacrificio per far rimanere in rossonero due grandi campioni. Voi quale scegliete?

  • Milan, Pato verso l’addio. Il Corinthians offre 15 milioni

    Milan, Pato verso l’addio. Il Corinthians offre 15 milioni

    Pato Corinthians, non è fantacalcio. Il club brasiliano, fresco vincitore del Mondiale per Club dopo la finale vinta contro il Chelsea, vuole regalarsi un campione. Le piste portano tutte ad Alexandre Pato, talento cristallino (fragile) del Milan, che anche quest’anno vive una stagione nell’anonimato a causa dei vari infortuni che lo perseguitano da due anni. L’offerta del Timao è di quelle importanti, viste le difficoltà del giocatore a trovare continuità. Si parla di 15 milioni di euro. Tanti, troppi per una punta che ha dimostrato di avere grandi numeri, ma che fisicamente mostra ancora dei limiti importanti. Galliani già si frega le mani, intravedendo la possibilità di cederlo per poter tentare l’assalto al suo sogno proibito. Mario Balotelli. Ma, l’ostacolo principale è sempre lo stesso ed ha un nome e un cognome, Silvio Berlusconi.

    Dettagli – Lascia perplessi constatare che i 15 milioni di euro offerti dal Corinthians siano per l’acquisto del 50% del cartellino del giocatore, che valuta quindi Pato circa 30 milioni di euro. E’ possibile? A quanto pare si, visto che le maggiori testate giornalistiche, riportano questo dettaglio molto importante.

    Pato vicino al Corinthians © Claudio Villa/Getty Images
    Pato vicino al Corinthians © Claudio Villa/Getty Images

    Tra Milano e Brasile – Ma il giocatore che ne pensa? Pato è tentato dall’idea di tornare in patria e cercare di riconquistare condizione fisica e autostima nei proprio mezzi, ma soprattutto sul proprio recupero fisico. Nonostante ciò, non vorrebbe lasciare la città lombarda, dove ha trovato l’amore (la figlia del presidente, Barbara Berlusconi). A questo punto dovrà decidere tra amore e carriera.

    La trattativa è solamente alla fasi iniziali e non viene escluso niente. Il Milan potrebbe decidere anche di cedere il giocatore in prestito semestrale per poi riportarlo a Milano per la prossima stagione, magari dove averlo recuperato dal punto di vista fisico. Pato, d’altro canto, vedrebbe l’opzione brasiliana come un trampolino di lancio e di visibilità per poter partecipare ai Mondiali del 2014 che si terranno proprio in Brasile. Due settimane a gennaio, il mercato non è ancora iniziato ufficialmente ma già entra nel vivo.

  • Vlad Chiriches al Milan. Galliani pensa alla difesa

    Vlad Chiriches al Milan. Galliani pensa alla difesa

    La finestra del mercato invernale sta per aprirsi e sui giornali e siti web si fa a gara per trovare il nome nuovo da buttare in pasto ai tifosi. Ogni giorno circolano nomi nuovi, spesso messi in rete ad arte dalle società per distogliere l’attenzione sui reali obiettivi in modo da poter trattare i trasferimenti con maggiore discrezione e con minor concorrenza. Il Milan dopo un avvio di stagione al cardiopalma adesso sembra iniziato ad inanellare una serie di risultati positivi che lo proiettano all’inseguimento delle posizioni che contano. La rosa però sembra ancora non dare garanzie assolute a centrocampo, dove Allegri dovrà fare i conti con l’assenza di De Jong, e sopratutto in difesa dove a dire il vero la coppia Mexes Yepes inizia finalmente a dar più garanzie.

    Vlad Chiriches
    Vlad Chiriches obiettivo Milan | ©DANIEL MIHAILESCU/AFP/Getty Images
    Il primo colpo del calciomercato invernale in casa Milan però potrebbe esser proprio in difesa dopo Galliani e sopratutto Ariedo Braida hanno messo gli occhi sul forte e giovane difensore centrale dello Steaua Bucarest Vlad Chiriches che interessa molto anche a Juventus, Inter e Sampdoria in Italia mentre all’estero è lo Zenit ad esser l’antagonista più agguerrito. Classe ’89 Chiriches è un difensore centrale che all’occorrenza può adattarsi anche al ruolo di terzino destro, bravo nel gioco aereo e con una buona tecnica di base che permetterebbe ad Allegri una maggiore qualità in fase di impostazione.

    Secondo l’esperto di mercato Gianluca Di Marzio e Tuttosport il Milan avrebbe già fatto qualche sondaggio ma il presidente dello Steaua Becali al momento sembra tener duro sperando di far partire in asta intorno al suo talento. L’acquisto di Vlad Chiriches potrebbe inoltre permettere l’utilizzo di Acerbi come pedina di scambio per arrivare a Kucka o Nainggolan entrambi eredi designati di Nigel De Jong per il ruolo di metronomo davanti la difesa.

    Il costo del cartellino di Vlad Chiriches si aggira intorno agli 8 milioni di euro ma secondo gli esperti di mercato visto l’interesse di molte big sarà difficile portarlo via dalla Romania con una cifra sotto i dieci milioni di euro.

    Superbo gol di Vlad Chiriches dalla distanza
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  • Niente Coppa d’Africa per Muntari. Allegri e Galliani esultano

    Niente Coppa d’Africa per Muntari. Allegri e Galliani esultano

    Ottime notizie in casa Milan. Il commissario tecnico del Ghana Kwesi Appiah, ha annunciato i 25 pre-convocati per la Coppa d’Africa che si svolgerà nel mese di gennaio. Un po a sorpresa manca il rossonero Sulley Muntari per la gioia della coppia Allegri – Galliani e la delusione dello stesso giocatore che nei giorni scorsi ha dichiarato la sua voglia e la sua determinazione nel recupero fisico (arriva da un brutto infortunio subito in estate) per la partecipazione alla manifestazione che si terrà in Africa fra un mese. Con l’infortunio di De Jong, il Milan cerca un sostituto dell’olandese e trovarlo in casa sarebbe una manna dal cielo per le casse del club di via Turati che preferirebbe investire il denaro su una punta di gran livello o al massimo su un buon difensore. Ma il centrocampista sarà motivato?

    L’infortunio – Fu fatale una partita a calcetto durante le vacanze estivo. Un contrasto troppo deciso e la rottura dei legamenti crociati. Un tentativo di recuperare a tempo di record (ai primi di novembre figurava tra i convocati) andato male, vista la piccola ricaduta avuta. Poi le dichiarazione di apertura verso la convocazione per la Coppa d’Africa e il caso aperto con la società rossonera che ha versato regolarmente nel conto bancario del centrocampista lo stipendio per tutta la durata dell’infortunio. Per il ghanese però la riconoscenza sembra un esistere.

    Sulley Muntari
    Muntari non parteciperà alla Coppa d’Africa © Claudio Villa/Getty Images

    Allegri – Immaginiamo già il sorrisino beffardo nel volto del tecnico rossonero alla pubblicazione della lista dei pre-convocati del c.t. del Ghana per la Coppa d’Africa dove non si legge il nome di Sulley Muntari. L’ex allenatore di Sassuolo e Cagliari, dopo l’infortunio di De Jong ha trovato proprio nell’ex mediano di Udinese e Inter il suo sostituto ideale. Allegri non ha mai nascosto la stima verso il ghanese e l’anno scorso ha dimostrato di puntare molto sul giocatore.

    Galliani – Buone notizie anche per i vertici rossoneri, intimoriti all’idea di dover intervenire sul mercato con grossi investimenti per la sostituzione dell’olandese De Jong (che dovrà saltare il resto della stagione). Addio ai nomi di Strootman e Nainggolan, accostati al Milan nei giorni seguenti all’infortunio dell’ex centrocampista del Manchester City. Adesso l’amministratore delegato milanista potrà decidere di investire i soldi sulla punta. Balotelli?

    In attesa del pieno recupero di Muntari, il Milan dovrà gestire le risorse a centrocampo. Un problema in meno per tecnico e dirigente milanista. Il ghanese potrebbe rappresentare un’arma in più per il proseguo del campionato. Avrà le motivazioni giuste nonostante la mancata convocazione in Coppa d’Africa?

  • Giuseppe Biesuz arrestato l’ipotetico successore di Galliani

    Giuseppe Biesuz arrestato l’ipotetico successore di Galliani

    Da sempre il calcio è costellato di Presidenti che grazie alle proprie risorse economiche, come nel caso del Chelsea o dello Shakhtar Dontesk, costruiscono club in grado di poter competere ad altissimi livelli.

    Non a caso sia il team inglese che quello ucraino in patria hanno vinto tutto quello che era possibile vincere, imponendosi anche a livello europeo dove il Chelsea ha conquistato la Champions League mentre lo Shakthar l’Europa League. Vittorie frutto degli ingenti ed importanti investimenti che di anno in anno i rispettivi presidenti fanno senza badare a spese, ovviamente questa è una faccia della medaglia.

    Perché come in tutte le cose, c’è un’altra faccia della stessa medaglia, che non è fatta di grandi nomi in campo, ne di grandi acquisti, ne di titoli nazionali ed europei, ma di “presidenti” o presunti tali, che ogni anno salgono in cattedra prelevando team professionistici, promettendo mari e monti, per poi finire clamorosamente in fallimento.

    Realtà che soprattutto in Lega Pro ogni anno si presenta con impressionante regolarità quasi fosse il Natale, realtà che anche il Milan ha per sua fortuna solo sfiorato con mano.

    Infatti Giuseppe Biesuz Amministratore Delegato della Trenord, facente parte della società Urban Screen, che nella scorsa estate  era stato accostato al Milan, visto l’ormai non più troppo idilliaco rapporto tra Galliani e Berlusconi.

    Ma nella mattinata quello che poteva essere il nuovo ad rossonero, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza con l’accusa di bancarotta. All’ex Ad della Urban Screen viene contestato di aver dissipato ben 685mila euro dal patrimonio aziendale, attraverso false fatturazioni.

    E’ quanto emerso dall’indagine coordinata dal PM di Milano Sergio Spadaro e condotta dalla Guardia Di Finanza.

    Giuseppe Biesuz
    Giuseppe Biesuz, arrestato il possibile sostituo di Galliani ©Marco Luzzani/Getty Images
    Gallianise mai ce ne fosse stato bisogno e il popolo rossonero possono senza dubbio tirare un sospiro di sollievo, soprattutto nel periodo di forte crisi in cui tutta l’Italia si trova incluso lo stesso calcio, ed inclusi gli stessi club professionistici.

    Infatti non è un mistero che proprio il Milan sia per ringiovanire ma anche per far fronte ai debiti ha sfoltito la rosa, facendo emigrare buona parte della vecchia guardia.

    Scelta senza dubbio poco gradita alla tifoseria, che come ogni  altra tifoseria è sempre desiderosa di successi e titoli, ma visti i tempi avere un team già di suo competitivo in Serie A ed in Europa, lo si può considerare un grande successo, visti i tanti fallimenti che ogni anno costellano il calcio italiano.

  • Il Milan cinese prende forma, domani l’accordo commerciale

    Il Milan cinese prende forma, domani l’accordo commerciale

    A un passo dall’accordo. Il Milan cinese prende forma. In serata il famoso giornalista Di Marzio ha rivelato come nella giornata di domani il presidente del Guangzhou incontrerà la società di via Turati per definire il primo importante accordo tra le parti, che verosimilmente prevede un sodalizio commerciale i cui benefici potranno interessare anche il settore giovanile rossonero, con infrastrutture all’avanguardia e nuove scuole calcio. Appare certo come Liu Jong Zhuo abbia deciso di stringere un’importante sinergia con il club rossonero, partnership che regalerà al Diavolo nuova linfa  sia in ambito commerciale sia (lo sperano i tifosi) sotto il profilo tecnico, con eventuali fondi extra disponibili già al termine della stagione in corso.

    LA VISITA– Come riporta Di Marzio sul proprio sito ufficiale, il presidente del Guangzhou ha visitato nella giornata di ieri la squadra al centro di allenamento, prendendo così confidenza con il parco giocatori e lo staff tecnico rossoneri.

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    Nel futuro ci sarà spazio anche per il Milan cinese? | ©AFP/AFP/Getty Images

    COPPA ITALIA – Le indiscrezioni che arrivano da Milanello danno per certa la presenza di Liu Jong Zhuo a San Siro per la sfida di Coppa Italia in programma giovedì contro la Reggina. Con ogni probabilità questo sarà l’ultimo appuntamento per il patron del Guangzhou inserito nell’agenda italiana.

    CALCIOMERCATO – Nell’incontro di domani però non si parlerà soltanto di affari commerciali. Infatti nelle ultime ore circola la voce secondo cui il Milan sarebbe fortemente interessato ad almeno due giocatori della rosa allenata da Marcello Lippi.

    BRAND – Qualora la notizia si confermasse veritiera, il club rossonero darebbe ufficialmente inizio a quella tanto sospirata politica finalizzata a far conoscere ed esportare il marchio Milan anche in un Paese così strategico come quello cinese, dove i rossoneri e più in generale il calcio italiano faticano a ritagliarsi uno spazio importante.