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  • Calciopoli 2: anche Galliani nelle intercettazioni portate in tribunale da Moggi

    Non solo Moratti, Facchetti e l’Inter tra le intercettazioni portate in tribunale dalla difesa da Moggi e messe agli atti nel processo di Calciopoli a Napoli ma anche telefonate dell’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani e l’allora addetto agli arbitri della società rossonera Leonardo Meani che discutono con i designatori arbitrali. In particolare tra le 75 intercettazioni depositate, sono 9 quelle che riguardano la dirigenza rossonera: interlocutori Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto, Gennaro Mazzei, con l’arbitro Massimo De Santis e i guardalinee Copelli e Puglisi.

    Di seguito vi proponiamo l’audio dell’intercattazione in cui Bergamo palesava a Galliani di essere filomilanista, e proseguendo nell’ascolto, di particolare interesse la confidenza che il designatore arbitrale fa a Galliani di aver parlato con Trefoloni per cambiare il referto arbitrale dopo un Lecce – Milan del 2005 in merito ad un brutto fallo di Konan nei confronti di Kakà.

  • Calciopoli 2: ecco le 74 telefonate proposte dalla difesa

    Le 75 intercettazioni “inedite” proposte dal collegio difensivo di Luciano Moggi per dimostrare quanto era diffusa tra la maggior parte delle società di intrattenere rapporti telefonici e non con i designatori. La difesa è sicura che attraverso la trascrizione di queste telefonate in quadro accusatorio non sarà più cosi netto e mistificativo nei confronti di Luciano Moggi bensì verrà fuori un modus operandi squallido si, ma comune a tutte le società italiane.

    La Gazzetta dello Sport, grimaldello dell’accusa quattro anni addietro adesso è più cauta nelle sue riflessione, in un articolo di questa mattina riporta il modo in cui sarebbero ripartite le telefonate tra i principali indiziati:

    • Facchetti: 41 telefonate

    17 con Paolo Bergamo
    10 con Pierluigi Pairetto
    5 con Antonio Ghirelli a quei tempi segretario della Federcalcio
    4 con Gennaro Mazzei designatore degli assistenti
    3 con Massimo De Santis
    1 con Innocenzo Mazzini,
    1 con Tullio Lanese

    • Moratti: 3 telefonate

    3 con Paolo Bergamo

    • Galliani: 8 telefonate

    3 con Paolo Bergamo
    3 con Pierluigi Pairetto
    2 con Innocenzo Mazzini

    • Meani: 1 telefonata

    1 con Massimo De Santis

    • Rino Foschi: 9 telefonate

    9 con Pierluigi Pairetto

    • Massimo Cellino: 3 telefonate

    2 con Paolo Bergamo
    1 con Pierluigi Paieretto

    • Lillo Foti: 4 telefonate

    4 con Paolo Bergamo

    • Renato Cipollini: 2 telefonate (pres Bologna)

    2 con Paolo Bergamo

    • Luciano Spalletti: 1 telefonata (all’epoca allenatore dell’Undinese)

    1 con Paolo Bergamo

    • 1 colloquio fra Bergamo e Pairetto
    • 1 fra il direttore sportivo della Roma Pradè e Mazzini
  • Galliani: “giù nel ranking per colpa di Calciopoli”

    “Uno degli effetti di Calciopoli è stato quello di aver inciso sul ranking Uefa dell’Italia. Ormai è quasi certo che la Germania ci supererà. Abbiamo meno di 0,5 punti di vantaggio sulla Germania ed è ormai certo che dal 2012 perderemo una squadra in Champions, e forse pure dal 2011. Calciopoli ha fatto sparire le squadre più forti dall’Europa e al posto loro sono andate formazioni meno attrezzate con tutto il rispetto per il Chievo, ma è chiaro che non può avere le stesse prospettive della Juve”.

    Con queste parole Adriano Galliani, dall’inaugurazione del Milan Golf Tour, commenta il periodo di magra del calcio italiano che secondo le previsioni porterà a perdere sin dalla prossima stagione un squadra in Champions League con relative perdite in immagine e sopratutto negli introiti per i diritti tv. Analisi condivisibile ma che dimostra la mancanza di idee e programmazione nel nostro calcio.

    Galliani, continua spiegando l’altro frangente che ha contribuito al rilancio della Bundesliga: ” è invece dovuto ai mondiali del 2006, che hanno permesso la costruzione di nuovi stadi. Questo ha instaurato un circolo virtuoso che ha comportato grandi ricavi, nuovi giocatori e squadre più competitive. Se dovesse aggiudicarsi la Francia gli europei del 2016 saremo destinati a essere sorpassati anche da loro. D’altronde è chiaro che gli stadi sono pieni proprio perché sono belli. Le residue speranze per l’Italia di mantenere per i prossimi anni la propria posizione nel ranking Uefa sono affidate alla possibilità che l’Inter vinca la Champions e che sia il Bayern sia l’Amburgo, quest’ultimo in Europa League, vengano eliminate in semifinale”.

    La Proposta: “L’idea di dare incentivi economici a chi va in Europa League – ha proseguito l’ad rossonero – è mia. Io essendo presidente di serie A, devo pensare agli interessi del nostro calcio, quindi anche se i tifosi milanisti possono tifare contro l’Inter, io comunque devo tifare non per l’Inter in quanto tale ma in quanto squadra italiana”. Per quanto riguarda lo stadio di San Siro “c’è una concessione trentennale in cui Inter e Milan sono socie al 50%. Il Comune di Milano ha detto che entrambe le squadre devono restare a San Siro, non sappiamo se un giorno molto lontano potremo acquistare l’impianto”.

    Gli arbitri: “Non parlo di arbitri, anche se ci possono essere stati degli episodi a noi sfavorevoli ieri, ho giurato che non avrei parlato delle direzioni arbitrali. Il mio amico Florentino Perez – ha continuato Galliani – mi ha detto che in Spagna i presidenti si sono messi d’accordo per non parlare delle decisioni arbitrali. Sarebbe bello se dall’anno prossimo anche i dirigenti italiani facessero lo stesso, tanto parlare di arbitri alla fine non serve a niente. Il Milan – ha concluso il dirigente milanista – è una società diversa dalle altre. Abbiamo tutti gli occhi per vedere ma preferiamo stare zitti”.

  • Il Pagellone settimanale di Crazy Diamond

    Il Pagellone settimanale di Crazy Diamond

    AMAURI 2 Altra prestazione oscena, ma adesso è italiano a tutti gli effetti e ribadisce a gran voce il suo sogno, citando addirittura tutti i lavoratori extracomunitari del Paese che ce l’hanno fatta e che lui degnamente rappresenta. In effetti gli operai magrebini saranno veramente fieri di vedere un brasiliano spalmare nutella per la colazione degli azzurri ai Mondiali, commozione a palate.

    IAQUINTA 2 l’altro ariete di cui solo Lippi capisce il genio nascosto. Pur di segnare in fuorigioco di otto metri davanti alla porta nega la doppietta a Chiellini e il gol della tranquillità alla sua squadra. Come direbbe qualcuno, “più bello che intelligente”.

    IL PAESE DEI BISCOTTI 4 Doveva vincere l’Inter a Firenze, e invece han pareggiato. Il biscotto non c’era, e se c’era se l’è mangiato Ayroldi, e pare fosse anche buono.

    CALCIOPOLI BIS 9 Un sequel avvincente che tira più di Avatar senza bisogno di occhialini 3D. Il calcio italiano è talmente pulito che già si annunciano una Calciopoli 3 e 4, e anche una serie televisiva. Già scritturato Christopher “Fester” Lloyd per la parte di Galliani, rimane da definire che ruolo dare a Brooke e Taylor, mentre stando a voci di corridoio Chuck Norris sarà il giudice che alla fine decapiterà tutti con un calcio rotante.

    MEANI 4 chiede di piazzare due persone fidate nella commissione di serie C, così, solo perchè “se abbiamo un po’ di controllo anche nelle categorie inferiori è meglio”. Ma le istituzioni non devono preoccuparsi, come dice Frattini non c’è nessuna ingerenza, è solo uno dei passi per un potere più solido. Il secondo è il federalismo e il terzo la Champions League.

    CONFLITTO DI DIS-INTERESSI 5.5 Nei quindici minuti dedicati all’argomento su Mediaset scopriamo che “il Milan ha già pagato”. Otto punti, una pacca sulle spalle e amici come prima. Bei tempi quelli in cui l’Italia era il paese dei condoni, ormai manco il vino sprecano, tarallucci nell’acqua e via andare.

    MIHAJLOVIC 6 Media tra il voto al Sinisa allenatore, che ha portato il Catania a fare meno punti solo della Roma primatista, e al Sinisa libero pensatore, che se la sua ex squadra viene coinvolta in uno scandalo lo definisce monnezza. D’altronde aveva anche definito Arkan un eroe e il Kosovo un pezzo di Serbia ingiustamento sottratto ai suoi legittimi possessori. Sei sempre alla ricerca di un calciatore che non dica solo banalità, finchè non ne trovi uno e te ne penti.

    DI NATALE 8 Ma quanto sta segnando Di Natale? Ho sempre pensato non fosse un fuoriclasse, ma un giocatore perfetto per fare la fortuna delle piccole-medie squadre sì. Ora che ci penso forse Lippi ha capito tutto, la sua Nazionale potrebbe essere solo modesta invece fa volutamente schifo così Di Natale si scatena e vincono il Mondiale.

    MESSI 10 Quarantesimo gol stagionale, uno più bello e più importante dell’altro. Un Maradona ancora più giovane, senza panzetta e pare anche senza vizi. Se non lo acchiappano Raiola o Lele Mora habemus Diego. Questo fermo restando che Quaresma, Giovinco e Lavezzi sono altrettanto forti, l’importante è crederci.

    SAMPDORIA 8 No ma l’avete capito o no che se continua così rischia davvero di andare in Champions League la Sampdoria? Chapeau. Che pronunciato da Del Neri suona più o meno Sciapffffò, da GianclòBlonc “l’important è partecipèr” e da DellaValle “maremmamaiala”.

    Crazy Diamond

  • Calciopoli: quanti “orrori” a danno della Juve. Bergamo era filo milanista

    Il calcio italiano torna indietro di un quadriennio e i giornali fanno a gara a riportare rumors e indiscrezioni che vorrebbero addirittura riaprire il processo sportivo e non solo quello penale. Se nella prima trance dell’inchiesta fu la Gazzetta dello Sport il grimaldello degli accusatori a danno della Juventus e sopratutto a favore dell’Inter adesso è la Stampa a farsi portavoce del malcontento juventino per un Processo strumentale.

    Le intercettazioni saltate fuori adesso, rimbalzano una verità diversa. I designatori considerati filo juventini parlavano invece con altri presidenti e molte volte facevano il tifo per loro… è il caso di Bergamo che al telefono con Adriano Galliani era sconsolato per il risultato della partita scudetto persa a San Siro contro la Juventus e della quale vi riportiamo di seguito il testo:

    Bergamo: «Pronto?».

    Galliani: «Sono Galliani, buongiorno».

    Bergamo:
    «Buongiorno dottore come va?».

    Galliani: «L’ho cercata molte volte ieri sera ma era sempre occupato».

    Bergamo:
    «Non mi sono ancora ripreso dall’altra domenica (8 maggio 2005 Milan-Juventus 0-1, gol di Trezeguet). E questo purtroppo è stato un trauma che in famiglia ha lasciato il segno. Pensavamo tutto…».

    Galliani: «Anche noi, anche noi».

    Bergamo: «Pensavamo tutto fuori che quello, se andava male, male, male potevamo pareggiare ma insomma».

    Galliani: «E pareggiando avremmo vinto anche a Lecce (finì 2 a 2) perché non avremmo mollato, perché se avessimo pareggiato con la Juve rimanevamo in testa alla classifica e a Lecce vincevamo di sicuro perché la partita era abbordabile».

    Bergamo: «Ma può darsi che Ancelotti si sia fidato troppo dei suoi uomini non ha considerato che Seedorf e Pirlo non stavano troppo bene».

    Galliani:
    «Da oggi parte l’operazione Istanbul… domenica brutto».

    Bergamo: «Ecco, Lecce. Quando un presidente di una società (Semeraro ndr) si permette di dare una responsabilità ad un arbitro per le intemperanze dei tifosi e le reazioni dei giocatori».

    Galliani: «Ma poi urla e grida negli spogliatoio, nell’intervallo una vergogna (nell’intervallo padre e figlio vengono aggrediti con insulti ndr)».

    Bergamo: «Sì, Trefoloni me ne ha parlato ma poi la Domenica Sportiva dove si è detto di tutto e di più».

    Dal giornale torinese salta fuori l’ennesima incongruenza delle indagini del tenente colonnello Auricchio:

    • Un’ammonizione, definita «dolosa», a Simone Inzaghi in Sampdoria-Siena del 30-01-2005, 1 a 1. Il giocatore viene squalificato per Juventus-Sampdoria: per i carabinieri questa partita finì 1 a 0 per la Juventus ed è parte di un capo d’imputazione, ma la Juve invece perse 0 a 1, con gol di Diana.
    • Il secondo errore, riguarda Udinese-Brescia, 1 a 2 per le Rondinelle: l’arbitro Dattilo avrebbe ammonito Muntari, Pinzi, Di Michele, teoricamente in diffida, ed espulso Jankulovski per favorire la Juventus. La domenica successiva la Juve vince 1-0, ma solo Jankulovski non giocò: gli altri tre giocarono regolarmente e dunque non erano davvero in diffida.
  • Calciopoli: il testo delle intercettazioni di Milan, Inter, Reggina e Cagliari

    • REGGINA

    7 novembre 2004: Bergamo chiama Foti e parlano della griglia

    Bergamo: Ti ho chiamato perché ho visto la chiamata, sono influenzato…
    Foti: Sei raffreddato?
    Bergamo: Mal di stomaco, nausea e mal di testa, ma nulla di importante… domani c’è il sorteggio a Roma, lo fa Gigi… abbiamo pensato a Parma-Reggina da seconda fascia perché in prima fascia non ci va, e in seconda fascia c’è un po’ di esperti, anche un giovane che sta facendo bene, quindi vediamo un po’ che cosa vi tocca…
    Foti: Ti raccomando che è troppo importante…
    Bergamo: Ti dico: c’è un esperto, De Santis, c’è Morganti, che è un altro esperto, Saccani ha fatto una quarantina di gare in serie A e poi il giovane è Tagliavento che vogliamo lanciarlo… a meno che domani mattina si cambi qualche idea, ti do quello che avevamo concordato sabato poi…
    Foti: Va bene dai…


    • MILAN

    28 aprile 2005: Meani chiama Bergamo

    Meani: Però non mandarci né Ivaldi né Pisacreta, eh? Inventane un altro…
    Bergamo: Eh no, dovrò inventarne due, Mitro ce l’ho, Mitro sta facendo bene, uno dovremo inventarlo e non sarà facile…
    Meani: Non sarà facile, ma a te che cazzo te ne frega, Griselli lo mandi no? E’ il numero due, hai tutte le giustificazioni del mondo… A te cosa cazzo te ne frega…
    Bergamo: Eh bravo, ma ora… ecco fammi fare un passo alla volta…
    Meani: A Firenze chi hai pensato di mandarmi?
    Bergamo: A Firenze ancora non ho guardato, mi ci metto dopo cena… Voi con Stagnoli come vi siete trovati?
    Meani: Bene, con Stagnoli bene, ma se vuoi mettere uno che con noi è andato bene anche Ambrosino, è venuto da noi due o tre domeniche fa, può anche andar bene, non so se ce l’hai in griglia, come la pensi…
    Bergamo: No, no, è uno che sta andando bene, fa l’avvocato…
    Meani: A me Stagnoli e Ambrosino vanno bene…
    Bergamo: Ayroldi no, eh?
    Meani: Ayroldi sì, è un po’ che non viene.
    Bergamo: Sei sicuro che è per lo meno un mese che non viene?
    Meano: Sì.
    Bergamo: Allora fanno più affidamento Stagnoli e Ayroldi.

    20 Settembre 2004: Meani telefona a Pairetto per parlare di griglie…

    Meani: che griglia farete oggi? Ancora..
    Pairetto: Penso che la divideremo ancora in due, sìsìsì.
    Meani: Ma così.. io penso ancora dentro Rosetti, Pieri..
    Pairetto: Sì, questi qui sai.. Rosetti, Racalbuto, Bertini.. inseriremo questi sìsìsì..
    Pairetto: (incomprensibile) sta andando bene, molto bene..
    Meani: chi?
    Pairetto: Donda.
    Meani: si. Dondarini è anche ora che anche lui trovi un pò..
    Pairetto: E infatti. Sai che dobbiamo lanciarlo, quindi..
    Meani: Che provi un pò anche San Siro.. bah non c’è problema. Tutto a posto. Ti ringrazio tanto.
    Pairetto: Ci mancherebbe, ci mancherebbe..
    Meani: Ciao, ciao.
    Pairetto: A presto eh, ciao
    28 Aprile 2005: Meani chiama Bergamo e discute di arbitri…

    Meani: Però non mandarci nè Ivaldi nè Pisacreta eh? Inventane un altro..
    Bergamo: Eh no, dovrò inventarne due, Mitro ce l’ho, Mitro sta facendo bene, uno dovremo inventarlo e non sarà faci­le.
    Meani: Non sarà facile ma a te che cazzo te ne frega, Griselli lo mandi no? E’ il numero due hai tutte le giustificazioni del mondo.. A te cosa cazzo te ne frega.
    Bergamo: Eh bravo ma ora… ecco fammi fa­re un passo alla volta.
    Meani: A Firenze chi hai pensato di man­darmi?
    Bergamo: A Firenze ancora non ho guarda­to, mi ci metto dopo cena. Voi con Stagnoli come vi siete trovati?
    Meani: Bene, con Stagnoli bene, ma se vuoi mettere uno che con noi è anda­to bene anche Ambrosino, è venuto da noi due o tre domeniche fa, può anche andar bene non so se ce l’hai in gri­glia come la pensi..
    Bergamo: No, no è uno che sta andando be­ne, fa l’avvocato.
    Meani: A me Stagnoli e Ambrosino van­no bene..
    Bergamo: Ayroldi no eh?
    Meani: Ayroldi sì, è un po’ che non viene.
    Bergamo: Sei sicuro che è per lo meno un me­se che non viene?
    Meani: Sì.
    Bergamo: Allora fanno più affidamento Sta­gnoli e e Ayroldi.
    Aprile 2005: Meani chiama Bergamo prima del famoso Milan-Juventus che assegna lo Scudetto..

    Meani: Te chi mi mandi a Firenze?
    Bergamo: Come griglia? Te dici come griglia di arbitri? L’abbiamo fatta a 3 ma mi fai dire una cosa che con Gigi (Pairetto l’altro designatore) non abbiamo ancora concordato…Ho in mente di metterne tre perchè non voglio preclusioni e gli arbitri sono Messina, Farina e Rodomonti per me, poi sentiamo Gigi perchè poi immaginerai quelli che sono i tre che voglio mettere la domenica successiva…(la “griglia” per Milan-Juventus, ndr)
    Meani: Ho capito, tu vuoi mettere Paparesta…
    Bergamo: Si
    Meani: Collina…
    Bergamo: Si
    Meani: Trefoloni
    Bergamo: Sissignore, e mi ci gioco la testa…
    Meani: Però a Trefoloni gli fai un bel discorsetto…
    Bergamo: Stai tranquillo, stai tranquillo…
    Meani: Perchè se no gli tagliamo la testa noi…
    Bergamo: Stai tranquillo…
    Meani: Se no chiamalo e parlagli…
    Aprile 2005: E’ il turno di Galliani, che ripete la telefonata fatta da Meani prima del match Scudetto. “Mi faccia sentire il suo calore..”

    Bergamo: Dottore buonasera.
    Galliani:Eccomi buonasera.
    Bergamo: Volevo farla partecipe di una guerra di cui il solo responsabile sono io, Paolo Bergamo, perchè Griselli (un assistente) è di Livorno, se avesse visto salvava capra e cavoli, ma siccome non è andata così…è uno sfogo tra me e lei….
    Galliani: Questi signori han perso la testa mi creda, perchè ci sono comportamenti nei confronti dell’universo, in Lega in Federazione….
    Bergamo: Io glielo voglio dire perchè si sappia, tra me e lei naturalmente….
    Galliani: Non si preoccupi tale rimane….
    Bergamo: Io posso sbagliare magari una griglia penso che un arbitro sia in forma e magari non è in forma, oppure l’arbitro è in forma e sbaglia, però a priori voler sbagliare è tutta un’altra cosa, mi taglierei le mani mi creda… Ecco questo filo che ho con lei vorrei tenerlo fino a giugno Dottore….
    Gallliani: No no no ma poi si vedrà… adesso vediamo la fine del campionato…con i giusti equilibri….
    Bergamo: Mi faccia sentire un pò il suo calore il suo calore in questo momento perchè….
    Galliani: Assolutamente….
    Bergamo: Sono solo, non solo, meno che solo….
    Galliani: Ma no no ci sono io….

    • INTER

    Moratti: E’ andata abbastanza bene fino adesso, non c’è stata polemica o casini…
    Bergamo: Per fortuna sì, ma si può e si deve fare meglio…
    Moratti: Senta, io ci tenevo ad incontrarla…
    Bergamo: Anch’io, perché ci tenevo per farle una confidenza…
    Moratti: Quando lei aveva un minuto quando passa da Milano…
    Bergamo: Lei verrà a Livorno a vedere la gara o la vedrà come?
    Moratti: Non lo so, io evito sempre di venire fuori casa…
    Bergamo: La settimana successiva…
    Moratti: Io sono qua, io sono da quelle parti a Forte eh… sentiamoci un giorno prima del Livorno, se lei ci ha tempo, o due giorni prima…
    Bergamo: Ci mancherebbe… io sono a Coverciano che riuniamo gli arbitri…
    Moratti: Se vengo su, lei mi dice ci troviamo qui o…
    10 Gennaio 2005 ore 12,23: Prima di Bologna-Inter Bergamo concorda con Facchetti l’arbitro e lo comunica a Moratti…

    Bergamo: Mi sono sentito con Facchetti, Presidente, per confermare questo clima di cordialità che naturalmente è una cosa che sappiamo io e Lei, però il gruppo ha molto apprezzato il lavoro che noi abbiamo fatto nei confronti di Gabriele e Palanca e quindi ho pensato di farli rientrare in Coppa Italia, uno viene a fare l’Inter e uno fa il Milan.
    Moratti: Va bene…
    Bergamo: Volevamo dargli un’immagine buona…
    Moratti: Sì, sì…
    Bergamo: Mi ha detto Facchetti sì sì sono d’accordo…
    Moratti: Va bene, mercoledì lo andrò a trovare prima della partita…
    Bergamo: Questo gli farà piacere…
    Moratti: Vado a salutarlo…
    Bergamo: Visto che lì non c’è sorteggio, ma c’è designazione, a voi ho mandato Gabriele, l’ho fatto accompagnare bene da due assistenti molto bravi.
    Moratti: No, no, Gabriele è sempre stato un buon arbitro, molto regolare, non ho mai avuto contestazioni…
    Bergamo: Un saluto, vedrà, lo riempirà di gioia.
    Moratti: La ringrazio, mercoledì sono giù se ce n’è bisogno, lo vado a trovare prima della partita…
    Gennaio 2005: Bergamo e Facchetti si incontrano di persona..

    Bergamo: Giacinto?
    Facchetti: Si. Hey, eccomi.. Già arrivato?
    Bergamo: Sisi sono arrivato
    Facchetti: Io sono arrivato adesso. Dov’è che hai fermato con la macchina?
    Bergamo: Appena esci sulla tua destra vedi una macchina ferma con le luci delle frecce di posizione accese
    Facchetti: Va bene, va bene. Ok.
    Bergamo: D’accordo, ciao.
    Facchetti: Ciao, ciao.

    10 Gennaio 2005: Bergamo chiama Moratti dopo Inter-Sampdoria 3-2 (quella della rimonta pazza e del dvd celebrativo della Gazzetta)

    Bergamo: Presidente Moratti sono Bergamo..
    Moratti: Volevo chiamarla io per dirle che poi ho visto anche stò ragazzo (Bertini, ndr) che si è comportato benissimo durante la partita che poteva finire in un pestaggio ben grave…
    Bergamo: Era diventata la più difficile Inter-Sampdoria, hanno lavorato bene anche gli assistenti…
    Moratti: L’ho detto a loro alla fine, guardate proprio bravi, perché era già due volte… bravi a beccarli, come cazzo fate voi a beccarli… mi hanno strizzato l’occhio…
    Bergamo: Vediamo di fare dieci risultati partite utili di fila, eh!
    Moratti: Pensavo di chiamarla ieri sera perché poi sono andato dal ragazzo (Bertini, ndr); dopo che sono andato dal ragazzo, che si è comportato benissimo, io pensavo poi che era domenica e riceve sempre le telefonate di chi è contento e di chi non è contento…

    • CAGLIARI:

    22 Febbraio 2005: Cellino chiama Bergamo e critica Collina per l’arbitraggio esaltando invece Paparesta, arbitro Moggiano…

    Cellino: Sono contrario a dare un anno di proroga a Collina, perchè sono contrario, non perchè lo voglio designatore, perchè per me personalmente e la pagherò questa mia dichiarazione, è una persona che non mi fa impazzire, e anche come arbitro ha culo, ma non mi fa impazzire, è uno molto fortunato ma non mi fa impazzire…Lascialo andare in Inghilterra, cosa me ne frega se va in Inghilterra…Mi segue?.
    Bergamo: Sì sì.
    Cellino: Noi facciamo la figura degli imbecilli che andiamo a difendere Totti quando sputa in faccia a uno, se io fossi il Presidente Federale, Totti non lo faccio più convocare in Nazionale dopo che mi ha fatto fare una figura di m***a… Collina non vuol fare…Vuole la proroga? E vada in Inghilterra vada in Giappone…Ma vai dove c***o vuoi…Paparesta è arbitro di livello, Collina gli pulisce le scarpe….
    Bergamo: Vedo che capisce…eh….
    Cellino: Ad ogni modo ho avuto piacere di chiamarla perchè state lavorando bene….
    Bergamo: Mi dispiace per domenica ma Tombolini… (si riferisce all’arbitraggio contestato di Milan-Cagliari, ndr).
    Cellino: È stato sfortunato, ha avuto sfiga..ma adesso..va beh… lavorate bene e stia tranquillo, fate bene il vostro lavoro come avete fatto fino ad oggi….
    12 Maggio 2005: Cellino, teste dell’accusa, chiama anche lui Bergamo chiedendo un arbitro di livello…

    Bergamo: Pronto?
    Cellino: La disturbo? Sono Cellino…
    Bergamo: Presidente buongiorno come và?
    Cellino: Mah così, niente mi sono permesso di chiamarla se è lecito sempre…
    Bergamo: Ci mancherebbe altro…
    Cellino: No perché quelli del Messina domenica, stanno facendo dei proclami premio triplo quadruplo, a me mi hanno trattato male a Cagliari, perciò niente, di aver un arbitro… Sarà una partita calda lì, io non ci vado perché mi hanno minacciato…
    Bergamo: Addirittura. No, no vi metto in prima fascia allora, così gli internazionali… Ha fatto benissimo a chiamarmi.

  • Calciopoli, avv. Moggi: “Moratti ha il dovere morale di restituire lo scudetto”

    Calciopoli, avv. Moggi: “Moratti ha il dovere morale di restituire lo scudetto”

    Il Processo a Calciopoli nella sede giudiziaria inizia a mostrare crepe pericolose che mettono in discussione tutto il castello accusatorio delle indagini condotte dal tenente colonnello Auricchio. Il lavoro certosino degli avvocati Maurilio Priorecchi e Paolo Trofino, difensori di Luciano Moggi, hanno palesato qualche lacuna nella conduzione dell’indagine dimostrando che se c’era una cupola reggente ce ne erano tante altre pronte a scardinarla per meri interessi personali.

    L’avvocato Prioreschi, intervistato da Tuttosport, fa capire che il materiale a loro disposizione è scottante e già nell’udienza del 13 aprile ci potrà esser un deciso scossone al Processo di Napoli (si dovrebbero esaminare le intercettazioni che inchioderebbero Galliani, Moratti, e Facchetti). Di seguito vi riportiamo i passi più importanti dell’intervista cosi per come appaiono sul sito del quotidiano torinese.

    Avvocato Prioreschi, allora non era solamente Luciano Moggi a usare il telefono.

    A quanto pare no. Nell’enor­me corpus di intercettazioni che abbiamo scandagliato so­no emerse delle telefonate di Massimo Moratti a Paolo Bergamo e anche di Giacinto Facchetti. Così come di diri­genti di altri club. Ce n’è uno, di cui per il momento non è il caso di fare il nome, che ha chiamato i designatori arbi­trali cento volte nel periodo novembre 2004-maggio 2005. E fra questi c’è anche chi di­chiarava di sentire Bergamo e Pairetto solamente per gli auguri di Pasqua e Natale: cento telefonate di auguri, però, sono un po’ tante…”.

    Anche Massimo Moratti te­lefonava ai designatori?
    “Sì, ci sono chiamate di Mo­rattti e anche di Facchetti che potrebbero confermare la fa­mosa cena fra Bergamo e lo stesso Facchetti avvenuta nei primi giorni di gennaio del 2005, alla vigilia di Livorno­-Inter 0-2”.

    A questo punto cosa può succedere?

    “La prima cosa che mi aspet­to è una presa di posizione da parte di Moratti. Perché non ha mai detto di aver chiama­to anche lui i designatori? Perché non ha mai parlato della cena fra Bergamo e Fac­chetti di cui era al corrente? La lealtà sportiva, quella del­l’articolo uno del codice di giu­stizia sportiva include il fatto di essere trasparenti. Tutte le telefonate di Moggi ai desi­gnatori sono state considera­te altrettanti “articoli 1” dal­la Caf, che li ha sommati per ottenere una condanna per articolo 6, illecito sportivo. Ora mi chiedo: per Moratti non vale la stessa regola: te­lefonate uguale articolo uno?”.

    Moratti cosa dovrebbe di­re?
    A mio parere ha un doppio dovere: morale e regolamen­tare. Deve ammettere quelle telefonate ai designatori e, a questo punto, restituire lo scudetto assegnatogli nel lu­glio del 2006. Io se fossi in lui non lo vorrei più. Quello scu­detto non è stato vinto sul campo, ma è stato assegnato dalla giustizia sportiva a una squadra che, in teoria, era ri­masta fuori dall’indagine. Le telefonate che abbiamo trova­to fanno saltare questo pre­supposto”.

    Perché queste telefonate spuntano solo ora? Come mai gli inquirenti non le hanno mai prese in conside­razione?

    “Effettivamente è “strano” che nessuna, dicasi nessuna, di queste chiamate sia stata trascritta dai Carabinieri. Vo­glio dire, sono inserite delle intercettazioni come quella della moglie di Lanese che parla con la figlia e gli raccon­ta di aver lavato i piatti insie­me alla moglie di Pairetto, ma non c’è traccia della chia­mata in cui Facchetti e Ber­gamo si organizzano per ve­dersi a cena. Qualche sospet­to viene, anche perché questo “fa scopa” con la vicenda del­l’assistente Coppola che ha raccontato di essere andato dagli inquirenti per racconta­re delle chiamate ricevute dai dirigenti interisti e si è senti­to rispondere: l’Inter non ci interessa, indaghiamo sulla Juve. La sensazione è che si sia indagato a senso unico”.

    La sensazione, alla fine di questa chiacchierata, è che tutti, o quasi tutti, i dirigen­ti chiamavano i designatori. Giusta?

    “E’ quello che sta finalmente emergendo: il “così fan tutti”. Ora, per me la situazione è questa: o è lecito chiamare i designatori (ed effettivamen­te non c’è nulla nel regola­mento che lo vieti in modo di­retto) oppure è illecito. Nel primo caso Moggi non ha commesso nessun illecito, nel secondo non lo ha commesso solamente lui, ma anche chi si è visto premiare con uno scudetto. E, a questo punto, mi aspetto ancora qualcosa”.

    Cosa?
    “Che la Juventus tiri fuori la testa dalla sabbia e prenda una posizione. Alla luce di questi nuovi eventi la diri­genza o, meglio, la proprietà dovrebbero dire qualcosa, perché lo scenario sta per cambiare radicalmente”.

  • Calciopoli: Moggi al contrattacco. Le intercettazioni inguaiano Moratti, Facchetti e Galliani

    Da quanto rivela la Stampa gli avvocati di Luciano Moggi tolgono l’asso della manica ribaltando praticamente il quadro accusatorio che vedono l’ex direttore generale principale indagato del processo a Calciopoli nel tribunale di Napoli.

    Dopo i “non ricordo” di Auricchio e le incongruenze sul modo di taroccare il sorteggio arbitrale sembra che gli avvocati di Big Luciano siano riusciti a scovare le intercettazione tra Moratti e Facchetti con l’ex designatore arbitrale Bergamo e di Galliani con Pairetto.

    Il contenuto delle intercettazioni ancora non è di dominio pubblico ma fa specie che nel faldone dell’inchiesta non ve ne sia traccia e per questo si può ipotizzare a qualcosa di scabroso e interessante al fine del Processo.

  • Oriali vs Galliani, atto terzo: “da che pulpito…, passaportopoli? Colpa di Baldini”

    Non accenna a placarsi la diatriba a distanza tra Lele Oriali e Adriano Galliani, alle accuse del dirigente nerazzurro su presunti favori arbitrali ai rossoneri ha risposto anche se in maniera velata plenipotenziario milanista nel postpartita di Milan-Napoli. La controreplica non si è fatta attendere e attraverso un intervista rilasciata alla Stampa, Oriali ribadisce l’accusa e rincara la dose accusando i vertici di un eccessivo zelo nei confronti dell’Inter. Nella lunga interviste torna in ballo anche la spiacevole vicenda dei passaporti falsi, Oriali scarica le sue colpe a Franco Baldini ex dirigente della Roma e adesso alle dipenze dell’Inghilterra come consigliere di Capello.

    Lele Oriali, da Ligabue a Mourinho, da “Una vita da mediano” a una vita da ultrà. Proteste, squalifiche, storie tese: perché?
    “La cosa buffa è che, da giocatore, non sono mai stato espulso. Squalificato, sì ma soltanto per cumulo di ammonizioni, quando militavo nella Fiorentina”.

    Da dirigente, invece?
    “Tutto cominciò a Bologna, con Ulivieri allenatore. Dalla serie C alla serie A; patron, Gazzoni Frascara. Andavo in panchina, Renzo era un vulcano. Oggi fa il presidente dell’Assoallenatori e, le volte che ci vediamo, mi rimprovera gli stessi atteggiamenti – in genere, contro gli arbitri – che proprio lui mi aveva insegnato. Ci facciamo di quelle risate…”.

    Rammenta la prima volta da ultrà?

    “Un Vicenza-Bologna 2-0, 5 gennaio 1997. Dirigeva Nicchi, l’attuale presidente dell’Aia. Cacciò fuori Kenneth Andersson, gli chiesi spiegazioni, mi disse che non era quello il momento e, soprattutto, il modo. Espulso”.

    L’insulto a Rizzoli a Bergamo, dopo il rosso a Sneijder; il furore di Bari; le sceneggiate di Inter-Sampdoria. Pentito?
    “Guardi. A vincere troppo si diventa antipatici, che discorsi, ma noto attorno a noi un’attenzione esagerata, quasi fisica. Gli “007” federali che ci marcano, non sono mai meno di tre a partita”.

    La sera delle manette, però, ne combinaste di tutti i colori.
    “Tagliavento applicò il regolamento alla lettera, verissimo e benissimo: a patto che tutti lo applichino con tutti. Cosa che non sempre fanno. Quella sera, fra parentesi, l’inviato della procura che mi stava appresso, era una donna. Inquadravano me, inquadravano lei. Mi lasci respirare, le dissi. Faccia il suo lavoro e non rompa, mi rispose. Parola più, parola meno”.

    Galliani e il Milan non hanno gradito l’invasione di campo. Messaggio in codice: pensassero al Chelsea e ai tre rigori scippati al povero Ancelotti.
    “Da che pulpito, mamma mia. Da che pulpito. Il Chelsea: per carità, gli arbitri ci hanno detto bene. Come, contro il Liverpool, ci avevano detto male in passato. E allora? Vogliamo parlare di Milan-Roma dell’andata e di Fiorentina-Milan, arbitro Rosetti?”.

    Rosetti, sì: lo stesso che, nell’ultimo derby del campionato scorso, convalidò il gol manesco di Adriano. E poi, scusi: il pugno di Quaresma a Verona col Chievo?
    “Era rigore, quel pugno. Rigorissimo. L’arbitro non vide: capita. Avesse visto, lo avrebbe dato. Rosetti, viceversa, vide e valutò male: Thiago Silva su Menez, Burdisso su Nesta, Thiago Silva su Montolivo. Per tacere della non espulsione di Bonucci in Bari-Inter. Glielo feci rilevare senza insultarlo. Lo riconobbe. Furono gli zelantoni della procura a farmi squalificare”.

    Il rumore dei nemici, non ci vogliono far vincere: gira e rigira, non mi dirà che aveva ragione Mourinho?
    “Vuole la mia classifica attuale: prima Inter, seconda Roma, terzo Milan. Si profila un finale di stagione intenso, arbitrare è di per sé un mestiere difficile, auguro a tutti la “fortuna” di sbagliare il meno possibile”.

    Si può sentire danneggiata una società che ha ricevuto in dono, a tavolino, persino uno scudetto?
    “In dono lo dice lei. Le squadre finite davanti erano state chi retrocesse e chi penalizzate. Alle Olimpiadi si usa così”.

    I rapporti con Mourinho?
    “Gli venni presentato come amico giurato di Roberto Mancini. Ha avuto il buon gusto e il buon senso di mettermi alla prova. I nostri rapporti sono professionalmente buoni”.

    Nostalgia di Ibrahimovic?
    “Sinceramente, no. Grandissimo giocatore, ma con Eto’o e i soldi incassati dal Barcellona siamo primi in campionato e nei quarti in Champions”.

    Il caso Balotelli?
    “Nessuno ne discute il talento. L’importante è che Mario capisca che, a volte, il talento non basta. Soprattutto alla sua età”.

    “Una vita da mediano”: sono passati quasi undici anni.

    “Sembra ieri. Rammento che Ligabue, interista sfegatato, me ne parlò prima di inciderlo. Esplorò i miei sentimenti, il mio orgoglio. Ero onorato che mi avesse preso a simbolo di quella categoria di persone che si sforzano di nobilitare il ruolo di gregario”.

    Passaportopoli, dossier Recoba: in che misura la condanna a sei mesi di reclusione e il relativo patteggiamento l’hanno segnata?

    “È una grave macchia, lo so, ma ha presente il signore che compare sempre al fianco di Fabio Capello? Sì, Franco Baldini. Ecco, devo tutto a lui. Mi disse che c’era questa possibilità eccetera eccetera, e che le carte erano in regola. Salvo poi lasciarmi nella cacca”.

    Per chi tifava, da ragazzo?

    “Per la Juventus”.

  • Milan, Galliani bacchetta l’Inter e Oriali: “sono poco garbati”

    Adriano Galliani pur mantenendo il controllo dopo il deludente pari contro il Napoli che non permette al Milan di conquistare la vetta bacchetta, dai microfoni di Rai Due l’Inter ed Oriali:

    Adriano Galliani: “Non sono deluso. Abbiamo giocato bene, abbiamo fatto la nostra partita, ci sono state occasioni da entrambe le parti. E’ una campionato molto equilibrato, capita anche di pareggiare in casa: daremo il massimo, ma non è semplice per nessuno. Speravamo il sorpasso, ma siamo comunque ad un punto dalla vetta. I ripetuti infortuni di Pato sono preoccupanti, vedremo cosa fare. Le parole di Oriali? Non commento le dichiarazioni di nessuno interista, in assoluto, perché noi ci asteniamo invece di parlare di rigori, altri non lo fanno, continuino a farlo… Oriali dica quello che vuole, i miei giocatori e il mio allenatore non possono parlare di loro, non commentiamo le loro cose. Non parliamo di nessuno? No, con altri parliamo, perché sono più garbati ed educati dell’Inter. Roma-Inter? Non dico per chi tifo, indovinate…”.

    Ronaldinho: “Nessun amaro in bocca per la mancata vittoria, abbiamo ancora tante partite davanti, e dobbiamo semplicemente continuare a lavorare sodo come abbiamo fatto finora, oltre a continuare a crederci. Oggi quel che è mancato è stata la possibilità di giocare bene palla a terra, però è stata una bella partita. Abbiamo incontrato una avversario che ci ha messo in grande difficoltà. Giocare contro il Napoli non è mai facile. Nella ripresa abbiamo attaccato, ma ci è mancato il gol. Scudetto? Mancano ancora tante partite, dobbiamo continuare così. Auguri di compleanno? Tutti belli, da quelli giunti dai presidenti di vari paesi fino a chi mi è voluto essere vicino tra la gente della mia favela”

    Mazzarri: “Io alleno questi giocatori e ne sono innamorato. E’ ovvio che in questo momento facciamo pochi gol per quello che produciamo. L’importante per quest’anno è crescere e impostare un gioco. Cercheremo di arrivare più in alto possibile e poi in estate potremo ragionare sulla squadra perchè noi siamo arrivati in corsa. Quarto posto? Noi ci crediamo sempre. Sono tutte finali. Giovedì abbiamo la Juventus e speriamo ci possa girare qualcosa per il verso giusto perchè ultimamente ci sta andando sempre male. Le ultime due sconfitte, ad esempio, chi le ha viste può dire che non meritavamo assolutamente la sconfitta. Lavezzi? Ora sta giocando più avanti, torna meno indietro. Anche con la Fiorentina ha giocato così e ha segnato, ha ampi margini di miglioramento e può fare il salto di qualità”.